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Il mito Versace. Una biografia
Minnie Gastel ricostruisce la storia del grande stilista attraverso i documenti e la voce di chi lo ha conosciuto, ha collaborato con lui, gli è stato vicino: un percorso unico, da Reggio Calabria alla ribalta mondiale, costruito grazie al suo doppio, straordinario talento di couturier e intelligente comunicatore. Animato da un'inesauribile vena creativa, Versace ha voluto Avedon per lanciare la sua moda, ha inventato il fenomeno delle top model, si è arredato residenze da re, ha disegnato meravigliosi costumi per il balletto e l'opera, ha capito che il rock era la colonna sonora del nostro tempo. Carismatico e generoso, amabile e decisionista, ha sempre riservato un posto importantissimo alla famiglia, all'amore, agli amici. Geniale, vulcanico, affamato di cultura, innamorato del bello, Versace ha dato forma al sogno di una modernità che ha fatto della leggerezza e del glamour il proprio segno di distinzione. Un sogno che il mondo insegue ancora oggi e che lo ha reso un mito. -
Gianfranco Ferré. L'architetto stilista
Difficile immaginare che quel bimbo robusto di nome Gianfranco Ferré, nato a Legnano nel pieno del secondo conflitto mondiale il giorno di ferragosto del 1944, sarebbe diventato un personaggio ammirato e acclamato in tutto il mondo. Cresciuto in una famiglia tradizionale della solida e operosa borghesia lombarda, sembra avviato a un'esistenza tranquilla: il liceo scientifico a Legnano, la scelta degli studi di architettura al Politecnico di Milano. Poi, quasi per caso, la sua vita diventa straordinaria, e davanti alla mente del lettore iniziano a scorrere le immagini dei primi bijoux e accessori creati per hobby con la complicità del fratello Alberto, i lunghi soggiorni in India, il debutto a Roma nell'alta moda, il trionfo a Parigi come stilista dí punta della prestigiosissima Maison Dior, il ritorno a Milano e il consolidamento del suo successo. Uomo di poche parole ma di grande generosità, timido e irruento, riservato e ferocemente ironico, amante dei viaggi, dell'arte, delle sue case e della buona cucina. Ma soprattutto, amante delle persone. In questo libro saranno proprio coloro che lo hanno conosciuto e gli sono stati vicino a ricordarlo e a raccontarlo: Rita Airaghi, cugina del Maestro, ma soprattutto suo fidato «braccio destro» e attuale direttrice della Fondazione Ferré; collaboratori sempre attenti e disponibili come Giorgio Re e Silvia Gavina; amici insospettabili quali Roberto Vecchioni e Gino Paoli; uomini e donne importanti nella sua carriera di stilista come Gaetano e Alberta Marzotto, Sibilla della Gherardesca e personaggi del mondo delle sfilate come Sergio Salerni, Piero Piazzi, Eva Riccobono. A coordinare questo caleidoscopio di ricordi e testimonianze, la regia attenta e sapiente dell'autrice, che ha conosciuto direttamente lo stilista e giostrando abilmente voci, toni e sguardi ce ne restituisce lo spirito e la profondità, quello stile di cui oggi sentiamo davvero la mancanza. L'opera è arricchita da fotografie in cui sono documentate le diverse fasi della carriera di Gianfranco Ferré e anche del suo privato, bozzetti degli abiti e immagini delle sfilate. -
Vita Prada. Personaggi, storie, retroscena d'un fenomeno di costume
Milano, fine anni Settanta. Un incontro a due che promette poco o nulla, al massimo qualche scintilla non necessariamente amichevole. Da una parte il rude toscano-aretino Patrizio Bertelli, famiglia di avvocati, imprenditore di pelletteria, personaggio dantesco, vulcano ribollente di idee. Dall'altra una sofisticata signorina milanese, Miuccia Prada, passato di femminista e militante comunista (sempre in tacchi e vestiti mai banali ai cortei studenteschi), erede d'un negozio di borse e valigie dove passa la migliore borghesia. Per la legge degli opposti che si attraggono, scatta l'imprevedibile alchimia che rimescola le carte sul piano affettivo (i due si sposeranno) e professionale. Le basi del fenomeno Prada vengono gettate in quel primo e già movimentato confronto. Perché fenomeno? Perché ormai Prada non è più considerato soltanto un gruppo e un marchio della moda dai grandi numeri, ma il simbolo di uno stile concettuale che ha saputo ribaltare i canoni estetici, creare tendenze, diventare fatto di costume. -
Essere Armani. Una biografia
Il paesaggio umano e geografico nel quale è cresciuto: l'uomo, la sua formazione, l'evoluzione, lo stilista. La storia del capostipite di un pensiero, di un genere di estetica che va oltre l'abito. Come si costruisce un mito, come si mantiene un'identità precisa in un mondo fondato sul cambiamento. L'analisi della sua moda, delle sue strategie imprenditoriali. La cura e la diffusione della sua immagine, la sua comunicazione, il suo decantato senso della misura. Il suo rapporto con lo spazio, l'architettura, il cinema, la vita. Come è arrivato a essere Armani, il Re della moda italiana, conosciuto e riconosciuto in tutto il mondo, partendo dalla provincia italiana. Alla scoperta della sua terza dimensione, di quell'aspetto privato e più segreto che sta dietro alla leggenda. ""Poi è arrivato lui: con i suoi colori tenui, la fluidità dei tessuti, la decostruzione delle giacche, la femminilità androgina e silenziosa. Quella del tacco basso, della ballerina vellutata e del tailleur pantalone che conferiva autorevolezza senza nulla togliere alla sensualità. Anzi, al contrario, in quel sottilissimo spazio di confine tra maschile e femminile, tra rigore e indulgenza, sta il segreto della seduzione moderna, scoperta, inventata e proposta da Armani."""""" -
Il testamento di Abramo
È mattina presto quando il professor Charles Baker, appena tornato da una serie di conferenze in Messico, viene svegliato da una misteriosa agente dell'FBI che gli comunica la morte del suo assistente a Princeton, George Marshall. Il professore ha subito un sospetto: possibile che dietro l'omicidio c'entrino le ricerche di George sull'improvvisa adesione del presidente Abramo Lincoln alla causa dell'abolizione della schiavitù? Solo lui può indagare su questo tragico mistero. Ma la matassa è più ingarbugliata di quanto sembra, tra agenti dalle multiple identità, un bizzarro detective dalla memoria prodigiosa e dal passato nebuloso, l'ingresso inatteso di un nuovo amore nella sua vita e una misteriosa organizzazione internazionale i cui tentacoli arriveranno a lambire anche le stanze private di Benedetto XVI. Forse, però, le risposte che il professor Baker sta cercando sono più vicine di quanto lui stesso possa immaginare, addirittura all'interno della sua famiglia e anche nei libri. In «tutti i libri»... -
Il re a nudo
Dopo quattro anni di sospensione, ""Le Roi"""" Michel Platini si mette finalmente a nudo e racconta la verità sullo scandalo che gli è costato la presidenza della Fifa e che ha scosso il mondo del calcio internazionale. Il celebre centrocampista francese, tre volte Pallone d'Oro, rompe il silenzio e sceglie di dire la sua: in queste pagine ricche di ricordi e sfoghi, aneddoti e confessioni Platini ricostruisce le ragioni e denuncia gli interessi in gioco in questa vicenda, svela i retroscena di un vero e proprio complotto e per la prima volta parla del suo rapporto con Sepp Blatter, dapprima suo mentore poi responsabile della sua caduta. Ma racconta anche come questo terribile calvario gli abbia dato l'energia per difendere il calcio più autentico e del resto non risparmia giudizi severi sui pericoli e gli eccessi che ne minacciano la bellezza - i compensi sbalorditivi, gli investimenti sregolati, l'uso eccessivo del Var... Scritto insieme al giornalista e scrittore Jérôme Jessel, questo memoir racconta la seconda vita di una leggenda: un libro esclusivo e intimo dove, come sempre, prevale la passione per il calcio."" -
Non pettinavamo mica le bambole. Le meravigliose storie delle ragazze della nazionale
Francia 2019. Mondiali femminili di calcio. Lo spartiacque. L'anno zero nel luogo zero. L'inizio di una nuova era. Per il calcio femminile italiano ha rappresentato un clamoroso passo in avanti per l'intero movimento che, fino a quel momento, veniva considerato come qualcosa di folkloristico, e poco di più. «Una ragazza non può giocare a pallone», era il pensiero comune. Durante l'infanzia se lo sono sentito ripetere molte calciatrici dell'Italia, anche dai propri genitori. Sognatrici che dovevano combattere fra le mura di casa, costrette a sentirsi attaccate nel luogo meno atteso, dalle persone in teoria più vicine. Nessuna di loro ha mollato. Erano bambine che raccontavano bugie, pur di potersi allenare. Valentina Bergamaschi ha rischiato di perdere un polmone. Laura Giuliani, il portiere titolare, si è dovuta trasferire in Germania per giocare. E prima di allenarsi, ogni mattina, si alzava alle tre, per lavorare in una panetteria, perché il calcio femminile prevede stipendi nemmeno lontanamente all'altezza di quelli dei colleghi maschi. Valentina Giacinti staccava la testa alle bambole, pur di avere un pallone. Stefania Tarenzi a 16 anni correva ancora in bicicletta. A Elena Linari nessuno ha regalato nulla, gioca e vince con l'Atletico Madrid, intanto le piacerebbe che in Italia la sua omosessualità non fosse vissuta come un motivo di imbarazzo. Francia 2019 ha rappresentato un salto in alto - senza precedenti - a livello di cultura sportiva. L'inizio di una bellissima storia, con 23 protagoniste in campo e una in panchina. La storia che leggerete in questo libro. Prefazione di Gianni Infantino. -
Bungalow
Un romanzo che si legge come un thriller, ma anche un racconto sulle scelte di vita, le lunghe ombre del passato e la riconciliazione.rnrnDa giovane, Kalle Edwards ha viaggiato nel Sud-est asiatico e quei viaggi hanno plasmato la sua vita futura. Più di quarant’anni dopo, sua figlia Jennyrnparte sulle orme del padre. Ma Jenny scompare. L’ultimo suo segno di vita è un messaggio da Bangkok. Nessuno sa dove sia, o se sia sparita di sua volontà. Kalle decide di andare in Thailandia a cercarla. Nella sua ricerca, torna nei posti che ha visitato molto tempo prima. Il giovane e l’uomo di mezza età si ritrovano nella stessa vita. E il viaggio va ancora più indietro, fino ai ricordi della sua infanzia negli anni Sessanta, nello Småland, alla sua vita di bambino in una famiglia complicata, alla partenza dal piccolo paese e ai tentativi di diventare adulto. Di diventare padre. -
Democrazia e potere dei dati. Libertà, algoritmi, umanesimo digitale
"La sicurezza cibernetica è un problema di sicurezza nazionale, se dovesse scoppiare una guerra la minaccia non arriverebbe dai carri armati ma dagli attacchi ai sistemi digitali, dalle torri di controllo agli acquedotti."""" (Antonello Soro, la Repubblica). Il rapporto tra tecnica e democrazia, pur certamente non nuovo, è divenuto centrale nell'era digitale. L'impatto delle nuove tecnologie sulla vita individuale e collettiva è tale da dover essere affrontato con il massimo grado di consapevolezza ricordando, con Chabod, che nella Storia c'è posto solo per ciò che ha coscienza di sé. La tecnologia digitale ha infatti innescato - con la forza propria delle rivoluzioni epocali e l'intensità delle grandi conquiste dell'Umanità - mutamenti profondi del tessuto democratico e della stessa struttura sociale, sostituendo quei corpi intermedi che la disintermediazione intendeva superare e ridisegnando il raggio di estensione del potere e i confini della libertà. Si tratta di innovazioni che hanno mutato a tal punto e così velocemente i nostri sistemi di valori, le nostre categorie del pensiero, persino la nostra concezione del tempo e dello spazio da renderci troppo spesso prigionieri degli opposti estremismi: del neoluddismo da una parte e della tentazione, al contrario, di delegare la gestione della vita privata e pubblica alla neutralità della tecnica. Questo saggio, rigoroso ma di facile lettura, illustra le innumerevoli implicazioni del rapporto tra tecnica e democrazia, su un orizzonte che spazia da quello propriamente giuridico a quello etico e filosofico, dall'uso degli algoritmi predittivi in economia e finanza alle nuove forme di sfruttamento del lavoro, dall'intelligenza artificiale alla nuova geografia dei poteri, dall'«arbitrato» tra libertà di espressione e dignità nei social network ai trojan, dalla cybersicurezza alla moneta digitale." -
Il verro ruffiano. Il primo vero libro completo sul bestiame, anche se Greta Thunberg non vuole
Il primo vero libro completo sul bestiame, anche se Greta Thunberg non vuole.rnrn«La cosa che mi ha turbato nell'adolescenza è questa: stavo correndo dietro una porcilaia, e vedo alcuni allevatori che stavano tagliando la codina a dei suinetti appena nati. Mi è caduto il mondo. Una delle mie poche certezze era che «del maiale non si butta via niente». Quindi ho preso la codina e l'ho usata come laccio emostatico. È allora che ho iniziato a drogarmi. Non l'avevo deciso prima, ma almeno ho salvato il proverbio.»rnrnIl lavoro in porcilaia è il più pericoloso che ci sia. I verri di razza Duroc, neri, enormi e importati solo di recente, scatenano il panico in tutta la Pianura Padana: sono capaci di spaccare tutto – la Stazione Spaziale Internazionale, il bosone di Higgs, la porcilaia e persino se stessi – puzzano da non dormire la notte, tanto da rendere impossibile il fidanzamento completo ai poveri allevatori, come le Sirene di Ulisse fanno dei versi così forti da fare impazzire chi li sente. Milani ci racconta la sua esperienza diretta di anni di lavoro in un simile inferno, tra la visita inattesa di un finto mitico Thor e una gita al lago, l'elenco dei cibi adatti ai maiali e la frustrante vita del verro ruffiano, addetto a fiutare le scrofe in calore ma che non ""salta"""" mai, fino a diventare scemo. Ecco quindi """"il primo vero libro completo sul bestiame, anche se Greta Thunberg non vuole""""."" -
Da qui non se ne va nessuno
«Milano dista da Torino cinquant’anni.» Alba Parietti li ripercorre tutti con la mente e con il cuore mentre vola in autostrada per andare a soccorrere sua madre, una donna meravigliosa, ma afflitta per molti anni da gravi sofferenze psicologiche. A ogni chilometro un ricordo, poi un altro e un altro ancora. Insieme s’impongono con prepotenza nei dettagli, nei colori, negli odori, fino a ricreare volti, fatti, emozioni di una vita intera. Con la morte della madre, il bisogno di ricostruire la storia della sua famiglia diventa incontenibile per Alba, quasi terapeutico. Un desiderio reso possibile dal ritrovamento, del tutto inaspettato, dei diari della mamma e di suo fratello Aldo, rinchiuso per tutta la vita nel manicomio di Collegno. Da quelle pagine spuntano epoche, luoghi e figure famigliari che somigliano ai personaggi di un romanzo storico di fine Ottocento. Da una parte la famiglia materna, colta e raffinata, in stretto rapporto con i Savoia, il cui aplomb è allegramente minacciato dallo zio Angelo, chiamato da tutti, a causa della sua passione per il travestimento e la sua mitomania, il «Marchese Faraone». Dall’altra la famiglia paterna, contadina, comunista, antifascista. Il nonno Antonio che non si toglie il cappello davanti a Mussolini e impedisce al futuro padre di Alba di indossare la divisa da Balilla. Un imprinting profondo, che lo porterà diciassettenne a diventare il partigiano Naviga e, in seguito, a sfuggire all’eccidio di Perletto. Alba incrocia la sua storia personale, dalla carriera agli amori con quella dei suoi avi e scrive questo libro di ricordi in compagnia degli amati fantasmi della madre, del padre e dello zio. ""Da qui non se ne va nessuno"""" è l’autobiografia famigliare di una donna di grande successo che sperimenta sulla propria pelle una consolante verità: gli affetti veri continuano a essere presenti nella vita quotidiana di ognuno di noi. Prefazione di Gad Lerner."" -
Non si può morire la notte di Natale
Giorgio Sala è un uomo che al successo professionale non ha saputo coniugare una vera vita affettiva. La notte di una vigilia di Natale tenta il suicidio sparandosi a una tempia. O almeno così stabilisce l'inchiesta. Giorgio però, che è sopravvissuto ma è rimasto infermo e momentaneamente incapace di parlare, non è mai stato sfiorato dall'idea di uccidersi. E comincia a indagare mentalmente per scoprire chi ha cercato di eliminarlo e perché. -
La Bibbia perduta
Transilvania, XXI secolo. Il caustico e ironico professor Charles Baker dell'Università di Princeton si trova nella città natale del principe delle tenebre, Vlad III l'Impalatore, meglio noto come il conte Dracula, e sta prendendo parte a una conferenza insieme ai più importanti storici del mondo, quando il suo discorso è bruscamente interrotto dall'improvviso, quanto sgradevolissimo, arrivo delle autorità locali. Tre omicidi raccapriccianti richiedono la sua immediata presenza sul luogo del delitto. Tre corpi messi in posa a formare una croce giacciono sulla scalinata degli Scolari. Per le autorità non ci sono dubbi: gli omicidi sono in qualche modo collegati al conte Dracula e sono un chiaro messaggio al professore, massimo esperto della materia. Ma Baker capisce subito che qualcosa di molto più grande si cela dietro quelle morti efferate e, prima che se ne renda conto, viene coinvolto in una cospirazione planetaria iniziata più di cinquecento anni prima. Accompagnato dall'agente dell'Interpol Christa Wolf, tanto bella quanto dura, Baker dovrà scappare dalla Transilvania e viaggiare da Praga a Bologna, da Londra agli USA, in lotta contro il tempo e contro un'organizzazione segreta vecchia di secoli che vuole governare il mondo e che tiene in scacco i governi di tutto il pianeta con la corruzione e la criminalità organizzata. L'unica arma in grado di fermarla è la verità nascosta dal conte Dracula nella Bibbia di Gutenberg cinquecento anni prima. A quel tempo, Vlad III l'Impalatore finanziò un progetto segretissimo per diffondere un messaggio destinato a essere decifrato solo da alcuni iniziati. Il nome dell'inventore al suo servizio: Johannes Gutenberg. Il messaggio fu nascosto nel primo libro stampato della storia: la Bibbia B42, nota anche come Bibbia di Gutenberg. Charles e Christa, in principio distanti e diffidenti poi sempre più vicini, possono contare solo sulla loro sagacia per giungere al cuore della verità. -
La macchia mongolica
È il 1996, Massimo Zamboni parte per la Mongolia in un viaggio al seguito di una troupe televisiva locale. È lì assieme alla moglie e ai componenti dei CSI. La Mongolia che si trova davanti corrisponde e supera l'immaginario costruito in anni di fantasticazioni, letture, ricerche: quella terra mitica - resa immortale dalle gesta di Gengis Khan, attraversata da Marco Polo, conquistata dalla Russia sovietica - stordisce e risuona in Zamboni come una radice scoperta, un'appartenenza ancestrale pari solo a quella dei boschi emiliani. Da quel viaggio in Mongolia non solo prenderà vita ""Tabula rasa elettrificata"""", uno dei dischi simbolo dei CSI, ma si manifesterà per la prima volta in Massimo e sua moglie il desiderio di avere un figlio. Caterina nascerà due anni dopo, con una macchia inequivocabile: una sorta di voglia, un piccolo livido destinato a scomparire nel tempo, la cosiddetta """"macchia mongolica"""". Questo segno detterà per sempre anche in lei la partecipazione a due mondi spirituali e fisici, l'Emilia dei padri e la Mongolia del desiderio. Al compimento dei diciotto anni è qui che Caterina vuole andare in ciò che sembra quasi un ritorno a casa. Nei paesaggi immutati e nella storia che veloce fagocita il tempo e i costumi, dentro a un mondo che ha annientato le distanze ma non le differenze, questo nuovo viaggio - prima tutti insieme, e poi Caterina da sola - è scoperta ulteriore, immersione spirituale, indagine sull'altrove che ci abita, un'esplorazione necessaria tra le stanze della memoria più intima. """"La macchia mongolica"""" è anche un film-documentario diretto da Piergiorgio Casotti e una colonna sonora composta da Massimo Zamboni e pubblicata da Universal Music su CD/LP."" -
Mi chiamavano Tatanka. Io, il re operaio dei bomber di provincia
A quasi dieci anni dalla sua ultima partita ufficiale in un polveroso campo della provincia lombarda, Dario Hübner si racconta nella sua autobiografia. Cresciuto a Muggia, nel triestino, al confine con l'allora Jugoslavia, fino a 20 anni montava infissi e finestre giocando in Prima Categoria nella squadra del suo paese. Il passaggio al professionismo, gli anni di C, la Cadetteria e l'esordio in Serie A con la maglia del Brescia. Un fuoriclasse che non ha mai rinunciato ai piccoli piaceri della vita. Un personaggio romantico e nostalgico, che ha sempre messo gli affetti davanti a tutto e tutti, pur in un mondo avido e scintillante come quello del pallone. Il Re dei bomber di provincia, capocannoniere in Serie A, B e C1, che ha saputo conquistare il cuore di milioni di tifosi e che oggi racconta un calcio che non c'è più. Un simbolo per una generazione intera. Uno di noi, che ce l'ha fatta, tirando calci a un pallone ma soprattutto restando sempre fedele a se stesso. Prefazione di Operazione Nostalgia. -
Nella pietra e nel sangue
Il mistero della morte di Pier delle Vigne che nemmeno Dante aveva saputo risolvere... Nella pietra e nel sangue è insieme romanzo storico e giallo letterario, in cui passato e presente si intrecciano fino al gran finale. Ma è anche una scanzonata storia d'amore dei nostri tempi.rnrnPisa, primavera 1249. Un uomo cammina per le strade della città condotto per mano da un ragazzino. È cieco. Quando capisce di essere di fronte alla chiesa di San Paolo a Ripa d'Arno, inizia a correre a testa bassa. Se la fracassa contro la facciata, sotto lo sguardo atterrito del suo accompagnatore. Muore così, in maniera atroce, Pier delle Vigne, che fino a poche settimane prima era l'uomo più potente della corte di Federico II. Ma l'imperatore ha scoperto il suo tradimento, l'ha spogliato di ogni ricchezza e l'ha condannato. Roma, oggi. Dario Arata, giovane dantista, si mette sulle tracce di quella vicenda. Perché Pier delle Vigne tradì il suo signore? E soprattutto: se una volta accecato fu lasciato libero, perché si uccise? Forse voleva scappare da qualcosa di ancora peggiore. Anche se è difficile immaginare cosa. Dario ci prova a partire dagli antichi commenti al XIII Canto dell'Inferno, dove Pier delle Vigne sconta la sua pena tra i suicidi. Inizia così un viaggio attraverso i secoli, con la sensazione che ci sia un segreto spaventoso da svelare. «Nella pietra e nel sangue» è insieme romanzo storico e giallo letterario, in cui passato e presente si intrecciano fino al gran finale. Ma è anche una scanzonata storia d'amore dei nostri tempi. Quella tra Dario e Lucia, che sanno starsi accanto di fronte agli orrori della storia. -
TAFFO. Ironia della morte. Riderne è l'unico modo per uscirne vivi
Rischiando come un trapezista in un circo, Riccardo Pirrone va fino in fondo e svela con coraggio i segreti della sua comunicazione. Perché in amore e in pubblicità non bisogna aver paura dei salti mortali.Nessuno vuole sentirsi ricordare che la propria morte o quella di un proprio caro può arrivare in qualsiasi momento, e infatti rassicuriamo tutti: Ci vediamo il più tardi possibile.” Diventata famosa per le sue campagne irriverenti, la Taffo Funeral Services è l’agenzia funebre che è riuscita a catturare grande attenzione sui social e persino a creare un’enorme community di fan, grazie a una strategia di comunicazione controcorrente basata sul black humor. Ma come si vende l’invendibile? Ridere della morte è davvero possibile? rnRiccardo Pirrone, social media strategist del brand, dimostra che non solo è possibile, ma che è anche necessario. In queste pagine racconta come è nato il successo di Taffo e come si combattono e sovvertono i tabù. Tramite copy persuasivi e scelte coraggiose, con un’ironia sempre pungente e a volte emozionale, Riccardo è riuscito a dissotterrare e portare alla fama nazionale una semplice agenzia funebre. Tra post inediti e altri più conosciuti, tra lezioni di real time marketing e il Gay Pride, tra la Hit dell’estate e i meme più divertenti: per la prima volta il brand più irriverente d’Italia viene raccontato nei minimi dettagli. Ma non è solo questo, è anche un libro per chiunque lavori o voglia avvicinarsi al mondo del digital marketing e risponde a chi si chiede: come si fanno dei post virali? Come si parla sui social? -
Napoletano? E famme 'na pizza! Guida ironica per sfuggire ai luoghi comuni partenopei
Dici Vincenzo Salemme, dici Napoli. Infatti non c'è sua opera, sia essa teatrale o cinematografica, e recentemente anche narrativa, che non ci cali nell'atmosfera del Golfo e, soprattutto, che non ce ne trasmetta i colori vividi, la filosofia, il modo di intendere la vita. A volte però essere napoletani è difficile: bisogna farsi piacere il caffè bollente, mangiare il ragù la domenica e il capitone a Natale, saper raccontare barzellette, suonare il mandolino e cantare perfettamente intonati i grandi classici della canzone partenopea, amare la pizza sopra ogni cosa, saper nuotare e fare il bagno in ogni stagione dell'anno... Ma come mai, si è chiesto Vincenzo, tutte queste pretese le subisce soltanto chi è napoletano mentre chi nasce da un'altra parte è in fin dei conti più libero di essere e fare quel che gli pare? È da una domanda come questa che nasce il suo nuovo libro, una confessione sincera ed esilarante che ci mostra un altro volto di Napoli e dei suoi abitanti. Attraverso un viaggio negli stereotipi e nei luoghi comuni più duri a morire, Salemme ci racconta quanta ""fatica"""" comporta essere sempre all'altezza delle aspettative e quanto è liberatorio, invece, rompere ogni tanto gli schemi, per essere soltanto se stessi. In parte autobiografia ironica e venata da un pizzico di appocundria, in parte passeggiata entusiasmante e tutta da gustare all'ombra del Vesuvio, questo libro è un ritratto che conquisterà napoletani e non. Perché, in fondo, un po' di Napoli è dentro ognuno di noi..."" -
L' ultimo Craxi. Diari da Hammamet
La Medina, il canto di un muezzin che invita alla preghiera, il saluto dei pescatori, lo sguardo rivolto verso il mare, a scrutare l'orizzonte, forse nell'illusione di sentirsi più vicino all'Italia, meno solo. Le giornate di Bettino Craxi sono tutte uguali ad Hammamet, scivolano lentamente tra rabbia, speranza e rassegnazione che si rincorrono quasi fossero tessere impazzite di un mosaico da sistemare. L'icona di un vecchio sistema di potere sfugge al malessere che gli procura la mutata condizione esistenziale tenendosi occupato il più possibile. Nuovi lavori e singolari passatempi, ma soprattutto la stesura di un «diario» che serve a riannodare i fili della memoria. E a lasciare testimonianza scritta di un grande dolore. Questo libro scava nell'intimo dei pensieri, restituendone la spiritualità: gli ultimi giorni di Craxi vengono ricostruiti grazie alle riflessioni che egli matura mentre si aggravano le sue condizioni di salute. In Italia, frattanto, si discute e ci si divide sull'eventualità di un suo rientro. Fino al drammatico epilogo del 19 gennaio 2000. -
Una cucina diversa. 8 menù per ricevere con stile
Con questo mio libro vorrei raccontare una cucina diversa quanto normalissima, allegra ed elegante allo stesso tempo, che ci ricorda come il mondo non è fatto solo di bianco e nero, ma è un meraviglioso arcobaleno di colori.rnrnDiverso da chi? Ve lo siete mai chiesti? L'unica verità è che ognuno di noi è bello nella sua unicità, e sono imperfezioni e singolarità a renderci umani. La diversità, invece, non è altro che un concetto statistico che i matematici utilizzano per definire i valori che si scostano da un insieme o da una media, e non ha nulla a che fare con le persone. E infatti con questo mio libro vorrei raccontare una cucina diversa quanto normalissima, allegra ed elegante allo stesso tempo, che ci ricorda come il mondo non è fatto solo di bianco e nero, ma è un meraviglioso arcobaleno di colori.rnSono Antonio, vengo da Bassano del Grappa e sono uno stylist e art director. Il bollino di diverso mi è rimasto appiccicato in fronte sin dalle elementari: ero in sovrappeso, volevo solo starmene per conto mio a casa ed ero diverso dagli altri anche nello studio. La cucina è diventata il luogo in cui esprimere tutto me stesso e la famiglia era il mio intero mondo, solo lì non mi sentivo giudicato. È grazie a essa se il mio stile culinario è al tempo stesso semplice e scenografico. Mi piace pensare che debba esistere un'armonia assoluta tra ciò che mangiamo e ciò che vediamo, per questo la mia ricerca è sempre volta a una perfetta combinazione tra il buono e il bello. È il motivo per cui non propongo soltanto delle ricette, bensì suggerisco alcuni menù, ciascuno composto da più piatti, in equilibrio tra loro.