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Questioni di moda. Iconografia, fonti e storia dal XIV al XX secolo
La moda e le arti visive si sono influenzate reciprocamente nel corso dei secoli. Tuttavia, il processo non ha avuto un'unica direzione. I saggi qui raccolti indagano alcune delle più significative occasioni di interscambio tra moda e arti. Pittura, miniatura, scultura, grafica e pubblicità possono registrare le fogge vestimentarie correnti, ma talvolta possono anche modificarle o ricrearle, demolirle o idealizzarle per obbedire alle leggi della rappresentazione figurativa, alle esigenze della committenza e all'inventiva dello stesso artista. È quanto traspare nei casi esaminati, che vanno dall'abbigliamento delle bambine a quello delle donne defunte, dalle vesti ricreate per rispettare il mito e la tradizione, a quelle adottate per seguire la moda dei governanti, dallo studio delle scarpe antiche all'adozione dei pantaloni per le donne. Ogni circostanza rivela una peculiare sfaccettatura, determinata dal luogo e dal contesto. Ma, alla fine, quello che accomuna episodi all'apparenza così diversi è la consapevolezza che immagini e documenti, se presi insieme, possono aiutarci a leggere meglio una parte della moda nella sua dimensione materiale e culturale. -
Srebrenica. In Europa, alla foce della notte
A Srebrenica, città della Bosnia-Erzegovina, l'11 luglio 1995 si consumò il più cruento eccidio in Europa dalla fine della Seconda Guerra mondiale: dodicimila civili furono deportati, uccisi e buttati in fosse comuni, in una guerra che le unità militari serbe definivano ""bonifiche del territorio"""", laissez-faire europeo e internazionale. Da una toccante storia di amicizia si dipana, tra epos della vita e amore spezzato dalla guerra, una trama inquietante sulle sorti europee, in cui i protagonisti, Vedran e Lejla, morti in quel giorno a poche settimane dalle loro nozze, svolgono, vicendevolmente, la voce di un io-narrante, percorrendo l'Europa da Sarajevo ad Auschwitz, a Berlino; da Maastricht, scendendo nelle Fiandre, a Reims, Parigi, Chartres, sino a Barcellona, toccando infine Lisbona e Porto, in un itinerario immaginato dall'autore per i suoi amici perché vivano ancora..."" -
Il «sentire» di Maria Alinda Bonacci Brunamonti. Tra inediti familiari e rapporti letterari
Negli ultimi anni è stato finalmente avviato un percorso di riscoperta di alcune scrittrici ingiustamente dimenticate. Maria Alinda Bonacci Brunamonti (1841-1903) entra in questa schiera di donne intraprendenti e dotate che Benedetto Croce definì «una legione» e che ancor oggi non trovano luogo nei manuali scolastici. Scrittrice e poetessa dall'ingegno poliedrico e con uno spiccato interesse per gli eventi legati al Risorgimento, mantenne rapporti con importanti letterati del tempo, quali Giacomo Zanella, Antonio Fogazzaro, Giosuè Carducci e molti altri. Il suo ricco carteggio, in gran parte inedito, rivela molte lettere decorate con delicati acquerelli con i quali Alinda adornava i suoi scritti. Fu appassionata lettrice del Leopardi, verso il quale pure esprimeva un giudizio critico e al quale in giovane età ella parve, forse inconsciamente, somigliare. Questo libro, che trae occasione dal ritrovamento di alcuni inediti, delinea, almeno in parte, la sua personalità più intima e spirituale, così come emerge dalle pagine dei ""Ricordi di viaggio"""" e, soprattutto, dei """"Pensieri cristiani""""."" -
Padova Urbs Picta. Le arti figurative alla corte dei Carraresi (Aedificium, luoghi dell'arte e della storia)
La dominazione della signoria Carrarese a Padova durante il XIV secolo ha lasciato in città un'inestimabile eredità artistica, che coinvolge pittura, scultura e architettura e contribuisce a rendere Padova non solo una città di storia, cultura e arte, ma una vera e propria città dell'affresco, con una connotazione altamente originale e unica. Con la recente iscrizione di ""Padova Urbs Picta"""" nella Lista dei Patrimoni dell'Umanità Unesco, che ha riconosciuto ai cicli pittorici del XIV secolo un eccezionale valore universale, la decorazione ad affresco della Padova trecentesca e il contesto che l'ha prodotta sono stati oggetto di un'attenta rivalutazione storico-critica. Francesca Flores d'Arcais, tra i maggiori studiosi di arte tardomedievale italiana, ha voluto ripercorrere i tratti salienti di questa straordinaria stagione artistica soffermandosi sulle principali imprese decorative commissionate dagli esponenti della famiglia carrarese. In questo volume, corredato da un importante apparato iconografico, la studiosa, conferendo protagonismo ai Signori di Padova (Marsilio, Ubertino, Francesco il Vecchio, ma anche la moglie Fina Buzzaccarini), si sofferma in modo organico e originale sulle principali imprese decorative da loro commissionate e ritorna, in maniera unitaria e con un taglio innovativo, a riflettere sulle peculiarità stilistiche ed espressive comuni e specifiche dei diversi artisti coinvolti, inquadrandoli nel contesto nel quale si colloca la loro attività. Affiancando all'analisi pittorica il ritratto - tratteggiato da Antonio Lovato - del panorama trecentesco veneto e della nascita proprio a Padova delle prime espressioni di una polifonia d'arte in Italia, l'Ars nova, da questo studio emerge un dettagliato e originale excursus che porta all'evidenza tutta l'unicità della produzione artistica padovana trecentesca nelle sue varie realizzazioni e che stimola, nonostante una lunga tradizione storiografica, la formulazione di nuovi giudizi e considerazioni su artisti e committenti, favoriti anche da recenti campagne di restauro e dalle nuove scoperte collegate alla candidatura Unesco."" -
Paradosso. Rivista di filosofia (2020). Vol. 1: Sulla soglia, pensare il limite e il confine.
Fondata nel 1990, «Paradosso» intende essere una rivista di filosofia, senza ulteriori specificazioni, per lo più debitrici ad effimere mode culturali, e senza arbitrarie suddivisioni disciplinari. Al centro di ciascun fascicolo è posta una tematica generale, corrispondendo a quel modo di concepire la scepsi che di fronte a un problema non pretende di fornire una risposta, ma invita piuttosto a ""svilupparlo""""."" -
Dante lettore a Verona. Biblioteche e libri al tempo degli Scaligeri
La Biblioteca Capitolare di Verona è tra le pochissime biblioteche storiche ad avere radici nel Medioevo e costituisce un punto di riferimento importante per gli studi danteschi e la storia della cultura libraria veronese. Il Trecento a Verona si apre proprio con la presenza di Dante Alighieri: in città l'esule fiorentino trovò ospitalità e ispirazione letteraria per elaborare i trattati del Convivio e del De Vulgari eloquentia durante il primo soggiorno; quando poi vi ritornò era intento alla stesura del Paradiso e forse anche del Monarchia. Questo libro offre un contributo alla storia della cultura libraria nella Verona del Trecento, con incursioni nel Duecento e nel Quattrocento. Un excursus cronologico che presenta tutte le biblioteche della città che fecero da sfondo al soggiorno veronese dell'Alighieri e che descrive come funzionari, cancellieri, notai e letterati entrarono in possesso di antichi e preziosi manoscritti della Capitolare per arricchire le proprie personali collezioni. Manoscritti che ancora oggi si conservano nelle moderne biblioteche e che testimoniano la rarità del corpus delle opere che circolavano in città e la vivacità culturale del preumanesimo veronese. -
Alberto Ferlenga. Piazze di Castiglione delle Stiviere e Scuola di Mirandola. Tema: ricostruzioni
Mies van der Rohe, citando Tommaso D'Aquino, disse che l'opera di architettura e la città, espressioni della volontà di un'epoca, si ergono a simbolo del loro tempo. Oggi viviamo il tempo di una pandemia che ci chiama a una simbolica ricostruzione: atto, dopo ogni evento distruttivo, che è una necessità affinché ci si possa riconoscere all'interno della dimensione umana. Da Palladio a Schinkel, da Loos a Mies, la casa cristallizzata e monumentale, che Eisenman e Gehry destabilizzano sul piano strutturale e semantico, rimane un'icona dell'architettura. L'agglomerazione urbana che caratterizza le periferie contemporanee e il progressivo spopolamento dei centri storici sono la forma maggiormente rappresentativa del disagio di abitare, acutizzato oggi dalla rivoluzione digitale. In termini di ""contaminazione"""" e """"modificazione"""", si presenta la sfida di progettare la ricostruzione della città, per ridare un ruolo autentico a una vecchia gestione autoreferenziale delle città e della vita che in esse si svolge. Questo numero della rivista affronta questi temi attraverso l'analisi dei progetti di Alberto Ferlenga per le piazze di Castiglione delle Stiviere e per la scuola di Mirandola."" -
Beachlife design. Per un repertorio di temi e prodotti. Nuova ediz.
La spiaggia - ambiente fortemente caratterizzato dalla combinazione di elementi naturali, artefatti e ritualità collettive - è il contesto entro cui si collocano i casi di studio raccolti in questo volume. Una selezione che esamina gli sviluppi di un'ampia cultura progettuale orientata dal design e la ricompone nelle categorie Beach Classics, Contemporary Beach e Next Beach. Un contesto che, nella relazione costante che intercorre tra forma-prestazione-utente, riflette la naturale complessità dello spazio abitato nel quale l'uomo fa confluire regolarmente bisogni e interessi. -
Identità e rappresentanza politica nel Veneto della Repubblica 1948-2020. Elementi per una storia politica
L'autore ci conduce in un viaggio attraverso le preferenze elettorali dei veneti, dalla grande ""sacrestia bianca"""", generosa di voti alla Democrazia cristiana fin dal 1948, allo Zaiastan del 2020, che attribuisce al Presidente della Regione Luca Zaia un consenso mai visto prima. È un viaggio attraverso persistenze e mutamenti di un territorio che trova i propri riferimenti valoriali e le risorse per passare da regione sottosviluppata a locomotiva d'Europa in un robusto capitale sociale che si organizza attraverso la rete delle parrocchie, dei municipi, delle associazioni, con uno spirito imprenditoriale diffuso, capace di creare ricchezza. È il Veneto che vede per tanti anni nella Democrazia cristiana un riferimento sicuro, di valori condivisi e di rappresentanza di interessi, che vive senza drammi la fine della repubblica dei partiti, trovando nel forzaleghismo un riferimento altrettanto solido, che pure muta nel tempo, diventando a trazione leghista, di un leghismo anch'esso in salsa veneta, temperato da una naturale moderazione, che è la cifra distintiva del panorama politico della regione attraverso i decenni."" -
La Zecca di Venezia dopo la caduta della Repubblica. Storia e restauri della sede della Biblioteca Marciana
«Ogni alterazione di un monumento, anche fatta per amore del bello, è una falsificazione storica, una offesa al passato». Così scriveva Camillo Boito al Cavaliere Michelangelo Jesurum in merito al ripristino della facciata sansoviniana della Zecca nell'ambito del primo intervento di rinnovamento dello storico edificio, tesoro della Repubblica di Venezia, eseguito alla fine dell'Ottocento. Questa pubblicazione vuole dare conto dell'azione di tutela attuata tra il XX e il XXI secolo per la conservazione del compendio di Palazzo Reale in Piazza San Marco, oggi in parte occupato dalla Biblioteca Nazionale Marciana, che comprende, oltre alla Zecca, la Libreria del Sansovino e le Procuratie nuove. A partire dal 2000 la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per il Comune di Venezia e Laguna ha messo in atto una serie di interventi di restauro della sede della Biblioteca Marciana. Questo ha rappresentato l'occasione per ricostruire le vicende trasformative che l'edificio del Sansovino ha subito e per delineare il ruolo che gli organi di tutela hanno svolto orientando il processo di cambiamento, nella necessità di garantire l'equilibrio tra innovazione e conservazione. -
Una porta malchiusa
Le stagioni, il paesaggio, le sensazioni nate da percezioni visive e corporee, l'emozione erotica, pudica e trattenuta: le poesie di Tiziana Bertoldin qui raccolte, frutto di venticinque anni di lavoro meticoloso e intimo, si snodano in un percorso che sonda il vissuto passato e presente dell'autrice, tra l'opacità della melanconia e il consapevole nitore della luce. -
Frugalità. Riflessioni da saperi diversi
Cos'è la frugalità? Come si declina? Sembra quasi una parola desueta: chi più si definisce ""frugale""""? Altri sembrano i valori contemporanei. La frugalità è una scelta o un valore universale come la libertà e la giustizia? In questo nostro secolo è prima di tutto una scelta. Proprio oggi che dobbiamo affrontare sfide comuni e immediate sembra ancor più necessaria. Questo libro è un'orchestrazione di voci, un intreccio di saperi diversi: musica, architettura, letteratura, ma anche antropologia, astronomia, medicina... Più di trenta autori dialogano tra loro per definire il valore essenziale della frugalità. L'obiettivo comune è quello di dar vita a un dispositivo agile e polifonico che possa guidarci, come una bussola, nel mare della complessità che ci circonda."" -
Tatuaggio e pregiudizio. Percorsi sul corpo tatuato
Amato, odiato, perseguitato, il tatuaggio è tuttora un mistero da svelare. Simbolo antico o trasgressione? Contatto col divino o gesto di ribellione? Non è facile tornare all'essenza del tatuaggio, ornamento arricchitosi di molteplici significati nel corso dei secoli. ""Tatuaggio e pregiudizio"""" offre una riflessione su questo fenomeno sociale oramai radicato, ma ancora profondamente divisivo, per contribuire ad aprire e superare le barriere che il tatuaggio da sempre crea. Dall'antropologia alla psichiatria, dall'arte alla semiotica, i contributi qui raccolti conducono in un viaggio di analisi e di consapevolezza, tentando di rispondere ai molti quesiti che oggi toccano non solo la """"tribù"""" dei giovani e degli adolescenti, sempre in cerca di una loro forma d'essere, ma anche il mondo degli adulti."" -
Abitolario. L'esistenza enciclopedica dell'abito nel verso linguisticato. Ediz. illustrata
"Abitolario"""" è un libro d'artista che rispecchia la ricerca di Sissi tesa a restituire una nuova interpretazione del """"sistema vestimentario"""", scegliendo la struttura codificata di un dizionario della moda, intervenendo nel sistema di consolidate definizioni proprie di un lessico specializzato come quello della moda e ridefinendolo grazie a una scrittura fondata su giochi di parole e neologismi e su un continuo ampliamento dell'ambito semantico. Sissi attinge infatti non solo alla storia del costume, ma anche alla propria poetica e ad alcuni progetti in corso come """"Anatomia parallela"""" e """"Archivio Addosso""""." -
Cooperative e case popolari. Il caso delle Quattro Corti a Milano
È possibile valorizzare il patrimonio di edilizia residenziale pubblica senza che questo significhi venderlo? È possibile cioè preservarne il valore d'uso nell'ottica di un'economia fondamentale in cui le infrastrutture della vita quotidiana rimangano di proprietà pubblica? Le politiche della casa necessitano di nuovi investimenti e nuovi interventi di edilizia residenziale pubblica, ma il lavoro di riqualificazione dei quartieri esistenti può contribuire al loro ridisegno. Il progetto delle Quattro Corti nel quartiere Stadera a Milano risulta pionieristico ed emblematico. Alla fine degli anni Novanta, due palazzine popolari al tempo inutilizzabili vengono concesse da Regione Lombardia e dall'Azienda Lombarda per l'Edilizia Residenziale in comodato per venticinque anni a cooperative che le ristrutturano e ne diventano gestori, in assenza di profitto. Ripercorrendo l'esperienza e analizzandone gli esiti, la ricerca invita a una riflessione sulle condizioni alle quali il privato sociale può rivestire un ruolo importante nel fornire una risposta congiunta alla crescente domanda di alloggi a costi accessibili e alla tutela del patrimonio pubblico. -
Coltivare l'infinito
Dall'Abbazia di San Giorgio Maggiore, immersa nella laguna veneziana, un monaco dai capelli bianchi ci conduce, alla luce della Santa Scrittura, lungo un itinerario volto alla maggior conoscenza dell'agire divino, e contemporaneamente alla riscoperta di noi stessi. Tre ""Lectiones Divinae"""", attraverso l'interpretazione attenta di una selezione di episodi biblici, spingono a riflettere sul ruolo di Fede, Speranza e Carità nella quotidianità delle nostre vite. Sospeso in una dimensione istantanea ma allo stesso tempo infinita, principio e destinazione, il monaco ci racconta come sia sufficiente piantare un seme, senza avere fretta di raccoglierne i frutti, per sperimentare il cambiamento nelle nostre esistenze. L'invito ai lettori è di ricercare la luce dorata del regno di Dio, estendendo lo sguardo oltre l'azzurro dei soliti cieli, che non è altro che illusione ottica, generata dalla rifrazione della luce bianca."" -
Materiali autarchici. Conservare l'innovazione
Le sanzioni imposte dalla Società delle Nazioni all'Italia fascista in seguito all'invasione dell'Etiopia (1935-1936) coincidono con l'ultimo atto del progressivo irrigidimento delle politiche autarchiche promosse dal regime a partire dal 1926. Se l'obbligo di acquisto dei soli prodotti nazionali da parte delle amministrazioni pubbliche e il successivo innalzamento dei già onerosi dazi doganali avrebbero generato, tra gli altri, gravi problemi di approvvigionamento del ferro per armature nel campo delle costruzioni, queste politiche avrebbero dato avvio anche a una stagione di innovazione e sperimentazione di nuovi prodotti derivati da materie prime presenti sul territorio. Partendo da uno sguardo attento al contesto dello sviluppo del sistema industriale italiano, il volume presenta uno studio sistematico delle caratteristiche fisiche, costruttive e degenerative dei ""materiali autarchici"""" evidenziando aspetti centrali connessi alla conservazione del patrimonio del XX secolo."" -
Mercanti di cultura. Modelli editoriali in transizione
I cambiamenti che oggi investono i ruoli chiave connessi alla filiera del libro e che determinano una rapida delineazione di modelli editoriali inediti, a fronte di un mercato in continua evoluzione, sono oggetto di analisi e di riflessione in questo volume, dove sono raccolti i contributi sia di chi studia i percorsi del libro all'interno del processo editoriale sia di chi è membro attivo e costruttore dello stesso. L'occasione è stata offerta dall'esperienza maturata nell'ambito del master in Editoria dell'Università degli studi di Verona, che negli anni ha visto studiosi e professionisti dell'editoria interrogarsi su quali siano le possibilità e le sfide da affrontare per portare il libro dall'autore al lettore in maniera più efficiente. Oltre al racconto delle criticità che le librerie e gli editori si sono trovati ad affrontare nel 2020 e all'osservazione delle trasformazioni strutturali avvenute nel mercato editoriale, sono stati esaminati i modelli di business e di distribuzione del prodotto librario, ipotizzando possibili scenari nei quali sia protagonista una più organica e proficua ""politica del libro""""."" -
Il giogo dei ruoli
Che fatica la coppia! Dopo l'idillio iniziale, la relazione si complica e tutto va negoziato di continuo; il rapporto di potere si sbilancia a favore di uno dei due, mentre all'altro non resta che subire un ruolo che non si è mai scelto. Cosa potrebbe raccontarci Mileva Maric del suo doloroso e controverso matrimonio con Albert Einstein? Chi, tra Cyrano de Bergerac e Rossana, avrebbe potuto cambiare il proprio destino amoroso? E che dire della rinuncia di Sibilla Aleramo all'amore per non venirne schiacciata? Le rivisitazioni di questo libro, maliziose, filologiche e serissimamente giocose, partono tutte da un amore spericolato per le storie: lette, raccontate, tramandate; storie che conosciamo come se le avessimo vissute in prima persona e che sono la base su cui gli autori hanno costruito un dialogo continuo e polifonico. Quasi come in un doppio a tennis, autori e personaggi si scambiano diritti e rovesci, volée e smash, per esplorare la resistenza di quelli che per comodità chiamiamo classici, ma che dovremmo, invece, considerare ""amici""""."" -
Annarosa non muore
L'otto settembre del 1943 Alfredo ha 19 anni, Annarosa 17. La guerra di liberazione li unisce, diventano amici, si capiscono e si aiutano con grande senso di fiducia l'uno per l'altra. Entrambi sono dei ""puri"""", come Orso, Severino Bianchet di Valmorel, comandante della Brigata Fulmine. La storia di tre ragazzi fra i tanti che la guerra, nell'autunno del '43, porterà tra le montagne del Veneto a combattere tra le fila dell'insurrezione partigiana. Non eroi, ma giovani spinti nelle loro azioni dal desiderio di restaurare giustizia e democrazia. Ed è proprio Giovanni Melanco – Alfredo – a ripercorrere il ricordo dei diciotto mesi trascorsi nelle brigate partigiane. Memorie che ripercorrono con fervore e leggerezza la guerra e la lotta per la liberazione, che si rivolgono a più generazioni per parlare anche al nostro presente perché, come scrive Mario Isnenghi nella prefazione: «Quanto più tetra e sanguinosa la cronaca, tanto più necessaria a garanzia e promessa di una normalità, dilazionata nel tempo, ma alla fine restaurata, e di un domani diverso. Diverso, certo, ma fedele a quell'oggi diventato nel frattempo un lontano e pur caro vivissimo ieri. Annarosa non muore».""