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Linus (2022). Con Calendario. Vol. 12
Linus numero di dicembre 2022. Con un ritratto di Stan Lee come fumettista riluttante, a cura di Andrea Fiamma; il racconto della sua vita scritto da Abraham Josephine Riesman; un'analisi di Adriano Ercolani sul processo di riformulazione della mitologia antica; l'universo cinematografico Marvel, descritto da Diego Del Pozzo; l'eredità di Stan Lee nei nuovi film, raccontata da Andrea Fornasiero; un articolo di Andrea Sansonna sull'avversione di una parte di Hollywood nei confronti del cinema targato Marvel. rnIllustrazioni e storie disegnate di: Leila Marzocchi, Danilo Maramotti, Sergio Ponchione, Paolo Bacilieri, Marino Neri, Anastasiya Dyptan, Massimo Giacon, Alice Iuri, Sergio Algozzino. -
Ci vuole gusto. La mia vita attraverso il cibo
Stanley Tucci non è solo il famoso attore di ""Il diavolo veste Prada"""", ma è l'orgoglioso erede di una famiglia italo-americana, da cui ha imparato che niente è più importante del cibo. Del buon cibo. E allora perché non raccontare finalmente tutta la magia dei piatti tradizionali così come li cucinava sua madre e il suo sconfinato amore per l'Italia? """"Ci vuole gusto"""" è un memoir e una profonda riflessione sul legame inscindibile tra vita e cibo, un libro su come innamorarsi a tavola e anche su come sfamare una famiglia numerosa con grande soddisfazione di tutti. È un viaggio gastronomico in giro per il mondo (ma soprattutto per l'Italia), tra gli inevitabili alti e bassi della vita, tra ristoranti a cinque stelle e clamorosi insuccessi culinari, gustoso dal primo all'ultimo boccone."" -
Confessioni di un malandrino. Autobiografia di un cantore del mondo
Nonostante moltissimi vedano in lui solo il menestrello di Alla fiera dell'est, Angelo Branduardi è un caso unico nella storia della musica italiana. Un musicista che nella sua carriera ha esplorato in lungo e in largo i vasti territori del suono, navigando tra le culture, tra sacro e profano, e che - prediligendo per sé la definizione di trovatore - ha fatto sì che ogni suo brano fosse un piccolo giro del mondo, per la quantità di spunti e strumenti messi in campo. È inoltre un cantore di alta spiritualità e un grandissimo divulgatore di cultura: supportato dalla moglie Luisa Zappa - da sempre autrice dei testi e stimolo costante per la sua ricerca - ha narrato le gesta di san Francesco e musicato poesie di Sergej Esenin e William Butler Yeats, ha scritto colonne sonore per il cinema e sperimentato con l'elettronica, ha raccontato favole e leggende di tutto il mondo. Con la sua voce e il suo violino, insomma, ha trasportato gli ascoltatori verso altre realtà. E lo testimoniano i suoi successi - basti ricordare La pulce d'acqua, Cogli la prima mela, Vanità di vanità, Si può fare e molti altri - e i suoi concerti sempre sold out. Allo scoccare dei settant'anni, Angelo ha deciso di svelarsi per la prima volta in questa autobiografia, che è il racconto autentico che il critico musicale Fabio Zuffanti ha provveduto a raccogliere ed elaborare. Dall'infanzia trascorsa a Genova alla scoperta della passione per la musica, dai tour in giro per l'Europa alle ispirazioni che stanno dietro alle sue creazioni, la famiglia, i concerti, gli incontri, i grandi successi, le scelte giuste e quelle sbagliate, la luce e il buio del suo essere uomo prima che artista: una testimonianza preziosa che ogni appassionato di musica non dovrebbe mancare di leggere. Con una prefazione di Stefano Bollani e un'ampia appendice discografica a cura di Laura Gangemi, principale animatrice del fanclub ufficiale di Angelo Branduardi, Locanda del Malandrino. -
Soul Kitchen. Le mie ricette per nutrire l’anima
Dicono che l’unico modo per comprendere ciò che siamo è tenere sempre a mente da dove veniamo, quali siano le nostre radici. Le mie le immagino piuttosto lunghe e salde, perché si trovano mol¬to lontano da qui, eppure non le ho mai scordate. Le sensazioni che la mia terra ha saputo darmi le custodisco gelosamente dentro di me, ma i suoi profumi e i suoi sapori no, quelli li trovate nella mia dispensa e nelle mie ricette. Con questo non voglio dire che la cucina che propongo sia nige¬riana o fusion: proprio come se si trattasse di una ricetta, il mio intento è quello di riuscire ad amal¬gamare al meglio tutto ciò che mi porto dentro, ottenendo un piatto in cui sia difficile riconosce¬re da quali ingredienti iniziali si è partiti. Proprio come un Punch Phoron. -
Io, DJ. Perché il mondo è una gigantesca pista da ballo. Nuova ediz.
Se la voglia di divertirsi è rimasta la stessa, il modo in cui lo si fa cambia in continuazione. Da tempo ormai i dj non si limitano più a selezionare dischi, ad assicurare il ritmo perfetto nei club, nei rave, nelle gallerie d'arte. Ovunque definiscono stili di vita. Sono loro a collocare, nel panorama della nightlife, frammenti di immaginario dove, come in un «supermarket dello stile», radici, tecnologie, emozioni vengono mixati e generano un caotico universo di consumi culturali nei quali i ragazzi, in ogni angolo del mondo, si immergono, si riconoscono, comunicano. Questo libro nasce da una testimonianza-confessione di due protagonisti assoluti della consolle: da una parte, Claudio Coccoluto, il dj italiano che per primo ha conquistato la club culture internazionale, dall'altra il critico musicale Pierfrancesco Pacoda, che da anni segue l'impatto sociale della discoteca. Insomma, un libro che indaga le origini del mondo che ha visto, vede e vedrà nei dj i suoi eroi e i suoi miti e nelle piste da ballo i luoghi di culto di quella che è quasi una moderna confessione laica. Il risultato di questo dialogo - riproposto e rivisto da Gianmaria Coccoluto in una versione aggiornata e integrata da un repertorio di immagini spesso inedite, a poco più di un anno dalla prematura scomparsa del padre Claudio - contribuisce a ricostruire l'universo della scena dance che, nonostante le mutazioni che ha subìto anche in tempi recenti, non smette di essere affascinante e attuale. E lo restituisce, pronto per essere esplorato, a tutti quelli che vogliono scoprire perché il dj è diventato la rockstar del nuovo millennio. -
Yes weekend
Tutto ha inizio da una coppia e dalle loro caselle di posta che, in un continuo botta e risposta di messaggi e condivisioni, si riempiono velocemente di foto di luoghi idilliaci che non solo sembrano irraggiungibili, ma lo sono davvero, data la condizione di immobilità a cui Sara, Gian Marco e il resto del mondo sono stati costretti negli ultimi due anni. È in questa bolla di «poi vorrei» che nasce l'idea di Yes Weekend: un format che, dopo aver mosso i primi timidi passi sui social, è diventato una trasmissione di successo su Sky TG24. Con il fine di rilanciare il turismo nel Bel Paese, Sara Brusco, conduttrice di Sky e Gian Marco Tavani, attore ed ex Iena, hanno girato l'Italia in cerca di esperienze non convenzionali, come fare canyoning in Liguria, di alloggi bizzarri, tra cui una notte nella cabina di una ex funivia in provincia di Bergamo, e ristoranti fuori dall'ordinario, capaci di servire come dolce L'ultimo bacio di Carmen Consoli. Con questo libro, Sara e Gian Marco intendono tradurre le loro riprese in modalità selfie in parole, raccontando i retroscena di un viaggio alla ricerca di luoghi inediti e delle piccole perle che il nostro territorio custodisce gelosamente da sempre. Ognuno dei due, con un proprio e singolare tono di voce, narra di un sogno nato durante la pandemia che oggi può dirsi realtà e che non solo gli ha permesso di viaggiare, ma anche di portare con loro milioni di italiani comodamente seduti sul divano di casa e che, probabilmente, farà altrettanto con i lettori. -
Wanna Marchi. Ascesa e caduta di un mito
All’inizio era timida e impacciata: non riusciva a vendere i suoi prodotti. Poi, il marito Raimondo Nobile s’inventò l’alga liofilizzata e Wanna Marchi diventò famosa. Una figura tornata oggi alla ribalta tanto che Netflix le ha dedicato una docuserie. Per vent’anni l’estetista di Ozzano è stata una delle regine della Tv, un personaggio ricercato nei salotti e persino a teatro, una promessa del cinema, un fenomeno di costume. Finché qualcosa è cambiato: la signora che sferzava le casalinghe e le invitava a farsi belle ha cominciato a vendere i numeri della fortuna, in compagnia della figlia Stefania e di un mago brasiliano, si è messa a predicare sfortune e sventure, a vendere sale e pozioni contro il malocchio. C’era solo il sogno, è rimasta la truffa. Il miraggio del benessere ha lasciato il posto alla povertà, l’euforia all’umiliazione. Le vittime, con le loro drammatiche deposizioni in tribunale, svelano come si è sviluppata la fabbrica delle illusioni; Mario Pacheco Do Nascimento spiega com’era gestita dall’interno. Un ex dipendente e un’insegnante di Bologna mostrano come la magistratura e le istituzioni abbiano ignorato per anni le denunce e gli allarmi lanciati da chi aveva intuito il malaffare. Piergiuseppe Cananzi, ai tempi capitano della Guardia di finanza, l’ufficiale che arrestò Wanna e la figlia Stefania, ricostruisce l’operazione «Tapito salato» fino alla notte in cui scattarono le manette. Era il 24 gennaio 2002. Stefano Zurlo dà voce a tutti i protagonisti della vicenda, ricordando che nel caso di Wanna Marchi la televisione «buona» ha prevalso sulla «cattiva», quella che illude e inganna la gente, mettendo finalmente la magistratura nelle condizioni di intervenire. -
Insieme per salvare il pianeta. Obiettivi comuni contro il cambiamento climatico
Nelle prime ore del mattino del 10 gennaio 2021 quasi un milione di persone, da ogni parte del mondo, si sono sintonizzate sullo streaming del primo incontro tra Sua Santità il Dalai Lama e l’attivista per il clima Greta Thunberg. Organizzato dal Mind & Life Institute, che il Dalai Lama ha contribuito a fondare trent’anni fa, l’evento ruotava attorno a una tematica ben precisa: i cicli di feedback climatici. Insieme a scienziati di fama mondiale, Greta e il Dalai Lama si sono confrontati per discutere e approntare un piano che coinvolga tutti, giovani e non, in tutti i Paesi del mondo. L’imminente minaccia a cui siamo esposti è legata al modo in cui abbiamo organizzato la nostra società industriale, lo sviluppo economico, i sistemi agricoli e di trasporto, i sistemi di credenze, lo stile di vita. La maggior parte di noi l’ha intuito da tempo. Avendo compreso questa realtà, non possiamo fare a meno di chiederci: cosa dobbiamo fare? Che tipo di persona dobbiamo essere? Come possiamo vivere con questa consapevolezza, oggi, domani e per il resto dei nostri giorni? Partendo da quell’incontro, questo libro ci aiuterà a rispondere a queste domande, ad allontanarci dall’abisso della distruzione assoluta, a risanare e ricostruire questo pianeta, per farlo tornare a essere un luogo abitabile per ciascuno di noi e per tutti gli esseri viventi con cui lo condividiamo. -
Garantismo. I nemici, i falsi amici, le avventure
Garantismo è due cose. È protezione delle libertà individuali contro gli abusi del potere dello Stato, in particolare del potere penale. Ed è rispetto delle regole del gioco democratico da parte di tutti i detentori del potere pubblico, senza falli reciproci né invasioni di campo. In breve garantismo è la nostra stessa civiltà, nei suoi valori politici e culturali più alti. Da Montesquieu, Voltaire e Beccaria a grillini/leghisti/renziani, passando per Craxi, Berlusconi e Leonardo Sciascia. Personaggi come questi accompagnano il garantismo nel suo percorso di opposizione all'assolutismo illiberale e repressivo, poi di confronto-scontro col giustizialismo. Un confronto-scontro che corre parallelo (ma non di rado intrecciato) alle tormentate relazioni fra politica e magistratura. Da Mani pulite alle leggi ad personam; dalle misure anti-mafia e anti-terrorismo alla gestione della pandemia Covid-19; dalle leggi del populismo penale (spazza-corrotti, legittima difesa, decreti sicurezza) alle riforme della giustizia targate Draghi- Cartabia. Ecco i campi in cui, nell'esperienza italiana di questi decenni, il garantismo vive le sue avventure. Combattuto da nemici, insidiato da falsi amici, sempre teso a conquistare l'equilibrio di un «garantismo ben temperato». Prefazione di Luciano Violante. -
The end 1992-1994. La fine della prima Repubblica negli archivi segreti americani
Negli anni della Guerra fredda il rapporto tra l'Italia e gli Stati Uniti assume una valenza decisiva, su ogni altra considerazione prevale l'interesse degli americani per la stabilità di un Paese alleato che riveste una funzione strategica nel quadro degli equilibri geopolitici internazionali. Poi, dopo l'Ottantanove l'approccio degli Usa si modifica, e con le prime avvisaglie di Mani pulite matura il convincimento che vada esaurendosi la spinta propulsiva delle forze politiche tradizionali. La «Repubblica dei partiti» sprofonda nel discredito, la Casa Bianca e il Dipartimento di Stato sembrano guardare con «favorevole predisposizione» alle inchieste dei giudici milanesi, ma cresce al contempo il bisogno di decifrare gli scenari futuri. Si intensifica allora il flusso comunicativo lungo i canali riservati, attraverso il potenziamento delle dinamiche di raccolta e scambio delle informazioni: l'attivismo crescente dei diplomatici e degli agenti della Cia incrocia le varie tappe della «rivoluzione» italiana, dagli avvisi di garanzia che piovono sul capo del vecchio ceto politico fino alla vittoria elettorale del centrodestra berlusconiano, passando attraverso l'attacco della mafia al cuore dello Stato, con le stragi di Capaci e via D'Amelio. Sulla scorta del materiale inedito proveniente dagli Archivi di Washington, questo libro ricostruisce il biennio 1992-94, aggiungendo un tassello fondamentale al mosaico interpretativo sulla fine della «prima Repubblica». -
Elena di Sparta
Quando, dopo dieci anni e dopo il famoso assedio di Troia da parte dei Greci, Elena viene riportata in patria, a Sparta, Menelao ha solo una domanda da farle: perché? Perché ha deciso di scatenare una guerra? La risposta di Elena è semplice. Le sembrava l'unico modo per dimostrare a tutti la sua esistenza, per essere ascoltata. «Racconta, allora», le dice Menelao. Ed Elena comincia a parlare. Fin da piccola l'idea di essere considerata una dea le era parsa qualcosa di grandioso, ma ben presto quella pura illusione si infrange. Teseo la rapisce e la stupra che è ancora una ragazzina. I suoi fratelli, Castore e Polluce, vanno a riprenderla e la danno in sposa a Menelao. Elena regina di Sparta, però, non si accontenta di un destino banale e che non ha scelto. E quando ha la possibilità di scoprire il mondo, la coglie e fugge con Paride verso Troia, città in cui le donne contano quanto gli uomini, in cui possono scegliersi i mariti. Elena non vuole essere compresa né perdonata, non racconta la sua storia per prendersi le sue colpe né per smentirle. Lo fa perché la sua storia, quella di una donna prigioniera del proprio corpo o identificata con esso agli occhi degli uomini, possa infine uscire dalle viscere e trovare pace. La mitica guerra di Troia vista dagli occhi della donna che, secondo la leggenda, l'ha scatenata: questo monologo sul potere e la dannazione della bellezza ha la voce di un'eroina sottovalutata, modernissima e femminista. -
Quando c'era Pasolini
«Si applaudono soltanto i luoghi comuni, mentre sarebbe il caso di coltivare l'atrocità del dubbio», dirà Pasolini ai «ragazzi» comunisti durante un dibattito sulla terrazza romana del Pincio, pochi giorni prima di morire assassinato all'Idroscalo di Ostia. La sua storia è assai di più dell'interrogativo che ne circonda la morte violenta, va assai oltre il racconto sui misteri dell'Italia repubblicana. Pasolini ha reso vivo il dibattito poetico, culturale, critico, sociale e politico fin dentro al cuore degli anni Settanta. Questo libro prova a raccontare in presa diretta il cammino di un intellettuale il cui pensiero appare ancora adesso essenziale per fare luce sul presente odierno. Fulvio Abbate prova, con le armi di una scrittura perfino poetica, a restituire la vita, le ragioni, l'eredità, i luoghi, la sostanza umana, familiare e storica di Pier Paolo Pasolini, affidandosi, fra molto altro, alle parole di chi ne ha condiviso il breve viaggio, fra questi: Laura Betti, Carlo Lizzani, Ettore Scola, Bernardo Bertolucci, Franco Citti, Dario Bellezza, Marco Pannella, Adele Cambria, Mario Schifano. -
Voltare pagina. Sei musei sfidano le crisi globali
La difficoltosa uscita dalla pandemia segnala già agli occhi di tutti un impossibile ritorno a «com'era prima». Se qualcuno ha già sottolineato il senso irreversibile di una riscoperta dei valori della comunità, le crisi globali minacciano gli equilibri e pongono problemi reali. Lo dimostra quello che sta accadendo in Ucraina, ma anche in India, dove la popolazione viene decimata ancora oggi ogni giorno, o negli Sta- ti Uniti, dove centinaia di migliaia di disperati vivono ammassati nei quartieri più ricchi della costa occidentale. Inoltre in un contesto in cui intere generazioni hanno di fatto perso due anni di educazione scolastica e universitaria, il ruolo dei musei, centri di consolidamento del tessuto sociale e di formazione permanente, si prefigura più centrale che mai. Proprio per ribadirne la centralità, Paolo Conti, cronista dei beni culturali sul campo dal 1980 per il «Corriere della Sera», e Simone Verde, direttore del Complesso Monumentale della Pilotta e già in forze al Louvre di Abu Dhabi, ragionano in queste pagine non solo di tematiche legate al concetto di opera d'arte e di tutela e valorizzazione del patrimonio artistico, ma anche delle sfide imprescindibili per il futuro dell'istituzione museale: ecologia, multiculturalismo, decolonizzazione e cancel culture, apertura ai giovani e ai bambini, esperienza estetica e tecnologia. Il risultato è un dialogo serio e lucido, che affronta con sguardo critico e libero da condizionamenti il futuro che ci attende. -
Strade storiche. Monumenti da salvare
In principio ci furono le strade romane. Poi dopo un lungo medioevo il Sette-Ottocento diede mano a molte strade carrozzabili, che ospitarono a seguire le prime automobili. L'entusiasmo della prima metà del Novecento si dedicò a creare una rete di strade rotabili, capace di condurre ovunque. Furono chiamati a realizzarle i più abili tra gli ingegneri, e rispettosi del decoro e del paesaggio. Costruite a forza di braccia, con le tecniche e i materiali antichi, si adagiarono sul dorso delle colline, disegnando curve sinuose, scalarono i monti con molteplici tornanti su possenti costruzioni di pietra, traversarono ripidi versanti valicando gole e torrenti con ponti arditi a uno o più archi. Pensate per essere belle, negli arredi e nelle lunghe alberate, furono il momento magico dell'ultima Italia intatta. Non ci si è accorti per tempo del loro essere monumenti, unitari e lineari. Molte sono state distrutte. Molte sono ancora là, dimenticate, in attesa di essere riscoperte e restaurate. Necessarie oggi per quel turismo - attento, lento e curioso - che va alla ricerca delle aree interne, dei paesi antichi e del paesaggio storico. Introduzione di Vittorio Sgarbi. Postfazione di Enzo Siviero. -
Linus 2021 – Cofanetto completo
Il cofanetto da collezione con 12 numeri di Linus del 2021. -
L' algoritmo d'oro e la torre di Babele. Il mito dell'informatica
Dopo aver firmato due importanti libri sul tema della giustizia e della tutela ambientale, Giovanni Maria Flick, insieme alla figlia Caterina, esperta di diritto dell'era digitale, torna a occuparsi del ""problema del futuro"""". Lungi dall'essere un repentino cambiamento di tema, quello contenuto in questo libro rappresenta l'esito di una riflessione arguta e imprescindibile sulla lunga tenuta del modello economico-sociale che la tecnologia avanzatissima ha creato. Se per l'ambiente, però, prevale un senso di paura soprattutto di fronte alle minacce concrete del riscaldamento globale, nei confronti delle derive pericolose poste dalla civiltà digitale siamo disarmati e addirittura entusiasti. La rivoluzione digitale - inserita da Ursula von der Leyden nell'agenda prioritaria dell'Unione europea - non è però priva di rischi: il timore è che le tecnologie scavalchino e sostituiscano la persona anche nelle funzioni più connaturate alla sua identità e alla sua coscienza, catapultandoci in un mondo in cui i concetti di etica e responsabilità, nelle loro varie declinazioni sociali, giuridiche e politiche, perderanno significato. Questo saggio prova a fare chiarezza sulla questione, ponendo importanti interrogativi - soprattutto sul modo di organizzare l'economia, il lavoro, la comunicazione, il ventaglio dei diritti e dei doveri inderogabili del cittadino - e andando a rintracciare delle soluzioni ragionate, attendibili, concrete. Perché per gli autori non si tratta di formulare previsioni pessimistiche; né di prefigurarsi scenari apocalittici: si tratta di trovare un equilibrio tra la civiltà degli uomini e la """"civiltà delle macchine"""""" -
Ucraina. La guerra che non c'era
24 febbraio 2022. La guerra che non c'era adesso c'è. Le sirene antiaeree sono partite a Leopoli, ci sono state esplosioni a Kiev. La Russia di Putin sta attaccando da più fronti, compresa la Crimea, già annessa militarmente nel 2014. Gli USA e la Nato sono pronti alla difesa della indipendenza dell'Ucraina e dei confini dell'Europa. Estate 2014. La guerra che non c'è. Un reportage esclusivo, scritto da due giovani e coraggiosi giornalisti italiani che per mesi hanno vissuto lungo le due sponde del fronte. Da Donetsk a Lugansk, passando per Kiev, un'odissea fra trincee, battaglie e posti di blocco, miliziani dal volto umano, ufficiali alcolizzati e cocainomani, volontari di mezza Europa ubriachi di ideologia, bombardamenti e bordelli militari. L'obiettivo, osservare il vero volto della guerra: senza pregiudizi né retorica, ma con lo spirito un po' incosciente di chi cerca la verità. Il risultato: una lunga carrellata di ritratti, storie e destini, nel solco dei reportage di guerra alla Terzani e Fallaci, che spiegano le contraddizioni della Storia attraverso i romanzi individuali. -
La coppa più bella del mondo. Spagna '82: il leggendario capitano racconta il mundial della nostra vita
Madrid, stadio Santiago Bernabeu, 11 luglio 1982: Dino Zoff, capitano quarantenne dell'Italia del calcio, alza la Coppa del mondo. Gli azzurri hanno vinto il loro terzo campionato mondiale. Il più leggendario, quello di Maradona, Zico, Boniek, Platini, Rummenigge. Quarant'anni dopo, in occasione del suo ottantesimo compleanno, Zoff ricorda e racconta quei giorni, quell'avventura e quei personaggi mitici, dal «vecio» condottiero Enzo Bearzot al presidente partigiano Sandro Pertini, suo compagno in una memorabile partita a scopone sull'aereo di ritorno dai Mondiali; dall'urlo selvaggio e liberatorio di Marco Tardelli, quando il centrocampista segna il secondo gol nella finale contro la Germania, ai sorrisi infiniti di Paolo Rossi, dall'esempio di serietà e classe di Gaetano Scirea al discusso silenzio stampa che ebbe proprio in Dino Zoff l'unico portavoce: il paradosso del friulano taciturno. E poi tanti altri protagonisti indimenticabili, calciatori di un gruppo formidabile (Conti, Cabrini, Gentile, Antognoni, Oriali, Altobelli...) e scrittori che raccontarono in diretta quei momenti (Gianni Brera, Mario Soldati, Giovanni Arpino). Un viaggio sentimentale e umano nei gloriosi giorni spagnoli e nella carriera di uno dei più grandi atleti della storia del nostro sport, un gigante del Novecento non solo calcistico. Un viaggio che ripercorre anche il tempo e i sogni di milioni di italiani che ricordano quei giorni come i più belli della loro vita. -
Supersonic
Una delle più grandi band che il mondo abbia mai conosciuto si racconta per la prima volta in un libro unico, senza mezzi termini né peli sulla lingua: dagli inizi alla periferia di Manchester, quando gli Oasis si esibivano in piccoli pub semideserti e non pensavano neppure di arrivare dove sono arrivati, al momento in cui milioni di fan in tutto il mondo li hanno consacrati superstar. Noel, Liam, Bonehead, Guigsy e tutti gli altri protagonisti, compresi coloro che hanno contribuito dietro le quinte al successo della band, ci parlano in queste pagine delle tappe fondamentali della loro carriera fenomenale: dal giorno in cui Noel Gallagher si è unito alla band di suo fratello Liam, attraverso i loro primi cinque anni di attività frenetica, fino a quello che può essere considerato il culmine del loro successo: le due date a Knebworth Park nel 1996, andate sold out nel giro di pochi minuti. La loro è una storia imprevedibile e a suo modo romantica, ma al tempo stesso controversa, sopra le righe, oltraggiosa. Protagonisti indiscussi della scena rock degli anni Novanta, gli Oasis hanno riempito i tabloid di scandali e polemiche, hanno scatenato risse e si sono procurati critiche feroci, hanno infiammato le scene televisive, collezionato premi e dischi di platino e conquistato l’anima di intere generazioni con il loro modo di fare irriverente e le loro canzoni senza tempo. Questo libro – risultato di oltre trenta ore di interviste – documenta con una profondità senza precedenti, e senza rinunciare al candore e all’umorismo che lo caratterizza, la vicenda personale e professionale di una band che ha fatto la storia del rock’n’roll. A farlo sono proprio loro, i fratelli Gallagher, che si mostrano ai loro fan come mai prima d’ora. -
Rapciclopedia. La mia storia
La biografia di Tormento, protagonista della scena rap italiana dagli anni Novanta, si intreccia con la storia della nascita e dell'ascesa della cultura hip hop in Italia. Per questo motivo, raccontare la vita di Tormento e come si snoda nel contesto delle diverse ere del rap è di fatto l'opportunità per costruire una sorta di enciclopedia non solo di un genere musicale, ma anche di un intero universo culturale di riferimento. Dopo aver esordito nel 1996 con un album che è una pietra miliare dell'hip hop italiano, ""Sotto effetto stono"""", realizzato da Tormento e Big Fish nella formazione dei Sottotono, il rapper di Varese avvia un percorso di esplorazione musicale ampio e di vocazione internazionale, introducendo nel panorama tradizionale italiano elementi soul, urban e R&B. Non solo i suoi singoli e i suoi album (basta ricordare un progetto iconico come El Micro De Oro insieme a Primo Brown), ma anche l'esperienza unica della crew Area Cronica hanno segnato la storia della musica rap e hip hop del nostro Paese. Rapciclopedia è un viaggio di vent'anni nella vita di Tormento, nella musica, nello stile underground che ha segnato più di una generazione: storie di vita vissuta tra la strada e il jet-set, di grandi e fugaci amori, di amicizie e dissing, di un grande successo e di rischi, di sperimentazione e di contrasti. Una storia, insomma, che ha le fattezze di un film o di un romanzo, ma è vera e capace di segnare con i suoi alti e bassi un intero panorama musicale ed esistenziale che ancora oggi ha moltissime cose da dire.""