Sfoglia il Catalogo feltrinelli035
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 941-960 di 10000 Articoli:
-
Bestie
Pubblicata nel 1917 per Treves, Bestie è la prima opera di Tozzi che - grazie anche alla prestigiosa collocazione editoriale - raggiunge il grande pubblico. Si compone di sessantanove brevi prose in cui un io lirico dai tratti vagamente autobiografici annota le proprie impressioni e disforie sullo sfondo della città di Siena e della sua campagna, popolate, come in un incubo, di cose e di persone dai forti tratti espressionistici. In ogni prosa, quasi sempre alla fine, fa la sua apparizione una bestia, solitamente umile e campagnola, una sorta di allegoria vuota che - come ha ben notato Romano Luperini - svela l'irrimediabile mancanza di senso che attanaglia l'io, la sua scissione rispetto a un mondo divenuto oscuro e incomprensibile. Così, pur avendo come oggetto una materia che potrebbe prestarsi a un trattamento naturalistico fuori tempo massimo, Bestie trasforma paesaggi, situazioni e personaggi nell'allucinata e modernissima ribalta di angosce, proiezioni e inquietudini di un io passivo e imprigionato in se stesso. Attraverso l'analisi dei testimoni dattiloscritti e su rivista, e mediante il confronto con l'edizione Treves 1917 (stampata a testo nella presenta edizione, poiché licenziata in vita dall'autore), l'apparato genetico ricostruisce il percorso compositivo dell'opera, mettendo in luce il cammino variantistico con particolare attenzione all'uso idiosincratico della punteggiatura e alle scelte lessicali sempre oscillanti, nel dettato tozziano, tra impiego di elementi dialettali e lingua letteraria. -
L'esegesi aristotelica alla prova dell'esegesi biblica. Il «De opificio mundi» di Giovanni Filopono
I contributi raccolti in questa silloge intendono offrire un punto di vista privilegiato sul fertile rapporto tra il logos filosofico e il logos rivelato nel cruciale torno cronologico della metà del VI secolo. Il volume mette al centro dell'attenzione un'opera poco studiata ma fecondissima di spunti storico-esegetici qual è il De opificio mundi di Giovanni Filopono, figura assolutamente eccezionale di aristotelico cristiano, parimenti versato qual era sia nell'indagine filosofica sia nell'àmbito teologico e che, con la sua opera, mette pienamente in evidenza l'intreccio tra la tradizione aristotelica e la rivelazione biblica nella temperie tardoantica. -
Insegnare l'italiano nell'università e nella scuola
Davanti ad una gremita Aula 1 di lettere alla Sapienza, nel 2017, dopo quarant’anni di cattedra a Roma, Luca Serianni si congedò con questa lectio magistralis così simile al suo oratore perché preparata e tenuta con rigore, lucidità e ironia. Al pari del Giuramento d’Ippocrate per un neo medico, insegnare l’italiano nella scuola e nell’università, tocca temi universali quali il rapporto con i maestri, il valore degli esami, il compito della cultura; e si pone come fondamento imprescindibile per chiunque desideri intraprendere un percorso di insegnamento della lingua italiana. -
La luce danza irrequieta. Diario 1942-1943
Gli ombrelloni colorati sono sistemati accanto ai tavolini. Il bambino chiede: «Nonna, è vietato agli ebrei?». La nonna risponde di sì. Il bambino si limita a dire «Che peccato» e poi si distrae correndo dietro a un pallone. Un uomo cammina lento e impassibile sulle rotaie, deciso a farsi travolgere dal tram. Quando lo sollevano, il corpo sanguina. Sulla giacca, la stella gialla è ancora intatta. Dalla casa di riposo escono ogni mattina quattro vecchiette. Portano i loro sacchetti di pane e devono rimanere fuori fino alle otto di sera per evitare i rastrellamenti. Sembra un dipinto di Bruegel o il motivo grottesco di un'opera teatrale. Ma questa è Amsterdam nei primi anni Quaranta; nessun ebreo può entrare in un edificio pubblico o riposarsi su una panchina nel parco. Negli stessi giorni in cui, nella capitale olandese, Anna Frank ed Etty Hillesum scrivono i loro diari, anche la scrittrice Carla Simons annota la quotidianità del dramma che si consuma sotto i suoi occhi in un tragico crescendo. Rimasto per anni custodito in un archivio di Bologna, questo testo sorprendentemente delicato e drammatico vede ora la luce per la prima volta in Italia. -
Ettore Majorana. Un'indagine storica
Nella notte tra il 25 e il 26 marzo 1938 scompare, in circostanze misteriose, il trentunenne fisico catanese Ettore Majorana. Si era laureato con Enrico Fermi ed era uno dei «ragazzi di via Panisperna», il gruppo di giovani scienziati che all'Università di Roma aveva creato i presupposti per il primo reattore nucleare e, in seguito, per la bomba atomica. Suicidio? Fuga in Sudamerica? Una crisi religiosa che ha trovato ascolto e accoglienza tra le mura di un convento? Un esito imprevedibile dell'amletico dubbio - teorico e concretissimo - sul compito, il destino e il limite della scienza? In questa prima rigorosa indagine storica, Roberto Finzi delinea la vicenda della scomparsa del giovane fisico, al quale anche Leonardo Sciascia aveva dedicato un celebre saggio alla metà degli anni Settanta per ricostruire uno dei grandi «gialli» irrisolti del Novecento. -
Il pathos nella filosofia antica. Cinque studi
"Sentimenti"""", """"passioni"""", """"piacere"""", """"dolore"""", """"amore"""", """"vergogna"""", """"ira"""" sono solo alcune delle emozioni che gli autori di questo volume scandagliano mostrando come già nell'antichità, sia pure con un linguaggio e in contesti argomentativi diversi dai nostri, la filosofia abbia colto l'importanza e la problematicità di queste forze che muovono l'uomo. Da Platone ad Aristotele, da Aristosseno di Taranto alla tradizione pitagorica, un viaggio interiore che riflette sulla nostra psicologia, il nostro agire e il nostro """"fiorire""""." -
Storie di Val d'Orcia
«Una delle prime gioie della vita a Campiglia è stata ritrovare le lucciole, un ricordo d'infanzia per me. Questo paese è uno dei pochi posti dove ancora le loro luci intermittenti animano misteriosamente le notti intorno al solstizio di giugno. Le loro danze notturne sembrano voler comunicare qualcosa, in una lingua indecifrabile e misteriosa». Questa antologia di racconti è un elogio appassionato della Val d'Orcia dove Silvia Rizzo aveva deciso di trasferirsi da Roma acquistando nei dintorni di Campiglia - nella località dall'eloquente nome di Case sparse - una rustica dimora nella quale sarebbe rimasta fino al termine dei suoi giorni. Raccogliere storie era il modo che aveva scelto per rendere omaggio al luogo nel quale si sentiva davvero a casa. E per raccontare il suo profondo legame con la natura, la passione per gli animali e l'intensa relazione con gli abitanti del posto, fatta di scambi quotidiani e difesa del paesaggio. -
Scritture, consulte e relazioni (1766-1770)
Sono qui raccolte le ""Consulte"""" di Pietro Verri, ossia relazioni, memorie, pareri sulle materie nella quali veniva interpellato in qualità di funzionario d'alto rango del governo austriaco. Scrittore satirico, economista, filosofo, storico, memorialista, «il maggiore degli illuministi italiani», l'edizione nazionale delle opere di Pietro Verri (1728-1797), pubblica gli scritti di uno tra i pensatori più influenti del nostro Settecento."" -
Carmina inedita. Ediz. critica
Sotto il titolo editoriale di ""Carmina inedita"""" il volume raccoglie venti poesie inedite dell'umanista Antonio Urceo Codro (Rubiera 1446 - Bologna 1500) non comprese nell'edizione degli opera omnia stampata a Bologna nel 1502. Forse scartati o non conosciuti dai curatori della princeps, questi carmi latini permettono tanto di conoscere almeno in parte le finora sconosciute modalità della pratica poetica del maestro, quanto di illuminare alcuni passaggi, in larga misura oscuri, legati alla sua biografia. La maggior parte di queste poesie latine di natura encomiastica è ascrivibile al 1478, un anno decisivo sia per la vita di Codro, incerto se andarsene dalla Forlì di Pino III Ordelaffi per stabilirsi in cerca di protezione presso altri signori delle città emiliano-romagnole, sia, com'è noto, nella storia delle signorie italiane, segnato dalla Congiura dei pazzi e dalle guerre che scaturirono da essa. Altre poesie - in alcuni casi anche semplici abbozzi - sono state rinvenute in alcuni codici italiani e tedeschi appartenuti ad amici e allievi del maestro e contribuiscono a delineare nel complesso la sua figura di intellettuale."" -
Il nolano
In questo libro è narrata la storia di Giordano Bruno. -
Fl 4,13. Fra umile: lui, noi, voi
Prefazioni di Scarpa Alessio e di A. Giarletta. -
Armonia dell'anima
Raccolta di poesie. -
Regesti per una storia. Vol. 5: Regesti di documenti (1715-1741)
Colliano, Laviano, Orria, Ostigliano, Palomonte, Perito, Quaglietta, Sant'Andrea di Conza, Valva. -
Prime prove di democrazia nel Salernitano. Montesano sulla Marcellana e il sindaco Giuseppe Cardinale
Presentazione di Gaetano Pecora. -
Regesti per una storia. Vol. 6: Regesti di documenti (1465-1732)
Regesti di: Ascea, Cannalonga, Cardile (Gioi), Cicerale, Eboli, Gauro (di Montecorvino Rovella), Gioi, Gorga, Lustra Cilento, Magliano vetere, Olevano sul Tusciano, Orria, Ostigliamo, Pattano (Vallo della Lucania), Perito, Piano Vetrale, Sala (Salento), Stio, Valle Cilento, Vallo di Novi. -
Il mio paese
Raccolta di poesie e racconti con alcune foto. -
Il dissacratore
Trattato su Friedrich Wilhelm Nietzsche. -
Il Fronte Nazionale di Liberazione in Eboli
La Storia ha l'arduo compito di raccontare insieme l'8 settembre di Norman Lewis e l'8 settembre di Mario Garuglieri, Francesco Desiderio, Angelo Vacca De Dominicis e tutti coloro che presero parte all'avventura del Comitato di Liberazione. Da una parte l'epica della guerra, dall'altra la tenacia della politica. Non sempre l'ago della bilancia dei racconti storici pende in maniera equilibrata, anzi quasi mai. Questo libro offre l'occasione di tornare a indagare un periodo storico cruciale per la nascita della nostra Repubblica e ci immerge dritti nella situazione del territorio che chiamiamo casa, la nostra città. -
Miomet. Letterine Ballerine
Età di lettura: da 4 anni. -
Il Castelluccio
«Quando fui invitato a scrivere la storia del Castelluccio non nascosi a me stesso la gioia: l'idea mi affascinava profondamente! Quella del Castelluccio è una storia che viene da lontano, come tutti i Castelli raccontano atmosfere magiche al confine tra realtà e fantasie, arroccati su montagne, costruiti in luoghi strategici, rappresentano ""scrigni"""" di ricordi senza tempo. Sembrava tutto semplice, dopotutto avevo un'esperienza di 14 anni di ricerche tra archivi e 4 pubblicazioni. Ho sempre considerato un gesto nobile descrivere l'amore per la mia terra affidandolo ad uno scritto. Confido che mai come questa volta la difficoltà per trovare fonti e documenti è stata tanta, e più volte mi sono preoccupato di non poter realizzare una ricerca approfondita. L'assenza di dati precisi e la superficialità usata dai motori di ricerca alimentava il pensiero di rinunciare. Ma tutti i giorni osservare il Castelluccio, passarci sotto, vedere che """"ti guarda"""" è come avvertire un senso di rammarico per non aver onorato la sua storia. Succede che la testardaggine o la tenacia, caratteristiche che mi appartengono, hanno determinato per il raggiungimento di questo mio nuovo obiettivo. Quindi dopo un'attenta ricerca cronologica catastale, effettuata all'Archivio di Stato di Salerno, sui proprietari che si sono succeduti, ti accorgi che le notizie essenziali sono depositati all'Archivio di Stato e all'Archivio Notarile di Napoli. Poiché i possessori del Castelluccio erano residenti a Napoli. Indubbiamente l'Archivio Diocesano di Salerno mi ha fornito un quadro sintetico di un'epoca che va dall'anno 1000 al 1500, ma per evidenziare gli aspetti sconosciuti bisognava recarsi lontano. Dopo aver raccolto con certosina pazienza il materiale da esporre, senza indulgere alla tentazione di approssimative immaginazioni ma sempre rimanendo rigorosamente fedele alle fonti cercando di dosare opportunamente le fasi storiche, ho offerto una lettura chiara e sintetica della lunga e complessa storia del Castelluccio. Il libro e scritto senza licenza degli addetti alla cultura ufficiale, quindi si possono trovare errori o imprecisioni e omissioni analitiche sugli argomenti trattati. La sola certezza, senza alcun dubbio è che il Castelluccio regna tra imponenti mura dove ancora sembrano echeggiare le voci dei suoi illustri ospiti, troneggiando romantico su Battipaglia.» Maurizio De Filitto""