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Salambò unbounded. Ediz. italiana
«Il palazzo s'illuminò d'improvviso alla balconata più alta; la porta di mezzo s'aprì, e sulla soglia comparve una donna: era Salambó, la figlia di Amilcare... Una catenella d'oro le univa le caviglie, regolando la sua andatura ed un mantello color di porpora cupo le pendeva dalle spalle con strascico a terra... Matho, il Libio, stava chino verso di lei; senza volerlo, gli si fece vicina e versò nell'aurea sua coppa un lungo getto di vino. - Bevi! disse. Egli prese la coppa...». Come incastonata al centro della descrizione riluce, suggestiva e perturbante, l'immagine della catenella d'oro che costringe (bound) il passo di Salambó. Ma cosa simboleggia il particolarissimo ornamento, il dettaglio capace di evocare la totalità di un mondo, il regolatore del passo che innesca una passione che, pur muovendo dal fetish e dal bondage, arriva finalmente al gesto liberatorio della sua rottura, scatenando così (unbound) l'eros capace di distruggere un'intera civiltà? Introduzione di Donata Feroldi. -
Mosaico
Ma qualcosa tesse i legami tra le tessere del mosaico esploso e opera - usando un termine preso a prestito, e non a caso, dal mondo dei computer - una specie di defragmentazione, avvicinando e rendendo contigue molte parti che prima vagavano senza senso. Qui però, a differenza degli algoritmi, non è la matematica a operare, ma la forza euristica del racconto. In Gino addirittura la forza (forzata?) dialettica del narrare, cioè la volontà di trovare e svelare, raccontando, quei piccoli agganci che mostrano il conflitto, lo stridere delle situazioni, per poi, non sempre, ma spesso, alla fine, incastrare il frammento in un quadro più grande di significato. E con piacere: quello della letteratura; quello della passione per le parole e per la loro unica caratteristica di strabordare, quando vengono avvicinate nel modo giusto. -
La vostra libertà e la mia. Abdullah Öcalan e la questione curda nella Turchia di Erdogan
"La vostra libertà e la mia"""" offre un'analisi della drammatica storia passata, della complessa realtà presente e delle possibili prospettive future della questione curda in Turchia, incrociando sondaggi storici, report sui diritti umani, interviste, resoconti personali, indagini geopolitiche e approfondimenti filosofico-politici. Il volume è il risultato del lavoro di venticinque collaboratori, tra cui politici, accademici, giornalisti e varie figure chiave all'interno del movimento curdo." -
Utopie reali
"In questo libro spero di contribuire a ricostruire la percezione di una possibilità per un cambiamento sociale in direzione dell'emancipazione indagando la praticabilità di tipi di istituzioni radicalmente differenti e di relazioni sociali che possano potenzialmente far avanzare gli obiettivi democratici ed egualitari storicamente associati all'idea di socialismo."""" (L'autore)" -
Ora, il mostro vive in me e ogni tanto se ne esce e va a pisciare
L'importante, sembra dire, è impedire a qualunque divinità di usurpare il senso delle nostre azioni, della malattia, di una dedica fatta alla radio locale o dell'ultimo bacio che sarà, perché a redimere ogni vita sia sempre e soltanto la vita stessa... -
Lucio Libertini. Lungo viaggio nella sinistra italiana
Lucio Libertini (Catania 1922-Roma 1993) ha militato, dall'immediato dopoguerra alla morte, nella sinistra italiana, da una corrente socialista minoritaria alla sinistra socialdemocratica, dall'eresia dell'USI di Magnani e Cucchi alla sinistra socialista, dall'eretica collaborazione con Panzieri al PSIUP, dal PCI a Rifondazione comunista. Postfazione di Luigi Vinci. In appendice alcuni articoli di Libertini usciti sulla rivista ""La sinistra""""."" -
Coronavirus docet
Il ""Corona-Virus"""" ha creato una situazione di contagio e così di preoccupazione e di allarme: nel contempo ha inciso sulla situazione economica ponendo le condizioni per metterci in ginocchio... Ma cosa ci sta insegnando?"" -
Il privilegio della servitù. Il nuovo proletariato dei servizi nell'era digitale
Questo libro è un importante strumento per la comprensione della relazione tra capitale e lavoro. In Ricardo Antunes si incontrano due qualità raramente presenti nella stessa persona: una visione chiara della dinamica della ristrutturazione del capitalismo globale e un discernimento profondo di ciò che queste trasformazioni significano per i lavoratori. -
Centralizzazione del capitale e geopolitica degli Stati
Gli aspetti economici, sociali, politici e culturali dell'attuale globalizzazione sono oggetto di numerosi approfondimenti, spesso di qualità elevata, che tuttavia non sempre compongono una visione organica del fenomeno e oscillano tra denunzia ed esaltazione. -
Coronavirus lectio. Imbrigliare il capitale
Il modello attuale è in crisi ma ancora vitale: non è arrivato, da un punto di vista economico-sociale e politico al capolinea, e il ""virus"""" se viene riassorbito, avrà contribuito a compattarlo. Il vero nodo è proprio se il """"virus"""" verrà o no riassorbito."" -
Dialettica e irrazionalismo. Saggi 1932-1970
I nove saggi che compongono questo volume coprono un arco temporale di quasi quaranta anni, ma presentano una costante stabilità di temi che è data dalla contrapposizione tra dialettica e irrazionalismo. Si tratta di due tematiche ampiamente affrontate da Lukács nell'intero corso del suo sviluppo intellettuale, ma che a partire dagli anni Trenta fino alla sua morte - che è l'arco temporale di questa raccolta di saggi - assume sempre più una determinazione politica ed etica. Non si tratta più di una contrapposizione tra dialettica e irrazionalismo che riguarda un'estraneità al proprio mondo, come fu per il periodo giovanile di Lukács, oppure una contrapposizione in cui la dialettica superava imperiosamente l'irrazionalismo, come nei primi tempi della sua adesione al movimento comunista. Adesso con il comparire del fenomeno inquietante del fascismo, Lukács si rende conto che la contrapposizione teorica ha assunto l'aspetto di una battaglia politica ed etica. Sono in gioco i destini dell'umanità e non più una scelta personale e individuale, oppure un momento di ripensamento di un'esperienza rivoluzionaria sconfitta dalla reazione. Adesso la lotta ideologica e politica è ricominciata e il valore di tale lotta è molto più alto, perché non si tratta di ripensare una rivoluzione, ma di salvare l'umanità. -
Studi su Marx (ed Engels). Verso un comunismo della finitudine
La parabola dei marxismi del XX secolo, che ha accompagnato la fine del comunismo di questo stesso secolo, è terminata. Se il legame con la pratica del marxismo in generale è ormai spezzato, il pensiero di Marx non è morto; è certo finito e circoscritto all'interno di un proprio contesto, ma la sua capacità di spiegazione rimane inesauribile, fintanto che sussiste il suo oggetto, il modo di produzione capitalistico; è un pensiero che sarà tanto più capace di generare mille marxismi inediti quanto più di esso ci si riapproprierà criticamente e a tal fine diviene filosoficamente strategica l'individuazione dei suoi presupposti filosofici problematici, tra i quali vi è il paradigma della produzione compreso nella prospettiva «grande borghesia» dell'illimitatezza dell'autoproduzione e della sua immaginazione di dominazione assoluta. Ma Marx si oppone a Marx ed è possibile delineare gli elementi di un comunismo della finitudine che anima la critica dell'economia politica e della valorizzazione capitalistica. La determinazione e lo sviluppo di questi elementi, intorno alle tematiche del lavoro, della politica, della giustizia e della scientificità, costituiscono il compito di questi studi. La fine del comunismo del XX secolo può aprirsi sul futuro di un comunismo della finitudine nel XXI secolo. Una prospettiva che può fornire le armi teoriche per analizzare e combattere il nichilismo della produzione capitalistica che minaccia il mondo con una barbarie inedita le cui premesse sono già qui davanti a noi, visibili a tutti coloro che le vogliono vedere. Nato prima di Marx e del comunismo fallito del XX secolo, il comunismo non si esaurisce nelle sue forme note ed esiste come tendenza sempre attualmente determinata. Lo sforzo di ripensare l'opera di Marx (e anche quella di Engels, compresi quegli aspetti più manifestamente discutibili) al di là della volontà nichilistica di potenza, al di là della coppia speculare del dominio e della servitù, intende contribuire alla determinazione di questo comunismo dell'avvenire e a mettere in luce la figura ancora enigmatica delle possibilità reali del nostro essere-in-comune. -
Amadeo Bordiga. Una presentazione
Questa presentazione di Amadeo Bordiga è un invito ad incontrare e conoscere di persona, nella sua speciale forza, come nei suoi limiti, una delle grandi figure del movimento comunista del secolo passato. E a verificare se nella sua battaglia per la fondazione del Pcd'I e nell'Internazionale, e nella ricca produzione di analisi e di teoria degli anni '50 e '60, c'è qualcosa, o molto più di qualcosa, che parla al nostro presente - segnato da una crisi epocale del capitalismo, che sta riportando di attualità la prospettiva rivoluzionaria del comunismo. -
La rivista «La Sinistra». Una stagione troppo breve
Può sembrare strano - e forse nostalgico - un saggio su una rivista, vissuta per soli quindici mesi nei lontani anni '60, di cui i più ignorano l'esistenza mentre altri l'hanno completamente dimenticata. Ma ""La Sinistra"""" rientra a pieno titolo nella stagione delle riviste degli anni '60, ricchi di dibattito culturale, politico, di tensioni a livello nazionale e internazionale e di forte rimessa in discussione di certezze e di dogmi. In questo panorama, segnato ad inizio decennio, dai """"Quaderni rossi"""", dalla divisione con """"Classe operaia"""", e quindi dalla forte crescita dei """"Quaderni piacentini"""", la rivista che più interpreta il movimento del '68, """"La Sinistra"""", ha un ruolo minore, ma specifico."" -
Un batman inadeguato. Poesie e racconti
"Mi sento Batman. Un Batman vulnerabile. Che quando passa, i bambini ridono. Un Batman che ha sbagliato la taglia del suo costume. Un Batman bravissimo ad annodarsi la cravatta ed a radersi ogni mattina in costume. È questione di taglie. Ogni giorno. Questo inadeguato Batman è un uomo che ha vissuto. Scrive di cose comuni, amore, rimpianti, la nebbia, le gomme dure delle biciclette, e di altre meno ordinarie, l'Australia, Freud e Lacan, l'essere antifascista. Quando racconta l'amore sembra che parli di politica, quando scrive di anarchia sembra il testo di una canzone d'amore - ma è giusto così, perché c'è più significato nelle parole che nella vita, e c'è più sentimento nei segni che nel loro significato."""" (dalla prefazione di Franco Ricciardiello." -
Karl Marx. Valorizzare e spendere il suo Capitale nel XXI secolo
"Il bicentenario della nascita di Marx (2018) ha visto una vera e propria Renaissance. Con alterni risultati, come sempre. Analisi e studi molto seri accanto a macchiettismo e pressapochismo alquanto imbarazzanti. Così molti sono tornati ad insistere per un """"ritorno a Marx"""", """"che aveva già detto tutto e scoperto la vera natura del capitalismo"""", se si intende capire perché esso stia necessariamente crollando, indipendentemente dalla esistenza o meno di un soggetto (così caro a Marx) in grado di costruire un modello economico e sociale migliore e alternativo al capitalismo in rovina. Altri invece, come in molte occasioni nella storia del marxismo, hanno visto in Marx un grande classico, ormai pronto ad essere """"riabilitato"""" dall'oblio (politico) imposto dal liberismo, ma per essere comodamente e innocuamente piazzato sugli scaffali dei libri importanti e fondamentali, che, inesorabilmente però, non si aprono più. Ecco noi pensiamo che queste due tendenze apparentemente antitetiche siano in verità assai solidali: concordi, cioè, nel trattare Marx non più come una strumento utilizzabile, cioè utile ad essere adattato e modificato a diverse situazioni tuttora urgenti di comprensione e trasformazione. Uno strumento, storicamente determinato e quindi mai perfetto, per capire, nella sua complessità generale la natura e la processualità aperta dello sviluppo della formazione sociale capitalistica. Non quindi una dottrina che di fatto spiega tutto del contesto attuale (che incredibilmente è stata formulata 160 anni fa in modo perfetto), e che ovviamente non necessità di alcuna correzione o aggiunta sostanziale, ne una elaborazione assolutamente chiusa nel suo tempo storico irrimediabilmente finito, perché assolutamente diverso si presenta il capitalismo di oggi rispetto a quello di cui testimoniava Marx. Pensiamo modestamente che Marx, ed in particolare il suo modo specifico di ragionare del modo di produzione capitalistico, sia ancora molto utile, forse proprio perché il suo tentativo, non a caso assai travagliato e contraddittorio, fu proprio quello di tentare di tenere insieme funzioni strumentali di analisi di un contesto generale che si sviluppa (mantenendosi attivo) dentro a contesti storici e sociali in grado di differenziarsi prepotentemente e di orientarsi in direzioni plurime e spesso imprevedibili. I saggi presenti in questo libro, senza alcuna pretesa di unicità o completezza, cercano di rintracciare in Marx (nelle letture di Marx che ci sembrano più efficaci) questo carattere strumentale aperto, capace di arricchire le possibilità di azione e di pensiero delle schiere degli attivisti anticapitalisti e socialisti del XXI secolo, ai cui, molto modestamente, siamo orgogliosi di partecipare.""""" -
Lacrime di gentilezza. Sulle tracce della bellezza per una (ri)generazione umana
«Questo è un racconto per chi, in lontananza, oltre la paura, intravede ancora l'alba di un nuovo giorno. Oltre il buio che ci attanaglia la vista, anche in questo tempo che stiamo vivendo, possiamo scorgere un sole bellissimo che arde per i paesi e per le città, per i borghi e per le campagne, per le coste e per le aree di mezzo, per le montagne e per le isole. Per il Bel Paese». Con queste parole, l'autore introduce un saggio ispirato dalla volontà di individuare le potenzialità, insite in ogni lembo del nostro Paese, per una rigenerazione umana. Il volume, elaborato con uno stile inconfondibile in cui il saggio scientifico si fonde al racconto, si propone di indicare un cammino possibile da percorrere per dare un futuro al Bel Paese, la via tracciata dalla gentilezza e dalla bellezza. -
Letteratura e democrazia. Il «dibattito Lukàcs» (1946-1949) e altri saggi
Il lettore italiano ha finalmente a disposizione gran parte del materiale del famoso ""Dibattito Lukács"""" che, nel 1949, causò l'abbandono, da parte di Lukács, della vita politica ungherese. Il filosofo ungherese si dedicherà ai suoi studi di estetica e di filosofia, ritornando in politica per pochi giorni, nel 1956. La presente raccolta di saggi ricostruisce quegli anni cruciali dal 1946 al 1948 in cui la speranza di costruire una vera democrazia socialista spinse Lukács a partecipare attivamente alla vita politica del suo paese. Una parte del suo autentico pensiero politico è contenuta proprio nei saggi di quel periodo. L'attacco feroce dei leader del regime stalinista ungherese fu scatenato dall'intervento di Fadeev, uno degli ideologi del dogmatismo staliniano, nel dibattito letterario ungherese. I temi usati dagli stalinisti riecheggiano le direttive letterarie ed estetiche dettate dai nazisti e che Lukács aveva già denunciato nel suo sag- gio """"La poesia bandita"""" del 1942. Lukács dovette difendersi, per il resto della sua vita, dalle accuse di privilegiare il realismo borghese da parte degli stalinisti e di considerare soltanto il realismo socialista da parte degli intellettuali occidentali. Quel dibattito, iniziato nel 1949, continua tuttora, a cinquant'anni dalla sua morte, a caratterizzare uno dei filosofi più complessi e controversi del ventesimo secolo."" -
Genova... con noi. Testimonianze e ragionamenti di alcuni protagonisti di Genova 2001
Contributi di: Mario Agostinelli, Marco Bersani, Raffaella Bolini, Eleonora Bonaccorsi, Valeria Carnevali, Claudio Jampaglia, Roberto Mapelli, Alessandra Mecozzi Sisinnio, Guido Milani, Alfi Nicotra. -
L' antitesi vigorosa. Attualità del pensiero politico di Antonio Gramsci
Che si voglia o no Gramsci è conosciuto in Italia e nel mondo perché il suo editore è stato un partito politico che, anche se con tratti discutibili, ne ha fatto un autore capace di entrare, o attraverso il senso comune o attraverso lo studio e la militanza, in milioni di case nel nostro paese e nel mondo. Oggi sta a noi facilitarne il ritorno. La messa in circolo dei nuovi studi e delle nuove riflessioni, il ritorno al suo pensiero, il tornare ad usare le sue categorie, costituisce un'opera politica e militante di grande importanza, contribuisce a quella riforma intellettuale e morale di cui Gramsci voleva che i comunisti si facessero banditori. Queste umili note hanno questa ambizione e questo scopo.