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Troppo tardi per tutto
Quattordici racconti senza filtri, radiografie di una società iperconnessa ma che allo stesso tempo sa inquinare e recidere ogni empatia. I protagonisti si muovono sul filo di un equilibrio già compromesso, in una quotidianità caliginosa e inafferrabile, alle prese con muri d'indifferenza, disperato bisogno di affetto o furia cieca. Il nucleo familiare può trasformarsi in una trappola senza vie d'uscita, e la tecnologia fornire un supporto effimero e incapace di creare una realtà migliore. Il denominatore comune delle vicende narrate è la sensazione che il tempo a disposizione per invertire la rotta sia esaurito e che, per risolvere o accettare la propria situazione, a volte occorra spingersi davvero oltre. ""Se è Troppo tardi per tutto per gran parte dei protagonisti"""", come suggerisce Helena Janeczek nella prefazione, """"non lo è invece per raccontare le loro storie né per scoprire la voce narrativa di Ivan Ruccione: autentica, immaginifica, a tratti poetica, piena di stupore""""."" -
Il bacio della sirena
Danilo è un fotografo che, a seguito di una delusione sentimentale, decide di ripercorrere le tappe della storia d'amore con Simona attraverso una particolare mostra fotografica. Una visitatrice si sofferma su tutte le immagini allestite, chiedendo all'uomo di raccontare cosa si cela dietro quegli scatti così profondi e artistici. Danilo non si lascia sfuggire l'occasione di tracciare il profilo della sua donna, a partire dal loro incontro tra le calli di Venezia: un legame basato sull'intesa fisica e intellettuale, sempre in bilico sul baratro delle incomprensioni a causa delle ombre che accompagnano la vita di Simona. Zone oscure che, rievocando quei momenti splendidi e drammatici, sembrano a tratti diradarsi, fino a rendere la mostra qualcosa di ben più vivo rispetto al requiem d'amore che dovrebbe rappresentare. -
La forma muta
Viola Caleo, studentessa dell'Accademia di Belle Arti di Carrara, scompare. La sua fotografia arriva sotto gli occhi di Anita Liberti, commissario della Squadra Mobile di Massa Carrara, da poco trasferitasi in città e alla ricerca di una chance per rilanciare la propria carriera, parzialmente compromessa da un eccesso di emotività. Anita è infatti una donna dal vissuto drammatico, complice un padre violento e un matrimonio colmo più d'amarezze che di gioie. Le persone scomparse sono sempre state la sua priorità. Quel volto le ricorda qualcosa: dieci anni prima, agli inizi della sua carriera, ci fu un caso analogo nel milanese, dove Anita prestava servizio. Una studentessa di origini francesi dell'Accademia di Belle Arti di Brera svanì nel nulla. Il commissario, con il suo braccio destro e compagno di disavventure, l'ispettore Bruno Marchetti, intraprende così un'indagine che la porta a scavare nel passato, tra corridoi universitari, gipsoteche e identità fasulle. -
Charlie non esiste
Charlene, detta Charlie, è una ragazzina di tredici anni che vive in un orfanotrofio sperduto fra le montagne del Canada, nei primi anni Ottanta. Di carattere ribelle e sfacciato, sembra essersi abituata al vuoto che risiede dentro di sé, dovuto al fatto di non aver conosciuto i suoi veri genitori. Con la compagnia di August, l'unico amico, si vede costretta a sopportare soprusi e a lavorare contro la propria volontà. La struttura che la ospita, infatti, si guadagna da vivere obbligando i minori a svolgere mansioni domestiche presso povere famiglie del paese. Charlie però è diversa. È la sua naturale bellezza a renderla speciale. Per questo motivo, viene subito ingaggiata da un'agenzia pubblicitaria per recitare il ruolo di Sarah, anche se la sua strafottenza rende molto difficile il rapporto con gli altri attori. Attraverso una lunga serie di peripezie, la ragazzina si ritrova a interfacciarsi con un mondo spietato, nella speranza di poter ricongiungersi con le proprie radici. Un percorso che costringerà Charlie a misurarsi precocemente con tematiche come la crescita interiore, il rapporto con Dio e la sessualità. -
La delicata crudeltà di un dettaglio
Un incidente stradale si appropria dei genitori di Daniele e, con la loro morte, anche della verità a esso collegata. Il ragazzo, appena ventenne, si trova a dover fare i conti con una realtà dura da accettare, che lo diventa ancor di più per le diverse versioni dell'accaduto che si affacciano a distanza di due anni. La casuale conoscenza di una misteriosa bionda, complice un libro difettoso, si rivela l'apripista ad alcune varianti sulla dinamica dei fatti e a tutto ciò che sosteneva la regia e i segreti di una famiglia insospettabile. I personaggi camminano in bilico tra personalità e atteggiamenti incoerenti che esasperano la mente fragile di Daniele che, già vittima delle proprie ossessioni, tenta a tutti i costi di comprendere le motivazioni che hanno spinto chi a raccontare cosa, riferendo particolari discordanti. Il ragazzo dovrà riconoscere da sé i dettagli capaci di tenere in piedi il fragile castello delle sue certezze, i frammenti di verità da ricomporre per provare a chiudere per sempre un capitolo drammatico del suo passato. -
Il donatore di musica
Marco è un medico che vive con dolore l'imminente chiusura della Fondazione - a cui ha dedicato più di dieci anni della sua vita - e il distacco dai piccoli pazienti. In bilico fra razionalità ed emozionalità, smarrimento e passione, è guidato e sostenuto come sempre dall'amore per la musica. Continua a cercare il padre e finalmente lo ritrova in ogni parte di sé, nei diversi personaggi che vivono nel suo racconto: Hajar, pianista iraniana sfuggita al regime, Francesco, sacerdote con la passione per la psicoanalisi, Alberto, professore di filosofia. E poi Giulio, Martina, Matt e Clara, studenti, giovani musicisti, donatori e infine il Maestro. Il protagonista si trova ancora lì, al Nono Piano della Torre Sei. L'atmosfera che si respira è misteriosa: la storia affascina, appassiona e il ritmo è scandito come in una partitura musicale. Un flauto, su cui sono incise due iniziali, un foglio pentagrammato e un piccolo libro di filosofia sono tutti indizi per il lettore che scoprirà, pagina dopo pagina, in un ospedale di Berlino, la bellezza del dono finale. -
Il suo nome è Alex
1996. Nel clima di festa natalizio, una donna muore di freddo nell'indifferenza generale, lasciando un biglietto con cui si premura di preservare l'identità del bambino che stringe in grembo: ""Il suo nome è Alex"""". Il piccolo viene accolto in un orfanotrofio, dove vive le prime esperienze di vita assieme ad altri coetanei, sotto lo sguardo amorevole di Nadia, la direttrice, e le sue assistenti. Ma per Alex il mondo esterno rimane un'incognita, una vera e propria fobia che gli impedisce di ipotizzare il proprio futuro lontano dall'istituto. Quando la legge impone la chiusura degli orfanotrofi, inoltre, per lui si profila un grande stravolgimento e un dubbio: come preservare l'amicizia speciale che lo lega a Sarah, il suo faro nei giorni bui di solitudine? Come può mantenere la promessa che le ha fatto? Le paure, le scelte e la necessità di dover crescere mantenendo la propria integrità in una società che poggia sulle evanescenti fondamenta dell'indifferenza sono le tematiche che plasmeranno il destino del protagonista."" -
L' amore non basta
Un romanzo che analizza con coraggio i processi mentali che si innescano nella testa di una donna chiamata a reagire di fronte a una situazione familiare insostenibile e pericolosa.rn«Mirella Parisi ci racconta il lungo percorso doloroso con cui la protagonista del suo libro ritrova il rispetto di se stessa, il coraggio di stare da sola, di non chiamare amore quello che amore certamente non è» - RobinsonrnLizzie è una donna di mezza età che vive sospesa nel grigiore di un matrimonio fallimentare, accanto a un uomo anaffettivo e monotono. Una situazione che non solo annienta la sua serenità, ma che rischia anche di ripercuotersi sull'educazione di Fabri, il loro figlio adolescente. Quando Lizzie riallaccia i rapporti con Carlos, una sua ""cotta"""" giovanile sepolta nelle memorie del passato, la donna inizia a covare il desiderio di voler finalmente sperimentare cosa siano l'amore e la condivisione, in modo da rimettere in carreggiata la propria esistenza. Tuttavia, la volontà di tornare padrona del suo destino suscita nel marito una reazione terribile, feroce, rivelando la natura violenta e rancorosa dell'uomo. Per Lizzie inizia una vera e propria battaglia alla ricerca di un'affermazione personale che le permetta di vivere in una dimensione finalmente equilibrata, sicura e soddisfacente."" -
Racconti dall'aldiquà. Caleidoscopio d'amore in dodici scatti
Come ogni ritrattista che si rispetti, anche Piol ha i suoi soggetti preferiti da immortalare nella tela della sua arte. E sono gli ultimi, gli emarginati, i paria - o, a volte, semplicemente i soggetti più deboli della società, come i bambini - a destare la curiosità più viva del narratore. Si pensi alla prostituta e al ballerino albanese, clandestino e omosessuale, di ""Sola a testimoniar la luna"""", oppure al talentuoso, quanto squattrinato, attore di teatro e al gigolò malato di Aids la cui storia d'amore viene tessuta nel magistrale """"Morte a Mestre"""" - un evidente omaggio al capolavoro di Thomas Mann - o ancora al partigiano di """"Questo è il fiore"""". E tutto viene visto con la levità di una favola - seppur a volte triste - accarezzata da uno sguardo carico di compassione per la """"vittima"""", salvificata da un quasi onnipresente lieto fine."" -
I sinistri. Cinque monologhi dalla parte del cuore
Cinque monologhi che racchiudono al loro interno più storie, le quali si dipanano nel contesto di una terra difficile, dai mille volti immutabili e, allo stesso tempo, sotto la pressione dell'incombente modernità. ""Il cielo di Tamburi"""" racchiude la rabbia di dover pagare un dazio eccessivo proprio al progresso, sotto forma dell'inquinamento e della mancata tutela dei lavoratori che minacciano le vite degli abitanti di un'intera città. Il tema, preso da un punto di vista differente, ricorre anche nel terzo monologo (""""L'affare"""") che presenta più voci: dal losco businessman all'ex """"brav'uomo"""" uscito dai binari di un'esistenza senza sussulti. """"L'ultima cena"""" pone al centro il tema della violenza sulle donne, mentre in """"Occhi di perla"""" si assiste ai rimpianti e al fallimento di un legame familiare quando forse, oramai, è troppo tardi. Infine, in """"Quel che resta"""" è la precarietà del mondo del lavoro a fare da sfondo al monologo. In questi spaccati di umanità c'è spazio per la volontà di trovare del buono anche quando sembra impossibile, l'amarezza raggiunge il culmine e, a volte, sembra necessario affidarsi ai ricordi per trovare una chiave di lettura e una via d'uscita."" -
Il sinonimo di insoddisfazione. Diario di una sguattera
Qual è il sinonimo di insoddisfazione? Per la protagonista di questo romanzo-raccolta di racconti la risposta non è facile; il filo conduttore delle proprie esperienze di vita si interseca con gli alti e i bassi di un'esistenza vissuta nella dualità di laureata in Estetica e... sguattera. Una condizione che le permette di conoscere e confrontarsi con personaggi come l'Artista, titolare del ristorante dove lavora; un pittoresco mentore che la spinge a definirsi attraverso i racconti che la ragazza ama scrivere quando viene colta dall'ispirazione. Ma la sua dimensione di ""umile filosofa"""" le impone anche di dover affrontare numerose amarezze, in bilico tra i fantasmi del passato e l'amore impossibile per un uomo impegnato e indeciso.Il sentimento di frustrazione, assieme alla presa di coscienza del proprio valore, porteranno la protagonista a dei bivi sia in ambito professionale che sentimentale, permettendole di compiere le scelte decisive per il proprio destino."" -
Schiaffeggiandomi rido
Cronaca di una tentazione. Firenze, maggio 2016. Una vita tranquilla per Antonio Sottili, libraio e lettore. Peccato che percepisca la fine come incombente. È un uomo maturo, ironico e disilluso ma anche fantasioso e di idee aperte, che non ha mai abusato della propria libertà. Non ha motivi per non amare la moglie, donna splendida e grintosa, anche se la sua compagna ideale sarebbe stata la sua migliore cliente: una signora dai modi aristocratici che ha purtroppo quindici anni di troppo. La moglie entra in menopausa mentre una ragazza sorprendente entra nel suo negozio. Un esperimento con la giovinezza altrui per riagguantare la propria. Il desiderio cresce intenso e inappagato, diventa gioco dell'attesa. L'atto carnale visto come liturgia sacra attorno all'origine del mondo, scena primaria dell'esistenza. Una confessione adulta e disincantata, esuberante e festosa, traboccante sensualità e commozione estatica verso il mistero della bellezza. -
Ossigeno
2061. Il tenente Joshua è a capo di un'unità di soldati incaricata di disinnescare delle bombe atomiche miniaturizzate per conto del comandante Lanza. La missione è di una pericolosità estrema: si snoda tra l'Europa e l'Africa nel contesto di un mondo scosso dal terrorismo, in cui i confini sono sempre più vicini e sfumati. La consapevolezza di vivere ogni secondo a un passo dalla morte turba e stravolge le coscienze dei militari, inducendoli a riflettere sul senso della loro esistenza avvolta dalla solitudine, scaraventata nel limbo di un passato pesante e un futuro impossibile. Joshua e i suoi uomini, nel corso delle operazioni, scoprono ai loro piedi una città costruita sotto una sterminata superficie di vetro. È O2, un non-luogo al centro del progetto ""Nuova Vita"""", ideato dallo stesso Lanza. Una gabbia dorata in cui gli abitanti della Terra, nella loro totalità, potrebbero tornare a respirare un clima più umano. Tuttavia, il disegno del comandante è multiforme e i protagonisti si ritrovano al centro della vera natura del piano."" -
Ci ho fatto caso
Serena è una giovane donna che, a seguito del ricovero della nonna Lucia, inizia a frequentare con assiduità il Manfredi, la casa di riposo del paese. La sua presenza non passa inosservata, ma è soprattutto la ragazza a restituire alle altre ospiti della struttura un volto amico. Le voci narranti affondano le radici nell'epoca dei conflitti mondiali e del Dopoguerra, rievocando una quotidianità lontana e autentica, fatta di storie inscritte nel tempo e vicende umane che sono di sempre. C'è spazio per ricordi più dolci e sentimentali, tra sogni sopravvissuti al logorio del tempo e rimpianti in bianco e nero in una modernità che procede a ritmo frenetico. Il filo conduttore passa anche attraverso le vicissitudini familiari della stessa Serena, che scoprirà la natura di una nonna capace di sconfiggere gli spettri di una vita difficile. -
Lo scorpione dorato
Chiara, una donna dalla vita apparentemente perfetta, ha un malore e sviene in un Autogrill. Quando riprende i sensi, scopre nel parcheggio che la sua auto è vuota e la sua famiglia sparita. Parte da qui una ricerca da incubo dove le sue certezze crollano e la sua mente si perde fra ricordi confusi, l'angoscia provocata dalla ""voce di uno scorpione"""" che continua a parlare nella sua testa e da un senso di colpa di cui non riconosce la radice.Per cercare di ricostruire la sua vita, Chiara decide di impiegare il suo tempo aiutando gli altri e arriva in Turchia seguendo un'associazione umanitaria. La sua vicenda si in- treccia con quella di Beyan, profuga curda con un passato di abusi e indifferenza, anche lei custode di un doloroso segreto. In un viaggio tra povertà e assenza di umanità di un campo profughi turco siriano, gli scenari maestosi della città di Istanbul si trasformano lungo il cammino in una distesa di polvere dove le due donne compiranno il loro destino, in un continuum tra presente e passato, fino alla scoper- ta della verità.Una storia sul coraggio femminile, sulla forza di ribaltare un destino di fallimento e dolore già scritto."" -
Le mani in tasca
Oriana, fin da bambina, matura la consapevolezza di non poter sopportare alcuna ingiustizia. Per sfuggire all'oppressione della gabbia provinciale, una volta cresciuta decide di frequentare l'università di Bologna: è il periodo delle occupazioni studentesche, dei sogni e delle utopie di una generazione che negli anni Settanta fa sentire con prepotenza la propria voce. Una voce che si dirama in più direzioni, assumendo toni anche estremi e drammatici. Dario è un giovane timido, perduto in un mondo tutto suo. La sua vita universitaria è ben diversa, distante dall'epicentro del caos, incanalata verso la passione per il teatro. È proprio sulle tavole del palcoscenico di un teatro che Oriana e Dario incrociano i rispettivi destini; lei vive la recitazione come un'azione politica, un'esperienza che presto finisce per andarle stretta, poiché gli ideali la portano lontano dalle ambizioni personali; per il ragazzo, invece, il palcoscenico diventa l'unico punto di connessione con la giovane attrice, per la quale prova un sentimento sempre più divorante. I loro ricordi costruiscono un reticolo di bivi, di scelte e di fatalità che finiscono per delineare due esistenze intense. -
La tana del polpo
Il commissario di polizia Placido Tellurico è un uomo tormentato dai fantasmi del passato, da cui tenta di sfuggire facendosi trasferire nel tranquillo commissariato di Termini Imerese. Noto come ""u mazzolu"""", il martello, ai tempi in cui lavorava alla mobile di Palermo, galleggia adesso in una routine impalpabile, svuotato di ogni slancio vitale. L'apparente tranquillità della cittadina viene però sconvolta dal ritrovamento di un corpo senza testa: per il commissario e la sua squadra è l'inizio di una lunga indagine in cui, per orientarsi, Placido Tellurico dovrà rispolverare tutto il proprio talento deduttivo. Un thriller che assume le sfumature del protagonista, desideroso di trovare la propria personale redenzione e un angolo di pace pur in mezzo alla tormenta di un caso complesso. Un protagonista che sa anche far sorridere nella sua imperfetta umanità, districandosi tra l'affetto per la figlia Frida, gli anziani amici ospiti di un istituto per non vedenti e gli efferati crimini con cui sarà costretto a confrontarsi."" -
Due torri e infinite stelle
Bologna è contraddistinta dalle due torri: un tratto ancestrale che denota una solidità proiettata verso il cielo. Una stabilità che, per i protagonisti di questo romanzo, appare come una chimera ben lontana dalle stelle. Cristina, tatuatrice in cerca di fondi per avviare una nuova bottega, si rivolge alla banca in cui suo padre era stato umiliato dal direttore, il dottor Gamberini. Ad accoglierla è Elena, figlia del direttore; l'incontro con Cris innesca una nuova consapevolezza in lei, ingabbiata in un matrimonio felice solo di facciata. E nel firmamento dei Gamberini non è l'unico astro offuscato dalle aspettative disattese: Anna Laura, moglie di Paolo, è costretta a mettere in discussione la propria capacità di tenere unita la famiglia quando Marco, l'altro figlio, è alle prese con una separazione. Il capofamiglia, dal canto suo, si ritrova a dover affrontare un colpo più duro della corazza che indossa. A fare da insolito collante, una cagnolina - Happy - che sembra volersi far carico delle amarezze di tutti. -
Francisco. La vita del matto buono dei frati
Francisco è la storia di un ragazzo - e poi di un uomo - probabilmente autistico, vissuto in Spagna alla fine del Cinquecento, contemporaneo di san Giovanni della Croce e santa Teresa d'Avila. La diagnosi deduttiva si basa sull'analisi di un libro risalente al 1867, redatto da un anonimo abate. Responsabile di un omicidio, viene allontanato dal padre e mandato da una vedova ad Alcalá di Henares. In questa città ha l'occasione di entrare in contatto con la religione. In seguito trova accoglienza presso l'ospedale di Antezana, tenuto da frati carmelitani. Francisco dorme poco, sembra insensibile alla fatica e parla con una statua di Gesù Bambino. Il ""matto buono dei frati"""" coltiva il sogno di poter prendere i voti e la sua unica speranza è rivolgersi a re Filippo II, suo tutore. Le vicende di Francisco si inseriscono nella storia del Paese iberico - la peste, il regno di Filippo II e di Filippo III - come fosse un Forrest Gump ante litteram. Attorno a lui accadono fatti inspiegabili che contribuiscono a conferirgli un'aura di santità e, nonostante la sua eccentricità, diviene molto popolare."" -
Un regalo
Un uomo in un Autogrill, il non-luogo per eccellenza. Un punto di passaggio che per una volta diventa di approdo, almeno per il tempo necessario alla stesura di una lunga lettera che racchiude i ricordi, le gioie e le amarezze della propria esistenza. Pagine e pagine intrise di nude verità, sul confine - oramai superato - della disillusione, della purezza perduta e di un cinismo che rivela una voglia di ritrovare la propria essenza. Lontano dalle ipocrisie e dalle mille nevrosi di una società sempre meno a misura d'uomo. Eugenio, il protagonista, rievoca i tempi dell'indipendenza sentimentale, i mattoni da ingoiare di fronte alle prime responsabilità. Due figli da proteggere dallo squallore, una donna e un amore da non ridurre a banalità del quotidiano. E infine un regalo. Una confessione che possa riemergere dalle macerie di una fuga impossibile.