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Magnecrida
Nella lingua della bassa mantovana magnecrida sono persone fameliche e ambiziose che nascoste dietro ai lamenti sulla propria vita proclamano imperterriti il proprio credito con la sorte. In realtà, la storia li ha decretati vincitori, Contro di loro ci sono i deboli e i vinti, persone fuori contesto e marginalizzate, che la lontananza dal benessere rende invisibili. In questo romanzo l'autore si pone dalla parte di questi ultimi per raccontare la vita di una comunità rivierasca del Po nella prima tumultuosa metà del secolo scorso. I suoi personaggi, scolpiti dal fiume e dalla stagioni implacabili del clima padano, disegnano un affresco composito di famiglie povere e famiglie ricche; preti e arrampicatori sociali cinici e spietati; piccoli borghesi qualunquisti ed eterni clienti dei bar di paese; illusi e falliti; capri espiatori per forza e sadici arrivisti sempre pronti a congiurare. Ma in primo piano c'è soprattutto la guerra tra storia e memoria, dove la seconda rimuove sempre quel che non gli fa comodo, mentre la prima dimentica con facilità. -
Doppio gioco
Due autori e due racconti a confronto sul vino e sull'arte di berlo. Umberto Fava, ""Quella vigna profuma di donna"""", e Maurizio Rossi, """"Gli spiriti del vino""""."" -
Il Premio Cremona (1939-1941). Opere e protagonisti
Negli anni del secondo dopoguerra, il Premio Cremona è stato oggetto di ostilità critica e di rimozione, oltre che di scarsa considerazione nella storiografia dell'arte, solo parzialmente corrette a partire dagli anni Ottanta. Molte delle opere che vi parteciparono sono andate disperse o distrutte dopo la Liberazione, in alcuni casi mutilate o chiuse in magazzini; talvolta i loro autori, alla caduta del regime, cambiarono i titoli e i soggetti dei dipinti trasformando scene celebrative in scene popolari o in ritratti. Pensavano in tal modo di nascondere la loro partecipazione al Premio voluto in prima persona dal gerarca cremonese Roberto Farinacci allo scopo di promuovere un'arte realmente fascista. Il libro di Rodolfo Bona offre per la prima volta un quadro storico e critico completo di quelle vicende. L'autore ricostruisce le tre edizioni del premio sulla base di fonti scritte ed iconografiche, e lo fa anche in relazione al più noto Premio Bergamo e al generale dibattito artistico dell'epoca; ripercorre le vicende di ciascuna edizione prendendo in esame le opere più significative allora esposte ed esaminando quelle che si salvarono dalla dispersione e che sono tuttora conservate, talvolta in frammenti, in collezioni pubbliche e private. Il libro si chiude con i profili biografici e bibliografici di alcuni degli artisti che esposero a Cremona e con una significativa galleria di opere. -
Felice Trabacchi. Vita civile e politica
Felice Trabacchi è stato più di un sindaco per la sua città. Uomo della resistenza, avvocato, comunista fin dall'adolescenza trascorsa nei quartieri popolari di Piacenza, egli ha incarnato l'ideale della politica come mezzo per il progresso e il miglioramento della vita di una comunità. Il libro ne ripercorre il cammino politico e civile attraverso una sequenza di giornate storiche: la lotta partigiana nelle file della cosiddetta ""banda Piccoli"""" e la Liberazione; la militanza sindacale e politica nel dopoguerra; l'elezione a Sindaco di Piacenza nel 1975 - il primo a capo di una maggioranza di sinistra (PCI, PSI); l'elezione a deputato e il lavoro romano con un occhio alla sua città; il confronto serrato con la magistratura piacentina negli anni Ottanta. Infine gli amici, la parola schietta e passionale, l'esemplare onestà politica e intellettuale. Ancora oggi, a più di trentacinque anni dalla fine del suo mandato di Sindaco e a quasi dieci dalla scomparsa, Felice Trabacchi rappresenta il caso insolito di un Sindaco amato anche da chi non l'ha conosciuto."" -
Innocenti evasioni. Un taccuino piacentino
Stefano Pareti, già amministratore pubblico in più stagioni della vita politica di Piacenza, raccoglie in questo volume i suoi scritti d'occasione affidati al quotidiano locale ""Libertà"""": un fitto calendario di avvenimenti che racconta i mutamenti urbanistici, i personaggi della politica e della cultura piacentina. Infine, allungando lo sguardo verso la scena artistica mondiale, rilegge alcune figure capitali della storia nazionale e del nostro immaginario dalla particolare specola della vita di provincia."" -
La storia e le coincidenze. Racconti famigliari
Una nonna segnata alla nascita dalle leggi antiebraiche promulgate dal regime fascista nel 1938, e un nipotino che le chiede di raccontare la sua vita. Fotografie e vecchie lettere ritrovate fanno riecheggiare una voce che si credeva spenta da tanto tempo insieme a una tenera sconosciuta storia d'amore che torna alla luce. Tre racconti famigliari trattano di salvezza, deportazione, Resistenza. -
Sull'utilità e il danno dell'arte per la società. Atti del Convegno (Piacenza, 15 aprile 2016)
Raccolta dei contributi al convegno nazionale di Piacenza in vista dell'apertura di un Centro per le arti contemporanee. Testi di: Riccardo benassi, Myriam Ben-Salah, Gyonata Bonvicini, Fabio Cavallucci, Stefano Collicelli Cagol, Vincenzo de Bellis, Adelita Hunsi-Bey, Paola Nicoli, Lorenzo Paini, Roberto Pinto, Alberto Salvadori, Antonio Scoccimarro, Paolo Zani. -
Oswaldo Bot. Aereo pittore futurista. La collezione Carlo Gazzola
Catalogo della mostra del poliedrico artista futurista BOT (acronimo di Barbieri Oswaldo Terribile) alla IntArt Gallery di Silvano Lodi e Michele Sesta a Lugano (aprile 2017). Le opere provengono dalla collezione di Carlo Gazzola, il maggior conoscitore dell'artista in Italia e suo principale collezionista. Il volume compone un'antologia in grado di mostrare il complesso tragitto artistico di questo inesausto sperimentatore apprezzato da Marinetti. -
Voglio vivere. Storie di donne e uomini che combattono il cancro
Il volume raccoglie esperienze di persone che hanno combattuto il cancro con l'aiuto delle terapie, il loro rapporto con i famigliari, le ansie e la paura, la volontà e la speranza nel rapporto quotidiano con la scienza e la pratica medica. Il lavoro della rete oncologica dell'azienda sanitaria di Piacenza. -
Domani ti racconto tutto
Il nuovo romanzo di Silvia Faini ci porta in una società in cui gli anziani fuori forma vengono avviati alla rottamazione. Una bambina sfida la legge per salvare il nonno che la commissione competente ha giudicato ""revedibile"""" al primo esame. Avrà solo due mesi di tempo, ma tanto gli basta per mettere in atto il suo piano."" -
Pomodori
Il volume descrive e interpreta i fenomeni che interessano la filiera del pomodoro nel territorio ""ducale"""" (Piacenza e Parma): fattori tecnici, economici e storico-culturali, colmando così un vuoto evidente nell'odierno quadro editoriale. In tal modo, forse, potrà offrire anche una chiave di lettura per anticipare talune tendenze evolutive in atto sia sul piano tecnico che su quello economico e organizzativo. L'auspicio è che il lavoro possa costituire un altro tassello utile nel rafforzamento del legame tra territorio, filiera, istituzioni e cultura locale. La prima parte del libro è dedicata a Coltivazione del pomodoro da industria con saggi di Nervo, Chiusa, Ferrari, Iacopini, Paris e Tabaglio. Con una testimonianza di Paola De Micheli. La seconda parte, Economia e impresa del pomodoro, comprende saggi di Boselli, Canali, Chiesa, Paris, Spelta, Squeri, Tabaglio."" -
Un ritratto di famiglia. Dalle fotografie di Enrico Simoncini (1912-1943)
Enrico Simoncini, piacentino (1894-1943), fotografo per diletto e passione tecnica, ha lasciato in eredità un fondo di immagini che documentano la vita quotidiana di una famiglia borghese nel cuore del Novecento. Una galleria di personaggi e paesaggi, di feste religiose e civili, di scorci della città e orizzonti della campagna padana; i ricordi della villeggiatura al mare e in montagna come cerimonia della vita. Una galleria privata di cui Fabrizio Achilli analizza la centralità storica e l'utilizzo storiografico in un denso saggio dal titolo: Una famiglia media in una provincia media sotto il fascismo. -
Il giorno più dolce dell'anno. Valery
Un dispositivo per bambini. Una serie di schede per comporre in tante versioni la storia di Valery, provetta pasticciera, e della sua amica Loisy, a Parigi. In un giorno senza data ma indimenticabile. -
L' innovazione scolastica a Piacenza
Questo volume documenta i cambiamenti avvenuti nella scuola nell'ultimo quarto del secolo scorso, con particolare riferimento alle scuole piacentine e alle loro iniziative di sperimentazione. L'apertura riassume il dibattito sull'innovazione in quel periodo entrando nel merito delle proposte dei vari movimenti politici e culturali costituitisi nel corso degli anni e delle influenze esercitate sulle scuole. Vengono passati in rassegna i progetti sperimentali elaborati dalle realtà scolastiche piacentine e le loro modalità di partecipazione al cambiamento. Sono poi raccolti alcuni articoli dell'autore pubblicati sul quotidiano di Piacenza ""Libertà"""" inerenti le diverse problematiche affrontate nel mondo scolastico locale, per concludere con una riflessione sulla revisione dei punti nevralgici del sistema scolastico. Il lettore ha modo di ripercorrere le principali cause del più significativo movimento riformatore della scuola nell'ultimo novecento, in relazione ad un profondo mutamento sociale. Si può vedere come direttamente o indirettamente sono state influenzate le scuole piacentine nei loro processi innovativi. Un contributo finale di approfondimento sui principali problemi che interessano il sistema scolastico e le sue prospettive future."" -
Anima e desiderio
Dietro allo pseudonimo Piccolo Universo Vitale si nasconde una poetessa di insolita freschezza e novità che si incammina con sicurezza nelle stanze difficili e impopolari della lirica in rima. -
Leggi razziali e antisemitismo a Piacenza. 1938-1945
Che cosa accade in una provincia italiana all'indomani dell'approvazione delle leggi razziali? Questo libro, approfondendo le ricerche condotte dall'Istituto di storia contemporanea di Piacenza, fa luce sulle conseguenze esistenziali, sociali e economiche delle leggi razziali sui perseguitati e sul tessuto della provincia piacentina; illumina lo sfondo culturale e il processo pedagogico che ne accompagnò l'applicazione e racconta l'impatto dell'ideologia e della normativa razziste e antisemite sul resto della popolazione. A ottanta anni dai fatti rievocati, lo studio di Carla Antonini (direttrice Isrec e autrice di altre ricerche sul periodo fascista e postfascista) può contribuire a rafforzare il senso di responsabilità individuale e collettiva di una comunità rispetto alle scelte di legislatori e amministratori. Consente inoltre di mettere alla prova il contributo della storia locale rispetto agli orientamenti storiografici attuali. Il libro è corredato da un ricco apparato di immagini e documenti basato sugli archivi pubblici e privati delle famiglie coinvolte, oltre che sulle pubblicazioni dell'epoca. In appendice: saggi di Giovanni Marchesi, Alberto Mortara, Luigi Maffini; elenco dei deportati e dei perseguitati nella provincia di Piacenza. -
Le memorie di Ester
Ester Biselli è nata «esposta» a Soarza nel 1928. È cresciuta alla «Pizzavacca», una di quelle cascine della Bassa piacentina (o lombarda o emiliana) tra Villanova d'Arda e il Po, grandi come il mondo perché dentro c'era di tutto: ricchi latifondisti di tarda nobiltà; fattori, coloni, braccianti e famigli: umanità contadina senza diritti né difesa. Ancora adolescente, come usava, prende la strada per la città - Piacenza, Fidenza, Cremona - cercando lavoro. Mentre i fatti della Storia la vogliono testimone dei bombardamenti alleati, delle persecuzioni e dei rastrellamenti nazisti nelle campagne. Con la sua bicicletta attraversa in fretta gli anni in cui si diventa grandi conoscendo la paura, la miseria, la fatica quotidiana e infine la speranza, quando diventa staffetta con l'amica Santina per la 38° Brigata in alta Val d'Arda. Con la Liberazione, Milano e la libertà di scegliersi lavoro e vita. Molti anni dopo quei fatti, Ester decide di lasciarne una memoria che affida all'Archivio diaristico nazionale di Pieve Santo Stefano. La Resistenza che Ester racconta in questo libro non è solo quella partigiana: è soprattutto quella delle donne - serve, balie, contadine, mondine, migranti, coltivatrici di bachi, ma anche borsare nere o operaie e impiegate in città - che spesso sostengono il peso economico di tutta la famiglia, ma rimangono escluse dalla cittadinanza piena e dal riconoscimento simbolico e sociale del loro ruolo. è così che la Resistenza assurge a immagine dell'impegno per la liberazione da tutte le privazioni materiali e morali dell'esistenza. Il racconto è accompagnato dalle notizie storiche, documenti e immagini del tempo. -
Anni operai. Piacenza 1969-1972. Memorie da un lungo autunno caldo
La stagione dei grandi contratti operai, tra la fine degli anni Sessanta e i primi anni Settanta, nel racconto dei delegati di fabbrica e dei dirigenti sindacali piacentini, a confronto con la storia del movimento sindacale italiano e le analisi degli intellettuali del tempo. Il libro vuole contribuire alla riflessione sull'eredità politica e civile degli anni in cui la condizione operaia mutò profondamente e, con essa, la condizione umana dentro una società capitalistica. E lo fa a cinquant'anni dal lungo autunno caldo italiano (1969 - 2019) mentre lo stato delle cose ripropone analoghe condizioni di separazione, sfruttamento e soggezione del lavoro. A corredo, le immagini delle manifestazioni e un'antologia di testi usciti nel 1969 sulle principali riviste culturali e politiche del tempo. -
Storia dell'attesa
Il romanzo racconta l'amore nato e cresciuto in un'estate fra il giovanissimo Pietro e Laura, prossima a un matrimonio senza convinzione, che bruscamente si interrompe alla partenza di lei col marito per gli Stati Uniti. Un'ostinata attesa al di sopra di seimila chilometri di oceano diviene la cifra e il senso delle loro vite: attesa che il tempo risolva quello che essi non sanno e non possono risolvere, aiutandoli a dimenticare o a ricongiungersi. Fra dubbi, speranze, momenti di sconforto, rivelazioni inattese, gli anni passano finché il destino non lancia i suoi dadi imprimendo una svolta decisiva alla vicenda. -
Il bastione di Attila
La tradizione del racconto morale, a metà tra il saggio erudito e la divagazione letteraria, trova in Ferrari Cesena un nuovo interprete dai molteplici e incrociati interessi. I racconti qui riuniti sono nati in parte dalla lettura di testi di varia origine e in parte dalla riflessione intorno a episodi della storia e della cronaca di cui l'autore ha fatto esperienza. I primi si pongono in modo interlocutorio rispetto ai libri che li hanno ispirati, secondo una spinta che aspira a rinnovare l'animo dei personaggi da visuali differite nel tempo. Nei racconti ispirati a fatti storici predomina invece il confronto tra realtà e immaginazione, a cavallo di epoche e luoghi che, per quanto distanti tra loro, un'analogia profonda riavvicina. Ne esce un libro mutevole e polifonico dallo schema a cruciverba, in cui storie e geografie letterarie si offrono in un continuo scambio simbolico.