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Politica sanitaria
«Politica sanitaria racconta dei «problemi di un medico (igiene, sanità, assistenza, scuola, ecc.) visti di fronte alla presente crisi politica»: così recitava la presentazione che ne fece Piero Gobetti all'epoca della prima pubblicazione (1925): «un libro di grande originalità» dedicato alla politica sanitaria in un periodo storico di grandi cambiamenti e profonde ricostruzioni». -
Europa: radici e prospettive (osservando il lungo distendersi di un salvante ordine giuridico)
Guardare all'Europa dal punto di vista giuridico può essere una validissima guida perché quest'osservatorio privilegiato permette di «trascurare le minuzzaglie dei fatti, ossia del meramente 'episodico', seguendo i sentieri portanti dell'intera vicenda europea». È ciò che fa in questa lectio magistralis Paolo Grossi, voce tra le più autorevoli del panorama giuridico italiano, disegnando i tratti autenticamente identitari di quel grande progetto storico che corrisponde alla invenzione dell'Europa. Che cos'è l'Europa? La lezione di un maestro, le ragioni di un'idea. -
Storia della letteratura greca. Nuova ediz.. Vol. 2: età ellenistica e imperiale, L'.
Franco Montanari ripercorre le opere e gli autori della letteratura più famosa del mondo in un racconto di insieme che intreccia pensiero scientifico, filosofico, politico e creazione letteraria. Disponibile anche il I volume. -
Religioni e parità di genere. Percorsi accidentati
Con un approccio interdisciplinare e uno sguardo di lungo periodo che va dall’antichità al tempo presente, i saggi contenuti nel libro affrontano il rapporto tra le donne e la religione da vari punti di vista, in diversi contesti geografici e attraverso un’ottica di genere. La religione è presa in considerazione quale sistema di pratiche, riti, credenze, norme, categorie e testi che contribuiscono a ridefinire e a volte modificare radicalmente l’identità e lo statuto degli individui. Gli interventi riflettono sulla relazione tra religione, corpo, sessualità, identità, genere e agency femminile, così come sul rapporto tra uomini e donne nelle ‘narrazioni’ sacre e all’interno dell’intima esperienza devota e del culto esteriore, nonché sulla diversità di spazi e ruoli loro concessi. I vari autori si interrogano inoltre sulle possibili occasioni di empowerment offerte dalle varie religioni – dal subcontinente indiano all’Europa, dal Medio Oriente al Sudamerica, dallo sciamanesimo all’ebraismo, dal cristianesimo all’islam, dal paganesimo antico fino ad alcune esperienze di neopaganesimo contemporaneo – nonché sulle strategie messe in atto dal singolo per oltrepassare confini (materiali e immateriali) percepiti come iniqui e limitanti, nel tentativo di riconfigurare a proprio vantaggio i rapporti all’interno del gruppo religioso e sociale di appartenenza. -
Intus ed extra. Un formulario epistolare delle clarisse bolognesi (1463-1467)
La scoperta fortuita di un manoscritto giacente nel fondo 'Caterina Vigri' dell'Archivio Arcivescovile di Bologna dà l'avvio a questa ricerca che apre uno squarcio significativo sull'universo femminile-clariano del Quattrocento. Il volume infatti presenta l'edizione di questo quadernetto anonimo che, composto nel Monastero riformato del Corpus Domini di Bologna, intendeva offrire modelli di lettere, trattati in forma tale da essere potenzialmente rivolti dalle mura della clausura al mondo esterno. Completo di formule di intestazioni e di indirizzo per i potenziali destinatari, gli elementi interni e gli indizi esterni di questo formulario - la fattura e la provenienza femminile claustrale; il periodo della sua composizione rispetto alla storia della comunità monastica bolognese; la pratica diffusa della compilazione di formulari, e la specifica funzione della scrittura epistolare in ambito monastico nel Quattrocento - hanno condotto ad esiti sorprendenti: il formulario infatti riproponeva in forma epistolare prassi di ruminazione del discorso 'vigriano', costituiva un'altra via per perpetuarlo nel momento in cui 'la madre' era appena defunta. Le dimensioni di Intus ed Extra, a cui è intitolato il volume, fanno diretto riferimento al lessico dei formulari, che l'autrice mutua con disinvoltura di esperta segretaria. Ma più profondamente intus ed extra stanno a significare soglie e confini della dimensione del silenzio e della clausura: di ferro, di legno, e anche - tramite le lettere - di carta. Presentazione di Gabriella Zarri. -
Tommaso Bozio. I saperi scientifici e i libri «lincei» (1548-1610). Con l'edizione del Librorum Index
Primo studio complessivo dedicato a Tommaso Bozio (1548-1610) – prolifico scrittore antimachiavellista, teologo e autore del trattato al titolo ""De signis Ecclesiae Dei"""" (1591), nonché iconografo della Cappella Borghese nella basilica romana di S. Maria Maggiore – questo libro presenta l'oratoriano da una prospettiva inedita. Al di là dell'immagine consueta dell'""""alfiere"""" della Chiesa controriformista emergono le vive predilezioni di lettura de naturalibus et artificialibus rebus e così pure i suoi rapporti con Federico Cesi, il medico Joannes Eck, cofondatore dell'Accademia dei Lincei, e con il mathematicus bolognese Vincenzo Badalocchio. Si delinea così la personalità di uno studioso padrone di un dispositivo culturale stratificato ed interrelato, propriamente enciclopedico: un Bozio estimatore di Della Porta, fornito di una copia del """"Sidereus nuncius"""" (1610) di Galilei, profondamente interessato al rinnovamento dei saperi naturalistici in atto tra la fine del Cinquecento e gli albori del secolo seguente."" -
La cura di sé al tempo di Montaigne. I bagni termali nell'Europa del Cinquecento
«Gli Italiani hanno le loro doccie, che sono certi sgocciolatoi di quell'acqua calda, che vi trasportano per mezzo di tubi, e si bagnano un'ora al mattino e altrettanto dopopranzo, per la durata di un mese, o la testa o lo stomaco o altra parte del corpo dove soffrono». Così Michel de Montaigne descrive nei suoi Saggi una pratica all'epoca ancora tutta italiana, ma che di lì a poco avrebbe conquistato l'intera Europa rilanciando la moda dei bagni termali. Con la progressiva 'medicalizzazione' della società urbana le cure alle terme divennero un rimedio buono per quasi tutti i mali, tanto da alimentare una sorta di pellegrinaggio d'élite verso siti di forte richiamo come Abano, Lucca, Acqui e Caldiero e, al sud, l'isola di Ischia e i bagni vulcanici di Pozzuoli. Quei luoghi di cura e di svago dove transitarono dame e gentiluomini, cardinali e principesse, letterati e uomini d'arme tutti ugualmente in cerca di sollievo, si offrono oggi al nostro sguardo come un osservatorio privilegiato e illuminante sulla società aristocratica e i suoi modi d'essere nell'Europa del tardo Rinascimento. -
La storiografia della nuova Italia. 1946-2005. Vol. 3
Questo III volume, che segue la pubblicazione del vol. I. Introduzione alla storia della storiografia italiana e II. 1870-1945 (2018 e 2020), prosegue nella esplorazione della storiografia italiana ed europea, soffermandosi sul periodo che va dal dopoguerra ai nostri giorni. Come per i precedenti, Giuseppe Giarrizzo parte dalle radici settecentesche del pensiero storiografico per esplorare, in una serie di densi saggi, il rapporto tra gli storici e la politica (1945-1965); il mestiere dello storico tra continuità e frattura (1960-1985); e terminare con un bilancio conclusivo (1975 e oltre) -
Skeletons. A technical autobiography written for instruction and entertainment
Protagonista di spicco della nuova generazione di ingegneri formatisi tra le difficoltà e le speranze dell'immediato dopoguerra, Heyman rappresenta al meglio la figura dell'ingegnere-umanista che trae nutrimento dalle arti, in particolare, dalla musica. Dalle prime sperimentazioni su telai metallici alle verifiche di stabilità eseguite su splendide cattedrali, la sua autobiografia permette di gettare lo sguardo dietro le quinte di una vita fuori dal comune, quella di un Maestro che non ha mai voluto esserlo. -
Diplomatici en travesti. Letteratura e politica nel «lungo» Settecento
Nell’ultimo, lungo, secolo dell’ancien règime, il sistema monarchico – basato su alleanze e matrimoni dinastici – che per quasi un millennio aveva retto le sorti del vecchio continente, mostra evidenti segni di cedimento. La diplomazia internazionale fu pertanto impiegata sia per promuovere nuovi assetti geopolitici, sia per mantenere una rete di alleanze oramai vacillante. Mai prima di allora era stato così chiaro che la sopravvivenza del potere dipendeva anche dall’approvazione collettiva, che doveva passare attraverso discorsi, rappresentazioni e intrattenimenti munifici. La ‘diplomazia delle lettere’ divenne parte di un sistema in cui operarono figure ibride di letterati prestati alla diplomazia e di intelligenti diplomatici che profusero capitali umani ed economici nella creazione del consenso pubblico. Gli autori di questo volume si interrogano sulla rappresentazione letteraria del diplomatico e sulla nascita di un nuovo modello di conservazione del potere, di cui la nostra età è l’erede. -
Tra le fonti di Pico: strumenti per la «concordia»
Frutto di una ricerca pluriennale, il volume raccoglie nove studi sulle fonti di Pico della Mirandola, che divengono chiave d’accesso privilegiate al suo pensiero filosofico, in particolare all’elaborazione del suo progetto più ardito: la concordia come presupposto della pax philosophica. Senza pretendere di offrire alla critica un quadro esaustivo delle fonti pichiane, il volume getta nuova luce sul pensiero di questo autore, capace di far rifulgere una forza visionaria che, nel suo tempo, deve essere risultata accecante. -
Investire nell'agricoltura sostenibile per la transizione ambientale
Relatori di diversa matrice – agronomi, rappresentanti delle banche e delle istituzioni per l'agricoltura, ricercatori, storici ed economisti agrari – discutono da diversi punti di vista del credito all'agricoltura, fornendo al lettore una importante fonte di informazioni, un originale momento di approfondimento consapevole e un prezioso stimolo di riflessione. -
Roffredo Caetani compositore. La vita, le opere, il tempo
Per comprendere la figura e lo spessore di Roffredo Caetani è necessario intrecciare il dato biografico, con la sua musica e il più ampio contesto storico e culturale. È questa l’operazione compiuta da Paul Op de Coul. Un’attenta ricerca d’archivio ha consentito all’autore di riportare alla luce molti documenti inediti e di leggere per la prima volta gran parte dell’epistolario, riuscendo in questo modo a ricostruire la fitta rete di rapporti che non interessano solo il mondo musicale, ma anche quello più ampiamente culturale, e addirittura politico. Del resto c’è stato un momento nel Novecento in cui gli intellettuali e gli artisti erano figure pubbliche molto influenti anche sul piano sociale: la vita di Roffredo Caetani, abilmente ripercorsa da Op de Coul, lo dimostra chiaramente. -
Il volto di Satana. Dramma in quattro atti
Amico di Adriano Tilgher e militare di carriera, Oliviero Prunas propose Il volto di Satana a Gobetti sapendo che il giovane editore era in cerca di nuovi talenti preferibilmente fuori dalla cerchia dei puri letterati. Nonostante le riserve stilistiche e di contenuto, Gobetti apprezzò l'impronta simbolista ispirata a Leonid Andreev, al quale Piero e Ada avevano dedicato traduzioni e saggi, e forse ne condivise la critica del capitalismo avventuriero e speculativo. Il Satana di Prunas, a tratti divertente picaro, a tratti magniloquente moralista, mette a nudo il vuoto spirituale dell'uomo moderno e il degrado di un mondo popolato da avidi diavoli impuniti. -
Filologia umanistica greca. Vol. 1: Da Manuele Crisolora a Michele Apostolis
Questo volume raccoglie gli studi di Anna Meschini Pontani sulla fase iniziale del ritorno del greco in Occidente, fino al 1450 circa: spiccano gli articoli nei quali ella seppe riconoscere il marchio della biblioteca di Manuele Crisolora (i famosi “titoli bilingui” sui codici di autori antichi), e quelli dedicati alla scrittura e alla cultura greca dell’epigrafista e viaggiatore Ciriaco d’Ancona; altri studi vertono su Firenze tra il Concilio del 1439, il ritorno del platonismo, e le prime teorizzazioni sullo studio del greco. -
Uno libretto volgare con la dechiaratione de li dieci comandamenti, del Credo, del Pater noster, con una breve annotatione del vivere christiano
Il Libretto volgare è una singolare testimonianza della forza e dell'originalità con cui il pensiero della prima Riforma cominciò a filtrare in Italia all'inizio del Cinquecento. Uscito dai torchi veneziani nel 1525 in due stampe anonime, l'agile volume traduceva e consegnava per la prima volta al pubblico dei semplici fedeli uno dei più efficaci manifesti di fede redatti da Martin Lutero, il Gebetbüchlein. Con questo piccolo catechismo per laici, cui veniva accostato un altro testo catechetico di Lazarus Spengler, si rendeva accessibile in un linguaggio semplice e immediato il cuore della nuova teologia di Wittenberg. Il Libretto volgare ebbe una fortuna straordinaria: alle prime due edizioni anonime, ne seguirono fino agli anni Cinquanta del secolo altre sei, quasi tutte pubblicate sotto il nome di Erasmo da Rotterdam. La storia della composizione e ricezione di questo breve trattato rappresenta oggi uno dei capitoli più affascinanti per la storia della Riforma in Italia. -
Un quarto di secolo. 1900-1925
Pubblicato nella «Biblioteca della Rivoluzione Liberale» dopo Nazionalfascismo di Salvatorelli e Il fascismo visto da un solitario dello stesso Vinciguerra, ""Un quarto di secolo"""", 1900-1925 si inserisce nella resa dei conti critica e autocritica che Gobetti e i gobettiani andavano compiendo nei confronti della cultura primonovecentesca inizialmente presa a modello. «La Voce» aveva sì svecchiato la cultura italiana ma, soprattutto sotto l'influenza di Papini e Soffici, aveva esercitato «più un'efficacia dissolvente che ricostruttiva», favorendo le derive irrazionalistiche amplificate dall’attualismo di Gentile e dal futurismo. Guglielmo Ferrero, Arturo Labriola, Luigi Einaudi, Gaetano Salvemini, erano per Vinciguerra a metà degli anni Venti gli intellettuali cui rivolgersi; l'ideale dell'«uomo completo cioè un animale ragionevole» e una cultura che ritrovasse continuità con il pensiero del secolo XIX – l'imperativo kantiano, l'aspirazione sociale del Faust – l'obiettivo cui tendere. Postfazione di Valeria Mogavero."" -
«Due secoli (e più) dalla parte del torto». Studi e testimonianze in ricordo di Gian Mario Bravo (1934-2020)
Esito di un convegno di studi in memoria di Gian Mario Bravo (1934-2020), questo volume è qualcosa di più di una tradizionale raccolta degli atti di un simposio accademico. Tutti i saggi contribuiscono in maniera originale alla ricostruzione degli itinerari di ricerca di uno dei maggiori storici del pensiero politico del secondo Novecento e sviluppano i risultati delle ricerche di Bravo nel campo delle dottrine politiche e in particolare del socialismo, del marxismo e dell’anarchismo. Si presentano pertanto inedite piste di ricerca in confronto critico col dibattito internazionale contemporaneo. L'ampia sezione di ricordi e testimonianze sulla vita e l’impegno civile e politico di Bravo costituisce, inoltre, una raccolta di fonti, configurandosi come un tentativo, implicito ma autentico, di gettare lo sguardo individuale su alcuni processi storici, di diversa portata, che hanno caratterizzato i decenni a cavallo tra XX e XXI secolo. -
Norma e contestazione nel XVIII secolo
‘Norma’ e ‘Contestazione’ rappresentano componenti cruciali dei linguaggi e dell’agire del secolo dei lumi e delle riforme. Considerato un periodo di stabilità e di transizioni graduali, i saggi raccolti in questo volume offrono una visione originale del Settecento fatto di ribellioni collettive e rivolte individuali che si esprimono attraverso forme di contestazione di assetti sociali e di potere nei campi più disparati: religione, politica, economia, diritti, canoni letterari ed estetici. Dovunque ci si imbatte in norme – scritte o implicite – e dovunque nei tentativi di scardinarle. -
Anacronismi e didascalie. Prose varie 1903-1916. Ediz. critica
Per la prima volta in un'edizione testualmente affidabile, le «prose varie» del Gozzano «gazzettiere» ricamano su fatti minimi di cronaca e di costume, ritraendo il trionfo della Belle Époque, ma nel contempo registrando lo stridore e gli anacronismi che ne annunciano il tracollo. L'infatuazione per il francescanesimo e quella per gli aerostati, la moda e la nostalgia per meridiane e cacce al falcone, i conflitti razziali negli Stati Uniti e la guerra, nuovi mezzi come la fotografia e il cinema: l'occhio ironico e indagatore di Gozzano si posa su dettagli significativi che hanno il potere di illuminare un'epoca e, di riflesso, anche tratti della contemporaneità. Completano il volume i testi di rievocazione storica esclusi dai precedenti riordini di settore nell'ambito delle prose, anch'essi venati da un tutt'altro che nostalgico gusto per l'anacronismo. Sensibilissimo sismografo del contesto, questi testi forniscono altresì un prezioso affaccio sull'officina poetica gozzaniana, in quanto luogo di ""riciclo"""" ma anche di sperimentazione, come il commento di cui sono corredati mette puntualmente in luce.""