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Maternità. Surrogata? Nel bazar della vita: il prezzo di un figlio? Trattabile
Sono ormai lontani i tempi in cui le donne venivano venerate per le loro capacità di dare la vita (qualcuno dice che questi tempi non siano mai esistiti), quando il ""linguaggio della Dea"""" si esprimeva nei simboli del femminile, le statuette paleolitiche dell'abbondanza materna - larghi seni e larghi fianchi - oggetti di meraviglia e adorazione per la continuità della vita e della Natura. Il potere procreativo delle donne è stato piegato ai bisogni degli uomini, soggiogato dagli dèi maschili. Nel patriarcato, le donne sono state schiavizzate, obbligate a dare alla luce l'erede maschio dei loro padroni, alle loro condizioni. Abbiamo combattuto contro tutto questo, per riprenderci il potere sulle nostre vite e poter essere capaci di fare delle scelte. Ci sforziamo ancora d'essere viste come esseri umani al pari degli uomini, gli eredi della tradizione patriarcale che dà loro più valore che alle donne - mentre tante di noi sono ancora costrette a portare in grembo quegli eredi. L'istituzione giuridica della surrogazione riafferma questo obbligo, questa volta in forma contrattuale invece che attraverso il matrimonio con lo status di moglie-riproduttrice. Non è progresso: dopo il femminismo degli anni '70, è un regresso. E questi eredi servono al feticcio della """"crescita economica"""", cioè all'espansione del capitale: sono la forza lavoro e i consumatori del futuro, necessari in numero crescente per perpetuare l'inarrestabile ciclo capitalista che riduce ogni cosa al denaro, disdegnando l'ecologia e l'umanità - ma soprattutto la donnità."" -
Francia sola andata. Chi ha paura del Front Nazional
"Francia sola andata"""" è un viaggio inchiesta sull'ascesa del Front National nel Paese che va al voto. Il viaggio di due giovani giornalisti da un capo all'altro di Francia: dalla frontiera di Ventimiglia alla """"Giungla"""" di Calais, dalle piazze di Parigi dove si manifesta contro la Loi Travail (il Jobs Act francese) alle banlieues di Marsiglia passate sotto il controllo dell'estrema destra, proprio come le regioni del nord abitate da ex-minatori, rimasti senza lavoro e delusi dalle amministrazioni di sinistra. Le elezioni di aprile-maggio costituiranno una svolta nella storia politica del Vecchio Continente. La linea tracciata da Madame Le Pen è chiara: la leader del primo partito di Francia propone una visione alternativa del nostro futuro che passa per il ritorno agli stati nazionali, alla sovranità monetaria, alla chiusura dei confini. Temi che, si presenteranno per lungo tempo nelle agende politiche dei governi, che oggi si trovano a rincorrere i """"populisti"""" senza avere proposte convincenti da mettere sul tavolo. Oggi abbiamo solo una certezza: comunque andranno le elezioni francesi, l'Unione Europea non potrà più essere quella che abbiamo imparato a conoscere." -
Il tragico e il comico nell'epoca del grillismo e del trumpismo
Beppe Grillo e Donald Trump non a caso hanno ottenuto un inatteso successo politico. La loro comunicazione e i loro atti sono autoritari, gerarchici, settari, para-religiosi, e, con tutto il loro annesso immaginario, innescano un esoterismo che non solo è esattamente opposto all'originaria aspirazione della rete, ma nello stesso tempo implica un meccanismo di assoggettamento e di sistematica subordinazione. La verità non è più tale ma post-verità; la democrazia, la scienza, la giustizia non sono che forme specifiche di rito, simbolico quanto fittizio; e il web diviene così quell'immenso ricettacolo in cui agiscono fedi, credenze, superstizioni, suggestioni collettive, ma nel quale pure si manifestano la violenza e l'ira nelle forme più cruente e sacrificali. -
L' ipergesto. Disseminare utopia
La politica dell'ipergesto che qui si delinea è tesa a scuotere e a produrre slanci vitali, di difesa del diritto di esserci, di esserci qui pienamente, secondo l'unica legge che è quella del proprio divenire ma anche di un divenire condiviso e negoziabile, di un divenire partecipativo e attivo, di un codice etico che impegna chi pratica l'ipergesto a regolare la sua azione al risveglio e alla liberazione e mai alla soppressione, alla distruzione (se non simbolica) e alla castrazione. L'ipergesto è utopia in atto. Ciò che viene mostrato, dimostrato, creato, sono pratiche di vita utopiche poste, seppur brevemente, concretamente in essere. Frammenti di un mondo altro e possibile, seppur considerato al momento di là da venire. La creatività e l'invenzione deve figurare spezzoni di un altro mondo in cui risplenda la dimensione del piacere, della condivisione, della solidarietà, di una nuova alleanza tra uomo e natura, tra l'uomo e la donna, tra le generazioni, tra uomo e opera o lavoro. Effettuare ipergesti significa connettersi, dilatare il più possibile la risonanza di un atto, preoccuparsi di creare tele, reticoli, flussi di movimentazione del gesto così come riflessioni, commenti, un dibattito che non deve interrompersi se non molto lentamente e possibilmente dopo aver aperto brecce nella corazza del controllo e del disciplinamento. Ma si tratta anche di un lavoro di scelte precise, di interventi sofisticati, di autentiche creazione d'arte politica. Si tratta di una pratica che richiede che il corpo sociale tessa nuove forme di partecipazione, di condivisione e di concatenamento sovversivo. -
Stato sociale, politica economica e democrazia. Riflessioni sullo spazio e il ruolo dell'intervento pubblico oggi
I saggi del libro riflettono da più prospettive sugli spazi dell'intervento pubblico in questo momento storico. Traggono spunto dalla riflessione economica di Federico Caffè, per il quale la ragion d'essere della politica economica risiedeva in primo luogo nello scarto fra contabilità privata e contabilità sociale e, conseguentemente, nei costi sociali di un'economia di mercato. Se l'intervento pubblico doveva far fronte a situazioni concrete come gli infortuni sul lavoro, le malattie professionali, la disoccupazione o le duplicazioni di spese per la ricerca, l'obiettivo più di fondo rimaneva quello di rendere possibile ""un mondo in cui il progresso sociale e civile non rappresenti un sottoprodotto dello sviluppo economico, ma un obiettivo coscientemente perseguito"""". Alla luce di questo obiettivo generale i saggi affrontano una questione che, oggi, appare di particolare pregnanza: il rapporto fra le politiche economiche attuali e due dimensioni del """"progresso sociale e civile"""": i diritti fondamentali enunciati dalla Costituzione e la democrazia. L'ipotesi da ,cui partono gli autori è che i primi vengano vieppiù subordinati a interessi economici sezionali e che ciò generi un progressivo declino democratico. A sua volta questo declino rende difficile contrastare il processo in atto, determinando il rischio di un'involuzione sociale e politica. Concorre a questa situazione il ruolo assegnato allo stato. La tesi di fondo è che una serie di interventi normativi e di mutamenti istituzionali ne abbiano progressivamente ridotto l'ambito di azione, non solo accentuando il processo su delineato ma rendendo più difficile contrastarlo. Fra i mutamenti istituzionali in questione figurano quello associato al processo di integrazione internazionale e quello connesso con l'accresciuto peso dei gestori della finanza. Il primo ha determinato un mutamento nell'ordinamento giuridico che sembra subordinare i principi fondamentali delle costituzioni nazionali alle liberalizzazioni economiche. Il secondo determina una pressione sulle strategie aziendali, orientandole verso obiettivi di breve periodo, di contenimento dei costi privati a scapito di quelli sociali e di accrescimento del valore (azionario) delle imprese senza significativi effetti sull'occupazione."" -
Reddito di cittadinanza. Emancipazione dal lavoro o lavoro coatto?
Ridare dignità a milioni di persone è un giusto obiettivo, e in Parlamento solo questo disegno di legge lo persegue. Gli strumenti che intende usare, invece, non sono dignitosi, dall'obbligo di documentare una ricerca attiva di lavoro non inferiore a due ore giornaliere, a quello di accettare un qualsiasi lavoro se dopo un anno di ricerca non si ha ancora un'occupazione. Dignità lesa e sconquasso del mercato del lavoro. È già successo: in Gran Bretagna i poveri sono costretti al lavoro coatto gratuito, altrimenti perdono il sussidio; in Germania devono accettare i piccoli lavori in cambio di salari miserevoli che si aggiungono al sussidio. Il libro documenta queste situazioni. In Italia l'approccio alternativo al Reddito di cittadinanza è quello del Reddito di inclusione sociale veicolato dal governo sulla base di un progetto dell'Alleanza contro la povertà, che riunisce organizzazioni cattoliche e confederazioni sindacali. Riguarda la povertà assoluta e non punta ad altro che a mitigarne gli effetti entro le condizioni date di emarginazione sociale. Agisce non contro la povertà ma nella povertà. Prevede sussidi 'ai più poveri tra i poveri' in funzione delle disponibilità di bilancio e previo impegno delle famiglie a correggere atteggiamenti e comportamenti, avviando al lavoro i loro componenti adulti. La coazione al lavoro è la costante di tutti i disegni di legge sul reddito di cittadinanza presentati al parlamento. Il libro ne esamina obiettivi e strumenti per mostrare come si adeguino passivamente alla logica della flessicurezza imposta dalla governance europea. Questo è il terreno su cui in Italia si misura la politica, mentre altrove irrompe il dibattito sul reddito universale incondizionato. -
Chiesa ortodossa e comunità internazionale
Questo libro cerca di esporre, sia dal punto di vista storico, che dal punto di vista teologico, il contributo della Chiesa di Costantinopoli alle relazioni tra le tre grandi Religioni monoteistiche (Cristianesimo, Giudaismo e Islam). Lo scopo è di presentare il pensiero fondamentale del Patriarcato Ecumenico, con il quale la Chiesa Ortodossa risponde tangibilmente alle grandi sfide della comunità internazionale odierna, che è la realizzazione della pace, della giustizia, della libertà, della fraternità e dell'amore verso l'uomo. Vengono visti i fatti storici, come Sinodi, incontri, fondazione di istituzioni, visite e pellegrinaggi patriarcali, conferenze e consultazioni accademiche, ma si approfondisce anche nel magistero della Chiesa Ortodossa, presentando e analizzando l'insegnamento dei Patriarchi Ecumenici, esposto negli innumerevoli discorsi, messaggi, dichiarazioni, lettere e altri loro scritti. -
Reddito garantito e innovazione tecnologica. Tra algoritmi e robotica
Il problema è la soluzione, proprio così. La sostituzione di lavoro con macchine intelligenti è un problema fin quando riteniamo che il lavoro salariato sia la condizione necessaria e indispensabile per poter avere accesso alla ricchezza sociale, per poter sopravvivere. Ma diventerebbe una soluzione non appena ci liberassimo di questa visione limitata che nacque da una situazione di scarsità, ma che è un ostacolo al pieno dispiegamento del possibile, quando l'intelligenza tecnica e scientifica mette a disposizione della società una ricchezza potenzialmente illimitata. -
La bella eterna. Il mistero della Chiesa
Frutto di discorsi tenuti, nell'anno 1989-1990, ai catechisti dell'arcidiocesi di Atene nel quadro di un ""seminario"""" consacrato alla loro formazione, il presente libro si rivela una vera iniziazione al mistero della Chiesa. Ossia al mistero della Sposa, celebrato nel Cantico dei cantici. Da buon mistagogo, ispirandosi alla lettera e allo spirito dei Padri, il metropolita Hierotheos ci segnala le vie fondamentali di accesso a tale mistero. Ci tratteggia i principali connotati biblici della Chiesa; le proprietà che la contraddistinguono, professate ogni volta, solennemente, nel Credo; la sua relazione imprescindibile (pericoreticà) con l'Ortodossia e con l'Eucaristia; il suo rapporto con Dio, con il mondo, con l'uomo, con il tempio di pietra, nella maestosa (da vertigini!) visione di Massimo il Confessore; i segni distintivi di un pensiero che voglia essere conforme al suo pensiero; la cattolicità della sua vita, che prevede, senza divisioni ma anche senza confusioni, sia azione che contemplazione, sia sacramenti che ascesi, sia teologia apofatica che teologia catafatica, sia monaci che coniugati, sia monasteri che parrocchie, sia chierici che laici; il suo legame con la legge (e con le sue deviazioni possibili: antinomismo e legalismo); la secolarizzazione che talora la infetta, come infetta, talora, la teologia e la pastorale; il """"Synodikón dell'Ortodossia"""" che, proclamato ogni prima domenica di quaresima, rievoca con anatemi e con acclamazioni le eresie che hanno tentato di piegarla e le verità che essa ha di volta in volta, caparbiamente e santamente, riaffermato (grazie all'impavida confessione di tanti suoi membri, battezzati nella nube luminosa dello Spirito). Una mistagogia, questo libro. Semplice (l'oralità e le sue esigenze la informano tutta). E nondimeno profonda (come è sicuramente profondo il pensiero dei Padri copiosamente citato). Un umile strumento per esperire, con maggiore consapevolezza, la Chiesa. Che non è anzitutto un oggetto su cui costruire un'indagine, ma un corpo di grazia in cui entrare, vivere e morire. Per gustare, fin d'ora e per sempre, nella terra dei viventi, e cioè in essa, l'identica vita del Vivente. Dello Sposo del Cantico che, sull'altare, consegna a lei, ogni giorno, la propria vita che fa morire la morte."" -
Il diavolo veste ISIS. Lo straniero di casa
Nel mondo globalizzato la quantità ha emarginato la qualità. Regna il quanto che misura la nostra (in)felicità. Il quando (il tempo opportuno dell'incontro), il perché (la domanda del desiderio), il come (le strade da percorrere) e il dove (il luoghi dell'incontro) subiscono la sua feroce sovradeterminazione nei rapporti di scambio, sempre più ineguali e inariditi. L'ineguaglianza degli scambi determina i movimenti migratori, li costituisce come sradicamento totale, esilio senza sogno. Chi governa dovrebbe avere il coraggio di dire ai cittadini che far spazio, donare in modo unilaterale, non è impoverimento, né sacrificio. È un investimento per il futuro, crea le condizioni per essere ricambiati, quando lo scambio sarà diventato possibile. L'unico modo per proteggere da smottamenti catastrofici un mondo sempre più in movimento e renderlo vivibile. Non si può abitare nell'estraniazione, privi della possibilità di un incontro. Il gesto folle del terrorista suicida ci informa che arriviamo troppo tardi all'appuntamento con l'altro e incontriamo solo la morte. L'indifferenza affettiva genera una violenza distruttiva invisibile che cancella le radici dei nostri legami con la vita. -
Simone Weil e la questione gnostica
Il pensiero di Simone Weil, una delle voci più significative del '900, ha conosciuto in questi ultimi anni una rinnovata fortuna. Sebbene l'opera della filosofa, mistica e scrittrice francese sia stata oggetto di numerosi studi che l'hanno analizzata da diverse prospettive, alcuni aspetti della sua riflessione sono stati trascurati dalla critica e restano terreno fertile di analisi, come nel caso del rapporto tra la Weil e lo gnosticismo. All'interno di un tema tanto ampio, come può sembrare quello del rapporto di un filosofo con un orientamento del pensiero articolato com'è stato lo gnosticismo, si è scelto di focalizzare gli sforzi nel tentativo di far emergere quell'idea di Dio elaborata dalla Weil, che fu una pensatrice fortemente attratta dalla deriva gnostica; il Dio weiliano, infatti, non è più onnipotente, bensì assente, un Creatore che si è ritirato dal mondo, un Dio che vogliamo provocatoriamente definire ""gnostico"""", trascendente, perché, come sostiene la filosofa francese, l'atto di creazione non va inteso come un atto di potenza, ma di abdicazione, nel quale Dio, avendo rinunciato a essere re del mondo, vi ritorna come """"mendicante""""."" -
Pro und contra Anders e Kafka
Con un metodo filologico che si basa sulla lettura del testo in lingua originale, l'autore indaga il saggio di Günther Anders su Franz Kafka (1951). Attraverso l'attenzione per la lettera, sono emerse le rotte battute da Anders, la sua strategia argomentativa, i termini chiave della critica. Trattandosi di un commento, il testo segue la scansione del saggio di Anders in quattro parti: la prima riguarda il rovesciamento in Kafka tra al di là e al di qua, la seconda lo stile kafkiano, la terza il ruolo estetico della bellezza e quello ""paralizzante"""" delle immagini, la quarta il nucleo teologico. Nel corso dell'analisi emerge da una parte il pregio di Anders di aver messo in luce il rovesciamento come categoria chiave per la decodifica dell'intera opera kafkiana, dall'altra l'insostenibilità del metodo perseguito, il quale muove continuamente dal personaggio all'autore e da questo all'uomo, evidente tradimento del principio base di ogni critica letteraria."" -
Il neoliberismo è il problema del XXI secolo
A partire dagli anni '80, la maggior parte dei Paesi del mondo sono stati sottomessi a un regime politico, economico e culturale che va sotto il nome di ""neoliberismo"""". Questo pamphlet è dedicato ad illustrarne le definizioni, gli attori e le logiche operative, e a sostenere tre tesi radicali. Prima tesi: il neoliberismo è un sistema totalitario, perché aspira a controllare e influenzare ogni aspetto della vita degli individui, dal lavoro alla sanità, fino alle questioni più intime. Seconda tesi: il neoliberismo è un sistema genocida, perché trucida interi popoli e classi sociali, facendo ogni anno fra 20 e 50 milioni di morti diretti e indiretti, a causa di guerre, carestie, epidemie, inquinamento e disuguaglianze. Terza tesi: il neoliberismo è un sistema ecocida, perché depreda le risorse e devasta mari, foreste, suoli e aria, con la conseguenza che sta causando un collasso degli ecosistemi, nonché l'estinzione dell'umanità."" -
Porta la tua musica
"Lascia che il tuo amore/ Suoni al mio cuore/ E si posi sulla mia anima/ Fa che io senta nei fiori la tua armonia/ Come il vento porta la sua musica nell'aria/ Lascia che porti il suo amore nella mia vita/ Fallo bruciare nel fuoco della mia anima/ Lascia che io riporti a te questo amore/ Alla fine della mia vita""""" -
L' attimo e l'anima. Goethe nella metropoli di Simmel
La filosofia del denaro e la sociologia della grande metropoli sono i riferimenti più noti tra i quali si è organizzata la riflessione di Georg Simmel (1858-1918) sulla modernità. Essi non sono tuttavia gli unici. L'intellettualizzazione progressiva delle forme sociali e l'incremento abnorme della vita nervosa sullo sfondo dell'economia monetaria e dell' esistenza metropolitana hanno visto l'autore, sulla soglia quasi simbolica del primo conflitto mondiale, rivolgere a Goethe un ultimo sguardo filosofico e umano carico di partecipazione e velata speranza. La fisionomia del grande poeta tedesco, pur colta a partire da un determinato momento storico, sociale e culturale, si metamorfizza allora nelle mani di Simmel in un mito senza tempo: un'altra e forse ultima possibilità, insieme storica e ideale, di perfetta integrazione tra l'uomo e il suo mondo, la vita e la forma, la ricezione e la donazione. Ciò che Simmel ha altrove definito la ""tragedia della cultura"""", il conflitto mortale tra il fiume della vita e le sue cristallizzazioni specifiche, non trova spazio per svilupparsi nel meraviglioso equilibrio, insieme poetico ed esistenziale, della fisionomia goethiana. Il presente studio prende le mosse dal fittissimo dialogo intessuto con Goethe per mettere il mito esistenziale costruito da Simmel alla prova della modernità, con le sue strutture economiche e tecno-scientifiche. Fedele all'ispirazione più profonda dell'autore, esso si cala nel suo tema per superarlo verso una riflessione più comprensiva sul significato della """"vita"""" e delle """"forme"""" nella contemporaneità."" -
Simbolo e violenza
Le tesi che Bazzanella cerca di esporre nel suo saggio molto denso e ricco di contributi tratti dalla filosofia, dall'antropologia, dalla sociologia e dalla psicologia sociale, consiste nell'evidenziare come la violenza da un lato sia connaturata al ""senso"""" e al linguaggio dell'uomo, quasi a livello fenomenologico potremmo dire, dall'altro come essa si manifesti per un preciso inceppamento strutturale all'interno del senso stesso, ossia come una défaillance che non si traduce in una """"mancanza"""" o in un'impotenza, ma paradossalmente in una sorta di eccesso. Se il senso costituisce nel suo complesso quella struttura relazionale attraverso la quale incontriamo e affrontiamo la realtà, esso manifesta anche una doppia faccia, poiché rende possibile una """"comunità"""" con le proprie leggi e la propria etica, ma la minaccia continuamente alla base laddove instaura eccessive differenziazioni e disuguaglianze: """"il possesso della verità o, addirittura, il possesso in se stesso, sono il fondamento di ogni polemogenesi"""" ."" -
Anima nera. I legami occulti tra la mafia e la destra eversiva
Sin dagli anni '70 l'eversione nera ha sempre partecipato insieme a servizi segreti deviati, logge massoniche e criminalità organizzata alla realizzazione di delitti eccellenti, stragi e tentativi di colpi di stato per condizionare gli equilibri politici. Molti indizi fanno pensare che all'inizio degli anni '90 si sia riprodotto lo stesso schema in molti episodi, poiché, dopo la caduta del muro di Berlino, quando un cambiamento politico sembrava inevitabile, si è fatto ricorso alle stragi per impedirlo. Lo stesso connubio di interessi è stato riscontrato nella loggia occulta MammaSantissima, creata appositamente da massoni, mafiosi e neofascisti per inserire propri referenti all'interno delle istituzioni. D'altronde anche l'operazione ""Mondo di Mezzo"""" ha scoperchiato l'universo segreto di Mafia Capitale, sottolineando che il sodalizio criminale, creato negli anni di piombo, è ancora in grado di influenzare il potere. Questo saggio si sofferma sulla relazione di mutuo soccorso intercorsa tra la mafia e la destra eversiva, focalizzando l'attenzione sulla trasformazione di tali rapporti. Se ad inizio degli anni '70 infatti vi era stato un continuo scambio di favori fra le due compagini, successivamente i neofascisti divennero il braccio armato delle organizzazioni mafiose. Con la nascita della seconda Repubblica, i due gruppi convogliarono nella medesima organizzazione con la finalità di trattare direttamente con la classe politica per continuare a tutelare i loro interessi."" -
L' estremo sacrificio e la violenza. Il mito politico della morte nella destra rivoluzionaria del Novecento
La celebrazione della morte ha costituito un tema fondamentale della destra nazionalrivoluzionaria del Novecento. Questa constatazione implica che il tema della morte può essere utilizzato quale laboratorio d'analisi per osservare alcuni aspetti fondamentali dell'universo ideologico di questa cultura politica. Infatti, fenomeni quali il ""rito politico"""", l'""""estetizzazione della politica"""" e la """"sacralizzazione della politica"""" - sui quali negli ultimi decenni si è concentrata l'attenzione della più avvertita storiografia sul fascismo, da George L. Mosse a Emilio Gentile - intrattengono un rapporto molto stretto con la celebrazione politica della morte. Celebrando la morte, la destra nazionalrivoluzionaria ha inteso offrire una risposta alla crisi di senso diffusasi in settori consistenti delle masse nel corso del Novecento. Inoltre, proprio il rivendicato confronto con la morte tradisce la vocazione nazionalrivoluzionaria alla """"radicalizzazione dello scontro politico""""."" -
Poesie per un uomo
L'invenzione. Se non ci fossi tu, ti inventerei, credimi, esattamente come sei. Ti inventerei a furia di dolore come si fa con dio o quelle cose di cui l'esempio manca, e l'uomo crea: il pensiero, l'immagine, il ricordo, la parola, la danza, il dolce suono, poiché l'amore stesso è un'invenzione. -
Il mistero del dragone. La dinamica economica della Cina
Ciò che è accaduto in Cina dopo il 1978 ha le sue radici nel periodo precedente che ha preparato le condizioni ideali per una crescita a due cifre e uno sviluppo economico basato sull'esportazione che pesa sulle spalle di quella classe operaia tanto idealizzata dall'ideologia di un marxismo rozzo ed estremamente contraddittorio. I 3000 delegati all'Assemblea Nazionale del Popolo del 16 marzo 2007 hanno approvato a stragrande maggioranza l'introduzione nella Costituzione cinese della proprietà privata e nel 2018 al Congresso Nazionale del Popolo, che ha approvato una modifica della Costituzione che prevede la presidenza a vita del leader Xi Jinping, hanno votato 59 miliardari tra imprenditori, accademici e celebrità di vario genere, sui 104 ultra-paperoni che si godono la vita nella patria di Mao. Le imprese decisive dell'economia cinese organizzano la loro produzione secondo le leggi della concorrenza, in un mercato regolato dall'offerta e dalla domanda. Attualmente, secondo la Federazione delle industrie e del commercio cinesi, il 65% del PIL proviene dal settore privato. Come scrisse Marx nel 1875, in una società il diritto non può mai essere più avanzato della sua struttura economica e del suo corrispondente sviluppo culturale eppure esistono ancora delle persone che credono nell'esistenza di una ""via cinese"""" alla crescita economica senza rendersi conto che un Paese arretrato come la Cina ha dovuto attraversare in un tempo estremamente ridotto tutte le tappe che hanno portato alla trasformazione dei Paesi in via di sviluppo in vere e proprie economie capitaliste moderne. Non esiste un modello economico cinese ma solo un modo di produzione capitalistico che ha ormai pervaso tutto il globo terrestre. Nonostante tutto ciò, i leader del PC cinese continuano a rivendicare il socialismo, mentre legittimano la proprietà privata dei mezzi di produzione ed invitano i capitalisti a unirsi al partito. Ci sono persino """"teorici"""" al di fuori della Cina che dichiarano di essere """"anti-capitalisti"""" (o addirittura """"socialisti""""), e che approvano una tale aberrazione.""