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Il mito degli uguali. La lunga storia della democrazia
John Dunn traccia la metamorfosi della democrazia dalle sue origini fino alle democrazie liberali di oggi e osserva il paradosso alla base della democrazia rappresentativa contemporanea. Il fallimento della democrazia degli uguali di derivazione europea ha lasciato il posto negli ultimi decenni alla democrazia degli egoisti. Ciò che chiamiamo democrazia non ha quasi niente in comune con la democrazia intesa come autogoverno da parte del popolo: non governiamo più noi stessi, piuttosto attraverso il voto selezioniamo un'elite, che può rivelarsi incapace di metodi e ideali democratici. La democrazia ideologicamente dominante e invocata quasi ovunque sembra rinnegare quella visione d'uguaglianza umana che sta alla radice dell'ideale democratico. -
Complicazioni inutili. Banche e pensioni: l'arte di rendere difficile il possibile
A volte sembra che chi ci governa cerchi soluzioni intellettualmente stimolanti ma poco lineari, anziché semplici da applicare. Ne sono un esempio alcuni provvedimenti presi per ""salvare"""" le banche, ma anche l'astrusa idea di far pagare il canone RAI assieme alla bolletta dell'energia elettrica e gli ultimi provvedimenti annunciati dal governo in tema di pensioni. Temi che ci coinvolgono nel quotidiano, che riguardano l'aspirazione al buon governo della cosa pubblica e che a volte richiedono interventi radicali. Temi interessanti da dibattere alla ricerca di rimedi che abbiano fondamento in principi di dottrina, consapevoli che curare evitando di essere medici pietosi quasi mai accresce la fama, mentre ingigantire la complessità - esercitando la fantasia per soluzioni articolate, ma spesso non definitive - può appagare desideri di popolarità."" -
Mettiamo giudizio. Il giudice tra potere e servizio
Un nuovo sguardo sullo stato di salute della giustizia in Italia, ma questa volta dalla prospettiva del ""medico"""" che propone terapie realmente applicabili. Michele Vietti affronta il tema della riforma della giustizia da una diversa posizione: quella di Presidente della Commissione di Riforma dell'Ordinamento giudiziario istituita dal Ministro della Giustizia. L'autore analizza e commenta i principali punti del progetto elaborato: una nuova mappa dei tribunali in Italia, giudici specializzati, coordinamento dei pubblici ministeri, criteri efficaci e meritocratici per selezionare i magistrati, valutarli e farli avanzare nella carriera, sistema disciplinare garantista ma effettivo e, non ultimo, il delicato rapporto tra magistrati e politica. A dieci anni dalla revisione delle regole che governano la magistratura, questo libro affronta i prossimi interventi con cui si vuole integrare e correggere il funzionamento della macchina giudiziaria per offrire una risposta efficace, tempestiva e uniforme alla domanda di giustizia dei cittadini."" -
Chi ha paura delle riforme. Illusioni, luoghi comuni e verità sulle pensioni
«L'ampliamento dei benefici pensionistici implica un regalo e i regali fatti con i soldi pubblici o corrispondono a solidarietà e sono pienamente legittimi, oppure creano privilegi e allora sono socialmente inaccettabili.» Elsa Fornero, professore ordinario di Economia politica presso l'Università di Torino, ha ricoperto diversi incarichi istituzionali a livello nazionale e internazionale. Dal 16 novembre 2011 al 28 aprile 2013 è stata ministro del Lavoro e delle politiche sociali, con delega alle Pari opportunità, nel governo guidato da Mario Monti. Il suo nome è legato alla riforma del sistema pensionistico e a quella del lavoro varate durante quella legislatura. -
Banche di nebbia. Orientarsi nella disinformazione finanziaria
Cosa c'è in comune tra entrare in una banca e guidare in una giornata invernale per una strada della Val Padana? La nebbia. E questa la metafora che sembra più caratterizzare il rapporto tra banche e risparmiatori. Il problema si chiama informazione: poca, troppa, eccessivamente tecnica, in molti casi fuorviante. La responsabilità non è solo degli operatori finanziari, ma anche di chi fa le regole e vigila sul settore. L'obiettivo del libro è accendere un faro sulla disinformazione finanziaria, mettendo in luce dove si nascondono le principali insidie e quali sono i rischi da cui difendersi; il tutto calato nel contesto, anch'esso un po' nebuloso, della salute del sistema bancario, su cui l'autore è moderatamente ottimista, purché ci si doti di strumenti migliori per gestire i casi di crisi. -
Sola andata. Trasporti, grandi opere e spese pubbliche senza ritorno
I politici, anche onesti, vogliono almeno essere rieletti. Cercano quindi di spendere il più possibile e in tutti i modi possibili. E, se possibile, in modo che gli elettori percepiscano chiaramente chi devono ringraziare per i benefici che arrivano loro da queste spese. E che cosa è meglio delle grandi infrastrutture a questo fine? Si vedono, si inaugurano con grandi cerimonie mediatiche, fanno contenti i costruttori, gli utenti (anche se quelli reali sono relativamente pochi) e i politici locali. Occupano gente e non attirano la concorrenza di imprese straniere, le opere pubbliche infatti sono molto «locali». E così ovunque nel mondo. Il fatto che spesso possano essere soldi sprecati, cioè che generino molti più costi che benefici per la collettività, interessa pochissimo, e misurare questo scarto è pericoloso. Proprio in termini di consenso... -
L' inganno generazionale. Il falso mito del conflitto per il lavoro
Disoccupazione giovanile in aumento: siamo proprio sicuri che i numeri sbandierati dai media restituiscano un’immagine oggettiva della realtà?rnEsodati, uscite anticipate, APE: è davvero questa la strada per creare lavoro per i giovani? rnCon il supporto di analisi di dati, una lettura che smonta i luoghi comuni su un tema cruciale e che dimostra la sostanziale insussistenza di un conflitto generazionale in ambito lavorativo.rn rnPreoccuparsi del futuro dei giovani e della sicurezza degli anziani è normale in tempi di crisi e doveroso per una società che tiene alla giustizia distributiva e alla solidarietà verso i più deboli. Nel nostro paese però le preoccupazioni sono alimentate da un dibattito carico di polemica e vuoto di analisi, interessato più a suscitare indignate lamentazioni – spesso esagerate, qua- si sempre infondate – che a cercare soluzioni.rnC’è una schizofrenia tra il progetto politico di chi si preoccupa di salvaguardare il sistema previdenziale, con manovre impopolari fino a dover vivere sotto scorta, e chi disfa la tela tessuta con fatica, senza tener conto degli effetti di lungo periodo, con la sola preoccupazione di accontentare gli elettori.rnQuesto libro smonta i luoghi comuni che imperversano e dimostra come i dati rivelino invece realtà più sfumate, inattese, talora rassicuranti. La disoccupazione giovanile è un problema serio, ma riguarda davvero il 40% dei soggetti o un inganno statistico amplifica il fenomeno? È vero che i giovani possono trovare lavoro solo quando i più anziani liberano posti andando in pensione?rnLe statistiche dicono una cosa diversa. Riforma Fornero e Jobs Act sono sotto attacco, ma un patto fra le generazioni richiede che si smetta di guardare al passato per ragionare seriamente di soluzioni per il futuro.rnLe autrici analizzano i dati, e ne danno una lettura inedita: giovani e senior non sono sostituti ma sono complementari. I primi con un novo modo di lavorare, i secondi con il loro bagaglio di esperienze.rnI suggerimenti proposti indicano la via verso un welfare che svolga la sua doppia funzione: riparare ex post, rispondendo ai bisogni di ciascuno, e preparare ex ante, formando capacità che accrescano le opportunità e il benessere di tutti. -
Verso l'unione bancaria europea
Con questa terza monografia l'Autore completa le proprie considerazioni in ordine ai problemi economici emersi con la crisi finanziaria ed economica dell'inizio del terzo millennio. Tre libri, tre lezioni per gli studenti di oggi e domani, che fanno il punto su alcuni aspetti critici della realtà odierna. Attacco all'Occidente identifica le difficoltà e gli ostacoli al superamento della crisi nel «tallone d'Achille» del capitalismo occidentale: un'economia non più dominata da una moneta unica e caratterizzata da un eccesso di debito, pubblico e privato. Complicazioni inutili guarda alla realtà italiana e pone l'accento su manovre e provvedimenti del governo inutilmente complessi per la soluzione di problemi che potrebbero essere gestiti e risolti con maggiore semplicità. Quest'ultimo libro analizza come l'Unione Bancaria Europea, e di conseguenza la presenza di un mercato unico dell'intermediazione creditizia e finanziaria, sia un traguardo che, se raggiunto, potrebbe influire molto sugli aspetti politici della stessa Unione, avviandola verso la creazione degli Stati Uniti d'Europa. Una meta che al momento appare decisamente lontana. -
Comunicazione e potere. Nuova ediz.
I media sono lo spazio dove oggi si decide la lotta politica fra attori, idee e interessi contrapposti. Se le élite politiche cercano di imporre i propri modelli interpretativi sugli eventi riportati da giornali e notiziari, la comunicazione via web e cellulare consente la diffusione virale di messaggi alternativi che svelano i silenzi dei media e le bugie del potere, dando luogo a opposizione sociale ai sistemi statali di controllo e alle logiche capitaliste di networking. -
House of Trump. Ritratto di una presidenza privata
Il volume di Giovanni Borgognone che ripercorre le vicende della presidenza Trump proponendone una lettura critica e originale: quella di una presidenza privata.rnrnNegli ultimi decenni le democrazie elettorali sono state non di rado biasimate per avere spoliticizzato la cittadinanza: il progressivo declino dell’impegno civico ha reso i cittadini sempre più ricettivi agli appelli antipolitici, a un acritico nazionalismo, all’evocazione della paura e a una cultura politica in cui menzogna e mistificazione sono prassi comuni. In quest’ottica, la presidenza statunitense di Donald Trump sembra aver compiuto un passo ulteriore: a una cittadinanza apolitica corrisponde, infatti, il tentativo di conversione dello stesso potere politico alle logiche del privatornrnImprenditore spericolato, star televisiva, infine presidente della prima superpotenza globale: quella di Donald Trump è una parabola unica, che ha segnato una cesura nella storia politica statunitense. L'ostentazione della sua personalità narcisistica, l'ideologia privatistica, la costruzione populistica della sua figura come outsider contro l'establishment si riassumono nell'inclinazione di Trump a spostare tutto nel «privato», nel voler risolvere da questo punto di vista ogni problema, anche sul piano delle relazioni internazionali. Ne discende una gestione del potere a metà tra la sceneggiatura del reality-show The Apprentice e quella della serie tv House of Cards, una forma parossistica e riottosa di governance pubblico-privata della nazione a cui partecipano membri della famiglia Trump, esponenti dell'establishment politico, figure appartenenti alle alte gerarchie militari, rappresentanti di Wall Street. rn rnIl volume guarda alla personalità, al modus operandi e alle idee politiche di Trump, non mancano numerosi e interessanti episodi poco noti della vita del presidente, e alle mutazioni politiche e sociali della società americana dagli anni Settanta ad oggi, con l’obiettivo di mettere a fuoco, nel quadro ora presentato dei nuovi muri, della privatizzazione della politica e delle retoriche della paura e del risentimento, il significato dell’era Trump, il suo impatto sulla storia degli Stati Uniti e sulle relazioni -
Contro il negazionismo. Perché in economia serve più rigore scientifico
Viviamo in un'epoca in cui il progresso scientifico avanza a velocità straordinaria. Eppure non sempre le decisioni politiche incorporano le conoscenze migliori e più aggiornate, e l'opinione pubblica non solo non è adeguatamente informata ma spesso, disattenta e alla ricerca di risposte facili, cade vittima di credenze errate e in contrasto con il consenso scientifico. Paradossalmente, il fenomeno sembra essersi accentuato con la diffusione di Internet. Il problema esiste in tutti i campi ma è particolarmente rilevante in economia, dove sono in gioco grandi interessi e dove organizzazioni, gruppi di potere e imprese hanno spesso un forte incentivo a manipolare l'opinione pubblica e a influenzare le decisioni politiche - molte volte riuscendovi. I fenomeni economici e sociali sono inoltre estremamente complessi e difficili da prevedere, e ciò contribuisce a diffondere l'idea che la scienza economica non abbia nulla di rilevante da dire. Senza contare che le implicazioni pratiche dell'economia riguardano ambiti che sono oggetto di visioni ideologiche. Il risultato è che le conoscenze economiche stentano a informare il dibattito politico, e l'opinione pubblica resta in balia di pregiudizi o convinzioni smentiti dal sapere consolidato della scienza economica. Questo libro illustra il problema attraverso numerosi esempi lampanti, ne discute le conseguenze e propone alcuni possibili rimedi. -
Deficit democratici. Cosa manca ai sistemi politici, alle istituzioni e ai leader
Tutte le democrazie si dotano di istituzioni per consentire la partecipazione del popolo (demos) al potere (kratos). Tutte cercano un equilibrio fra la rappresentanza delle preferenze, delle identità, degli interessi dei cittadini e la capacità dei governi di prendere decisioni coerenti con tale rappresentanza. Nessuna democrazia è in grado di evitare momentanei deficit di rappresentanza e di decisionalità, ma tutte, anche quelle deficitarie, dispongono di possibilità di apprendimento e di (auto)correzione. Un pluralismo aperto alla competizione costringe alla responsabilità e alla ricerca di correttivi. I leader saranno obbligati a spiegare e giustificare quello che hanno fatto, non fatto, fatto male. Questo succederà più spesso se i cittadini supereranno i loro deficit di interesse e di partecipazione al voto. Chi si astiene contribuisce al deficit democratico. In una fase in cui l'antipolitica dilaga, riverita e alimentata dalla comunicazione, è tempo di denunciare che deficit profondi si annidano in una pluralità di associazioni corporative che generano società ""incivili"""". I deficit democratici abitano anche nella società. Dobbiamo criticarli con lo stesso vigore e rigore che rivolgiamo alla politica. I deficit sono come gli esami: non finiscono mai. Ma come gli esami possono essere superati da chi ne sa abbastanza. Questo libro è dedicato a chi desidera passare gli esami e colmare i deficit."" -
Il terzo pilastro. La comunità dimenticata da stato e mercati
«Per quanto Il terzo pilastro non riesca a fornire le risposte a tutte le domande che solleva, il libro risulta comunque una lettura estremamente istruttiva ed edificante, oltre che una preziosa testimonianza dei profondi sommovimenti in corso nel cuore dell'intelligencija d'Oltreoceano» - Stefano Ugolini, La letturarnrnNel suo Il terzo pilastro, Raghuram Rajan, ex capo economista del Fondo monetario internazionale ed ex governatore della Banca centrale indiana, fa risalire la crisi del capitalismo allo strapotere di stato e mercato rispetto alle comunità e propone un localismo inclusivo capace di riequilibrare i poteri. -
Fausto Pagliari
«Ho conosciuto Fausto Pagliari quand'ero ""assistente effettivo"""" di Gino Zappa, il mio Maestro: era il 1949; avevo 22 anni. Lo frequentai per alcuni anni: quand'egli morì (nel 1960) avevo 33 anni ed ero ordinario all'Università di Parma. Sono passati molti anni, da allora, ma ricordo lucidamente quando lo accompagnavo dalla Bocconi verso casa, cercando di aiutarlo a portare un pesante pacco di libri, riviste e giornali che aveva a tracolla. Il suo week-end (come oggi si dice) consisteva soprattutto nel leggere e catalogare tutta quella carta stampata. Pagliari era stato assunto nel '25 da Angelo Sraffa, quale direttore-bibliotecario, con lo scopo di convertire la ricca, ma disordinata, biblioteca dell'università in una biblioteca altamente specializzata, soprattutto in materia economica, a disposizione della comunità scientifica e della città. E ciò avrebbe fatto, nei lunghi anni trascorsi in Bocconi, trasformando la stessa in una biblioteca d'uso e non di sola conservazione, aprendo per l'intera giornata le sale lettura agli studenti e al pubblico dei fruitori, largheggiando nei prestiti a domicilio, aggiornando speditamente i cataloghi e le bibliografie sistematiche per materia, al fine di consentire a quelli che chiamava i suoi """"clienti"""" di essere al corrente delle più recenti novità. Pagliari prestava con larghezza, soprattutto agli studiosi permettendo loro di superare, anche di parecchio, il numero massimo dei volumi fissato...» (Dall'Introduzione di Luigi Guadri)"" -
Ragioni e torti dell'economia
Gli economisti sono diventati il bersaglio preferito delle critiche del grande pubblico. Rodrik ha toccato con mano il sospetto e la diffidenza che li circondano: ""Troppa disinformazione su ciò che gli economisti fanno realmente. È chiaro che devono biasimare solo se stessi per questo stato di cose: fanno un pessimo lavoro quando vogliono presentare la loro scienza agli altri"""". Il libro non è quindi una difesa d'ufficio, ma fa capire perché a volte l'economia ha ragione e altre volte fallisce. Il discorso di Rodrik non è affatto teorico: pur parlando di modelli e di teorie, arriva anche a proporre venti comandamenti, dieci per gli economisti e dieci per i non economisti. L'autore tratta situazioni concrete che sfidano la disciplina economica e che richiedono modelli diversi, mentre ogni modello racconta un pezzo di storia su come funziona il mondo. Dalla congestion charge partita da Singapore e arrivata a Milano alle strategie anti-povertà nei Paesi emergenti o ancora alle disuguaglianze dei Paesi sviluppati, si tratta di esempi da cui trarre lezioni anche contraddittorie - un po' come per le diverse morali delle favole."" -
Disuguaglianze
«La disuguaglianza è conseguenza della concentrazione del capitale in poche mani, nel qual caso la tassazione e la redistribuzione del capitale potrebbero mettervi fine? La disuguaglianza dei salari riflette più o meno il gioco dell'offerta e della domanda per differenti tipi di lavoro? La disuguaglianza si trasmette principalmente a livello familiare? L'aumento delle spese per l'istruzione può ridurre in modo decisivo la disuguaglianza delle opportunità? I prelievi sui redditi alti hanno raggiunto un livello in cui qualsiasi redistribuzione supplementare ridurrebbe pericolosamente gli incentivi al lavoro oppure questi effetti sono di un'ampiezza trascurabile? I moderni sistemi di prelievo e trasferimento assicurano una redistribuzione considerevole o sarebbe opportuno riformarli profondamente? Facendo ricorso alle teorie economiche anche più recenti per rispondere a domande di questo tipo, il libro rimette in discussione un buon numero di false convinzioni e contribuisce a un dibattito dove in gioco c'è qualcosa di essenziale per tutti». -
Il mondo secondo Star Wars
L'umanità si divide in tre tipi di persone: quelli che vanno pazzi per Star Wars, quelli cui piace, e infine tutti gli altri. Questo libro si rivolge a tutte tre i gruppi. Se andate pazzi per Star Wars, se siete certi che sia stato Ian Solo a sparare per primo, se sapete tutto ciò che c'è da sapere su parsec, Biggs Darklighter, Boba Fett e il generale Hux, è possibile che abbiate voglia di saperne di più sulle improbabili origini della serie, sul suo successo totalmente imprevisto e su ciò che essa può realmente insegnare in fatto di padri, libertà e redenzione. Se quei film vi sono soltanto piaciuti, può darsi che vi interessi capire cosa dicono a proposito del destino, dei viaggi eroici e di come fare, nel momento decisivo, la scelta giusta. Se invece Star Wars proprio non vi piace, e non sapete nulla dell'ammiraglio Ackbar o di Mace Windu, magari sarete curiosi di capire come abbia fatto a diventare un fenomeno culturale di tali proporzioni, quali sono le ragioni della sua incredibile risonanza, come mai la saga abbia ancora una forza d'attrazione tanto duratura, e in che modo essa getti un fascio di luce sull'infanzia, sul complicato rapporto tra bene e male, sulle ribellioni, sul cambiamento politico e sulle costituzioni. -
Noi contro loro. Il fallimento del globalismo
Dalla Brexit a Donald Trump, fino ai partiti estremisti in via di affermazione in Europa e nei Paesi in via di sviluppo: il populismo domina le notizie degli ultimi tempi. Ma che cosa spiega l'ascesa dei leader che alimentano la rabbia nazionalista nei loro paesi, da Le Pen a Erdogan? Quanto durerà l'ondata populista? Chi saranno i vincitori e i perdenti in questo clima e come possiamo difendere i valori della democrazia, del libero scambio e della cooperazione internazionale? Nessuno è più adatto a esplorare il tema e a rispondere a queste domande di Ian Bremmer, CEO di Eurasia Group e acclamato editorialista della rivista Time. Analizzando le forze sociali, economiche e tecnologiche che alimentano la nuova ondata di populismo, Bremmer spiega perché stiamo assistendo al rifiuto delle tendenze democratiche, globali e cosmopolite del tardo XX secolo. Noi contro di loro è una guida definitiva per navigare nel mutevole panorama politico, cercando di sopravvivere alla tempesta populista. «Quando gli esseri umani si sentono minacciati, identificano il pericolo e cercano alleati in una lotta per la sopravvivenza che oppone varie versioni di “Noi” contro differenti forme di “Loro”». -
L' era dello sharp power. La guerra (cyber) al potere
Siamo di fronte a una rivoluzione nella scienza delle relazioni internazionali. Il trend è globale: l'immagine dell'uomo forte, la creazione di un nemico comune, la narrazione del «noi contro di loro» promosse da regimi illiberali come Russia, Cina e Iran esercitano un'attrazione sempre più forte sulle opinioni pubbliche di tutto il mondo. È l'era dello sharp power, che come un coltello affilato trafigge il contesto mediatico e politico nei Paesi presi di mira. La lotta per la leadership globale, a colpi di fake news, manipolazione e controllo, vede nel cyberspazio un teatro d'importanza cruciale: qui a fronteggiarsi non sono solo gruppi di troll e hacker con il tacito benestare dei governi di riferimento, ma anche vere e proprie unità militari create ad hoc. Una guerra digitale e d'informazione a tutto campo che, evidenzia questo volume, minaccia anche il nostro Paese. -
Oltre la Grande Muraglia. Uno sguardo sulla Cina che non ti aspetti
La Cina odierna genera allarme, persino paura, ma allo stesso tempo attrae fortemente. Come mai? Forse perché è antica, ma anche la Grecia è antica; forse perché è vasta, ma anche la Russia è vasta; forse perché è popolosa, ma l'India lo è altrettanto; forse perché la Cina è le tre cose insieme, o perché nei riguardi della Cina è viva ancor oggi una sorta di mitologia del mistero, una mitologia del resto in parte giustificata, poiché nell'inconscio occidentale quel paese conserva un'immagine di estraneità e di difficile accesso, quasi si trattasse di una creazione onirica. Eppure oggi più che mai è necessario compiere uno sforzo per comprendere meglio e più a fondo questo gigante che ha saputo conquistarsi un posto di primo piano sulla scena mondiale, coniugando assenza di libertà e vertiginoso sviluppo economico in un modo che non finisce di stupire l'Occidente, ed esercitando sullo scacchiere geopolitico un sapientissimo soft power che, se oggi lo vede misurarsi quasi alla pari con gli Stati Uniti, partner e rivale a un tempo, configura per il futuro scenari inattesi e sorprendenti. Tra approfondite analisi politiche ed economiche e i ricordi di quanto vissuto in prima persona nelle stanze della diplomazia, Alberto Bradanini, a lungo ambasciatore in Oriente e studioso di cose cinesi, ci guida alla scoperta della Cina che non ci aspettiamo.