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Margini del 1968. Profeti e servizi segreti
Vi sono marginalità ideologiche e marginalità geografiche nel 1968. Riportarle al centro dell'attenzione permette di rendere più complessa ma al contempo più ricca la visione d'insieme. Oltre alla contestazione di sinistra, era attiva anche quella dei cattolici, mentre si faceva sempre più evidente la presenza della destra e delle agenzie di intelligence. Il 1968 in una regione marginale non arrivò al prestigio delle pagine dei quotidiani nazionali. Quasi nessuno dei suoi leader diventerà noto, alcuni, come nel resto d'Italia, imboccheranno la strada tragica e perdente del terrorismo. Ciò non toglie che importanti e molteplici fermenti di discussione politica, come le battaglie culturale per l'università e per l'autonomismo o come le precoci proteste del mondo ecclesiastico, o ancora e soprattutto come lo sviluppo di una coscienza civile moderna e libera con l'inizio della battaglia per il divorzio di Fortuna e la sperimentazione antipsichiatrica di Basaglia e Cotti, anticiparono e sostanziarono in Friuli il ciclone buono del 1968. Con un saggio di Pier Luigi D'Eredità. -
Se questa è la vita
Siamo nello scorcio degli anni novanta del secolo scorso. Sono passati venti anni dalle ultime scaramucce delle lotte studentesche che sul finire degli anni settanta hanno messo a soqquadro le città universitarie del nord Italia. I genitori del protagonista - Avvocato e Tristana-Marta - sono tra i reduci di quelle battaglie: le hanno combattute da giovani universitari con frenetica generosità e ora, fatta la pace con le ingiustizie del mondo, vivono con altrettanto fervore la loro vita dorata. L'ideologia domestica che hanno inoculato al figlio Michele si condensa nell'avvertimento: ""Sta' buono, fa' i fatti tuoi e disturbaci solo l'indispensabile"""". Il romanzo è il racconto di tre giornate cruciali e forse in qualche modo decisive da lui vissute con il cuore in gola una volta che messo alla prova da un ennesimo scontro col padre e da un'ennesima dimostrazione di ironico e crudele distacco da parte della madre si trova a dover affrontare da solo il suo destino. Lo accompagnano nella sua inquieta ricerca la maliziosa e invadente curiosità di Elena e l'amicizia discreta di Martina che gli dà l'occasione di entrare in contatto con un mondo prima d'ora sconosciuto."" -
Countdown. Studi sulla crisi. Vol. 3
Da troppo tempo assistiamo alla mancanza di un'opposizione teorica e pratica al sistema economico capitalistico e in gran parte gli intellettuali che frequentano i dibattiti nei mass media costantemente si propongono come salvatori del modo di produzione che domina la vita quotidiana dei lavoratori. La crescita economica diviene sempre più un miraggio e la produzione mainstream sull'economia e sulle misure da adottare è fatta di luoghi comuni fini a se stessi. Nell'avanzante caos le teorie economiche dominanti e le analisi che da esse derivano hanno perso ogni senso dimostrando, in maniera ancor più spettacolare del passato, di essere solo giustificazioni ideologiche dello stato di cose esistente. In tali condizioni si è deciso di produrre una serie di raccolte dal titolo Countdown Studi sulla Crisi, per favorire l'approfondimento da parte di coloro che sono realmente interessati alla critica della attuale situazione. Nelle pubblicazioni di Countdown Studi sulla Crisi vengono proposti degli studi che vanno a toccare gli aspetti fondamentali del capitale nelle diverse forme in cui si esprime. -
La società globale del rischio
In questa provocante raccolta di saggi, Ulrich Beck, sostiene la necessità di ricercare nuovi punti di riferimento per comprendere la società globale del rischio in cui ci troviamo a vivere oggi. L'autore delinea gli aspetti ecologici e tecnologici del rischio e le loro implicazioni sociologiche e politiche discutendo e rispondendo ad alcune delle critiche evocate dalle sue famose opere sulla società del rischio. Secondo Beck, la società odierna è governata da una ""politica globale"""" inesistente fino a pochi anni fa e tale fenomeno va esaminato nei termini della dinamica e delle contraddizioni di una società globale del rischio. Partendo da tale presupposto, i suoi saggi si interrogano su diverse questioni: che cos'è l'ambiente? Cosa la natura? Lo stato naturale? L'essere umano? Interrogativi che vanno affrontati in un contesto transnazionale, anche se le risposte che si ottengono sono elusive. I saggi contenuti in La società globale del rischio costituiscono le basi del """"Manifesto cosmopolitico""""di Beck, concentrato sulla dialettica tra questioni globali e locali che non rientrano nella politica nazionale. Riconoscendo che la diversità, l'individualismo e lo scetticismo sono caratteristiche proprie della nostra cultura, possiamo gettare le basi di una nuova coesione sociale, di un nuovo cosmopolitismo in cui l'incertezza creativa della libertà sostituisca la certezza gerarchica della differenza. Con questa decisiva raccolta Beck incoraggia una sperimentazione politica tesa a creare una moralità globale di condivisione del rischio che, nel futuro, potrebbe dar vita a potenti movimenti cosmopolitici."" -
Diario di guerra. Escalation verso la catastrofe (2016-2018)
Questo libro – basato sulla rubrica ""L’Arte della Guerra"""" pubblicata il martedì sul manifesto – propone una rilettura degli eventi internazionali alla luce delle notizie oscurate dai grandi media. Ripercorrendo gli ultimi anni, ci si rende conto che “il mondo dell’informazione”, dominato dai colossi della disinformazione, ci imprigiona in una sorta di Matrix: una realtà virtuale, soprattutto televisiva, con una enorme capacità persuasiva. Essa induce a credere che esista solo ciò che si vede (ossia ci fanno vedere) e non esista ciò che non si vede (ossia non ci fanno vedere). Viene così distorta o cancellata la realtà: i potenti interessi e le strategie che provocano crescenti tensioni e conflitti, la folle corsa agli armamenti che genera colossali profitti bruciando vite e risorse. Le forze della guerra avanzano puntando al primo, fondamentale obiettivo: la conquista delle menti."" -
La politica economica del nazionalsocialismo
Contrariamente a quanto accadeva nei maggiori paesi capitalisti dopo la Grande Depressione, in Germania il regime nazionalsocialista ha intrapreso una politica di prelievo fiscale e ha trasferito la proprietà statale e i servizi pubblici al settore privato per avere a disposizione le risorse necessarie al programma del Lebensraum ossia per la conquista dello spazio vitale verso est per il popolo tedesco. L'orientamento generale della politica economica dei nazionalsocialisti era l'esatto opposto di quella dei paesi dell'Unione Europea alla fine degli anni '90: considerando che le moderne privatizzazioni nell'UE avvenivano in parallelo con le politiche di liberalizzazione, nella Germania nazista le privatizzazioni sono state realizzate in un quadro di controllo crescente dello Stato su tutta l'economia attraverso la regolamentazione e le ingerenze politiche. Conoscere le dinamiche economiche e sociali del nazionalsocialismo è quindi utile ai fini di un ulteriore approfondimento relativo alla natura del totalitarismo così da eliminare qualsiasi paura, che viene diffusa regolarmente, di un ritorno al passato, a un periodo storico unico che non avrà mai alcuna possibilità di ripetersi. -
Filosofie della paura. Verso la condizione post-postmoderna
La paura è un sentimento spiacevole, una passione che fa parte integrante dell'essere dell'uomo e degli animali con una sua specifica funzione biologica. Ma la paura è anche un momento strategico all'interno del cosiddetto tardocapitalismo. Da un lato quest'ultimo non farebbe che enunciare l'esigenza della sicurezza, del benessere e di una tranquillità anestetica che rasenta l'accidia e l'indolenza. Dall'altro sembrerebbe alimentare la stessa paura, diffondendola ovunque e anzi alimentandola: catastrofi, immigrazione, violenza, obesità, dipendenza da droghe, ricerca del pericolo. Tutto deve far paura e la paura deve essere controllata e addomesticata. Ci troviamo in una condizione in cui non c'è più la paura tout court, bensì una paura della paura che funziona da un lato come meccanismo relativistico di produzione di continue forme di protezione e di difesa, dall'altro come meccanismo di disinnesco di questi medesimi dispositivi. La condizione post-postmoderna è dunque caratterizzata da un rischio: essa non costituisce letteralmente un post, ma è già presente nella contemporaneità in certe forme fideistiche di pensiero forte come il neorealismo, lo scientismo, il tecnicismo. -
Logos sinodale. La missione della Chiesa ortodossa nel mondo. I documenti del santo e grande sinodo della Chiesa ortodossa (Creta, 2016)
Il contributo della Chiesa Ortodossa alla realizzazione della pace, della giustizia, della libertà, della fraternità e dell'amore tra i popoli e l'eliminazione delle discriminazioni razziali e di ogni altro tipo. ""Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare suo Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna"""" (Gv. 3,16). La Chiesa di Cristo vive """"nel mondo"""", ma non è """"del mondo"""" (cfr. Gv. 17, li e 14-15). La Chiesa, quale Corpo del Logos incarnato di Dio (Giovanni Crisostomo, Omelia prima dell'esilio, 2 PG 52, 429) è la """"presenza"""" vivente, il segno e l'immagine del Regno del Dio Trino nella storia, che annuncia la buona novella di """"una nuova creazione"""" (2 Cor. 5,17), """"cieli nuovi e una nuova terra, nei quali abita la giustizia"""" (2 Pt. 3,13). Un mondo, nel quale Dio """"asciugherà ogni lacrima dagli occhi [degli uomini] e non vi sarà più la morte, né lutto, né lamento, né affanno"""" (Ap. 21, 4-5). La Chiesa vive e gusta questa attesa, in particolare ogni volta che celebra la Divina Eucarestia, riunendo """"insieme"""" (i Cor. 11,17) i figli dispersi di Dio (Gv. 11,52) in un solo corpo, senza distinzione di razza, di sesso, di età, di stato sociale o altro, là dove """"non vi è né Giudeo né Greco, né servo né libero, né più uomo né donna"""" (Gal. 3,28, cfr. Col. 3,11), in un mondo di riconciliazione, pace e amore. La Chiesa pregusta questa """"nuova creazione"""", del mondo trasfigurato, anche nei volti dei suoi Santi, i quali attraverso la loro ascesi e virtù sono divenuti in questa vita, icone del Regno di Dio, dimostrando e assicurando in questo modo, che l'attesa di un mondo di pace, giustizia e amore, non è utopia, ma """"fondamento di ciò che si spera"""" (Ebr. 11,1), possibile con la grazia di Dio e la lotta spirituale dell'uomo."" -
Pianeta Terra. L'ultima arma di guerra
Questo libro nutre una radicale speranza di affrontare la nostra difficile situazione. È vero, la sua proposta di eliminare tutti gli eserciti e tutti gli irresponsabili esperimenti degli apparati militari e dei loro partner corporativi sembra un obiettivo impossibile nelle attuali condizioni del mondo, ben oltre le nostre capacità ed iniziative. Rosalie Bertell però ha indicato le cose giuste da fare. Il nostro comportamento quotidiano alimenta il sistema patriarcale alla radice del regime dominante, che sta ora raggiungendo livelli di violenza e irrazionalità senza precedenti. I nostri modelli di consumo e i nostri atteggiamenti politici subordinati - il fascista che tutti portiamo dentro di noi, come dice Foucault - sono le fondamenta ultime della situazione attuale. È nostra responsabilità rompere questo circolo vizioso, riformando cuori e menti per adottare altri comportamenti. Abbiamo bisogno di aprirci a nuovi atteggiamenti, come suggerito da Bertell, incorporando totalmente una attitudine postpatriarcale, come descritto in questo libro, rinunciando radicalmente al sistema gerarchico a noi imposto. Abbiamo bisogno di smantellare pacificamente il sistema dominante, a partire dal basso, un percorso sicuro per la trasformazione necessaria. Prefazioni di Manlio Dinucci, Gustavo Esteva, Claudia von Werlhof. -
Narrare la scuola. Insegnanti riflessivi e documentazione didattica
La documentazione è l'elemento portante del fare scuola: sostiene la memoria; dà la possibilità di comprendere e dialogare da diversi punti di vista; attraverso di essa i processi di pensiero si mostrano; le parole danno l'opportunità di cercare il significato dell'esperienza e raccontano la tensione dell'insegnante a farsi professionista consapevole. Documentazione come possibilità di sostare sulle cose, di rileggere un percorso, di riconoscere sguardi e possibilità. Documentazione come ascolto visibile, come costruzione di tracce che testimoniano non solo i processi di apprendimento, ma li rendono possibili proprio perché visibili. L'insegnante, se sa osservare, interpretare e narrare l'esperienza del conoscere, realizza la più alta possibilità di apprendere a insegnare. Postfazione di Dimitris Argiropoulos. -
Gaia Universalis. L'universo è un organismo vivente. Nuova ediz.
"L'universo è una struttura unitaria vivente"""". Il significato di questa affermazione viene precisato ed i suoi limiti discussi. Le basi di questa idea sono state poste da Alexander von Humboldt (che per primo ha concepito la rete della vita, formulata in """"Cosmos"""", 1834) e da James Lovelock che nel 1972 ha proposto l'unità vivente della Terra (""""Gaia, un nuovo sguardo alla Vita sulla Terra""""). Il concetto di Universo come unità vivente è strettamente legato al Principio dell'Osservatore, che è colui che sa cosa è la Vita e cosa è la Terra nella sua struttura unitaria, e chi è lui stesso. L'Osservatore in realtà sono gli Esseri Umani, me compreso. Per capire che senso ha che un organismo di questo Pianeta formuli un concetto di questo tipo va, in breve e con un po' di distacco, considerato anche lui. Il discorso inizia esaminando l'unità dell'Universo ed il concetto di Vita, cercando i punti di contatto tra i due argomenti e le proprietà che in Universo e Vita coincidono; o almeno si avvicinano. Il sottotitolo di questa prima parte è """"Il sesso degli angeli"""", a sottolineare la fragilità della logica dell'argomento e, per quanto mi riguarda, il suo interesse di confine tra fisica e metafisica. Il discorso prosegue poi occupandosi della Genetica della brava persona, ad indicare che la specie umana ha come carattere genetico intrinseco, come proprietà dirimente, alcune caratteristiche che lo portano da un lato alla socialità, dall'altro alla elaborazione del pensiero astratto. Poiché la vita e le condizioni che la permettono e la mantengono sono tutto fuorché astratte ed evanescenti, vengono esaminate le ultime tappe della evoluzione umana ripercorrendo i cambiamenti che hanno permesso, e causato, di essere quello che siamo e di pensare in modo ampio. Di questa straordinaria realtà e della unicità di questo processo evolutivo non ci si rende in genere ben conto. Vengono ricordate alcune tappe evolutive del pensiero umano che riguardano in modo particolare i limiti che separano fisica e metafisica. Tra le quali: la poetica di Esiodo ed il pensiero degli Stoici e dei Pitagorici, coloro che erano giunti alla convinzione che l'unica categoria della mente umana in grado di capire la natura ed il Logos che regge e guida l'Universo è la matematica. Da qui nasce la scienza e la capacità di spingere il pensiero fino ai confini dell'Universo, e di sentirci parte di esso." -
Il peso dei numeri. Teorie e dinamiche della popolazione
Il tema che Braudel poneva all'inizio, cioè alla base, di Civiltà materiale, economia e capitalismo, è oggi affidato solo a una branca quantitativa della divisione disciplinare voluta dai liberali al posto dell'unica scienza sociale storica. ""La popolazione è in declino, dobbiamo intervenire"""", """"I poveri aumentano di numero per la loro ignoranza"""", """"L'aumento demografico mette in pericolo l'ecologia del pianeta"""": i miti della demografia hanno conseguenze politiche, e vengono smentiti da questo lavoro, che ricostruisce e commenta le principali teorie a proposito di ciò che determina gli andamenti nel tempo della popolazione umana. Il volume ragiona sulle dinamiche della popolazione sia dal punto di vista macrostorico che microstorico. Presenta il quadro teorico che vede nel """"sistema-mondo"""" e non negli stati-nazione l'unità di analisi fondamentale per la scienza sociale. Traccia poi una griglia per la comprensione delle motivazioni delle decisioni procreative - includendo nel concetto anche la semplice accettazione della nuova vita concepita - decisioni in cui la volontà femminile ha storicamente acquistato un peso maggiore. Si dà nuovo rilievo alla teoria della domanda di lavoro nel sistema capitalistico come base per l'accrescimento demografico: durante l'espansione coloniale europea ci fu un'estrazione violenta di lavoro indigeno per beneficiare i paesi del centro dell'economia-mondo capitalista. Questa estrazione era stata imposta innanzitutto alla classe lavoratrice dei paesi del centro nelle prime fasi di sviluppo del capitalismo, e poi venne spostata verso la periferia. La teoria della transizione demografica e l'ideologia della crescita infinita sono presentate criticamente: sono gli obiettivi della crescita economica a richiedere l'impossibile aumento costante della popolazione, è il capitalismo ad essere ecologicamente insostenibile."" -
Virginia e l'angelo
Un angelo è stato messo a guardia della prigione dorata di Virginia Stephen: un angelo venerato e potente, difensore del perbenismo soffocante e del moralismo ipocrita della società vittoriana, ma anche dispensatore di accomodanti e quiete certezze. Virginia però ha solo l’apparenza di una fragile ragazza destinata a ripercorrere il cammino verso la sottomissione che milioni di donne hanno intrapreso prima di lei. Virginia non accetta di obbedire all’angelo e decide di sfidarlo. E’ sorretta da un indomabile desiderio di realizzarsi, anche a costo di perdersi nei labirinti della pazzia. Da questa lotta nasce allora Virginia Woolf, donna irrequieta e trasgressiva, scrittrice impietosa e visionaria, interprete lucida e dolente dell’angosciosa ambiguità della vita. Un racconto degli anni giovanili di Virginia nei quali la lotta con l’angelo tocca il culmine e il percorso della sua scelta femminista si disegna lucidamente mentre crescono le ombre della follia che la porteranno al suicidio. Poetico e affascinante come un romanzo, non è solo la biografia, ma è soprattutto un omaggio a una donna che è riuscita a “scrivere sul silenzio, le cose che la gente non dice”. -
Vie traverse. Lukàcs e Anders a confronto
Il confronto tra G. Lukàcs e G. Anders è, dir poco, singolare, vista la lontananza teoretica tra due autori che hanno comunque lasciato un'impronta indelebile sulla scena filosofica del '900. La riproposizione di un sorprendente carteggio inedito in italiano, fra loro intercorso a fasi intermittenti tra il 1964 e il 1971, può essere l'occasione di esplorare vie oblique e insieme convergenti che investono questioni urgenti e drammatiche della contemporaneità (l'estraneazione e la manipolazione dell'uomo, l'invasività della tecnica moderna, l'interesse per Kafka, la militanza politica, il socialismo, il pacifismo e l'appello in difesa di Angela Davis). I saggi del presente volume tentano di approfondire l'analisi al riparo da facili schematismi e pregiudizi ideologici. -
Casa Pound. La destra proletaria e la «comunità di lotta»
Nell'ultimo ventennio in Italia sono emerse nuove sigle politiche del radicalismo di destra. Si tratta di organizzazioni, la più importante delle quali, CasaPound, è caratterizzata dall'impegno sul territorio, in particolare nelle periferie metropolitane, e dall'individuazione degli esclusi dal Welfare (disoccupati, lavoratori precari ecc.) come nuovi soggetti antagonisti. In questo modo, il radicalismo di destra ha superato il precedente nichilismo politico, che lo aveva connotato lungo un'intera fase della sua vicenda storica apertasi con la fine della seconda guerra mondiale, presentandosi come una destra proletaria. Le origini culturali dell'attuale destra proletaria sono da individuare nella riflessione di Accame, trascurato teorico della «destra sociale», e nella sua rilettura del fascismo come una forma di socialismo eretico. Dell'attuale destra proletaria viene analizzata soprattutto la tendenza al movimentismo, privilegiato rispetto alla forma-partito - una vocazione della destra estrema fin dai tempi del fascismo -, nonché il tentativo di ridefinire il rapporto vita-politica: un aspetto sottovalutato, ma che ha caratterizzato la cultura di destra nel corso del Novecento. -
Eros e Thanatos. Senso, corpo e morte nel seminario XX di Jacques Lacan
Il Seminario XX di Lacan si presenta con i toni di una sfida. Se in genere la riflessione dell'analista francese è sempre stata connotata da una certa oscurità e sfuggenza, in questo caso gli intrecci, le sovrapposizioni e le suggestioni centripete sembrano davvero prendere il sopravvento e demoralizzare il lettore. I temi che vi si dipanano sono invero molteplici e danno un primo senso al titolo del seminario - ""Ancora"""" - come se si trattasse di rimaneggiare per l'ennesima volta le classiche tematiche lacaniane: l'immaginario, il desiderio, l'Altro, il significante, il soggetto, l'oggetto a, il sembiante, il godimento, il reale. Eppure c'è un elemento in più che all'improvviso sembra far da collante: la questione del rapporto sessuale e della femminilità, infatti, pare fornire quell'orizzonte in cui i nodi problematici di Lacan rimasti ancora irrisolti trovano un qualche accomodamento, superando addirittura quella che era una generica prospettiva freudiana. È in gioco il """"rapporto con l'Altro"""" - con non dissimulate tonalità levinassiane - o più genericamente la """"relazione"""" tout court in quanto impossibile. Avviene così che attraverso questa problematizzazione: la questione della """"morte"""" apparentemente rimossa in Lacan, viene ad allacciarsi in modo funzionale al reale senza effetti di copertura e glissamento, e sino a innervare nella sua essenza lo stesso Eros; l'accusa d'aver depulsionalizzato il mondo freudiano in vista di un privilegiamento della pura struttura astratta del significante, s'infrange in virtù d'una nuova riconsiderazione della corporeità, del godimento e soprattutto di una dimensione del linguaggio che si """"fa carne"""" palpitante e che, invece di effetti, provoca semmai affetti (la lingua); diviene finalmente più perspicuo l'ingresso della topologia e dei nodi borromei in un contesto di tipo analitico, laddove nel rapporto sessuale sono in effetti in gioco l'Uno, il contare, l'apertura e la chiusura di spazi; emerge infine una singolare affinità con il pensiero di Derrida che ci indirizza - forse con un azzardo ermeneutico - verso una riconsiderazione """"fenomenologica"""" di Lacan, sottraendolo quindi a quella vulgata strutturalistica che lo stesso analista francese peraltro schivava e rifuggeva."" -
Big data, webfare e reddito per tutti. Siamo in rete, produciamo valore, vogliamo reddito
Siamo in rete, produciamo valore, vogliamo reddito. Oggi il Capitale esprime il proprio valore e vive all'interno dei neuroni e del silicio e questa evoluzione modifica la relazione tra Labour e Capitale. Individuare una sorta di Manifesto del WebFare, potrebbe significare una nuova presa di parola per rivendicare un reddito di base incondizionato, frutto del nostro essere connessi alla rete. -
Nuovo Pignone tra Umanesimo e futuro. Viaggio dentro l'industria per scoprire il lavoro del domani
Il volume si occupa di fotografare, da un osservatorio privilegiato, cosa accade intorno al lavoro in relazione al processo di trasformazione della cultura e degli asset delle aziende alle prese con la quarta rivoluzione industriale. Il libro entra nell'esperienza del Nuovo Pignone - esempio rappresentativo della fabbrica guidata oggi dalle strategie di una multinazionale - per raccontare cosa accade realmente dentro una manifattura alla prese con la globalizzazione delle attività e di una cultura del lavoro basata su esperienze e metodi di lavoro provenienti dall'estero non complementari, talvolta, con la storia e la tradizione culturale del territorio. Il testo evidenzia, in relazione a pubblicazioni recenti sul tema dell'organizzazione e del valore del lavoro di ieri e di oggi nell'era digitale, interessanti spaccati della fabbrica: particolarità, competenze e vitalità che stanno alla base della struttura aziendale legata alle peculiarità del suo territorio, al pensiero dell'Umanesimo, della creatività e del fare dell'artigiano che si esprime su livelli di prestazioni di eccellenza anche dentro le grandi manifatture che hanno fatto la storia del nostro paese. -
Dire fare inventare. Parole e grammatiche in gioco
Questo libro presenta alcune idee-guida rivolte a insegnanti che vogliono superare le stanche ritualità scolastiche imperniate su regola /esercizio /verifica e su errore /correzione /sanzione. Propone spunti di riflessione su aspetti particolari della lingua corredati da proposte di lavoro concrete, brevi testi, frammenti, stimoli attorno a cui avviare in classe un lavoro di osservazione e di riflessione. Da una parte il libro indaga sulla natura della lingua, considerata non come oggetto da conoscere in astratto e/o repertorio di 'modelli' da riprodurre, ma come strumento prezioso che tutti gli esseri umani hanno il diritto di possedere e usare, uno strumento di comunicazione da affinare via via per adeguarlo ai bisogni comunicativi di ciascuno. Dall'altra, il libro insiste sul ruolo fondamentale della metodologia e della didattica, ritenendo che siano fondamentali, in tutti gli ordini di scuola, l'uso della lingua e l'osservazione-riflessione sulla lingua ""in uso"""" stimolando un confronto di gruppo, in contesti in cui la classe è comunità di ricerca che costruisce il sapere."" -
Credo professo attendo. Sulle orme del Cristianesimo ortodosso
In questo libro, che contiene gran parte dei discorsi fatti in Italia negli ultimi quindici anni, p. Evangelos Yfantidis ci propone di scoprire l'Ortodossia tenendo sempre presenti i tre verbi che dominano il Simbolo della Fede in Cristo: ""credo"""", """"professo"""" e """"attendo"""". Credere a quanto deliberato e proclamato dai Santi Concili e Sinodi della Chiesa, dal primo, il Sinodo Apostolico, fino all'ultimo, il Sinodo di Creta; professare, attraverso la propria vita, l'identità Cristiana, scegliendo lo stile di vita, l'etica e i valori che provengono dal Vangelo di Cristo e dal magistero della Chiesa; e, infine, attendere il Regno di Dio, convinti fermamente che la nostra patria incorruttibile sia il cielo stesso. Vengono approfonditi alcuni aspetti che riguardano il mistero della Fede in Cristo, la storia e la vita della Chiesa Ortodossa, l'apostolato del Patriarcato Ecumenico, figure di santa memoria di vita, questioni pastorali, la dottrina etica e sociale, l'unità dei Cristiani, la protezione del creato, il dialogo interreligioso e altri temi.""