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La cura dell'orto e il mio campo dell'Agneda. Ediz. a colori
Acquerelli e chine, rastrelli e malerbe, rape e fagiolini, ricette e aneddoti, tutto sullo sfondo delle montagne della Valtellina. La cura dell'orto di Luisa Angelici è un racconto armonico, vivace e spontaneo, che oscilla, come una brezza leggera, tra erbe e fiori, verdure e ortaggi che l'autrice coltiva, da quando era ragazza, in un piccolo campo alla periferia di Sondrio, la città dove affondano le sue radici. Nella storia, Angelici alterna esperienze fatte ""sul campo"""" e pillole di saggezza, considerazioni personali e vicende famigliari che portano il lettore a riconnettersi con la natura e a riflettere sull'analogia tra la """"cura"""" delle piante e la """"cura"""" della propria vita. Ciò che rende questo libro particolarmente speciale è l'interpretazione in chiave pittorica che l'autrice fa di piante, fiori e montagne, fino a creare un oggetto d'arte di grande raffinatezza, che comprende più di cinquanta tra chine e acquerelli."" -
Gli alberi ricordano
Gli alberi ricordano: essi stessi ricordano oppure aiutano a ricordare? Una raccolta di racconti, come passi qua e là per il Veneto, a osservare e a capire qualche segno minuto lasciato sulle forme del territorio dalla storia, quella riportata nei libri che abbiamo studiato, ma più spesso quella che si è dipanata intorno alla casa, fatta col lavoro della gente, con le tradizioni d'uso della terra, con la vita, goduta o sofferta, delle famiglie. Sono pagine da affrontare con leggerezza, lasciandosi condurre dalla narrazione, che non vuole dare alcun insegnamento, ma solo condividere qualche fremito, qualche emozione, scoprendo il tesoro di vita e di esperienza racchiuso in ogni cantone della nostra terra. -
Omaggio a Michelangelo Grigoletti (1801-1870). Ediz. a colori
Il volume monografico dedicato al pittore Michelangelo Grigoletti (1801-1870) è il risultato dell'impegno della sua città natale - Pordenone - a rendergli omaggio con una mostra a lui intitolata, che contribuisce a valorizzare uno dei suoi personaggi più illustri nell'ambito delle arti figurative del Friuli, ma non solo. Le opere dell'artista varcano i confini nazionali per espandersi nella Mitteleuropa dell'Ottocento, con manufatti che testimoniano l'evolversi dello stile in relazione alla sua sensibilità alle correnti artistiche dell'epoca. La produzione spazia dalla pittura, di tema religioso, storico e mitologico, al disegno, in particolare legato alla ritrattistica. I lasciti Grigoletti, anche da parte della famiglia dell'autore, sono i nuclei fondativi delle raccolte d'arte cittadine esposte a Palazzo Ricchieri e ben rappresentati in questo volume che traccia la storia e lo spessore di Michelangelo Grigoletti, rafforzando attraverso lui l'identità artistica-culturale friulana, nel segno delle sue radici e senso di comunità contemporaneo. -
Dolomiti. 135 itinerari circolari
Quante volte, organizzando un'escursione, avete cercato nella cartina di chiudere un giro ad anello? Gli itinerari circolari esercitano sugli escursionisti un fascino particolare, poiché danno la possibilità di vivere la montagna senza ritornare sui propri passi e fare dei veri e propri viaggi ad alta quota. Nelle Dolomiti c'è una vasta scelta di itinerari con queste caratteristiche e obiettivo di questa guida è proporre una raccolta dei giri più interessanti, mettendo a disposizione di tutti le esperienze vissute in tanti anni tra le montagne. Sono stati inseriti alcuni nuovi itinerari, che rappresentano il meglio dell'escursionismo dolomitico, molto lunghi, complessi e in zone selvagge. L'impostazione della guida è volta a favorire il lettore nella scelta e nell'organizzazione degli itinerari: sono presenti delle informazioni immediatamente identificabili sulla difficoltà, sui tempi e sui dislivelli, come anche le coordinate GPS dei punti di partenza, per raggiungere il punto di partenza in auto senza incertezza. Si è voluto indicare in modo evidente la valutazione complessiva degli stessi, sulla base delle bellezze ambientali e del percorso, per evidenziare quelli che meritano più degli altri di essere presi in considerazione. -
Raffaello. Firme, date e figure celate nelle opere
Luciano Buso propone un nuovo metodo di studio e un nuovo approccio all'opera d'arte. Osservando da vicino i dipinti, l'autore rileva come essi celino immagini e scritte poco visibili a occhio disattento. Le ricerche condotte sui principali maestri delle più svariate epoche hanno condotto lo studioso a ritenere che gli artisti abbiano celato, nel magma dei colori, scritte e sorprendenti figure. Elementi che ci consentono oggi di comprendere nel profondo le opere d'arte e i loro autori, vere e proprie firme autografe che eliminano i dubbi che ancora ci assillano davanti a dipinti poco documentati storicamente o con attribuzioni incerte. Questo innovativo approccio all'opera d'arte contribuisce ora nell'esame ulteriore di alcune tra le più significative opere di Raffaello. -
Il mio posto al mondo-My place in the world. Ediz. bilingue
Il testo di Ippolito Pizzetti (1926-2007), pubblicato dalla Fondazione Benetton Studi Ricerche per la prima volta anche in inglese nell'ambito della collana editoriale ""Memorie"""", serie """"Minima"""", è stato scritto a Roma tra il dicembre 1981 e il 21 marzo 1982, come Introduzione al suo volume Pollice verde. Questa, che è molto più che un'introduzione, era già stata resa disponibile dalla Fondazione nel 2011, a cura di Domenico Luciani: «Ippolito Pizzetti è stato per tutti noi, dal 1988, un riferimento imprescindibile per acutezza critica, per ampiezza di interessi, per stile di vita. In tanti viaggi entusiasmanti e faticosi, in tante discussioni intense e fertili, in tante comuni battaglie, ci ha insegnato il gusto per il confronto di idee e di proposte. Ha donato alla Fondazione Benetton Studi Ricerche la sua biblioteca, con un gesto di generosità radicale e di raro disinteresse. I suoi pareri puntuali e i suoi consigli molto concreti, lontani da ogni intellettualismo, sono stati per noi preziosi in ogni situazione nella quale la Fondazione fosse alle prese con elaborazioni sul governo e sul disegno del paesaggio e del giardino. [...]»."" -
Regolamento della Sacra Infermeria di Malta. 1725. Ediz. italiana, francese e inglese
La riedizione in fac-simile del Regolamento della Sacra Infermeria di Malta, nella sua versione del 1725, è accompagnata da un volume in tre lingue (italiano, francese e inglese) che raccoglie testi e commenti dei massimi esponenti dell'Ordine di Malta e di tre cardinali che con l'Ordine hanno un particolare legame: il cardinale Tomasi, Delegato del Papa per l'Ordine stesso, il cardinale Ravasi, Presidente del Pontificio Consiglio per la Cultura e il cardinale Grech, Segretario Generale del Sinodo e già Presidente della Conferenza Episcopale maltese. L'edizione – curata dall'Ambasciata del Sovrano Militare Ordine di Malta presso la Santa Sede – aspira a focalizzare l'attenzione del lettore su quella che è l'originaria e sempre presente vocazione dell'Ordine di Malta: l'accoglienza e la cura dei malati, dei feriti, dei poveri e dei rifugiati. Si rende evidente come già secoli fa le strutture ospedaliere dell'Ordine di Malta rappresentassero un'eccellenza assoluta nel panorama della sanità europea e come l'Ordine abbia contribuito a determinare un “ethos” europeo e a dare un proprio contributo alla creazione di un'identità culturale europea. “Può sembrare paradossale suggerire la lettura di un regolamento - scrive il cardinale Gianfranco Ravasi - i testi normativi si rivelano, sì, puntuali e calibrati, ma proprio per questo sono a prima vista aridi e distaccati... Eppure il lettore che si inoltrerà in queste pagine, peraltro scritte in un delizioso italiano settecentesco, si troverà di fronte ad una sorta di narrazione con una sua trama vivace e un intarsio ideale di immagini. Per certi versi gli sembrerà di seguire un'anticipazione, sia pur antica, delle fortunate serie televisive dedicate alla vita che si svolge negli ospedali coi suoi protagonisti, medici e pazienti, con sceneggiatura, quindi, che apre a sorpresa uno spaccato sull'alta qualità dell'assistenza in quella 'Sacra Infermeria' melitense, persino nettamente superiore all'attuale accoglienza che il malato incontra nelle nostre strutture ospedaliere”. -
Carte da gioco e cartoleri trevisani
L'universo delle carte da gioco, da secoli protagoniste del folclore, della cultura e dell'arte popolare non solo italiana, è ancora in buona parte inesplorato. In tale contesto, si assume in genere che le carte siano pervenute in Italia nel Trecento, importate da paesi arabi, ove sarebbero giunte dall'India o dalla Cina; i documenti più remoti, che dettano imposizioni fiscali e divieti vari, risalgono appunto a quel tempo. Non fa eccezione la genesi delle Carte Trevisane, forse il tipo italiano più antico. Questo esauriente saggio di Andrea Piovesan, frutto di studi e approfondimenti, connotato da una ricca iconografia, contiene novità di assoluta rilevanza dal punto di vista storico e cartagiocofilo. La pubblicazione è dedicata all'evoluzione delle Carte Trevisane a doppia testa dall'esordio ai giorni nostri, analizzata senza trascurare i dovuti legami con il modello originario, né la fondamenta le opera dei cartai di Treviso. Affascinanti scoperte attendono il lettore: dalla biografia di Francesca Rind - della quale soltanto il nome era a oggi noto - alla storia reale e documentata della ditta trevigiana Teodomiro Dal Negro, la più antica azienda famigliare di cartai attiva in Italia e dalla paternità delle incisioni che tuttora elevano le Carte Trevisane a piccole opere d'arte fino all'interpretazione dei motti e dei simboli che ne sono peculiarità esclusiva ed essenziale. -
Terra e genio. Vite di valdobbiadenesi illustri. Ediz. illustrata
Preservare e divulgare l'eredità storica di una terra per trasmettere alle nuove generazioni il senso di appartenenza a una comunità e trarre insegnamento da chi ci ha preceduto. ""La storia di Valdobbiadene è intimamente connessa - spiega l'autrice Adriana Rasera - a quella dei suoi figli. Ho voluto raccontare di uomini e donne che sono nati, o che si sono fermati, in questa terra e che hanno saputo distinguersi per ingegno"""". Un distillato di vite che l'autrice, giornalista e docente di comunicazione, ha cercato di sondare, ricostruendone le biografie, condensando le informazioni e utilizzando un linguaggio quasi cronachistico, in modo da consegnare al lettore un quadro il più esauriente possibile, con pagine corredate da foto storiche, per lo più inedite, e da foto artistiche, realizzate dai fotografi dell'associazione IMAGO. L'autrice ha voluto mettere in evidenza i tratti umani dei personaggi, attraverso una complessa e impegnativa ricerca delle fonti, a volte mancanti altre volte contraddittorie. Questo libro vuole essere un omaggio a tutta la comunità valdobbiadenese, al suo passato e a chi lo ha onorato."" -
Senso espresso. Coffee. Style. Emotions
La più semplice delle domande: «Caffè?». È l’invito a mettersi comodi per farsi trasportare dalle diverse anime di un estratto noto ovunque ma sempre diverso. È l’invito a sfogliare questo libro multisensoriale come fosse un museo in cui riscoprire tra le righe il gusto dello stile italiano.Aroma, suono, vista, tatto, gusto e senso sono i capitoli del volume Senso Espresso, che invita il lettore a scoprire il tessuto imprenditoriale e culturale italiano, con la sua creatività e con il suo stile riconoscibile in tutto il mondo. Senso Espresso correla l’intero settore delle macchine per caffè espresso professionali con tutti i suoi protagonisti, calando la produzione di distretto in un contesto più generale legato al mondo del design, della tecnologia, dell’innovazione e della cultura d’impresa italiana.I documenti, le fonti storiche e l’accurato apparato iconografico sono stati tratti in larga parte dall’archivio e dalla biblioteca di MUMAC, Museo della Macchina per Caffè di Gruppo Cimbali, ma il contributo di altri enti, fondazioni, archivi e musei di impresa ne fa un’opera corale rivolta a tutti. Le macchine per caffè diventano ambasciatrici nel mondo dell’“Italian Way of life” come stile di vita, dove il piacere, la bellezza, la creatività, l’ingegno e le relazioni sono espresse in un ottimo caffè! -
Gnessulógo. Poesia, pittura, territorio. Dentro alla poetica di Andrea Zanzotto
Le suggestioni poetiche di Andrea Zanzotto in relazione con le arti figurative. L'esposizione presso il Museo del Paesaggio di Torre di Mosto (Venezia) e il libro-catalogo che l'accompagna intendono mettere in luce il profondo legame intrattenuto da Zanzotto con il mondo dell'arte, fatto di numerose collaborazioni con artisti a lui contemporanei e di rari, ma pregnanti, affondi critici e, al contempo, favorire nuove occasioni di dialogo che mettano in relazione la riflessione zanzottiana con lo sguardo portato da alcuni artisti, contemporanei e non, sul paesaggio. Partendo principalmente dallo spunto letterario dell'opera: Galateo in bosco, il progetto si sviluppa attraverso un percorso narrativo attraverso saggi critici e opere di artisti tra i quali: Tiziano Vecellio, Wim Wenders, Giuseppe Penone, Giuseppe Santomaso, Emilio Vedova, Mario Schifano, Elio Armano e alcuni giovani artisti che si sono confrontati con le tematiche di Zanzotto e hanno realizzato per l'occasione alcune opere site-specific. -
Mind the map! Disegnare il mondo dall'XI al XXI secolo-Drawing the world from the 11th to the 21st century. Ediz. bilingue
Mind the Map! è l'esito del lungo lavoro di ricerca del geografo Massimo Rossi - autore e curatore della mostra dall'omonimo titolo -, e i contatti con le maggiori biblioteche mondiali che hanno consentito la riproduzione delle più importanti e preziose cartografie disponibili e utili per ricostruire il variegato e straordinario processo di costruzione dell'immagine del mondo. Il volume, riccamente illustrato, con maggior spazio e intensità entra nel dettaglio di ogni mappa collocandola nel proprio ambito storico e sociale, per connetterla alla relativa committenza, alla responsabilità esecutiva, alla particolare finalità e ai legami con altri esemplari. Suddiviso, come la mostra, in tre sezioni (Non plus ultra, Plus ultra, Theatrum orbis terrarum), il volume costituisce un ulteriore saggio delle modalità di lavoro circolare della Fondazione Benetton: dall'idea alla ricerca documentale e bibliografica, dall'elaborazione espositiva al progetto editoriale. Per ammirare i mappamondi e i planisferi elaborati dall'antichità ai nostri giorni: Mind the Map! è una mostra sull'immagine del mondo, sull'audace tentativo intellettuale umano di disegnare lo spazio terrestre e di vederlo tutto insieme in un'unica rappresentazione grafica. Dalle mappae mundi ospitate nei libri di preghiere del XIII secolo alle straordinarie costruzioni cartografiche che dibattono e progettano il mondo dei commerci oceanici nei secoli delle scoperte geografiche, dai tappeti geografici contemporanei alla mercatoriana mappa del mondo di Google, l'esposizione offre l'opportunità di riflettere sulle dinamiche di costruzione dell'immagine del mondo con la quale quotidianamente ci confrontiamo. -
Il maiale magro
Il maiale è il simbolo di tutto ciò che ci disgusta, incarna le nostre paure per l'impurità del mondo. Se è magro sarà reietto e vergogna dell'allevamento. Grazie a un veterinario precario e intelligente fugge travestito da ragazzo e si avventura nel mondo, divenendo un ponte tra gli umani e gli animali: è il fil rouge. Un romanzo divertente e profondo che racconta il rapporto tra il bene e il male, la ricerca di un Dio incognito, reduci nazisti (pentiti!), ricette di cucina, storie di ciclisti e animali saggi, il fascino della creazione dei libri, avventure divertenti e riflessioni profonde, l'ambiguità della ""Rete"""". Nel finale il tono epico delle cicogne che hanno assistito alla strage di Utoya e si fanno portatrici della lotta contro i Malèfici è temperato dell'ironia che sgorga dalla conoscenza della vita vissuta come esperienza e apprendimento continuo, non avendo mai paura del dubbio che porta alla verità. Un libro da gustare con le sue storie, le sue poesie, le riflessioni che portano a scoprire un significato differente delle parole, e della potenza che esse hanno nel generare il bene e il male. Una Favola Concreta che grida e canta, un fantastico viaggio nell'Umanità."" -
Michelangelo. Sentimenti velati della Pietà
Nuovi orizzonti si sono affacciati nello studio e approccio all'opera d'arte. Un innovativo metodo d'indagine, risultato di circa quindici anni di ricerche scientifiche, contribuisce nell'esame della Pietà vaticana di Michelangelo Buonarroti. Il volume raccoglie gli studi scientifici svolti da Luciano Buso nell'arco di circa 12 anni, scoperti i ""segreti"""" nella Pietà vaticana. La parte più importante la fanno i volti semi celati di proposito dall'artista rinascimentale durante l'esecuzione, i quali ci tramandano """"sentimenti velati"""" sapientemente ideati con lo scopo di dare un maggiore e silente accento emotivo al già forte impatto della celebre scultura. Pietà in facciata, ma anche semi nascosta."" -
Natur-Park Schöneberger Südgelände e la natura urbana berlinese. Premio Internazionale Carlo Scarpa per il Giardino 2022
Il Premio Internazionale Carlo Scarpa per il Giardino, iniziativa annuale della Fondazione Benetton Studi Ricerche nell’ambito degli studi sul paesaggio, dedica la sua trentaduesima edizione al Natur Park Schöneberger Südgel.nde e alla natura urbana berlinese. Collocato a sud dell’anello della S-Bahn, questo luogo è frutto dell’abbandono di un’immensa area ferroviaria e della sua radicale riconquista da parte della natura. Aperto al pubblico dal 1999, il Natur Park Südgel.nde è stato un laboratorio sperimentale e un catalizzatore, inscindibile dalla storia di Berlino e dalla presenza fertile di una “scuola di ecologia urbana” che qui ha saputo stimolare e orientare quello sguardo progettuale e quella coscienza diffusa del paesaggio che sono la ragione del formarsi di un’idea di “natura urbana” in questa città. Questo volume collettivo racconta, attraverso le voci di diciotto autori (architetti del paesaggio, ecologi, artisti, storici, urbanisti, architetti, geografi), la storia, le caratteristiche, il progetto, la gestione e la fruizione di un luogo di eccezionale valore ecologico, paesaggistico, artistico e sociale, leggendolo nel contesto di una grande metropoli europea caratterizzata da una speciale natura urbana e da una altrettanto speciale e precoce attenzione di ecologi, paesaggisti, pianificatori del paesaggio, artisti, mondo politico e società civile all’evoluzione e al governo degli spazi aperti pubblici e della natura in città. -
Natur-Park Schöneberger Südgelände e la natura urbana berlinese. Premio Internazionale Carlo Scarpa per il Giardino 2022. Ediz. inglese
Il Premio Internazionale Carlo Scarpa per il Giardino, iniziativa annuale della Fondazione Benetton Studi Ricerche nell’ambito degli studi sul paesaggio, dedica la sua trentaduesima edizione al Natur Park Schöneberger Südgel.nde e alla natura urbana berlinese. Collocato a sud dell’anello della S-Bahn, questo luogo è frutto dell’abbandono di un’immensa area ferroviaria e della sua radicale riconquista da parte della natura. Aperto al pubblico dal 1999, il Natur Park Südgel.nde è stato un laboratorio sperimentale e un catalizzatore, inscindibile dalla storia di Berlino e dalla presenza fertile di una “scuola di ecologia urbana” che qui ha saputo stimolare e orientare quello sguardo progettuale e quella coscienza diffusa del paesaggio che sono la ragione del formarsi di un’idea di “natura urbana” in questa città. Questo volume collettivo racconta, attraverso le voci di diciotto autori (architetti del paesaggio, ecologi, artisti, storici, urbanisti, architetti, geografi), la storia, le caratteristiche, il progetto, la gestione e la fruizione di un luogo di eccezionale valore ecologico, paesaggistico, artistico e sociale, leggendolo nel contesto di una grande metropoli europea caratterizzata da una speciale natura urbana e da una altrettanto speciale e precoce attenzione di ecologi, paesaggisti, pianificatori del paesaggio, artisti, mondo politico e società civile all’evoluzione e al governo degli spazi aperti pubblici e della natura in città. -
Di Venere. Dal segno al colore. Ediz. illustrata
"Di Venere. Dal segno al colore"""", a cura di Dino Marangon, è il titolo del volume e della mostra dedicati a Giorgio Di Venere (Mestre, 1927), incisore e pittore, il quale è stato presente a innumerevoli esposizioni in Italia e all'estero con l'Associazione Incisori Veneti, con mostre personali di pittura e di grafica. Dalla produzione artistica degli anni Sessanta, animata da pescatori, severi nelle forme e raccolti nella composizione, intenti a narrare la fatica della quotidianità, gli anni Ottanta conducono Di Venere a realizzare incisioni monocrome raffinatissime e colorate visioni di periferie, nelle quali si integravano figurazione e campiture geometrizzanti. Negli anni Novanta la stilizzazione si fa sempre più essenziale nelle forme, fino agli inizi del nuovo millennio, a dare forma all'infinito, a farci vedere l'invisibile, scoprendo tratti metafisici nella quotidianità: ora la sagoma di una chiesa, ora i profili di affascinanti isole, ora scorci veneziani che profumano di ricordi ed emozioni. Si potrebbero cercare riferimenti con i grandi pittori del Novecento, ma in realtà l'artista, sfruttando appieno le caratteristiche delle differenti possibilità delle tecniche e dei materiali, darà vita a una vasta varietà di linee, di forme, di piani, solo apparentemente semplici ed elementari, in realtà liricamente calibratissimi. Il tutto costruito tramite la fluida e pervasiva energia di un colore duttile e cristallino, che rifacendosi alla caratteristica capacità di inglobare in sé l'aria e lo spazio tipica della grande tradizione della pittura veneta, è altresì corroborata da una personale rimeditazione della lezione cezanniana, pur in una significativa vivacità e varietà di accenti." -
Trame giapponesi. Costumi e storie del teatro No al Museo d'Arte Orientale di Venezia-Japanese Weaves. Costumes and stories of No at the Oriental Art Museum of Venice. Ediz. bilingue
Il catalogo si compone di alcuni saggi introduttivi dei maggiori studiosi del teatro No in Italia, sulla rappresentazione, i costumi, gli strumenti musicali che accompagnano la performance e sul primo spettacolo di teatro No tenutosi a Venezia nel 1953. Nella collezione del Museo d'Arte Orientale di Venezia si conservano xilografie dei maggiori autori dell'Ottocento come Hokusai e Hiroshige, alcune delle quali raffiguranti la lavorazione della seta e alcune delle leggende che diedero origine ai drammi più noti del teatro No, che accompagnano l'esposizione dei costumi e degli strumenti musicali. Il Museo possiede sontuosi costumi in seta e oro, abitualmente non visibili al pubblico per motivi di conservazione, che nel volume Trame Giapponesi sono pubblicati con le loro schede tessili: tra questi kariginu, atsuita, karaori, hangire, oguchibakama. In contrasto con la sobrietà della scenografia, ridotta all'essenziale, i costumi degli attori spiccano per fasto e preziosità, catalizzando prepotentemente l'attenzione del pubblico. Il volume riporta inoltre gli strumenti musicali dell'hayashi e l'orchestra per il No, ovvero il flauto e le tre diverse percussioni (otsuzumi, kotsuzumi, taiko), che sono eccellenti pezzi artistici in lacca dorata, pelle e seta. La pubblicazione è completata da una scelta di fotografie di Fabio Massimo Fioravanti, fotografo che da anni si dedica alle riprese del teatro No in Giappone. -
Poesie del tempo sospeso (1981-2017)
Una bambina gioca nelle strade del Lido di Venezia sulle note di Debussy: così comincia l'itinerario che le poesie di Giulia Giudice percorrono con leggerezza e intensa visibilità emotiva. I luoghi sono stazioni del pensiero, stazioni dalle quali il pensiero riparte a tessere una trama di cerchi, come le onde nell'acqua. Il tempo va e rifluisce; ma nella straordinaria memoria dell'autrice non ha risacche, bensì piuttosto si versa nel futuro; si fa specchio infinito. Nelle Poesie del tempo sospeso, composte dalla raccolta omonima e dalla silloge Se appena la mattina non diluvia, la storia personale diventa lettura di quella cosmica, la città è immagine della civiltà in una misura che tempera la sagace tensione all'oltre con l'ironia. -
Herbarium. Piante medicinali delle Dolomiti. Medicinal Plants of the Dolomites. Ediz. bilingue
Questo volume è frutto di un lungo percorso di ricerca e studio del Dottor Ernesto Riva all’intero mondo delle piante medicinali delle Dolomiti. L’idea di raccoglierle e conservarle allo stato secco gli è nata verso la fine degli anni ’70 quando, dopo qualche anno di conduzione della farmacia ereditata dal padre, decise di mettere a frutto le sue conoscenze erboristiche acquisite in ambiente famigliare e universitario. Avendo la fortuna di esercitare la professione in un territorio straordinariamente ricco di piante medicinali allo stato spontaneo, decise di approfondirne la conoscenza proprio sul campo, per riconoscerle con le cosiddette “chiavi analitiche”, di fotografarle per avere una loro documentazione completa e infine di raccoglierle per poi essiccarle. Questo primo approccio con il mondo delle piante medicinali è stato in verità una sorta di gara con la natura: la natura, infatti, corre più di quanto ce lo immaginiamo, specie quando sei costretto a inseguire le sue piante in fiore. Il suo eccezionale lavoro ha permesso di documentare circa 200 esemplari di piante medicinali del territorio dolomitico e di archiviarle in 5.000 fotografie in diapositiva, consultando buona parte della letteratura esistente sull’uso farmacologico delle piante raccolte, narrate anche dagli antichi erbari.