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Angiò uomo d'acqua
Accreditato da autorevoli giudizi come uno tra i maggiori rappresentanti del nostro Novecento grafico e pittorico, Lorenzo Viani è stato anche uno scrittore: narratore spesso geniale, nonché poeta, pubblicista, perfino lessicografo e teorico della lingua, secondo un'attività parallela rimasta decisamente in ombra ma tutt'altro che marginale, perfettamente valutabile anzi, in termini letterari, nella sua piena configurazione novecentesca fra dialetto e tensione espressionistica. Al pari del pittore, Viani scrittore promuove i temi difficili e urtanti della degradazione, della miseria e dell'abbandono a cifra interpretativa del mondo. Conforme la scelta linguistica adottata, altrettanto coraggiosa, che è quella di un visionario antinaturalismo a sfondo doloroso, funereo e commemorativo, incentrato su vicende del disumano e dell'eccentrico, sia che si parli di Parigi che della originaria Versilia. È appunto riflettendo sul mito di un vagerismo popolare, tirrenico-apuano e libertario, mai di fatto assimilabile alle logiche omologanti del regime, che Viani darà vita all'inquieto, beffardo e beffato personaggio del nano Angiò, certo l'invenzione più avanzata e felice di tutta una carriera letteraria. -
Le «Senili» di Francesco Petrarca. Testo, contesti, destinatari
Il volume, che raccoglie gli Atti del Convegno internazionale tenuto presso il Dipartimento di Studi Umanistici di Torino (5-6 dicembre 2019), offre un primo inquadramento complessivo delle Senili di Francesco Petrarca, all'indomani del completamento dell'edizione critica ad opera di Silvia Rizzo e Monica Bertè. Dell'ultima raccolta epistolare di Petrarca si indagano i destinatari, le linee tematiche e l'articolazione dei libri, sullo sfondo della letteratura medievale sulla vecchiaia, proponendo al lettore un prezioso strumento di avvicinamento all'opera. -
La ragazza mela. Ediz. illustrata
"Le novelle"""" sono riproposte in chiave contemporanea sia nel testo che nelle illustrazioni da un gruppo di autrici e illustratrici che si dedicano con passione a una ricerca di temi antichi eppure fondamentali per formare l'immaginario dei bambini e dei grandi che li accompagnano nella loro crescita. Per quanto possano sembrare datate o scritte in un italiano desueto, le storie della tradizione popolare fanno parte della consuetudine narrativa familiare di tutti gli italiani, che lo sappiano o no. In questa novella, un'incantevole ragazza imprigionata dentro una mela fa innamorare perdutamente un principe che la contempla ogni giorno quando, per pochi istanti, esce dalla mela, si lava e si pettina al sole. Ma la gelosia della matrigna del principe rischia di far precipitare nella tragedia questo amore, che verrà protetto dalla fedeltà di un umile servitore e salvato solo grazie a un intervento magico. Si condensano in questa novella tutti gli ingredienti della tradizione popolare, tant'è che ne esistono numerose varianti: nella Sicilia di Giuseppe Pitrè, è conosciuta col titolo di """"Rosmarina""""; nella Napoli di Giambattista Basile è """"La Mortella"""". La versione, che qui riproponiamo rinnovata, è quella raccolta dalla voce di Raffaella Dreini. Età di lettura: da 5 anni." -
Lettere rivoluzionarie. Testo inglese a fronte
"Lettere rivoluzionarie"""" di Diane di Prima è un dono, un viaggio senza bussola dentro tumultuose ed emozionanti decadi di trasformazione. In Italia, fino ad oggi, l’unico testo tradotto di Diane di Prima rimane """"Memorie di una beatnik"""", ma la sua produzione conta più di quaranta libri. Lettere rivoluzionarie è il lavoro seminale della scrittrice, che David Stephen Calonne definisce così: «Lettere rivoluzionarie cerca di creare un nuovo laboratorio della coscienza in America». All’esperienza come avventura consumerista da entrepreneur, Diane di Prima oppone un’azione collettiva sotto forma di amore volto alla rottura del dualismo tra uomo e natura, tra spirito e corpo e per questo si affida alla saggezza del Buddismo. Nell’opera la poetica della rivoluzione è capovolgimento della gerarchia del sapere; di Prima sostituisce la ragione con la magia appoggiandosi, tra gli altri, agli studi di Pico della Mirandola, Giordano Bruno, Marsilio Ficino e John Dee. Allo stesso tempo, il suo lavoro è marcato dalla lunga corrispondenza e collaborazione con giganti della poesia del Novecento come Ezra Pound, Charles Olson, Robert Duncan e Audre Lorde, e come i suoi mentori, Diane di Prima si serve della poesia sottolineandone il carattere di notizia, “archivismo”, storiografia. Attingendo dalle tendenze linguistiche del suo tempo di Prima fa emergere una poetica dell’essere. Il testo diventa così un manuale che presenta liste, consigli, avvertimenti, macabre realtà di ingiustizia. Insieme ai suoi amici Allen Ginsberg, Jack Kerouac, William Burroughs, Amiri Baraka, Diane di Prima ha segnato un’era. Le sue Lettere sono un appello che continua a tornare: un prezioso dono della sua voce." -
Da una distanza stellare. Scritti in onore di Giovanni Sinicropi
La presente raccolta di saggi intende essere un omaggio ad un critico e teorico letterario come Giovanni Sinicropi che ha attraversato il Novecento ed è approdato al ventunesimo secolo, lasciando come sua eredità l'amicizia e la solidarietà di colleghi, nonché la preparazione e l'eredità di allievi. La varietà di argomenti che i nove saggi affrontano intende essere l'attenta e partecipata considerazione del lavoro fatto dal compianto saggista come filologo e critico letterario, come teorico della letteratura nelle coordinate proposte da semiotica e strutturalismo, come studioso di narratologia e di folklore. -
Senza orologio ma dentro il tempo
"Senza orologio ma dentro il tempo"""" è un libro che nasce da una situazione contingente: l'isolamento fisico - ma non spirituale - di un'artista che ultraottantenne, nel marzo del 2020, si ritrova improvvisamente sola, confinata dall'epidemia del Covid-19, nella propria casa di Milano. E comincia a scrivere. Ne sarebbe potuto scaturire un semplice diario autobiografico, ma l'estro di Gabriella Benedini, una delle più originali voci femminili dell'arte italiana degli ultimi cinquant'anni, ci regala invece un racconto liberissimo, in cui gli echi di incontri, viaggi, esperienze ed episodi di vita culturale si mescolano e alternano ad affioramenti poetici, fra letteratura e memorialistica, in bilico costante tra passato e presente, pubblico e privato. Le successioni spazio-temporali si annullano: quel che è stato rivive nella mente, l'attualità si riflette nel ricordo, in una narrazione agile, veloce, efficace. Che ci aiuta a comprendere non soltanto l'anima e la produzione dell'autrice - che spazia dalla pittura alla scultura, dall'installazione al video -, ma anche l'ambiente artistico nel quale è transitata con nonchalance e i suoi compagni di strada: da Gillo Dorfles ad Arturo Schawarz, da Bepi Romagnoni a Giò Pomodoro. Coedizione: Associazione Archivio Gabriella Benedini." -
«Spiritus intus alit...». La ricezione di un luogo filosofico virgiliano nel pensiero moderno
I versi costituiscono l'incipit del sesto libro dell'Eneide che aprono il discorso di Anchise ad Enea sulla natura e sul destino delle anime. Essi costituiscono un preambolo cosmologico, ispirato alla fisica stoica, dell'escatologia pitagorico-platonica sul ciclo di vita, morte e reincarnazione delle anime individuali. La loro fortuna nella storia del pensiero occidentale è vastissima e questa monografia ne tenta una ricostruzione, sia documentando in numerosissimi autori la diffusione del passo virgiliano dalla tarda antichità all'Illuminismo sia esaminando i temi filosofici che sono intrecciati alla ricezione del passo, in particolare il dinamismo e l'ordine della natura e l'animazione cosmica. -
Le postille alla «Naturalis Historia» (codice par. lat. 6802). Ediz. critica
Quando nel 1350 Francesco Petrarca acquistò una copia della ""Naturalis historia"""" di Plinio il Vecchio, l’enciclopedia latina divenne uno dei manoscritti più consultati della sua biblioteca. La varietà degli argomenti trattati nell’opera, miniera di informazioni storiche e scientifiche, sollecitò il lettore ad apporre migliaia di annotazioni nel codice, oggi conservato alla Bibliothèque nationale de France di Parigi (ms. Lat. 6802). La ricca postillatura, che si esprime in segni grafici di attenzione, note di critica erudita, osservazioni personali, confronti tra mondo antico e medievale, disegni, si svolse nel corso di vent’anni. Sull’immenso testo, connotato dal lessico raro proprio dei linguaggi tecnici e reso ostico dalla massiccia presenza di errori del copista, il lettore esercitò inoltre una campagna di emendazione che fa dei marginalia una testimonianza rilevante della fase aurorale della filologia. Il volume, nel presentare la prima edizione critica integrale e commentata delle glosse, apre una nuova prospettiva di studio sull’officina del grande umanista."" -
Nella caverna del cuore
Henri Le Saux, monaco benedettino bretone (1910-1973), giunse in India nel 1948 per affiancare il suo connazionale Jules Monchanin nella fondazione di un ashram (monastero) cristiano-indù nel Tamil Nadu. Prese il nome indù di Abhishiktananda e si immerse nella spiritualità indiana, lasciando la guida dell'ashram per ritirarsi in un eremo vicino alle sorgenti del Gange dove, poco prima di morire, ebbe una profonda e sconvolgente esperienza di ""risveglio"""". Un evento fondamentale del suo cammino spirituale fu l'incontro con il santo indù Ramana Maharshi e il periodo che trascorse come eremita nelle grotte della montagna sacra Arunachala. Le Saux raccolse le riflessioni maturate nel silenzio delle viscere della montagna in un'unica opera firmata con lo pseudonimo di Guhantara (colui che abita nella grotta) che però non fu mai pubblicata per intero. Questa traduzione italiana, condotta sul dattiloscritto originale, ricompone per la prima volta questo lavoro di rara profondità nella sua interezza,includendo parti inedite anche in lingua originale."" -
Le storiche. Con testo a fronte
Durante i suoi quasi sessant'anni di carriera, l'acclamata poeta Eavan Boland è diventata nota per la sua squisita capacità di intrecciare mito, storia e vita quotidiana di una donna comune, in una poesia affascinante. Voce essenziale sia nella letteratura femminista che in quella irlandese, elogiata per la sua ""precisione tagliente"""" e per la """"straordinaria simpatia e calore umano"""" (J.D. McClatchy). Il suo ultimo volume, The Historians, è il culmine dei suoi temi distintivi, ed esplora i modi in cui le storie nascoste, a volte del tutto cancellate, della vita delle donne possono farci ripercorrere e rivedere il nostro senso del passato."" -
Il nazista che salvò gli ebrei. Storie di coraggio e solidarietà in Danimarca
Quando il 28 settembre 1943, il nazista tedesco Georg Ferdinand Duckwitz, membro dell'ambasciata tedesca a Copenaghen, venne informato dell'imminente deportazione, nei campi di concentramento, dei circa 7.000 ebrei danesi, questi avvertì subito i suoi amici del partito socialdemocratico che dettero l'allarme dell'incombente pericolo alla comunità ebraica. Così gli ebrei aiutati dalla popolazione danese, riuscirono prima a nascondersi dal raid nazista avvenuto la notte tra il 1° e il 2 ottobre, e poi a scappare in Svezia, paese rimasto neutrale. In questo modo il popolo danese riuscì a salvare quasi tutti gli ebrei presenti in Danimarca. Il caso danese è unico, perché rispetto ad altri salvataggi avvenuti nel corso della seconda guerra mondiale in altri paesi, in Danimarca l'intera popolazione, dal re fino alle persone appartenenti alle classi sociali più umili, contribuì al salvataggio degli ebrei. La figura del nazista tedesco Duckwitz fu importantissima, perché fu l'unico politico nazista ad opporsi alla deportazione degli ebrei. Anni dopo la fine della guerra Duckwitz e molti danesi verranno riconosciuti come ""Giusti tra le Nazioni"""" dallo Yad Vashem. Nel libro l'autore racconta questa storia grazie all'analisi scientifica di fonti, documenti e testimonianze."" -
La meditazione tra essere e benessere. Non c'è mindfulness senza buddhismo
Meditazione: che cos'è? Meditare: perché? Un'esplorazione a tutto tondo della pratica di mindfulness, in un gioco di specchi che rimanda all'antica profonda origine della meditazione insegnata dal Buddha 2600 anni fa. Nelle pagine di ""La Meditazione tra Essere e Benessere"""" il ricercatore spirituale trova sostegno alla sua aspirazione, spunti di riflessione e, soprattutto, l'invito a coltivare i semi che nel libro sono gettati, trasformandoli in viva esperienza personale."" -
Cristianesimo e modernità
Chi vuole essere cristiano oggi deve affrontare una questione politica: perché l'attuale organizzazione della vita, diretta in ultima analisi dalle grandi concentrazioni di potere privato, secondo criteri e valori che contraddicono punto per punto la concezione evangelica, carne contro spirito, guerra contro pace, presente contro futuro, perché questa organizzazione è completamente accettata dalle chiese cristiane? E quanta consapevolezza o ingenuità ci può essere nel ritenere che l'enorme impatto della comunicazione collettiva gestita dalla grande industria sia adeguatamente compensato da un appello morale individuale, rivolto alla responsabilità dei singoli? È necessario osservare che mentre la pratica religiosa e la fede vissuta riguardano un numero sempre minore di persone, l'attività critica, editoriale, la pubblicazione di testi, di riviste religiose, gli studi più minuziosi sugli autori più sbiaditi invadono per così dire il nostro pianeta. Lo ha detto Rousseau nel modo più chiaro: “Siamo diventati tutti dottori e abbiamo smesso di essere cristiani”. Introduzione di Giancarlo Gaeta. -
Quaranta favole
«Valeri presenta un La Fontaine ""sciolto da tutti i gravi pensieri - sciolto da tutte le passioni e le paure e le tristezze"""". Si dirà che le passioni, le paure e le tristezze sono però presenti nelle favole, anche se spesso in rappresentazioni e forme brevi ellittiche o traslate. Il nucleo centrale di questo mondo e delle sue immagini è un nucleo amarissimo: né la prudenza né la saggezza proteggono l'animale (e l'uomo) dalla rovina che incombe, sebbene talvolta gli procurino la convinzione o l'illusione di poter vivere come se tale non fosse la sua sorte. Valeri osserva che la fantasia del poeta non alimenta i """"sogni della speranza umana"""". Come negarlo? La Fontaine non rivela """"nuovi veri"""", ma costringe il lettore a considerare situazioni e questioni che appartengono alla vita e alle relazioni umane. E per questo la lezione delle Fables, pure in una società tanto mutata, conserva gran parte del suo senso e della sua pertinenza. Si può affermare (come fu talvolta affermato) che il mondo delle Fables è un mondo dominato dalla crudeltà del simile contro il simile? Un mondo instabile, in cui """"le Parche onnipotenti / coi dì vostri e coi miei giocano indifferenti"""" (XI, 8)? In cui il destino comune non distingue il giovane dal vecchio, il potente dall'umile? Lo stesso Valeri non esita a rilevare l'assenza, in La Fontaine, di una """"forte eticità"""". Come intendere questa formula? Forse addirittura nel senso che bene e male siano nozioni estranee, se non ignote, al poeta? Non credo. Né credo che La Fontaine abbia """"subordinato la moralità all'arte"""" e che la sua sia """"una morale di artista"""", a meno che non si riferiscano queste frasi all'immanenza della sua morale che, nonostante le massime finali o iniziali, non può essere astratta dalle forme dell'arte. Rimane il fatto che la lezione delle Fables (e forse della tradizione favolistica in quanto tale) non è una lezione di rinuncia o di negazione della vita: se non sulla forza, l'animale (e l'uomo) può contare sulla sua modestia, forse una virtù, da cui derivano però la cautela e la diffidenza. Le avventure degli animali non cambiano gli uomini ma insegnano loro a distinguere l'utile dall'inutile, l'impossibile dal possibile». (Arnaldo Pizzorusso) Età di lettura: da 5 anni."" -
Soft power and the art of cultural diplomacy
Definita come ""lo scambio di idee, informazioni, arte e altre manifestazioni culturali tra nazioni e popoli, ai fini di accrescerne la comprensione reciproca"""", la diplomazia culturale è da sempre presente e operante in ogni contesto di relazioni internazionali: dall'invio di esploratori e viaggiatori nelle vesti di """"ambasciatori informali"""" all'avvio di rotte commerciali transnazionali, dai programmi di scambio culturale ai viaggi delle delegazioni internazionali, dall'organizzazione di eventi culturali all'estero alla partecipazione a gare sportive internazionali. Inoltre, l'essenza stessa della diplomazia culturale è connessa a un concetto ancora più ampio, quello disoft power, che, in opposizione all'hard power, derivante dalla forza militare, demografica ed economica di una nazione, è definito come """"l'abilità di far sì che gli altri modifichino il proprio comportamento nella direzione da noi voluta, come risultato della nostra capacità di attrazione"""". Il soft power, ricorrendo a strumenti diversi, quali la cultura, i valori morali e le idee, rappresenta il potere dell'attrazione e dell'influenza, riassumendo una stima qualitativa del grado in cui i valori o la cultura percepiti da una nazione ispirano affinità o attenzione sugli altri. Partendo da questi due concetti fondamentali, il tentativo di questo libro, che si presenta come un breve saggio tematico, è quello di tracciare il percorso evolutivo della diplomazia culturale in relazione all'esercizio del soft power, prima ripercorrendone le principali fasi di sviluppo cronologico, e poi esaminando come diversi stati e regioni del mondo abbiano, ciascuno a suo modo, impiegato la diplomazia culturale ed esercitato il soft power per raggiungere specifici obiettivi politici a livello internazionale. In relazione alla recentissima emergenza sanitaria legata alla diffusione del coronavirus a livello globale, l'elaborato si conclude con una riflessione sul modo in cui il diverso """"carattere culturale"""" di ciascun paese abbia portato a una serie di soluzioni e scelte strategiche tra loro molto diverse, sia a livello di gestione dell'emergenza che di comunicazione politica e mediatica. La capacità di destreggiarsi con l'arte della diplomazia culturale non è mai stata così importante come adesso, in un momento storico caratterizzato dall'esistenza di un sistema globale basato su regole in perenne evoluzione e non circoscritte, dove gli scambi e il dialogo internazionale trascendono letteralmente i confini geografici e si sviluppando attraverso canali sempre nuovi e alternativi. Infine, tra le nuove sfide emergenti, quella più interessante sembra essere l'ingresso di nuovi attori """"diplomatici"""" sulla scena internazionale, ovvero di soggetti non pubblici che attraverso progetti o iniziative speciali si affermano come interlocutori principali in un contesto di relazioni internazionali."" -
Poesia e filosofia all'ombra della shoah
In una prosa intitolata Per collezionisti poveri, Walter Benjamin ha scritto che esistono libri che non occupano più di due centimetri nello scaffale di una libreria e, ciò nonostante, hanno saputo rappresentare il loro tempo meglio di monumentali ""opere complete"""". È questo genere di """"collezionismo povero"""" che a suo giudizio andrebbe promosso: la riscoperta di «libri invecchiati» «che attendono inermi il collezionista che dia loro asilo». In questo tipo di collezionismo, assunto come principio metodologico e teorico, si inserisce la produzione in versi e in prosa di Vittorio Calef (1919-1964). I """"due centimetri"""" di Calef hanno avuto un titolo: L'acqua e le foglie, una raccolta poetica uscita nel 1947, pubblicata in duecentocinquanta esemplari numerati, con disegni di Leonor Fini e Renato Guttuso. Si tratta di un'autentica meditazione poetica sulla ebraicità, «suggello della scabrosa, talvolta sgradevole imperfezione del nostro tempo». La maggior parte delle poesie qui ristampate sono tratte da questa raccolta, dove compaiono anche due prose """"metafisiche"""", una delle quali, Il diluvio, è un intenso dialogo interiore con Giovanni Gentile sul senso della storia. Col filosofo dell'attualismo Calef si era laureato nell'anno accademico 1940/41 su Aspetti della polemica esistenzialistica contro l'hegelismo (Kierkegaard, Heidegger, Jaspers). La tesi, riprodotta in appendice al presente volume, entra nel vivo del dibattito sull'esistenzialismo allora nascente in Italia. Calef è stato inoltre assistente di Gentile all'Istituto di Filosofia di Roma, collaboratore all'Enciclopedia Italiana, alle edizioni delle opere di Leonardo da Vinci e di Giuseppe Pitrè, redattore del «Giornale critico della filosofia italiana»: tutto ciò nell'ombra, a causa della sua origine ebraica. Dopo la guerra si dedica alla politica e al giornalismo e fonda il giornale «Il Punto», organo in contatto con le più prestigiose testate internazionali e fautore della riunificazione dei socialismi e del dialogo tra la Sinistra e il cattolicesimo."" -
I Garibaldi dopo Garibaldi. La terza generazione e le sfide del Novecento
«I Garibaldi dopo Garibaldi. La terza generazione e le sfide del Novecento è un volume coraggioso, per nulla celebrativo o conciliante, che affronta con precisione, equilibrio e senza timori reverenziali nodi assai delicati. I saggi si concentrano sulla terza generazione, quella dei nipoti di Giuseppe e Anita [...] rispetto alle cui vicende è però impossibile prescindere dalle scelte del padre Ricciotti e dalla lettura che egli diede della tradizione garibaldina con tutte le ricadute pubbliche e private che ne conseguirono. E in effetti, superando vuote rappresentazioni eroicizzanti (e in fondo disumanizzanti), la dimensione privata e familiare entra a pieno diritto nelle pagine che seguono, non quale nota di colore o dettaglio aneddotico, ma come una delle chiavi di lettura di scelte politiche e come sostanza profonda, insopprimibile, nei percorsi di chiunque si sia trovato a vivere esposto alla bufera delle tragedie e delle lotte del Novecento italiano, europeo, globale». (Dall'Introduzione di Eva Cecchinato) -
The late chalcolithic period in Western Syria. Tell Afis and Hama
This book presents a revised chronology for the Late Chalcolithic period in Western Syria. The new sequence of ceramics excavated in Tell Afis (Area E1) 1991-2000, a detailed revision of the partly contemporary corpus from Hama (periods M and L), and an overview of other pertinent sites, like Ras Shamra, sites in the Amuq valley, and Mersin-Yumuktepe, combine to suggest a more advanced, if still provisional, panorama of cultural developments in the Northern Levant in the 5th-4th Mill. BC. The volume, which is a revised version of the author's doctoral thesis, contains thorough analyses of the LC ceramic corpora from Tell Afis and Hama, presented in more than 100 plates and figures. -
Da qualche parte nello spazio. Poesie 2011-2021
Il volume propone un'antologia della scrittura in versi di Fabio Pusterla, uno dei maggiori poeti contemporanei italiani, che ripercorre gli ultimi dieci anni della sua attività. La scelta abbraccia i testi più significativi delle raccolte Corpo stellare (2011), Argéman (2015) e Cenere, o terra (2018), e ha come filo conduttore il rapporto uomo/natura, oggi al centro del dibattito ecocritico. La sezione conclusiva presenta inoltre una serie di inediti, che danno conto del lavoro in corso di un poeta insieme fedele a sé stesso e originale, coerente ma aperto a nuove forme e nuovi temi. Il libro è arricchito da un prezioso autocommento autoriale, che accompagnerà il lettore insieme al saggio di Massimo Natale. -
Scritti critici
Primo volume: I tre volumi di ""Scritti critici"""" dell'insigne studioso Giovanni Sinicropi (1924 - 2019) raccolgono per la prima volta saggi editi e inediti. Insieme alle sue esemplari edizioni critiche delle """"Novelle"""" di Giovanni Sercambi (1972 e 1995) e al """"Saggio sulle Soledades"""" di Góngora (1976, di prossima ripubblicazione in spagnolo) essi offrono al pubblico la testimonianza di oltre mezzo secolo di riflessioni svolte da un pensatore profondo e originale. Il primo volume riunisce saggi teorici elaborati da Sinicropi negli anni Settanta e Ottanta del secolo scorso. La semiotica moderna (scaturita dalla logica classica e medioevale da una parte e, dall'altra, dalle intuizioni della linguistica saussuriana, con i suoi ulteriori sviluppi) fu la matrice del pensiero filosofico e critico di Sinicropi, così come del metodo che ne derivò. Un metodo - va sottolineato - consono all'impegno profuso da questo studioso per affrancare il più possibile la teoria e la critica letteraria dalla soggettività del singolo interprete, che egli riteneva insufficiente a una precisa comprensione del testo. Sempre originale, spesso difficile ma anche illuminante, il Sinicropi intraprende una lettura critica di Propp, Greimas e altri grandi esperti del settore, fornendo un'analisi in molti casi foriera di nuove proposte e modelli, sino alla graduale conquista di una propria visione complessiva della narratologia. Secondo volume: Il secondo volume degli """"Scritti critici"""" comprende gli studi sul Sercambi e alcune riflessioni sulla Lucca del Quattrocento. Lo studio del personaggio storico, delle opere narrative e dell'uomo politico lucchese ha segnato tutto il percorso di ricerca intrapreso da Sinicropi, coincidendo con la sua formazione sia come acuto filologo - le due edizioni delle """"Novelle"""" ne sono egregia testimonianza - sia come critico letterario delle forme narrative. Queste pagine riproducono anche l'edizione critica della """"Nota a Voi, Guinigi"""", in cui Sinicropi illustra la portata innovativa dell'opera, anticipatrice delle idee mercantilistiche dei secoli XVII e XVIII, grazie a un atteggiamento che precorre Machiavelli e Guicciardini nel suo rivelarsi affrancato dal pensiero giuridico-morale di impostazione scolastica. Terzo volume: Il terzo volume degli """"Scritti critici"""" spazia dagli studi su Pirandello - autore caro e per certi versi affine a Sinicropi - a quelli su autori (compresi Alfieri, Betti, Foscolo, Gravina e Verga) rappresentativi di un ampio arco temporale, dal XVIII al XX secolo, per poi concludere con articoli sulla cultura nordamericana e altri cinque inediti. Oltre a testi relativi al cinema e al teatro, queste pagine includono un inedito sulla figura del 'peregrino errante' nelle """"Soledades"""" di Góngora, da cui Sinicropi prenderà spunto per la sua monografia su quell'opera, apparsa nel 1976.""