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Vado a comprarmi le scarpe da tango
Il tango è sensualità, seduzione, passione. Fatto di regole, gesti e sguardi, è un ballo tra anime, non solo tra corpi, è gioco di forme, di combinazioni possibili, e per Mario, il tanghèro protagonista di questa raccolta, rappresenta un microcosmo in cui gravitano donne fatali e sanguigne, maestri esotici, fotografi aggressivi, principianti allo sbaraglio. Tra vicende reali e surreali, milonghe affollate e personaggi bizzarri, mocassini aerodinamici e posture impeccabili, il tango diviene sentimento, ""pensieri tristi che si ballano"""" in quell'abbraccio fra uomo e donna perfetto come perfette devono essere le scarpe, amatissime dalle ballerine, con i tacchi vertiginosi e i laccetti colorati. Attraverso i diciassette racconti di """"Vado a comprarmi le scarpe da tango"""" si compone, così, un viaggio musicale che indaga con passo leggero e ritmo serrato la comunicazione umana, le relazioni emotive, la vita nelle sue intense e delicate geometrie."" -
Rosa carne
Femminilità ed erotismo, passione e conflitti interiori: le donne di Fiorella Corrado sono le protagoniste assolute di Rosa Carne, una raccolta di racconti brevi, intensi, che ci svelano le ombre e le luci amalgamate e nascoste nel corpo e nell'anima di eroine contemporanee combattute tra il desiderio del piacere carnale e quello di una felicità sfuggente e sognata. Eppure, è attraverso i sensi e l'eros che la donna cerca di conoscere l'antagonista maschile e al tempo stesso di conoscersi; non mancano i tradimenti, le bugie, le incomprensioni, le maschere indossate e poi strappate per rivelare un'identità femminile più profonda che arriva fino a quel rosa carne dello smalto steso sulle unghie, pallido e fragile tentativo di difendere il proprio naturale universo interiore. -
Ricordami la colpa
Ricordami anche questa colpa di aver sentito un briciolo di vita e di calore in una stanza gelida e muta. Tutti abbiamo una colpa da espiare, una pena che ci ossessiona, un sentimento che abbiamo smarrito. Una voce che ci rimprovera quello che non abbiamo fatto. La colpa di Sibilla è di quelle potenti quanto intollerabili. Nel suo coinvolgente e ipnotico flusso di coscienza rivolto a Paolo, il fratello minore, viene fuori gradatamente in tutta la sua violenza. A tratti con talento spiazzante, con colpi di scena inattesi, con metafore originali e taglienti come un bisturi. In questa storia sono tutti colpevoli, ma solo lei sembra avere la lucidità spietata, necessaria per un consapevole percorso di elaborazione. Pieno di buche, arresti improvvisi, saliscendi, curve impreviste. A ricordare le tappe di un inferno familiare senza sconti né autocommiserazione. -
Uno contro tutti
1971. La S.S. Lazio si appresta a vivere una fase gloriosa della propria storia quando Maurizio Manzini, su invito dell'allenatore Tommaso Maestrelli, inizia a collaborare con la società. Per lui, grande tifoso biancoceleste pur essendo cresciuto in un ""feudo giallorosso"""" formato famiglia, è un'opportunità fantastica per avvicinarsi ai colori sempre amati e difesi, a costo di andare... da solo contro tutti. Sia nei momenti di gioia che di sofferenza, Maurizio ha svolto con professionalità il ruolo di motore organizzativo della Lazio. Un Team Manager dall'esperienza senza eguali, fonte d'ispirazione per gli addetti ai lavori. Il libro ripercorre, attraverso le sue parole, oltre quarant'anni di storia: dalle gesta di Chinaglia e Giordano al drammatico spareggio deciso da Fiorini; dall'era Cragnotti ai successi odierni, passando per gli scherzi di Gascoigne e le imprese di Signori e Nesta. Un viaggio emozionale nella vita di Manzini e nell'universo biancoceleste, impreziosito dalle dediche dei protagonisti della squadra capitolina."" -
Verso qualcuno
Esistono attimi nodali nelle storie d'amore, piccoli baleni impercettibili che hanno la forza smisurata di ridefinire tutto quanto. Giuseppe l'ha compreso sulla sua pelle. Oggi, a ottant'anni, è dall'altra parte del mondo e attende di tornare a casa dal suo ultimo viaggio. È molto stanco, ha girovagato per tutto il pianeta alla ricerca di una pace che non ha trovato, di un luogo da chiamare casa, di una persona da amare tanto. In attesa del volo percorre a ritroso i ricordi. Indaga i suoi sentimenti, alla ricerca di quel bivio, del momento dopo il quale la sua vita ha cambiato direzione. Destinazione, soprattutto. Questa è la storia di un cortocircuito emotivo: un gesto mancato, un passato che non passa davvero, un futuro che non arriva più. È la storia di Giuseppe che cerca di ingannare il tempo che passa con lo spazio percorso. E decide di viaggiare ancora. Verso qualcuno. Verso Greta. -
Un eroe del mare e Un dramma nell'Atlantico
Nell'infinito mare di racconti pubblicati da Emilio Salgari - con il suo nome o sotto pseudonimi vari -, quelli proposti in questo libro rappresentano due gocce più brillanti delle altre. Sono i racconti di due eroi comuni che hanno come unica, grande qualità il coraggio. E la predisposizione a essere ""volontari"""", a immolarsi per salvare gli altri mettendo anche seriamente a rischio la loro stessa vita. Nel mezzo l'imprevisto, l'avventura, il senso ineluttabile di una fine imminente. E poi? E poi il finale inaspettato, come un'onda non calcolata."" -
Il sentiero dei figli orfani
In un'estate torbida agli inizi degli anni Novanta, il giovane Savino si affaccia all'età acerba dell'adolescenza come si affrontano i sentieri in salita del suo paese, San Fele, in Lucania, tanto in alto che gli altri sembrano ""presepi accartocciati"""". Da """"principiante della vita"""", scruta senza troppa curiosità il carattere malinconico del padre Michele, quello un po' bizzarro dello zio Gaetano, da cui ha ereditato il """"demone del dubbio"""", e si lascia rasserenare dai modi placidi della madre Carmela; un ménage familiare, il suo, animato da duelli verbali con il fratello Aldo, dal ricordo di antenati sconosciuti e dalle scorribande con Radu, detto Anguilla. L'idillio verrà spezzato dalla frequentazione di Adamo, forestiero con alle spalle una figlia perduta e il buio della galera, che concretizzerà un processo di crescita assieme all'infatuazione per la bella Miriam, ragazza di città audace solo in apparenza. Su uno sfondo pietroso ma vivido, si apre uno scorcio di vita che è quella degli orfani della Lucania, di coloro, cioè - e Savino non farà eccezione - che dopo un'adolescenza passata a chiedersi cosa sia il futuro lasciano la propria terra ma non abbandonano le loro radici."" -
Astrid
Genova. Astrid Berglund è la nuova direttrice di una fabbrica dell'azienda Lagerkvist. Una mattina, la donna svedese viene trovata morta nel suo ufficio, il collo brutalmente lacerato da un'arma da taglio. Incaricato del caso è lo scontroso commissario Relli, da poco trasferito nel capoluogo ligure. La principale indiziata è un'operaia che si dichiara innocente, ma che tuttavia non fa nulla per provare la propria estraneità ai fatti. Due mesi dopo, al Parco dell'Acquasola, una donna con problemi psichiatrici, seduta su una panchina, comincia a parlare da sola, dichiarando di conoscere la verità sul caso Berglund, e di sapere chi sia il vero assassino. Le parole della donna vengono intercettate, per caso, da un operatore ecologico, il quale decide di confidare alla zia, Giulia Briozzi, libraia, i fatti strani di cui è venuto a conoscenza. Giulia, su insistenza del nipote, si convincerà ad andare al parco per verificare di persona l'accaduto. Le parole della donna, in un modo o nell'altro, faranno il giro della città, e arriveranno all'orecchio del commissario Relli, il quale finirà per imbattersi in un ginepraio vertiginoso di menzogne, verità taciute e tradimenti inaspettati. -
Pazze di libertà
Il sole è alto nel cielo quando Maria si risveglia in un luogo che non conosce, ma le bastano pochi attimi per capire che non sarà una giornata come le altre. La luce esterna proietta sul pavimento l'ombra delle sbarre che bloccano la finestra, la porta è serrata e il letto in cui si ritrova non è il suo. Le lenzuola sono rigide, i muri segnati dai graffi. Un manicomio. Ma lei non è pazza, non può permettersi di restare lì, fra le urla delle altre internate e gli orrori dell'ospedale psichiatrico. Fuori c'è Lucio che l'aspetta. Sullo sfondo di una Grosseto segnata dalle bombe, dalle razzie e dalla lotta partigiana della seconda guerra mondiale, si muovono le vite delle donne che provano a farsi spazio in un mondo governato dagli uomini. E Maria funge da portavoce e da esempio per ognuna di loro. -
Ninnanò
Lucio Sestri, nella vita, ha tre cose: una figlia bellissima di cinque anni, una moglie molto più giovane di lui, e la musica del suo idolo, Ronny Chanco. Da ragazzo ha provato anche lui a diventare un cantautore, ma poi si è chiuso in una copisteria, finendo per assomigliare, piano piano, a una fotocopiatrice. La chitarra la prende solo per cantare la Ninnanò, una dolce e originale ninna nanna che ha composto per la figlia Marika. In una giornata di dicembre, in maniera apparentemente inspiegabile, Marika scompare dalla sua stanza. A lanciare la notizia del rapimento è la bella e giovane giornalista Angela Vanni, che non vede l'ora di dare una scossa alla propria carriera, ormai affossata in un telegiornale locale. Sarà proprio Angela a filmare di nascosto Lucio mentre suona e canta la Ninnanò: il video, su internet, diventerà virale nel giro di poche ore. E mentre la bambina sembra scomparsa nel nulla, la canzone rimbalza sulle bocche di tutti, trascinando Lucio in un successo paradossale e inaspettato. -
Decimo piano, interno quattro
Il protagonista del romanzo è Aleandro Martinez, un trentacinquenne insofferente della propria vita, del lavoro e delle relazioni sociali, e proprio per questo improvvisamente decide di tagliare i ponti col passato andando ad abitare nell'appartamento di Barbara, una vecchia amica d'infanzia, costretta a trasferirsi dalla madre malata. Il nuovo domicilio, con le sue geometrie perfette e un alone permanente di quiete atavica, sembra il posto ideale perché Aleandro possa ritrovare se stesso, ma ben presto personaggi surreali e meccanismi perversi del condominio s'imporranno ai suoi occhi costringendolo a rinunciare ai punti fermi della sua vita mediocre per cadere in un vortice dove realtà e fiction televisiva si contagiano a vicenda. -
I buoni
Ha deciso che è la fine, Giuseppe, perché l'istinto di conservazione è venuto meno. Prima, però, ci sono delle cose da sistemare, delle persone da sistemare: i centosettanta chili di mamma Giovanna, spettatrice di vite altrui; il persistente sorriso impacciato del fratello Martino, incapace di stare al mondo; lo spettro di papà Mario, poeta fallito, scappato via anni prima, le cui rime dozzinali e patetiche continuano ad aleggiare per casa. Con l'aiuto di Dario - figura indecifrabile, con sprazzi di poteri paranormali - Giuseppe andrà ben oltre il lecito, mosso dall'obiettivo di mettere tutto in ordine per la sua famiglia, e farlo prima di una scadenza autoimposta. Un romanzo da cui trapela ferocia, persino dalla sua ironia. Un esasperato spianarsi la strada verso la morte, ma pensando alla vita che viene dopo. -
Sposa in bianco, invitati in grigio
"Uomo medio, spaccone fuori e fragile dentro"""", Gabriele è uno speaker radiofonico istrionico e al tempo stesso introverso: nel suo animo si intrecciano miti sentimentali ed eterne, fanciullesche contraddizioni. Invitato al matrimonio di una coppia di amici, trascorre diverso tempo davanti alla sua collezione privata di cravatte, indeciso su quale indossare, prima di recarsi in chiesa per il lieto evento. C'è qualcosa di infinitamente conosciuto dal lettore in questo personaggio, un antieroe dell'epoca contemporanea, incapace di fare scelte precise, nell'insofferenza per la propria sorte, nell'impossibilità di arrivare alla consapevolezza della propria volontà. Ecco allora che si divide tra l'ex fidanzata e la nuova fiamma, scatenando situazioni comiche e inverosimili durante la cena nuziale, e non riesce sempre a distinguere un buon amico da chi non lo è affatto. Spirito tormentato, contraddittorio, irrequieto, fondamentalmente debole, anzi abulico, cercherà fino alla fine di compiere il tanto desiderato, e quasi irraggiungibile, gesto romantico decisivo." -
Fiabe della malanotte
"Fiabe della malanotte"""" è una raccolta di dieci testi originali, alcuni già molto noti e amati, accomunati dal tema dell'ombra, del terrore e della crudeltà, con un lieto fine non scontato, ma desiderato dal lettore come una sorta di catarsi individuale e al tempo stesso collettiva. Ed ecco allora il perfido Barbablu, che nasconde alla moglie i suoi più perversi e torbidi segreti, Hänsel e Gretel, abbandonati nel bosco da una madre snaturata e destinati a incontrare una strega affamata, Cappuccetto Rosso, alle prese con il lupo cattivo e Biancaneve, perseguitata da una matrigna crudele e invidiosa. Le storie si fanno portatrici di un profondo messaggio interiore, ma sempre con leggerezza, in una cornice di intensa fantasia dalle origini popolari." -
Racconti di viaggio
"Il lungo viaggio"""" è una """"New Year's Eve story"""" in cui Dickens narra viaggi per mare tutti finiti tragicamente. È la sera di Capodanno; un uomo solo siede davanti al fuoco, unica compagnia storie di viaggi provenienti da ogni parte del mondo. Tra realtà e fantasia, il lettore è trasportato in una dimensione altra, priva di approdi sicuri, ma piena di terrore e sgomento. In """"Viaggiare all'estero"""", racconto ambientato a Parigi, s'impone alla mente del protagonista una """"large dark creature"""", causa di smarrimento e angoscia. In conclusione, lo scrittore ci propone due viaggi: uno nello spazio della sua fervida immaginazione, l'altro, un viaggio interiore, nello spazio della sua infanzia, un'infanzia tradita, da cui non riuscì mai ad affrancarsi." -
Attraverso lo specchio
Sei mesi dopo il viaggio nel Paese delle Meraviglie, Alice vive una nuova e appassionante esperienza: mentre dialoga coi suoi gatti e sonnecchia su una poltrona, s'incuriosisce guardando uno specchio. Cosa potrà mai esserci oltre? Fatto sta che riuscirà a oltrepassare la soglia, dando inizio a entusiasmanti peripezie. Incontrerà i fiori parlanti di un giardino, i personaggi di una scacchiera, il Leone e l'Unicorno e molti altri mirabolanti esseri, tutti accomunati da una peculiarità: sono i personaggi delle sue filastrocche preferite, che la accompagneranno in questa magica e fantastica avventura. -
Il rifugio
Come nelle più belle favole, la principessa Alys vive in un castello, nel lusso e nell'agiatezza, ma c'è qualcosa che la turba. Per superare la noia di giornate vuote e monotone, confeziona fiori di carta piuttosto che passeggiare nel grande parco della tenuta. La bellissima fanciulla, cresciuta nella povertà insieme a una nonna ancora fortunatamente presente nella sua vita, ha capito di aver commesso un grave errore a sposare il principe, ovvero una persona che non ama. Il racconto è in realtà una fiaba malinconica sull'impossibilità di vivere un'esistenza appagante senza l'amore. Eppure, nonostante la sofferenza, la ragazza, ormai diventata donna e madre, riuscirà a trovare nella letteratura il vero e unico rifugio dalle miserie umane. -
TanguEros. Storie di ballerini tormentati
Dodici storie dove Mario, protagonista di questa sorta di romanzo picaresco, cerca di raggiungere il suo sogno: trovare l'Amore nel mondo del tango. Un traguardo impossibile da tagliare senza la mediazione decisiva delle tanguere, spesso veri e propri miraggi danzanti, che l'uomo incontra nel peregrinare da una milonga all'altra e che lo aiutano a superare i suoi difetti congeniti per trasportarlo in una terra di confine tra realtà e fantasia. I racconti si propongono di celebrare il tango rioplatense da Matos Rodriguez a Piazzolla. Una musica che non fa solo da sottofondo alle peripezie del protagonista - o da pretesto per mettere in risalto i problemi irrisolti del nostro tempo, come la perdita della memoria collettiva - ma costituisce il carburante narrativo che accende le storie conducendole a ritmo serrato verso finali inattesi, a volte paradossali. -
Pop Toys
E se i giocattoli potessero parlare? Quante, e soprattutto quali storie racconterebbero? Di sicuro non le favole che iniziano con ""C'era una volta..."""" e terminano con """"... e vissero tutti felici e contenti"""". Eh no. I giocattoli di Giovanni Lucchese sono pop, e in quanto tali non possono che essere calati in tutto e per tutto nella modernità e nel quotidiano. Nella vita, insomma. Ai suoi """"Pop Toys"""" l'autore affida una critica feroce e disillusa: che si tratti di Barbie, despota viziata e viziosa, di Pinocchio e delle sue fragilità, delle Bratz, eroine del femminismo più radicale, o di un Playmobil all'improvviso consapevole di essere ormai sorpassato, i protagonisti di questa originale raccolta descrivono, attraverso le proprie vicende, la società che li circonda e nella quale, a volte loro malgrado, sono costretti a vivere. Su tutti, """"Il mostro"""". Perché, a volte, i veri mostri non sono quelli di plastica ma quelli in carne e ossa. E perché, a volte, i peluche e le ballerine nelle sfere di cristallo hanno un cuore molto più grande degli esseri umani."" -
Non voglio bene a nessuno
Un figlio e suo padre, raccontati nel loro stridente rapporto d'amore e di educazione alla vita, in cui c'è chi detta le regole e i tempi, e chi li deve seguire. Per il protagonista ""diventare grande"""" significa bruciare ogni tappa nel gioco, nello sport, nel sesso e persino nella morte. Bisogna fare tutto bene e soprattutto presto. Così vuole il padre, proprietario di ogni suo pensiero, in una rincorsa verso la crescita che travolge debolezze, paure, sentimenti. Fino a quando il suo mito va in frantumi, e con lui si sbriciolano miseramente tutte le certezze: niente più traguardi, niente più amore.""