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Guarire con le fiabe. Come trasformare la propria vita in un racconto
Un viaggio che può metterci in contatto col nostro io più profondo e, soprattutto, curare le nostre ferite.«Spesso chiedo ai miei pazienti in quale fiaba vorrebbero abitare o quale personaggio vorrebbero interpretare» E in questo libro troviamo le risposte date all'autrice, che racconta così una storia di ""storie"""", miti e leggende personali, narrazioni originali di persone diverse. """"Guarire con le fiabe"""" ci fa comprendere come queste riproducano le tappe fondamentali dello sviluppo individuale e dell'evoluzione collettiva: un viaggio avventuroso che rende attraente l'esperienza del cambiamento."" -
Come si diventa devianti
Annoverato tra i classici della sociologia della devianza e, più complessivamente, della riflessione socio-criminologica contemporanea, ""Come si diventa devianti"""" merita di essere riproposto - a cinquant'anni dalla sua pubblicazione - anche a nuove generazioni di studiosi e lettori. Il testo, presentato in una versione aggiornata, sollecita con inedita attualità la necessità di utilizzare un approccio naturalistico che tenga conto della prospettiva soggettiva dello stesso soggetto """"deviante"""". Confutando ogni deriva positivista e riflettendo criticamente sugli approcci classici, David Matza pone le basi per una sociologia pubblica della devianza e del crimine e sottolinea l'importanza della reazione sociale come principale aspetto politico che determina il processo del divenire devianti. Anticipatore della riflessione fenomenologica ed esistenzialista, così come delle prospettive che si rifanno alla criminologia culturale, """"Come si diventa devianti"""" rimane una lettura per chi voglia comprendere i significati, le emozioni, le esperienze e i motivi sviluppati dal soggetto deviante inteso come agente attivo all'interno del processo di produzione della devianza."" -
Devianza, problemi sociali e forme di controllo
Dalle etnografie del bere in Polinesia allo studio transculturale della balbuzie, dalla paranoia come effetto delle dinamiche di esclusione alle etichette devianti elaborate dalle agenzie del controllo sociale e alle conseguenze dello stigma sulla riorganizzazione simbolica del sé ""deviante"""", questo classico di Edwin M. Lemert è tra i primi studi ad allontanarsi dall'atteggiamento teorico secondo il quale è la devianza a dar luogo al controllo sociale. Per il sociologo americano è invece il controllo a produrre la devianza e a far sorgere ulteriori forme di controllo sempre più invasive. Devianza, problemi sociali e forme di controllo costituisce ancora oggi un testo di riferimento per gli studiosi e per tutti coloro che vogliano accostarsi al pensiero del suo autore, pronti a coglierne le intuizioni e a guardare alle devianze come prodotti dell'organizzazione sociale."" -
Identità della persona e senso dell'esistenza
Qual è il nesso tra l'identità che ciascuno di noi percepisce come propria e il senso che conferiamo alla nostra esistenza? Per pervenire a una risposta vengono indagate innanzitutto le basi psicofisiologiche e ontogenetiche dell'identità personale. Qui si mostra la continuità organica e biologica che lega le dimensioni istintuali, sensomotorie e pulsionali, alla costituzione della sfera personale. Partendo dalla costituzione dell'autocoscienza riflessiva, l'indagine si sofferma poi sulla genesi e l'essenza del soggetto morale, che viene circoscritto esaminando il crinale tra ""normalità"""" e """"anormalità"""" psichiatrica. Infine l'esplorazione dei temi della """"maschera"""", dell'autoinganno e della ricerca di autenticità fanno emergere quell'esigenza di orientamento e motivazione radicale che chiamiamo problema del senso dell'esistenza. In questo contesto l'identità storica e narrativa della persona, indifferente a ogni storia causale, si profila come dimensione normativa e ultimativamente fondante."" -
L' onda anonima. Scritti sull'opinione pubblica di Tocqueville, Lippman, Tõnnies, Allport, Lazarsfeld, Habermas, Luhmann, Bourdieu, Noelle-Neumann, Landowsky
Clima di opinione, sondaggi di opinione, leader di opinione, opinion-makers: nell'impetuoso flusso multi-mediale globale degli ultimi decenni il concetto e il ruolo dell'""opinione pubblica"""" si sono insinuati in modo sempre più capillare e pervasivo nel nostro vivere quotidiano. Dai grandi classici alle teorie più attuali, questa antologia dà voce a quanti hanno riflettuto in termini analitici sull'argomento: da Alexis de Tocqueville a Walter Lippmann, da Ferdinand Tõnnies a Floyd H. Allport, da Paul E Lazarsfeld a Airgen Habermas, da Niklas Luhmann a Pierre Bourdieu, da Elisabeth Noelle-Neumann a Eric Landowski, le scienze sociali hanno sempre indagato la complessità di questo misterioso oggetto di studio, testimoniandone l'onnipresenza nella storia, anche al di fuori del periodo della modernità. Immersi nei climi di opinione simulati attraverso la diffusione e la penetrazione mentale dei sondaggi, non possiamo non fare i conti con questa fondamentale categoria del sociale. E conoscere il pensiero di quei teorici che l'hanno analizzata, con approcci anche molto diversi, non può che renderci più consapevoli del suo significato e della sua funzione, per una corretta interpretazione di un bene strategico nella società dell'informazione globale e della crisi della partecipazione collettiva."" -
La guerra cieca. Esperienze ottiche e cultura visuale nella Grande guerra
Come e cosa si vedeva durante la Grande guerra? Come sono cambiate le forme di rappresentazione e i modi di vedere in seguito alla catastrofica messa in scena degli orrori della modernità? Paradossalmente, quella che diede luogo a cambiamenti traumatici in ogni campo, dalla geografia politica alla psicologia collettiva, fu una guerra ""cieca"""": cieca perché, nonostante lo sviluppo e la celebrazione delle tecnologie ottiche nel corso dell'Ottocento, esse non furono in grado, alla prova dei fatti, di mostrarla e raccontarla; perché il nemico scomparve del tutto alla vista e questo diede luogo a una tenace competizione ottica per individuare un pericolo minaccioso o un obiettivo da eliminare; perché si sperimentarono per la prima volta una censura e una propaganda che restituirono al fronte interno una visione parziale o del tutto immaginaria del conflitto; perché i vertici militari e politici volsero lo sguardo al passato e non al futuro, e cioè al Ventesimo secolo che veniva annunciato sui campi di battaglia; perché ci si rifiutò di riconoscere l'orrore e di conservarne il ricordo. Tra il 1914 e il 1918 il mondo conobbe una guerra feroce che negò ogni rappresentazione autentica sia della battaglia sia del sacrificio e dell'eroismo dei soldati; allo stesso tempo le tecnologie ottiche, alle quali era (ed è tuttora) assegnato uno statuto incontestabile di verità, rivelarono per la prima volta una loro straordinaria risorsa: la capacità di mentire """"oggettivamente"""", una risorsa che a partire da quel momento avrebbero trasmesso, attraverso la pubblicità e la comunicazione politica, alla nostra contemporaneità."" -
L' imitazione della vita. Scritti di cinema 1970-2016
Questo libro (il cui titolo richiama quello di un importante film del regista Douglas Sirk) raccoglie e mette insieme, in un ordine sistematico, gli scritti di cinema di uno dei più importanti autori del cinema italiano degli ultimi quattro decenni. Dalla lettura di questi saggi di Salvatore Piscicelli (recensioni dei film usciti nel nostro paese nel corso degli anni Settanta e pubblicati sull'""Avanti!"""", articoli e saggi di più vasto respiro scritti per una rivista, """"Cinemasessanta"""", o altri nati da occasioni diverse di riflessione su figure come Chaplin o Rossellini o sul rapporto fra cinema e ideologia, su temi rilevanti come cinema e psicoanalisi, o sui film cinesi di kung fu o, ancora, sulla metodologia storiografica del cinema o su registi francesi e del Nord Europa ecc.), viene fuori un profilo esemplare di cineasta integrale, critico e autore nello stesso tempo. Questo libro dà modo, da un lato, di ricostruire un modo generazionale di vivere e praticare il cinema (quello che appunto nutre gli interessi del critico a partire dagli anni Settanta) e, insieme, dall'altro, di comprendere la lunga e vivace formazione del futuro regista. Dal 1980 in poi, mentre dirige film e interpreta le tendenze del cinema contemporaneo secondo le sue opzioni creative, Piscicelli, in filigrana, non smette di osservare criticamente come il cinema evolve in rapporto alla società."" -
Dalla notte dei tempi ai giorni senza tempo. Sacro, profano e cultura ipermediata
Nell'ipermodernità, i comportamenti privati e collettivi vengono legittimati dall'industria culturale per mezzo di immaginari visuali. Si tratta di costrutti simbolici e tecnologici che generano una realtà dove la sfera sacra, transitando verso quella profana, legittima le strutture istituzionali e la ripetibilità del quotidiano. Così la religione rende naturale e buono quello che si pensa, consuma, desidera, ama e odia. Le forme linguistiche di tali idee possono essere comprese grazie alla ""leggibilità del mondo"""". Nel tempo l'umanità scrive un libro fatto di tante metafore tese ad aggiornare il """"vero"""", rendendolo credibile. Oggi, la produzione metaforica del senso è dominata dall'integrazione e interazione mediatica con cui si trasmettono e distribuiscono significati. Ne deriva una costante mercificazione del sacro di cui, in questo volume, vengono analizzate alcune conseguenze nel discorso politico, prendendo a riferimento due casi emblematici e profondamente diversi: il M5S e l'ISIS."" -
Parole chiave su linguaggio e cultura. Un lessico per le scienze umane
Un volume che sottolinea l'importanza dello studio della lingua: una lingua intesa come strumento semiotico e pratica culturale che dà forma all'interazione fra gli uomini, modellando e trasformando l'intera realtà sociale.Le settantacinque voci raccolte in questo lessico, redatte da specialisti del settore, sono piccoli saggi che condensano un vasto insieme di percorsi interdisciplinari, riproposti e approfonditi dalle bibliografi e poste alla fine di ogni lemma. -
Linee di controllo. Genealogie, pratiche e immaginari del separatismo kashmiri
I conflitti, oltre a esprimersi nella dimensione storica e politica, si alimentano perpetuandosi nella vita sociale ed emotiva delle persone. Su queste premesse si sostiene la ricerca etnografica di Simone Mestroni in Kashmir, un territorio al centro di una interminabile disputa tra India e Pakistan, colpito sin dal 1989 da un'insurrezione armata di matrice islamista. Incentrato su quattro anni di permanenza nel Kashmir indiano, ""Linee di controllo"""" è il tentativo di tracciare genealogie e mappe di un conflitto geopolitico ricorrendo a frammenti umani, fatti di voci e vite, che quel conflitto continuano a subire e a tramandare. Attraverso una prospettiva ancorata all'esperienza e uno stile evocativo, questo libro mette in luce come alla Linea di Controllo (il confine disputato tra India e Pakistan) corrisponda in realtà un'eterogenea moltitudine di """"linee di controllo"""", inerenti l'ideologia, la costruzione del sé e soprattutto la dimensione simbolica e morale in cui si produce la violenza politica. Prefazione di Bernardino Palumbo."" -
Oltre la gabbia. Ordine coloniale e arte di confine
Impadronirsi del mondo non solo attraverso il potere delle armi, ma anche grazie all'invenzione di storie che descrivono lo sconosciuto, il diverso, come qualcosa da addomesticare, da imprigionare in una gabbia. Dalla ""scoperta"""" di Colombo, che in queste pagine ritorna nelle scritture poetiche di Salman Rushdie, Carlos Fuentes, Robert Viscusi, Guillermo Gómez-Peña, la cultura dell'Occidente ha inaugurato una vera arte della rappresentazione dell'ignoto e dell'altro, creando un proprio """"ordine"""" del mondo e del sapere. Da """"Robinson Crusoe"""" di Daniel Defoe e """"Cuore di tenebra"""" di Joseph Conrad, agli esempi filmici di Werner Herzog e Peter Greenaway, fino alla presenza di un'ombra nei memoir di Marie Cardinal e Clarice Lispector, e soprattutto all'arte di frontiera dei chicani Guillermo Gómez-Peña (di cui troviamo in queste pagine il primo consistente studio italiano) e Coco Fusco, l'autrice, nell'ottica interdisciplinare offerta dagli studi culturali e dalle recenti teorie postcoloniali, esplora le connivenze tra scrittura e ideologia coloniale, mostrando come la rimozione del nero e del """"selvaggio"""" ricorra in tutta la storia della cultura occidentale e come alcuni testi, letterari e non, attraverso l'immagine del cannibale (immortalata da Shakespeare in Calibano), rimandino al mito fin troppo attuale dell'eccezionalismo e dell'innocentismo americano. Lo smascheramento del radicato eurocentrismo occidentale mette così a nudo una modernità che ama pensarsi liberale, emancipata, illuminata, ma che resta ossessionata dal suo """"cuore di tenebra""""."" -
Il socialismo è morto. Viva il socialismo! Dalla disfatta della sinistra al momento populista
È ancora possibile parlare di socialismo oggi? Carlo Formenti, già autore di La variante populista, si interroga sul destino della politica attuale. Per certi versi, il sogno socialista è ormai tramontato da tempo e con esso sono via via sbiaditi anche gli ideali della sinistra. Eppure, malgrado la disastrosa sconfitta del movimento operaio, la società odierna non ha risolto le contraddizioni del capitalismo. La rivolta delle classi subalterne non può rimanere sopita a lungo, ma riparte assumendo forme inedite, dalle rivoluzioni bolivariane ai populismi occidentali. Si prospetta la nascita di una rinnovata idea di socialismo e spetta a nuovi soggetti politici reinventare il senso di parole come ?popolo?, ?nazione? e ?Stato?. -
L' incursione aerea su Halbertstadt dell'8 aprile 1945
Alexander Kluge aveva undici anni quando ebbe luogo il bombardamento di Halberstadt, l'8 aprile 1945. Il suo non è un libro di testimonianza, bensì una ricostruzione ironica, distaccata e analitica di quella distruzione. Nella descrizione del disastro Kluge ripesca quel resto di razionalità e fiducia che ancora può rendere comprensibili le circostanze della catastrofe, rompendo così l'anatema del silenzio e mostrando possibili future vie d'uscita. Pubblicato per la prima volta nel 1977 e poi nel 2008 in questa forma accresciuta, ""L'incursione aerea su Halberstadt dell'8 aprile 1945"""" ci consegna un tassello fondamentale per scoprire la poliedricità del grande regista e uno sguardo illuminante sul possibile significato degli orrori della guerra."" -
Lavoro alla spina, welfare à la carte. Lavoro e Stato sociale ai tempi della gig economy
Il Novecento aveva collocato il lavoro al centro del patto di cittadinanza: al dovere di contribuire al benessere materiale e spirituale della società corrispondeva il diritto di ricavarne le risorse necessarie per una vita dignitosa, così come il diritto di accedere al welfare. Gli anni Ottanta hanno avviato la reazione neoliberale contro un sistema che aveva assicurato un accettabile equilibrio tra democrazia e capitalismo. Il risultato è un ritorno all'Ottocento, l'epoca in cui la relazione di lavoro era considerata una relazione di mercato qualsiasi, e l'accesso alla sicurezza sociale la contropartita per la rinuncia alla lotta politica, la cui concessione era non di rado affidata all'impresa. Il volume ricostruisce le tappe e i risvolti di questo percorso, ben rappresentati dallo schema del capitalismo delle piattaforme e dai processi di privatizzazione del welfare, soffermandosi sulle vicende di più bruciante attualità come il caso Uber e la vertenza Foodora. -
La pena di morte viva. Ergastolo, 41 bis e diritto penale del nemico
Nel corso dell'ultimo secolo i Paesi che hanno approvato la cancellazione della pena di morte, a vantaggio di misure detentive, hanno salutato il cambiamento come un passo in avanti nella tutela dei diritti civili. Ma l'ergastolo, la pena senza fine, è veramente una misura più umana? Elton Kalica ha deciso di scrivere della vita dei detenuti per aprire piccole finestre che permettano agli sguardi distratti della gente fuori di fermarsi un attimo e guardare dentro. Avvalendosi dei concetti di habitus ed ethos introdotti dal sociologo Pierre Bourdieu, Kalica raccoglie le testimonianze dei carcerati e riflette sulla disumanità dell'ergastolo ostativo. -
Il bagaglio intimo. Gli oggetti dei migranti in viaggio verso l'Europa
Che cosa portare con sé in un viaggio della speranza verso l'Europa? Se lo chiede l'antropologo Luca Pisoni, quando decide di vivere un anno con i migranti di passaggio al Brennero e quelli residenti in un centro di accoglienza di Trento. Il risultato è questo libro, che descrive lo svolgersi quotidiano di incontri e interviste, caratterizzate da emozioni altalenanti e corredate da piccoli aneddoti. Un viaggio tra bibbie, corani, amuleti vudù, mazze da cricket e magliette da calcio. Su tutto, però, domina la figura dello smartphone, dentro al quale sono custoditi i più intimi e privati ricordi e fotografie. Come in una sorta di archeologia del presente, Il bagaglio intimo, corredato da un'ampia documentazione fotografica, restituisce l'essenza degli oggetti, che sono in grado di consolare la nostalgia di casa e fanno reagire alle dure circostanze del viaggio. Prefazione di Massimo Vidale, Postfazione di Christian Arnoldi. -
Il potere temporaneo. Karl Marx e la politica come critica della società
Il potere, le forme della mediazione politica e l'esercizio del comando sono un campo poco frequentato dagli studi su Marx. Il potere temporaneo si propone di colmare tale lacuna cercando di ricostruire i complessi itinerari attraverso cui Marx, il teorico ma, allo stesso tempo, il militante politico, si confronta con la storia e l'attualità a partire dall'urgenza non solo di comprendere i dispositivi di dominio presenti e passati ma di cogliere le opportunità che, nelle diverse contingenze, si offrono al ""soggetto differente"""" per forzare l'ordine costituito. Il tutto, ovviamente, sullo sfondo dell'analisi dei meccanismi dell'accumulazione capitalistica e dei rapporti di sfruttamento che stabiliscono l'unica cornice possibile all'interno della quale pensare e agire la dimensione politica. Ricostruendo i vari passaggi dell'elaborazione marxiana, dagli articoli per la """"Neue Rheinische Zeitung"""" alla grande sintesi del """"Capitale"""", dal laboratorio dei Grundrisse agli scritti a ridosso della Comune o dei dibatti dell'Internazionale, il percorso proposto da Maurizio Ricciardi ci presenta un Marx inedito e sfaccettato, il cui contributo ha ancora molto da dire sulle contraddizioni e le problematiche del presente."" -
Etnografie in bottiglia. Apprendere per relazioni nei contesti educativi
Il volume, attraverso un caso di ricerca-azione, illustra i temi dell'etnografia della scuola, dell'approccio interdisciplinare all'educazione alla complessità e allo sviluppo delle competenze individuali, e offre strumenti teorici e metodologici per affrontare le questioni della diversità e dei processi interculturali, così centrali nella scuola di oggi. Con preciso riferimento alla recente normativa ministeriale, il volume intende servire da strumento di formazione per i docenti di tutte le classi di insegnamento, fornendo conoscenze e competenze metodologiche per la promozione della cittadinanza attiva e dell'interculturalità come esperienza di relazione. Il libro racconta come, attraverso strumenti quali l'antropologia applicata, il design partecipativo, le tecnologie digitali e le ""geografi e del quotidiano"""", i partecipanti al progetto di ricerca-azione Sguardi Oltre abbiano potuto considerare in modo nuovo e trasformativo il problema pressante e ubiquo delle discriminazioni multiple e del bullismo, e comprendere i processi relazionali, affettivi e socioculturali che li sottendono."" -
Iconologie del tatuaggio. Scritture del corpo e oscillazioni identitarie
Lo dimostrano le mummie egizie: gli esseri umani si tatuano da almeno cinquemila anni. Una pratica simbolica che ha oggi una diffusione planetaria, con un portatore di tatuaggio su dieci in Europa, Italia compresa. Ma qual è il senso e il valore, per chi si tatua, dell'iscrizione indelebile di figure e lettere sulla superficie sensibile della pelle? E che cosa comunicano i segni tegumentari? Questo libro offre le prime descrizioni semiotiche del tatuaggio. Indaga il doppio effetto degli inchiostri nell'epidermide: le relazioni esterne fra corpi e icone (pitture, ferite, perforazioni, scarificazioni...) e le percezioni interne, ipodermiche, che mettono alla prova e controllano il proprio sentire. Analisi di tatuaggi con motivi, stili e generi particolari, e di discorsi e racconti fotografici, filmici, televisivi, artistici e commerciali sul tatuaggio svelano l'emergere del carattere sul corpo, nella reversibilità e nelle oscillazioni fra il come ci si vuol dare a vedere e il come si è. -
L' intervento critico di Rancière. Democrazia, riconoscimento, emancipazione ottocentesca
Jacques Rancière è noto per le sue riflessioni sulla democrazia, ma nei suoi studi sull'emancipazione operaia ottocentesca in Francia ha avanzato rilevanti considerazioni sul riconoscimento. Partendo dalla sua idea di post-democrazia e andando a ritroso nelle fasi in cui si è sviluppata, il volume osserva come l'opera rancièriana non proponga una teoria della democrazia o del riconoscimento che spieghi cosa significano questi concetti. Entrambi costituiscono piuttosto gli oggetti di un intervento critico a favore dei senza-parte. Quello di Rancière è un pensiero pienamente informato dalle esperienze d'emancipazione e che suggerisce una concezione sospensiva del riconoscimento. Confrontandolo con autori (Balibar e Agamben, Habermas e Mouffe, Honneth, Spivak e Fricker) e tradizioni (la Scuola di Francoforte e la Social History britannica) del pensiero critico, il volume intende mostrare i limiti e le potenzialità di un pensatore la cui originalità suscita sempre più interesse.