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Etnografia della scuola. La cultura materiale dell'educazione
Il volume raccoglie alcuni saggi del prof. Agustín Escolano Benito, interamente centrati sull’analisi della cultura materiale della scuola secondo una Pedagogia Interpretativa a matrice ermeneutica, che si caratterizza per la costante curiosità riflessiva su presente e passato. L’autore ricostruisce, nella materialità scolastica, un’antropologia della formazione di ampio respiro, proprio attraverso quelle fonti empiriche tanto spesso trascurate o ignorate. Inoltre, mette in luce i processi attraverso i quali la scuola costruisce il suo sapere, individuando, nella sua cultura empirica, la trama concettuale delle azioni educative. La concretezza delle materialità rimanda così a quella della conoscenza e alla sua necessaria tangibilità. La documentazione iconografica che correda il testo è parte integrante del dialogo con le cose della scuola che caratterizza in modo originale sia questo volume sia lo sguardo proposto sui ricordi scolastici. Questi ultimi sono tracce indelebili sull’identità di ciascuno di noi, che testimoniano il comune bisogno di ripercorrere la nostra biografia di scolari con il supporto delle testimonianze educative offerte dagli oggetti che vanno a comporre nostra memoria. -
Donne e madri vittime di violenza. Dalla retorica dell'aiuto alla responsabilità dell'intervento
Mai come in questi ultimi decenni il legislatore, gli accademici e il discorso pubblico hanno dedicato tanta attenzione al tema della violenza che le donne possono subire nell’ambito delle loro relazioni affettive. Riforme e innovazioni giuridiche senza precedenti hanno contribuito al riconoscimento del fatto che la donna che subisce violenza “privata” è vittima di reati di cui si deve fare carico l’intera comunità. Si sono moltiplicati i corsi di formazione rivolti alle figure professionali che hanno maggiore probabilità di intercettare le vittime: personale ospedaliero, medici di base, pediatri, psicologi, assistenti sociali, educatori, avvocati, magistrati e forze dell’ordine. Lo scopo è stato quello di favorire l’emersione del fenomeno e di portare le vittime a denunciare gli abusi subiti. Ma qual è il destino della donna quando, finalmente, supera la soglia della sofferenza quotidiana e approda, seppure nell’incertezza, a quello che dovrebbe essere il luogo della sua salvezza? Chi l’accoglie, chi la sostiene e a quali condizioni? Come si riesce ad accompagnare la vittima, donna e spesso madre, verso una tutela, esistenziale prima ancora che giuridica, che non pregiudichi la sua volontà, a volte la sua dignità? I casi presentati in questo volume sotto lo sguardo congiunto della psicologa e della giurista, svelano luci e ombre dei dispositivi di tutela. Rivolto a tutte le figure professionali e volontarie del sistema di aiuto, il testo si propone come un’occasione di riflessione sui significati divergenti e gli esiti paradossali che possono contraddistinguere gli interventi di aiuto. -
Una casa per tutte le donne. Etnografia della relazione di accoglienza con donne migranti in situazione di violenza
Il volume analizza da una prospettiva etnoantropologica le pratiche di accoglienza a favore di donne con background migratorio che si sono rivolte a un centro antiviolenza dell’Alto Adige. Intervistando donne di diverse età e provenienze e analizzando la documentazione di alcuni casi, emerge l’intreccio tra violenze istituzionali, sociali e interpersonali che formano il “mosaico di violenza” che caratterizza i loro vissuti. Inoltre, l’analisi dell’habitus professionale delle operatrici del centro antiviolenza svela la riproduzione di barriere strutturali all’interno di un apparato sociale e istituzionale, che risente di politiche reificanti e marginalizzanti relative ai fenomeni della violenza di genere e della migrazione. Il testo è soprattutto un’etnografia engaged, in cui l’esperienza di operatrice dell’autrice definisce la metodologia e gli obiettivi della ricerca, la quale percorre la strada di un’antropologia collaborativa e applicata al lavoro operativo. Ed è in questa direzione che il libro si rivolge non solo al pubblico accademico ma anche a operatori e operatrici che lavorano nei servizi di sostegno a donne con background migratorio, offrendo un’esperienza di riflessione condotta da un centro antiviolenza sul proprio operato e sui possibili percorsi di empowerment delle donne, in relazione alle diverse soggettività e agli specifici posizionamenti sociali. -
Lavorare a coppie nella comprensione del testo. Modelli di riferimento e realizzazioni didattiche
Il volume affronta il tema dell’organizzazione didattica a coppie nei processi di apprendimento scolastico, e in modo particolare nell’elaborazione e comprensione dei testi. Le ragioni risiedono principalmente nell’urgenza di individuare strategie di intervento per migliorare la comprensione dei testi, vista la criticità della situazione italiana, e nei vantaggi specifici del lavoro a coppie. Per approfondire l’argomento, è stata dapprima condotta una ricognizione della letteratura internazionale e dei materiali usati dagli insegnanti. In seguito, sono state approfondite le ricerche che hanno sperimentato il lavoro in coppia nei processi di comprensione e che hanno ottenuto risultati promettenti, tra cui il Reciprocal Teaching. Sulla base del protocollo operativo S.Ap.I.E., è stato progettato e allestito un programma sperimentale, per osservare cosa succede nella verbalizzazione degli allievi che lavorano a coppie. Le interazioni degli alunni sono state analizzate sia dal punto di vista quantitativo sia qualitativo. Gli esiti principali sono la documentazione dei processi di pensiero “tipici del lettore consapevole”, l’intensità del coinvolgimento nel compito, e la produttività di alcune fasi del compito (in particolare la scrittura). In particolare, i dati evidenziano come la coppia consenta una partecipazione attiva più ampia e concentrata sul testo; l’autrice, inoltre, fornisce una serie di indicazioni pratiche per valorizzare questa modalità di apprendimento nella vita quotidiana delle classi. -
Aggressività, gioco e sport. Educare nell'infanzia e nell'età evolutiva
L’educazione, per sua intrinseca essenza, si realizza attraverso l’aiuto fornito alle persone per sollecitarle a scoprire il proprio mondo interiore e sviluppare tutte le proprie potenzialità attraverso un atteggiamento consapevole, autonomo e responsabile. L’infanzia si presenta come età elettiva, grazie alla sua potente spinta evolutiva, per mediare e risolvere, in modo positivo, le forti tensioni emotive che caratterizzano lo sviluppo umano. Tra queste, l’aggressività è una delle manifestazioni che l’educazione deve affrontare, senza relegarla all’istinto innato o al determinismo sociale, ma considerando il ruolo attivo della persona in termini di consapevolezza e responsabilità. Gli atteggiamenti aggressivi sono comuni nell’infanzia e, nella norma, si attenuano nel passaggio all’adolescenza ma, allo stesso modo, alti livelli di aggressività sono predittivi di successivi comportamenti antisociali, spesso di gravità crescente. Ne sono esempio l’aumento del bullismo scolastico, il cyberbullismo e il problema delle baby-gang, purtroppo sempre più diffuse in diverse città italiane. Il testo affronta, con uno sguardo ampio e completo, il tema dell’aggressività, e trova nell’approccio educativo, in particolare del gioco e dello sport, una possibile cornice in cui aiutare ogni persona a maturare una adeguata consapevolezza di sé e l’intenzionalità che deve guidarla. Il controllo delle emozioni, in particolare dell’aggressività, deve rappresentare un obiettivo di maturazione imprescindibile per una coerente educazione alla cittadinanza attiva nel rispetto delle altre persone e dell’ambiente. -
Lanzarote, Jardín de Cactus. Premio Internazionale Carlo Scarpa per il Giardino 2017. Ediz. inglese
Lanzarote: luogo insulare e di confine, culturalmente un frammento d'Europa nell'Oceano Atlantico, accanto al continente africano, un'isola che in relazione alla propria natura vulcanica e alle condizioni di ristrettezza e isolamento che a lungo l'hanno segnata, nella sua storia ha più volte vissuto rinascite sorprendenti e sperimentato forme inedite di insediamento, pratiche agronomiche, sguardi estetici e politiche lungimiranti di grande interesse.rnAl suo piccolo Jardín de Cactus, situato nel nord-est dell'isola, inaugurato a Guatiza il 17 marzo 1990, parte di una speciale costellazione di cave e crateri coltivati che costituisce una testimonianza esemplare di un fertile equilibrio tra natura e cultura, il Comitato scientifico della Fondazione Benetton Studi Ricerche dedica la campagna di studio, di cura e di divulgazione della XXVIII edizione del Premio Internazionale Carlo Scarpa per il Giardino, iniziativa culturale che annualmente accende lo sguardo su di un luogo particolarmente denso di valori di natura, di memoria e di invenzione. La cava di Guatiza costituisce uno dei più significativi progetti dell'artista César Manrique (1919-1992) per Lanzarote, realizzato lavorando nel suolo dell'isola con le modalità proprie della sua storia e dei suoi abitanti: costruire terrazzamenti, stendere superfici di terra vulcanica, elevare strutture in pietra per la protezione del vento, coltivare, in questo caso, una collezione di migliaia di cactus disposti con gusto teatrale per la gioia degli abitanti e degli ospiti dell'isola. -
Arte vivo. Contemporary artists from Argentina. Ediz. inglese, italiana e spagnola
Il grande fascino creativo del paese più europeo del sud America testimoniato in un'ampia collezione che raccoglie le opere di 300 artisti argentini. Sovrapposizioni, modelli culturali, tradizioni, nuovi stili, nuove tendenze, nuove espressioni dalle quali emerge un laboratorio estetico d'avanguardia e un elevato potenziale che Imago Mundi presenta per contribuire alla promozione internazionale di una comunità artistica raffinata e sensibile. -
Tracing identity. Ediz. italiana e inglese
Tracing Identity è un progetto tutto al femminile in cui sette designer hanno realizzato una collezione in metallo dal deciso protagonismo espressivo. Alessandra Baldereschi, Nathalie Dewez, Constance Guisset, Francesca Lanzavecchia, Donata Paruccini, Elena Salmistraro, Nika Zupanc hanno valorizzato le potenzialità dei metalli e delle finiture De Castelli con progetti dal contenuto emozionale, empatico, narrativo. De Castelli ha così realizzato una special edition di arredi per l'interior in cui le opere hanno tutte una precisa funzionalità: paraventi, cabinet, tavoli e librerie declinano le tecnologie più innovative e le competenze di alto artigianato caratteristiche dell'azienda, e sono diventati l'occasione per sperimentare altre lavorazioni e superfici. Il progetto Tracing Identity, presentato al Salone del Mobile di Milano nel 2017, ha ricevuto il Salone del Mobile. Milano Award 2017 Premio Intesa Sanpaolo. -
Quando Raboso e Friularo si chiamavano vin moro
Il volume di Ulderico Bernardi contestualizza il Raboso nella società e nell'economia del territorio veneto, esplorandone aspetti inediti ed estremamente avvincenti e facendoci comprendere quanto la coltivazione di questo vitigno sia strettamente legata alla storia e alla cultura di una Regione che è diventata il quarto esportatore mondiale di vino per valore assoluto. Dagli antichi Romani al ruolo più recente della Cooperazione nello sviluppo del Veneto, la scrittura di Ulderico Bernardi ci accompagna attraverso una storia fatta di uomini e testimonianze letterarie, di puntuali annotazioni storiche e più leggeri rimandi alla tradizione popolare e agli aneddoti del folclore. -
Myth/Reality. Contemporary artists from Scotland. Ediz. italiana e inglese
Un visionario laboratorio creativo in cui gli artisti esplorano, sperimentano, esaminano con sincerità e orgoglio la Scozia di oggi e il suo straordinario territorio, non solo dal punto di vista naturalistico e geografico ma anche come spazio politico e sociale. In un quadro complessivo di vivaci interazioni e contrapposizioni - mito e realtà; tradizione e innovazione; autosufficienza e collettività - Imago Mundi riunisce in questa raccolta i lavori di 140 artisti scozzesi: un insieme di estetiche, stili, narrazioni, caratteri per raccontare una terra e un popolo, una solida identità culturale insieme ad antiche e moderne contaminazioni. -
L' angolo delle portulache
La storia di Gianna Borin e del fratello Toni è quella di due giovani trevigiani che, attraversando le tormentate e dolorose vicende della Resistenza e del regime fascista, si scoprono adulti. Le esperienze, i sogni, gli amori, gli ideali si mescolano e ci restituiscono il sapore e la visione di un'epoca in cui affondano le radici della nostra storia attuale. -
Galleria Pesaro. Storia di un mercante creatore di collezioni. Catalogo della mostra (Milano, 21 settembre-14 ottobre 2017)
Mostra e catalogo rendono omaggio a Lino Pesaro (1879-1938) - organizzatore di esposizioni d'arte e di vendite all'asta di primaria importanza - analizzando trent'anni di attività di uno dei più solerti mercanti d'arte milanesi. Dopo la dispersione all'asta di intere collezioni e la chiusura delle molteplici mostre, ciò che rimane delle opere passate nella galleria Pesaro sono le pubblicazioni che accompagnarono questi eventi e che ci permettono di ricostruire una storia unica e ricca di fascino. Sono stati schedati oltre 380 cataloghi, in parte lussuose edizioni con copertine disegnate da artisti. Il saggio di Angela Madesani racconta il vivace spaccato storico della città ambrosiana riconoscendo il giusto peso alla Galleria Pesaro; ad arricchirlo un'appendice documentaria sulla figura di Lino Pesaro, curata da Saverio Almini. Nicoletta Colombo approfondisce l'importanza del passaggio in galleria di numerosi capolavori del XIX sec., poi confluiti in collezioni pubbliche e private. Elisabetta Staudacher, propone una insondata lettura di Lino Pesaro collezionista di dipinti del XIX secolo, la cui raccolta venne dispersa. -
Piccolo lessico della diversità
La parola ""diversità"""" è oggi assurta al ruolo di concetto-chiave della contemporaneità. Declinata in diverse accezioni (sociale, culturale, economica, linguistica, ecc.), necessariamente protagonista nel dibattito pubblico, impugnata con energia nel discorso politico, """"diversità"""" è un termine che necessita di attente e approfondite riflessioni. Questo volume collettivo propone, a partire da punti di vista radicati nelle scienze sociali e nelle discipline umanistiche, un lessico ragionato composto da undici lemmi che rientrano, a vario titolo, nel reame semantico della diversità. Un invito a dedicare tempo all'approfondimento di un concetto, ad aprirsi a una varietà di rimandi storici e ad accogliere una necessaria pluralità di sguardi interpretativi."" -
La fabbrica delle note di carta. La musica moderna (1930-2007) e i protagonisti della canzone italiana
Questo libro, con una ricca iconografia e un gran numero di testimonianze, racconta la storia delle arti grafiche ""La musica moderna"""", una stamperia specializzata nell'incisione e nella produzione di spartiti musicali, attiva a Milano dal 1930 fino al 2007. Le cronache aziendali s'intrecciano inevitabilmente con quelle dei protagonisti della canzone italiana, in una stagione culturale irripetibile in cui editori, autori e musicisti sono stati gli artefici e i divulgatori della musica, rendendola popolare. """"La fabbrica delle note di carta"""" racconta, inoltre, il fascino di un mestiere scomparso, rivelandoci molto del """"retrobottega"""" della musica, di quando le note prendevano forma sulla lastra e sulla carta, grazie alla maestria e al sapere di uomini impegnati nel renderla fruibile a tutti e facile da suonare."" -
Sconfinamenti. Opere di Le Corbusier allo IUAV di Venezia
Venezia è una totalità. E un fenomeno unico, così com'è oggi conservata, di totale armonia, di integrale purezza e di unità culturale. Qualcosa che si è perpetuato intatto fino a noi per una semplice ragione: Venezia è costruita sull'acqua. E dato che l'acqua non è cambiata, neppure Venezia poteva cambiare! È rimasta integra. Per chi voglia verificare a quale grado di fioritura, a quale grado di perfezione un sistema sano possa condurre l'opera dell'uomo, Venezia costituisce un modello straordinario. Quale fu l'uomo di genio che, a un certo momento, ebbe l'idea di dar vita a un possibile borgo, a una città che avesse tutte le opportunità per divenire egemone? Si trattò di una grande concezione urbanistica, di una divinazione. -
Goodbye Perestrojka. Cento opere di artisti dell'ex Unione Sovietica-One hundred works by artists from the former Soviet Union
La mostra, realizza dall'Ente Regionale per il Patrimonio Culturale della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, riunisce le opere provenienti da tre collezioni private: quella di Oleg Ulyansky (Israele), quella di Domenico Ripellino (Italia) e quella di Gerald Klebacz (Austria). Cent'anni dopo la Rivoluzione d'Ottobre, l'esposizione porta alla luce i linguaggi sepolti e dimenticati delle avanguardie russe degli anni '70 e '80 rappresentati dalle opere di: Vladislav Shabalin, Angelina Belikova, Sergej Babich, Vladimir Bauer, Vladimir Miski-Oglu, Vitalij Manuilov, Vladimir Kharakoz, Sergej Barannik, Ludmila Etenko, Oleg Chernykh, Tatiana Lysenko, Anatolij Kalchenko, Viacheslav Grizaj, Serafim Bocharov, Genadij Olimpiuk, Vladimir Veltman, Malkhaz Datukishvili, Konstantin Kosarevskij, Alexander Bondarenko, Vitalij Manuilov, Natalia Maximova. -
Treviso urbs picta. Facciate affrescate della città dal XIII al XXI secolo: conoscenza e futuro di un bene comune
L'antica consuetudine di decorare le facciate degli edifici ha caratterizzato Treviso così a lungo da farla conoscere come ""urbs picta"""". Il volume si apre con un saggio di Lionello Puppi, uno sguardo geograficamente e storicamente ampio sul tema; un contributo di Andrea Bellieni che delinea la relazione tra le facciate affrescate e l'evoluzione urbanistico-architettonica della città. Seguono altri 3 saggi: uno storico-artistico di Chiara Voltarel, sugli artisti, tipologie e tematiche delle decorazioni; quello di Rossella Riscica, sulle questioni dei degradi e degli interventi di conservazione delle facciate affrescate trevigiane; un excursus di Massimo Rossi sulle guide a stampa di Treviso, in relazione agli edifici dipinti. In chiusura alcune schede di approfondimento su temi storico-artistici e sulle tecniche dei dipinti murali e la postfazione di Eugenio Manzato. Corredano i testi un ampio apparato fotografico, in gran parte inedito, e mappe tematiche di approfondimento."" -
Architettura è utopia. Stanze di Elio Armano. Catalogo della mostra (Vicenza, 28 settembre-26 novembre 2017)
La mostra, allestita come una successione di ambienti site-specific negli spazi al piano nobile della Stamperia d'arte Busato di Vicenza, mostra presagi e prospettive ma anche molte memorie dello scultore padovano Elio Armano, disponendo in una sequenza poetica i principali temi della sua produzione artistica. Fili conduttori sono i temi del costruire e dell'immaginare, che hanno avuto sulla sua formazione e sull'impegno civile grande fascinazione. Catalogo della mostra Stamperia d'arte Busato, Vicenza 28 settembre-26 novembre 2017. -
Identity flavour. Contemporary artists from the Republic of Moldova. Ediz. illustrata
La Moldova attraverso la lente dell'arte contemporanea. Un'inedita e variopinta raffigurazione di un paese, sconosciuto ai più, sospeso tra Oriente e Occidente ma ancorato a tradizioni di popoli antichi (i Traci, gli Slavi, i Celti, i Goti, gli Unni) e impegnato in una lunga e difficile transizione, dopo l'indipendenza dall'ex Unione Sovietica nel 1991. Una collezione in cui gli artisti moldavi, attraverso 144 opere, sanno spingersi oltre gli stereotipi e le idee preconcette e introdurre una ventata di freschezza, di conoscenza e anche di globalità in un'area ancora troppo spesso occupata da discorsi nazionalistici e poco propensa ad assumere una autonoma visibilità. -
Giulio De Vecchi 1867-1940
La ricerca sulla figura di Giulio De Vecchi condotta da Matteo Bonanomi è un buon esempio di come si possa oggi fare storia dell'arte riunendo con perizia, attenzione e curiosità le minute tessere di un mosaico complesso e d'impervia ricostruzione. L'itinerario biografico, ricostruito attraverso un meticoloso scavo d'archivio, traccia una geografia che salda i maestri dell'Accademia di Venezia con i protagonisti della scuola napoletana, per poi toccare altri centri cruciali nell'elaborazione del lessico visivo nazionale quanto nella costruzione del mercato artistico più corrente. Quello di De Vecchi appare come un percorso errabondo e discontinuo, che salda i poli estremi di un'Italia ancora ben distinta in scuole pittoriche regionali ma che si stava nel contempo affacciando a un panorama di controversa modernità.