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Il paradiso che non c'è ovvero il paradiso dei santi inesistenti
I santi presentati in questo testo non sono riconosciuti dalla Chiesa, ma semplicemente ""creati"""" dalla fantasia popolare ed esistono esclusivamente nei modi di dire e nel linguaggio quotidiano. In queste pagine rivive lo spirito di una saggezza popolare che, purtroppo, si sta perdendo: l'autrice ci offre un modo per ritrovarla riflettendo sui proverbi e sui modi di dire che usiamo spesso senza conoscerne l'origine."" -
Otto ore
La monotona vita di Daniele viene scossa dal ricevimento di una lettera anonima, accompagnata da un biglietto aereo per Londra e un invito a una misteriosa festa nel quartiere di Covent Garden. Il ragazzo parte con tante titubanze per la capitale inglese, scoprendo ogni ora trascorsa nella sfarzosa villa Zero Hall un nuovo dettaglio sull'identità del mittente, avvicinandosi lentamente alla verità. Otto Ore è il racconto di una notte lunghissima, in cui Daniele si ferma a rispolverare la scatola di alcuni ricordi del passato, a toccare con la mente le cicatrici del cuore, a riscoprire la reale natura dei suoi sentimenti assopiti. -
La favol...A di Fabio Pisacane
"Una lezione di vita. Dell'imprevedibilità e della voglia di lottare che non deve mai mancare: in ogni fascia d'età, ceto sociale e sesso"""", questa è la storia di Fabio Pisacane, che non si è mai arreso e che ha fatto del sogno di giocare in serie A il faro di speranza nella tempesta. Fabio è oggi considerato un eroe moderno, poiché ha trasformato il dolore in energia positiva, ha tratto grandi insegnamenti dalle esperienze difficili e non ha mai deciso di soccombere, neanche in un letto di ospedale. Ha combattuto contro le ingiustizie di un ambiente spesso spietato, quello del calcio, stigmatizzandone le dinamiche a volte corrotte, uscendone vittorioso. Le umili origini, la famiglia ricca di valori, la forza di papà Andrea e le difficoltà a cui è andato incontro in quei vicoli del quartiere in cui è cresciuto lo hanno formato al punto tale da diventare un valido esempio di vita. Perché """"chi è perseverante, chi va sempre sulla dritta strada evitando le 'sirene' di guadagni facili e immediati in nome dell'onestà e ha dei valori, chi 'pensa' in positivo, alla fine, vince sempre.""""" -
L' imponderabile
Un pallido filo rosa si dipana lungo le vie di Ginì, Kim, Beth, Ketty, Foeba: è identità-realtà-autocoscienza, trinomio che si scompone, ricompone e trasforma d'intreccio in intreccio negli otto racconti di Anna Bartiromo. Dai freddi toni hopperiani dei quadri di solitudine metropolitana ""Due sul marciapiede"""", """"Storia di Kim"""", """"Chat""""- ove l'identità è un meccanismo ad orologeria - al tenue richiamo di madeleines intinte nel tè di """"Oltre lo specchio"""" e, a chiudere il cerchio, """"Lo Sconosciuto"""" e """"L'incompresa"""": racconti che si """"spogliano"""" fino a farsi nudi schizzi con finale a sorpresa. I personaggi che animano le storie si ritrovano coinvolti in uno scontro con la realtà e, prima ancora, con se stessi. Anna Bartiromo firma un romanzo introspettivo, offrendo squarci di vite che sfuggono a qualsiasi tentativo di precisa valutazione e il cui filo conduttore è l'imponderabile."" -
L' amore di una mamma
Iris cresce in un contesto familiare sereno, all'insegna dell'amorevole educazione di mamma Nina e papà Orlando. L'arrivo della sorella minore, Penelope, corona il sogno della famiglia perfetta fino a quando, come ogni favola che si rispetti, l'idillio viene spezzato dall'allontanamento di papà Orlando, che porta sulle spalle il peso di una crescita forse troppo precoce. Così Iris è costretta a rivisitare la sua adolescenza, ricordandone, però, la serenità che l'ha contraddistinta e i valori ricevuti dagli uomini e dalle donne della sua famiglia, figli di generazioni diverse, ma accomunate dal filo conduttore del rispetto e della dignità. Saranno proprio quei valori a farle da scudo nei momenti di dolore che la vita le pone davanti: la fine del matrimonio dei genitori e la rottura della relazione con il suo compagno: il papà della sua prima figlia, Maelle. Ma sarà soprattutto il tumore che colpisce la piccola a far vacillare le certezze di Iris, che viene travolta da un turbinio di sentimenti contrastanti, che coniugano la figura della donna forte e quella della madre spaventata, che ha la continua tentazione di soccombere. -
Don Terzino e altri racconti
Tra frammenti di ricordi e passioni, ogni singolo racconto mira a coinvolgere il lettore per trasportarlo in esperienze di vita differenti che ruotano intorno alla figura rassicurante di don Terzino, il quale rappresenta un invito alla comprensione e al cambiamento. La contrapposizione tra sogno e realtà, la realizzazione di una passione tanto desiderata, la solitudine, la crudeltà dell'essere umano, la ricerca dell'ispirazione e l'incomprensione sono alcuni dei temi che il testo affronta con autenticità. Le storie non si limitano alla semplice narrazione ma rappresentano, in un continuo intreccio, personalità differenti. Giovanni Renella firma dei racconti dallo stile semplice e coinvolgente, cercando di fare in modo che il lettore stesso possa identificarsi nelle singole storie dei protagonisti. -
Superstizioni e prospettive. Inchiesta sulla magia quotidiana
Una serie di testimonianze sul mondo magico e sulla sua influenza nella vita dei nostri giorni, che fanno da portavoce a un'intera cultura, molto più ampia, quella irpina. Un mondo visto ""dal basso"""", privo di qualsiasi tipo di filtro. Un racconto di ciò che """"non è vero ma ci credo"""", che ha influenzato e ancora influenza il modo comune di essere e di pensare. Un mondo reale, che esiste, e con il quale ci confrontiamo ogni giorno. Un testo che si ispira ai lavori di Ernesto De Martino, etnologo, antropologo e storico delle religioni italiano, e che, come lui, cerca di offrire ai lettori diversi modi di approcciarsi alla magia e all'enigmatico rapporto tra sogno e realtà. Sono molti gli ambiti esplorati: dal malocchio alla jettatura, dalla scaramanzia alle apparizioni di spiriti e fantasmi. Ma senza dimenticare il ruolo della Chiesa, con la testimonianza di un suo portavoce. Il mondo magico è tutt'altro che passato, risulta indispensabile quindi esplorarlo, analizzarlo e conoscerlo, affinché ognuno di noi possa conoscere anche se stesso e la cultura in cui vive."" -
Canto d'amore
Anna Pezzuti si conferma donna d'amore, protettiva e materna, ma anche napoletanamente libera e audace. La poesia l'aiuta forse a dire fino in fondo ciò che non sempre si può dire e fare: il ricordo, il sogno, la nostalgia, la voglia di tornare indietro per riabbracciare i suoi cari e di volare in avanti, sempre più in alto, in un cielo dove tutto è possibile, perché guidato e diretto dalla forza di un desiderio, che non può che fare del bene. -
Aironi di carta
Rosaria è un'adolescente abusata che tenta di cambiare la sua sorte, di uscire fuori dalla forte sensazione di sconfitta. La sua giovane vita si modifica grazie a incontri preziosi, proprio quando ogni cosa sembrava risucchiata in una voragine senza fine: padre Celestino, Elvira, don Gaetano e Martina, l'educatrice che ha saputo anteporre il calore della relazione umana alla rigidità delle regole. Tutti loro le trasmettono qualcosa, le insegnano che si può invertire la rotta, camminando, passo dopo passo, verso il nuovo, con la speranza nel cuore, anche quando tutto sembra remare contro. Le narrano la storia del genere umano, della capacità di forgiarsi nel dolore, per sviluppare capacità personali e produrre potenziale positivo dal quale riaccendere i colori della vita. Se Rosaria fosse rimasta nel ""senso di colpa"""" cui i suoi genitori l'avevano relegata, se avesse sentito ciò che le era capitato come un castigo, forse sarebbe caduta in uno stato profondo di disperazione. Il rischio c'è stato, ma la sua forza di volontà piegata in aironi di carta, la pietas delle persone incontrate in comunità, l'amore che s'accompagna al pudore in un giovane comprensivo le permettono [...]"" -
Al di là del muro. Il cinema e il linguaggio delle emozioni
[...] Quei minuti di riconoscimento sono rari e preziosi tra le mura di Nisida, i ragazzi ci mostrano il loro bisogno di essere visti e riconosciuti come persone e non solo nella loro veste di detentori di una pena. -
Mariuccia
Con Mariuccia, la scrittrice, attraverso un racconto generazionale di chiara ispirazione verghiana, ripercorre i momenti salienti della vita di Maria Teresa Lippola. Nata da mamma Rosa e papà Salvatore, Maria Teresa Lippola, detta Mariuccia, all'età di diciannove anni convola a nozze con Andrea Gargiulo. Nonostante la numerosa prole, tredici figli di cui alcuni morti in giovane età, Mariuccia riesce a sostenere e affiancare suo marito Andrea nelle numerose attività svolte durante tutta la sua vita: dai trasporti alle pompe funebri, dalla gestione di un caseificio all'apertura di una pizzeria.Il racconto delle vicissitudini - amori, delusioni, lutti e difficoltà economiche - che la famiglia Gargiulo si ritrova ad affrontare si dispiega dagli anni Trenta ai giorni nostri, tra la provincia di Napoli e il quartiere Little Italy a New York. Mariuccia è senza dubbio il principale riferimento per tutti i componenti della famiglia; ma allo stesso tempo la sua presenza risulta essere ingombrante. Lo spirito di abnegazione dei suoi figli non fa che rafforzare il suo ruolo di matriarca. -
Sergio Brio. L'ultimo stopper
Sergio Brio ha attraversato da protagonista 16 anni di calcio, tutti con la maglia bianconera, 13 da stopper e 3 da assistente di Giovanni Trapattoni. Uomo vincente, adesso ha deciso di raccontarsi. E lo fa con l'entusiasmo e l'umiltà tipica del suo carattere. Il racconto parte da lontano e abbraccia tutta la sua storia calcistica, da quando ha mosso i primi passi nel Lecce, passando per la Pistoiese per approdare alla Juventus. E i ricordi si inseguono: la sua famiglia, le lezioni di Attilio Adamo con le dovute riflessioni sull'attuale crisi del settore giovanile, il Lecce, la gavetta alla Pistoiese e l'arrivo alla Juventus. E poi gli infortuni, il periodo dei consensi e quello delle critiche, lo spirito di una squadra, che ormai è diventata una cantilena, il morso del cane all'Olimpico, la delusione di Atene, la storica rivalità tra la Juve e la Roma, il pallone arancione della Supercoppa Europea. Ricorda anche la tragedia dell'Heysel, ferita ancora aperta, la sua prima espulsione, la felicità di Tokyo fino alla partita di addio. [...] -
L' albero di noce
È la storia di una bambina abbandonata, di un amore nato arrampicandosi sui rami di un albero di noci, di una fuga lontano dalla vergogna e dal biasimo, di partenze e di ritorni, di scelte, di solitudine, di rimpianto. È la storia di un inizio che si rispecchia nella sua fine.La protagonista, Rosella, attraversa la sua vita affrontando sfide e difficoltà che mettono a dura prova la sua capacità di resistere. Tuttavia la forza e la tenacia che l'accompagnano le consentono di andare avanti, sia pure portando con sé i resti del dolore che, quando passa, non può non lasciare traccia. Filomena Baratto firma un romanzo in cui la miseria e la grandezza di una vita si snodano attraverso una serie di eventi lieti e, soprattutto, di circostanze amare, le quali condurranno a una saggezza che solo il tempo può regalare. -
Lascia che sia sempre amore
"Il viaggio letterario, dunque, che Laura Croce propone dentro e fuori se stessa, coinvolge direttamente il lettore, il quale non si sente mai estraneo o forestiero alla sua vita, ma subito suo nuovo amico, al quale confidare i segreti più scoperti, quelli che fanno talvolta male al cuore e alla mente, ma che le parole della prosa poetica dell'autrice propongono con la forza e la fragilità di una donna, che non può fare a meno di amare e di gridare al mondo la sua voglia di attenzione e di ascolto."""" Dalla prefazione di Francesco D'Episcopo" -
Di rabbia e d'amuri
Tra le colline della Sicilia, le valli di Trento, gli scorci della Napoli campana, il vento del Salento e i panorami della Calabria prende forma la storia di Salvatore, giovane siciliano che si allontana dalla sua terra per studiare in Italia settentrionale. I sacrifici e le rinunce del ragazzo offrono uno squarcio di quel dolore che, come l'infinito richiamo di una voce lontana, tormenta l'animo del ""forestiero"""", in cui la passione per la propria terra e l'amore per la donna che sembra raccogliere in sé tutta la bellezza scovata nel mondo si scontrano in maniera irreversibile."" -
In fondo per dormire... basta spegnere i perché!
Felice Romano racconta, come in un flusso di coscienza, il suo modo di vedere il mondo e il suo modo di intendere la vita partendo dalle piccole cose: un sorriso, il silenzio, il bianco e il nero, un vecchio sotto la pioggia, una bancarella di dolciumi. Un vortice di riflessioni, aforismi, poesie, semplici messaggi della buonanotte in cui l'autore si mette a nudo, scrivendo dei suoi sogni, delle sue paure, dei suoi dubbi, che divengono il filo conduttore di un romanzo che si propone di spegnere... i nostri perché. -
Il tesoro di don Scipione. Vol. 2: Storia di una famiglia.
Alzando gli occhi, intravedo nella lontananza un lembo di terra, tutto nostro: lapidi in pietra, la pietra, che qui abbonda ed ha le sfumature grigie del cielo imbronciato. Ultima dimora di coloro che ho amato, ai quali appartengo per un caso fortuito e fortunato, perché altro non è la nostra nascita. -
Il volo del gregario
Negli anni del dopoguerra, la famiglia Mele decide di lasciare Calvi Risorta e spostarsi a Torino, portandosi dietro tutti i valori nei quali ha sempre creduto.Gigi ha solo sei anni, ma ha già maturato in sé la consapevolezza di ciò che diventerà un giorno: un ciclista. Realizzare il suo sogno non significa soltanto vivere profondamente la sua più grande passione, ma rappresenta il riscatto dai sacrifici a cui erano stati costretti lui e la sua famiglia. Grazie alla grinta e alla velocità che lo contraddistinguono, Gigi riesce a partecipare a gare sempre più importanti, fino a entrare nel professionismo e restarvi per sette anni.Silver Mele firma la storia di un ciclista degli anni Sessanta, ma, prima ancora, la storia di un uomo che insegna che credere in un sogno è il più ambìto dei traguardi. -
Yo soy un pajaro. Io sono un falco
Raccontarsi agli altri è difficile, perché farlo, in fondo, è come dare un permesso: il permesso di scoprirsi, di incuriosire e di mostrare le reali debolezze. Raccontarsi è dare spazio, è aprire la porta alla persona concreta che si è, correndo soprattutto il rischio di non essere capiti ed essere giudicati, e in particolare, per un uomo ""sotto ai riflettori"""", quello di deludere e tradire il personaggio televisivo che il successo e la fama hanno delineato. Ma proprio per questa ragione, Sossio Aruta ha sentito il desiderio e ha avuto il coraggio di svestirsi dai panni di """"campione"""" per dimostrare e mostrare che, al di là di ogni rete gonfiata, c'è: un figlio, un padre, un fratello, un amante innamorato e tradito, un amico, un uomo deluso, ma ancora pieno di entusiasmo e fiducia nella vita. Attraverso la penna di Tina Marasca, emerge la storia del ragazzo nato a Castellammare di Stabia e della sua passione per il calcio, che gli ha regalato giorni di gloria e ferite; è la storia dell'uomo che, tra cadute e ricadute, nutre la sincera speranza di lasciare, con queste pagine, la traccia delle sue mille sfaccettature."" -
Oltre
La poesia è la più alta forma di inquietudine e non bisogna mai chiederle coerenza, compattezza, perché è dalla disgregazione che nasce l'unità, dal nulla il tutto, in un anelito ampio, assoluto, che avvolge e travolge, ancora una volta, corpo e anima, nei richiami segreti e misteriosi della vita, nello slancio conclamato e consapevole verso l'infinito. Alessandra Amprino queste emozioni e riflessioni le sente fortemente fremere dentro di sé e, grazie alla poesia, che si attorciglia e si libera, riesce a dare piena voce a ciò che non sempre si riesce a dire con tanta intensità e verità.