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Violenza e società. Costruzioni (e distruzioni) della semantica occidentale
La società attiva forme più o meno esplicite di violenza, esprimendo paradigmi sessuali, economici, giuridici e religiosi, nelle arti figurative, nei social network, con le politiche finanziarie, ecc.: tutti gli strumenti che regolano il patto sociale. Condannare o tollerare la violenza è inutile perché la violenza è lo strumento principale con cui si ordina e si sovverte la società. Possiamo però capire la violenza e recuperare i suoi significati costruttivi, iniziando dal nostro modo di vivere in famiglia e di agire nelle istituzioni pubbliche. -
Donne, emancipazione e marginalità. Antropologia della schiavitù e della dipendenza in Ghana
Il volume, risultato di un lungo periodo di ricerche d'archivio e sul campo condotte in Ghana, raccoglie voci e storie femminili lungo un periodo che va dall'ultimo quarto dell'Ottocento ai giorni nostri. Intersecando la dimensione politico-economica con quella storico-sociale e ancora con quella di genere, il libro parte dall'analisi di un fenomeno di migrazione interna, che coinvolge soprattutto le giovani donne, e ritorna agli anni dell'abolizione della schiavitù, per soffermarsi sui primi decenni del Novecento coloniale. L'obiettivo è comprendere alcune delle ragioni della continuità tra la marginalità contemporanea e le forme di sfruttamento passate, di volta in volta evidenziando il persistere di pratiche e strutture di dipendenza e asservimento, in una continua tensione tra forme di agentività personale e di assoggettamento. -
Mediascapes. Pratiche dell'immagine e antropologia culturale
Oggi la diversità culturale passa dall'uso che le società fanno dei media, dai modi in cui il flusso planetario di immagini, video, film e fiction televisive viene rimodellato localmente da strategie individuali e di gruppo che, nel consumo e nella produzione di immagini, cercano di tratteggiare rappresentazioni più o meno coerenti del mondo, di comporre memorie collettive, di darsi una visione del futuro. Prendono così corpo paesaggi mediatici nazionali e transnazionali, che alimentano l'immaginazione, i desideri e le emozioni di esistenze sempre più mobili e dislocate. I saggi raccolti nel volume calano questi temi nella concretezza del lavoro etnografico condotto in aree di crisi, di conflitto e di forte cambiamento culturale: dall'Italia a Israele, dalla Tailandia alla Cina, dalla Nigeria al Camerun, al Congo e al Brasile. -
Codice e luoghi. Abitare le relazioni nel reale/digitale
L'entusiasmo per le nuove tecnologie e il loro indubbio fascino hanno portato in pochi anni a profonde modifiche dello stile di vita di gran parte del pianeta, modifiche sulle quali - come accade di frequente - non ci si è affatto interrogati, nel bene e nel male. Eppure, dopo McLuhan, la consapevolezza dell'influenza di un medium sul messaggio che veicola e su chi ne fa uso dovrebbe essere più viva che mai e portare con sé un'attenta curiosità. Questo libro vuole iniziare a investigare i riflessi che la fulminea espansione del virtuale sta avendo sui modi di costruire relazioni nella società ed elaborare strategie che consentano di arricchire il mondo della vita, la sua materialità e corporeità, con la nuova dimensione del cyberspazio, così che ne sia parte piuttosto che alternativa. -
La Chiesa nomade. Per un?antropologia storica dell?evangelizzazione cattolica dei rom e sinti in Italia
"Cari zingari, cari nomadi, cari gitani, venuti da ogni parte d'Europa, a voi il nostro saluto."""" Con queste parole il 26 settembre 1965 papa Paolo VI inizia il suo discorso in un grande raduno che viene considerato oggi il punto di partenza per nuove strategie pastorali verso rom e sinti. Il libro analizza il modo in cui la Chiesa cattolica contribuisce alla metamorfosi dei """"nomadi"""" nell'Italia (e in parte nell'Europa) della seconda metà del Novecento attraverso quelle nuove strategie pastorali. Si tratta di strategie che portarono decine di preti, suore e laici a vivere con i """"nomadi"""" in nome della condivisione in Cristo, che svilupparono un'editoria cattolica rivolta ai """"nomadi"""" o riguardante i """"nomadi"""", che favorirono la traduzione in romanes di testi ezvangelici e liturgici e che portarono agli onori degli altari, per la prima volta nella storia, un """"nomade"""". Ma le strategie pastorali non appaiono sempre omogenee e concordi all'interno della Chiesa, né nei rapporti con i """"nomadi"""", né nei rapporti con le autorità diocesane e parrocchiali. Partendo dalle esperienze etnografiche dell'autore, il volume analizza tali rapporti, tenendo in considerazione le storie di vita di singoli missionari e attivisti religiosi che hanno vissuto per decenni nei campi nomadi o nei quartieri rom della Penisola." -
Il diavolo in corpo. Sulla possessione spiritica
Il libro raccoglie gli esiti di alcune delle più suggestive ricerche etnografiche sul tema della possessione spiritica. Dagli anni Ottanta ai Duemila, dalla Malesia al Niger, il volume (che comprende scritti di Aihwa Ong, Jean-Pierre Olivier de Sardan e Janet McIntosh) offre al lettore un'appassionante casistica di manifestazioni della possessione all'interno dei più disparati contesti culturali. Lo studio degli stati di alterazione della coscienza viene indagato nelle sue funzioni religiose, sociali, politiche e terapeutiche, con un ventaglio di interpretazioni che offre un'efficace sintesi storica e geoculturale del fenomeno della possessione spiritica, nelle sue declinazioni contemporanee e all'interno del mondo globalizzato. -
Comunismo queer. Note per una sovversione dell'eterosessualità
Ambire alla sovversione dell’eterosessualità significa lottare contro il capitalismo a partire dalle sue cause, anziché dai suoi effetti più immediati e visibili. In questo consiste la differenza tra ogni altra forma di anticapitalismo e il comunismo queer.rn«Il titolo è una doppia sfida: cuce il comunismo e il queer come grimaldelli per spellare uno strato spesso di diseguaglianza e oppressioni» - Fabio Bozzato, Il VenerdìrnrnLa tesi di ""Comunismo queer"""" è che lo sfruttamento e l'esclusione, all'interno delle società capitalistiche, non hanno solo un carattere universale, ma particolare. Di conseguenza, se vogliamo lottare efficacemente contro il capitalismo, dobbiamo fronteggiare ciascuna delle singole matrici di oppressione da cui trae linfa e sostanza per affermarsi e riprodursi. Nel caso dell'oppressione di genere e sessuale, la sua matrice è l'eterosessualità. Ambire alla sovversione dell'eterosessualità significa lottare contro il capitalismo a partire dalle sue cause, anziché dai suoi effetti più immediati o visibili. In ciò consiste la differenza tra ogni altra forma di anticapitalismo e il comunismo queer."" -
La libertà verticale. Come affrontare il declino di un modello sociale
Per la prima volta nella storia della modernità, la società sta cambiando più in fretta del pensiero che dovrebbe comprenderla (e criticarla). Finora, a fronte delle crisi ricorrenti, la teoria sociale è sempre riuscita a indicare delle vie di uscita. Oggi, pur in presenza di una crisi dagli effetti sociali devastanti, non emergono modelli di regolazione alternativi a quello esistente. Il pensiero non riesce a emanciparsi dalla visione ""orizzontalista"""" che permea di sé il mondo neoliberale, malgrado tale visione appaia del tutto incapace di affrontare le sfide del presente. Onofrio Romano dimostra la necessità di recuperare una dimensione """"verticale"""", comunitaria, della politica e del legame sociale, in cui libertà non significhi lotta individuale per la sopravvivenza."" -
The Black Atlantic. L'identità nera tra modernità e doppia coscienza
Attraverso lo studio della musica, della letteratura e dell'opera di alcuni dei più importanti intellettuali neri, questo classico di Gilroy continua a sorpendere per la profonda attualità delle sue intuizioni. The Black Atlantic è un'appassionate riflessione sul dibattuto tema dell'identità nera. Il suo obiettivo è quello di delinea re i contorni storici di una cultura nera transatlantica e delocalizzata, prodotta e riprodotta dalla circolazione intercontinentale di migranti, merci, idee, immagini e oggetti artistici iniziata con la schiavitù. Capire la cultura black non significa andare alla ricerca di una qualche supposta essenzialità etnica, ma rintracciare i diversi percorsi di questa grande diaspora che rappresenta una sfida a riconsiderare i problemi della nazionalità, dell'appartenenza, dell'identità e della memoria. Attraverso un accurato studio della musica, della letteratura e della produzione di alcuni dei più importanti intellettuali neri, questo classico di Gilroy continua a sorprendere per la profonda attualità delle sue intuizioni. -
Del colonialismo come impensato. Il caso del Portogallo
Questo libro raccoglie gli scritti inediti e dispersi, dedicati al colonialismo, del grande filosofo portoghese Eduardo Lourenço.rn Dalla fine degli anni Cinquanta, sullo sfondo delle guerre coloniali degli anni Sessanta e intorno alla dissoluzione prodotta dalla Rivoluzione dei Garofani, il colonialismo all'apparenza singolare del Portogallo viene assoggettato a una potentissima decostruzione critica. Essa espone la relazione del Portogallo con le colonie, naturalizzata nei secoli come forma coloniale ""innocente"""". Un anticipo sorprendente di molte teorie postcoloniali grazie alla voce più nota del pensiero portoghese."" -
Fai l'uomo! Come l'eterosessualità produce le maschilità
Cos'è la maschilità? Quali aspetti la caratterizzano? Quali limiti la contraddistinguono? Vulca Fidolini analizza le forme - plurali e contraddittorie - d’espressione della maschilità.Esiste un'""affnità elettiva"""" tra forme d'espressione della maschilità e produzione dell'eterosessualità? In che modo l'esortazione """"fai l'uomo!"""" si iscrive nei meccanismi di costruzione dell'egemonia eteronormativa in società? Attraverso l'analisi di un ampio materiale etnografico, l'autore ripercorre il suo cammino di ricerca attorno ai temi della maschilità e dell'eterosessualità analizzandone le interconnessioni. Lo studio delle norme di genere da un punto di vista sociologico permette di esplorare le molteplici facce del significato attribuito all'attrazione verso il sesso opposto e come questo influenzi i processi di identificazione maschile."" -
Starbucks a Milano e l'effetto don Chisciotte. I rituali sociali contemporanei
Come cambiano i rituali nell’era del consumismo? Gianpiero Vincenzo esplora i nuovi universi simbolici inaugurati dall’imperativo del consumo.rnIl primo store della Starbucks ha aperto in piazza Cordusio a Milano il 6 settembre 2018. Una data epocale dal punto di vista simbolico, che ben si presta come punto di partenza per un'introduzione ai nuovi rituali sociali. L'avvento di Starbucks a Milano corrisponde alla piena possibilità del mondo del consumo di sovvertire e convertire anche gli stili di vita più radicati nella memoria di un popolo. Il consumismo è in grado di ancorarsi ad antichi rituali e trasformarli in qualcosa di simile e allo stesso tempo profondamente diverso. Ci troviamo così di fronte al punto di arrivo di un capitalismo neoliberista in grado di estendere la sua cultura consumistica in ogni angolo della terra e, soprattutto, in ogni contesto culturale. L'autore ci conduce nei meandri delle nostre abitudini, svelandone gli immaginari, per proteggerci dall'azione omologante del consumo. -
Vincere la crisi. L'auto-recupero industriale in Italia, tra resilienza sociale, resistenza e «workplace democracy»
Attraverso i concetti sociologici di resilienza sociale e resistenza, il saggio di Luca Antonazzo indaga il recente fenomeno dei recuperi delle fabbriche abbandonate in Italia. Nel corso degli ultimi anni il fenomeno delle fabbriche recuperate è emerso in Italia con sempre maggiore evidenza. Questa ricerca lo indaga attraverso i due concetti sociologici di resilienza sociale e resistenza. Se l'idea di resilienza sociale pone in evidenza il carattere sistemico e ""meccanico"""" di specifiche risposte a situazioni di crisi, l'idea di resistenza pone invece al centro dell'analisi un'asimmetria di potere e una volontà di riscrittura dei rapporti sociali che insistono su tale asimmetria. Da un lato, tutte le forme di recupero aziendale dimostrano la capacità del sistema di reagire alla crisi economica, contrastando in parte la flessione dei livelli occupazionali e migliorando la tenuta del sistema produttivo. Dall'altro lato, il fenomeno mostra una risposta sociale al capitalismo e al neoliberismo nelle loro manifestazioni più estreme, proponendo forme di gestione collettiva e solidale di entità produttive e generando incubatori sperimentali di democrazia."" -
L' Islam italiano. Un'indagine tra religione, identità e islamofobia
Oggi, in Italia, l'islam è la seconda religione del Paese, con due milioni e mezzo di fedeli, di cui oltre un milione di cittadinanza italiana. Una presenza stabile, permanente, seppur minoritaria, che tuttavia una parte dell'opinione pubblica, maggioritaria, ritiene non compatibile con la società. Partendo da questo scenario, l'autore, sulla base dei dati emersi da una ricerca condotta su Facebook su un campione di oltre trecento musulmani e diverse interviste, presenta i principali bisogni che la minoranza islamica esprime e le problematiche con cui deve relazionarsi. Religione, identità, islamofobia: lungo queste tre tematiche passa il processo di ""normalizzazione"""" che lo Stato italiano e le comunità islamiche dovranno affrontare insieme."" -
Fuoco pallido. W.G. Sebald: l'arte della trasformazione
Questo libro nasce dal bisogno, comune a molti lettori di Sebald, di ritornare circostanziatamente su alcuni passi della sua opera poetica e critica, per riprendere a seguirne i percorsi, per scorgere ulteriori strati, ulteriori tempi che vi sono custoditi. Si sarebbe forse tentati per questo aspetto di rinviare addirittura alle ""idee estetiche"""" kantiane, a quelle rappresentazioni dell'immaginazione che danno molto da pensare, senza che alcun concetto determinato sia a esse adeguato, se non fosse per il netto tenore cosale che in generale domina tali passi sebaldiani, per l'ostinazione con cui le venature materiali vi vengono messe in risalto e reiterate, e disposte come pietre segnaletiche di una geografia o stratigrafia che forse non ha analoghi per densità tematica ed esiti estetici nella scrittura del nostro tempo."" -
I cristalli della società. Simmel, Benjamin, Gehlen, Baudrillard e l'esistenza multiforme degli oggetti
Gli oggetti ci circondano in qualsiasi istante della nostra vita tanto da definire il perimetro entro cui le dinamiche collettive prendono forma. Queste quantità e varietà cariche di vita sono il tema del libro. Simmel, Benjamin, Gehlen e Baudrillard rappresentano invece angolature differenti attraverso cui interrogare la bomba atomica, le posate, i mezzi di comunicazione di massa, le brocche, le pietre scheggiate, i fiammiferi, i gadget e tanto altro. Il lettore, condotto attraverso questi cristalli della società, potrà subire il fascino della materia che lo circonda e scoprire anonimi movimenti che si mostrano nell’immediato, segrete forze che colpiscono la vista, improbabili combinazioni che si manifestano nell’unico istante dell’apparire. -
Moda e letteratura nell'Italia della prima modernità. Dalla sprezzatura alla satira
Il libro percorre un itinerario storico e teorico su quelle che possono essere defi nite le opere cardine della storia della moda moderna in Italia, muovendosi nel lungo periodo e in diverse aree e generi a testimoniare l'italianità della moda: ""Il libro del cortegiano"""" di Baldassarre Castiglione (Venezia, 1528), i libri di costume di Cesare Vecellio (Venezia, 1590 e 1598) e Giacomo Franco (Venezia, 1610), e """"Della carrozza da nolo, overo del vestire e usanze alla moda"""" di Agostino Lampugnani (Bologna, 1648). Partendo dalla sprezzatura, vengono presentate alcune protagoniste femminili che fanno da contraltare alla costruzione della mascolinità: Elisabetta Gonzaga, Caterina e Anna Sforza, Isabella d'Este, Lucrezia Borgia, Lucrezia Marinella e Arcangela Tarabotti, dedicandole un capitolo con la sua """"Antisatira"""" (Venezia, 1644) e che, per prima, nel suo """"Inferno monacale"""" (Torino, 1990), trova il coraggio di denunciare il fenomeno delle monacazioni forzate e il diritto delle donne alla libertà di espressione anche nell'apparire pubblico."" -
Diamanti. Pratiche e stereotipi dell'estrazione mineraria in Sierra Leone
Il clamore suscitato dai cosiddetti blood diamonds ha contribuito ad attirare l'attenzione internazionale di esperti dello sviluppo, giornalisti, analisti e accademici sulle attività estrattive dei minatori di diamante africani. A partire da una ricerca etnografica svolta dall'autore in Sierra Leone (2007-2016), questo libro esamina le molteplici sfaccettature della realtà sociale dell'estrazione dei diamanti (per esempio il lavoro, l'economia, la tecnologia, le relazioni sociali e gli immaginari religiosi dei minatori) al fine di mettere in discussione alcune rappresentazioni stereotipate di questa stessa realtà. L'obiettivo è offrire al lettore una panoramica sulla letteratura mineraria più recente - poco nota in Italia - e una prospettiva critica sulle diverse forme di rappresentazione e marginalizzazione degli altri. -
Solidarietà e modernità. Saggio sulla «filosofia» di Émile Durkheim
"La solidarietà è davvero possibile?"""" Questo studio su e con Durkheim intende andare all'origine di quel complesso intreccio epistemologico, politico e antropologico (sullo sfondo della nascente sociologia) che segna l'inizio della problematizzazione della solidarietà nella modernità. L'analisi gioca allora su due livelli: il primo concerne il nodo della nascita delle scienze umane e sociali, il secondo riguarda la possibile attualità del pensiero di Durkheim in uno scenario post-globalizzato in cui """"solidarietà"""" e """"modernità"""", nei loro intrecci, sembrano andare sempre più in crisi. Dal ribaltamento del paradigma politico della modernità fino al problema del sacro, della de-sacralizzazione e della ri-sacralizzazione, attraversando temi complessi come l'educazione e la disciplina, il saggio cerca di identificare i luoghi di emergenza di alcune fondamentali domande che attraversano la nostra contemporaneità." -
Ultras. Gli altri protagonisti del calcio
A cavallo tra gli anni Sessanta e Settanta del secolo scorso si fa strada un nuovo modo di concepire il ruolo del tifoso. Sugli spalti compaiono striscioni dalle scritte singolari: ""Commandos"""", """"Fossa"""", """"Ultras"""" o ancora """"Brigate"""". Gli ultras, tifosi oltranzisti, si appropriano di uno spazio, creano regole e si ritagliano un ruolo di primo piano all'interno dello stadio. Le curve diventano il luogo di veri e propri spettacoli colorati, che si svolgono in concomitanza con l'evento sportivo. A cinquant'anni dal suo debutto, la cultura ultras perpetua e rinnova il proprio successo fra i tifosi di tutto il mondo. La fedeltà alla propria squadra spinge gli ultras a innovare e a proporre, con il loro tifo, uno spettacolo nello spettacolo. Al dilagare della violenza, essi oppongono innanzitutto creatività, autonomia, rifiuto della mercificazione del calcio e critica della repressione.""