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Io non sono un trans. La storia di una ragazza che doveva ritrovare sé stessa
Quando Rosa si presenta per la prima volta nello studio dell’Autrice, la psicoterapeuta Roberta Rosin, non ha la minima idea di quale sarà il percorso che la attende, sa solo che così non può più andare avanti. Non si conosce, non si sente a suo agio con il proprio corpo, con la propria dimensione affettiva e sessuale. Confusamente, avverte di dover esplorare la propria identità sessuale, inclusa l’identità di genere. Per questo ha preso una decisione: chiedere aiuto per capire chi è veramente. ""Io non sono un trans"""" racconta la vera storia di Rosa: la sua vicenda così come il percorso psicologico da lei affrontato sono la fedele ricostruzione di quanto accaduto nel percorso terapeutico. Pagina dopo pagina, verranno restituite le tappe più significative dell’esistenza di una persona incapace di riconoscere i propri stati emotivi, di provare e tradurre le proprie emozioni, e però convinta di dover affrontare un percorso di Affermazione di Genere per risolvere il proprio disagio esistenziale. Rosa si dichiara fin da subito disposta a sostenere il peso e a pagare le conseguenze di questa difficile scelta. Ma il suo sorprendente percorso la porterà a un approdo inatteso."" -
Paradosso. Rivista di filosofia (2022). Vol. 1: Heidegger e i poeti
«Perché i poeti?» si domanda Heidegger in un saggio della raccolta ""Sentieri interrotti"""". L’interrogazione sul tema della poesia e sul ruolo del poeta rappresenta lo snodo determinante per comprendere il senso della «svolta» nel contesto del pensiero heideggeriano dalla metà degli anni Trenta. Rispetto all’argomentazione filosofica tradizionale, e dunque al linguaggio concettuale, con la poesia si apre per Heidegger la ricerca di una via linguistica alternativa che dischiuda la verità e dica l’essere in quanto evento. Definita «linguaggio originario», la poesia è intesa dal pensatore come il modo privilegiato di accadere della verità dell’essere. Il volume si propone di restituire la feconda complessità del dialogo di Heidegger con i suoi poeti d’elezione. Si tratta di un confronto che riguarda sia la poesia dell’antica Grecia (Omero, Pindaro, Eschilo, Sofocle), sia quella tedesca (Trakl, George, Hölderlin, Hebel, Rilke, Goethe, Mörike, Celan, Silesius), francese (Char, Rimbaud) e giapponese (Bashō). Ne emerge una riflessione su questioni decisive e attuali relative all’essenza e al ruolo dell’arte, alla funzione del linguaggio, al destino della tecnica e al senso della verità."" -
Confessioni audaci di un ballerino di liscio
Paola Cereda raccontarnla poesia del quotidiano che si nasconde nel Delta delle balere.rnrn«La notte mi consolai con quattro gin tonicrne un classico del liscio, illudendomi di poter bastarerna me stesso. Dopotutto le persone finisconornper assomigliare ai luoghi dove vivono,rnprovavo a convincermi, e io dovevo al fiumernil mio perpetuo scorrere.»rnrnrnIl Sorriso dancing club, la balera più famosa del Polesine, compie cinquant’anni. Il suo proprietario, Frank Saponara, organizza una grande festa di compleanno alla quale partecipa l’intera comunità di Bottecchio sul Po. Frank è un ballerino di liscio che ha avuto tante donne quante sono le mazurche che ha ballato, ma quelle che hanno segnato la sua carriera sentimentale sono tre: Ivana, il suo primo amore, Kristelle, una star del porno, e Barbara, musicista e cantante. La sera del compleanno del Sorriso le tre donne si ritrovano sulla stessa pista mentre, poco distante, nella golena di Ca’ Silente, Vladimiro Emerenzin, amico di Saponara e poeta di paese, muore in strane circostanze. Tra le sue dita, un biglietto della festa alla quale non ha partecipato e una parola scritta a matita. Frank è chiamato a dare un senso a quell’ultimo messaggio e scopre che la vita è come il liscio: si balla in due e bisogna andare a tempo. -
Dissimulatio
Come sempre nei romanzi di Monaldi & Sorti, ogni frammento del rompicapo tornerà perfettamente al suo posto. Ma la verità si rivelerà appieno solo a chi possiede la chiave giusta.rnrnParigi, gennaio 1647rnIn una stazione di posta alle porte della città, si scalda davanti al fuoco un gruppo di viaggiatori appena giunti dall’Italia: un libraio, una canterina veneziana, il giovane castrato Atto Melani accompagnato dal suo segretario e dal maestro, il celebre Malagigi, e infine Gabriel Naudé, bibliotecario del cardinal Mazzarino, primo ministro di Francia. Sua Eminenza ha convocato in tutta fretta a Parigi schiere di musici per rappresentare una nuova opera in musica, l’Orfeo, ma già si sussurra che l’opera non si farà. A Corte nulla è più importante degli spettacoli. E allora cosa c’è sotto?rnIniziano finalmente le prove nel Teatro Reale, ma un attentato semina il panico tra musici e cantanti: qualcuno ha sabotato una macchina di scena, che precipita sul palco e solo per un soffio non travolge Malagigi, protagonista del melodramma. Chi voleva ucciderlo? E perché?rnIl primo sospettato è Atto Melani, suo rivale sul palcoscenico, che rifiuta ostinatamente di fornire un alibi. Ma il segretario di Atto e la giovane canterina veneziana Barbara Strozzi non si fermano alle apparenze e decidono di vederci chiaro. Troppe stranezze accompagnano le prove dell’Orfeo; i costi smisurati, il bizzarro comportamento di Mazzarino, che con quell’opera tutta italiana non teme di irritare i francesi, e infine l’ombra dei veri potenti: i grandi banchieri.rnLa pagina strappata da un libro misterioso, un rapimento e un’incursione nella labirintica biblioteca privata del Cardinale riveleranno un intreccio inatteso tra arte, superstizione e potere. E come sempre nei romanzi di Monaldi & Sorti, ogni frammento del rompicapo tornerà perfettamente al suo posto. Ma la verità si rivelerà appieno solo a chi possiede la chiave giusta, la suprema tra le virtù politiche: la dissimulazione. -
Mezzanotte per sempre
"Mezzanotte per sempre"""" è una bruciante confessione. Ripercorre la caduta nell'abisso delle droghe di uno sceneggiatore di Hollywood e la sua formidabile ascesa nella società. Trasformato anche in un film interpretato da Ben Stiller e Owen Wilson, Mezzanotte per sempre è un classico venerato dai critici e adorato dai lettori come uno dei memoir più emblematici della nostra contemporaneità. Un libro sincero, spasmodico, esilarante, che ci avvicina a un uomo in bilico fra il proprio personaggio e l'impossibilità di essere semplicemente quel che è, spogliato dei suoi mille talenti e delle sue brillanti carriere parallele da criminale, tossico, padre e sceneggiatore di successo. Una vita fragorosa e stantia in cui la mezzanotte non passa mai, ripetendosi fino alla noia in questa decadente Los Angeles di fine millennio." -
Stella Manhattan
Quando uscì per la prima volta, nel 1985, il romanzo destò grande scandalo. Nel tempo ha acquisito una forza documentaria eccezionale ed è letto, tuttora, come un’importante testimonianza dell’identità di un Brasile storicamente diviso fra liberazione e repressione, fra americanizzazione e tradizione. rnrnVivace e coloratissima, la storia di Stella Manhattan è anche un inno alla vitalità e alla magia di un perpetuo trasformismo.rnrnrnNew York. Fine anni Sessanta. Arriva nella città di Andy Warhol e della trasgressione il gay brasiliano Eduardo da Costa, esiliato dal padre che non accetta la sua omosessualità. Qui Eduardo, che ama travestirsi come Stella Manhattan, trova lavoro al Consolato brasiliano grazie a un amico paterno, il colonnello Valdevinos Vianna. Anche il militare ha un lato nascosto e cerca in Eduardo aiuto per portare alla luce il proprio alter ego sadomasochista: la Vedova Nera. Il giovane Eduardo/Stella si ritrova al centro di un intrigo rocambolesco, in cui un gruppo di guerriglieri brasiliani dell’opposizione comunista tenta di «arruolarlo» per mettere in trappola il colonnello.rnSantiago mette in scena rivoluzionari cubani, Pantere Nere e immigrati brasiliani, mescola tragedia e farsa, la verve della New York latina, la vita di strada della comunità gay e la raffinatezza del mondo della diplomazia internazionale. -
L' attentatuni. Storia di sbirri e di mafiosi
«Oggi, un nucleo armato della nostra organizzazione ha fatto irruzione in un covo nemico...»: non inganni il tono scherzoso con cui l'uomo della Dia comunica al quartier generale di Roma che una squadra di investigatori, dopo mesi di lavoro, è riuscita a piazzare una microspia nel «Sancta Sanctorum» che ospita i superkiller di Cosa Nostra. Parodia dei comunicati con cui le Br, negli anni Settanta, scandivano la loro sanguinosa aggressione contro lo Stato, l'annuncio dell'uomo della Dia giunge dalla nuova, difficilissima guerra che insanguina l'Italia: è quella che oppone gli uomini dello Stato alla temibile potenza di fuoco, alla determinata strategia d'assalto dispiegata da Cosa Nostra negli attentati contro Falcone e Borsellino. L'attentatuni è la storia - narrata da Bianconi e Savatteri con il rigore del migliore giornalismo e il ritmo di un grande thriller - di come un pugno di investigatori della Dia, operando sotto copertura e con modalità che non hanno nulla da invidiare alle spy-stories di Le Carré, riescono a entrare nella struttura più interna della mafia. Ne pedinano gli uomini, ne individuano i luoghi di ritrovo, mappano affari e proprietà immobiliari, legami gerarchici e protezioni autorevolissime. Arrivano - scrivendo la pagina più incredibile dell'intera operazione - a rubarne i discorsi in diretta, ad ascoltare ora dopo ora i progetti del nucleo armato. Sullo scenario di una Palermo che Bianconi e Savatteri fissano in modo indimenticabile - città ferita e vitale al tempo stesso - gli investigatori, senza l'aiuto di pentiti e grazie a un immenso e paziente lavoro di indagine, ripercorrono l'insanguinata filiera di Cosa Nostra. E giungono, finalmente, agli assassini della strage di Capaci. -
I mille film. Guida alla formazione di una cineteca
Gianni Volpi è stato uno dei più importanti critici e storici della cinematografia. Venuto recentemente a mancare, ci ha lasciato come ultima opera questa ""Guida alla formazione di una cineteca"""", che accoglie il suo pensiero critico e vale come testamento per le nuove generazioni di spettatori. Raccontandola con le sue stesse parole, «Ci sono i film che più hanno solleticato la nostra sensibilità (racconto, ritmo, colore, musica, forza di visione, di miti, di divi) e/o la nostra intelligenza (cioè che sono stati scoperta o analisi di cose importanti dette in forme adeguate). Insomma, quelli che ci hanno dato le immagini più necessarie sotto ogni punto di vista»."" -
Cambiamo aria! Come difenderci dai danni dell'inquinamento. I dati della medicina e i buoni esempi per respirare un'aria migliore, in casa e fuori
Ogni anno, in inverno, noi italiani abbiamo a che fare con lo sforamento dei limiti delle polveri sottili, il blocco delle auto e notizie allarmanti sulle malattie derivanti dall'inquinamento. Ma ci siamo abituati, e pensiamo che in fondo non possiamo farci nulla e il problema non sia così grave. Sbagliato! È una strage silenziosa, a livello europeo. Nel 2016 l'Agenzia Europea dell'Ambiente ha stimato in 436.000 le morti premature riconducibili solo alle polveri sottili. Dunque molti decessi prematuri per malattie respiratorie, malattie del sangue e tumori, dipendono dalle polveri sottili, dall'ozono, dal traffico e dai riscaldamenti. Quali sono i dati certi della medicina su questi mali? E che cosa possono fare i cittadini e le istituzioni? Questo libro offre un'analisi ampia delle due facce del problema, quella scientifica e quella «politica», mettendo a confronto realtà italiane, europee e statunitensi. Spiega con numeri alla mano il nesso fra inquinanti e malattie, dall'asma nei bambini agli infarti, offrendo anche consigli pratici per ridurre i rischi personali - dalla casa all'auto, quando si fa jogging o si porta a spasso un neonato. E racconta quali misure efficaci sono state adottate per limitare l'immissione di inquinanti. Dove, come e con quali risultati. Perché non è vero che non si può far nulla: cambiare l'aria dipende sempre da noi. -
La schiavitù raccontata a mia figlia
«Questa è una storia di violenza e di bellezza», dice Christiane Taubira, e così apre un racconto e un dialogo che cercano di rispondere alla tremenda evidenza della sopraffazione e dello sfruttamento che hanno segnato e segnano tuttora la convivenza umana. La tratta degli esseri umani e la schiavitù sono stati alla base del primo sistema economico al mondo, che, giustificato per secoli da giuristi, religiosi, filosofi, è stato replicato (dopo la Grecia e Roma) nel mondo moderno. Gli storici si dividono sul numero totale dei deportati nelle rotte dall'Africa alle Americhe: fra i 15 e i 30 milioni. Un numero agghiacciante. E la schiavitù è durata in Europa per oltre quattro secoli, in Francia due. Questo intenso dialogo fra madre e figlia rompe la crosta di pregiudizi e indifferenza che ancora ci impediscono di capire la violenza che ha segnato la prima globalizzazione, le sue conseguenze durevoli nelle relazioni fra Paesi ricchi e poveri attraverso il colonialismo e fino al Novecento, la pulsione vitale che ha permesso a milioni di persone ridotte allo stato di animali di resistere e sopravvivere. Ne viene fuori, appassionata e incisiva, «una storia di violenza e di bellezza» tanto necessaria quanto spaventosa. Che aggiunge alla consapevolezza delle generazioni più giovani la percezione delle dinamiche del razzismo, quelle manifeste che hanno lasciato una scia di sangue nella Storia e quelle più subdole che continuano ad agire dentro il nostro tempo e la nostra civiltà. -
Nel mare ci sono i coccodrilli. Storia vera di Enaiatollah Akbari
Se nasci in Afghanistan, nel posto sbagliato e nel momento sbagliato, può capitare che, anche se sei un bambino alto come una capra, e uno dei migliori a giocare a Buzul-bazi, qualcuno reclami la tua vita. Tuo padre è morto lavorando per un ricco signore, il carico del camion che guidava è andato perduto e tu dovresti esserne il risarcimento. Ecco perché quando bussano alla porta corri a nasconderti. Ma ora stai diventando troppo grande per la buca che tua madre ha scavato vicino alle patate. Così, un giorno, lei ti dice che dovete fare un viaggio. Ti accompagna in Pakistan, ti accarezza i capelli, ti fa promettere che diventerai un uomo per bene e ti lascia solo. Da questo tragico atto di amore hanno inizio la prematura vita adulta di Enaiatollah Akbari e l'incredibile viaggio che lo porterà in Italia passando per l'Iran, la Turchia e la Grecia. Un'odissea che lo ha messo in contatto con la miseria e la nobiltà degli uomini, e che, nonostante tutto, non è riuscita a fargli perdere l'ironia né a cancellargli dal volto il suo formidabile sorriso. Enaiatollah ha infine trovato un posto dove fermarsi e avere la sua età.Questa è la sua storia. -
The Best
Per gli appassionati di calcio George Best non ha bisogno di particolari introduzioni. Dotato di un meraviglioso talento, baciato dalla sorte, ha saputo interpretare il gioco con un senso di bellezza e grazia raramente visti, prima e dopo. Battezzato «il quinto Beatle» nel momento migliore della sua carriera, Best è stato il primo calciatore a vestire i panni della popstar, a diventare un'icona di riferimento per la sua generazione e una sorta di inarrivabile sex-symbol naturale per tutte le ragazzine del Regno Unito. Volente o meno, ha accettato che tutta la sua vita diventasse materia da tabloid, che tutte le sue trasgressioni private fossero di dominio pubblico. Grazie a questa straordinaria e nuova forma di popolarità, è diventato uno dei calciatori più importanti e amati del XX secolo. Ma come molti altri talenti naturali, il «figlio del popolo» di Belfast non è riuscito a scendere a patti con la fama e il denaro, e la storia della sua vita si è popolata di figure femminili, torbide avventure di sesso e, purtroppo, di una spaventosa dipendenza dall'alcol, comune a molti calciatori britannici. In questa bellissima e dolorosa autobiografia, Best ha rimosso ogni pudore e ci trascina con sé nei gorghi di una vita davvero «spericolata», vissuta a mille all'ora, tra il fascino della swinging London degli anni Sessanta e la cruda realtà nordirlandese, fra i trionfi del Manchester United e le fughe romantiche nelle isole del Mediterraneo, tra i pub di tutta l'Inghilterra e le aule di tribunale. Fino alla bancarotta, la prigione e l'inferno della cirrosi epatica che lo porta alla morte nel 2005. -
Elogio dell'imperfezione
L'autobiografia, raccontata in prima persona, di una delle più importanti e preziose personalità scientifiche dello scorso secolo. Una vita che si muove tra le minacce della storia - le due guerre mondiali e le leggi razziali - i limiti culturali di una società che discrimina ancora fortemente la donna e un modo di concepire la scienza come ricerca continua, processo evolutivo di idee e approcci, scoperta. Al centro di questa ricognizione autobiografica emerge l'imperfezione come virtù e condizione da sempre necessaria per correggere se stessi, indagare sui propri errori, percorrere nuove strade e trovare nuove soluzioni. «L'imperfezione», dice la Montalcini, «ha da sempre consentito continue mutazioni di quel meraviglioso quanto mai imperfetto meccanismo che è il cervello dell'uomo.» -
In piena libertà e consapevolezza. Vivere e morire da laici
Ripercorrendo tra memoria privata e pubblica i momenti chiave degli ultimi settant'anni di storia sociale italiana, dal Concordato del '29, alla stagione dei diritti degli anni Settanta, al tema spinoso del fine vita con i casi Welby ed Englaro, Margherita Hack ci lascia questo suo ultimo pamphlet sulle libertà individuali, su cosa significhi essere laico e sulle eredità spesso taciute che ancora pesano sulle istituzioni e impediscono un dibattito veramente libero sui temi che ci toccano in prima persona. Fecondazione assistita e testamento biologico, aborto e unioni civili, libera ricerca scientifica e multiculturalismo, sono le questioni care alla Hack e sulle quali il dibattito nel nostro Paese è pesantemente condizionato dalla Chiesa Cattolica. La società di domani dipenderà da come i giovani sapranno affrontare tali questioni. È a loro, quindi, che la Hack racconta chi eravamo e quali sfide ci attendono, avendo sempre come guida la nostra Costituzione, affinché gli italiani che verranno non si adagino sui diritti acquisiti e siano più liberi dei loro padri. -
... Però, Zanardi da Castel Maggiore
Con l'aiuto di Gianluca Gasparini, giornalista alla ""Gazzetta dello Sport"""", Alessandro Zanardi ripercorre la sua storia singolare: l'infanzia a Castel Maggiore, la scoperta del mondo sconosciuto dei kart, le vittorie iniziali e la lunga scalata fino alla Formula 1, gli anni nei GP con il team della Lotus, il salto in America da emigrante al volante, l'amore, il figlio, gli amici, un'altra parentesi amara in F1 e poi il tragico incidente del Lausitzring in cui ha perso le gambe e ha rischiato di morire. Ma anche e soprattutto il recupero straordinario, la voglia di vivere e di tornare a una vita normale, senza mai perdere il sorriso."" -
La società dello spettacolo-Commentari sulla società dello spettacolo
Un libro di culto che non ha mai smesso di essere tale. rnrnrn«Occorre leggere questo libro tenendo in mente che è stato scritto con la precisa intenzione di nuocere alla società spettacolare. Non ha mai detto nulla di esagerato.» - Guy DebordrnrnScritto nel 1967, agli albori dell’era televisiva, l’opera di Debord ha intuito con lucidità agghiacciante che il mondo reale si sarebbe trasformato in immagini, che lo spettacolo sarebbe diventato «la principale produzione della società attuale». Riflessioni ancora che resistono intatte, coordinate essenziali per guardare ora, più di allora, alla complessità della civiltà dell’immagine.rnrnrnGuy Debord ha visto molto di quello che sarebbe accaduto. Lo ha visto accadere. Ha visto da dove sarebbero arrivati i barbari, quando la civiltà dell’immagine era ancora un futuro da costruire. Ha immaginato come sarebbe cambiato il mondo e anche come si sarebbe potuto cambiare il mondo.rnrn«Lo spettacolo non è un insieme di immagini, ma un rapporto sociale fra individui, mediato dalle immagini.» -
Nulla di più grande
Perché la coscienza sparisce quando ci addormentiamo e ricompare intensa durante il sogno? È cosciente un uomo che esce dal coma, ma rimane immobile e muto per mesi o anni? Lo è un pappagallo che pari a? O un delfino che gioca? Questi quesiti fondamentali, e ancora irrisolti, evidenziano il problema più grande della scienza e della filosofia: nonostante gli straordinari successi delle neuroscienze, non sappiamo ancora quale sia l'ingrediente misterioso che accende la luce della coscienza. A questa domanda cruciale Marcello Massimini e Giulio Tononi hanno cercato di dare una risposta teorica e pratica insieme. La loro è una teoria unica al mondo: la coscienza nasce dentro il cervello dall'integrazione speciale dell'informazione di tutte le sue parti, qualcosa che è molto difficile trovare altrove. Anche questa teoria, come quella eliocentrica di Copernico, ha bisogno del suo cannocchiale: una sonda magnetica che invia impulsi nel cervello e ne misura le risposte. In base a queste rilevazioni, si può stabilire una scala per vedere dove vi è coscienza, e con quale intensità. Forti di questi strumenti, i due scienziati ci guidano in un'appassionante esplorazione alla ricerca dei confini della coscienza - tra cervello e cervelletto, veglia e sonno, anestesia, sogno, coma, super-calcolatori, polipi, delfini e molto altro. Se la teoria è corretta e le misure non la falsificheranno, questa spedizione potrebbe avere un esito stupefacente: una seconda rivoluzione copernicana che ci riporterà, naturalmente, al centro dell'universo. -
Congratulazioni. Hai appena incontrato la I.C.F. (West Ham United)
Molto calcio, siamo inglesi, molti calci, siamo l'I.C.F. (InterCity Firm) l'incontrollabile gruppo di hooligan al seguito del West Ham United (una delle più blasonate squadre di Londra). Il West Ham è la squadra più proletaria della capitale, la squadra del popoloso e violento East End. Bill Gardner, Big Ted, Andy Swallow, «Ani-mal» Ikoli e molti altri sono stati per anni i suoi più fedeli e decisi sostenitori: migliaia di ragazzini inglesi si sono ispirati alle gesta di questi guerrieri degli spalti. Cass Pennant, nero londinese, tra i membri originari e più rispettati, ha deciso di raccontare la sua storia e quella di un gruppo ristretto di amici, i fondatori e le guide spirituali di questa organizzata e solidissima armata. Si leva un coro sincero che canta la leggenda nata alla fine degli anni Settanta, la leggenda di un gruppo di autoconvocati, di fuoriusciti stufi di lotte intestine e di gelosie tra «mob», tra bande di tifosi dello stesso club. E così che nasce «The InterCity Firm», forte di una scala gerarchica definita, una sezione giovanile (la temuta Under Fives Posse) e regolari biglietti da visita: quelli che lasciavano ai doloranti e feriti tifosi avversari dopo gli scontri. Semplici biglietti rettangolari con una scritta a caratteri cubitali: «Congratulazioni -Hai appena incontrato la I.C.F.». -
Il pianista. Varsavia 1939-1945. La straordinaria storia di un sopravvissuto
Il 23 settembre 1939 Wladyslaw Szpilman, un giovane pianista di Varsavia, suonò il ""Notturno"""" in C diesis minore di Chopin per la radio locale, mentre le bombe tedesche cadevano sulla città. Più tardi, un ordigno tedesco distrusse la centrale elettrica e la stazione radio polacca fu ridotta al silenzio. La guerra precipitò Varsavia nell'orrore dell'occupazione nazista. Rinchiusi nel ghetto, gli ebrei furono a poco a poco decimati. Agghiacciato testimone degli eventi che porteranno alla rivolta e all'evacuazione della città, Szpilman vide morire molti dei suoi amici e la sua intera famiglia, riuscendo miracolosamente a sopravvivere tra le rovine della sua amata Varsavia. """"Il pianista"""" è allo stesso tempo la storia straordinaria della tenacia di un uomo di fronte alla morte e un documento della misteriosa, possibile umanità degli esseri umani: la vita di Szpilman fu salvata da un ufficiale tedesco che lo udì suonare quello stesso """"Notturno"""" di Chopin su un pianoforte trovato fra le macerie."" -
La resa. Ascesa, declino e «pentimento» di Felice Maniero
Le ultime immagini di Felice Maniero, l'ex boss della Mala del Brenta, lo ritraggono circondato da poliziotti e giornalisti, ammanettato e sorridente sotto il suo inconfondibile caschetto. Dopo aver spadroneggiato per anni in tutto il Nordest, nel 1995 scende a patti con lo Stato, ma tiene fuori dai processi madre, fidanzata e, soprattutto, i suoi miliardi. Oggi Felice Maniero è un uomo libero e un affaccendato imprenditore. Ha cambiato identità, ma nella memoria di tutti resta pur sempre ""Faccia d'angelo"""".""