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Comporre per costruire e costruire per comporre. La ricerca nel Dottorato in Architettura e Costruzione
Qual è il ruolo della ricerca nelle scuole di dottorato? Qual è l'importanza della riflessione sulle ragioni della ricerca e quale ruolo essa può rivestire nel rafforzare le potenzialità della formazione di terzo livello? La prima giornata di studi promossa dal Dottorato di ricerca in Architettura e Costruzione - DRACo della Sapienza Università di Roma cerca di dare risposta a questi interrogativi, nel tentativo di indagare tutte le valenze e le contraddizioni insite in un complesso ambiente di studi che aspira all'innovatività dei propri esiti scientifici. Facendo proprie le caratteristiche costitutive del dottorato stesso la riflessione nata in questa occasione ha inteso offrire uno spazio di confronto critico e costruttivo per allontanarsi dal rischio di conformismo che la ricerca stessa potrebbe comportare. Questo volume propone i contributi presentati nell'ambito della prima giornata di studi del Dottorato DRACo e si configura come punto di partenza per una serie di incontri, dialoghi e confronti critici tra figure e discipline che si trovano ad affrontare ogni giorno le nuove questioni che la ricerca in architettura pone agli studiosi. -
Arte e guerra. Storie dal Risorgimento all'età contemporanea
Innumerevoli sono state, nel corso della storia, le situazioni di conflitto che hanno travolto le arti, determinando devastazioni, ma anche piani di protezione, salvataggi rocamboleschi, strumentalizzazioni ideologiche, nonché germinazioni critiche rilevanti. Lungo un orizzonte che va dal Risorgimento alla Guerra Fredda e oltre, fino a raggiungere il nostro tempo, questo volume - che ospita contributi di importanti studiosi del settore - propone una riflessione sulle differenti modalità di coinvolgimento del patrimonio artistico negli assetti di crisi. Le prospettive sono molteplici: tutela, ma anche distruzione; furti d'arte e, di seguito, faticose e lunghissime trattative per le restituzioni; perdite e insieme accordi internazionali per la salvaguardia; eroismo di alcuni a fronte della piccineria di altri; speranza coltivata nell'attivazione didattica delle collezioni museali. Notevole interesse è riservato anche alle cicatrici lasciate sul territorio antropizzato: dalle scritte fasciste che, nelle città e nelle campagne italiane, inneggiano alla vittoria, ai bunker NATO dismessi, giù giù fino alle attuali politiche militari americane. Sono così portati alla luce, nell'inanellarsi dei saggi, i molti effetti della triste relazione fra creatività e distruttività umana. -
Scuole. Studi, progetti, esperienze
La scuola può diventare esempio di rinnovamento per l'intera realtà urbana e sociale. In un momento storico che impone un ripensamento degli spazi collettivi, la scuola diventa il punto di partenza per riflettere sul ruolo degli spazi dedicati alla comunità. Su questi aspetti si è soffermata la ricerca del Dottorato in Architettura e Costruzione della Sapienza Università di Roma. Nel corso dello studio è stato inquadrato un campo d'indagine preciso sull'edilizia scolastica esistente, ma anche su progetti sperimentali. L'insieme di progetti, sperimentazioni e realizzazioni identifica tipi ripetuti e classificabili, con riferimenti tipologici, distributivi e insediativi evidenti, indicando possibilità di trasformazione e di adeguamento. Ne deriva una ricognizione sul patrimonio scolastico del nostro Paese in cui si opera per classificare e rinnovare il già esistente e si presentano progetti che hanno avuto come obiettivo primario la trasformazione del rapporto tra comunità scolastica e comunità urbana. Il volume presenta gli esiti di tale riflessione, nella convinzione che la contaminazione tra sfera scolastica e comunità urbana possa dare vita a circoli virtuosi di rinnovamento. -
Chioggia. Rivista di studi e ricerche (2021). Vol. 58
L'idea di assegnare un nome alle scuole della città era originata dalla consapevolezza di dare diffusione alla cultura cittadina, alla sua storia; per l'importanza del tema, il numero si apre con l'articolo scritto da chi ha lavorato a quel progetto. A seguire, alcuni articoli che propongono personaggi e temi relativi al giornalismo, alla produzione e conservazione artistica e musicale, al Mediterraneo come importante scenario di incontro fra i popoli dell'Antichità. Nella sezione ""Iconografia"""", l'importanza della civiltà della riconoscenza e il valore naturalistico dell'area verde del compendio di San Felice. La Pinacoteca della Santissima Trinità è l'argomento trattato nella sezione """"Tesi di Laurea"""". Mentre per gli """"Itinerari didattici"""" viene svolto, per la prima volta, uno studio dedicato all'esame dei numeri della rivista """"Chioggia"""". Seguono poi il gemellaggio Chioggia-Shiogama, la figura di Lina Merlin, la raccolta delle """"Rinascite"""" appartenute a Egidio Perini, per chiudere con la rotta del Po del 1951."" -
Diario di un designer. Sessantanove giorni nel segno di Vito Nesta. Ediz. illustrata
La mostra ""Diario di un designer. Sessantanove giorni nel segno di Vito Nesta"""", è la prima esposizione del Palazzo Reale di Genova dedicata a un designer contemporaneo, in collaborazione con il Dipartimento di Architettura e Design dell'Università di Genova. Il percorso mostra il lavoro del designer in due distinte modalità espositive che ripercorrono, da un lato, il vissuto durante i giorni del lockdown e, dall'altro, omaggiano la dimora genovese attraverso oggetti e arredi contemporanei messi in dialogo con i pezzi storici del museo. La prima modalità è installativa. Nella Galleria degli Specchi, un tavolo raccoglie cento piatti creati nei sessantanove giorni di isolamento trascorsi in casa. Il tema dell'esperienza è il fulcro della narrazione: nei piatti in mostra prendono forma, in una moltitudine di motivi compositivi, le sensazioni e gli stati d'animo di quelle giornate solitarie, i ricordi riaffiorati per caso, i piccoli cambiamenti quotidiani osservati dalla finestra. La seconda modalità espositiva è mimetica e vede il segno di Vito Nesta infiltrarsi tra le stanze del museo, dando vita a un sottile gioco di rimandi e mimesis."" -
Costola sarà lei!
Si dice che dietro ogni grande uomo ci sia sempre una grande donna, ma, appunto, perché ""dietro""""? Dietro, di lato, accanto, alle spalle... per secoli il ruolo delle donne è stato quello di stare al margine, nell'orbita gravitazionale di un uomo. Nate - biblicamente - """"da una sua costola"""", sono state costrette a vivere di luce riflessa, anche quando avrebbero potuto brillare da sole. Se avessero avuto lo spazio che si meritavano, cosa avrebbero detto? Come avrebbero descritto le loro relazioni? Da questi interrogativi si sono mosse le dodici scrittrici italiane qui riunite, con lo scopo di ridare parola e voce a storie troppo spesso nascoste perché sottese. Dalla Sibilla Cumana a Lady Oscar; da Monique Bourgeois - la famosa modella di Matisse - a Matilde Serao; da Paolina Leopardi a Daisy Fay, la """"ragazza"""" del grande Gatsby: le donne di questo libro si scostano dalla penombra in cui erano relegate, prendono parola e si raccontano, rifiutandosi di essere solo un'esile eco o un banale riflesso della realtà, per diventare finalmente le vere protagoniste della loro stessa esistenza."" -
Antenati a Costantinopoli. Esuli italiani negli anni del riformismo ottomano 1828-1878
Durante il Risorgimento dalla penisola italiana furono in molti a volgere lo sguardo verso una Costantinopoli nella quale era stato avviato uno straordinario processo di rinnovamento. Due società legate da affinità e speranze riformiste, all'ombra delle trame ordite da Inghilterra, Francia e Russia per portare avanti i loro progetti di dominio dei mercati capitalistici internazionali. Il volume ripercorre le vite degli esuli italiani che giunsero nella capitale ottomana finendo per essere coinvolti nei rivolgimenti in corso. Si rivela così un mondo sconosciuto, che sembra riemergere dalle tenebre in cui è stato tenuto da decenni di pregiudizi su quell'impero dalle cui ceneri è sorta la Turchia moderna: migranti in fuga e progetti di modernizzazione urbana, le insurrezioni del 1848 e la Comune di Parigi, l'inaugurazione del canale di Suez, i quadri pornografici di Courbet, la deriva turcofoba di Garibaldi, l'iniziazione alla massoneria del futuro sultano ottomano Murat... ""Antenati a Costantinopoli"""" riesce a fornire una rappresentazione vivace e rigorosa dei rapporti tra Risorgimento italiano e riformismo ottomano, rendendo evidente quanto quegli eventi storici ci siano ancora vicini."" -
Riverberazioni. Suoni e controsuoni del Novecento
Muovendosi tra la modernità musicale e le voci più recenti del comporre, questo volume traccia un percorso di visionari esperimenti compositivi. Il Novecento musicale ha lasciato aperti alcuni enigmi senza risposta, come quelli tra segno e suono, canto e parola. Si delinea così una costellazione di antipodi che comprende tanto la fase archeologica della musica moderna quanto quella dell'antimusica: dagli ""Imaginary Landscapes"""" di Cage ai codici autogenerativi di Donatoni, dagli """"Etudes transcendantales"""" di Ferneyhough a """"Risonanze erranti"""" di Luigi Nono. La partitura non è l'opera, ma ne rappresenta il varco d'accesso elettivo. Il suono è altrove, e i suoi meandri vengono sondati nelle pieghe più incognite di capolavori estremi come """"Pierrot lunaire"""", """"Pelléas et Mélisande"""", """"Kat'a Kabanowá"""", fino al """"Prometeo"""" di Nono, teatro del suono come rappresentazione. Dopo averle fatte vivere nell'aria e nell'ascolto, Marco Angius, uno dei direttori d'orchestra più noti nel repertorio musicale contemporaneo, ha raccolto i sublimi reperti di queste esperienze paradossali intrecciandole in un excursus capace di restituire lo stupore d'infinite trasformazioni della materia sonora."" -
Tano Festa. Poesie
Il volume introduce il lettore alla produzione artistica e poetica di Tano Festa (1938-1988), contribuendo a far riscoprire una figura di rilievo del secondo Novecento italiano che si è affacciata anche sulla scena internazionale. Il libro, ideato e curato da Anita Festa, propone 18 poesie di Tano Festa - le uniche rimaste fra le numerose scritte dall'autore, raccolte dal collezionista e amico Giorgio Franchetti - accompagnate da una selezione di riproduzioni di opere dell'artista e di fotografie che lo ritraggono in diversi momenti della sua vita. La prefazione scritta dalla figlia del pittore tratteggia il profilo dell'uomo e dell'artista, con tono delicato e con il necessario distacco, dalla formazione romana all'affermazione, negli anni Settanta, sulla scena artistica italiana, passando attraverso il soggiorno americano che lo vide in contatto con personalità e ambienti internazionali. Nel volume sono inoltre pubblicati un testo del giornalista Furio Colombo e uno della critica d'arte Laura Cherubini, a seguire un'intervista a Tano Festa degli anni Settanta e una sua lettera allo storico dell'arte Arturo Schwarz. -
Il sentimento del divino. Giorgio Colli e Hölderlin
Giorgio Colli, filosofo e storico della filosofia, noto al largo pubblico per avere curato l'edizione critica, per Adelphi, delle opere di Friedrich Nietzsche, provò un'ammirazione particolare per la poesia di Hölderlin. All'origine di tale fascino vi è la convinzione che l'interiorità del poeta tedesco fosse la più affine, nella modernità, a quella dei Greci antichi. La visione dell'esistenza che emerge dalle sue opere poetiche e filosofiche sembra infatti richiamare le intuizioni fondamentali dell'antica sapienza ellenica. Alla luce di tale grandezza, il destino di abbandono e solitudine a cui Hölderlin fu condannato dalle persone intorno a lui fu il segno più eclatante, agli occhi di Colli, della triste scissione che contraddistingue il nostro tempo tra l'individuo che conserva un ""frammento di antichità"""" nella propria anima e la società moderna. Nell'intento di ricostruire le ragioni filosofiche di tale affinità spirituale, questo volume parte dalla definizione del concetto colliano di """"grandezza"""", debitore della riflessione di Nietzsche, per poi concentrarsi sulle analogie tra le intuizioni artistiche e logico-filosofiche di questi due autori e la sapienza greca."" -
I gentiluomini di Voet. Ritratti di Jacob Ferdinand Voet tra Roma e Genova. Ediz. illustrata
Nella sua breve carriera Jacob Ferdinand Voet (1639-1689) eseguì soltanto ritratti. Anversano al pari di altri grandi ritrattisti del Seicento, l'artista ebbe straordinario successo grazie a una formula espressiva che coniugava realismo e idealizzazione: Voet era in grado di perfezionare le caratteristiche estetiche dei propri modelli, conferendogli allo stesso tempo sensualità e decoro. A Roma fu noto per questo come ""Ferdinando de' Ritratti"""". Al centro della mostra è uno dei dipinti più importanti della quadreria del Palazzo Reale, quello di Giovan Luca Durazzo, immortalato dal pittore fiammingo tra il 1667 e il 1671 mentre il patrizio genovese era ambasciatore nella città dei papi. Affiancate, due tra le più belle effigi virili di Voet del periodo romano, quelle di Urbano Rocci in abito da pellegrino e di suo fratello Pompeo, entrambe provenienti dalla Galleria Spada di Roma. Le tre opere bene rappresentano la qualità della ritrattistica di Voet, il cui stile non solo ebbe larga presa nella maggior parte delle corti italiane, ma anticipò le tendenze internazionali del secolo successivo e l'uso sempre più frequente del ritratto come status symbol delle élite d'antico regime."" -
Pensare il covid. Riflessioni sull'esistenza in tempo di pandemia
La diffusione del Covid-19, e la conseguente pandemia globale, hanno non solo avuto un impatto radicale e immediato sul piano medico-sanitario, ma hanno anche modificato, in modo forse irreversibile, l'immagine della vita e della morte, le forme del disagio e della sofferenza interiore, il sistema sociale e il modo in cui tessiamo le nostre relazioni, le dinamiche interne del mercato del lavoro, il rapporto tra media e verità e l'organizzazione stessa del potere . Queste trasformazioni hanno cambiato in modo impercettibile, ma inesorabile, il quadro della nostra esistenza. Per poter essere osservate richiedono uno sguardo più profondo e di lunga durata, capace di cogliere la complessità e di intrecciare saperi e competenze differenti, dalla filosofia alla sociologia, dalla psichiatria alle scienze politiche. Questo libro cerca di analizzare dunque i molteplici effetti, diretti e indiretti, della pandemia sulle nostre vite, anche attraverso il dialogo con alcune figure di spicco della cultura italiana, come Laura Boella, Eugenio Borgna, Umberto Curi, Domenico De Masi, Salvatore Natoli e Carlo Sini. -
Notturno veneziano
In una villa antica - l'unica abitazione di un isolotto sospeso tra la laguna di Venezia e il mare -, lungo una notte senza fine, un musicista racconta la sua storia alla donna che ama, accompagnato dal mormorio della marea, e, verso l'alba, dal suono cupo della sirena antinebbia. Dagli orrori della Bosnia in guerra alle vaste distese del deserto, la riconquista di sé corre sulle note del suo violino: la musica si rivelerà salvifica. In questo libro, Maria Serena Alborghetti ritorna sul tema della guerra, in questo caso jugoslava, raccontando la capacità dell'essere umano di resistere e di risorgere, non solo per sopravvivere, ma anche per tenere salda la propria identità e prendere in mano il proprio destino. È la storia di un amore e di un'attrazione carnale così intensi da sfidare il tempo e la lontananza per diventare eterni. -
Veza Canetti. Autodafé di un amore
"Veza Canetti. Autodafé di un amore"""" è una dichiarazione sulla memoria e la sua letteratura, sull'opera d'arte nel crogiolo dell'amore e della vita. Protagonisti sono due scrittori chiave per comprendere determinate dinamiche del XX secolo. Nel mezzo di questi sentieri interrotti si dipana la ricerca di un legame e la sua ars poetica: da un lato Venetiana Taubner-Calderon, più nota come Veza Canetti, prima moglie dello scrittore di lingua tedesca Elias Canetti; dall'altro lato proprio quest'ultimo, delineato dall'io narrante, quello di Veza. Questa opera, frutto di trent'anni di ricerche e itinerari europei, si caratterizza per una scansione narrativa rapsodica, dal ritmo magnetico, dalla trama intensa, pervasa da tonalità epiche, in cui i due protagonisti si confrontano e da cui spicca un quadro critico del pensiero dello stesso Elias Canetti..." -
Vite nell'ombra. Storie di ebrei stranieri in provincia di Padova (1933-1945)
«...qui aspetto la parola della definitiva riabilitazione e della ritardata liberazione! E qui si interrompe il filo della mia narrazione, un piccolissimo e insignificante granello nella serie della triste e terribile, grande e attuale tragedia ebraica» (Eugenio Lipschitz). Attraverso le storie degli ebrei stranieri presenti in provincia di Padova che, oltre a rappresentare una presenza costante nella società italiana degli anni Trenta, furono una parte considerevole degli internati nel secondo conflitto mondiale, si possono comprendere tempi e decisioni di un regime che appellava gli ebrei come elementi indesiderabili. Chi erano veramente? Quale fu il loro rapporto con Padova e la sua provincia? In questo volume l'autore esamina le decisioni prese dal regime nei confronti degli ebrei stranieri e le loro storie prima che si realizzasse la piena complicità della Repubblica Sociale Italiana. L'analisi di ciò che accadde negli anni precedenti all'autunno del 1943 può fungere da osservatorio privilegiato di come il governo Mussolini stesse indirizzando la sua politica verso una società basata sulla discriminazione e sull'esclusione del ""nemico"""" ebreo dal corpo della nazione."" -
La costruzione della forma urbana tra architettura e città
La città può essere intesa come manufatto costruitosi nel tempo, accumulazione fisica e materiale nello spazio, sintetica e sincronica, del tempo lungo della storia, patrimonio di forme dalle quali attingere e alle quali riferirsi per il progetto architettonico. In tal senso esiste tra Architettura e Città un legame inscindibile, troppo spesso oggi trascurato a vantaggio di un modo di intendere l'architettura indifferente ai fenomeni urbani e, di conseguenza, incapace di rappresentare ancora valori condivisi. Come ha osservato Franco Purini, «si assiste così alla proliferazione di edifici che non hanno una relazione con lo spazio urbano in cui sorgono, incapaci di manifestare la propria necessità di esistere, vuote ""espressioni consumistiche"""" nell'epoca della globalizzazione». I contributi presenti in questo volume - esito della giornata di studi promossa dal Dottorato di ricerca in Architettura e Costruzione di Sapienza Università di Roma - intendono proporre invece un'idea della disciplina che abbia ancora, tra le sue finalità, quella di tornare a costruire la forma urbana, rivendicando la natura politica del progetto di architettura."" -
Testi veneziani. Del soggiorno dei Conti del Nord-Il trionfo de' gondolieri. Ediz. italiana e francese
L'autrice anglo-veneziana Giustiniana Wynne, contessa Orsini Rosenberg, è conosciuta soprattutto grazie ad Andrea di Robilant che nel romanzo A Venetian Affair narra la sua storia d'amore con Andrea Memmo, provveditore di Padova. Come tante scrittrici, Giustiniana deve la sua notorietà alla relazione con un uomo famoso e della sua attività viene ricordato solo il romanzo Les Morlaques. Al centro di una rete epistolare con personaggi importanti dell'Europa dei Lumi, la Wynne simboleggia il cosmopolitismo presente in area veneta. Queste componenti si intrecciano nei suoi testi: infatti se Les Morlaques può essere ritenuto un romanzo ""europeo"""", altri scritti testimoniano il sentimento patriottico e l'amore per la Serenissima. La lettera di Giustiniana al fratello Riccardo sul soggiorno dei Conti del Nord a Venezia nel 1782 è una lode alla patria; un simile elogio è contenuto anche nella Nouvelle plébéyenne (Il trionfo de' gondolieri), inserita alla fine del volume Pièces morales del 1785. Questa edizione bilingue dei due testi veneziani vuole dare risalto a Giustiniana Wynne come scrittrice e come rappresentante di una Venezia tardosettecentesca tra cosmopolitismo e patriottismo."" -
Paradosso. Rivista di filosofia (2020). Vol. 2: Il luogo del valore
È lecito pensare ai valori come a stelle polari che guidino l’agire e stabilire il “luogo assoluto” del valore? In un mondo che, come scrive Massimo Cacciari, è segnato da una “rivoluzione permanente”, vi sono dei criteri per sancire un bonum, un valor, oppure la valorizzazione è questione prospettica? La perdita di valore del valore è un tema centrale nel dibattito sociopolitico e filosofico. In una società segnata dalla perdita di senso si avverte il crescente indebolimento di referenti valoriali stabili. L’emergere di un profondo disorientamento spirituale legato agli sviluppi della tecnologia e alle trasformazioni economiche impone l’abbandono di un mondo in cui gli individui conducevano l’esistenza in “comunità di vita e di senso”, dotate di interpretazioni della realtà condivise. Il volume spazia dalla questione del “bene comune” allo statuto dell’etica sociale, dall’elevazione del denaro a valore universale alla “sociologia del dominio”, toccando le conseguenze del relativismo scettico in ambito morale, fino alle implicazioni dell’attribuzione del valore nell’etica ambientale attraverso il confronto con autori quali Schmitt, Derrida, Weber, Simone Weil, Platone e Hegel. -
Chioggia. Rivista di studi e ricerche (2021). Vol. 59
Questo numero si prefigura come internazionale, contenendo la traduzione in giapponese dell'articolo dedicato al gemellaggio Chioggia-Shiogama. La sezione ""Saggi e Interventi"""" si apre con la ricostruzione della vita del medico Egidio Bonagamba che lottò contro le epidemie di colera e combatté per gli ideali risorgimentali. Un'altra ricerca indaga sui nomi assegnati ai nuovi nati nel periodo dell'Unità italiana. Nel volume ci si occupa anche di storia della marineria in riferimento alla pittura. Un'intervista tratta il tema dei mutamenti climatici nella zona crepuscolare oceanica e fa emergere il ruolo di una ricercatrice chioggiotta nelle operazioni di indagine. Per la tesi di laurea si è proposto il tema la """"Moglie del pescatore"""", un soggetto con un ruolo centrale nell'ambito familiare. Per gli itinerari didattici vengono presentati i progetti di alcune scuole finalizzati alla conoscenza di Forte San Felice. Nel fascicolo a colori vengono proposte immagini di Sottomarina negli anni Sessanta tratte da cartoline dell'epoca. Il numero si chiude con la segnalazione di iniziative e pubblicazioni culturali. A un anno dalla scomparsa si è inoltre voluto ricordare il prof. Mario Quaranta."" -
Lo specchio delle Muse
Una fanciulla che sfida la divinità in una gara estrema quanto disperata, un titano condannato ad atroci supplizi sul Caucaso, una madre alla ricerca della figlia scomparsa, una donna che rompe il proprio silenzio per parlarci di un marito destinato a un futuro al quale lei non potrà partecipare. Sono alcune delle storie che si ritrovano in questa raccolta di racconti. Ancora ""destini incrociati"""", vite che si intrecciano, attinte in questo caso dall'inesauribile patrimonio culturale che è il mito greco-romano. Storie di donne, uomini e divinità, di passioni e sentimenti, di azioni grandiose o efferate, narrate da tre voci che hanno voluto, pur mantenendo il legame con la tradizione, offrire prospettive nuove. E se lo scopo è di scrivere e soprattutto riscrivere le alterità in gioco quando i destini si incrociano, nulla più del mito si presta alla variazione di un nucleo originario. Perché il racconto delle Muse, antico e sempre nuovo, alla fine parla del presente, della vita umana nella grandezza e nella rovina. Ecco allora che le Muse si specchiano. E il loro sguardo riflesso, incontrando il nostro, ci provoca ponendoci l'eterna inesauribile domanda: chi sei tu?""