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E=mc². Pillole di scienza: aforismi, riflessioni, sentenze
Questa silloge di massime, sentenze, definizioni, organizzata in grandi aree tematiche, offre delle vere e proprie incursioni nel pensiero degli scienziati e degli studiosi del passato. Per richiamare la materialità di alcune citazioni, l'antologia è corredata dalle immagini di macchine, reperti naturalistici, frontespizi di volumi - oggetto delle descrizioni -, conservati al Museo della Fondazione Scienza e Tecnica a Firenze. Dai 'numi tutelari' della storia della scienza, alle citazioni dissacratorie delle scritture brevi: in questo modo, accanto al telescopio di Galileo, brilla la trasgressiva definizione che ne dà Ambrose Bierce. Accanto ad Albert Einstein, l'esclamazione attribuita ad Archimede. E Leonardo non disdegna la compagnia di Cartesio... Il pregio di un libro di aforismi è, infatti, la libertà. -
Ad averne la stoffa. Storie di tessuti, persone, mestieri
Che ci fa un sarto su una barca in mezzo al mare, con un carico di stoffe? Cosa direbbero la seta, il bisso, un paio di jeans o un abito smesso, se per una volta potessero raccontare la loro storia in prima persona? E un calzino bucato poi, perché parlarne? Pretesti, pretesti perfetti pescati a caso tra i mille possibili che le stoffe concedono per raccontare di epoche precise, dei mille mestieri che le riguardano, di personaggi romantici e avventure anche solo plausibili. E poi i ricordi personali, quelli che ognuno ha, da ritrovare tra le parole e di cui prendersi nuovamente cura. Di questo, di stoffe, tessuti e ricordi altrui in cui ritrovare i propri, vorrebbe raccontare questo libro. -
Il micio in cucina fra scienza e tecnica. Con il ricettario per i piccoli cuochi
Le testimonianze materiali della Fondazione Scienza e Tecnica che parlano il linguaggio del cibo e dell'alimentazione sono protagoniste di questo libro di ricette, semplici e divertenti, pronte ad essere realizzate dai nostri piccoli chef. La Scienza entra, quindi, in cucina, condita col sale della conoscenza e col sapore piccante della creatività: non solo il cannocchiale, ma anche il mestolo può essere uno strumento con esplorare il mondo... Lo sapeva bene il gastronomo e politico Anthelme Brillat-Savarin, quando scriveva che ""La scoperta di un piatto nuovo è più preziosa per il genere umano che la scoperta di una nuova stella"""". Età di lettura: da 6 anni."" -
Lorenzo de' Medici e lo stemma misterioso
Firenze, primavera del 1460. ""Manna Lucrezia, Manna Lucrezia!"""", strilla don Becchi, precettore di Lorenzo de' Medici, mentre sale affannato le scale, """"Manna Lucrezia, oh eccovi! Vostro figlio Lorenzo è scappato di nuovo! Doveva tradurre Ovidio e invece la stanza è vuota, il calamaio rovesciato e la pergamena tutta imbrattata di inchiostro!"""" """"Non vi agitate don Becchi!"""", risponde placida Lucrezia de' Medici, alzando appena lo sguardo dal suo ricamo: """"Mi ero accorta che in casa c'era troppo silenzio! È sparito anche suo fratello Giuliano! Età di lettura: da 9 anni."" -
Omaggio al granduca. Memoria dei piatti d'argento per la festa di san Giovanni. Ediz. a colori
Questi preziosi oggetti nascono dall'impegno del cardinale Lazzaro Pallavicini, riconoscente per i molti favori ricevuti da Cosimo III, tanto che, in occasione della festività del 24 giugno di ogni anno, aveva disposto che il suo erede donasse al granduca fiorentino e ai suoi successori un argento lavorato il cui valore ammontasse a trecento scudi e così fu disposto dai suoi discendenti. Queste circostanze portarono nelle collezioni medicee una straordinaria raccolta di piatti istoriati d'argento, eseguiti su disegno dei più significativi artisti romani del tempo. Di questa collezione, dispersa con l'estinzione della dinastia medicea, si sarebbe persa memoria se la fabbrica Ginori di Doccia non avesse realizzato tra il 1746 e il 1748 calchi in gesso tratti dagli originali in argento, nell'intento di tradurli in porcellana. La mostra presenta accanto ai calchi settecenteschi molti disegni preparatori di artisti romani, fra i quali Carlo Maratta e Ciro Ferri, nonché le realizzazioni in porcellana e le riproduzioni in argento di recente realizzazione, quest'ultime particolarmente evocative, negli effetti di luce della materia, dello splendore originario. Presentazioni di Eike Schmidt e Valentina Conticelli. -
Helidon Xhixha. In ordine sparso-In random order. Catalogo della mostra (Firenze, 27 giugno-29 ottobre 2017). Ediz. illustrata
"Vi è una quiete sospesa quando l'ultima luce scende fra le mura verdi del Giardino. Sospeso è il tempo raccontato dalle sue forme, l'ordine delle geometrie volute dalle mani che le hanno plasmate. Eppure nulla è fermo. Il Giardino muta silenziosamente, accresce la sua materia vivente, affonda le sue radici in un humus fatto di terra e di tempo, di genio, di bellezza, di cura infinita. Tutto evolve e cambia, ma non il rigore delle leggi naturali che regolano quel ciclo perenne di vita e di morte che quotidianamente anche qui accade e che alla vita richiama altro germe per continuare a costruire. È l'ancestrale conflitto ed equilibrio tra un ordine voluto e perseguito e la forza creatrice ed evolutiva che nel mondo naturale governa ogni processo. È così, con queste radici, che il Giardino di Boboli accoglie le opere di Helidon Xhixha. Sono opere che hanno il dono dell'accoglienza: sono prato, albero, squarcio di azzurro, sono l'uomo che le osserva, la luce mutevole di ogni ora del giorno, il buio pulsante della notte del Giardino, dove tutto continua mentre, intorno, il resto riposa. Diventano occhi di pietra e di foglia. La materia, così, che sia quella vivente e legnosa di un albero o inerte dell'acciaio, non segna più soltanto lo spazio fisico di un confine, ma si fa orizzonte, oltre cui c'è ancora infinito spazio di creazione. Ed ogni atto di questa creazione diventa un canto perenne e corale, all'Uomo, alla Natura, e a tutte le loro stagioni. (Bianca Maria Landi, curatore del Patrimonio Botanico Coordinatore del Giardino di Boboli)" -
Il tempio di San Biagio. Ediz. illustrata
Il tempio di san Biagio a Montepulciano, appena fuori la città, sorge in mezzo a un paesaggio straordinario che ne evidenzia le forme monumentali. Capolavoro dell'artista che lo concepì, Antonio da Sangallo detto il Vecchio, è oggi considerato uno dei massimi esempi dell'architettura italiana del Cinquecento. La chiesa, a pianta centrale, avviata nel 1518 per venerare una più antica immagine miracolosa mariana, costituisce la sintesi perfetta tra arte e fede, ambiente naturale e opera dell'uomo, devozione popolare e ingegno del rinascimento maturo. -
I nipoti del re di Spagna. Anton Raphael Mengs a Palazzo Pitti. Catalogo della mostra (Firenze, 19 settembre 2017-7 gennaio 2018). Ediz. a colori
Le Gallerie degli Uffizi si arricchiscono di un acquisto importante: il dipinto, mai concluso, di Federico e Maria Anna, figli di Pietro Leopoldo di Lorena ritratti dall'artista tedesco Anton Raphael Mengs durante il suo soggiorno fiorentino alla corte dei Lorena. L'evento è anche l'occasione per allestire una mostra di confronto ritrattistico di spessore elevato con dipinti dello stesso autore provenienti dalle collezioni più famose nei musei europei tra i quali il Prado di Madrid, il Kunst di Vienna e la Pinacoteca Ambrosiana di Milano. -
Angeli. Sogni presenze apparizioni nella pittura italiana. Ediz. illustrata
In volo con gli angeli della tradizione artistica, per scoprire come sono stati raffigurati nel corso dei secoli, come si sono manifestati per trasmettere i messaggi divini. Dagli ardenti e potenti Serafini ai più intimi e familiari Angeli custodi, l'arte li ha raffigurati in molteplici fogge e situazioni attingendo dalle Scritture e facendone sontuosa decorazione di rappresentazioni devozionali, nelle quali le loro eteree figure sono saldo e potente anello di congiunzione tra gli uomini e il Creatore. Gli artisti di ogni epoca (da Giotto a Michelangelo, da Raffaello a Guercino, da Botticelli a Caravaggio), che si sono dovuti confrontare con queste benevoli presenze, hanno saputo rendere loro omaggi straordinari. -
Davidino. Scopre i santi nell'arte
Età di lettura: da 7 anni. -
Davidino. Discovers saints in art
Età di lettura: da 7 anni. -
Il parco archeologico della Neapolis di Siracusa
Il parco della Neapolis, dal greco 'città nuova', ospita la gran parte dei monumenti antichi siracusani giunti sino ai giorni nostri e costruiti a partire dalla fondazione, nel corso del periodo greco e infine della conquista romana. Il parco, concepito con l'intenzione di circoscrivere tutti i monumenti in una zona protetta dall'espansione urbanistica, fu realizzato dalla Soprintendenza della Sicilia Orientale fra il 1952 ed il 1955. I monumenti più evidenti erano già stati portati alla luce da scavi a cura di Lo Faso, che ne pubblicò i risultati nel 1840, e poi da due grandi nomi della prima archeologia siciliana: Paolo Orsi e Luigi Bernabò Brea, quest'ultimo Soprintendente al momento della costituzione dell'Area Archeologica. Il parco si erge sul rilievo montuoso del colle Temenite; a Sud ci sono i grandi monumenti della Neapolis; a Nord le Latomie, ricavate nella roccia del colle stesso. Nei pressi del parco scorre il fiume Anapo. Tutto il colle è ricco di acque sotterranee fin dall'antichità, come leggiamo nelle descrizioni degli storici. A testimoniarlo ancora oggi è il Ninfeo, la fontana monumentale posta sulla cima, sulla terrazza sovrastante il Teatro greco. -
The Neapolis archaeological park in Syracuse. The guidebook
Il parco della Neapolis, dal greco 'città nuova', ospita la gran parte dei monumenti antichi siracusani giunti sino ai giorni nostri e costruiti a partire dalla fondazione, nel corso del periodo greco e infine della conquista romana. Il parco, concepito con l'intenzione di circoscrivere tutti i monumenti in una zona protetta dall'espansione urbanistica, fu realizzato dalla Soprintendenza della Sicilia Orientale fra il 1952 ed il 1955. I monumenti più evidenti erano già stati portati alla luce da scavi a cura di Lo Faso, che ne pubblicò i risultati nel 1840, e poi da due grandi nomi della prima archeologia siciliana: Paolo Orsi e Luigi Bernabò Brea, quest'ultimo Soprintendente al momento della costituzione dell'Area Archeologica. Il parco si erge sul rilievo montuoso del colle Temenite; a Sud ci sono i grandi monumenti della Neapolis; a Nord le Latomie, ricavate nella roccia del colle stesso. Nei pressi del parco scorre il fiume Anapo. Tutto il colle è ricco di acque sotterranee fin dall'antichità, come leggiamo nelle descrizioni degli storici. A testimoniarlo ancora oggi è il Ninfeo, la fontana monumentale posta sulla cima, sulla terrazza sovrastante il Teatro greco. -
Il teatro antico di Taormina
Un tuffo nella storia, nella bellissima vicenda della scoperta e dello scavo di questo sito archeologico che da sempre ha affascinato i visitatori della Sicilia. Completano il volume un esauriente glossario sui termini legati al teatro greco e alla sua grande tradizione architettonica e letteraria. -
Arturo Tosi e il Novecento. Lettere dall'archivio dell'artista
Il volume, a cura di Elena Pontiggia, con la collaborazione di Monica Vinardi e di Arturo Tosi nipote dell'artista, ripercorre - attraverso la narrazione offerta dalle stesse voci dei protagonisti - un ampio arco cronologico di vita culturale e artistica italiana ed europea novecentesca. Il pittore Tosi si rivela infatti, nonostante il carattere riservato e la scelta di vivere per lunga parte dell'anno appartato nell'isolamento di Rovetta, figura di spicco e di assoluto riferimento per le dinamiche del sistema dell'arte milanese tra gli anni Venti e Trenta. -
Polychromy on ancient sculpture and architecture
A due anni di distanza dall'importante tavola rotonda tenutasi nella prestigiosa sede degli Uffizi e dedicata al tema della policromia nella scultura e nell'architettura antiche, sono stati raccolti in questo volume i saggi di alcuni dei massimi esperti del settore. Dalle tombe etrusche alle sculture ellenistiche, passando per il gruppo della Niobe degli Uffizi, la policromia viene qui indagata dal punto di vista artistico, ma anche tecnico-scientifico: mentre alcuni interventi raccontano la storia di importanti capolavori, altri si soffermano sul recupero del loro splendore cromatico, altri infine sono dedicati all'analisi chimica dei pigmenti. A completare la ricchezza del volume, non poteva mancare un corredo molto ampio di immagini, ma anche di tabelle e grafici esplicativi. Prefazioni di Antonio Natali ed Eike D. Schmidt. -
Dipingere l'invisibile. Sulle tracce di Francis Bacon
È sulla figura umana, e in particolare sul corpo, che Bacon concentra tutta la sua attenzione, con amore e disperazione, con sadica aggressività e inattesa tenerezza. Corpi che vengono deformati, scorticati, rotti, spaccati, torturati, aperti, per attingere all'essenza emotiva, demonica, arcana della condizione umana. Artista della passione e del desiderio, della memoria e del dolore, del sesso e della morte, ovvero di tutte quelle forze invisibili e inconsce che dominano e regolano la nostra esistenza, Bacon diviene, inaspettatamente, campo di indagine anche per chi (come l'autore di questo libro) lavora con le parole e s'interroga su ciò che esse evocano, cercano, chiedono. -
Lettura e libro. Tra abitudini e condizionamenti
L'autore riporta i risultati di una inchiesta svolta tra i banchi di scuola: ""Non capivo che la loro mente ancora invischiata di fantasia e da una potente immaginazione mal si disponeva verso libri realistici, intimistici o di cronaca [...] di contro, da anelastica diveniva una molla pronta a scattare con racconti fiabistici e mitologici [...] la natura non fa salti, ma va assecondata""""."" -
Presepi tra avventure e pensieri
[...] sentimenti di maternità, religiosità e generosità attraverso l'arte del Presepe, sono evidenti in ogni immagine di questo libro che raccoglie e celebra una straordinaria passione, esaltata da una manualità e da una fantasia fuori dall'ordinario. L'autrice ha saputo immaginare, e realizzare, il Presepe lasciando meno spazio all'albero di Natale. -
I Mirmidoni e Villa Castelli
Territorio, morfologia, fauna, flora, lamie, ruderi, scoperte archeologiche. L'origine del paese raccontata attraverso il profilo e le gesta dei suoi cittadini.