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Countdown. Studi sulla crisi. Vol. 4
Countdown è una nuova pubblicazione delle Edizioni Colibrì che continuerà nel tempo, offre materiale di economia politica marxista, classica e variamente radical raccolto dalle migliori fonti in giro per tutto il mondo. I lavori presenti in Countdown sono di un tipo e qualità che nel panorama italiano non è disponibile presso nessun'altra fonte. Se qualcuno pensa che il capitalismo internazionale si trovi in una situazione piuttosto critica ed è magari interessato a studiare un poco la faccenda, Countdown è fra le cose che fanno per lui. -
Pensare la pedagogia in prospettiva fenomenologica-esistenziale. Husserl, Heidegger, Jaspers
L'idea di questo lavoro di ricerca si incentra sulle possibilità di pensare la pedagogia in base al quadro categoriale sviluppato dalla fenomenologia filosofico-esistenzialistica. Due le finalità principali: da un lato, percorrere una via di autochiarificazione esistenziale, restituendo al singolo la decisione sul senso del mondo (in cui è radicato e di cui è parte), la libertà (individuale) di scelta e il suo poter essere; dall'altro, aprire, con le categorie della cura, del co-mondo, del con-essere e della responsabilità come trascendenza, al contesto generale delle relazioni interpersonali essenziali per lo sviluppo delle qualità umane in un mondo sempre più difficile e globalizzato. Siamo all'interno teorico e pratico di una linea di pensiero (a dire il vero, in parte, già prefigurata dalla tradizione neoumanistica europea mediante quel processo di Selbstbildung che Goethe, Schiller e Wilhelm von Humboldt avevano indicato come fondamento dell'educazione) che può dare compiuta consistenza, soprattutto, alla coscienza storica dell'humanitas nell'intreccio inter-relazionale: Io-mondo/essere-nel-mondo. Tale concezione, oggetto di studio, in parte, già in Hegel e ampliata dalla linea storicistica con i contributi di Dilthey e dei suoi scolari e interpreti e, non da ultimo, nutrita e vivificata grazie ai contributi di Heidegger e Gadamer e dagli approcci ermeneutici in generale, riporta alla luce, come questa ricerca dimostra, il patrimonio della Bildung , oggi minacciato dalla dimenticanza dell'essere (così almeno nell'analisi fenomenologica di Heidegger), ma forse e soprattutto dall'imporsi del monopolio dei saperi nomotetici sull'esperienza normativa e riflessiva (o simbolica), sulla scia di logiche in gran parte di mercato a cui sembrano, almeno in parte, volersi orientare anche le scuole e le università. È il pensiero meditante e riflessivo quel che con questa ricerca, filosoficamente e pedagogicamente, si recupera. Il ritorno alle cose di Husserl, l'originarietà della domanda sull'essere di Heidegger, il senso della scelta e della trascendenza in Jaspers, permettono di uscire - come i presupposti e i risultati di questo lavoro di ricerca dimostrano - dagli steccati e dai recinti schematici già saputi, definitivi e certi, in cui è già tutto valutato e ove regna la presunzione di poter tracciare nettamente la via alle nostre azioni umane. Il ritorno alle cose, all'essere e alla trascendenza apre, infatti, al concetto di mondo della vita, inteso come essere-nel-mondo, e di un Io, inter-relato col co-mondo, su cui è possibile edificare non solo la filosofia, la scienza, la pedagogia, ma anche ogni altro tipo di senso e di progettualità che gli umani vogliono assegnare a se stessi e a un mondo che è sempre già dato, ma continuamente ri-emerge e si ri-costituisce nelle varie interpretazioni a partire dagli orizzonti fenomenologico-esistenziali che gli autori qui studiati evidenziano. -
La città rurale. Paesaggi in un continuo divenire
La cultura dell'incolto, che si è imposta come modello dominante dal dopoguerra, oggi mostra i suoi risvolti ed influenza significativamente l'assetto territoriale, il ciclo idrologico, la stabilità dei versanti, il rischio incendi e la vegetazione, quindi i livelli di biodiversità. ""Scontiamo così la nostra leggerezza di ieri, la nostra superficialità di ieri"""" scriveva Antonio Gramsci. La capillare rete di monitoraggio del territorio, che per secoli aveva garantito un utilizzo congruo delle risorse disponibili, si è sfaldata. Il 6° Censimento Generale dell'Agricoltura, pubblicato nel 2013 dall'Istat, ci indica come dal 2000 al 2010 le aziende agricole sono diminuite del 32% sul territorio nazionale, ma la superficie agraria utile delle singole aziende è aumentata: questo significa sempre meno addetti che controllano un territorio sempre più grande, ossia la perdita di capillarità nel controllo e nella manutenzione. Il monitoraggio costante del territorio può essere mantenuto solamente se sono presenti sul territorio attività agro-silvo-pastorali floride e vivaci, i cui conduttori hanno il triplice ruolo di produttori, gestori dei paesaggi e di """"sentinelle""""."" -
La porta del silenzio
La porta del silenzio... un silenzio ingravidato da quel solo istante di assenza di suono che precede la parola che altrimenti non riuscirebbe nemmeno a nascere. Questo istante potrebbe essere una specie di buco nel pensiero; pertanto è da qui che fuoriesce questo scritto. -
Andare ma dove? Diario dei venti anni
Questo libro, che ripercorre le tappe più significative della presenza politica e amministrativa del PSI, dal 1972 al 1992 a Trieste e nella Regione Friuli Venezia , vuole colmare un vuoto e riproporre, ricordandolo, quello che fu il ruolo dei socialisti. L'obiettivo è quello di opporsi alla ""damnatio memoriae"""" che li ha toccati dopo il crollo della """"Prima Repubblica"""" e di lasciare almeno una traccia di quella che fu una presenza politica significativa con i suoi meriti senza nascondere o sottovalutare gli errori. Partendo da quello che fu lo scontro politico, ideologico e culturale fra socialisti e comunisti, si sofferma sulle cause della progressiva perdita di credibilità del centro-sinistra che si è formato in Italia dopo il 1993 e indica alcuni spunti per la ricostruzione di un nuovo movimento riformista che sappia correggere gli errori compiuti di fronte alla """"globalizzazione"""" dell'economia per ridare speranza al ceto medio, al mondo del lavoro e alle classi più disagiate che, nella crisi di rappresentanza della sinistra italiana, si sono rifugiate nel """"sovranismo"""" e nella ricerca di tutela e protezione che le viene, oggi, offerta dai movimenti populisti."" -
I tre libri di Florencia
"Il leitmotiv del libro è l'esame dei meccanismi d'ispirazione, maturazione e stesura di un romanzo. Un itinerario nella testa (laboratorio) di un possibile scrittore. Viene in luce la differenza tra l'utilizzo in modo strumentale e ricombinante delle esperienze vissute (fattuali e psicologiche) e un racconto autobiografico. Questo è un romanzo sull'atto di scrivere un romanzo. I tre libri sono indipendenti, ma andrebbero letti tutti e nell'ordine. Sono fin d'ora enormemente grato a chi vorrà perdere parte del suo buon tempo in un cimento del genere, senza sapere prima se ne varrà la pena. Però, nei commenti, si prega di astenersi da termini come bello, piacevole, grazioso. Può darsi benissimo che questo libro sia un fallimento, come un saltatore che ponga l'asticella al di sopra delle sue forze e la faccia rovinare a terra. Ma non c'è mai stato nulla, di ciò che ho scritto, cui si attagliasse l'aggettivo piacevole. Questo genere di attributi indicano che, non avendo capito ciò che si è letto, non si è in grado di giudicare.""""" -
La mente umana e la mente artificiale
Diciamo le cose come stanno: l'Anima è l'uomo, come ha dimostrato Platone. Possiamo oggi accettare ancora questa logica, sostituendo la parola Anima con la parola Mente? Naturalmente cercando di capire cosa questa ultima parola significhi alla luce delle scoperte della neurobiologia, della genetica molecolare e dell'Intelligenza Artificiale. L'IA sta ricostruendo l'Intelligenza umana. Il suo risultato più importante è che l'IA sta svelando a noi stessi i meccanismi della nostra Mente. Quando funziona bene, la Mente è una e indivisa monade. Cerco di illustrare l'idea che la Mente sia la sinestesia di tre processi: Intelligenza, Memoria, Coscienza. Cerchiamo di capirle meglio una per volta separatamente tentando di dare loro un significato preciso facendo corrispondere loro dei fatti. Proviamo a capire fino a che punto esista una corrispondenza di queste parole con la realtà di ciò che è dentro la nostra testa. Intelligenza, Memoria e Coscienza indicano ognuna una rete di funzioni in intima interazione. Il senso di questo discorso è la ricerca dell'armonia unitaria della Mente e l'apprezzamento della sua unicità in tempi di IA. E viceversa cosa manca alla IA per diventare mente? -
La tentazione transumanista
Il termine transumanismo è abbastanza recente. Descrive un certo orientamento nell'ambito del pensiero politico e tecnologico, e allude ad un rapporto non necessariamente conflittuale tra l'uomo e la tecnica. La cosiddetta ""realtà aumentata"""" (augmented) costituisce l'esempio più classico di come la tecnica possa servire all'uomo per potenziare le sue facoltà. Ma anche la medicalizzazione sistematica della nostra società, la rincorsa all'integrazione alimentare, la """"non"""" ineluttabilità della morte, la robotica, l'intelligenza artificiale, i computer quantistici etc. Tutte le recenti acquisizioni tecnologiche, non ultima le applicazioni della genomica, non ci sottraggono tuttavia il sospetto che quella del transumanismo sia per ceri aspetti un'illusione. L'""""uomo transumanistico"""" non rappresenta soltanto un momento della storia contemporanea, ma il tratto distintivo della nostra specie. Al di là degli ottimismi o degli allarmismi (la tecnica ci distruggerà), Franck Damour ci offre uno strumento ideale per orizzontarci in un mondo tanto famigliare (Google ad esempio), quanto nella sua essenza estraneo e sicuramente non finalizzato al miglioramento assoluto dell'umanità."" -
La rivoluzione. Una bella avventura
Ragazzino ribelle per le strade di Berlino appena dopo la Prima Guerra Mondiale, Mattick inizia a impegnarsi nel movimento spartachista prima di diventare comunista antibolscevico. Nel pieno degli anni di fuoco della Rivoluzione tedesca (1918-1924), egli ci racconta il suo incredibile percorso tra azione diretta e repressione, illegalità e clandestinità. Il riflusso del movimento rivoluzionario e la potente crescita delle forze autoritarie - stalinismo e nazismo - lo spingono, al pari di tanti altri, ad emigrare. Negli Stati Uniti si impegna a fianco degli IWW e di altri gruppi radicali, per poi partecipare al grande movimento degli scioperi degli anni '30 dove si mescolano vagabondi, sindacalisti e rivoluzionari. Egli ci fa immergere in momenti di intensa agitazione sociale, oggi sconosciuti. Questa fu una grande avventura: da un continente all'altro, la traversata degli anni bollenti dell'""età degli estremismi"""". P. Mattick ce la racconta con sagacia dando spazio ai suoi compagni di lotta, ai suoi nemici, alle discussioni e alle idee che sempre accompagnano l'azione, agli incontri tra gli operai radicali con le avanguardie artistiche dell''epoca, espressionisti e dadaisti."" -
I dieci anni che sconvolsero il mondo. Crisi globale e geopolitica dei neopopulismi
I dieci anni che sconvolsero il mondo sono gli anni della prima crisi effettivamente globale che continua a investire gli assetti usciti vincenti, e apparentemente privi di alternative, emersi dalla rivoluzione neoliberista dell'ultimo trentennio. La crisi si caratterizza per aver investito in profondità e successione strettissima i meccanismi della globalizzazione finanziaria, lo scontro geopolitico che ne è seguito a scala mondiale, in particolare tra Stati Uniti e Cina, e le dinamiche della strutturazione e della soggettività delle classi sociali. È solo in questo quadro complessivo che può essere affrontato il fenomeno emergente in Occidente dei neo-populismi, ben oltre la riduttiva contrapposizione fra denigrazione politico-mediatica e facili attese, fra preoccupati e apologeti. Quali gli elementi di rottura, e in quale direzione vanno? Il libro interroga i neo-populismi collocandoli sul filo del tempo, attraverso l'intreccio dialettico tra il Sessantotto e gli assemblaggi della globalizzazione. È in gioco la trasformazione non contingente della lotta di classe dalle forme novecentesche del movimento operaio classico a quelle attuali degli iper-proletari senza riserve. -
L' obsoleta mentalità di mercato. Scritti 1922-1957
L'interesse per Karl Polanyi continua ad aumentare nell'epoca del neoliberismo globale. Oltre mezzo secolo dopo la sua morte e tre quarti di secolo dopo la pubblicazione della sua opera più famosa, ""La grande trasformazione"""", Polanyi può aiutarci a conoscere e ad affrontare problemi attuali. Egli spiega la genesi, la particolare natura e la storia della nostra società, tenendo a precisare, all'inizio di quell'opera, che egli parla del passato per l'urgenza di pensare al futuro. Se le sue analisi restano oggetto di interpretazioni diverse e controverse non è solo per la loro profondità, ma anche per la sensibilità politica di cui sono intrise, e che sollecitano nel lettore. Resta urgente l'interrogativo da lui posto in un articolo del 1947: riusciremo ad adattare creativamente l'economia """"alle esigenze dell'esistenza umana""""? Questo volume, che comprende tale articolo e da esso prende il titolo, intende contribuire alla discussione su Polanyi - ma non solo - presentando suoi scritti dal 1922 al 1957, alcuni noti ma difficilmente reperibili, altri mai pubblicati o mai tradotti."" -
Una sera nel deserto del monte Athos. Dialoghi con un eremita sulla preghiera del cuore
«Nelle pagine seguenti presenterò una conversazione con un Anziano aghiorita. Non era mia intenzione farne una trascrizione. Ma un giorno, mentre mi apprestavo a leggere un'opera di san Massimo il Confessore, ho sentito una voce interiore che mi esortava a mettere per iscritto il colloquio avuto con il sapiente monaco - sapiente secondo Dio - della santa Montagna. E ho obbedito a quella voce, anteriormente, lo confesso, mai accarezzata. Ho iniziato a scrivere, così come il dialogo mi tornava alla mente. Ecco perché tutto ciò che segue è un lavoro di poche ore: ne chiedo scusa ai lettori...». Così inizia il libro. Che ci prende per mano e ci fa penetrare «nella nube della preghiera di Gesù» - il Sinai e il Tabor -, dove incontreremo Dio (la preghiera è il monte dell'incontro...). L'eremita dell'Athos, con la sapienza che ha succhiata dai Padri, verificata nella carne e nel sangue della propria esperienza, ci rivelerà - grazie al vivo ricordo dell'allora archimandrita e ora metropolita Hierotheos - le molteplici facce della preghiera ""del cuore"""" o """"intellettiva"""" o """"di Gesù"""" o """"monologica"""": «Signore Gesù Cristo, Figlio di Dio, abbi pietà di me!». Ce ne svelerà il valore. Gli stadi. I modi. La lotta del diavolo per impedirla (e le contromosse dell'orante). Il sopraggiungere della grazia e il suo nascondersi, quando la si recita. I frutti saporosi e dolcissimi. Gli errori che si commettono nel praticarla e come affrontarli. La sua necessità per tutti: clero e laici. Il suo dilatarsi, sino a farsi intercessione per gli altri... Un vero trattato sulla preghiera, questo libro, nella forma particolare e semplice di una conversazione, di un dialogo. Una vera chiave di accesso ai tesori della Filocalia, questo libro (a quell'antologia patristica che ha, nella """"preghiera del cuore"""", una delle perle più preziose). Un libro che ha conosciuto traduzioni in svariate lingue e, in Grecia, più di venti edizioni... «L'asceta santo ti parla dalla montagna della contemplazione e dal mare dell'eternità. Al di là dell'ordinario e dell'umano. Al di là di ciò che tu sei». Per farti diventare, un poco, ciò che lui è. Ti parla, perché ha esperienza di Dio. E vuole - attraverso la preghiera - battezzare anche te nella luce divina."" -
Domani è la promessa...
La gente, in fondo, si accontenta di poco, pensava Tito, mentre passeggiava nel parco. Guarda là quel signore com'è contento di girare con il suo cagnolino. E quella ragazza impegnata a correre mentre ascolta con le cuffiette la sua musica. Si potrebbe vivere meglio senza l'incalzare incessante di un mondo che avvalla politici senza scrupoli, stakanovisti e consulenti impazziti. La gente è stanca, rifletteva, di offerte, finti premi, proposte, suggerimenti, finanziamenti, sconti, investimenti, conti correnti, tutto quel bagaglio violento che la società dei consumi odierna mette a disposizione di imprenditori scostumati. Tito stava tentando di saltare giù dal carrozzone ma non capiva come fare. Sapeva solo di avere le tasche piene di un mondo vuoto che la gente riempiva con acquisti, telefonini, tablet e internet, quel paradiso virtuale che portava direttamente alla fine di una strada a fondo cieco. Nell'intimità della propria abitazione, osservò per l'ennesima volta le foto di figli e parenti accuratamente disposte sulla vetrinetta di uno dei mobili del soggiorno. Ma quel pomeriggio di inizio d'anno era diverso. Quelle foto sembravano voler dirgli qualcosa. -
Comandiamo noi. L'eredità di Felice Maniero e i nuovi padrini del Nordest
Il Nordest è una terra di mafie. La criminalità organizzata, a differenza di Lombardia ed Emilia, non è stata importata ma è nata e si è sviluppata in questo territorio. Felice Maniero e la mala del Brenta hanno creato in Veneto un sistema criminale basato su rapine milionarie, traffico di stupefacenti, contrabbando di armi con la ex-Jugoslavia e trattative occulte con lo Stato. Il pentimento di Faccia d'angelo però rompe il meccanismo e il Nordest piomba nel caos. Le mafie tradizionali hanno finalmente la strada spianata per una nuova corsa all'oro. Camorra, Cosa Nostra e 'Ndrangheta ma anche mafia nigeriana e cinese. Da Venezia a Padova, da Rovigo a Belluno, ormai nuovi padrini comandano in Veneto seguendo una logica di spartizione del territorio. Sfruttano le fiorenti aziende venete e la complicità di imprenditori collusi per creare un vero e proprio sistema economico ""alternativo a quello legale""""."" -
Simbolo e violenza. Vol. 2: Del fallimento.
Il fallimento costituisce il grande rimosso della cultura occidentale. Questa rimozione nella storia ha assunto varie forme: dal peccato originale del cristianesimo o dalla ""macchia""""(""""stigma"""") legata religiosamente alla classe sociale di appartenenza e al censo, per arrivare in tempi più recenti alle antropologie filosofiche, agli esistenzialismi, ai vari debolismi post-moderni, sia etici che teorici, finendo con la riflessione post-comunista ispirata alla sconfitta sistematica e strategica di un'idea o un'utopia. In qualche modo pare non si siano fatti i conti con un fallere molto più pervasivo di quello che si creda, cioè con un deficit o mancanza costitutive che non possono essere trasfigurate semplicisticamente in agente positivo della civilizzazione e della storia. In altri termini l'uomo sarebbe quell'animale che, già da sempre decaduto e deficitario, compenserebbe la propria condizione fallimentare con un'ipertrofia ad un tempo tecnica e simbolica. E il fallimento non rappresenterebbe che il propulsore fondamentale di vittorie e successi, rimanendo quindi inviluppato negli intrighi di un dispositivo etico e culturale secondo il quale ci possono essere effettivamente dei vinti e perdenti, ed esiste qualcosa che possiamo definire """"vittoria"""". Il contesto agonistico della contemporaneità sembra confermare questo sospetto a partire dalla ridondanza lessicale di termini come competizione, performance, risultato, classifica, graduatoria, meritocrazia, successo, etc.. Ma che cosa significa davvero vincere? E andando oltre al significato della parola """"vittoria"""", il significato in sé, in quanto costruzione di un senso, implica davvero anch'esso, quasi circolarmente, una vittoria, originaria o teleologica che essa sia? Oppure il fallere è proprio un """"modo"""", qualcosa di molto più realistico e immanente alla nostra esistenza, al di là delle suggestioni heideggeriane e post-heideggeriane? La posta in gioco è molto alta: l'attuale condizione dell'umanità, sia per la crisi eco-climatologica che stiamo vivendo, sia per l'eccesso demografico (e potremmo dire per un eccedere che pare costituire l'altro risvolto di ogni ideologia della vittoria, nonché una vera e propria matrice genetica dell'homo sapiens) ci pongono innanzi a quello che solo in apparenza si configura come un paradosso, cioè all'eventualità di giocare un gioco che non si può affatto vincere ma soltanto perdere."" -
Countdown. Studi sulla crisi. Vol. 5-6: mito del Welfare State: la vera natura del salario sociale nell'economia capitalista, Il.
Gli osservatori e gli accademici di varie tendenze in passato si sono precipitati a sciorinare esternazioni superficiali e sociologiche sul boom economico del dopoguerra che avrebbe portato ricchezza e benessere ai lavoratori senza preoccuparsi minimamente di verificare se tale benessere non sia stato semplicemente pagato dalla classe operaia come ogni merce o servizi forniti dal mercato. Ciò che mancava era un'analisi approfondita delle spese sociali, delle tasse pagate e dei contributi alle famiglie dei lavoratori, e una stima dei benefit netti ricevuti da queste ultime. Negli anni '80 ci siamo trovati di fronte ad una tendenza sempre più accentuata che porterà a tagli sempre più consistenti al welfare state grazie all'avvento dei governi conservatori negli USA, in Gran Bretagna e alle politiche neoliberiste dei paesi OCSE portate avanti anche da governi ""progressisti"""". Oggi in conseguenza della devastazione provocata da una pandemia globale gli """"esperti"""" sono stati completamente spiazzati dallo stato delle cose e cercano in ogni modo di recuperare credibilità riproponendo un neo-keynesismo basato su una spesa statale mastodontica senza capire minimamente cosa significhi."" -
Epigenetica, il DNA che impara. Istruzioni per l'uso del patrimonio genetico
"Epigenetica è il DNA che impara da quel che gli succede nella vita. Epigenetica è una scienza che conosciamo da breve tempo che ci permette di capire meglio noi stessi, domanda antica che ha finalmente avuto, seppur parziale, risposta. Epigenetica vuol dire: trasmissione di tratti e di comportamenti senza che la sequenza genica subisca cambiamenti. In questo fenomeno ho guardato quindi con cura, e qui descrivo; e so che da madre e padre, ai quali sono grato, ho ricevuto un programma e uno spartito che mi diceva in gran dettaglio cosa fare, ma mi lasciava libero di farlo, e come, e quando. Son dunque nato con genetica precisa indicazione insieme a totale libertà di come interpretarla. Natura e tempo e indifferente evoluzione han fatto sì che tutte le esperienze che ho fatto vivendo si siano iscritte sul DNA che porto e che ho trasmesso in parte han fatto sì che di esse resti traccia chimicamente scritta sull'elica mia doppia. Oggi sappiamo in parte come, e questo il libro lo spiega e lo descrive. E sappiamo che quel che abbiamo fatto, di buono e di sbagliato non viene disperso per intero. Il tuo DNA, o tu che leggi, prende continuamente appunti.""""" -
Dieci brevi lezioni di critica dell'economia politica. La rivoluzione culturale per capire e affrontare la disoccupazione
Quando in futuro si cercherà di dare un senso alla nostra epoca si dirà che è stata l'epoca del letargo sociale. Come molte specie animali che, di fronte alle difficoltà di vivere l'inverno, hanno elaborato un meccanismo difensivo di rifugio nell'inattività, così la nostra società, investita dall'inverno della crisi, si comporta come un orso addormentato nella sua tana. Sopravvive sonnecchiando e raschiando il fondo delle conquiste di cui ha goduto con lo stato sociale keynesiano. Ma il letargo non può essere infinito, pena la morte per inedia. Ma il sacrificio di due generazioni sarà sufficiente a risvegliare la società dal suo letargo? C'è qualche germoglio primaverile che possa finalmente sollecitare il senso comune a riaprire gli occhi e ad assumere su di sé il compito di comprendere che cosa sta succedendo? Nel testo l'autore tenta la difficile operazione di confrontarsi criticamente con la storia e con le interpretazioni della crisi che circolano attualmente nella società, per fornire la base del rivoluzionamento culturale di cui c'è urgente bisogno. Ciò che può scaturire solo da una serrata critica dell'approccio economico oggi prevalente. -
Appunti di prova generale. Come sarebbe stata la morte?
Perduto, errabondo nel labirinto dei misteri del Creato, non aveva fiducia nella propria logica, sentiva che quelle tenebre splendenti gli sciabolavano la mente, sentiva emergere spazi inesplorati, silenzi difficili a interpretare, talvolta incomprensibili, silenzi eloquenti. Egli era il più misero elemento del mondo, un granello di sabbia trascinato per quella sacra immensità dal vento dell'amore e della morte. Chi era egli? Che cosa cercava?... Perché aveva conosciuto proprio quelle persone e non altre, come alcune di quelle in cui s'imbatteva di tanto in tanto per strada e che a lui, talvolta, parevano quasi propense a schiuderglisi per sapere chi fosse? Quale enigmatica casualità aveva stabilito chi dovessero essere i suoi compagni di scuola, i suoi amici, i suoi compagni all'università, i suoi colleghi - per non parlare della inesorabile legge del sangue che lo aveva vincolato ai suoi genitori?... -
Anthropocene. Capitalismo fossile e crisi del sistema Terra
La scienza ci dice che è iniziata una nuova e pericolosa fase nell'evoluzione planetaria: l'Anthropocene, un periodo di temperature in aumento, condizioni meteorologiche estreme, innalzamento degli oceani ed estinzioni di massa. L'umanità deve affrontare non solo un maggiore inquinamento o un clima più caldo, ma una crisi del sistema terreste. Se si mantengono gli attuali standard sociali, questo secolo sarà caratterizzato da un rapido deterioramento del nostro ambiente fisico, sociale ed economico. Grandi parti della Terra diventeranno inabitabili e la stessa civiltà sarà minacciata. Di fronte all'Anthropocene mostra cosa ha causato questa emergenza planetaria e cosa dobbiamo fare per affrontare la sfida. Colmando il divario tra la scienza che studia il sistema terrestre e il marxismo ecologico, Ian Angus esamina non solo le ultime scoperte scientifiche sulle cause fisiche e le conseguenze della transizione all'Anthropocene, ma anche le tendenze sociali ed economiche che sono alla base della crisi. La sopravvivenza nell'Anthropocene, sostiene Angus, richiede un cambiamento sociale radicale, che sostituisca il capitalismo fossile con una nuova civiltà ecosocialista.