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Jackie
"Sono la bambina nella donna""""rnrnScritto nel 2002, il monologo Jackie, pur avendornuna forte autonomia estetica e concettuale,rnè la quarta parte di una pentalogia dedicata a mitirne figure femminili, raccolta in volume nel 2003rncon l’allusivo titolo La morte e la fanciulla I-V.rnDrammi di principesse (di prossima pubblicazionernper La nave di Teseo).rnJacqueline Kennedy si rivolge al lettore situatarnin un altrove che non è la vita, dalla quale si è giàrncongedata, e nemmeno un tradizionale aldilàrntrascendente, ma piuttosto l’indistinto immaginariornin cui questa figura continua a esistere nell’epocarndella comunicazione di massa. Nel dramma nonrntroviamo infatti un personaggio colto in unrnmomento centrale della sua esistenza, e nemmenornla coerente narrazione retrospettiva, svolta in primarnpersona, di una vita giunta al suo termine.rnJackie parla al presente, come se gli avvenimentirna cui ha preso parte continuassero a svolgersirnincessantemente. In un certo senso la sua vocernsembra un commento fuori campo a una serierndi celebri sequenze filmiche e fotografiche presentirnnell’immaginario collettivo, fondamento della diffusarncostruzione mitografica di Jacqueline Kennedy." -
Anatomia di un giocatore d'azzardo
Un libro che affronta il tema del gioco per raccontare la psicologia di un uomo tormentatornrnIl sesso fu inventato un giornornda una coppia di giocatorirndi backgammon annoiati.rnrn«... l'inizio di un'avventura esistenziale piena di sorprese narrative che tornano ancora una volta sui temi che gli stanno maggiormente a cuore: la possibilità di una politica radicale e anarchica, il senso di vuoto per la mancanza di una madre, il fascino per la cultura underground e per i generi letterari popolari...» - Antonio Monda, Jonathan LethemrnrnAffascinante, sempre elegantissimo, Bruno Alexander viaggia per il mondo arricchendosi a spese degli sventurati dilettanti che pensano di poter sfidare il suo ineguagliabile talento di giocatore di backgammon.rnSpinto dal suo manager, pallido e vampiresco, Bruno arriva a Berlino dopo una serie di partite a Singapore, dove è accaduto qualcosa che lo ha sorpreso. Forse a causa dell’incontro con un suo volgare amico d’infanzia e la sua bollente fidanzata, o forse per una misteriosa macchia comparsa improvvisamente che gli impedisce di vedere con precisione il gioco, il suo infallibile intuito, capacerndi leggere nella mente del suo sfidante, sembra essersi inceppato. A Berlino la situazione non migliora affatto. Bruno continua a perdere al gioco; il flirt con una donna bionda, troppo bionda, non va a finire bene, la macchia cresce e la diagnosi medica è impietosa.rnBruno è costretto allora a tornare in California, dopo una vita passata all’estero, per affrontare un intervento chirurgico: la macchia, dopo avergli danneggiato la vista,rnrischia ora di ucciderlo. L’unico che può operarlornè un chirurgo hippie, che ha messo a punto una tecnica sperimentale e che lo terrà sotto i ferri per nove ore ascoltando Jimi Hendrix a tutto volume.rnCon questa operazione Bruno potrebbe riacquistare tutto il suo potere al gioco, ma a che prezzo? Sarà sempre lui?rnE l’America che gli si mostrerà davanti sarà la medesimarnche aveva lasciato e che ricordava? E una domanda inizieràrna rincorrerlo: forse lui, giocatore d’azzardo, è stato “giocato” dalla vita e dai suoi modesti interpreti? -
Roma enigma. Una nuova indagine dell'ispettore Mariella De Luca
L’unica volta in vita suarnche aveva deciso di dire la veritàrnaveva causato più male di quantornne avesse mai fatto primarncon tutte le sue menzogne.rnrnGarbatella, Roma, una mite sera di primavera. Sulla sogliarndella più rinomata pasticceria del quartiere, una giovanernstudentessa si accascia, uccisa da un proiettile. È una morterninspiegabile: nessun’arma del delitto, nessun sospettato,rnnulla nel passato o nella vita della vittima che permettarndi fare un’ipotesi, di seguire una pista. Una morte senzarnmovente, in apparenza il delitto perfetto. Mariella De Lucarnè chiamata a condurre le indagini, ma l’ispettore questarnvolta dovrà risolvere anche qualche questione personalernin sospeso. -
Poteri forti (o quasi)
Il diario, anche autocritico, dell’ex direttore del “Corriere della Sera” e del “Sole 24 Ore”. Un libro molto atteso, oltre quarant’anni di storia del nostro paese e del mondo vissuti da uno speciale punto di osservazione. «Giornalista di formazione economica, l'ex direttore del ""Corriere"""" si trova particolarmente a proprio agio quando si addentra fra le """"miserie (molte) e nobiltà (poche) del capitalismo italiano"""". Sono pagine spesso pungenti, ricche di aneddoti personali, anche se talvolta un po' sfumate, tanto che il lettore ne vorrebbe sapere di più.» - Raffaele Liucci, Il Sole 24 Ore«Un libro che sarà un caso editoriale. Ma che è anche un viaggio è una confessione.» - Venanzio Postiglione, il Corriere della SeraScena e retroscena del potere in Italia, dalla finanza alla politica e alle imprese, dai media alla magistratura, con i ritratti dei protagonisti, il ricordo di tanti colleghi, episodi inediti, fatti e misfatti, incontri, segreti, battaglie condotte sempre a testa alta e personalmente: per la prima volta Ferruccio de Bortoli, un punto di riferimento assoluto nel giornalismo internazionale,rnracconta e si racconta. Con molte sorprese. “ I buoni giornalisti, preparati, esperti, non s’inventanornsu due piedi. Ci vogliono anni. Cronisti attenti che vadano a vedere i fatti con i loro occhi, non fidandosi dell’abbondanza di video, sms, tweet e post su Facebook. Che vivano le emozioni dei protagonisti, le sofferenze degli ultimi, le ragioni degli avversari e persino dei nemici. Che non siano mai sazi di verifiche, ammettano gli errori inevitabilmente frequenti, e conquistino la fiducia dei loro lettori e navigatori ogni giorno, ogni ora. Giornalisti indipendenti, con la schiena dritta, che non cedano alla comoda tentazione del conformismo. Dimostrandosi utili alla società e al loro paese non facendo mancare verità scomode e sopportando sospetti e insulti di chi non le vorrebbe sentire. È accaduto molte volte. Una classe dirigente responsabile affronta per tempo e al meglio i problemi seri che un giornalismo di qualità solleva. Certo, è scomodo, irritante. Qualche volta apparentemente dannoso. Ma quanti sono i danni di ciò che non abbiamo saputo o non abbiamo voluto vedere. Un buon giornalismo, in qualunque era tecnologica, rende più forte una comunità. Quando tace o deforma, la condanna al declino. Negli ultimi anni in Italia, salvo poche eccezioni, è successo esattamente questo.”"" -
Il giorno che vennero a prenderci. Dispacci dalla Siria
Il giorno che vennero a prenderci è lo straordinario racconto di un’umanità che sopravvive all’orrore e dell’incredibile capacità di resistenza della vita, contro tutte le forze che spingono al suo annientamento.rnrnDalle ceneri della Primavera araba, si è acceso in Siria, dal 2011 a oggi, uno dei conflitti civili più lunghi e violenti della storia recente. Janine di Giovanni – pluripremiata reporter americana che ha vissuto, dalla guerra nei Balcani, tutti i fronti più caldi degli ultimi decenni – ha seguito sin dal principio le ostilità che hanno lacerato la Siria. Erede dei più grandi reporter di guerra – Gourevitch, Applebaum, Kapus´cin´ski – Janine di Giovanni racconta dall’interno un paese sull’orlo della disintegrazione, abbracciando il punto di vista delle vittime più fragili e sole: le persone normali, le madri, i figli, gli anziani, coloro che hanno perso tutto, i giovani soldati mandati a combattere. Questi indimenticabili ritratti dal fronte, scritti con passione, empatia e tenerezza, testimoniano le conseguenze di una guerra civile che ha visto un popolo armarsi e combattere contro se stesso, arrivando a distruggere uno dei paesi più sviluppati del Medio Oriente e sollevando questioni che riguardano noi tutti – i milioni di profughi e rifugiati, la nascita e diffusione dell’ISIS, le costanti tensioni fra le potenze internazionali. -
La forza della gioia
La gioia spesso viene a bussarernalla nostra porta all’improvviso,rndobbiamo essere prontirnad accoglierla.rnrn“Esiste un’esperienza più desiderabile di quellarndella gioia? Tutti vi aspiriamo, ostinatamente,rnavendola già vissuta, anche solo in modo fugace.rnL’innamorato in presenza dell’essere amato,rnil giocatore nel momento della vittoria, l’artistarndavanti alla sua opera, il ricercatore quandorngiunge alla scoperta sentono un’emozione piùrnprofonda del piacere, più concreta della felicità,rnun’emozione che coinvolge tutto l’essere e cherndiventa, con le sue mille sfaccettature, il massimornbene che si possa desiderare. La gioia portarnin sé una potenza che ci destabilizza, ci invade,rnci fa gustare la pienezza. Niente ci rende piùrnvivi dell’esperienza della gioia. Non possiamorndecidere di essere felici, ma possiamo impararerna coltivare questa gioia?”rnDopo il best seller La felicità. Un viaggio filosofico,rnFrédéric Lenoir torna a raccontare conrnleggerezza i nostri desideri, le nostre paure,rni nostri sogni. Ispirato dagli insegnamentirndei grandi maestri, da Lao-tze ad Aristotele,rnda Dostoevskij a Nietzsche, ci regala una guidarnletteraria e filosofica per trovare, o ritrovare,rnla gioia di vivere. -
Come si fa una tesi di laurea
Una lezione di metodo su come fare ricerca che, dopo quarant’annirn– anche se il mondo con la sua tecnologia è completamente cambiatorn– resta preziosa e unica. rnrn “Sia chiaro che il libro non potrà dirvi cosa mettere nella tesi.rnQuello rimane affar vostro. Il libro vi dirà: (1) cosa si intendernper tesi di laurea; (2) come scegliere l’argomento e predisporrerni tempi di lavoro; (3) come condurre una ricerca bibliografica;rn(4) come organizzare il materiale che reperite; (5) come disporrernfisicamente l’elaborato. Ed è facile che la parte più precisarnsia proprio quest’ultima che può sembrare la meno importante:rnperché è l’unica per cui esistono regole abbastanza esatte.” - rnUmberto EcornrnUna lezione di metodo su come fare ricerca che, dopo quarant’annirn– anche se il mondo con la sua tecnologia è completamente cambiatorn– resta preziosa e unica. Oggi i repertori bibliografici si trovanornsu internet, Google Scholars offre mille materiali, le schedernbibliografiche si scrivono in digitale, ma le indicazioni di struttura,rnpriorità, argomentazione restano le stesse. -
La lunga estate calda del commissario Charitos
Con La lunga estate calda del commissario Charitos, PetrosrnMarkaris ci offre un altro dei suoi gialli al calor bianco, per lasciarcirnancora una volta senza fiato, in corsa insieme a lui per individuarernil bandolo di una ingarbugliata matassa noir. Non c’è da meravigliarsi:rnil “Montalbano greco” è di nuovo fra noi.rnrnrn“ C’è la Marsiglia di Jean-Claude Izzo, c’è il mio Montalbanorne c’è la Grecia di Markaris. Questo è stato il grosso passo in avantirnfatto fare al romanzo giallo.” - rnAndrea CamillerirnrnQuando un gruppo di terroristi si impossessa di un traghetto conrntrecento passeggeri a bordo, il commissario Charitos capisce subitornche non sarà un caso come gli altri: su quella nave c’è sua figliarnCaterina. Inizia così un’indagine che mette con le spalle al murornCharitos, che questa volta deve stare a guardare impotente mentrernl’indagine è affidata alla squadra antiterrorismo. Intanto, ad Atene,rnun efferato serial killer, un vecchio colonnello torturatore, seminarnmorti nel mondo corrotto della pubblicità.rnUn intrigo di crimine, politica e mass media rivela una cittàrntentacolare e piena di insidie, in cui Charitos si muove con rigorerne la sua proverbiale ironia, alla ricerca del filo rosso che leghi trarnloro i delitti che insanguinano le notti ateniesi.rnCon La lunga estate calda del commissario Charitos, PetrosrnMarkaris ci offre un altro dei suoi gialli al calor bianco, per lasciarcirnancora una volta senza fiato, in corsa insieme a lui per individuarernil bandolo di una ingarbugliata matassa noir. Non c’è da meravigliarsi:rnil “Montalbano greco” è di nuovo fra noi. -
La femmina nuda
Anna è una donna intelligente, bella, con un lavoro interessante, ma di colpo tutto questo non serve più. Dopo cinque anni la sua storia d'amore con Davide affonda in una palude di tradimenti, bugie, ricatti. E la sua vita va in pezzi. Si trasforma in un'isterica, non dorme, non mangia, fuma e si ubriaca ogni sera per riuscire ad addormentarsi. Compulsivamente inizia a frugare nel telefonino di lui nelle chat, sui social. Non sa cosa sta cercando, non sa perché lo sta cercando. Per un anno rimarrà prigioniera di quello che lei stessa chiama il regno dell'idiozia, senza riuscire a dirlo a nessuno. Questo racconto è la sua confessione, sotto torma di lettera, a Valentina, la sua più cara amica, che l'ha vista distruggersi sera dopo sera. Anna dice tutto, senza pudore. I dettagli umilianti e ridicoli, l'ossessione, la morbosità. Anna somiglia a tutti noi, che combattiamo questa guerra paradossale che chiamiamo amore. Ogni tanto vinciamo, più spesso perdiamo. L'unica cosa su cui possiamo sempre contare, l'unica capace di indicarci i nostri confini, i nostri bisogni, è il corpo. E sarà al corpo che Anna si aggrapperà per sconfiggere il dolore. -
Giallo Caravaggio. Un'indagine dell'ispettore Mariella De Luca
Dopo il successo di Estate assassina, Gilda Piersanti torna con unrnnuovo appassionante capitolo della serie delle “stagioni assassine”.rnrnA settembre le sere romane sono ancora calde e accoglienti, i giovanirnsi riversano per le strade per vivere gli ultimi giorni d’estate. All’albarnil risveglio ha il colore del sangue: sul lungotevere viene trovato il corpornsenza vita di una ragazza, atrocemente mutilata. La fine delle vacanzernsi trasforma in un incubo per l’ispettore Mariella De Luca, chernsi trova catapultata nell’universo fragile e crudele dell’adolescenza.rnTra coppie in crisi e minacce della mafia russa, madri sole e figli allarnderiva, Mariella riannoda i fili di una relazione pericolosa, nell’età inrncui la menzogna appare l’unica difesa, e la morte l’unica alternativa. -
Il talento di Mr. Ripley
Torna finalmente in una nuova edizione rivista il capolavoro di Patricia Highsmith, il romanzo che ha scolpito per sempre nella storia della letteratura un personaggio indimenticabile: Tom Ripley.rnrnNapoli, anni cinquanta. Il giovane e spiantato Tom Ripley sbarca da New York in missione per conto del ricco Mr. Greenleaf. Deve convincere il figlio di lui, Dickie, a ritornare in America. Ma l’incontro con Dickie, un ragazzo bellissimo che dalla vita ha avuto tutto, fa nascere un’idea nella mente di Tom: non potrebbe sostituirsi a lui e vivere una vita senza problemi? È l’inizio di un’avventura insieme terribile e coinvolgente, in cui Patricia Highsmith conduce per mano il lettore nei percorsi mentali di un assassino senza scrupoli, e forse proprio per questo irresistibile. -
Dall'albero al labirinto. Studi storici sul segno e l'interpretazione
Dall'antichità classica ai giorni nostri si sono susseguite molteplici filosofie del segno e dell'interpretazione, talvolta alternative, talvolta complementari, sensibili per lo più a questioni tra loro molto differenti, specchio dei tempi. L'autore ne ha scritto negli ultimi decenni e qui ne presenta una silloge, aggiornando e riadattando per questa raccolta i testi scritti in occasioni precedenti. Si va da un'ampia ricerca sulle rappresentazioni della nostra conoscenza, esemplificate nei due modelli dell'albero e del labirinto, a studi sulla metafora, sulle tecniche medievali di falsificazione, alla ricerca secolare di una lingua perfetta, fino ad arrivare a una serie di studi su Kant, Peirce e a un confronto polemico col ""pensiero debole"""". Quello che l'autore ci propone è dunque, certamente, un libro per studiosi, che però può anche invitare il lettore colto ad alcune esplorazioni nella storia della filosofia e della semiotica."" -
Il diario di Edith
Una nuova edizione per uno dei romanzi più amati della regina del thriller, un viaggio nella mente di una donna, nelle sue paure e nella sua sfrenata fantasia.rnrnEdith è una donna apparentemente forte, allegra e sorridente, ma qualcosa di oscuro si annida dentro di lei. Cerca di non dare troppo peso a quei momenti di buio che a volte l’assalgono senza una ragione precisa, e con questa serenità affronta anche il divorzio dal marito. Edith, per sfuggire al grigiore della propria esistenza, incomincia a costruirsi un’altra vita nelle pagine del suo diario, in cui il figlio scapestrato è un brillante ingegnere con una moglie carina e una nipotina adorabile. Forse una semplice valvola di sfogo, se non fosse che nella vita reale Edith comincia a sentirsi strana, come se qualcosa si stesse lentamente incrinando dentro di lei. -
Zero maggio a Palermo
Sono i primi anni settanta, Ale e Dario sono due adolescenti alla scoperta del mondo, con qualche ideale di rivoluzione. E questo ideale ha per loro un solo nome: comunismo. Ci credono con l'entusiasmo di chi ha ancora tutta la vita per vedere realizzati i propri sogni, ci credono senza considerare neppure alla lontana l'eventualità di una delusione o addirittura la stessa fine del PCI. Si rimboccano le maniche, filtrando il quotidiano attraverso memorie e proiezioni, critiche e fantasie, in una città animata da se stessa, dai suoi personaggi e dai suoi fantasmi, come quelli dei Beati Paoli. Un racconto nato dalla volontà di dare finalmente un romanzo a Palermo, la città ""Felicissima"""". A ventisette anni dalla sua prima pubblicazione, nel 1990, torna con una nuova nota dell'autore e una postfazione inedita di Giorgio Vasta, il romanzo che ha rivelato il talento visionario di Fulvio Abbate."" -
La ragazza di Brooklyn
La verità! La verità! Hai solo la parola “verità” sulle labbra, ma ti seirnmai domandato se saresti in grado di sopportarla, la verità?rnrnrnRaphael – un giovane scrittore di successo, ora in crisi creativa, e ragazzornpadre – da sei mesi ha una relazione con Anna. Anna è bella, dolce,rnintelligente, eppure nasconde qualcosa. Durante un weekend d’amorernin Costa Azzurra, a sole tre settimane dal loro matrimonio, Raphaelrnnon riesce a trattenersi e, con insistenza, chiede ad Anna dettagli sulrnsuo passato. Anna, esasperata, mostra a Raphael un’immagine dallarngalleria fotografica del suo tablet, urlando: “Vedi questo? L’ho fatto io.”rnRaphael inorridisce alla vista di quella immagine e fugge via. Un gestorndi cui subito si pente. Ma al suo ritorno, Anna non è più lì. Raphael larncerca sul cellulare, che risulta spento. Torna a Parigi, dove spera di ritrovarla,rnma Anna non è a Parigi. Raphael la ama, è pronto a perdonarlerntutto. Ma deve ritrovarla. Chiede aiuto a un suo amico, ex poliziotto,rnMarc Caradec. Insieme perquisiscono la casa di Anna, ma il buio diventarnancora più profondo, e il mistero sempre più denso: nell’appartamentorntrovano 400.000 euro in contanti e due carte di identità false.rnDunque Anna, forse, non è Anna; le reticenze della donna sulla propriarnvita non erano senza motivi; e quell’immagine, spaventosa,rnrimane, per Raphael, una delle poche tracce da seguire per scoprirernla verità sulla persona che ama. -
Libertà. Agenda 2018
Un'agenda per accompagnare i lettori ogni giorno con una frase, un consiglio, un ammonimento, una massima. Un appuntamento che quest'anno è dedicato al tema della libertà e che, come ogni anno, propone le illustrazioni di Catalina Estrada. -
Un buon posto dove stare
Vincitore Premio Campiello Opera Prima 2017.rnrnPer un attimo ho pensatorndi aver fatto la cosa giusta,rne che presto o tardi avrei potutornfarne altrettante, di cose giuste,rnse solo mi ci fossi messo.rnrnrnUn bosco, una vecchia casa in montagna, la piscinarndi un condominio. Una bambina che nuota, una ragazzarnche torna a casa, un padre che scompare, un altro cherntrova pace nel silenzio umido di una cantina. E poi,rnnel pulviscolo di istanti che compongono i giorni piùrnnormali, affiora la rete dei sentimenti, dei sogni,rndelle scoperte che illuminano e feriscono, di una memoriarnin cui si è sempre salvi, ma inguaribilmente soli.rnÈ con grazia e scrittura limpidissima che FrancescarnManfredi racconta i protagonisti di queste undici storie,rnavvolti nella normalità delle loro vite, ma sempre coltirnsul principio di una soglia da cui poter guardare alle lorornfragilità e alle loro inquietudini, come a un posto da cuirnnon è necessario fuggire, un buon posto dove stare. -
In presenza di Schopenhauer
«Michel Houellebecq rende grazie al filosofo tedesco per avergli consentito di neutralizzare, superare, qualche volta irridere il tratto a lui più insopportabile della contemporaneità: l'obbligo di essere performanti, adeguati e competitivi in ogni circostanza...» - Stefano Montefiori, Corriere della Serarnrn«È un piccolo libro che a ben vedere ne contiene due, grandi. Houllebecq commenta infatti una serie di passi, ben scelti, di due opere importanti e tra loro disomogenee, ""Il mondo come volontà e rappresentazione"""" e """"Gli aforismi sulla saggezza nella vita"""". Parte della grandezza di questo piccolo libro sta nel sottolineare il perché le due opere, benché scritte dal medesimo autore, siano incompatibili tra loro» - Armando Massarenti, Il Sole 24 Orernrn""""Non c'è dubbio che, lanciandosi nella stesura di questo testo significativamente intitolato In presenza di Schopenhauer, Michel Houellebecq abbia voluto condividere con i propri lettori questo incontro per lui così decisivo. La forza della rivelazione suscitata in lui da quella lettura, infatti, è innegabilmente legata allo shock procurato dal riconoscere un alter ego con il quale si capisce subito che sta per instaurarsi un'intesa duratura. Schopenhauer l'esperto di sofferenza, il pessimista radicale, il solitario misantropo, si rivela una lettura """"confortante"""" per Houellebecq - in due ci si sente meno soli. Tanto da indurci a chiedere: Houellebecq era schopenhaueriano prima di leggere Schopenhauer, o è stata questa lettura a renderlo quello che conosciamo? Era già, fondamentalmente, """"non riconciliato"""" (con il mondo, con gli uomini, con la vita) o Schopenhauer ha seminato i germi del conflitto? Houellebecq amava già i cani più del genere umano, o bisogna riconoscere, qui come altrove, l'influenza di Arthur?"""" (Dalla prefazione di Agathe Novak-Lechevalier)"" -
Tutto è in frantumi e danza
Ricordi quando vivevi nel migliore dei mondi possibili,rne non te ne accorgevi neanche? rnrnQuando eri certo chernil futuro sarebbe stato migliore del presente. Quandornsapevi che i tuoi figli avrebbero trovato lavoro a unrnchilometro da casa. Quando potevi sognare senzarnsembrare un illuso. Quando dovevi sforzarti perrnaccorgerti della disoccupazione. Quando il terrorismornsembrava un relitto del passato. Quando il concettornstesso di immigrazione pareva sul punto di perderernsignificato, perché stavamo per andare a viverernin un mondo unico, in cui le piccole aziende nonrnchiudevano, le banche non fallivano, centinaiarndi migliaia di persone non perdevano il lavororne non si moriva affogati pur di arrivare in Italia. -
Un gomitolo aggrovigliato è il mio cuore. Vita di Etty Hillesum
L’amore per tutti è meglio dell’amore per una persona sola. L’ amore per una persona sola non è altro che l’amore di se stessirnrn«Non è una biografia e non è un romanzo, ma qualcosa di più simile a un viaggio dentro la scrittura di una vita» – Domenica-Il Sole 24 OrernrnEsther Hillesum, detta Etty, è una ragazza olandese di origini ebraiche, colta, curiosa, dalla sensibilità inusuale. Appassionata di letteratura russa e lettrice vorace, lavora come dattilografa al Consiglio Ebraico: la sua è una condizione privilegiata, allo scoppiare della Seconda guerra mondiale e con l’inizio delle persecuzioni razziali potrebbe scappare e salvarsi. Potrebbe coltivare i suoi studi, scoprire l’amore che comincia ad affacciarsi nella sua vita, realizzare i mille sogni suggeriti dalla sua fantasia. Ma decide di non abbandonare la sua famiglia, il suo popolo, e di condividerne fino in fondo la sorte. Così, il 7 settembre 1943, dopo i mesi passati nel campo di transito di Westerbork, sale su un treno per Auschwitz da cui, quasi trentenne, non farà più ritorno. In questo appassionante ritratto, che si legge come un romanzo di grande intensità, Edgarda Ferri racconta l’animo ribelle e poetico di Etty Hillesum, gli anni della gioventù e della guerra affrontati con uno spirito mai esausto, un “umanesimo radicale” che ha trovato nelle pagine del suo diario e delle sue lettere un’altissima interpretazione letteraria. Considerata uno dei simboli della Shoah, la vita e l’opera di Etty Hillesum sono diventate fonti di ispirazione contro l’oblio della memoria, esempi di altruismo e solidarietà capaci di sopravvivere alle atrocità della storia. Questo libro ci trasporta con intimità e rispetto nei suoi momenti privati, nelle scelte coraggiose, nel cuore tormentato di una donna dalla forza indomita e mai dimenticata.