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Moltiplicare Foucault. Vent'anni dopo
Oggi più che mai, a vent'anni dalla morte, Michel Foucault non cessa di sorprenderci. Questo, nonostante tutti i tentativi di sminuire e deformare la sua ricchissima esperienza filosofica riducendola a un'espressione, sia pure eterodossa, dello ""strutturalismo"""" o a una mera teoria della società moderna intesa come """"società della reclusione"""". I saggi contenuti in questo volume mostrano un pensiero di Foucault ben più ricco e articolato."" -
Le vie del dialogo. Atti della Gran Loggia (Rimini, 5-7 aprile 2002)
Dall'aprile 2000 la Gran Loggia del Grande Oriente d'Italia (Palazzo Giustiniani) - la più antica istituzione massonica italiana - si tiene a Rimini nell'ambito di una manifestazione che ospita incontri di carattere culturale, dibattiti e presentazioni di opere letterarie e artistiche. Il presente volume, oltre a contenere la pubblica allocuzione del Gran Maestro Gustavo Raffi, raccoglie i materiali degli incontri tenutisi nel corso della Gran Loggia 2002 sul tema ""Le Vie del Dialogo"""", con relazioni e contributi originali di vari studiosi massoni e non."" -
Venezia inabissata
Venezia affonda perché resiste all'omologazione di un nuovo impero, politico e culturale ""dell'abitare"""", di cui è la spina nel fianco. È la città dell'individuale, dell'imparagonabile, perciò del non funzionalizzabile in nessuna """"rete"""". La sua agonia è abilmente mascherata come destino di un gioiello-mostro ormai fuori dal tempo. La declinazione politico-estetica di questo libro attraversa attualità, storia, letteratura, paesaggi onirici e autobiografia; accosta al saggio filosofico l'analisi critico-letteraria, la parabola fantastorica, la memoria personale, il disegno di un'utopia non urbanistica, ma di un """"abitare politico""""."" -
Adorno. Filosofia dialettico-negativa e teoria critica della società
Theodor Wisengrund Adorno (Francoforte sul meno 1903 - Visp, Svizzera 1969) è stato tra i maggiori pensatori contemporanei. Questo volume è l'unica antologia italiana del filosofo francofortese. I testi cruciali di Adorno nell'ambito della riflessione filosofica e della teoria critica della cultura e della società in questa edizione sono preceduti da un ampio saggio introduttivo di Sergio Moravia. -
Letture machiavelliane
Un'indagine sul pensiero politico di Machiavelli che ne investe anche l'aspetto filosofico, così da comprendere tutto quanto nel grande fiorentino esula dalla dimensione artistico-letteraria. Due sono i temi fondamentali nella sua meditazione esaminati dall'autore: il rapporto tra la ""virtù"""" e la """"fortuna"""", quella particolare capacità umana di governare i casi della vita, e il rapporto tra l'etica e la politica, riguardante i modi che l'uomo di Stato deve usare nell'esercizio della forza finalizzata al conseguimento del successo. Il secondo dei due temi offre una serie di spunti stimolanti e problematici per la nostra coscienza di testimoni delle grandi tragedie collettive dei tempi recenti."" -
Il grande sigillo. La conoscenza originaria di Mahamudra
Milarepa, ""Mila (vestito di) Tela"""", vive nel Paese delle Nevi tra l'XI e il XII secolo, praticando dapprima il mondo e le leggi del mondo, poi abbracciando il sentiero indicato da Buddha e coltivando così a fondo la qualità dell'ascesi da andare al di là della sofferenza e del bisogno. Milarepa diventerà un Realizzato, un risvegliato alla vera natura della mente che ha portato a compimento la Realtà Ultima, diffondendo la beatitudine della esperienza attraverso i suoi canti spirituali."" -
La biopolitica. Il potere sulla vita e la costituzione della soggettività
Oggi la politica deve farsi carico di un quesito: che cos'è la vita? La politica, allora, è biopolitica. La natura dell'uomo, infatti, è il suo oggetto, ovvero il dato biologico determina la politica del nostro tempo. Il potere moderno si delinea, al di là delle forme di governo con cui si rappresenta, come bio-potere, predisponendo il controllo della vita a livello biologico. Il volume definisce il valore dell'idea di biopolitica, muovendo dalla convinzione che, per quanto il concetto nell'ultimo decennio sia penetrato prepotentemente nel dibattito filosofico-politico, in realtà ancora resta molto da fare per una sua delucidazione concettuale. -
L' ossessione dello spirito
A circa un secolo da ""Totem e Tabù"""", in cui Freud paragonò le forme della nevrosi ossessiva alle tradizioni sociali e religiose dei popoli """"primitivi"""", questo libro segue quella lontana traccia, applicandola però alla società attuale. L'autore, prendendo le mosse dalle proprie esperienze di psicoterapeuta, ci conduce in un viaggio archetipico alla ricerca di forme e strutture ossessive nascoste nello sviluppo del pensiero matematico-scientifico, come anche nelle espressioni sociali, economiche e politiche del mondo in cui viviamo."" -
Oltrecorrente. Vol. 9: La polpa dell'essere.
I contributi del fascicolo discutono due ordini di problemi. Da una parte la questione dell'ontologia; in che senso si possa dire, nella filosofia contemporanea o nelle tradizioni filosofiche, che l'ontologia è parte della filosofia. Dall'altra, questioni di ontologia: che tipi di ricerca apre un'interrogazione ontologica. Non si può pretendere dalla filosofia un dizionario della ""realtà"""": è quanto ci suggeriscono i contributi che mettono a tema la questione dell'ontologia, mostrandoci che le diverse forme di ontologia possono essere viste come altrettante matrici del discorso filosofico."" -
Grimorio per scongiurare lo spirito di un luogo. Le formule e il racconto di un patto col diavolo
L'anonimo autore del presente manoscritto settecentesco - finora inedito - è un Faust tanto più autentico, quanto non sostenuto dalla penna di un Goethe. Con coinvolgente sincerità, e mescolando inestricabilmente istruzione magica e confessione umana, ci insegna come fare un patto col diavolo, ma non solo. Con tutta la confusione del mortale messo a confronto con realtà trascendenti e incomprensibili, ci racconta anche come egli stesso ne abbia effettivamente stipulato uno. -
Le sette tavole dei pianeti. Due scritti di astrologia magica e pitagorica
Le tavole dei pianeti si potevano consultare per sapere qualcosa circa l'esito di una malattia, di un affare o di un viaggio, anticipando il futuro. Quali sono queste tavole, a chi risalgono e come servirsene è oggetto del primo scritto. I rimedi più efficaci, e al contempo non improvvisati, che possono agevolare la buona sorte - amuleti, incantesimi e scongiuri - sono invece spiegati nel secondo, composto sotto forma di un'erudita lettera di un padre al figlio. Lo stile dei due scritti testimonia, in pieno XVIII Secolo, la sopravvivenza di una tradizione esoterica di tipo ermetico e magico, in forte contrasto con l'immagine di razionalismo radicale solitamente associata all'età dell'illuminismo. -
La stoffa dell'arte
Sospesa tra realtà e idealità, l'opera d'arte è stata sempre pensata filosoficamente in termini di rappresentazione imitativa, slancio spirituale gravato di materia o, nel migliore dei casi, figurazione sensibile dell'idea. Il migliore dei casi si rivelò tuttavia anche il peggiore: votandosi alla manifestazione dell'Assoluto, l'opera dovette morire in quanto opera d'arte. Interrogare ""la stoffa dell'arte"""" equivale a cercare un altro rapporto tra il significato e la materialità, un'altra tessitura di senso: significa iniziare a pensare le opere a partire dalla loro interna trama logica e non più sulla base del """"grande racconto"""" idealista del Senso."" -
Potere & dominio. Esercizi arendtiani
Come è riuscito il nazismo a distruggere quella vita politica poi così difficile da ricostruire? Come è stato possibile organizzare a livello giuridico e amministrativo un programma quale lo sterminio degli ebrei d'Europa? Come si annienta la capacità umana di giudicare? Questo libro approfondisce i concetti fondamentali del pensiero politico di Hannah Arendt e tenta di trovare alcune risposte. -
Il vampiresco. Percorsi nel brutto
Eroe capovolto, mostro seduttore, mellifluo incantatore, oscuro e perturbante, il vampiro si offre allo sguardo estetico coprendosi il volto e scoprendosi soggetto artistico. Il saggio evidenzia la posizione occupata dalla categoria del vampiresco nei territori avvincenti del negativo artistico, seguendo le linee tracciate dal brutto nella sua secolare esistenza. Fra le pieghe dei materiali estetici e attraverso il rimosso che, in epoche diverse e in linguaggi alternativi, ha parlato all'uomo senziente, si scoprono inedite potenzialità e riesplorate soluzioni nel tentativo di fissare il camaleontico brutto in una definizione conclusiva. -
Custodi ed invasori
"Custodi ed invasori"""", vittime e carnefici, prede e predatori, soprattutto alati, come """"palombe"""" e """"nibbi"""", sono gli indizi della mondanità, della sua perversione anche simbolica tra """"causa ed effetto"""", resa da Rienzi tramite una durezza stilistica che sa d'antico, in quanto vissuta nella materialità della """"voce"""" e della """"passione"""". Forse """"custode"""" di una civiltà ormai smarrita(si), Rienzi, come un """"pellegrino"""", ne tasta i segreti più riposti e i suoi versi, tra dualità e locuzioni anadiplosiche, cosparsi di repentine variazioni analogiche, non cedono mai al compromesso del canto ma vogliono chiarire pensierosi e lirici, anche interroganti il vero volto della natura, ancora più simbolica nel """"nibbio"""" che nella """"palomba"""" """"di maniera"""" (R.B.)." -
Il gioco dell'identità. Differenza, alterità, rappresentazione
Nell’intreccio tra discipline diverse, quali la filosofia, l’antropologia e gli studi culturali e postcoloniali, questo libro mette a tema alcuni degli snodi del dibattito attuale sulla questione dell’identità. L’obiettivo perseguito consiste nel mostrare come esista un nesso preciso tra formazioni identitarie politicamente rilevanti e quelle rappresentazioni dell’identità che vengono costruite dal discorso delle scienze umane. All’interno di quest’ultimo, alla filosofia, più che una funzione fondativa, può ragionevolmente venire ascritta la funzione di accompagnare criticamente lo sviluppo di una presa di coscienza nuova, legata all’idea che l’analisi della differenza culturale ci possa aiutare, in quanto cittadini del mondo globale, a costruire un paradigma identitario aperto e duttile, insomma capace di ospitare la differenza al proprio interno. -
Le tecnologie politiche dell'acqua. Governance e conflitti in Palestina
Il libro affronta uno dei capitoli più importanti del conflitto israelopalestinese, quello relativo alle risorse idriche, indagandone gli effetti attraverso il prisma delle tecnologie di controllo territoriale, demografico ed economico messe in campo. Seguendo il filo rosso delle strategie amministrative, legislative, degli interventi istituzionali, gestionali, tecnici e scientifici, l'indagine ricostruisce la trama delle idro-politiche nella regione mediorientale, ricostruendone i prodromi a partire dal periodo mandatario britannico fino agli sviluppi innescati dal processo di pace e le soluzioni unilaterali odierne. -
Il ritornello. La questione del senso in Deleuze-Guattari
Lo stile filosofico deleuze-guattariano è assolutamente originale e inassimilabile; il modo stesso in cui questi autori hanno pensato le loro opere in comune sembra alludere ad un unico ""personaggio filosofico"""". Dopo una rapida ricognizione bibliografica, ci si accorge che numerosi studi sono dedicati a Gilles Deleuze, pochi a Félix Guattari e quasi nessuna """"monografia"""" alla produzione filosofica di Deleuze-Guattari. Anzi, quest'ultima viene talora interpretata come una sommatoria dei singoli contributi, oppure come un estensione del pensiero propriamente deleuziano, sottovalutando di conseguenza rapporto di Guattari."" -
I marxisti non parlano mai al vento. Risposta a John Lewis
Nato come una risposta alle critiche mossegli dal filosofo inglese John Lewis nel 1972, questo lavoro di Althusser diviene un testo per lui fondamentale, in quanto affronta i temi più significativi del dibattito all'interno dell'allora movimento comunista, con questioni che si rivelano tuttora di stringente attualità. Nelle pagine di Althusser c'è la rimessa in questione dello stesso marxismo: se questo sia una sorta di dialettica hegeliana rovesciata, applicata al processo di accumulazione capitalistica, o l'interazione assai stretta fra una teoria e una pratica emancipative con al centro le classi. -
Il gonzo sublime. Dal patetico al kitsch
Il melodramma e il kitsch si impongono come categorie estetiche predominanti nel panorama artistico, se si affronta il tema dell'arte senza forme preconcette e senza falsi moralismi. Analizzando la radice del kitsch nel melodrammatico, fino a risalire al Settecento, quando il patetico viene apprezzato dal pubblico e da certa critica, si comprende che, a livello di analisi estetica, il melodrammatico e la sua derivazione moderna posseggono dignità categoriale. La nascita del sublime dal lato emozionale-patetico accompagna e rinforza tale indagine. Il melodramma e il kitsch non sono innovativi, utilizzano un eccesso di visibilità e non sfuggono al principio di accumulo, rispondendo alla frenesia del sempre di più.