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Rauco in noi un linguaggio. Testo francese a fronte. Ediz. multilingue
Poeta e traduttore, Jean-Charles Vegliante è stato professore e direttore di ricerca presso la Sorbonne Nouvelle di Parigi e si è occupato criticamente di poetica, traduzione e più ampiamente di ricezione e transfert culturali. Nato a Roma ed emigrato ancora bambino in Francia, bilingue, la sua poesia colta e musicale, raffinata e compassionevole, è il risultato della combinazione della migliore tradizione poetica dei due paesi. È ""intreccio e collisione"""" dei due sistemi linguistici e poetici, come ha scritto Giovanni Raboni: «un poeta che viene da una grande tradizione come quella francese, ma anche, contemporaneamente, da una grande tradizione come quella italiana: esse risultano in qualche modo intrecciate, come se una filtrasse dentro l'altra, e interagisse con l'altra non in momenti successivi, ma in una sorta di compenetrazione assoluta». Il presente volume, curato da Mia Lecomte, raccoglie una scelta di testi dalle ultime tre raccolte di Vegliante pubblicate in Francia e alcuni inediti."" -
Zero. Ediz. italiana e spagnola
La collana «Interno Novecento» pubblica ""Zero"""", il poema più esteso del poeta spagnolo Pedro Salinas (1891-1951). Il successo ottenuto da raccolte come """"La voce a te dovuta"""" (1933), internazionalmente riconosciuto come uno dei capolavori assoluti della lirica amorosa di tutti i tempi, ha talora lasciato in ombra la voce del Salinas successivo, il non meno raffinato e interessante poeta meditativo e civile che riflette, dal suo esilio nordamericano, sulle contraddizioni della modernità e del progresso, e mostra la sua profonda preoccupazione spirituale davanti alla perversione delle nuove scoperte tecnologiche capaci di condurre l'uomo all'autodistruzione. Composto nel 1943, sulla scia della commozione suscitata dai devastanti bombardamenti aerei che colpirono l'Italia nell'estate di quell'anno, """"Zero"""" è un componimento, in ottonari e endecasillabi sciolti, che descrive, con una visione straordinariamente anticipatoria rispetto alle spaventose esplosioni atomiche di Hiroshima e Nagasaki, il terrificante potere distruttivo di un ordigno (denominato nel poema sempre e solo """"zero"""") che un anonimo pilota fa precipitare, dall'alto di un aereo, distruggendo l'umanità. Attraverso il topos della contemplazione delle rovine, senza trascurare l'immenso tema del problema della coscienza e della responsabilità individuali nei conflitti bellici, Salinas descrive il profondo dolore e smarrimento dell'io poetico che vede come in un solo istante viene polverizzato non solo il presente e la possibilità di futuro, ma anche tutta la vita creata, difesa e resa eterna dall'arte nel corso dei secoli. Lia Ogno, fine traduttrice e ispanista, ci propone, per la prima volta in italiano, una curatissima traduzione in versi - rigorosa tanto dal punto di vista filologico quanto nel rispetto della costruzione metrica dell'originale ? di questo straordinario ed emblematico poema del Novecento."" -
L'amore da quando ci sei tu
La collana «Interno Beta» arriva in libreria con la prima opera poetica di Cecilia Roda, artista e illustratrice conosciuta con lo pseudonimo di Lilybris. ""L’amore da quando ci sei tu"""" è un libro leggero e divertente, con una scrittura emotiva che racconta in versi l’amore quotidiano vissuto nelle piccole cose, l’amore fatto di piccoli gesti che rivelano inaspettate verità. Il filo poetico si snoda attraverso spazi sazi di vita, rispettandone i tempi, i rituali e le rivoluzioni attraverso una geografia dei cinque sensi. Una lettura intima, che fa ridere e riflettere allo stesso tempo, capace di disinnescare, con sarcasmo e ironia, i tabù legati all’amore; grazie anche alle illustrazioni contenute, questo volume è una piccola opera d’arte che parla attraverso un linguaggio universale e colorato, in cui poesia e disegno convivono e insieme raccontano l’amore."" -
Cuore
Poeta talentuoso e imprevedibile, poeta cult di una nuova generazione, meteora brillante e maestosa assurta come stella ai cieli celesti che tanto amava, Beppe Salvia, nato a Potenza (1954) e scomparso a Roma precocemente come chi è caro agli dei (1985), è il poeta di ""Cuore"""", uno dei libri più intensi della giovane poesia italiana degli anni Ottanta. Pubblicato postumo nel 1987 con premessa di Arnaldo Colasanti con il titolo di """"Cuore (cieli celesti)"""", fu oggetto di un riconoscimento unanime non solo tra gli amici poeti con cui aveva condiviso i suoi più fecondi anni di vita culturale, ma anche tra i maestri, da Dario Bellezza e Vincenzo Consolo ad Andrea Zanzotto, che vedeva in """"Cuore"""" «una luce di giovinezza e di alba e nello stesso tempo qualcosa di terribilmente teso verso lontananze imprendibili». È una poesia che cerca di risillabare il mondo, con la semplicità di visioni che vanno al cuore delle cose, ma che contemporaneamente sperimenta un lessico arduo e lontano, e un «lavoro di devastazione metrica», come lo definiva lui stesso, portato al cuore della poesia contemporanea. La collana «Interno Novecento» ripropone """"Cuore"""", nella nuda e «difficile semplicità» del titolo originario, rispettando in ogni parte l'indice e i testi dattiloscritti compresi nelle carte autografe cedute dal fratello Rocco alla Biblioteca nazionale centrale di Roma."" -
Poesie. Ediz. italiana e ebraica
La prima antologia italiana interamente dedicata alla poetessa Rachel Bluwstein (1890-1931), nota al pubblico come Rachel, simbolo mai scalfito dal tempo del movimento pioneristico ebraico e madre fondatrice della tradizione poetica israeliana al femminile. Benché Rachel sia considerata una delle poetesse ""nazionali"""" d'Israele, spesso nel corso dei decenni la sua opera è stata relegata a un ruolo minoritario, se non, addirittura, fraintesa. Soltanto di recente la critica ha saputo restituirle la giusta collocazione all'interno del canone poetico, mostrando l'intento rivoluzionario della sua scrittura. L'amore deluso, la nostalgia, la solitudine sono parte integrante dell'universo poetico di Rachel. Tuttavia, accanto a questo, troviamo una donna risoluta, consapevole della propria realtà, passionale e, soprattutto, dotata di un progetto poetico molto preciso."" -
Tutte le poesie. Testo inglese a fronte
Il volume raccoglie, per la prima volta in traduzione italiana, l'intera produzione poetica di Crane: le due raccolte pubblicate in vita (""I cavalieri neri e altri versi"""" e """"La guerra è gentile"""") e altri componimenti pubblicati su giornali e riviste. Ne emerge una voce sincera e originalissima, che esprime il conflitto interiore del poeta, lacerato fra la credenza in un'entità superiore e il rifiuto dell'immagine del Dio cinico e crudele ereditata dalla sua rigida educazione metodista. Una voce che attacca con forza, ma anche con ironia, i mali del suo tempo e di ogni tempo: l'ipocrisia, la falsa sapienza, la sopraffazione, l'assurdità della guerra e della violenza."" -
Il taccuino del recluso
L'effimero e l'eterno, l'attualità storica e la ricerca esistenziale, condotta in un'aura rarefatta di nietzschiana inattualità, rappresentano le architravi dell'opera di Silvio Raffo, voce unica del panorama contemporaneo che, come sottolinea Silvio Aman nella prefazione, ""potremmo a buon diritto definire principe della melodia"""". """"Non tiratelo fuori, non salvatelo, non provate nemmeno a disturbarlo, questo recluso che ha il nome e le idee, la penna incantata e lo slancio melodico di Silvio Raffo: lui, nella sua clausura, ci sta da dio, anzi, meglio - ci sta da Poeta"""", chiosa Sacha Piersanti nella postfazione."" -
La distruzione dell'amore
Amore è una parola irta, pericolosa. Non si cerchi di smussare, diluire, omologare questo elemento divino. Le due contendenti si incontrano e si scontrano nell'accecante proiezione di luce del desiderio e duelleranno fino all'ultimo respiro della relazione alla ricerca di una pace impossibile. Come indica nella prefazione Margherita Giacobino: «i versi di Anna Segre ci dicono qualcosa che dovremmo sapere bene: che due donne non si amano mai da uguali, ma sempre da diverse. Diverse una dall'altra e da ogni altra. E a volte la diversità è opposizione, e le parole non servono per comunicare o dialogare ma solo per ferirsi, a volte insomma l'amore somiglia a una guerra balcanica che cova sordamente, esplode, infuria per anni senza soluzione di continuità, salvo splendide tregue di passione». Ma «non ci sfugga la promessa», chiosa Beatrice Zerbini nella postfazione del libro, «la rivelazione ultima» insediata nei versi: «il male tira i fili, / mentre il bene / si ostina a tessere». Prefazione di Margherita Giacobino. Postfazione di Beatrice Zerbini. -
La folle tentazione dell'eterno
Quante voci poetiche nel Novecento sono giunte a un'altezza mistica, tragica e visionaria, a una forza lancinante e struggente paragonabile a quella di Fernanda Romagnoli? Ancora pochi, tuttavia, la conoscono davvero. Poeti come Carlo Betocchi, Vittorio Sereni e Attilio Bertolucci credettero in lei e si adoperarono per promuoverne l'opera, ma la sua grandezza non è stata ancora riconosciuta in modo adeguato. Vissuta per tutta la sua non lunghissima vita (1916-1986) in una specie di aspro esilio spirituale, in una terra dell'anima segnata da piaghe invisibili e atroci, la Romagnoli continua a essere lontana, remota, imprendibile dalla maggior parte dei lettori di poesia. ""La folle tentazione dell'eterno"""", la più ampia scelta dei suoi versi finora apparsa in Italia, vuole contrastare l'indifferenza che per troppo tempo ha avvolto questa creatrice di liriche potenti e perfette, vibranti di dolore e arse da un immenso pathos metafisico, percorse dai venti ingovernabili dello spirito e innervate da un'inesausta, tormentosa ricerca dell'assoluto."" -
Er corvaccio e li morti
Questo libro contiene due parti di un unico poema in sonetti romaneschi, ambientato in un cimitero. Il Corvaccio è il custode di questo luogo che, rivolgendosi direttamente al lettore, lo invita a compiere con lui un viaggio tra le tombe e le storie delle persone che vi sono seppellite. Di sonetto in sonetto i morti prendono parola e si raccontano, mentre il Corvaccio ci accompagna per i vari settori del cimitero, dalle lapidi ai fornetti, dalla fossa comune al forno crematorio. Si disegna così una geografia di ricordi, di storie, di modi di dire che raccontano tante diverse facce di Roma, e che vanno a comporre una sorta di Spoon River dialettale. -
I bambini
Una raccolta poetica composta da una cinquantina di testi organizzati in tre sezioni, scritti in un arco di tempo che va dal 1999 al 2005, e dal 2011 a oggi. Una galleria di istantanee, frammenti che hanno per oggetto l'infanzia, tornati alla luce e portati a galla dal tempo. Sono ritratti, paesaggi e nature morte con bambini e bambine, in primo piano o sullo sfondo; incontri con l'infanzia e la sua fulminea presenza, ma anche, al tempo stesso, con la sua incoercibile distanza; frasi sottratte a dialoghi di adulti che parlano dei loro bambini; forme dei luoghi e dei modi del crescere; situazioni improvvisamente sovvertite da apparizioni infantili; rovesciamenti di senso provocati dalla scoperta di essere al mondo; brecce aperte nel cemento della cecità adulta; riflessioni sullo stato dell'esser piccoli; tentativi di misurazione di una condizione umana fra le più misteriose. Le illustrazioni di Enrico Pantani che accompagnano i testi nascono da una ricerca dell'artista intorno all'immagine fotografica, alla memoria e ai soggetti infantili di cui una parte è confluita nel volume ""Sviluppi"""", edito nel 2021 da Skinnerboox."" -
La fanciulla senza mani e altre poesie. Ediz. italiana e inglese
Domesticità, femminilità, sessualità, violenza e passione sono i temi ricorrenti nella poesia di Vicki Feaver - poetessa britannica per la volta prima tradotta e pubblicata in Italia grazie alla curatela di Giorgia Sensi - con una predilezione per la riscrittura di fiabe e miti che fanno pensare ai racconti di Angela Carter in ""The Bloody Chamber"""". """"La fanciulla senza mani e altre poesie"""" è un'antologia che riunisce poesie oneste e coraggiose, mai sentimentali, che seguono cronologicamente le fasi della vita dell'autrice: dalla bambina insicura che voleva diventare poeta e che diventerà la donna «sepolta sotto il ghiaccio / con parole che dentro bruciano»; all'interno del volume abitano poesie tenere e ironiche sulla sua infanzia, la famiglia, il rapporto a volte conflittuale con la madre, la ribellione adolescenziale, la paura della perdita della memoria, l'avanzare dell'età e delle fragilità."" -
Lettere da dove
Queste ""Lettere da dove"""" che Mia Lecomte indirizza a un destinatario incerto non cessano di insistere su un """"dove"""". Un """"dove"""" delocalizzato e mobile a individuare, più che un luogo, una distanza, quella che separa i due poli della comunicazione epistolare. Carlo Bordini, già interprete e ammiratore della poesia di Lecomte, aveva parlato una decina di anni fa di «un universo domestico e femminile» come teatro di una normalità dolente e a tratti sommessamente delirante. La ritroviamo intatta, quell'ambientazione casalinga, tra pareti spoglie o ingombre di oggetti scaturiti dalla memoria familiare. Sede degli affetti ma anche luogo dell'assedio, la casa vuota, abbandonata o invece stipata, presa d'assalto, è attraversata da folate di ricordi in una dimensione temporale sconcertante. In un simile contesto, l'autrice ci appare impegnata in processo di domesticazione dell'angoscia nel quale è forse possibile riconoscere la cifra di un'esperienza poetica ormai trentennale. Poche scritture paiono esigere un lettore tanto quanto quella di Mia Leconte che, nel porgere la voce, mantiene qualcosa di puerile, una disponibilità cogente, un invito ineludibile: più incisivo del grido, più seducente del sussurro."" -
Vetro
La poesia di Nicola Bultrini negli anni ha acquisito una propria identità e personalità che la rendono non solo riconoscibile, ma di grande forza espressiva ed evocativa. Se lo sguardo dell'autore è sempre rivolto all'esterno, in questi testi l'adesione al reale è assoluta. Alta è la tensione sui fatti della vita, le stagioni, le persone, le occasioni, la memoria. Il dettato è asciutto ed essenziale, i versi si impongono in maniera diretta, frontale. Al tempo stesso la scrittura si fa densa e riflessiva, con immagini schiette, che nulla concedono alla retorica o a soluzioni di facile conforto. Il quotidiano del vivere è letto tra epigramma e idillio, il canto ha il ritmo dell'umano basso andare avanti, commovente perché vissuto con amore, ma anche straziante, duro, implacabile; la prospettiva però, volge sempre verso un orizzonte più ampio, misterioso e nobile al tempo stesso. -
Amo in te l'amore
Latinista, saggista e poeta, Gianfranco Maretti Tregiardini (1939-2017) è stato maestro elementare, docente e dirigente scolastico, cultore di botanica scientifica e immaginaria. Nelle poesie di questo volume, magistralmente illustrato da Alessandro Sanna, traspare tutto l'amore e la passione travolgente per la vita che Maretti Tregiardini ha raccontato in versi a partire dalla fine degli anni Settanta e ora, in ""Amo in te l'amore"""", finalmente selezionati e ospitati dalla collana Interno Beta."" -
Poeti italiani nati negli anni '80 e '90. Vol. 3
Il terzo e ultimo volume dedicato alle generazioni nate negli Ottanta e Novanta del '900, a cura di Giulia Martini, «non vuole essere strumentale a nessun dunque, che equivarrebbe a semplificare e uccidere il gesto poetico in sé - ma infilare un germe di discorso nel discorso più ampio che l'operazione antologica presuppone, in quanto tentativo di mappatura (permesso da una convenzione generazionale) che riconosce l'irriducibile complessità delle singole voci». Poeti antologizzati: Adele Bardazzi, Michele Bordoni, Carola Borys, Francesco Brancati, Davide Castiglione, Riccardo Frolloni, Giulia Rusconi, Francesca Santucci, Riccardo Socci, Matteo Tasca, Francesco Maria Tipaldi, Marco Villa. Prefazioni di: Claudia Crocco, Gabriel Del Sarto, Giulia Depoli, Tommaso Di Dio, Carmen Gallo, Elena Grazioli, Letizia Imola, Maddalena Lotter, Stefano Milonia, Laura Pugno, Mariachiara Rafaiani, Edoardo Simonato. -
Il pensiero perverso
La collana «Interno Novecento» riporta in libreria l'esordio in poesia, pubblicato nel 1971 da Bompiani, dell'allora già celebre narratore ""industriale"""" Ottiero Ottieri. Una riedizione curata nei minimi dettagli, grazie ai contributi di Edoardo Albinati e Demetrio Marra, per un volume accolto dalla critica come «un libro bellissimo» (Pasolini) e un «oggetto bruciante [...], alieno nel senso profondo» (Zanzotto). Un'opera prima nata da un'intuizione: per cogliere """"dal vivo"""", cioè osservandolo in atto, quindi esorcizzandolo, i meccanismi, i significati ritmici del pensiero ossessivo, per natura interrotto, lacunoso, """"chiuso"""", sono necessari i versi o le «righe corte», cioè la forma """"chiusa"""" della poesia. La patologia viene esposta, allora, portata alla luce attraverso una scrittura paradossalmente non metaforica, quasi """"filosofica"""": l'autore si ricalca sul foglio, diviene personaggio in lotta con il cancro della mente, con le funzioni perverse che soffocano quelle sentimentali e sessuali. Al centro il dubbio: «Dal dubbio deve essere, occupata la mente., Altrimenti che pensa la mente?, Che fa la mente imperplessa?». Postfazione di Edoardo Albinati. Nota filologica di Demetrio Marra."" -
La terra desolata. Teso inglese a fronte
La collana «Interno Novecento» ripropone un capolavoro assoluto della poesia di tutti i tempi, opera simbolo della letteratura del '900. Un viaggio nel cuore della terra e dell'umanità, nella desolazione di un tempo devastato dalla guerra e dal nulla, che ieri come oggi non smette di mettere a fuoco la civiltà occidentale, le sue paure e le speranze, l'inferno di un mondo abbandonato, desolato, dove la vita e la morte, l'ombra e la luce si inseguono in una lotta fine. ""La terra desolata"""" torna in libreria nella traduzione Elio Chinol, uno dei suoi più appassionati interpreti, nel doppio centenario dell'opera poetica e del suo traduttore, entrambi nati nell'ottobre del 1922."" -
Peste e guerra. La poesia non salverà la vita
Poesia come malattia virale, rivolta e ribellione del linguaggio alle imposizioni di potere che lo attanagliano. Ma anche poesia come storia sotterranea degli esclusi, dei vinti, dei sommersi, dei diversi, dei caduti in mare a poche miglia dalla meta. Come il timoniere di Enea, Palinuro, la sua tomba inquieta: come Io, la ninfa che si ""leva"""" e si staglia contro la violenza che la calpesta. """"Peste e Guerra. La poesia non salverà la vita"""" è l'inedito viaggio con una bicicletta Bianca, immagine di resistenza o meglio di resilienza di una scrittura poetica nell'arco di quarant'anni: dalla guerra di Bosnia a quella dell'Ucraina, dall'Aids al Covid-19, dalla violenza alla discriminazione sessuale. Paolo Fabrizio Iacuzzi concepisce la sua bicicletta come fosse la nave Argo, assemblando e smantellando brandelli della sua poesia e della sua esperienza intellettuale, trasfondendo il suo sangue e quello della sua famiglia dentro la Storia: una sorta di autofiction epica e corale. Un libro Arlecchino, un libro Frankenstein: una prima parte composta da versi scelti dalla vasta produzione di uno dei maggiori poeti della sua generazione e una seconda che mette in scena il dialogo con il suo interlocutore-curatore-inquisitore, il giovane poeta Michele Bordoni. Non un monologo, non la storicizzazione di una carriera poetica giunta al suo punto di massima altezza. Semmai una restituzione al mondo della voce che, prima inspirata, viene ora espirata nella condivisione e nel contagio dei valori della poesia, del potere delle immagini e della forza dei colori. Una celaniana """"svolta del respiro"""" che non salverà la vita solo perché il suo compito è quella di renderla possibile."" -
D'amore
Beatrice Zerbini, con la sua voce «unica, ironica e profonda» (così l'ha descritta Alba Donati, paragonandola per facilità di canto a V. Lamarque e W. Szymborska), è riuscita a trovare un nuovo e coinvolgente linguaggio per la poesia d'amore. ""D'amore"""" è un libro che attraversa ed esplora il vortice mai quieto delle relazioni umane, mettendone a fuoco le emozioni e i sentimenti, restituendo a chi legge non solo una poesia semplice, diretta e coinvolgente, sorgiva nel ritmo dei versi, ma anche uno strumento di condivisione e di potente immedesimazione. Nella lettura si ritrovano le tematiche del dolore, del lutto, della memoria (alzheimeriana), dell'abbandono, dell'esperienza amorosa in ogni sua declinazione, con i suoi slanci di spiccata passione e con le sue perdite, senza dimenticare di lasciare una chiave di salvezza, ironica e leggera, cifra di un percorso unitario e organico che caratterizza i libri di Zerbini, che prende per mano i lettori e le lettrici, come se fossero all'interno di una storia. Dopo il successo di critica e di pubblico del suo libro di esordio (""""In comode rate""""), torna in libreria con una raccolta di poesie emozionanti e commoventi, in cui lo stile della versificazione si mette al servizio dell'esperienza personale dell'autrice e si fa universale. Amore, dolore, lutto, attraverso il lavoro psicoterapico, di cui non si fa segreto, entrano nel cono di luce della cura, in un turbinio di emozioni, tra il pianto e il riso. Prefazione di Alberto Bertoni.""