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Il prezzo della democrazia. Soldi, potere e rappresentanza
Una persona, un voto: la democrazia si basa su una promessa di uguaglianza che troppo spesso si infrange sul muro del denaro. Finanziamento delle campagne elettorali, donazioni ai partiti politici, controllo dei media: da decenni la vita democratica è prigioniera degli interessi privati. Se negli Stati Uniti, dove qualunque regolamentazione della democrazia è stata ideologicamente annientata e i politici rispondono ormai soltanto alle preferenze dei più ricchi, in molti Paesi europei è in vigore un sistema di sgravi fiscali per cui i più ricchi si vedono rimborsata la maggior parte delle donazioni ai partiti, mentre i più poveri le pagano in pieno. Queste derive non sono la conseguenza di un complotto abilmente orchestrato ma della nostra mancanza di coinvolgimento collettivo. La questione del finanziamento della democrazia non è davvero mai stata posta e quella della rappresentanza delle classi popolari deve essere affrontata in modo più radicale di quanto non sia stato fatto sinora. Per uscire da questa impasse, Julia Cagé ha elaborato delle proposte che rivoluzioneranno il modo di intendere la politica, riforme capaci di dare vita a una nuova democrazia. Attraverso uno studio dei finanziamenti pubblici e privati ai partiti in una decina di Paesi e lungo un arco di tempo di oltre cinquant'anni, questo saggio mostra l'altro volto della democrazia e racconta la storia troppo spesso ignorata dei rapporti tra denaro, potere e politica. E in una prefazione scritta appositamente per l'edizione italiana, l'autrice entra nel vivo delle questioni aperte dalla nuova emergenza sanitaria mondiale senza però mai perdere di vista la possibilità che abbiamo di migliorare le cose, se ci impegniamo a volerlo. -
Le nostre notti magiche. Italia 90, il mondiale indimenticabile
Scoprire - trent'anni e molto calcio dopo - che quelle notti non hanno mai smesso di essere magiche. Il Mondiale di Italia 90. La fine dell'innocenza, l'inizio di un'altra storia. L'Italia è un carrozzone in via di sfascio, ma balliamo ancora tutti quel poco che resta da ballare, declinando verso l'ultimo struggente tramonto sulle note di una canzone. Un'estate italiana. L'entusiasmo di un intero Paese, l'Olimpico ombelico d'Italia che fa la «Ola» a un futuro che verrà, la cerimonia d'apertura più fashion di tutti i tempi. I gol, le partite memorabili, le disfatte. Gli occhi spiritati di Totò Schillaci, Gascoigne ubriaco di bellezza, la maschera tragica del Maradona in lacrime che ci sputa addosso «Hijos de puta», Milla che fa danzare la sua vecchiaia attorno a una bandierina, la stella luminosa del giovane Baggio, il Brasile senz'anima, la Germania del dopo-Muro, l'ultima Jugoslavia. Il calciatore nel suo nuovo status di divo, l'invasione degli hooligans, lo sgabello di Alba Parietti, i «Denghiù denghiù» di Biscardi, le vallette decorative, gli intellettuali a sproloquiare in tivù, il calcio che scopre un nuovo vocabolario, i giornalisti con i primi telefoni cellulari. E poi gli sprechi, la corruzione, gli scandali, le tangenti, gli stadi monchi, i 24 morti sul lavoro, gli oltre 700 feriti, i miracoli pagati a caro prezzo. Le illusioni, le ambizioni, le nevrosi, i deliri: tutto risuona nella centrifuga della nostalgia, al ritmo di un sentimento pop in un'estate incompiuta e irripetibile. Frammenti di un sogno infranto che ancora oggi conserva il lucore di una giovinezza sfumata, lontano, da qualche parte. E alla fine, l'immagine che tutto riassume. Un burattino tricolore con un pallone al posto della testa e un nome che sa di benvenuto ma è già un commiato. Ciao. -
La cartomante di Fellini. L'uomo, il genio, l'amico
Il primo incontro con Fellini avviene sul set di 8½, dove la madre di Marina, Caterina Boratto, è stata presa per interpretare la Signora Misteriosa, ruolo che segna il suo ritorno alle scene dopo un lungo periodo di assenza. Subito tra la sedicenne Marina e il regista scatta un'affinità. Benché sia per natura diffidente con gli altri, e ancor più verso una personalità istrionica e sfuggente come quella di Fellini, Marina si lascia affascinare dal mondo del cinema e prende a frequentare il Teatro 5 di Cinecittà. Tra lei e il Maestro nasce un'amicizia controversa e profonda: condividono l'inclinazione verso tutto ciò che è occulto, spirituale, per l'inconscio e la psicoanalisi, per gli oroscopi e il destino. Solo più tardi si scopriranno anche irrimediabilmente diversi, ma al tempo stesso quasi indispensabili l'uno per l'altra. Marina, che per tutta la vita gli leggerà i tarocchi, promettendogli la fine dei suoi mali, segue da vicino la vita di Fellini e in queste pagine racconta per la prima volta gli anni di 8½ e i successivi, fino alla morte del regista: descrive la vita sul set e le domeniche a Fregene con gli amici, l'amore con Giulietta Masina e quello per la dolcissima Anna Giovannini, la misteriosa amante, i film realizzati e quelli rimasti incompiuti, le difficoltà del regista e dell'uomo, l'angoscia e i demoni che lo tormentavano. Un libro che riporta alla luce un Fellini enigmatico e inafferrabile, sempre diverso, affettuoso e gelido, geniale e meschino al tempo stesso. Ma soprattutto Marina Ceratto, che scrisse il diario di lavorazione del Satyricon e al cinema preferì il giornalismo, ci fa scoprire il dietro le quinte di un Fellini mai visto prima: un amico che sapeva essere terribile e che si doveva saper perdonare, ce ne indica i difetti e, perché no, anche i limiti. -
I tormenti del giovane Kihlgren
Il giovane Kihlgren parte da un progetto di tutela dei borghi storici in abbandono e del loro paesaggio duro, intenso e desolato ma che ha cancellato per dar vita a un’immagine più spendibile, una propria caratteristica fondante, la sua intima spiritualità. Vuole affrontare questa esperienza in prima persona, cercando di vivere l’ascesi di questi territori, ma è a questo punto che arrivano le giovani pastorelle abruzzesi portando al fallimento incondizionato la ricerca di santità e purezza del giovane. Lo ritroviamo poi nei bar della Capitale, con un’immagine un po’ stereotipata ma molto milanese e, sebbene cerchi di profondere i valori politically correct sedimentati nel suo armamentario morale, viene nuovamente massacrato dalla Romanità esasperata delle monelle dei Castelli Romani, dell’Agro Pontino e della Ciociaria. Rimarrà solo un’ironia sterile che ingoia tutto e tutti dal giovane Kihlgren ai suoi progetti, dai borghi all’Assicurazione Sanitaria in Africa fino ad alcuni dei tabù ideologici e culturali più sedimentati del Secolo appena trascorso. -
Snoopy vs. il Barone Rosso
Casco da pilota, occhialoni e una sciarpa rossa, la cuccia che diventa biplano da caccia, non uno qualunque ma un Sopwith Camel, Snoopy è pronto per assumere una delle sue identità preferite, quella di asso dell'aviazione durante la Prima guerra mondiale. Ma i suoi non sono voli tranquilli, perché sono turbati da un nemico tanto ostinato e pericoloso quanto invisibile (Schulz, infatti, non lo disegnerà mai), costantemente maledetto a gran voce dallo spericolato bracchetto: il pilota tedesco Manfred von Richthofen, meglio noto come il Barone Rosso. -
Lucy e le altre
"Lucy Van Pelt nacque il 3 febbraio 1952, sotto il segno di un'ostinazione così forte da sembrare quasi stupidità. Da allora crescerà una piccola peste dominatrice, manesca, aggressiva: urlerà più che parlare, sorriderà più che ridere e i suoi saranno spesso sorrisetti di soddisfazione per qualche nefandezza compiuta. Lucy vive per rompere le scatole ai maschietti che la circondano. Naturalmente, non vincerà quasi mai contro di loro: li rintronerà di strilli, li tormenterà e, occasionalmente, li dominerà. Ma sarà sempre perdente, seppur non sconfitta."""" (Lucia Annunziata)" -
Uno, nessuno e centomila. Snoopy. 176 travestimenti del bracchetto più amato
Quanti sono i travestimenti del più grande bracchetto trasformista della storia? Snoopy sogna, scrive, filosofeggia. E intanto diventa boy scout, studente, agente segreto, giocatore di baseball, chirurgo, pilota, surfista, ballerino... Noi sogniamo con lui, mentre gioca a ""facciamo che io sono"""": il gioco di tutti i bambini, ma anche degli adulti, del mondo. In un volume unico la collezione completa dei 176 travestimenti di Snoopy, accompagnati dalle strisce in cui sono apparsi per la prima volta. Per chi ama i personaggi creati da Charles M. Schulz."" -
Snoopy amici miei. I 74 personaggi dei Peanuts
Quanti fratelli ha Snoopy? Chi sono gli altri due amori di Charlie Brown, oltre alla ragazzina dai capelli rossi? Come si chiama la bambina che considera Linus troppo vecchio per lei? Quanti sono i personaggi dei Peanuts con un nome francese? Chi sfida in un doppio misto Snoopy e Molly Volley? Quale bracchetto vince il concorso del ""Cane più brutto""""? Chi chiama Charlie Brown """"Brownie Charles""""? Quando fa la sua comparsa l'albero cannibale mangia-aquiloni? Chi è la prima a sfilare la palla ovale da sotto il piede di Charlie Brown? Tutte le risposte, tutte quante, nel primo libro con i 74 personaggi dei Peanuts, presentati in ordine cronologico di apparizione, con le strisce più importanti che li hanno visti protagonisti in cinquant'anni di vita a fumetti. Da Charlie Brown a Naomi."" -
La solitudine di Matteo
Che relazione c'è tra la scomparsa del sorriso di una ragazza e l'ascesa al potere di un politico? Una storia d'amore quasi vera è la risposta a questa domanda. Matteo, detto Teo, ha più di quarant'anni quando si trasferisce nel monolocale all'ombra di un banano nella Milano dei boschi verticali. Fa il consulente per una casa discografica, cercando di portare al successo giovani trapper. In giornate solitarie perse tra sigarette, poke e ansiolitici, comincia a sviluppare una delirante ossessione per il politico suo omonimo, onnipresente nei program- mi televisivi. Quel Matteo gli fa tornare in mente Tilla, l'ex compagna da cui si è appena separato dopo anni di convivenza. Teo e Tilla si conoscono dai tempi del liceo, lo stesso liceo frequentato dal politico ora in campagna elettorale permanente. I destini dei tre ragazzi si incrociano fin dagli anni Novanta, quando il risentimento di Matteo per essere rifiutato dalle liceali radical chic come Tilla accende la sua passione politica, per attraversare una lunga estate tra una Milano di teste rasate e tatuaggi e i puntuti scogli dei creativi di Ginostra, fino al deserto della Libia dove Tilla si trova oggi per una missione umanitaria. In una bizzarra teoria del complotto, che tra- sforma il romanticismo in resistenza politica, Teo cercherà di ritrovare il sorriso che ha perso e il suo nuovo posto nel mondo, che sia un monolocale di design o uno scoglio in mezzo al mare. -
Forza gentile. La mia vita, il mio calcio
Old Trafford, Manchester, 28 maggio 2003. Lo sguardo rivolto più volte verso l'arbitro, rincorsa lunga e gol. Il rigore decisivo contro la Juventus, in una finale di Champions League tutta italiana. Questo è il ricordo indelebile che Andriy Shevchenko, Pallone d'oro nel 2004, ha lasciato nei tifosi del Milan. Già da bambino sentiva che il suo destino sarebbe sta- to quello del calciatore, fin da quel marzo 1986, quando fu selezionato per entrare nei piccoli della Dynamo: il tempo di qualche allenamento poi saltò in aria il reattore numero 4 nella centrale nucleare di Chernobyl. Non è stato un ambiente facile, quello della sua adolescenza. Degli amici con cui è cresciuto ne sono rimasti vivi pochi. Droga, alcol, armi: ecco i loro killer. Lo sport e la sua famiglia, sempre presente, gli hanno indicato la via. La svolta vera, il 5 novembre 1997, a 21 anni: una tripletta entrata nella storia, contro il Barcellona al Camp Nou. Risultato delle cure del Colonnello, Valerij Lobanovskij, che ne ha sgrezzato il talento puro prima dell'arrivo al Milan. Quando si è trasferito al Chelsea, Berlusconi gli ha detto: «Ti lascio andare per la tua felicità. Però sai anche che, tutti noi, vogliamo che tu resti. Il Milan è casa tua». Ha avuto quattro enormi amori calcistici: la Dynamo Kyiv, il Milan, il Chelsea e la Nazionale ucraina. La sua è sempre stata una forza gentile, come suggerisce Giorgio Armani nella postfazione. -
Diario della capra 2020-2021
La scuola serve a difenderci: più si hanno strumenti per capire, più ci si può difendere. -
Girogirotondo. Codex latitudinis
L'uguaglianza, la fine delle guerre, la solidarietà, il rispetto per l'ambiente non sono soltanto i temi di cui ogni giorno, e con sempre più forza, si impara ora a discutere, ma anche ciò in cui Edoardo Bennato crede con forza e i valori che da sempre, con le sue canzoni, porta avanti. La sua discografia, infatti, può essere letta come un'antologia di spirito civico e un manuale di teoria e pratica della rivoluzione: attraverso il filtro giocoso e ironico delle sue storie, i suoi singoli più famosi - da ""Salviamo il salvabile"""" a """"Viva la guerra"""", da """"Arrivano i buoni"""" a """"L'uomo occidentale"""" - tornano oggi al centro dell'attenzione e dimostrano uno sguardo incredibilmente profetico e moderno. Ora alla voce del cantautore si unisce e si affianca quella dell'uomo Bennato, capace di spaziare tra i generi artistici e di fondere insieme, in questo libro, un messaggio di speranza e di cambiamento. Clima, libertà, razzismo, povertà: possibile che esista una correlazione fra ingiustizia sociale e luogo di nascita? Possibile che quello che siamo sia nient'altro che il prodotto del luogo da cui proveniamo? Chi sono i buoni, quindi, e chi i cattivi? Ponendosi, con la sua solita calviniana leggerezza, queste domande solo apparentemente ingenue, Edoardo Bennato ci conduce lungo un viaggio all'interno del cuore delle contraddizioni di un Occidente oggi più che mai costretto a ripensare se stesso."" -
Il grande libro dei BTS. La biografia «non ufficiale»
I BTS stanno per tornare e i fan dell'ARMY non vedono l'ora! Dopo album e singoli incredibili, documentari inediti e una tournée da record con stadi sold out in tutto il mondo, le icone K-pop più amate di sempre sembrano assicurare al pubblico che il meglio deve ancora venire. ""Il grande libro dei BTS"""" è una guida alla vita della band. Riccamente illustrata, ti dà la possibilità di osservare da vicino le vite di RM, J-Hope, Suga, Jimin, V, Jin e Jungkook. E inoltre racconta come sono nati i BTS, quali sono le loro influenze musicali, spiega il loro stile imbattibile, l?attivismo che li contraddistingue e il legame unico con i fan."" -
Next Stop Rogoredo. Storia di chi è uscito dal bosco della droga
«Le persone come te non si rendono conto, l'eroina per quelli come noi è la vita, l'unica ragione di vita. Per questo è così bastarda, la provi e non puoi più vivere senza. È più forte di qualsiasi altro bisogno, di qualsiasi affetto. È il demonio in persona, capisci?»rnrnL'Inferno esiste, è sulla Terra e ha un nome. Lo chiamano il bosco di Rogoredo e si trova a poche fermate di metropolitana dai grattacieli sfavillanti di Milano. È la più grande zona di spaccio a cielo aperto d'Italia, qui arrivano da tutta Europa dannati che per pochi euro comprano dosi di eroina da diavoli che vendono sogni di morte. Sono tante le storie raccontate in queste pagine: Carlo, che ha alle spalle tante perdite e tanto dolore e ora si aggira dentro il boschetto in una danza macabra e senza sosta, sempre alla ricerca di una dose; Regina, che ha il collo lungo come le donne nei quadri di Modigliani e vuole solo sballarsi; Luna che ha perduto se stessa e fatica a ritrovarsi e Silvia, una ragazza perbene, semplice, caduta per caso nel tranello della droga, mentre il padre continua a cercarla ogni giorno per le strade della città. La giornalista Micaela Palmieri, insieme a un cameraman e a un volontario, ha passato una notte nel bosco della droga e si è immersa in tutto il suo orrore e nella solitudine di queste vite piene di niente. Il risultato è questo libro: un'inchiesta dura, straziante e necessaria che, in forma romanzata, racconta storie di una vita drammaticamente vera. Ma oltre all'abisso della dipendenza e della violenza queste pagine parlano anche della voglia di ricominciare, perché nessuno esce dal bosco uguale a come ci è entrato. -
Tutto il mio calcio minuto per minuto. Mondiali, olimpiadi e altre storie
Era un semplice esperimento, una prova in vista delle Olimpiadi di Roma del 1960, eppure il programma radiofonico ""Tutto il calcio, minuto per minuto"""" ha rivoluzionato il modo di vivere le partite. Ezio Luzzi, una delle voci storiche di quella trasmissione, ha raccontato praticamente tutto il calcio italiano: dalle serie minori alla Nazionale. È stato il primo a regalare scoop come l'arrivo di Maradona al Napoli e il primo a informare il mondo sull'attentato alle Olimpiadi di Atlanta nel 1996. Attraverso il suo microfono sono passate le voci di calciatori, allenatori e dirigenti, famosi protagonisti della storia del calcio a ogni livello e sotto ogni latitudine. Ogni domenica, ha fatto compagnia a milioni di italiani intenti ad ascoltare alla radio gli aggiornamenti sulla propria squadra del cuore. Con la stessa passione con cui riusciva a trasportare chiunque dentro lo stadio, per novanta minuti più recupero, oggi Ezio Luzzi, detto anche """"il disturbatore"""" o più semplicemente """"Lux"""", per la prima volta prende il lettore per mano e lo conduce attraverso oltre mezzo secolo di avventure sportive, interviste, indiscrezioni, aneddoti e piccole e grandi notizie sulla storia dello sport mondiale, facendo sfilare davanti ai suoi occhi le icone del calcio di tutti i tempi. Prefazione di Arrigo Sacchi. Postfazione di Emanuele Dotto."" -
Tazio Nuvolari. Le vittorie, il coraggio, il dolore
Ci sono diversi modi, nello sport, per diventare leggenda. Tazio Nuvolari ha percorso la via più dura per guadagnarsi la gloria, la fama e l’affetto incondizionato dei suoi contemporanei ma perfino di chi in vita nemmeno l’ha conosciuto. Il suo nome, infatti, è legato a un peculiare e indissolubile intreccio di talento, determinazione, passione e azzardo con la sofferenza fisica e il dolore spirituale. Innumerevoli sono le vittorie che hanno reso celebre Nuvolari: fra tutte quelle nella Mille Miglia, o nel- la Coppa Vanderbilt o nel celeberrimo Nürburgring, dove come un Davide contro uno squadrone di Golia tedeschi colse un trionfo sulla carta impossibile. Ma tanti sono stati i suoi dolori: gli incidenti, le ferite, la malattia; i lutti per i colleghi e amici morti e l’atroce perdita dei due amatissimi figli. In questo libro, il Mantovano volante è narrato con autentico amore da chi ha saputo coglierlo come uomo del suo secolo e come sportivo eternato dalle sue imprese. -
Molte aquile ho visto in volo. Vite straordinarie di piloti
"Vi sarà capitato di chiedervi: chi c'è dietro quella porta? La porta è quella della cabina di pilotaggio e voi siete seduti nell'aero, sospesi in cielo, affidati alle mani di chi sta ai comandi. Non lo vedete, forse lo avete scorto mentre passava i controlli dedicati, insieme con il resto dell'equipaggio, divisa stirata, cappello, valigetta di pelle. Ne avete sentito la voce, rassicurante, al decollo, poi più niente. Vi siete affidati a lui come al chirurgo che compie su di voi una complessa operazione, impossibile da spiegare e da comprendere. Ogni giorno migliaia di aerei volano e migliaia di uomini li manovrano. Tra loro ci sono potenziali eroi, pignoli e creativi, innamorati e cinici, capitani prudenti e temerari. La cronaca ne parla quando succede qualcosa di eccezionale: un atterraggio di fortuna (magari sulle acque di un fiume), un salvataggio spericolato o, al contrario, un errore umano, troppo umano, e uno schianto. Ma le loro storie precedono quell'attimo fatale. Questa raccolta socchiude la porta della cabina e vi lascia intravedere gli uomini che stanno dentro. Dopodiché, volare non sarà più la stessa cosa. La motivazione principale che spinge Filippo Nassetti a questo """"volo"""" è il ricordo di suo fratello Alberto, pilota tragicamente deceduto in giovane età, il cui nome vi potrebbe esser capitato di leggere sulla carlinga di un aereo. La sua figura e la sua vicenda fanno da filo conduttore alla collana di storie che unisce altri piloti e svela i loro lati non oscuri, ma meno conoscibili. La passione irresistibile di Alberto è la miccia che ne innesca di altrettanto totalizzanti. La scelta è precoce, il rischio evidente, la soddisfazione irrinunciabile. Per volare Alberto rinuncia a un destino più facile, per continuare a farlo lo volgerà in dramma. Cosa motiva un pilota? Filippo Nassetti cerca la risposta meno scontata, atterrando i suoi personaggi. Proprio raccontandoci altro di loro ci fa capire perché 'staccano l'ombra da terra'."""" (Gabriele Romagnoli)" -
Storia di Uliviero
Puglia 1927. Nasce un bambino, frutto dell'amore tra Baldovino, figlio del barone Benci, e l'incantevole Nennella, figlia del mezzadro del suo podere. Un amore innocente e travolgente come possono esserlo quelli giovanili, ma contrastato dalla nobile famiglia. Nennella è così costretta a nascondere il figlio della relazione nel tronco di un ulivo secolare che nella notte è sradicato furtivamente e imbarcato alla volta dell'America. L'evento getterà la giovane madre nella disperazione, ma renderà immensamente felice Amerigo Daccorsi: un ricco coltivatore, figlio di emigranti italiani, che in California vuole ricreare un uliveto e con immensa sorpresa gli viene portato quel bimbo che adotta. Inizia così, quasi come in una favola, la storia di Uliviero, Nennella, Baldovino e Amerigo. Vite parallele che si aggrovigliano come i rami di un ulivo secolare in un romanzo corale dove ogni protagonista vive tra amori, passioni, adulteri e segreti mai svelati. ""Storia di Uliviero"""" è ambientato tra le masserie della Puglia, la Venezia di Peggy Guggenheim, la Roma della «dolce vita» e di quella artistica di Irene Brin e di Palma Bucarelli. La Roma del Premio Strega, dei salotti letterari frequentati da Elsa Morante e Alberto Moravia e di Cinecittà. Infine, il romanzo ci porta nella New York degli anni '50, epicentro dell'arte moderna e della fotografia con le indimenticabili figure del mondo della moda come Diana Vreeland e Carmel Snow, e a Los Angeles, capitale del cinema con le sue grandi produzioni hollywoodiane e le feste per le prime dei film con le star dell'epoca."" -
Lascia parlare il vento
Un foreign fighter che vuole compiere un attentato, un artista che vuole realizzare la sua Grande Opera, un tredicenne che, inspiegabilmente, smette di parlare. Un misterioso anziano che manipola il vento in un giorno fatidico in cui si decidono le sorti dell'Europa. ""Lascia parlare il vento"""" racconta una storia, tra fatti reali e fantasia, giocata su metafore, che porta il lettore in un racconto fortemente introspettivo, strutturato per immagini e di grande potenza evocativa, in cui si alternano temi come il senso di perdita e di salvazione, il bisogno d'amore e la sublimazione, l'esaltazione e il fondamentalismo, il ribaltamento dei luoghi comuni e lo smarrimento del cammino europeo."" -
Il male degli angeli
Rostock, febbraio 1935. Un ufficiale delle SS viene mandato da Berlino per un sopralluogo che ha ben poco di ordinario: un incendio ha distrutto la scuola fino alle fondamenta. Terrorizzata, la maestra sostiene che a scatenare il fuoco sia stata un'orfana di dieci anni. E senza alcuno strumento. Roma, oggi. Sara Wolner, trentatré anni, carriera singolare e temperamento insofferente, soprattutto verso le tradizioni della sua famiglia di origine ebrea, trova che ci sia qualcosa di insolito nel tragico incidente di laboratorio di cui è stata vittima una studentessa italiana a Rostock. Il suo istinto le dice che le similitudini con altri episodi recenti sono troppe: donne torturate, e poi bruciate. Bruciate come carta... E se si trattasse di omicidi rituali? Nella sua indagine solitaria Sara individua un insperato complice in Desmond Mirri, collega trasgressivo, dallo stile di vita quasi borderline, e nella sua sensuale coinquilina degli alloggi ufficiali, Sveva Idalgo, capace di guidarla tra le regole non scritte dell'Interpol. Ciò che accomuna le donne uccise rimanda però a una storia che nessuno ha voglia di far riaffiorare: quella della Società Vril, l'ordine esoterico esclusivo e segreto del Terzo Reich che negli anni Quaranta concentrò a Berlino le medium più illustri dell'epoca. Donne carismatiche, pericolose, che tennero rapporti enigmatici con i gerarchi nazisti, spingendoli a compiere l'esperimento peggiore e a sancire la più fatale delle alleanze. Donne che sembravano angeli, splendenti e ambigue quanto Lucifero, eppure in attesa del nuovo Messia invocato da secoli. E se la Storia non fosse affatto quella che conosciamo? Un thriller che si snoda tra passato e presente, tra Roma e Berlino, e in cui alla storia segreta del nazismo si affianca un'indagine potente, che oggi più che mai solleva sorprendenti interrogativi.