Sfoglia il Catalogo feltrinelli030
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 1101-1120 di 10000 Articoli:
-
Il fotoromanzo. Metamorfosi delle storie lacrimevoli
Che cosa ha significato il fotoromanzo per la cultura italiana? Cosa ne ha determinato l'impressionante successo nel corso degli anni Cinquanta? Superando l'idea di un prodotto subculturale in cui si narrano solo banali storie d'amore a lieto fine, Silvana Turzio ripercorre l'evoluzione di questo genere, di fama ambivalente, indagandone i rapporti con il cinema e la letteratura ""popolare"""" (dal rosa al giallo), ma non solo. Scopriamo infine che il fotoromanzo è stato un genere anche politico e di controinformazione. Arricchito da un apparato fotografico, questo viaggio nelle """"storie lacrimevoli"""" è la più completa ricostruzione di un genere, fondamentale per portare uno sguardo più contemporaneo sulla cultura visiva popolare."" -
Italia evolution. Crescere con la cultura
L'evoluzione italiana è già iniziata, anche se è sommersa, sotterranea, nascosta. Questo libro è un viaggio che attraversa non solo chi siamo, ma anche e soprattutto chi potremmo essere. Italia Evolution indaga le numerose zone ""interdette"""" del nostro Paese (fisiche e psichiche, materiali e culturali), gli esperimenti di futuro in corso, le diverse percezioni della cultura italiana, gli immaginari del recente passato e quelli in via di costruzione, i processi artistici basati su una relazione intensa con le comunità e i territori. In questo momento storico, infatti, occorre investire simbolicamente nel proprio scenario di riferimento, scommettere che le cose andranno in un modo e non in un altro. Perché scegliere una via piuttosto che un'altra comporta scegliere e adottare una """"forma di vita"""", un sistema di valori e una pratica quotidiana fondati su umiltà, semplicità, intensità, esperienza, condivisione."" -
Conoscere per vivere. Istruzioni per sopravvivere all'ignoranza
Se si avesse un po' più di conoscenza di certi fatti, di certe teorie, di certe opportunità, di certe tecniche di ragionamento corretto, forse il nostro vivere e morire meglio o peggio non sarebbe totalmente lasciato al caso. Forse potremmo affrontare gli eventi in modo migliore e decidere con più consapevolezza. Forse potremmo non cadere vittime di imbonitori e di cialtroni in cattiva fede che millantano un sapere che non hanno e il cui unico fine è una vita migliore per loro, a spese di una vita peggiore per noi. Ma, ricordiamolo, il successo delle loro azioni fraudolente è dovuto alla nostra incapacità di riconoscerli come tali poiché non conosciamo quei fatti, quelle teorie, quelle opportunità, quelle tecniche di ragionamento corretto che, altrimenti note, ci consentirebbero di riconoscerli e di bandirli dalle nostre vite, almeno il più che possiamo, almeno finché possiamo. -
La cultura cannibale. Oswald de Andrade: da Pao Brasil al manifesto antropofago
Sul finire degli anni Venti del Novecento, Oswald de Andrade e alcuni intellettuali brasiliani utilizzarono il concetto di cannibalismo come metafora del rapporto fra culture. Questa raccolta di testi poetici e teorici ripropone la teoria secondo cui divorare l'arte, la lingua e gli stili di vita europei consente alla cultura colonizzata di riconoscere ed esprimere la propria differente identità rispetto ai colonizzatori. Mentre si fa sempre più urgente la necessità di ripensare i rapporti con il Terzo mondo, questo libro propone una via scandalosamente anomala: l'antropofagia. -
La femme-machine. Vita di Rosanna Benzi nel polmone d'acciaio
Rosanna Benzi, originaria di Morbello, nella campagna piemontese, viene colpita dalla poliomielite all'inizio degli anni Sessanta; da quel momento, e per ventinove anni, vivrà in un polmone d'acciaio all'ospedale ""San Martino"""" di Genova, consapevole di un corpo d'avanguardia rnrnIl suo risveglio nel polmone d'acciaio è una seconda nascita, il corpo-macchina la forma di una paradossale vita activa: inattese, intense relazioni con il mondo esterno hanno origine da questa metamorfosi e la sua natalità sociale, di azione, di parola, culmina con la fondazione della rivista """"gli altri. Periodico di tutti gli emarginati della società"""" dove, a partire dai diritti negati alle persone con disabilità, Rosanna Benzi elabora nuove pratiche di emancipazione."" -
Utopie mascherate. Da Rousseau a «Hunger games»
A partire dagli anni Novanta del secolo scorso è esploso un nuovo e fortissimo interesse, soprattutto tra le nuove generazioni, verso gli universi utopici e distopici. Ciò probabilmente è dovuto, come era avvenuto anche in epoche precedenti, a quel radicale cambio di paradigma tecnologico che ha visto l'avvento e la straordinaria diffusione delle tecnologie digitali applicate a ogni aspetto dell'umano: comunicazione, trasporti, produzione di energia, agricoltura, medicina, armi ecc. Il forte ritorno negli ultimi anni di un genere come la fantascienza (in romanzi, film, serie TV, videogame di grande successo) che, tra giravolte decostruzioniste e roboanti proclami sulla fine della Storia, sembrava aver esaurito la sua funzione di immaginare e testare il futuro, ne è un'ennesima conferma. Ma utopia e distopia hanno una storia antica e hanno sempre funzionato come straordinari grimaldelli interpretativi sia delle dinamiche del presente che delle loro derive future. Questo grazie alla loro estrema duttilità e capacità di essere declinate in tutti i possibili aspetti della società: politico, economico, tecnologico, di razza, di genere. Questo libro rappresenta un tentativo di mostrare la grande adattabilità dei concetti di utopia e distopia, strumenti indispensabili per comprendere il periodo storico in cui viviamo e immaginare quello successivo. -
Evoluzione e adeguamento. Biologia umana e creazione tecnologica. Narrazioni interdisciplinari
Il volume ""Evoluzione e adeguamento"""" propone una raccolta di contributi di studiosi appartenenti ad ambiti di lavoro diversi ma complementari: filosofi a teoretica e morale, storia delle idee, scienze della natura. Questi saggi offrono riflessioni, condotte con taglio investigativo e apertura concettuale di volta in volta differenti, ma tutt'altro che prive di reciproco collegamento critico; l'ambito di ricerca sul quale si concentrano – quello dell'essere umano, come concreto ente psicofisico, generatore di cultura e tecnica – mette in gioco l'uomo nella sua interezza e complessità, nel suo sviluppo biologico e artificiale. E la delicata questione della sua provenienza si intreccia con quella del suo futuro, come specie e come ente terrestre."" -
Il futuro in bilico. Il mondo contemporaneo tra controllo, utopia e distopia
"Il futuro in bilico"""" riflette sulla distopia, ossia sul """"luogo cattivo"""", tanto nella finzione letteraria, fumettistica e cinematografica, quanto nei percorsi storici e socio-politici degli ultimi 150 anni. Attraverso lo studio di opere fondamentali come """"1984"""", """"Il mondo nuovo"""", """"Fahrenheit 451"""", """"Kallocaina"""", """"Il racconto dell'ancella"""" e """"V per Vendetta"""", il testo """"sfrutta"""" la distopia e la fantascienza per svelare provocatoriamente i sistemi di violenza e controllo e i processi di manipolazione e repressione che caratterizzano la società contemporanea, sia in contesti totalitari/autoritari, sia in realtà democratiche. L'analisi comprende un'indagine sulle ragioni della violenza psicofisica a cui l'autorità distopica sottopone i suoi cittadini, sull'uso del linguaggio, della cultura e dell'informazione come strumento di condizionamento, sui processi di sacralizzazione della politica e sulla trasformazione dello spazio in un mezzo di propaganda o intimidazione." -
Memoria, maschera e macchina nel teatro di Robert Lepage
"Memoria"""", """"maschera"""" e """"macchina"""" sono termini interscambiabili nel teatro di Robert Lepage, regista e interprete teatrale franco-canadese considerato tra i più grandi autori della scena contemporanea che usa i nuovi media; se la sua drammaturgia scava l'io del personaggio portando alla luce un vero e proprio arsenale di memorie personali e collettive, la macchina scenica video diventa il doppio del soggetto, specchio della sua interiorità più profonda. La perfetta corrispondenza tra trasformazione interiore del personaggio e trasformazione della scena determinano la caratteristica della macchina teatrale nel suo complesso che raffigura, come maschera, il limite tra visibile e invisibile. Il volume contiene interviste a Robert Lepage e allo scenografo Carl Fillion e un'antologia critica con saggi di, Massimo Bergamasco, Vincenzo Sansone, Erica Magris, Giancarla Carboni, Francesca Pasquinucci, Andrea Lanini, Ilaria Bellini, Sara Russo, Elisa Lombardi, Claudio Longhi." -
I Kwara'ae di Honiara. Migrazione e buona vita alle Isole Salomone
Da più di cinquant'anni i Kwara'ae lasciano Malaita, la loro isola di origine, per costruirsi una nuova vita a Honiara, capitale delle Isole Salomone. Quando raccontano della loro condizione, parlano di Malaita come di un luogo primitivo, isolato e senza speranza di sviluppo, e vedono invece Honiara come la moderna città di arrivo, dove tutto può succedere. Tuttavia, Malaita è anche un simbolo di unità, cooperazione e di forte identità. Honiara, al contrario, è il luogo dove regnano diversità, competizione, dove gli individui vivono separati, dove la vita è dura. Ciononostante, i Kwara'ae continuano a lasciare Malaita e a stabilirsi a Honiara. Perché? C'è chi sostiene che i migranti come loro non facciano che peggiorare la città. Questo libro racconta invece come i Kwara'ae di Honiara si impegnino ogni giorno per rendere Honiara un posto migliore dove vivere, superando le difficoltà della vita urbana e adattando creativamente i valori della loro cultura. Prefazione di David Graeber. -
Auschwitz dopo Auschwitz. Politica e poetica di fronte alla Shoah
Tra divieto e provocazione si muove il famoso verdetto di Theodor Wiesengrund Adorno del 1949 per il quale ""scrivere poesia dopo Auschwitz è un atto di barbarie"""". Il volume raccoglie testi di diversi studiosi che si sono confrontati (direttamente o indirettamente con la controversa sentenza adorniana, analizzandola in una prospettiva interdisciplinare attraverso le lenti di filosofi, scrittori, poeti, intellettuali, in un passo incrociato tra il poetico e il politico. Si possono quindi analizzare e confrontare le risposte al verdetto di Adorno da parte di autori come Jean Amery, Günther Anders, Hannah Arendt, Paul Celan, Günter Grass, Victor Klemperer e Primo Levi, misurando così anche la portata delta frase lapidaria nel tentativo di leggere Auschwitz dopo Auschwitz. A coronare il volume un breve scritto di Günther Anders, dal titolo Nach Auschwitz (""""Dopo"""" Auschwitz, ma anche """"Secondo"""" Auschwitz, 1982), che testimonia la sua tarda replica ad Adorno. Testi di: Raut Calzoni, Matteo Cavalieri, Francesco Ferrari, Micaela Latini, Stefano Marino, Fausto Pellecchia, Francesca Romana Recchia Luciani, Erasmo Silvio Storace, Alberto Tommasi."" -
Soggettivazioni antagoniste. Frantz Fanon e la critica postcoloniale
Riconoscimento, identità, migrazioni, razzismo, nazione, cittadinanza, confini: sono queste alcune delle parole-chiave che hanno segnato in profondità il pensiero moderno occidentale e che in questo volume sono passate in rassegna alla luce delle potenti riflessioni elaborate da Frantz Fanon. La rilettura del suo pensiero fa emergere significative convergenze con le tesi successivamente avanzate dagli autori dei postcolonial studies. Ma anche slittamenti che offrono strumenti critici indispensabili per condurre una radicale revisione dei presupposti universalizzanti di quelle stesse categorie della modernità. L'emersione di storie e di prospettive differenti sollecita l'urgenza di interrogarsi sulla necessità - in un'epoca in cui sembrano mancare alternative alla governamentalità neoliberale - di riattivare una dimensione battagliera e antagonistica dei processi di soggettivazione politica. -
La civiltà occidentale e l'identità europea. Studi di filosofia politica
I due autori di riferimento di questa trattazione, Oswald Spengler e Cari Schmitt, sono quasi contemporanei: Spengler nasce nel 1880, mentre Schmitt nasce nel 1888. Schmitt arriverà però a vivere quasi cento anni (morirà infatti nel 1985), mentre Spengler morirà molto prima, addirittura nel 1936, ossia senza vedere la Seconda Guerra Mondiale, che invece sarà fonte di riflessioni importantissime per Schmitt. Si pensi che il primo volume del capolavoro di Spengler, ""Il tramonto dell'Occidente"""", è stato ultimato prima della fine della prima guerra mondiale: ciononostante, egli sembra aver maturato risultati analoghi a quelli a cui giungerà Schmitt proprio alla luce dei cambiamenti connessi agli esiti dei due conflitti mondiali (a tal proposito, faremo riferimento soprattutto al suo lavoro del 1950, """"Il nomos della terra""""). Si potrebbe dunque dire che i due autori partano da alcuni presupposti analoghi, anche a livello cronologico e di formazione: si sono infatti formati negli stessi anni, cioè in quel periodo di profonda crisi, descritto da entrambi come l'inizio della fine."" -
Il mostro di Foucault. Limite, legge, eccedenza
Il mostro costituisce il limite di un determinato ordine del discorso e del potere, segnala il punto di crisi dei dispositivi nell'includere, gestire, controllare la differenza. Ma la differenza è mostruosa nella misura in cui pone il pensiero e il linguaggio di fronte ai propri limiti. Tale questione ha carattere riflessivo, riguarda la possibilità di pensare questa indeterminatezza, questo indefinibile a cui il mostro rinvia. La sfida del mostro concerne la stessa pratica filosofica quale pensiero in grado di pensare la differenza singolare e molteplice, senza che tale differenza venga misconosciuta e fraintesa, assoggettata e identificata all'interno di un dispositivo significante, che procede attraverso distinzioni, partizioni, determinazioni. La posta in gioco è alta. Riguarda la possibilità del pensiero di essere critico, pensiero della differenza, pensiero molteplice, in grado di sfuggire alla dialettica della identità e alla sovranità dell'uno. Qui è possibile cogliere il carattere mostruoso del pensiero di Foucault. Un pensiero dell'eccedenza, capace di inquietare e rendere instabile tanto i discorsi che stabiliscono il confine tra identità e differenza, quanto le pratiche di potere che si assumono il compito di governarla. -
Nuove cittadine, nuove cittadinanze? Donne migranti e pratiche di partecipazione
A partire da una ricerca etnografica sulle associazioni di donne migranti nella regione spagnola dell'Andalusia, il libro esplora i processi di trasformazione e di costruzione della cittadinanza ""dal basso"""" nel contesto dell'Europa del Sud. Le forme di partecipazione di queste """"nuove cittadine"""" vengono analizzate attraverso una prospettiva di genere e microsociologica, emergente e innovativa nel campo dei citizenship studies. Si colgono così le strategie attraverso cui le donne migranti attive nelle associazioni cercano di uscire dai ruoli subordinati imposti loro in ragione dell'appartenenza etnica, religiosa, di genere e di classe, per affermarsi come persone e come cittadine. L'analisi proposta in queste pagine restituisce un'idea complessa di cittadinanza. La cittadinanza in senso pieno non riguarda solo l'accesso ai diritti, ma anche le possibilità di scelta, di progetto e di azione che si aprono ai soggetti nei diversi ambiti della vita sociale: nella sfera lavorativa e professionale, intima e famigliare, sessuale, politica, e cosi via. In altre parole, si collega alla dimensione dell'autodeterminazione."" -
Cultura video. Le riviste specializzate in Italia (1970-1995)
Il volume mira a indagare la nascita della cultura video in Italia e a delineare una sua mappa concettuale attraverso i discorsi, le pratiche e le tecnologie diffusi tra gli anni Settanta e gli anni Novanta del Novecento, ossia durante l'affermazione del video analogico. Prendendo avvio dalla rielaborazione del concetto di cultura filmica, si osservano non le espressioni artistiche connesse al nastro magnetico, ma la sua diffusione,""dal basso"""" e """"di massa"""". In particolare, il librò si concentra sull'analisi delle riviste specializzate tra il 1970 e il 1995 (anno in cui la comparsa delle prime tecnologie digitali per il mercato consumer segnò un cambio di paradigma mediale): tali riviste, infatti, rappresentano un repertorio fondamentale per la mappatura del dibattito che regola la nascita e l'affermazione della cultura video all'interno della società italiana."" -
La cultura visuale nel ventunesimo secolo. Cinema, teatro e new media
Questo volume si offre come contributo alla ricerca dei visual studies e si pone l'obiettivo, riprendendo le parole di Mitchell, di ""squarciare il velo di familiarità e di autoevidenza che ammanta l'esperienza del vedere, e trasformarla in un problema da analizzare, in un mistero da svelare"""". E, in particolare, tale obiettivo lo si intende raggiungere mediante il coinvolgimento di studiosi appartenenti al settore di studi di cinema, teatro ed estetica. Gli autori che firmano i diversi saggi presenti in questo volume - Vito Zagarrio, Ruggero Eugeni, Roberto Tessari, Carla Bino, Salvatore Tedesco, Elio Ugenti, Denis Bratto, Michele Guerra, Andrea Rabbito, Simone Arcagni, Stefania Rimini, Dario Tomasello, Giulia Raciti, Francesco Parisi, Rino Schembri - indagano alcuni dei punti fondamentali riguardanti il problema della rappresentazione visiva, non solo attuale ma anche del passato, per evidenziare come il visuale sia un tema cruciale della nostra cultura e per promuovere quella necessaria critica e analisi della nostra condizione all'interno del fenomeno della svolta iconica. Il volume, curato da Andrea Rabbito, è corredato dalle opere artistiche di Giovanni Zoda."" -
Estetica dell'arte contemporanea
Questa raccolta di saggi cerca di mostrare la complessità concettuale dell'estetica e dell'arte contemporanea, a partire dai temi più dibattuti e controversi che l'arte degli ultimi trent'anni suggerisce. Il testo propone un percorso di riflessione che si articola a partire da singole coordinate estetologiche: gusto, bello, brutto, percezione, mimesi, forma, tecnica, media, immaginazione, tempo. Coordinate che vengono arricchite mettendo in evidenza la linea di continuità tra passato e presente, e le problematicità all'interno di una lunga e complessa storia del pensiero artistico filosofico. -
Nella terra di mezzo. Cinema e immigrazione in Italia (1990-2010)
Tre diverse generazioni di registi si confrontano, tra il 1990 e il 2010, con un tema fino ad allora privo di modelli narrativi di riferimento, ma sentito come adatto a riallacciare i fili della migliore tradizione cinematografica italianarnrnNe deriva una rappresentazione del fenomeno migratorio condizionata da fattori biografici oltre che culturali, attraverso la quale è possibile individuare alcuni elementi determinanti nell'evoluzione della società e del cinema stesso. Dallo specchio del confronto con l'""altro"""" straniero emerge un ritratto di quel particolare ventennio, che coincide con la trasformazione del paese da terra di emigranti a meta d'immigrazione, oltre che con il cambiamento radicale dei sistemi di produzione, trasmissione e fruizione della cosiddetta cultura di massa."" -
Maschilità, devianze, crimine
Fare il crimine per alcuni individui rappresenta una delle poche risorse di cui dispongono per fare anche la maschilitàrnrnMaschilità, devianze e crimine rappresenta una delle prime analisi italiane del rapporto tra maschilità e condotte devianti e criminali. Attraverso la problematizzazione del concetto di maschilità e del posizionamento teorico dei maschi all'interno del discorso socio-criminologico, il saggio mostra come il comportamento deviante e/o criminale ""maschile"""" non possa essere interpretato facendo riferimento a predisposizioni naturali, a caratteristiche innate o a meri condizionamenti ambientali. Riferendosi alle più recenti ricerche e prospettive critiche contemporanee, l'autore evidenzia, in modo agile ma rigoroso, che fare il crimine per alcuni individui rappresenta una delle poche risorse di cui dispongono per fare anche la maschilità.""