Sfoglia il Catalogo feltrinelli030
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 5761-5780 di 10000 Articoli:
-
Popoli d'Africa. Un lungo viaggio dal Mediterraneo al Capo di Buona Speranza, attraverso mille culture diverse
Un invito all’avventura, attraverso un continente vasto, ricco, magico e misterioso. L’Africa Nera che riempie i sogni di tanti ragazzi e i ricordi di tanti adulti che ne emigrano, in cerca di fortuna. Un lungo viaggio, un itinerario attraverso un percorso immaginario nello spazio, nel tempo, ma anche nel mito e nella leggenda, attraverso terre fertili e plaghe desertiche, attraverso i ricordi di popoli guerrieri e i lamenti di piccoli gruppi etnici, condannati alla sopraffazione e alla violenza. Partiremo dalla costa mediterranea, dai berberi (amazigh) che costituiscono uno dei popoli più antichi installati in quest’area, per proseguire attraverso il gran deserto del Sahara, verso l’Africa Occidentale, percorrerne le varie fasce (Sahel, Sudan foresta, paludi costiere) sino al Golfo di Guinea, poi attraversare il centro del continente e passare sulla costa dell’Oceano Indiano, lunga la quale scenderemo sino all’estremo sud. Quando arriveremo alla fine di questo viaggio avremo forse la mente colma d’immagini di mondi lontani, ma saremo ancora ben lontani dal poter dire ""conosco l’Africa"""". L’immenso continente avrà dischiuso per noi le sue porte, ci avrà accolti con il suo consueto atteggiamento materno nell’anticamera dei suoi misteri, forse ci avrà incantati... ma comunque è solo l’inizio. Nella speranza che il viaggio risulti gradito a chi lo affronterà insieme a noi, e che alla fine sia riuscito a interessare, a stimolare riflessioni, a suggerire — perché no? — qualche dubbio, in luogo di vecchie, incallite certezze."" -
Il martirio nell'esperienza religiosa di ebrei, cristiani e musulmani-Le Religioni nella costruzione dell'unità europea. Atti dei Convegni
Sempre più si fa evidente la necessità di una riflessione sul significato della dimensione religiosa in senso individuale e collettivo, etico e politico. Questo volume mette a fuoco due temi di estrema attualità, quello del martirio e quello del ruolo della religione nella costruzione dell'unità europea, considerandoli nella prospettiva dell'ebraismo, del cristianesimo e dell'islamismo. Sullo sfondo, l'esigenza di dialogo interreligioso che guidò nella sua vita e nel suo pensiero lo scrittore e giornalista Alessandro Nangeroni, al quale i Quaderni Nangeroni sono dedicati. -
Cristallografie dell'invisibile. Dolore, eros e temporalità in Ernst Jünger
L’opera saggistica, narrativa e diaristica di Ernst Jünger percorre con straordinario sguardo diagnostico i tumultuosi decenni del Novecento, la sua suggestiva e poliedrica scrittura delinea con acutezza i tratti caratteristici dell’epoca contemporanea, in cui si compie il dominio planetario della tecnica e conduce, allo stesso tempo, il lettore nelle più intime regioni dell’esistere, là dove il singolo ha accesso alle profondità del reale e la vita si rivela un luminoso avvicinamento ed un misterioso passaggio verso quell’Altro che si fa incontro. All’interno della vasta produzione jüngeriana, il presente volume cerca di rintracciare nelle esperienze del dolore, della morte, dell’eros e dell’amicizia le vie che attraversano quelle segrete regioni dell’anima, consentendo di scorgerne la cristallina trasparenza nella superficie fenomenica e di percepire l’emergere della Forma dalla profondità inesplicabile della Vita. Tentare, sulle tracce di Jünger, una ""cristallografia dell’invisibile"""" significa, allora, calarsi nell’orrore e nella sofferenza del mondo, passare indenni accanto ai più grandi pericoli e al baratro del nulla, osservare con sguardo vigile e commosso la prodigalità della natura e le struggenti manifestazioni dell’eros, riuscendo, infine, a riconoscere nell’incedere solenne della morte e nell’irrevocabile svanire del tempo — la cui misteriosa essenza viene qui ripetutamente interrogata — il trasparire apocalittico dell’eterno che si avvicina. Nella promessa di questo avvicinamento Jünger ci invita a prendere dimora e ad orientare le nostre esistenze."" -
Il problema dell'arte. Poesia e pittura contro la civiltà dell'inutile
Nell’attuale cultura europea ed occidentale manca il desiderio dell’altro, il suo ricoscimento, manca la passione e l’amore per le cose, manca il senso o il significato di progettare se stessi perché il vivere sia stile di vita. Bellezza e verità. Siamo nella civiltà del disamoramento o del distacco, quindi della confusione e del disordine. Siamo nella necessità di rinnovarci ripartendo da una diversa e nuova cultura di relazioni che, a sua volta, può esistere se si ricompone la società e il pensiero su alcune ""idee fondamentali"""", iniziando a pensare sostanzialmente, e quindi concretamente, l’identità tra la poesia espressa in parole o la poesia espressa in pittura. Questo discorso di accompagnamento e di riflessione sulla bellezza (estetica), tanto più intelligente e veritiero quanto più """"poetico"""", è il modo più diretto ed efficace per concorrere alla costruzione di un’organismo vivo e vivente, non retorico e sterile. Questo discorso sull’autentico e sull’originale (estetica) dice la relazione tra il reale (ciò che permane) e la realtà (ciò che è contingente), relazione di segni che permettono di conoscere sapere capire la giustezza tra il proprio personale disegno, contro paura e noia."" -
I fantasmi di Cervantes
L’odierna critica letteraria ha sviluppato un’articolazione che, senza nulla togliere ai sempre fondamentali strumenti filologici e storici, favorisce anche nuove strategie di lettura basate sugli studi della psiche, oltre che dei miti, del folclore e dell’immaginario collettivo. Cervantes — alcune opere del quale ebbero anche il destino di entrare ben presto ed efficacemente nelle riflessioni di Freud — è uno degli autori più ricchi di suggestioni per questo tipo di analisi, in cui effettivamente si sono cimentati numerosi studiosi. Nonostante la diversità di scuole e impostazioni, le ricerche finora compiute in ambito internazionale mostrano imprescindibili acquisizioni e lasciano intravedere nuove prospettive di sviluppo. L’autrice ritiene che il tema dell’identità e scissione dell’Io (con le correlate metamorfosi, le maschere, i doppi) sia decisivo per focalizzare i personaggi e gli intrecci dell’opera di Cervantes. -
L' impensato di Jean-Jacques Rousseau
In questo saggio del 1967 Althusser affronta direttamente le tematiche del Contratto Sociale, con la definizione dei successivi scarti teorici che l’articolano per contraddizioni, rimozioni e spostamenti. Alienazione (generale) contro alienazione, costituzione di una delle parti contraenti (il popolo-comunità) nel contratto, senza che gli sia anteriore, il rifiuto di un terzo garante del patto (ovvero l’interiorizzazione dell’alienazione), la restituzione come libertà dei diritti ceduti, la definizione dell’interesse generale come interesse del corpo comunitario (speculare a quello particolare come amour propre del singolo), infine l’inconcludente dialettica fra volonté générale e volonté de tous. Questa è risolubile soltanto assumendo l’interesse sotto un profilo moralistico e offrendo un supporto etico-ideologico al formalismo giuridico. Quindi costumi, educazione, feste, orientamento (condizionamento) dell’opinione, religione civile. Ma non basta. Occorre anche una pratica per la soppressione delle classi: la soluzione è una regressione economica verso la dissoluzione del modo di produzione feudale: il piccolo produttore indipendente, l’artigianato urbano o rurale. Ma come ottenere una tale regressione se non attraverso la predicazione morale, cioè l’azione ideologica. Scacco interno del Contratto sociale e simultaneo transfert nell’immaginazione letteraria: il romanzo sentimentale e quello pedagogico, l’autobiografia più o meno immaginaria delle Confessioni, il lirismo delle Passeggiate, la monologante teatralità dei Dialoghi. Non vi mancheranno religione, magia e sogni.Louis Althusser (1918-1990), si è imposto all’attenzione negli anni Sessanta proponendo (con i saggi raccolti in Per Marx e Leggere il Capitale) un’interpretazione filosofica dell’opera di Marx, e in particolare del Capitale, in aperta rottura rispetto alla tradizionale lettura in chiave hegeliana. Le sue posizioni hanno suscitato un acceso dibattito filosofico-politico in campo marxista. Dopo i saggi prevalentemente politici degli anni Settanta (tra cui Umanesimo e stalinismo, Elementi di autocritica), gli scritti successivi al 1980 riprendono le tematiche filosofiche ruotando intorno alla proposta del ‘materialismo aleatorio’. -
Dov'è la donna? Pensare l'arte e la scienza oggi
Perché un dipinto di F. Léger, in cui le fattezze di una donna si scompongono in un inestricabile intreccio di piani e colori, dovrebbe risultare ""realistico"""" almeno quanto una teoria sceintifica corroborata dall’esterienza? Recuperando questa e altre provocazioni contenute in un magistrale intervento di Paul K. Feyerabend (1924-1994) — uno dei più grandi e provocatori filosofi della sceinza contemporanei — il presente volume si propone di approfondire i possibili punti di incontro tra due mondi apparentemente privi di comunicazione come quello dell’arte e quello della scienza. A partire dalle tesi del filosofo austriaco per cui le tradizioni scientifiche si succedono, non diversamente degli stili artistici, senza quella continuità che una versione """"progressiva"""" della storia (della scienza e dell’arte) richiederebbe, alcuni dei protagonisti dell’attuale dibattito relativo all’estetica e all’epistemologia affrontano questioni cruciali al fine di comprendere che tipo di conoscenza del mondo è in grado di dare un’opera d’arte e se questa sia veramente inconfrontabile con quella scietifica, oppure fino a che punto un ateoria dell’arte possa far luce sulle dinamiche interne al dipanarsi dell’impresa scientifica stessa.Stefano Moriggi è dottorando di ricerca presso l’Università degli Studi di Milano e collabora con le cattedre di Filosofia della scienza ed Epistemologia delle sceinze umane."" -
Simulacri della morte
I disegni di Hans Holbein il Giovane (1497-1543) rielaborano il tema tardomedievale delle danze della morte e ne rinnovano l’iconografia. Attraverso queste immagini si esprime una feroce critica che si accanisce sulle figure emblematiche dell’epoca: la gerarchia ecclesiastica e quella mondana, dal papa all’imperatore, sono rappresentate accanto al re, il vescovo, il consigliere comunale, l’abate, il monaco, il commerciante, il proprietario terriero, il contadino, lo scienziato, il ricco, ecc. Gli elementi paganeggianti abbondano, dalla quiete nel paradiso alla cura con cui si rappresenta la natura, fino ai corpi dei risorti del ""giudizio finale"""", in cui non c’è traccia d’inferno."" -
I profili dell'immagine. L'estetica della percezione in Henri Bergson. Dalla metafisica al cinema
Ciò che manca alla filosofia, secondo Bergson, è la precisione, la capacità di aderire alle ondulazioni del reale, di incunearsi nelle pieghe dell’universo delle immagini, di sfiorare le sfumature impercettibili dell’incessante fiume di novità che sgorga vigorosamente dall’élan vital. E se il concetto, il pensiero, l’intelligenza sanno edificare solo aride architetture metafisiche prive di incisività espressiva, l’intuizione estetica, la percezione artistica, svelano una moltitudine di qualità sensibili ignote alla visione comune. La precisione dell’arte si adagia sui profili sinuosi del reale, sui contorni disciolti nella continuità mobile delle immagini, proprio come le ninfee liquefatte degli impressionisti, le suggestioni dei simbolisti, le pause estenuanti dei drammi di Maeterlinck, la musica evocativa di Debussy. L’estetica di Bergson si configura come un’ampia estetica della percezione, dove ogni percezione è estetica nella misura in cui conduce a un’invenzione di sé e ad una scoperta della continuità del reale; lo è nella visione del mondo come slancio creatore, nella concezione di una memoria dai molteplici piani al suo interno, nella trattazione dello sforzo intellettuale come presa di coscienza da parte dello spirito della sua originalità e libertà. -
Antasofia. Vol. 2: Sapere.
Alla ricerca di una costruzione altra del sapere. È possibile misurarsi con una sfida del genere? I contributi raccolti in questo volume, le modalità con cui sono stati scelti ed il quadro entro cui questo progetto si è sviluppato, parlano un linguaggio comune. Raccontano l’esperienza dell’autogestione del sapere e di una sua pratica critica. Esprimono la possibilità di una circolazione di contenuti e di riflessioni originali attraverso la costruzione di nuove forme di relazioni politiche e filosofiche. In un momento in cui la produzione e l’uso dei saperi sta subendo drammatiche trasformazioni, è più che mai urgente attivare percorsi che rilancino la funzione critica di una teoria concretamente incisiva. Fare filosofia per produrre pratiche antagoniste. Testi di: Marco Bascetta, Giorgio Cadoni, Ermanno Castanò, Stefano Catucci, Noam Chomsky, Antonio Conti, Donatella Di Cesare, Lorenzo Fabbri, Frederic Jameson, Luca Nobile, Mario Perniola, Federico Primosig, Lucio Russo, Paolo Virno.INDICEEditorialeCondorcet e l’elogio dell’istruzione pubblica di Marco Bascetta Max Weber, l’università, la sua crisi di Stefano Catucci Il sistema scientifico-professionale di Mario Perniola Sapere e valore tra mondo della vita e processi produttivi di Antonio Conti L’espulsione della cultura dalle istituzioni educative di Lucio Russo Professione: filosofi. Filosofia/Università di Donatella Di Cesare L’etica filosofica e lo spirito della resistenza di Lorenzo Fabbri Filosofia dei linguaggi artificiali. Preparativi di un incontro galante tra Wittgenstein e Marx di Luca NobileIntervista a Noam Chomsky. Il dominio e gli intellettulali Linguaggio e politica di Paolo Virno Sul libro nero dei Libri Bianchi di Ermanno Castanò Incontro con il Laboratorio Autonomo di Scienza Epistemologia e Ricerca Reificazione e utopia nella cultura di massa di Fredric Jameson Lo spazio dell’altro. Modelli di sapere nelle prime quattro serie di Star Trek di Lorenzo Fabbri-Federico PrimosigGlobalizzazione e democrazia. Qualche riflessione su La globalizzazione e i suoi oppositori di J.E. Stiglitz di Giorgio Cadoni -
Riflessioni strada facendo. Un cammino verso il sociale
Formaggio è filosofo che non ha mai ceduto alle mode, che non è mai stato schiavo dell’""immagine"""", che sempre ha saputo porre la sua personalità di studioso al di sopra di polemiche contingenti e passioni momentanee: la sua strada di pensiero è ricca perché la varietà delle prospettive ha saputo coniugarsi, con originale visione, all’unità teorica di un nerbo originario che è stato via via arricchito, mai tradito. Formaggio è Maestro perché insegna la """"serietà"""" della filosofia, pur sapendo, e forse proprio perché sa, che questa stessa serietà meglio si nutre con il sorriso, evitando tormenti di autoreferenziali intelletti, sempre in lotta con se stessi o, peggio, con il proprio intestino. Formaggio insegna molti percorsi, stimola varie idee, interpreta con acume e passione grandi pagine di grandi filosofi: ma tutto ciò per farci comprendere che, anche di fronte alla filosofia, non possiamo abbandonare la produttività della memoria, il senso """"storico"""" della nostra vita. Dobbiamo, invece, sulla strada che le pagine di Formaggio indicano, superare la separatezza che uccide il senso lineare del tempo, e la sua produttiva organicità, cercando invece la polis che è in noi, e che noi siamo, cioè i motivi più profondi e autentici che giustificano, prima di ogni astratto giudizio, il nostro stesso essere al mondo."" -
Il vero cioè il falso. Invenzione, riconoscimento e rivelazione nell'arte
Perché un pezzo viene definito autentico oppure falso? Come si procede nella distinzione? Chi giudica e come? Il lavoro di Thea si articola a partire da queste questioni, studiando il rapporto tra vero e falso nell'arte e cercando innanzi tutto di riflettere su ciò che in quel mondo significano espressioni come ""vero"""" e """"falso"""". Un'indagine complessa e stimolante all'incrocio fra storia dell'arte, sociologia, alchimia e filosofia."" -
Belisama. L'occultismo celtico
Dopo quasi un secolo, presentiamo la traduzione integrale in italiano di un’opera fondamentale per la conoscenza della ""Rinascita Celtica"""". L’autore, eminente studioso delle tradizioni esoteriche dei diversi popoli, sviluppa in questo studio l’ultimo capitolo di una trilogia, consacrata alle tradizioni esoteriche dell’Egitto, dell’India antica e dei Celti, cui egli rivendica non solo il ruolo di primi abitatori dell’Europa, ma di essere stati il primo popolo civilizzato del mondo intero. Belisama, la """"Minerva celtica"""", dea suprema del cielo e della saggezza, è qui presa a simbolo dell’antica sapienza dei Druidi."" -
Antasofia. Vol. 1: Potere.
Questa collezione di scritti vuole testimoniare che la riflessione teorica non è necessariamente un mero esercizio intellettuale, vuole parlare con irriverente autenticità di come un avanzamento della teoria possa darsi, in modo privilegiato e partecipato, in una pratica di autogestione. Operare una critica al potere che armonizzi forma e contenuto diviene indispensabile in quanto è in grado di creare un esplosione di senso immediatamente percepibile. Originalità, invenzione, sperimentazione divengono, in un’ottica del genere, parole d’ordine di un pensiero agito quotidianamente. Questo è un percorso politico di ricerca senza padri, che non cerca la sua origine, che non ha l’esigenza di nominarsi, ma che tenta di parlare di libertà dentro le maglie del dominio. Genealogicamente si interroga e interroga la sua capacità di creare discontinuità attivando pratiche relazionali e cooperative altre. Testi di: Giorgio Agamben, Lara Caldarozzi, Noam Chomsky, Massimo De Carolis, Lorenzo Fabbri, Ian Hacking, Manuel Guidi, Alessandro Lucera, Todd May, Alessandro Palmieri, Federico Primosig, Judith Revel, Giulio Nicola Soldani, Kazumi Takakuwa, Enrico Voccia.INDICE Editoriale. Antagonismo/filosofiaAffrontando l’impero di Noam ChomskyQuestioni di Fondazione della Società. Lettura de L’unico e la sua proprietà di Max Stirner di Enrico VocciaMax Stirner: misconosciuto materialista di Manuel Guidi“Mann gegen mann”. Individualismo e relazioni di Lara CaldarozziAutonomia e ragione in Max Stirner di Alessandro LuceraPotere potenziale vs dominio totale di Giulio Nicola SoldaniDalla rivoluzione alla microfisica. Come orientarsi nella guerra permanente di Federico PrimosigPotere e sapere: l’analisi di Michel Foucault e la figura dell’intelletuale di Alessandro PalmieriL’altra faccia della guerra. Clastres-Deleuze-Foucault di Judith Revel Cura di sé di Ian Hacking Anarchismo ontologico in Gilles Deleuze, ovvero come diventare un nomade ontologico di Todd MayProve tecniche di rivoluzione: Richard Rorty, il linguaggio tiranno e il potere delle ridescrizioni di Lorenzo FabbriChe significato dare al termine “globalizzazione”? di Massimo De Carolis Per costruire una situazione: Che cos’è il poetico? di Kazumi TakakuwaIntervista a Giorgio AgambenSguardi sul potere. Breve percorso nel cinema dell’orrore e di fantascienza di Lorenzo Fabbri e Federico Primosig -
Lo sguardo di Eros
Da Platone a Simmel, da Aristotele ad Hannah Arendt, anche la filosofia non ha potuto fare a meno di interrogarsi sulla forza irresistibile dell'erotismo e delle passioni carnali. Ed è l'idea stessa di bellezza che dall'erotismo muove e che viene a porsi al centro di una riflessione in cui sessualità e sensualità paiono più che mai intrecciarsi al tema della libertà. -
Una rivoluzione capitalista. Il Cile, primo laboratorio del neoliberismo
Il Cile viene spesso portato ad esempio della bontà delle teorie neoliberiste. Questo saggio indaga l’altra faccia della medaglia: le origini di tale modello nella sanguinaria dittatura di Pinochet, la desertificazione dei rapporti sociali indotta dal trionfo del mercato, l’indebolimento della politica e della partecipazione. Il caso cileno con tutte le sue laceranti contraddizioni è emblematico per l’applicazione di paradigmi economici che in seguito si sono estesi al mondo intero. -
Pop life. Breve narrazione della storia del rock attraverso testi e tematiche
Tra i tanti modi di raccontare la storia del rock, Marco Ghiotto ha scelto quello dell'intreccio tra musica e costume. Il testo fornisce un frizzante affresco di come, dagli anni '60 in poi, questo genere musicale ha saputo intercettare, assecondare o cambiare da protagonista le forme della vita giovanile. Punto forte della narrazione è l'attenzione per i testi delle canzoni, tutti accompagnati dalla traduzione italiana. Il libro scandisce dei periodi precisi: dal momento di una nascita, difficile da segnare, fino al fenomeno punk degli anni '70. -
Ereditare e sperare. Un confronto con il pensiero di Ernst Bloch
Il libro è distinto in tre parti, come tre sono i modi qui raccolti di leggere Bloch. Un ampio spazio è concesso al tema della disseminazione vicino all'estetica dove la musica e il pensiero affabulante di Bloch hanno una cospicua parte. Nella seconda parte, viene messo in primo piano l'aspetto verticale del pensiero di Bloch che è più vicino al simbolo che allo scorrere diacronico dell'analogia. Nell'ultima parte G. Cacciatore e V. Scaloni guardano a Bloch che si confronta con il pensiero di Hegel e di Nietzsche sul tema del progresso. -
Su Feuerbach. In appendice: Su Lévi-Strauss
Questo scritto del 1967 si rivela fondamentale per comprendere la genesi della nozione althusseriana di ideologia. Althusser smonta il meccanismo della proiezione posto da Feuerbach alla base del fenomeno religioso, vedendo nel carattere speciale del rapporto teogonico di soggetto-oggetto una potente chiarificazione della struttura dell'ideologico. Altra la via indicata, in polemica con l'ermenuetica e sulla scorta di Freud, da Althusser. Anche Lévi-Strauss resta preso nelle reti dell'ideologico, perché l'isomorfismo delle strutture dell'antropologia strutturale (i miti, i rapporti di parentela) ripetendo semplicemente i livelli della realtà sociale, nega la loro differenza. -
Immaginario di viaggio e immaginario utopico. Dal sogno del paradiso in terra al mito del buon selvaggio
Fin dagli albori del cristianesimo, l'umanità occidentale ha sognato la felicità nel passato remoto del Paradiso terrestre o nell'estremo futuro del regno messianico dell'ultimo giorno. L'anelito alla beatitudine si è, così, tinto delle opposte tonalità della nostalgia e della speranza. Il sognatore di viaggi, però, immagina il paese della felicità al di là dell'orizzonte invece che al di là della storia. Il sogno di un mondo migliore è la stella polare che dirige il cammino di chi non si appaga di ciò che possiede qui e ora. L'immaginario affranca il sognatore dalle limitazioni della realtà quotidiana e spinge il viaggiatore a oltrepassare qualsiasi confine.