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La crisi della democrazia capitalista
Attraverso una lucida narrazione della crisi e con capitoli che analizzano le questioni più critiche del crollo economico e della graduale lenta ripresa, Posner aiuta i lettori non specialisti a capire i cicli economici, le istituzioni finanziarie e governative, le pratiche, le transazioni, mantenendo tuttavia una neutralità e un'obiettività impossibili per quelle persone che sono professionalmente fedeli a una teoria piuttosto che a un'altra. L'autore ritiene necessario ripensare il ciclo economico, partendo dalle idee originali di Keynes. Tra esse, centrale è quella di incertezza in quanto opposta a quella di rischio. Il rischio può essere quantificato e misurato; l'incertezza no. Qui risiede l'instabilità inerente all'economia capitalista. Mentre stiamo emergendo con grande fatica dal terremoto finanziario, la scossa del deficit sta ancora facendosi sentire. Proprio in riferimento a questa scossa secondaria, e agli incerti sforzi per varare una riforma dei regolatori finanziari, Posner solleva la questione dell'adeguatezza delle nostre istituzioni democratiche rispetto alle sfide avanzate dalla più grave crisi economica dai tempi della Grande depressione. -
Mente, mercati, decisioni
Le decisioni economiche non hanno solo a che fare con il denaro. Riguardano anche il rimpianto, l'invidia, l'onore e - mai come negli ultimi tempi - la paura e la mancanza di fiducia. L'economia cognitiva e sperimentale studia le deviazioni dalla razionalità neoclassica - un rovesciamento intellettuale che consente di ottenere teorie a partire dall'evidenza empirica. Gli esseri umani hanno un cervello raziocinante, ma anche fallibile e sistematicamente condizionato da automatismi ancestrali e contesti sociali. -
I crimini dei colletti bianchi. Mentire e rubare tra diritto e morale
Il libro di Green, noto penalista statunitense e studioso del ""white-collar crime"""", è incentrato sul contenuto morale del crimine dei """"colletti bianchi"""". Questa forma di devianza, di per sé controversa, ha rivestito negli ultimi anni una posizione di assoluto rilievo non solo nel dibattito scientifico, ma anche in quello politico ed economico, a seguito dell'emersione di scandali finanziari di enorme portata negli Stati Uniti d'America (Enron, WorldCom) e in altri paesi, tra cui l'Italia (Cirio, Parmalat e le scalate bancarie BNL e Antonveneta). Il punto di partenza della riflessione è costituito dalle ambiguità che caratterizzano il """"white-collar crime"""", sia nella prospettiva dei soggetti che delinquono, sia rispetto alla percezione dei crimini da parte dell'opinione pubblica. Qual è, ad esempio, la linea di demarcazione tra pratiche elusive della tassazione e il reato di evasione fiscale? Per Green tali ambiguità discendono dalla morale quotidiana e, conseguentemente, solo attraverso un'adeguata comprensione di essa è possibile spiegare, nel contesto affaristico, la differenza tra comportamenti leciti - sebbene spregiudicati e condotte riprovevoli, al punto da risultare meritevoli di una sanzione penale."" -
Cattivi samaritani. Il mito del libero mercato e l'economia mondiale
Il capitalismo occidentale, soprattutto se anglosassone, tende a raccomandare sempre la stessa ricetta a ogni paese: privatizzare, liberalizzare, aprirsi al commercio internazionale e ai flussi d'investimento dall'estero. Ma è così che le economie occidentali sono diventate ricche? Non proprio. Sia Gran Bretagna sia Stati Uniti, per esempio, s'industrializzarono grazie al protezionismo. E i paesi asiatici che sono decollati in sequenza - Giappone negli anni Cinquanta e Sessanta, Corea del Sud negli anni Settanta e Ottanta, Cina negli anni Novanta - sono riusciti nell'impresa di raggiungere le economie avanzate di Europa e America solo attraverso il dirigismo economico e una politica industriale orientata all'export. Ecco spiegato perché la Corea e il Ghana, che negli anni Sessanta erano alla pari, hanno avuto destini economici drammaticamente divergenti: il Ghana optò per il libero scambio di materie prime su pressione occidentale, mentre la Corea per il protezionismo industriale. Per Chang, gli occidentali sono cattivi samaritani perché impongono al resto del mondo l'applicazione di misure neoliberiste e monetariste controproducenti. L'integrazione nel mercato internazionale favorisce lo sviluppo, ma solo a condizione che venga scelta e non subita dai paesi emergenti, diversamente da quanto è avvenuto negli ultimi vent'anni. Una prospettiva intellettuale assai originale, caratterizzata da una divertente vena polemica nei confronti degli alfieri ideologici del liberismo. -
Impairment. Vol. 1: Il valore potenziale controllabile.
Che cos'è l'Impairment? Le tradizionali regole contabili che traducono il tema dell'ammortamento del Goodwill e degli Intangibili specifici nell'obbligo dell'ammortamento sistematico su di un predefinito periodo, trascurano due principi economici: l'Intangibile, inizialmente iscritto al costo, va ridotto solo se esso economicamente deperisce, e per converso, una quota convenzionale d'ammortamento costante può non essere sufficiente per esprimere la vera perdita di valore, conservando nei bilanci valori inesistenti. È necessario sostituire l'ammortamento contabile sistematico con il deperimento economico degli Intangibili, cioè: del Goldwill, degli Intangibili specifici di durata indeterminata. -
Zombie economics. Le idee fantasma da cui liberarsi
La fede nella deregolamentazione, nei mercati come i migliori giudici del valore, nelle politiche a favore dei ricchi di cui trarrebbero beneficio anche i poveri hanno portato a un disastro. Poiché queste idee non moriranno se non ce ne saranno di alternative, l'autore guarda avanti, cosciente che un semplice ritorno all'economia keynesiana non basterà né a liberarsi di quelle vecchie idee, né a prevenire altre crisi. -
Impairment. Vol. 3: La valutazione degli intangibili nei gruppi.
Il nuovo orientamento dei principi contabili internazionali sulle business combinations richiede di allocare gli Intangibili specifici e generici alle Cash Generating Units (CGU) e di attuare il processo di impairment a questo livello. A tal fine occorre identificare le CGU e stimarne il value in use. Nei gruppi multibusiness la realizzazione di queste fasi presenta alcuni aspetti peculiari, poiché il sistema di reporting gestionale interno può portare a individuare CGU trasversali o allineate rispetto alla struttura organizzativa. Il libro affronta queste problematiche in due parti che il lettore può leggere anche separatamente. -
Nuovo emisfero asiatico. L'irresistibile ascesa dell'est
Il potere globale si sta spostando verso l'Est. Dobbiamo dire addio al dominio incontrastato dell'Occidente. E non è detto che questo sia un male. In passato gli asiatici (cinesi, indiani, coreani ecc.) sono stati semplici spettatori della storia. Oggi sono pronti a diventare co-piloti e protagonisti. L'Occidente si opporrà per questo all'Asia? Non necessariamente, perché l'Asia vuole copiare, e non dominare, l'Occidente. Prefazione di Mario Monti. -
Impairment. Vol. 5: Le valutazioni per il bilancio: la stima del full goodwill.
Il quinto volume di ""Impairment"""" è dedicato all'analisi e all'approfondimento del nuovo IFRS 3 (Business combinations), che introduce novità radicali, quali l'iscrizione in bilancio consolidato del goodwill di pertinenza delle minoranze (sulla base del criterio detto del full goodwill) e l'assimilazione dell'acquisto di minoranze all'acquisto di azioni proprie (sulla base della cosidetta entity theory). Ne conseguono problemi valutativi del tutto nuovi in sede di misurazione e allocazione del goodwill, in quanto si passa da un criterio fondato sul prezzo di acquisizione (purchase method) a uno fondato sulla stima del fair value del 100% dell'entità acquisita (acquisition method)."" -
La nascita della società in rete
«Uno dei primi testi teorici su democrazia e nuovi media. Siamo a un passaggio epocale nel quale si ridefinisce l'esperienza di spazio e tempo» - Luigi Ceccarini, RobinsonrnLa rivoluzione della tecnologia dell'informazione e della comunicazione e la trasformazione sociale che l'accompagna è una cesura epocale nel modo di sviluppo delle società umane. Castells accompagna il lettore in un viaggio intellettuale di comparazione e scoperta delle forme economiche e spaziali del nuovo capitalismo informazionale e dei suoi flussi mediatici, finanziari e tecnologici. -
Fiscalità etica
Il volume di Falsitta prende atto dei profondi mutamenti in corso e della loro capacità di incidere, positivamente o negativamente, sui valori fondamentali da cui gli stati traggono legittimità: libertà, uguaglianza, giustizia. E indica in un diverso sistema fiscale, radicalmente riconcepito rispetto alla tradizione, l'inizio del processo di cambiamento ormai irrinunciabile: per garantire l'intangibilità dei valori costituzionali, avviare uno sviluppo economico fondato su nuovi presupposti culturali, crescere in Europa. -
Il potere delle identità
Castells analizza la politica della società globale in rete nel XXI secolo: il terrore di Al-Qaeda e il nuovo unilateralismo americano; le mobilitazioni no global e la crisi mondiale del neoliberismo. Alla perdita di senso provocata dall'istantaneità dei flussi finanziari e mediatici, le comunità umane reagiscono riaffermando aspetti della propria identità e rivendicando col conflitto spazi e agibilità politica e culturale nel mondo globalizzato. Alla spinta democratica si contrappone l'azione dei fondamentalismi religiosi, in guerra totale contro una civiltà cosmopolita di cui desiderano l'estinzione. Questo scenario globale sempre più caotico produce la crisi di legittimità della politica: lo stato-nazione non garantisce più né sicurezza né benessere, mentre il dibattito democratico tende a svuotarsi per essere assorbito dallo spazio dei media. -
Volgere di millennio
L'autore si concentra sulla polarizzazione dell'economia globale, che in vent'anni ha dato vita a un vero e proprio Quarto Mondo: non solo l'Africa Subsahariana, ma anche i ghetti urbani degli Stati Uniti e di altri paesi. Aumento della disuguaglianza e maggior libertà di manovra finanziaria stanno dietro la vertiginosa espansione dei traffici della criminalità globale. -
Cinquant'anni di valutazioni aziendali. Dal pionerismo all'internazionalizzazione
"La storia del """"valore"""" e delle """"valutazioni d'azienda"""" è una storia tipicamente (seppure non esclusivamente) bocconiana. Avendola vissuta, ho desiderato testimoniarlo in questo libro. E l'ho fatto anche avvalendomi di una condizione in cui ormai pochi si trovano: ho vissuto interamente questo periodo. La """"Scuola del valore bocconiana"""" unita attorno alle riviste """"Finanza, Marketing e Produzione"""" (dal 1983) e """"La Valutazione delle Aziende"""" (dal 1996) e alle collane dedicate di Egea, ha svolto per decenni in Italia un'opera importante nella ricerca e nelle proposte operative in tema di valore e di valutazione delle aziende. Sia sul piano accademico sia sul piano applicativo e di contributo alla professione: aspetti che non sono mai stati disgiunti, nel solco di una tradizione che si è consolidata nel tempo. Di qui è nata l'ispirazione di comporre un quadro dell'evoluzione storica della ricerca accademica e delle applicazioni professionali riguardanti questi temi nella seconda metà del Ventesimo secolo nel nostro Paese (anche se negli ultimi vent'anni l'orizzonte si è allargato gradualmente a tutto il mondo.» (Luigi Guatri)." -
Manager oggi
"Management come esperienza"""": così si potrebbe definire il distillato della parabola professionale, tanto significativa quanto riservata, di un manager che ha svolto un ruolo importante nel processo di diversificazione e sviluppo di un grande, e molto conosciuto in tutto il mondo, gruppo familiare italiano, partecipando a importanti processi di privatizzazione quali SME e Autostrade e a significative operazioni finanziarie, alcune delle quali tuttora in corso. La riflessione nasce dal confronto serrato e senza riserve con uno studioso che conosce a fondo l'evoluzione storica e le caratteristiche della disciplina che ha informato di sé l'economia dell'ultimo secolo: suo è il saggio introduttivo che inquadra il tema del management con preciso riferimento alla realtà italiana che ha visto nelle imprese pubbliche, prima, e ora nelle imprese a controllo familiare la nascita e lo sviluppo di una peculiare classe di manager. Il volume si conclude con il profilo di due gruppi industriali, uno pubblico, GEPI, e l'altro privato, Edizione Holding, nei quali il manager ha svolto la sua attività e ha maturato la sua esperienza." -
L' economia del noi. Dall'azione collettiva alla partecipazione politica
L'origine delle democrazie moderne, secondo Albert Hirschman, non sta nel consenso sui ""valori"""", ma sul dato per cui """"gruppi diversi, che per lungo tempo s'erano ferocemente combattuti, hanno dovuto riconoscersi incapaci d'imporre il proprio dominio: la tolleranza e l'accettazione del pluralismo sono state, alla fin fine, il risultato di uno stallo tra gruppi contrapposti aspramente ostili"""". Oggi però le asimmetrie di potere tra i gruppi sociali sono talmente profonde e persistenti da impedire quello stallo: con amara lucidità, Bertrand Russell profetizzava, già tre quarti di secolo fa, un mondo nel quale """"un'autorità centrale avrà nelle sue mani il controllo del mondo intero"""". Non nella forma di un governo planetario; ma """"una società di finanzieri, persuasi che la pace è nel loro interesse"""". Che Russell avesse ragione? Sono molti gli studiosi che sembrano adattarsi a questa pessimistica conclusione: l'autore non l'accetta. E articola con finezza e rigore, originalità e passione l'ipotesi che si possano formare processi di partecipazione collettiva, e specialmente di partecipazione politica, in grado di modificare gli assetti di potere e determinare nuove strutture istituzionali. La democrazia è allora il potere costituente con cui l'azione collettiva, nelle sue molteplici forme, può modificare le Costituzioni formali date. Il tema è decisivo e l'autore lo esplora nelle sue sfaccettature, offrendo motivi di riflessione forti e innovativi."" -
La qualità delle valutazioni. Una metodologia per riconoscere e misurare l'errore
I risultati delle valutazioni aziendali sono spesso intesi (e proposti) come dati certi: siano essi espressi entro definiti ""intervalli"""", o ancor più con una cifra unica che vorrebbe lasciar intendere una precisione quasi infinitesimale. Nulla di più falso! Simili convincimenti sono pure illusioni, remote dalla realtà. Nell'Economia aziendale (e in quella sua branca che si occupa delle valutazioni aziendali), come in tutte le scienze, l'errore è un """"ospite indesiderato"""" delle stime; ma ciò nonostante sempre incombente su di esse. E anche qui, come in tutte le scienze, la misura dell'errore è """"assolutamente necessaria per conoscere la qualità delle soluzioni e dei risultati"""". Sia i teorici sia i pratici si sono tuttavia sempre tenuti lontani dall'affrontare il tema. Tanto più che mettere in evidenza gli errori significa, almeno sul piano delle applicazioni, dispiacere a qualcuno o andare contro alcuni interessi (talvolta potenti). Il che non ha mai invogliato nessuno a queste ricerche. Esse, tuttavia, sono diventate ormai indispensabili e appaiono come un approccio innovativo e di grande rilievo sia teorico sia e forse soprattutto - pratico. L'analisi (e la storia) degli errori sono infatti uno dei modi più efficaci e diretti per comprendere come essi possano essere evitati per il futuro."" -
Patto di lucidità. Come avvicinare istituzioni e paese reale
Molti paesi occidentali vivono oggi una fase di rinnovamento nella quale problemi economici, sociali, politici, ambientali e religiosi interagiscono rendendo ogni previsione sempre più complessa. In questo scenario l'Italia sembra essere maggiormente in difficoltà e in ritardo. I dati economici e finanziari dimostrano che il processo di rinnovamento e rilancio del paese stenta a decollare. I vari esecutivi che si sono alternati fino a oggi al governo hanno cercato di dare risposte ai singoli problemi senza una visione sistemica degli stessi, in grado di chiarire che in fondo sono tra loro tutti collegati: il ruolo della pubblica amministrazione. il controllo della spesa, la fiscalità, la competitività dei territori, i processi di liberalizzazione, il governo e la regolazione dei mercati. Inoltre, la mancata individuazione di un più chiaro modello di stato a cui tendere, da centrale a federale, condiziona l'efficacia delle politiche di riforma, lasciando il paese in mezzo a un guado e rendendo sempre più disallineati gli assetti istituzionali e quelli reali. Di tale disallineamento è necessario prendere atto, definendo anzitutto i contenuti di quello che chiameremo ""il patto di lucidità"""", una chiave di lettura dei fenomeni politici, economici e amministrativi e della loro interdipendenza, che consenta al paese di intraprendere un reale processo di cambiamento."" -
La rivincita della mano visibile. Il modello economico asiatico e l'Occidente
Il profondo mutamento di questi ultimi anni nella concezione del capitalismo è certamente dovuto al ripetersi di recessioni e crisi, l'ultima delle quali, a partire dal 2007, andrebbe collocata in una fase cruciale di transizione di un processo pendolare che, in meno di cent'anni, ha visto per ben tre volte capovolto il rapporto tra ""mano invisibile"""" del Mercato e """"mano visibile"""" dello Stato. La tesi degli autori è che l'ultima è una crisi sistemica, che si inquadra, tra l'altro, in una fase di trasformazione epocale del sistema internazionale, con la fine del predominio occidentale. Il perno dell'economia mondiale, infatti, si è da tempo spostato in Estremo Oriente, nell'Asia confuciana (Giappone, Cina e Corea in primis). Proprio da una lettura non convenzionale dell'evoluzione del rapporto tra Stato e mercato in quest'area culturale e geoeconomica, con l'emergere e l'affermarsi di uno """"Stato sviluppista"""", si possono trarre elementi conoscitivi e spunti di riflessione sul mutamento del modello di sviluppo occidentale, uscendo dalle secche, in cui si è regolarmente caduti, nel passato e nel presente, di un rapporto meramente oppositivo tra Stato e Mercato."" -
La sanità futura. Come cambieranno gli utenti, le istituzioni, i servizi e le tecnologie
Come saranno i sistemi sanitari tra dieci o vent'anni, alla luce delle dinamiche e delle trasformazioni in corso sul piano finanziario, istituzionale, organizzativo, tecnologico, epidemiologico e la conseguente evoluzione della medicina e dei modelli di consumo dei pazienti? In questo volume si analizzano e si discutono i possibili ""futuri"""", utilizzando la tecnica degli scenari, che per ogni variabile rilevante indica le possibili traiettorie evolutive e ne delinea i principali impatti. Gli scenari sono costruiti cercando di cogliere i """"segnali"""" presenti nel sistema, i pareri di opinion leader del settore, i trend di alcune variabili rilevanti e il dibattito nella letteratura internazionale, oltre a quelle che potrebbero essere le principali aree di discontinuità. Per ogni scenario sono discusse le possibili implicazioni strategiche per gli attori del sistema: le aziende pubbliche e private del Servizio Sanitario Nazionale, le imprese farmaceutiche e tecnologiche e gli erogatori di servizi di supporto.""