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Transizioni. Conoscenza e progetto «climate proof»
Il volume affronta il tema del progetto di adattamento climatico secondo una visione multidisciplinare, individuando la scala del distretto urbano come dimensione di riferimento per un efficace contrasto degli impatti dovuti al cambiamento climatico. Il volume riporta un quadro di molteplici angolazioni culturali, operative e scientifiche teso a restituire riflessioni, consapevolezze, approcci e best practice che fanno comprendere da un lato la complessità costitutiva della nuova realtà climatica ma, dall'altro, la necessaria complessità interpretativa da sviluppare prevalentemente alla scala dei distretti urbani. Le tesi-chiave esposte nel volume sono inquadrabili nella necessità di trasformare i distretti urbani esistenti in eco-distretti climate proof e resilienti, prefigurando programmi e progetti strategici che si caratterizzino attraverso processi aperti, approcci multidisciplinari interagenti e appropriate metodologie. Gli argomenti sono sviluppati per restituire un articolato panorama di conoscenze e progettualità per azioni di adattamento climatico finalizzate a sensibilizzare le comunità scientifiche dell'area del progetto, gli stakeholder istituzionali e imprenditoriali e gli abitanti sul ruolo innovativo e responsabile che l'approccio ambientale può assumere per una progettazione efficace rispetto alla sfida climatica. -
Colli di bottiglia. L'azione pubblica nel governo del territorio e il New Generation Eu
Nel Paese che più di tutti ha bisogno di innovazione per superare il divario con l'Europa e le disuguaglianze territoriali e sociali interne, il New Generation Eu è una spinta formidabile verso investimenti che consentano di creare valore, liberare potenzialità, ridurre attriti nei processi economici. Perché l'Italia possa tornare a crescere è necessario che essa riacquisti la capacità di programmare e progettare il suo futuro. Nelle scelte politiche, nella riorganizzazione delle strutture pubbliche, occorre ridare priorità all'obiettivo primario 'del fare presto e bene' nella esecuzione delle opere pubbliche e nell'attuazione delle politiche di sostegno all'economia e di governo del territorio. Di ciò sono condizione l'irrobustimento e il ringiovanimento dell'apparato pubblico, la semplificazione di tutto ciò che è inutilmente ridondante nell'impianto normativo e farraginoso nell'assetto procedurale e infine il rafforzamento di pianificazione e programmazione, momenti essenziali per la costruzione di strategie democraticamente condivise e territorialmente coerenti e quadri indispensabili di coordinamento degli investimenti. -
Zitti e buoni. Diario di lockdown da Bruxelles
All'improvviso le note di ""Zitti e Buoni"""" infrangono il muro dei corifei concentrati sulla paura. Un'Europa stordita, resa infantile, da più di 15 mesi di pandemia decreta il successo dei Måneskin e del loro inno a chi è """"fuori di testa"""". Cade a proposito, quasi la metafora di una condizione dettata dalla cultura dell'emergenza. A febbraio 2020 era scattato l'allarme pandemia e il nostro esperto sanitario giramondo resta intrappolato a Bruxelles. Per istinto di sopravvivenza e per interesse professionale si pone delle domande sulla pandemia e la sua gestione, coinvolgendo anche la sua rete di amicizie e conoscenze costruite in giro per il mondo. Prende, poi, l'abitudine, nelle sue passeggiate quotidiane, di catturare le immagini inconsuete di una città vuota e inaspettatamente assolata. Registra il diario delle sue riflessioni e degli scambi che si intensificano su Zoom e WhatsApp. La vita scorre su altri registri fino alla libertà, condizionata, dettata dall'estate. Ma si susseguono ancora le differenti ondate, passa più di un anno e per certi versi sembra di essere allo stesso punto. Si dibatte ancora sulla necessità di essere mascherati. La vita scorre comunque, a singhiozzo, con riprese e chiusure repentine. È vero, si muore, ma il ciclo vitale non si è interrotto e i bimbi nascono ancora durante la pandemia. La scrittura, la fotografia e il disegno sono diventate forme di resistenza di fronte a più di un anno trascorso come in un limbo, con i viaggi di lavoro sempre vietati e le mostre interrotte, con spazi di libertà vigilata che si aprono e richiudono quasi a caso. Infine, vaccinati, ma sempre in maschera. Un occhio è sempre rivolto a quello che accade intorno, fuori dal Belgio, all'Italia e ai danni collaterali che si moltiplicano, ai falsi miti che si riproducono con ossimori fino a ieri impensabili. Chi misura i danni collaterali della pandemia e delle ondivaghe misure di contenimento? I nostri comportamenti sono cambiati fino a un punto di non ritorno? Un bilancio sull'impreparazione fatale in cui sono stati colti i nostri sistemi sanitari sarà mai fatto? E l'opportunità per rinforzarli in maniera strategica sarà mai colta?"" -
Architettura sacra in Italia
Il volume, che è accompagnato da due scritti di Bruno Forte e Luigi Cosenza, affronta le ragioni complesse all'origine della civiltà architettonica in Italia che il Cristianesimo rifondò ispirandosi a valori spirituali ed etici del tutto diversi da quelli del mondo antico. Una diversità che si rileva in modo particolare attraverso le diverse tipologie edilizie rappresentate nei nuovi edifici di culto. L'autore compie un vasto excursus e suggerisce al lettore un viaggio ideale nelle architetture sacre in Italia che maggiormente hanno interessato i suoi studi, le sue esperienze e le sue scelte libere, per il loro carattere fondante e ineludibile nella storia dell'architettura cristiana presente in Italia: dall'architettura paleocristiana alle espressioni della civiltà medievale romanica e gotica, dal Rinascimento al Barocco fino a pervenire all'architettura della modernità. In questa piacevole e colta passeggiata Cesare de Seta ha ben presente la testimonianza di fede che questi edifici portano in sé, come ben ricordato nella prefazione. Le architetture sacre presenti nel volume costituiscono una selezione di libera scelta dell'autore tra mondi e civiltà diverse, tra identità stilistiche non omogenee, tra momenti fortemente pervasi da una spiritualità che si evolve nel tempo e trova la sua espressione nell'architettura. Con un saggio di Bruno Forte e una lezione di Luigi Cosenza. -
Climate-adaptive design e tecnologie digitali. Modelli, strumenti e pratiche
In uno scenario nel quale gli effetti dei cambiamenti climatici in atto sottopongono le aree urbane, spesso caratterizzate da alti livelli di vulnerabilità, a rilevanti criticità ambientali, una nuova sfida per le discipline del progetto, in particolare per la progettazione tecnologica e ambientale, è quella di definire modelli, strumenti di supporto decisionale e framework operativi in grado di prefigurare e verificare l'efficacia di processi di trasformazione e rigenerazione urbana di matrice clima-adattiva. Il volume intende trattare il ruolo sperimentale che l'innovazione nel campo delle tecnologie digitali può apportare ai processi di trasformazione e di rigenerazione urbana, attraverso un approccio sempre più orientato alla progettazione adattiva in risposta agli effetti dei cambiamenti climatici sull'ambiente urbano. L'elaborazione di dati capaci di guidare le trasformazioni urbane verso la definizione di possibili scenari indirizzati da fattori e condizioni eterogenee, multidisciplinari e multiscalari, diviene il mezzo di un dialogo tra i saperi e le discipline per definire metodologie, istanze e prassi attraverso la costruzione di nuovi ambienti di lavoro per la comunicazione, lo scambio di dati e l'interoperabilità, integrando le tecnologie abilitanti per incrementare la resilienza delle città. -
Ali di falco. 9 itinerari per le strade di Napoli alla scoperta dei palazzi del Barocco napoletano
Ali di falco, con questo termine sono stati denominati i più originali e rappresentativi corpi scale, caratteristici dei palazzi del Barocco napoletano. Le ali del falco, lunghe e appuntite, permettono a questi animali di raggiungere in volo una grande velocità e di calarsi in picchiata anche a più di 350 chilometri all'ora. Possiamo considerare la disposizione aperta delle loro ali un modello ispiratore per gli architetti napoletani. Questo agile e utile volume, scritto da un architetto milanese affascinato da Napoli, è una guida colta attraverso 9 itinerari e 70 palazzi significativi del Barocco napoletano. Introduzione di Pier Angelo Guerriero. -
7 pezzi facili. Viaggio breve nella Napoli interrotta
Un agronomo e un urbanista in giro per Napoli. L'intenzione è quella di raccogliere idee, per contribuire al dibattito pubblico su come rimettere in cammino una città sospesa, interrotta, dopo un ventennio di governo stentato, a bassa intensità. È iniziato così il viaggio nei luoghi simbolo della città, nel secondo anno di pandemia, raccontato in sette pezzi pubblicati sull'edizione napoletana de ""la Repubblica"""". L' itinerario in sette tappe, illustrato dal fotografo Riccardo Siano, va dai grattacieli fantasma del Centro Direzionale svuotato dal Covid, ai paesaggi di Posillipo distrutti dalla cocciniglia e dall'incuria al limbo senza prospettive delle aree industriali estinte, a est, a ovest e a nord della città. Presentazione di Otavio Ragone."" -
Clear-span buildings. Architettura e democrazia
Il tipo architettonico dell’aula incarna in sé i caratteri dell’architettura della città e si distingue per la sua immediata intelligibilità e per la capacità di esprimere e di evocare la città in un unico spazio condiviso, come fosse un interno urbano. La realtà di oggi ci spinge a interrogarci sul significato che hanno queste architetture nella dimensione contemporanea della città, che ha assunto connotazioni sempre più estreme, conflittuali e multiscalari (dalla città-regione, alla città-territorio, alla città metropolitana). Una realtà urbana e territoriale che chiama in campo ragioni e forme dell’architettura che non sono più facilmente assimilabili ai contenuti espressi da Hilberseimer (1885-1967) in Groszstadt Architektur (1927), così come, per altro verso, appaiono lontani nel tempo, per non dire inadeguati, gli stessi esempi contenuti nel altrettanto importante e profetico volume - che crediamo abbia influenzato anche Mies - sempre di Hilberseimer sul tema degli Hallenbauten (1931). Eppure questi testi e queste riflessioni pongono in essere una potenzialità teorica che a distanza di tanti anni si mostra ancora attuale. Questa ‘spinta innovatrice’ nel manipolare con la tecnica lo spazio degli edifici ad aula che sperimenta negli Stati Uniti (casa Farnsworth 1945-50, Crown Hall 1950-56, Convention Hall 1953-54 ecc.), sarà di riflesso il segno, se non la conferma, di una nuova visione dell’architettura che si offre alla vita democratica di una società che vuole tornare a esser viva, come lo è stata, per esempio, quella americana uscita dalla Seconda guerra mondiale. Scritti di Benno Albrecht, Renato Capozzi, Armando Dal Fabbro, Martino Doimo, Maria Cristina Loi, Marco Mannino, Carlo Moccia, Luca Monica, Raffaella Neri, Piercarlo Palmarini, Gundula Rakowitz, Salvatore Russo, Federica Visconti. -
Giuseppe Samonà. La casa popolare come organismo moderno
Il tema delle abitazioni popolari guida la selezione degli argomenti esposti in questo libro e inquadra la questione della casa illustrando alcuni progetti appartenenti a un periodo determinato di ripresa economica e culturale avvenuta in Italia nell'immediato dopoguerra. Giuseppe Samonà, direttore della Scuola di Architettura di Venezia dal 1945, individua nell'architettura residenziale l'ambito in cui condurre ricerche scientifiche e applicate, conferendo alla progettazione architettonica un ruolo socialmente impegnato nei confronti di un dato territorio. Tale valore urbano e pubblico è già presente nel suo libro ""La casa popolare"""" in cui considera l'aspetto di dipendenza tra la cellula abitativa e il sistema urbano come fossero un unico organismo. L'agevolazione della costruzione di case per lavoratori promosse dai piani INA-Casa permetterà a livello nazionale di tradurre la teoria in casi concreti e a Samonà di mettere a punto i metodi e risultati sperimentali adottati nei suoi laboratori universitari per la progettazione dei quartieri residenziali nella zona industriale di Mestre-Marghera. In questi termini, il progetto INA-Casa Villaggio San Marco affronta le varie scale e fasi del progetto: dal Piano alle unità architettoniche considerate nuclei territoriali per la nuova espansione di Venezia. Il quartiere rappresenta un'opera esemplare a supporto dell'incessante ricerca di Giuseppe Samonà sulla relazione tra architettura e urbanistica."" -
Valutazione di impatto ambientale. I principi, le idee di base, la storia
La Valutazione di impatto ambientale (VIA) ha da poco compiuto cinquant’anni. La sua prima introduzione è avvenuta negli Stati Uniti, il primo gennaio 1970, con l’entrata in vigore del National Environmental Policy Act (NEPA). Da allora, la procedura di VIA si è progressivamente diffusa su scala internazionale, ed è attualmente adottata in più di 100 paesi, oltre a rappresentare uno dei pilastri delle politiche ambientali dell’Unione europea. Cinquant’anni rappresentano un periodo sufficiente per riflettere sulle ragioni del successo che la VIA ha riscosso; e anche per cogliere con uno sguardo d’insieme l’evoluzione che i suoi strumenti e obiettivi hanno progressivamente subito nel corso del tempo. In una simile prospettiva è possibile analizzare con obiettività anche le difficoltà che la VIA ha incontrato nella manifestazione delle sue potenzialità, e il perché di molte promesse non ancora pienamente mantenute. -
Stefania Filo Speziale. Abitare la città mediterranea
Napoli - città palinsesto dalla natura impetuosa - rappresenta, negli anni Cinquanta, un irripetibile campo di sperimentazione per la nascita di uno specifico linguaggio ""moderno"""". Indubbia protagonista della scena urbana napoletana, la complessa geomorfologia dei luoghi offre infatti agli architetti partenopei straordinarie occasioni per confrontarsi, attraverso il progetto, con la costruzione di ardite """"macchine per abitare"""". Ripercorrendo le ragioni di sei progetti realizzati, capaci di nutrirsi avidamente dei caratteri della città, il libro mette in evidenza la straordinaria sensibilità progettuale di Stefania Filo Speziale (1905-1988), prolifica professionista e attenta docente dell'ateneo fridericiano. Rare foto d'epoca e preziosi disegni inediti si avvicendano dunque nelle pagine di questo volume, alla riscoperta dell'opera della progettista napoletana, sì """"pioniera"""" dell'architettura in un mondo di soli uomini ma, prima ancora, ottimo architetto, troppo a lungo irragionevolmente dimenticato."" -
Interazioni ambientali urbane. Sul progetto di una rete di green street-Urban environmental interactions. On the design of a green street network. Ediz. illustrata
Raccontando di funesti episodici dei torrenti, di antichi ponti scomparsi, di tracciati rivelati e luoghi da riqualificare, nell’ambito di una ricerca di rilevante interesse nazionale sul progetto ambientale urbano adattivo agli effetti del cambiamento climatico, lo studio verifica l’applicazione in ambiente mediterraneo dei criteri di gestione sostenibile delle acque meteoriche stradali delle green street nordamericane. La sperimentazione di progetto interscalare misura gli effetti attraverso indicatori, riflettendo anche su come innescare molteplici conseguenze positive a partire dalla riqualificazione ambientale idraulica e meteoclimatica, riconnotando luoghi strategici, ripensando i dispositivi industriali per gli usi mediterranei, riattivando virtuosi fenomeni urbani o innescandone di nuovi. La ricerca intende fornire ad amministratori e progettisti protocolli tecnici originali, controllandone l’operabilità locale, attraverso la consapevolezza del crescente pericolo di alcune condizioni e della possibilità di mitigarlo. -
Quattro monumenti moderni
Può una singola opera artistica essere rappresentativa del più ampio pensiero teorico del proprio autore? Una buona architettura è sempre la rappresentazione di una precisa teoria dell'architettura, ancor più quando è generata dalla mente di un maestro. Le Corbusier, Frank Lloyd Wright, Louis I. Kahn e Ludwig Mies van der Rohe, sono quattro maestri ciascuno con una propria visione dell'architettura, ciascuno portatore di istanze culturali precise. Unité d'Habitation, Johnson Wax Building, Phillips Exeter Academy Library e Seagram Building sono architetture che rispecchiano a pieno il pensiero teorico di chi le ha progettate e possono essere importanti riferimenti da cui attingere e reinterpretare per ogni futuro progetto. -
Cosa è il design
Interviste a: Brogliato Traverso, Carlo Contin, Lorenzo Damiani, Matteo Bazzicalupo deepdesign studio, Daniele Della Porta, Francesco Faccin, Laura Fiaschi, Gabriele Pardi gumdesign, Giulio Iacchetti, Niklas Jacob, Luca Nichetto. “[...] Il design che risolveva i problemi come una bacchetta magica non esiste; lo scenario è cambiato perché i problemi sono molto più complicati adesso. E la sua scomparsa non è affatto un cattivo segnale. Il progetto mordi e fuggi, imbonitore del mercato e inseguitore dei like, forse non è ancora estinto. Ma in queste interviste leggiamo di una valida Resistenza, che sta presidiando le sue posizioni. E si interroga, non dà nulla per scontato. Ci ricorda l’importanza delle cose. Per dirlo con una parafrasi morettiana, ci rammenta che “Chi disegna male, vive male e pensa male. Le cose sono importanti…”. (Domitilla Dardi) -
Gino Malacarne. Paesaggi urbani. Ediz. a colori
Il catalogo della mostra di architettura “Gino Malacarne. Paesaggi Urbani” è un’accurata descrizione del lavoro di un significativo architetto dell’Università di Bologna che conferma la consolidata consuetudine dei rapporti costanti tra la Scuola di Napoli e la Scuola di Cesena. Il lavoro di Malacarne si pone in continuità con le teorie e le idee elaborate da alcuni protagonisti dell’architettura italiana negli anni Sessanta e Settanta del Novecento. Allievo e collaboratore di Aldo Rossi, Gino Malacarne ha sondato vari temi urbani, sempre a partire dall’architettura, dal suo farsi, dalla sua tradizione, dal suo retaggio, dalla possibilità di riconoscere in essa uno statuto intrinsecamente razionale e intellegibile e una vocazione e aspirazione civile assunta come obiettivo generale da perseguire per la costruzione della «scena fissa delle vicende dell’uomo; carica di sentimenti di generazioni, di eventi pubblici, di tragedie private, di fatti nuovi e antichi». -
L'intangibilità nell'architettura. La vocazione oikologica e il carattere cosmotopico dell'interno architettonico. Ediz. a colori
Che cosa significa edificare architettonicamente? È questa una delle domande che affiora nella mente di chi, essendo chiamato a progettare e costruire, avverte la necessità di orientare la sua ricerca sulla strada della responsabilità e della consapevolezza. Si tratta di un interrogativo che chiama in causa l’identità stessa dell’Architettura, la sua radice originaria. Il volume cerca di dare delle risposte efficaci mettendo in evidenza che lo spazio che l’uomo edifica svolge un ruolo decisivo nella conformazione del mondo materiale e nella formazione della cultura, del pensiero e della spiritualità e che, inoltre, solo nella sua forma architettonica lo spazio artificiale può garantire all’uomo una dimora degna d’essere abitata e tramandata, perché capace di accogliere in sé l’universo, la terra e gli elementi naturali, di prendersene cura e di renderli partecipi, assieme alla storia, di una realtà sempre singolare e densa di significati che vanno al di là di quelli puramente materiali e funzionali. La città, la casa e ogni altro edificio sono frutto dell’opera costruttiva, e che quest’ultima deve volgersi a edificare uno spazio entro il quale l’uomo possa pienamente realizzare la sua umanità e dal quale possa essere sollecitato a valorizzare se stesso, il suo mondo, il rapporto con i suoi simili e con la terra che da sempre lo accoglie. Questo spazio è quello a cui mira l’architettura quando ha modo di realizzarsi nella sua autentica natura di arte del costruire. -
Per una società diversamente ricca. Scritti in onore di Riccardo Lombardi
Gli scritti contenuti in questo volume rappresentano un omaggio a Riccardo Lombardi nel ventennale della sua scomparsa. Molti dei contenuti qui raccolti sono stati elaborati in occasione di un convegno di studi dedicato a Lombardi tenutosi il 19 ottobre 2002. Altri risalgono ad anni precedenti e, più precisamente, al decennio compreso tra il 1984 e il 1994. Quasi tutti i contributi vengono da persone che hanno conosciuto a fondo sia il Lombardi politico, sia l'uomo; persone che hanno collaborato con lui nel Partito Socialista Italiano e, ancor prima, nel Partito d'Azione. -
L' ontologia della materia. Giordano Bruno tra Otto e Novecento
Per mezzo di un'analisi dettagliata e coerente che ad oggi manca, ""L'ontologia della materia"""" ricostruisce le più significative interpretazioni della filosofia di Giordano Bruno (in particolare del De la causa, principio et uno) nella contemporaneità. Abbracciando un periodo di circa due secoli, a partire dal Bruno di Schelling del 1802, attraverso il positivismo italiano e Dilthey, l'autore traccia il percorso bruniano che sfocia ai giorni nostri in una molteplicità di campi, dalla cosmologia alla logica, dalla storia alla semiotica."" -
Byzantinische Kultur. Eine Aufsatzsammlung. Vol. 3: Die materialische Kultur.
Esce il terzo volume della raccolta di saggi dedicati alla storia e alla civiltà di Bisanzio da uno dei maggiori studiosi internazionali di bizantinistica. Vi compaiono testi di letteratura bizantina, filologia, paleografia e codicologia e edizioni di manoscritti bizantini che compongono nel loro insieme una riflessione organica sulla ricerca storica bizantinistica, soffermandosi in particolare sul tema della cultura materiale. -
Fenomenologia dello spirito. Vol. 1
La consapevolezza del poderoso tentativo hegeliano di pensare la vita e insieme la valutazione critica delle sue difficoltà e irrisolte contraddizioni hanno contrassegnato la penetrante ""interpretazione di Hegel"""" di Enrico de Negri, avviata con le sue ricerche sulla nascita della dialettica e la formazione del sistema. Dalla profonda prospettiva ermeneutica nutrita da una ricca conoscenza delle fonti teologiche, filosofiche, letterarie; dall'aver saputo compiere il circolo dalla periferia al centro avvicinandosi il più possibile al cuore sia dell'intenzione speculativa sia della soggettività di Hegel, nasce la grandezza, unicità e ineguagliabilità della sua traduzione della Fenomenologia dello spirito, di cui ha saputo restituire, assieme alla potenza del pensiero, lo stile fluente, sovrabbondante, ma anche pieno di salti, della scrittura, per cui ha adoperato la bella immagine di """"una selvaggia fontana di pensiero"""". Una traduzione che è di per sé un significativo documento della cultura filosofica italiana del Novecento e ha costituito e continuerà a costituire la via regia per avvicinarsi alla filosofia hegeliana e quindi tout court alla filosofia.""