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Io sono il mago
Pagina dopo pagina il lettore incontra ricordi, sorrisi e qualche commozione non ancora sopita. Sberleffi e carezze, dedicati alla vita e alla sua magia. La stessa magia che il grande scenografo ha offerto agli spettatori per molte, moltissime sere. Giocando, come in queste pagine, su quel confine sottile e illusorio che sta fra verità e menzogna.Rapidi, pastosi, materici come le pennellate di un pittore informale, i capitoli che compongono questa autobiografia, attraversano il Novecento più colto e avventuroso. Fra una risata irriverente e qualche nostalgia, Ezio Frigerio ricorda la sua lunga esistenza con una sorprendente lucidità sentimentale. Nato da famiglia benestante comasca durante il fascismo, l’autore non esita a sorridere malignamente della buona borghesia locale. Il suo tratto corrosivo ricorda il miglior Piero Chiara, ma è Salgari che lo induce a essere curioso della vita, e a non risparmiarsi le più funamboliche avventure. Dopo la guerra, i bombardamenti, i tedeschi e la Liberazione, il giovane Frigerio scopre la pittura fiorentina, il mondo artistico che impregnerà anche il suo futuro mestiere di scenografo. E, ancora molto giovane, affronta l’impegno del teatro con Strehler come mentore – un sodalizio intenso e tempesto- so che durerà decenni – quello del cinema con De Sica, la Loren e Mastroianni, il balletto con Rudolf Nureev. E, in seguito, gli allestimenti storici per il Piccolo Teatro di Milano, la Scala, l’Opéra di Parigi. Ma per Frigerio l’avventura è anche lontano dalle mille luci dei palcoscenici: nel silenzio immobile del deserto, nell’Africa più profonda, nella Russia più sconosciuta. -
Secondo Casadei, «Romagna mia» e io. In viaggio con mamma sulle tracce di un genio semplice
All'inizio di questa storia c'è un ragazzino che la notte scappa di casa per andare ad ascoltare i grandi che suonano. A volte lo fanno nelle osterie, altre nei circoli di partito, più spesso sulle aie o nelle stalle. Siamo nella Romagna di inizio Novecento. E c'è chi, dopo aver lavorato tutto il giorno, non rinuncia a sognare. Il ragazzino si chiama Secondo Casadei. Pur destinato a diventare sarto come il padre, sarà abbastanza caparbio da farsi comprare un violino e da diventare capo orchestra diciottenne. Arrivando a esibirsi centinaia di volte l'anno e a scrivere, con ""Romagna mia"""", una delle canzoni italiane più famose al mondo. Come tutte le grandi storie d'amore, però, anche quella di Secondo con la musica deve superare difficoltà che paiono insormontabili. Quando scoppia la guerra è infatti costretto a riporre lo strumento e a tirare fuori nuovamente l'ago. Poi i bombardamenti radono al suolo la sua casa e lui sfolla in una stalla. Infine torna la pace, ma iniziano a fischiarlo: gli americani hanno portato la loro musica e i giovani non ne vogliono più sapere di valzer, polke e mazurke. Secondo Casadei tiene duro e ce la fa ancora una volta. Adesso lo cercano tutti, televisione compresa. Lui però non smette di suonare nei paesini o di accompagnare i funerali di chi, nel testamento, ha scritto che per l'ultimo viaggio vuole l'orchestra. In questo libro, dunque, si racconta una storia d'amore grandiosa. Ma anche il viaggio di uno scrittore che in compagnia della sua mamma romagnola torna sui luoghi di quella storia."" -
Per le strade
La colorata autobiografia di Omar Hassan, nella quale racconta con parole e disegni la sua arte, legata a doppio filo alla boxe, la sua storia, le amicizie, le passioni, le vittorie e le sconfitte.«Il mio professore Alberto Garutti ripeteva sempre: ""Siete l'unica generazione che può viaggiare con pochi euro, dovete andare, scoprire, conoscere... L'Accademia non si fa in aula, si fa respirandone l'esperienza nel mondo"""". Queste parole mi illuminarono e mi fecero capire che dovevo muovermi, partire da Lambrate, dalla realtà quotidiana fatta di sogni giganti seduti su delle panchine, perché da quelle panchine qualcuno prima o poi si deve alzare.» E così ha fatto Omar Hassan, figlio della periferia multietnica dell'hinterland milanese, padre egiziano e madre milanese. Si è alzato dalle panchine di Lambrate e ha combattuto per trasformare i suoi sogni in realtà. Se, infatti, il suo desiderio di avere una carriera sportiva nel pugilato si è infranto per una grave forma di diabete, che lo ha costretto a ritirarsi dalle competizioni agonistiche, Omar ha però deciso che nessuna malattia lo avrebbe messo ko, facendosi strada nel campo dell'arte, fi no a diventare il massimo esponente italiano dell'action painting. Questo libro è la sua colorata autobiografia, nella quale racconta con parole e disegni la sua arte, legata a doppio filo alla boxe, la sua storia, le amicizie, le passioni, le vittorie e le sconfitte."" -
Lo sbarbato
"Lo Sbarbato"""", capitolo iniziale di una «trilogia della gioventù milanese» che comprende """"Tirar mattina"""" (pubblicato nel 2018 da Baldini+Castoldi) e """"Il giovane normale"""", racconta la storia, ambientata nella Milano a cavallo tra gli anni Cinquanta e Sessanta, della strana amicizia tra un ragazzo di buona famiglia e un ladruncolo, il Mangia. Mario, un sedicenne liceale, diventa amico del Mangia che, dopo averlo soprannominato lo Sbarbato, gli spalanca le porte del bar Torretti, dove conosce altri ragazzi - l'Ernesto del Tic che finge di avere tic nervosi, l'Angiolino, il Giulio Etabeta dalla faccia a triangolo, il Bianco che beve solo vino bianco, la Graschelli che con la Grace Kelly di Monaco non ha niente a che fare - che vivono ai margini della legalità credendo che tutto sia possibile, che ci si possa misurare contro tutti e tutto, alla ricerca di quella che suppongono essere l'avventura. Impara così a imbrogliare la famiglia, soprattutto il padre, ingegnere benpensante rigido e severo, a falsificare la pagella e a girare con il coltello. Mario e il Mangia stringono un legame proprio perché sono all'opposto e l'uno nell'altro vedono ciò che vorrebbero diventare: Mario è attratto dalla libertà dell'amico e il Mangia dal privilegio economico di Mario. Teatro di queste microstorie è una Milano che non c'è più e, sullo sfondo, la cronaca sociale e politica dell'Italia di quegli anni. """"Lo Sbarbato"""" trascina, esalta, diverte e commuove. L'occasione per scoprire o recuperare la vena comica e satirica, ma anche malinconica e amara di un appassionato narratore della nostra storia." -
Le ceneri di Berlino.
Un anno dopo la sconfitta della Germania nella Seconda guerra mondiale, l'ex capitano dell'intelligence militare tedesca Gregor Reinhardt torna a lavorare nella polizia di Berlino. La città è divisa tra le potenze alleate vincitrici mentre la polizia è lacerata da fazioni rivali in lotta per il potere e l'appoggio dei nuovi «padroni». Quando in un caseggiato fatiscente viene trovato il cadavere di un uomo, Reinhardt inizia la sua caccia a un serial killer per cui ogni colpa deve essere vendicata. Quando scopre che una delle vittime era fratello di uno scienziato nazista, la situazione si complica. La ricerca della verità lo farà precipitare dentro un intrigo in cui sono coinvolti gli Alleati occidentali e i russi in un'indagine che potrebbe costargli cara. -
La villa triste
Sarajevo, marzo 1945. Il capitano dell'intelligence militare tedesca Gregor Reinhardt è appena stato assegnato ai Feldjägerkorps, prestigioso corpo di polizia militare con ampi poteri. Il nuovo incarico lo allontana dalle amicizie degli ultimi due anni, tra cui altri ufficiali e dissidenti che formano una cellula di resistenza perseguitata dalle SS. Durante la precipitosa ritirata con quanto resta dell'esercito tedesco nei Balcani, Reinhardt è testimone di un massacro di civili da parte dei temuti ustascia croati. Quando vengono riportati alla luce cinque corpi mutilati, e uccisi tre Feldjäger, Reinhardt intuisce che non si tratta di semplici vittime collaterali. Deve sapere. E per sapere avvia un gioco che diventa, via via, sempre più pericoloso. L'indagine svela inquietanti coinvolgimenti fra le fila dell'esercito. Chi copre chi? E perché? E di chi ci si può fidare? I vertici militari sembrano ostacolare il lavoro di Reinhardt, e i suoi amici gli nascondono qualcosa. E mentre i cadaveri si moltiplicano e i partigiani premono alle porte della città, i vecchi conti in sospeso con gli ustascia tornano a tormentarlo. La vendetta ha la memoria lunga, la guerra annulla ogni onore di soldato, e Reinhardt dovrà combattere su tutti i fronti, ancora una volta, per la verità. -
I cavalieri della favola rotonda. Storie incredibili di campioni, calci e palloni
Questo è un libro da leggere con un pallone a fianco. Un pallone da accarezzare e da sfregare, come la lampada di Aladino. Chi ama il calcio sa che il pallone ha tante storie da raccontare. Storie di partite epiche, gol da leggenda e campioni straordinari che hanno custodito il sogno che avevano da bambini. Sono i nostri Cavalieri della Favola Rotonda, una favola che ogni volta ci emoziona e ci fa battere il cuore. Nel calcio funziona così: c'era una volta. ed è sempre una volta nuova. Ogni storia è una stella che brilla nel cielo infinito della nostra fantasia dove Maradona e Pelé si passano il pallone di tacco, Messi e Cristiano Ronaldo dribblano gli avversari tra finte e controfinte, Baggio e Totti chiudono gli occhi prima di un calcio di rigore. C'è una storia che ci appartiene, perché parla di identità e condivisione. È la storia degli Azzurri, i ragazzi della nostra Nazionale. Da sempre giochiamo al loro fianco. Provando a divertirci, cercando quel piccolo segreto che è la felicità. Quando avrete finito di leggere l'ultima coloratissima pagina, quando avrete chiuso il libro e la scintilla dell'ultima storia brillerà ancora, solo allora vi accorgerete che il pallone che avete tenuto al vostro fianco vi ha fatto compagnia. Come un amico vero. come un cavaliere della favola rotonda capace - come voi - di rimanere in silenzio e ascoltare la musica dei sogni. Età di lettura: da 6 anni. -
Indro Montanelli. Dove eravamo rimasti?
Politicamente controverso, anarchico e conservatore al tempo stesso, accusato di essere fascista dagli uni e comunista dagli altri, sempre controcorrente, sempre fuori dagli schemi: Indro Montanelli è stato, ed è ancora oggi, una figura decisiva e divisiva. Penna eccellente, giornalista di razza e anche storico amatissimo dal pubblico, è stato per anni inviato speciale del «Corriere della Sera» prima di lanciarsi nell'avventura de «Il Giornale» e poi de «La Voce»: dalle pagine dei quotidiani e con i suoi fulminei editoriali ha sempre espresso il suo punto di vista - puntuale, acuto, spesso provocatorio e irriverente - guadagnandosi antipatie e simpatie da ogni parte, ma imponendosi, volenti o nolenti, come una delle voci più autorevoli del Novecento italiano. Una voce caustica, critica, impossibile da ignorare. A vent'anni dalla sua morte, Alberto e Giancarlo Mazzuca tracciano il ritratto appassionato e sincero di un uomo che è stato sì un simbolo, talvolta suo malgrado, di un secolo della storia dell'Italia, ma anche e prima di tutto, per i due autori, un maestro, un direttore esemplare e una figura di riferimento. Dalle prime esperienze in Africa ai servizi come inviato di guerra in Spagna e Ungheria, dallo scoop su Hitler al difficile rap- porto con Berlusconi, dall'attentato di cui fu vittima nel '77 alle recentissime polemiche sulla sua figura (e la sua statua): Indro Montanelli non smette di essere attuale. -
Persona ambiente profitto. Quale futuro?
«Il futuro non è più quello di una volta», diceva Paul Valéry. E oggi più che mai, nel mondo dopo la pandemia, è diventato necessario ripensare al domani che ci aspetta. Ma in uno scenario che appare catastrofico e che impone di essere riconsiderato in tutto e per tutto, la prospettiva ambientale potrebbe essere l'unica risposta adeguata per fronteggiare le sfide che il presente ci pone. Siglare un nuovo Patto Atlantico delle democrazie aiuterebbe non solo a sconfiggere il virus, ma anche a ricostruire l'economia e proteggere il clima; sarebbe un tentativo per rendere concreta una solidarietà soltanto proclamata. Per seguire questa direzione bisogna però ripensare il rapporto tra mercato e ambiente, tra economia ed ecologia: l'una sopravvive solo se sopravvive anche l'altra. C'è bisogno di un'economia che rispetti l'uomo e il pianeta; che includa; che sia al servizio del bene comune; che non sia di ostacolo al cammino verso un mondo diverso. Dalla carbon tax alla regolamentazione ambientale tra Stato e Regioni, dalle nuove prospettive di inurbamento e migrazione alla tutela del paesaggio e della biodiversità, dalla rinascita delle comunità locali alla questione climatica: la nostra Carta costituzionale può indicarci la via da seguire, affinché il bilancio tra profitto e ambiente non risulti più squilibrato a esclusivo vantaggio del primo. Una riflessione lucida e appassionata sul futuro del nostro ecosistema. Un appello accorato per rinnovare il ""patto dell'arcobaleno"""" con cui si concluse il primo diluvio universale di fronte alla minaccia incombente di una nuova catastrofe: ambientale, climatica, giuridica e sociale."" -
Educazione ambrosiana. Le 11 partite che hanno cambiato la vita di noi interisti
Si può mentire su tutto: sulle opinioni, sui giudizi, sui desideri e persino sui sentimenti, ma mai sulle passioni. E quale passione più vera e nobile può esserci di quel-la che abbiamo per la nostra squadra del cuore? Quando poi la prescelta è l'Inter, i ricordi delle undici partite che hanno cambiato la vita dei tifosi nerazzurri, assumono i contorni di una insonne nostalgia. ""Educazione ambrosiana"""" racconta l'Inter del mago Herrera, quella dei record del Trap, quella di Ronaldo """"il Fenomeno"""". Scandaglia le emozioni del triplete di Mourinho, della prima Coppa dei Campioni contro il Real Madrid, della disfatta del 5 maggio, dell'eterno dissidio con la Juventus. Attraversa e raccoglie le storie dei cuori interisti che palpitano all'unisono nella forza di Matthaus, nella leggendaria impudenza di Berti, nella classe di Suarez, nella potenza di Ronaldo, nella tecnica di Sandro Mazzola, nell'eleganza di Kalle Rummenigge, nel cuore di Giacinto Facchetti, nell'acume dell'Avvocato Prisco. Un libro dedicato a tutti quelli che amano pazzamente la nerazzurra: alle partite di calcio che nessun interista potrà mai dimenticare si intrecciano qui storie di amicizia, amore, malinconia e gioia. Tra l'archetipo del tifoso, ostaggio di riti e scaramanzie, e la dote che solo il calcio possiede: farti sentire davvero parte di qualcosa. Prefazione di Nicola Berti."" -
Il libro nero delle ingiuste detenzioni. Perché in Italia migliaia di innocenti finiscono in galera: le storie, le cause, le colpe
Quanti sono gli errori giudiziari in Italia? Quante persone ogni anno subiscono la custodia cautelare, salvo poi rivelarsi innocenti? E qual è la spesa che lo Stato affronta per risarcirle? Quante di loro ottengono un indennizzo? Le ingiuste detenzioni macchiano come una brutta malattia la quotidianità della giustizia, gli errori sono la vergogna della vergogna e assumono proporzioni inimmaginabili. Dal 1991 al 31 dicembre 2020 i casi sono stati 29.659: in media, poco più di 988 l'anno. Il tutto per una spesa complessiva dello Stato gigantesca, tra indennizzi e risarcimenti veri e propri: 869.754.850 euro e spiccioli, per una media appena superiore ai 28 milioni e 990 mila euro l'anno. Non si capisce la fragilità del nostro apparato se non si va a studiare queste storie, prigionie di pochi giorni o di molti anni, ambientate al Nord come al Sud, con protagonisti famosi o illustri sconosciuti, trasversali alle classi sociali. Basandosi su dati concreti e verificabili, Zurlo firma una nuova inchiesta graffiante e attualissima: un'indagine dentro il cuore della cronaca, tra casi clamorosi e altri purtroppo silenziosamente ignorati, per fare chiarezza e portare all'attenzione di tutti la vera storia delle vittime della malagiustizia. -
God is a DJ
Un vero e proprio tributo a una carriera luminosa e al mondo della dance. Un inno appassionato alla libertà del divertimento, alla voglia di ballare, alla musica e al desiderio inesauribile di andare sempre avanti.Dalle prime feste in cantina, organizzate da adolescente, alle prime discoteche anni Settanta, dai locali della Milano da bere ai festival internazionali, Joe T Vannelli l'anima e il cuore di club e serate che hanno fatto la storia della house: il locale After Dark, il fuoriorario Exogroove, il dinner club New York Bar, la sua one-night Supalova, svoltasi tra Milano, Riccione e Ibiza e trasmessa live sia in Italia che all'estero. Ha suonato nei club più importanti del mondo, dagli Stati Uniti al Giappone all'Australia, affiancando alla sua attività di dj quella di raffinato e avanguardista produttore discografico. Le sue compilation hanno dominato le classifiche, il suo stile ha fatto ballare intere generazioni e la sua tecnica di mixaggio pionieristica è ineguagliabile. Insomma, Joe T Vannelli non è solo un'eccellenza italiana, è sinonimo di house music. Un vulcano di energia, sempre alla ricerca del suono migliore, della novità, della combinazione giusta per generare un liberatorio benessere in chi l'ascolta. Una passione per la musica, la sua, che non si è fermata neppure con il lockdown, dando invece vita al Joe T Vannelli Live on Tour, che lo ha portato a suonare in set altamente suggestivi – 60 tappe dai luoghi più belli d'Italia, dalla terrazza del Duomo di Milano a una mongolfiera – e a trasmettere energia positiva al pubblico di Facebook, registrando numeri da capogiro. Ora, in questo libro che è un vero e proprio tributo a una carriera luminosa e al mondo della dance, si racconta per la prima volta, mettendo insieme ricordi e aneddoti, esperienze e prime volte: il risultato è un inno appassionato alla libertà del divertimento, alla voglia di ballare, alla musica e al desiderio inesauribile di andare sempre avanti. -
Roger Federer. Il maestro
Nel corso degli anni, Federer ha fatto sembrare il tennis uno sport straordinariamente semplice: cesellando rovesci, volteggiando per colpire di dritto, saltando per uno smash, ha incantato il mondo per l'eleganza dei suoi gesti atletici e ha ridefinito il concetto di bellezza. Ma la strada che lo ha portato a diventare il numero 1 al mondo non è stata affatto semplice: da adolescente lunatico e nervoso, Federer è diventato un campione di autocontrollo, un esempio di sportività e lealtà in un mondo - quello del tennis - dominato dal cinismo. Dal Sudafrica al Sudamerica, dal Medioriente alla Svizzera, passando per i quattro tornei del Grande Slam, quello di Federer è stato un viaggio eccezionale, costellato di epocali vittorie e di alcune brucianti sconfitte, e forse non è ancora destinato a finire. Christopher Clarey, uno dei più importanti giornalisti sportivi in attività, ha visto Federer esordire a Parigi e lo ha poi seguito in giro per il mondo, raccogliendo più interviste di chiunque altro. Ora firma questo ritratto che non è né il primo né l'unico testo biografico su Roger Federer, ma che ne racconta la vita e la carriera come nessun giornalista avrebbe potuto fare: attraverso le interviste ai membri del suo team, a familiari e amici, e ai suoi storici rivali - da Nadal a Djokovic, da Pete Sampras a Andy Roddick - in queste pagine riusciamo a intuire la grandezza di un tennista davvero incredibile sia dentro che fuori dal campo. -
Ebreo giudeo naso adunco. Tutto quello che c'è da sapere sugli ebrei ma non avete mai osato chiedere
Per quanto possa sembrare paradossale, leggere la Torah, l’Antico Testamento, può essere una straordinaria occasione per capire il presente in cui viviamo. Contiene infatti ogni cosa: l’amore, la guerra, la paura, l’invidia, la vendetta, la passione, la follia; tutta l’umanità è racchiusa nel libro più letto di sempre. E basta questo per scoprire che, in fondo, non siamo cambiati tanto...rnIn queste pagine, David Parenzo – ebreo impertinente, ma profondamente legato alla tradizione – ci guida in un viaggio alla scoperta delle storie fondanti dell’Ebraismo, avvalendosi dell’interpretazione di un rabbino che con lui dialoga e che spiega, a beneficio del lettore, leggi umane e divine, sconvolgenti atti di fede e sentimenti senza tempo: dalla mela di Adamo ed Eva all’omicidio di Abele da parte di Caino, dal sacrificio di Isacco all’ira di Mosè, fino al controverso Re David, passando per il primo tradimento dell’umanità; ma anche storie di uteri in affitto ante litteram, istruzioni su come essere davvero liberi, fake news e disinformazione, modelli di comportamento coniugale e molto altro. -
Corpo estraneo. La mia vita tra arte, musica e teatro
Comica amatissima, nonché regista, donna di teatro e amante della lirica, Simona Marchini si racconta per la prima volta in questa autobiografia che ha l'andatura di un monologo intenso e disincantato, recitato al lettore come una sorta di pièce teatrale inedita e risolutiva. Con lo stile dolceamaro e ironico cui ci ha abituato, Simona Marchini ripercorre in queste pagine le tappe di una vita fuori dagli schemi: l'infanzia vissuta nel segno della Resistenza in una famiglia comunista ed eccentrica; la fascinazione precoce per il mondo dello spettacolo e dell'arte, di cui fa esperienza sin da piccola, anche dalla galleria della Nuova Pesa aperta dal padre nel 1959 e di cui sarà lei stessa a occuparsi; le storie d'amore spesso infelici - celebre il suo matrimonio con Ciccio Cordova, l'allora capitano della Roma, al tempo in cui il padre di lei, Alvaro Marchini, era presidente della società - ma anche quelle fortunate e per cui valeva la pena aspettare; l'esperienza della maternità, del dolore e della perdita; e poi naturalmente l'approdo al teatro e alla televisione: l'esordio nel 1979 con Romolo Siena in A tutto gag col personaggio di Iside Martufoni e poi con Renzo Arbore in Quelli della notte nell'85, per cui inventò la ""Signora Mia, guardi..."""". E poi le tournée teatrali, le esperienze di regia, i viaggi, le grandi amicizie, l'inventiva da sempre dimostrata nel proporre, nel creare, nel progettare un'offerta culturale di qualità nei teatri di tutta Italia. Senz'altro è un'artista sui generis che, dopo la laurea in Lettere moderne, non avendo seguito un percorso accademico tradizionale, spesso si è sentita come """"un corpo estraneo"""" nel panorama teatrale, con tutta la fatica che comporta essere accettati e inclusi. Ma se c'è qualcosa di eccezionale in Simona Marchini, quello è il talento, la fantasia. E lo dimostra la lunga carriera e la stima di quanti l'hanno conosciuta e ammirata. Personalità complessa e da scoprire, attraverso le sue parole riusciamo a intravederne le tante sfaccettature e questo libro - che sa essere serioso e pieno di brio, ironico e dirompente proprio come lei, e che al languore del passato abbina un incrollabile entusiasmo per il futuro - ci restituisce il ritratto di un'attrice unica e irripetibile."" -
Fantozzi dietro le quinte. Oltre la maschera. La vita (vera) di Paolo Villaggio
Un memoir privato e insieme un racconto corale, un'incursione autentica nella vita di Paolo Villaggio e poi un'altra, inedita e fitta di testimonianze di prima mano, nel dietro le quinte del suo personaggio più memorabile: Ugo Fantozzi. Lui, il ragioniere più cinico e amato d'Italia, che nasce sulle pagine dell'«Europeo» prima di dare vita ai proverbiali libri e film; lui, capace di unire un ritratto sottile e scanzonato del ceto impiegatizio alla denuncia sociale contro «consumismo, cattivi e megapresidenti»; lui, creato e abitato da un comico ineguagliabile, di cui la figlia Elisabetta restituisce il ricordo con sguardo tenero e discreto. Dall'infanzia a Genova alle sere d'estate a Boccadasse, dall'amore vero incontrato a vent'anni al suo debole per Buñuel, senza dimenticare la gavetta romana - iniziata in uno scantinato umido a Trastevere e culminata con Federico Fellini - e l'amicizia con Fabrizio De André. E poi l'ansia congenita, il cibo come atto di sfogo, il ritiro, la malattia. Questa è la storia di «uno che la felicità l'ha quasi perseguitata» e che, quando se n'è andato, l'ha fatto tra gli applausi. Tra novantadue minuti di applausi, s'intende. Prefazione di Laura Delli Colli. -
Il diavolo prenda l'ultimo. La fuga del narcisista
Quella del narcisista è una figura cruciale, enigmatica, affascinante. In questo libro, che è al tempo stesso un romanzo e un saggio, capace di illustrare la teoria psicoterapeutica in modo immediato e originalissimo, impariamo a conoscere questo disturbo e chi ne soffre, ma soprattutto ne tastiamo le debolezze e la sofferenza inespressa fino a sentirlo più vicino.Lorenzo Sartori è uno psicoterapeuta di circa trent'anni, razionale ma inquieto, ansioso di imparare, di crescere, di migliorarsi. È per questo che quando i suoi primi pazienti gli sbattono la porta in faccia, inizia a chiedersi quale sia il problema. Il problema, capirà poi, era in parte suo, aveva molti luoghi oscuri interni da illuminare. E in parte nasceva dall'avere avuto a che fare con dei narcisisti: Aurora, bulimica e arrogante; Adamo, tormentato dalla vergogna per non essere capace di salvare le donne a cui tiene e ossessionato dalla perfezione; Richard, musicista, ancora più perfezionista degli altri, perseguitato dalla possibilità di essere comandato e umiliato. Tutti e tre lo mettono in crisi con disprezzo e sfiducia latenti e un atteggiamento chiuso, a tratti provocatorio, a tratti rabbioso, ma anche spaventato e insicuro, ed è così difficile entrare in contatto con loro. Attraverso queste storie, e seguendo la ""formazione"""" del dottor Sartori, scopriamo un disturbo che è sempre più rilevante per la nostra società: infetta le relazioni con gli altri, ma anche la propria crescita per- sonale, la maturazione di ciascuno, la ricerca del proprio benessere, poiché il narcisista - angosciato dalla possibilità di commettere un errore - si ritira e scappa, attacca e accusa, in un meccanismo che non fa altro che reiterare all'infinito la fuga: la fuga là dove non si sente il dolore, in un luogo in cui le critiche non attecchiscono ma dove non si è mai salvi."" -
Il capocannoniere è sempre il miglior poeta dell'anno. Calcio e letteratura
Pasolini disse che il capocannoniere del campionato è sempre il miglior poeta dell'anno. Lo scrittore, noto come Stukas nei campi delle borgate romane, era tifoso del Bologna. Il suo idolo era Biavati, inventore del doppio passo, e una volta cercò di scritturare Bulgarelli per un film. Calcio e letteratura hanno spesso incrociato le loro strade, come se avessero qualcosa di ineffabile in comune. Gabriele d'Annunzio è stato tra i precursori italiani del gioco, Umberto Saba ha cantato la solitudine del portiere, Mario Luzi ha pianto il Grande Torino schiantatosi a Superga. C'è chi ha immortalato un pomeriggio d'amore allo stadio e chi ha composto odi per il tredici al Totocalcio. C'è chi ha esaltato i grandi numeri uno e chi ha ritratto i brocchi di quartiere. Molti non si limitavano a scrivere. Pasolini era un'ala scattante. Albert Camus era un buon portiere. Forse non ci crederete, ma Martin Heidegger era una mezzala sinistra di qualità. Jacques Derrida era un ottimo centravanti. Osvaldo Soriano segnò una trentina di gol nelle categorie inferiori. Ludwig Wittgenstein ebbe un'intuizione geniale osservando una partita a Cambridge. Questo libro indaga i risvolti letterari del calcio, l'ultimo grande rito di massa della società dei consumi. Nel gioco si celebra la libertà all'interno delle regole, proprio come nella poesia. Molte partite, campioni, squadre hanno avuto i loro cantori, ma anche il singolo gesto atletico, come il dribbling, la finta, il doppio passo. Eppure, alla fine, sono più commoventi gli eroi della propria infanzia, anche se (forse) non erano campioni e nessuno purtroppo ha pensato di immortalarli. -
Gilles Villeneuve. L'uomo, il pilota e la sua leggenda
Quarant'anni dopo la sua morte, Gilles Villeneuve è più vivo che mai. E sarà così tra altri dieci, venti, cent'anni. Perché certi piloti non muoiono mai.Gilles Villeneuve è uno di quei nomi che accendono come pochissimi altri la fantasia degli appassionati. Ma la sua parabola umana e sportiva è nota anche al grande pubblico perché le sue epiche gesta in Formula 1, il suo intenso rapporto con Enzo Ferrari, la sua grande umanità e la sua tragica e spettacolare fine hanno lasciato un segno nella coscienza collettiva. A quarant'anni da quell'8 maggio 1982, questo libro ripercorre le stagioni che il canadese volante ha trascorso a Maranello – anni in cui il Gilles privato pranzava alla corte del Grande Vecchio e il pilota indomabile elettrizzava le platee con le sue vittorie, ma soprattutto con il coraggio che dimostrava in duelli diventati epici e non arrendendosi mai. Attraverso le testimonianze esclusive di chi gli è stato vicino in quegli anni, questo libro vuole al tempo stesso anche fare luce sull'uomo Villeneuve con tutte le sue fragilità a dispetto dell'immagine pubblica di pilota senza freni e senza paure. Gilles se ne è andato via, ma oggi è ancora qui a fare da termine di paragone, da benchmark, come dicono quegli inglesi che l'hanno scoperto, ma non lo hanno valorizzato perché con ogni probabilità non lo hanno capito. C'è voluta tutta la sensibilità del vecchio Ferrari per capirlo. Quarant'anni dopo la sua morte, Gilles Villeneuve è più vivo che mai. E sarà così tra altri dieci, venti, cent'anni. Perché certi piloti non muoiono mai. -
Senza promettere la luna. Scritti di un riformista milanese
Carlo Tognoli è stato il più giovane sindaco di Milano, quello che ha governato più a lungo la città dalla fine dell'Ottocento, che ne ha gestito la deindustrializzazione e la sua trasformazione in capitale dell'innovazione, guidandola per un decennio lungo e complicato, a partire dalla metà di quegli anni Settanta, segnati dal terrorismo più feroce, che porteranno agli assassini di Guido Galli, Emilio Alessandrini e Walter Tobagi. Proprio l'ultimo articolo del giornalista del «Corriere della Sera» dedicato al sindaco e alla sua amministrazione suggella il titolo di questo volume che, attraverso lo sguardo attento e appassionato di un protagonista, ci rimanda alle radici profonde di un pensiero-civiltà, quello del riformismo socialista, e al suo connaturato rapporto con la realtà meneghina. Attraverso questa raccolta di scritti, memorie e biografie di Tognoli - alcuni dei quali inediti - rileggiamo pagine di storia che segnano e caratterizzano il Novecento italiano. Dalla rivincita del riformismo di Filippo Turati e Anna Kuliscioff alle figure dei sindaci Emilio Caldara e Antonio Greppi o dei presidenti Sandro Pertini e Bettino Craxi, passando per gli avvenimenti come la Grande Guerra, i fatti di Ungheria, la Primavera di Praga o gli snodi politici e amministrativi delle sue esperienze, apre un suggestivo spaccato di memorie e conoscenza su un lungo tratto della nostra storia.