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La cura delle donne. Atti del Convegno (Napoli, ottobre 2004)
Questo volume raccoglie gli atti del convegno ""La cura delle donne"""", tenutosi a Napoli nell'ottobre 2004 e organizzato nell'ambito dell'attività del Centro interuniversitario di bioetica campano. Il titolo rende ragione del ruolo di protagoniste e interpreti che le donne possono recitare nella comune condizione dell'individuo. Il nucleo di riflessione scelto è rappresentato dalla bioetica nel suo essere a confluenza di saperi medici, giuridici, filosofici, biologici, antropologici e nel suo affrontare la poliedricità della vita umana."" -
Aspettando il nemico. Percorsi dell'immaginario e del corpo
I contributi che costituiscono questo volume nascono dall'esigenza di riflettere sul nemico e in particolare sull'aura semantica che da esso prende vita. Perché in effetti manca una storia dell'inimicizia, una storia che contribuisca a ricostruire la complessa relazione che da sempre ci tiene legati a un nemico reale o più spesso immaginato. I vari approcci tengono conto delle differenti modalità in cui il nemico si manifesta, dando luogo a figure della diversità eterodosse rispetto a una lettura tradizionale dell'inimicizia. -
Dopo l'impero
Qual è il futuro del multiculturalismo? Possiamo lasciare alle spalle la celebrazione malinconica del passato per immaginare un'identità moderna e multiculturale? In questo libro, l'autore affronta le difficoltà di una multicultura ormai sotto assedio e la difende dalle accuse di fallimento. Prende in esame l'invenzione della categoria gerarchica di ""razza"""" e le sue terribili conseguenze nel colonialismo e nel fascismo, passando poi a considerare il modo in cui l'opera di vari pensatori, fra cui George Orwell, Frantz Fanon e W. E. B. DuBois, può illuminare i dibattiti contemporanei su nazionalismo, postcolonialismo e razza."" -
Nuovi territori. Verso l'innovazione in Calabria
Può un insieme di ricerche ed elaborazioni su un territorio locale essere usato come paradigma di esperienze per altri contesti? È quanto si propone questo testo, che vuol fare delle forme di innovazione della pianificazione odierna in Calabria un esempio di comportamento urbanistico da seguire nel resto del Paese. In particolare la ricerca si sofferma sul nuovo corso avviato dalla recente Legge Urbanistica regionale (una delle ultime arrivate) e sulle nuove Linee Guida che ne sono l'esplicitazione, proponendosi come un vero manuale per chi deve realizzare i Piani alle diverse scale. -
I miei demoni
"I miei demoni"""" è un racconto-saggio nel quale lo scrittore, lo storico e il pensatore si fondono. Vi si ritrova lo sguardo del sociologo attento agli eventi del presente, quello dell'antropologo che si rivolge al mito e all'immaginario e infine quello dell'autore de """"Il metodo"""", per la quale la complessità è diventata la sfida che l'animo umano deve affrontare. L'autore investe con critica corrosiva le grandi ideologie del nostro secolo: il nazismo e gli orrori dello stalinismo, il nazionalismo intransigente, il capitalismo e la globalizzazione. Un affresco nel quale la vita dell'uomo e la storia si uniscono sintetizzando la crisi di un secolo." -
Frontiere del racconto. Letteratura di viaggio e romanzo in Inghilterra 1680-1750
Tra Sei e Settecento si riaccese il desiderio d'ignoto che aveva animato gli esploratori elisabettiani, e la letteratura di viaggio, in cui si univano interesse scientifico e gusto dell'esotico, divenne un genere di successo. Tra i suoi Lettori più appassionati c'erano DanieL Defoe, Jonathan Swift e una folta schiera di editori e pennivendoli in cerca di guadagno: il mercato venne inondato non solo dai resoconti di viaggio, ma anche da falsi resoconti e romanzi che ne riproducevano lo stile descrittivo. Questo volume indaga il rapporto formale, ideologico ed epistemico che intercorre tra la letteratura di viaggio e la letteratura d'invenzione, analizzando i loro tratti specifici e le circostanze storico-culturali che ne hanno reso possibile la commistione. Il romanzo realistico si delinea in un momento di confusione dei generi e delle categorie a essi correlate: i confini tra vero e falso si assottigliano, qualcuno prende il ""Robinson Crusoe"""" per vero, e abbondano testi di natura incerta, la cui narratività è sommersa da dati botanici e zoologici, ricognizioni orografiche e descrizioni di serpenti bicefali. Un magma culturale in piena ebollizione, ma destinato a cristallizzarsi nel giro di qualche decennio."" -
Architetture dello shopping. Modelli del consumo a Roma. Ediz. illustrata
Possiamo immaginare Roma come l'archetipo di un nuovo e paradossale modello urbano euromediterraneo del consumo? Dopo anni di ritardo, la capitale si è finalmente attrezzata per stare al passo con le altre metropoli e si prende la sua rivincita postmoderna: lo shopping si fa invasivo e agisce sullo spazio. Cresce allora la città satellitare dei centri commerciali e dei megastore intorno al Grande Raccordo Anulare, il centro storico acquista le fattezze di un pittoresco archeolandia-market, nuove Porta Portese e nuovi mercatini della domenica si diffondono nelle aree vuote, mentre Chinatown conquista definitivamente il quartiere dell'Esquilino. L'esperienza innovativa dello shopping ha assunto le forme di una cultura dell'ibridazione e della convivenza capace di mettere a comune denominatore modelli del consumo altrimenti separati che stanno contribuendo a ridefinire l'intera gamma delle relazioni sociali e dei modi d'uso della città. -
Second Life
Second Life è un mondo virtuale, una terra di nessuno e di tutti cui chiunque può accedere, per soli dieci dollari, creandosi una vita parallela a quella reale. Con un avatar e un po' di Linden $ (la moneta di SL, che si acquista, si vende e ha la sua quotazione anche nel mondo reale), si possono aprire un locale notturno, un'agenzia di modelle, un concessionario d'auto o una linea di abiti virtuali. In SL si possono ottenere prestigio, fama, ricchezza che si riflettono anche nella vita reale, come è accaduto alla stilista Aimee Weber, il cui avatar in treccine e autoreggenti è stato protagonista della mostra 13 Most Beautiful Avatars alla Columbia University; all'agente immobiliare Anshe Chung, che nel novembre 2006 ha festeggiato il primo milione di dollari veri guadagnato con transazioni virtuali; all'ingegnere Bruno Echegaray, che ha creato ""Parioli"""", un omaggio all'italian style ma anche un luogo di sperimentazioni per attività e servizi in SL. Più di 3 milioni di residenti provenienti da ottanta paesi e circa 800 mila utenti che abitano regolarmente le diverse isole di Second Life, da quelle dedicate al gioco a quelle a luci rosse, dalle simulazioni di epoche passate agli scenari avveniristici di possibili metropoli del futuro. Mode, luoghi, affari, arte, turismo, divertimento: a chi voglia entrare nel mondo di Second Life, per curiosità o in cerca di una seconda chance, questo libro fornisce tutte le indicazioni necessarie, anche attraverso le parole dei suoi protagonisti."" -
Opere d'arte a parole. Dialoghi sull'arte contemporanea
L'opera d'arte parla tacendo. Ma cosa accade se un critico prova a imbastire un dialogo con l'artista, si tratti di un artista concettuale, di un fotografo, di un pittore neoespressionista, di un performer, di un regista o di un rocker? Le reazioni sono le più diverse: dallo scetticismo alla diffidenza, dalla timidezza all'ironia. Inevitabilmente, sulle prime l'artista vive l'imbarazzo di dover dichiarare quanto in realtà non può chiarire. Del resto, cosa è possibile aggiungere su quanto parla da sé? Tuttavia, se ben condotto, l'incontro può riuscire nel miracolo di toccare l'opera a distanza attraverso la voce di chi l'ha prodotta. Perché il fascino del dialogo tra artista e critico sta in quel muoversi su un terreno aperto, mutevole, raccogliendo ogni dubbio, lasciando spazio all'empasse, procedendo verso una scoperta mai definitiva. In questo scambio, il referente del dialogo è certo l'opera, ma è la personalità dell'artista a venire fuori: ogni dialogo è un potenziale ritratto che si compone attraverso dettagli diversi, recitati dalla voce. Mentre l'opera, attraverso l'artista, si manifesta a poco a poco in una trama fatta di dati storici: mostre, eventi, pubblicazioni, aneddoti, teorie, storie personali o riferimenti al sociale. -
Dibattito sull'etica. Idealismo o realismo
Il dialogo è sempre stato, fin dall'antichità, una degli strumenti preferiti dalla ricerca filosofica. Ed è il metodo che Charles Larmore e Alain Renaut hanno scelto per confrontare le rispettive visioni dell'etica in modo esplicito e diretto, anche attraverso lo scambio di lettere ed e-mail. Classiche, in effetti, sono le due parti in scena: da una parte il ""realista"""" Larmore, che associa l'etica al semplice riconoscimento dell'autorità di ragioni oggettive; dall'altra il """"kantiano"""" Renaut, che riconduce il punto di vista morale alla capacità del soggetto di costruire norme in base a cui regolare il proprio comportamento. La logica stessa del confronto spinge gli autori a criticare l'altrui posizione esponendosi al contrattacco dell'interlocutore e, viceversa, a chiarire le proprie tesi evidenziando i punti deboli della prospettiva rivale. Ne risulta un gioco di precisazioni e approfondimenti che permette di delineare non tanto due sistemi filosofici, quanto due diversi modi di svolgere le questioni di tondo dell'etica, mantenendo quell'apertura di spirito che caratterizza da sempre l'attitudine autenticamente filosofica."" -
Critica della ragione postcoloniale. Verso una storia del presente in dissolvenza
Nei quattro capitoli che compongono il volume, intitolati ""Filosofia"""", """"Letteratura"""", """"Storia"""", """"Cultura"""", si compie il passaggio dagli studi del discorso coloniale agli studi culturali transnazionali e si focalizza la figura dell'""""Informante nativo"""". Il """"postcoloniale"""" è l'ambito teorico e d'azione che ripensa i dispositivi del sapere e le cartografie del potere muovendosi in un andirivieni storico e narrativo, ricercando nel passato e nel presente, nei testi della cultura e nei segni dell'immaginario, i fondamenti di quella che Spivak definisce """"violenza epistemica"""" del colonialismo e dell'imperialismo."" -
Rinascimento virtuale. Convergenza, comunità e terza dimensione
Convergenza, interoperabilità, social networking: a detta di molti, sono questi gli scenari che caratterizzeranno il web nel prossimo futuro. Ma cosa accadrà in concreto? Le persone saranno avvantaggiate o frastornate dal web 3.0? Il divario tecnologico che divide in due gli abitanti del pianeta è destinato ad approfondirsi o si può sperare in piattaforme virtuali più estese e democratiche? Mario Gerosa, esperto di nuove tecnologie e mondi virtuali, conduce il lettore in un viaggio affascinante nel futuro della rete, tracciando, anche attraverso le interviste ad alcuni tra i maggiori analisti e protagonisti del web (tra gli altri Henry Jenkins, Peter Ludlow, Francesco D'Orazio, Jennie Germann Molz, Joaquin Keller, Bob Sutor, Richard Bartle), i percorsi che cambieranno il rapporto degli utenti con il cyberspazio. Raccontando come sarà presto possibile per gli avatar darsi appuntamento la sera al Centre Pompidou di Parigi o discutere di emergenze ecologiche nel Darfur grazie agli sviluppi tridimensionali di Google Earth, Gerosa tenta anche di mostrare che la cultura generata dai social network potrebbe avere l'opportunità straordinaria di riuscire a orientare le scelte delle grandi concentrazioni mediatiche, ridurre le barriere nell'accesso e determinare uno sviluppo più libero e aperto della rete. -
Perché viviamo?
Perché viviamo? Ha senso porsi questa domanda oggi, in una società che ha celebrato la fine di tutte le ideologie, tranne quella del consumo, e che vive del presente, dell'immediato, ponendosi solo fini a breve termine (come la redditività o la competitività)? Nell'epoca della globalizzazione siamo incapaci di rispondere a domande come: a cosa serve la conoscenza? E lo sviluppo economico? A cosa il Potere? Troppo spesso questo silenzio lascia spazio a risposte selvagge. Eppure, proprio il sentimento del vuoto e l'aspirazione a dare un senso alla vita sembrano oggi particolarmente diffuse nelle società occidentali. I processi di globalizzazione, offrendoci un'idea del tutto fuorviante dell'universale, sembrano aver eliminato ì fini fingendo di realizzarli. Ma Auge pensa che non siamo mai stati così vicini al poterli percepire per quello che sono: incitazioni alla fraternità, al pensiero, al sapere. ""La necessaria relazione con gli altri, l'impossibile coscienza di sé, la legittima aspirazione a conoscere il mondo: all'interno di questo triangolo si è giocata la storia degli uomini e si giocherà ancora domani a un ritmo accelerato e senza tregua """". Sono dunque, per Auge, proprio la società, l'individuo e la conoscenza le finalità delta condizione umana."" -
Intrecci di culture. Marginalità ed egemonia in America Latina e Mediterraneo
La risposta dell'America Latina ai fenomeni della modernità sembra smentire il rischio delle tendenze omologanti implicite nel processo di globalizzazione. Quei vasti settori socio-culturali che storicamente hanno subito veri e propri tentativi di rimozione o processi di marginalizzazione si inseriscono oggi nel tessuto della modernità proponendo spazi di riflessione critica in cui si avverte la portata politico-culturale delle popolazioni autoctone. I saggi raccolti nel volume affrontano da varie angolazioni gli aspetti dell'educazione bilingue e interculturale, del discorso intorno al quale si forgia il concetto di nazione, della ritualità indigena e della poesia improvvisata, smascherando la tendenza dei nuovi immaginati globali a rimuovere i conflitti nell'avvicinarsi alle culture ""altre""""."" -
La qualità dell'urbano. Roma: periferia Portuense
È possibile abitare bene in una città già costruita e dunque inquinata? Cosa può fare un architetto, quali sono i suoi spazi di intervento per ricostruire rapporti, spaziali ed esistenziali, sani? Un'indagine svolta sul campo nella zona Portuense di Roma ha permesso agli autori di questo volume di dare una definizione articolata del concetto di qualità dell'urbano in un contesto già densamente abitato e trasformato dalle pratiche d'uso. Riprendendo i modelli di Kevin Lynch, di Chermayeff e Alexander, di Peter eAlison Smithson, di Giancarlo De Carlo, di Ludovico Quaroni, gli autori hanno analizzato gli spazi fisici e la loro utilizzabilità assumendo come chiave di lettura il passaggio dalla ""funzione"""" alla """"soggettività"""" dell'abitante. Lo scopo è capire se e come la qualità dell'urbano """"umanizzata"""" dall'abitante possa essere inquadrata nelle categorie dell'architettura e trasformata in sostenibilità."" -
Fuori dal tunnel. Viaggio antropologico nella Val di Susa
Marco Aime, forse il più noto antropologo italiano, ci consegna una vera etnografia del movimento No-Tav e delle lotte che da anni infuocano la val di Susa. Non un saggio contro i treni ad alta velocità, ma un lavoro di osservazione partecipante che racconta l'incontro con la popolazione locale e con i militanti arrivati da tutta Europa per dire che la val di Susa non si tocca. Fino ad alcuni anni fa parlare di val di Susa significava evocare immagini di montagne ricche di storia, celebri monasteri, rifugi cari agli escursionisti e ascensioni alpine come quelle al Rocciamelone, al Niblé, al Sommeiller. Da una ventina di anni a questa parte, invece, val di Susa è diventata sinonimo di lotta. Una lotta dura, intrapresa dagli abitanti della bassa valle e ben presto travalicata oltre i confini nazionali. Ma cosa rappresenta la val di Susa? Un ultimo baluardo di resistenza contro le richieste, spesso miopi, della modernità? Con questo libro Marco Aime ci consegna delle lenti per poter leggere meglio i difficili cambiamenti di una valle che ha deciso di non accettare le decisioni calate dall'alto. -
Antropologia (2008). Vol. 11: Giustizia.
Questo numero di Antropologia prende in esame un tema - quello della giustizia - che, oltre a essere di particolare attualità, costituisce un'istanza ""primordiale"""" della vicenda sociale umana. Unendo la sensibilità etnografica al metodo comparativo (caratteristico della riflessione antropologica e di quella del diritto comparato) e all'analisi dei sistemi della giustizia, i contributi qui raccolti mirano a investigare le dimensioni pratiche, discorsive, conflittuali, egemoniche che hanno luogo nel nome della giustizia. I saggi presenti nel volume offrono dunque una serie di stimoli, derivati da esperienze diverse di ricerca e di studio, che interrogano in maniera critica le dinamiche di potere, le istanze concrete, i linguaggi e i posizionamenti che interessano le molteplici realtà della giustizia."" -
Provincializzare l'Europa
Il pensiero europeo è allo stesso tempo indispensabile e inadeguato per riflettere sulle esperienze di modernità politica nelle nazioni non occidentali. Indispensabile perché le idee universali proposte dall'Illuminismo europeo rimangono la fondamentale base di ogni critica sociale che cerchi di affrontare i problemi della giustizia e dell'equità. Inadeguato perché la transizione capitalista nel Terzo mondo, se misurata con gli standard occidentali e con la nostra idea di storicizzazione, appare spesso incompleta o inefficace. Già dalla metà del XX secolo la cosiddetta ""epoca europea"""" della storia moderna ha cominciato a lasciare spazio ad altre configurazioni regionali e globali. Provincializzare l'Europa non significa però ripudiare o abbandonare il pensiero europeo, ma riflettere su come globalizzato rinnovandolo per e dai suoi margini. Ogni caso di transizione al capitalismo non è più semplicemente interpretabile come un fenomeno sociologico di transizione storica, ma anche come un caso di traduzione: una traduzione di mondi esistenti e delle loro categorie di pensiero nelle categorie e nella cultura della modernità capitalista. Chakrabarty dimostra, sia in modo teorico che attraverso esempi dell'India coloniale e contemporanea, come tali storie di traduzione potrebbero essere pensate o scritte. Imbastendo una sorta di conversazione tra due dei più importanti rappresentanti del pensiero europeo, Marx e Heidegger - l'uno esempio della tradizione analitica delle scienze sociali, l'altro di quella ermeneutica -, l'autore cerca di comprendere la modernità politica dell'Asia meridionale, prendendo in esame nella prima parte studi storici ed etnografici su gruppi """"subalterni"""" e concentrandosi nella seconda sulla storia dei bengalesi indù delle caste superiori colte. """"Provincializzare l'Europa"""" comincia e finisce indicando la necessità del pensiero politico europeo per la descrizione della modernità politica non europea e, al tempo stesso, affronta i problemi di rappresentazione che tale necessità produce."" -
La pelle e la traccia. Le ferite del sé
Incisioni, scorticature, scarificazioni, bruciature, escoriazioni, lacerazioni: la trama di questo libro è costituita dalle lesioni corporali che gli individui si autoinfliggono deliberatamente, nel contesto delle nostre società contemporanee. Uomini o donne - ma soprattutto donne - perfettamente inseriti nella rete creata dal legame sociale vi fanno ricorso come a una forma di regolazione delle proprie tensioni. La pelle diventa la superficie d'iscrizione del loro malessere. Si cambia il proprio corpo perché non si può cambiare l'ambiente circostante. Le ferite corporali non sono un indice di follia -proprio come i tentativi di suicidio, le fughe, i disturbi dell'alimentazione o altre forme di comportamento a rischio comuni fra le giovani generazioni - ma una particolare forma di lotta contro il male di vivere che segnala l'inadeguatezza della parola e del pensiero. L'alterazione del corpo è una ridefinizione di sé in una situazione dolorosa, un andare al di là del socialmente consentito per sentire qualcosa di forte - come se la vita normale non bastasse più. All'analisi di questa auto-chirurgia particolarmente diffusa tra gli adolescenti, David Le Breton aggiunge una riflessione sulle ferite corporali intenzionali in situazione carceraria - marchi indelebili che esprimono la resistenza all'umiliazione e alla reclusione - nonché sugli artisti di ""body art"""" che, attraverso performances sanguinolente e dolorose, provano a scuotere lo specchio sociale."" -
Il disaccordo
La filosofia politica esiste? Una domanda simile sembrerebbe inopportuna: innanzitutto perché la riflessione sulla comunità, sulla legge e sul suo fondamento si trova all'origine della nostra tradizione filosofica, e non ha mai smesso di animarla; e poi perché, da qualche tempo, la filosofia politica va affermando a gran voce il suo ritorno. Ma questa filosofia politica ""ritrovata"""" non sembra affatto spingere la sua riflessione al di là di ciò che gli amministratori dello Stato possono argomentare sulla democrazia e sulla legge, sul diritto e sullo Stato di diritto. In sostanza, tutto quello che sembra in grado di garantire è la comunicazione tra le dottrine classiche e le ordinarie forme di legittimazione degli Stati democratico-liberali. L'espressione """"filosofia politica"""", sostiene Jacques Rancière, non definisce un ambito specifico della filosofia. Piuttosto, designa il terreno di un incontro polemico in cui si manifesta il vero paradosso della politica: l'essere priva di un fondamento autonomo. C'è politica solo perché nessun ordine sociale è fondato in natura e nessuna legge divina può mettere ordine nelle società umane. Questa è la lezione offerta da Platone. La politica nasce infatti nel momento storico in cui il popolo mette in crisi l'ordine naturale del dominio e include nella legge il principio di uguaglianza. Ma è intorno a questa uguaglianza che matura il dissenso. In cosa vi è o non vi è uguaglianza? E tra chi e chi? È qui, su questa logica del disaccordo, lontana tanto dalla discussione consensuale quanto dal torto assoluto, che si forma la filosofia politica: essa inizia nel momento in cui la filosofia accoglie la difficoltà, l'aporia, o il disagio della politica, inizia con il ripudio platonico dell'apparenza, del disinganno e delle controversie caratteristiche della democrazia, e la rivendicazione di una politica """"fondata sulla verità"""". Bisognerà allora chiedersi quali trasformazioni abbia subito il regime della verità dall'archi-politica platonica alla meta-politica marxista, e quali siano stati gli effetti di tali mutamenti sulla pratica politica fino ai nostri giorni.""