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La ragazza della pen drive
Scrivere un buon libro è come cucinare un buon piatto: il segreto sta nell'esatto dosaggio degli ingredienti. Un elemento non deve prevaricare sugli altri, ma tutti devono comporre un quadro equilibrato e armonico. La ragazza della pen drive è un perfetto esempio di recupero delle regole classiche della narrazione sapientemente rinnovate dall'interno: cinque personaggi apparentemente scollegati tra di loro, dispersi per le due più grandi metropoli francesi. Due avvocati, Alain e Maxime, l'uno agli inizi della carriera, l'altro tra i più affermati di Francia. Guillaume, fotoreporter idealista e sognatore. Michelle, ingenua ragazza alle prese con l'adolescenza. Dubet, anziano solitario dal passato ingombrante. Ad unire le loro vite sarà la pen drive dimenticata da una ragazza che viaggia ogni mattina su un treno della capitale. Guillaume, ritrovandola casualmente, non resisterà a visionarne il contenuto, mettendo in moto una serie di eventi dall'epilogo impensabile. Questa storia non appartiene a nessun genere e, nel contempo, li comprende tutti, delineando fin nei minimi dettagli quell'affresco di desideri, verità e menzogne che è la vita quotidiana di ciascuno di noi. -
Una vita in più
Un tranquillo pranzo di Pasquetta con gli amici, e un mal di gola improvviso. Torniamo a casa: una medicina e sembra andar meglio, almeno fino a quando, tre sere dopo, un altro malessere mi assale. Dopo una notte travagliata mi risveglio immobilizzata dal dolore: ho la pressione bassa, la febbre alta e qualche macchietta rossa sulla pelle. Segue la corsa in sirena all'ospedale di Rivoli, dove arrivo in codice rosso: ""Donna giovane in shock settico"""". L'intervento è tempestivo e molto professionale; io soffro, ma sono lucida e collaboro. Non riesco a muovermi e se mi toccano sobbalzo. L'emergenza è palpabile: tutti mi stanno addosso, preoccupati; i miei cari, con i volti piangenti e atterriti, mi guardano supplichevoli, incoraggiandomi a resistere. Io sono bloccata e stordita dall'atroce dolore, supina, con lo sguardo al soffitto che, non lo so ancora, manterrò per i successivi otto giorni. Proprio in quel momento penso che mi stia sfuggendo qualcosa: sarò mica al classico bivio tra la vita e la morte? Nel caso, che cosa fare? Lottare e resistere, oppure abbandonarsi al dolore? Ripercorro la mia vita, che scorre veloce nella mente. È venerdì 26 aprile 2019: la fine o un nuovo inizio?"" -
Una gravidanza speciale. Storia di una magica attesa
Mary è una ragazza come tante, ama il make up, vestirsi alla moda e i tacchi a spillo. Ma lei ha anche un altro importante accessorio che 'sfoggia' ogni giorno, la sua sedia a rotelle. Questo è il racconto di una donna forte, che prende la vita a morsi e crede fortemente nell'amore. Nicola è la sua anima gemella, e da poco si sono tuffati in uno dei passi più importanti della vita: il matrimonio. Mary ha un grande sogno nel cuore: diventare mamma. Quando una donna decide di affrontare una gravidanza, le domande che si pone sono tante, e per Mary, visti i dubbi e le paure dettate dalla sua condizione, sono ancora di più. Una storia il cui perno è costituito da forza e positività: tra emozioni e sentimenti emergono il coraggio e la forza di una donna che non si arrende mai. Romanzo autobiografico ma anche manuale motivazionale. Consigli, suggerimenti e spunti per vivere in piena armonia alcuni tra i periodi più speciale della vita di una donna: la gravidanza e la maternità. -
Testamento blu
Un resoconto intimistico di poche pagine e immagini che condensano, però, una visione ragionata, una scoperta essenziale da parte della discente, la quale, in seguito a una parentesi di epiloghi e sconfitte più o meno cocenti, riesce a trascendere con grande forza e consapevolezza le sue difficoltà personali. In ""Testamento blu"""" gli eventi sono riportati nelle loro linee essenziali, ridotti al minimo indispensabile, per concedere invece ampio spazio alla definizione del superamento di una crisi esistenziale e, ancor prima, di una crisi d'identità. Attraverso la psicoterapia, la lettura, una profonda inclinazione all'introspezione e la fiducia nel riscatto e nell'amore, l'autrice narra di come è giunta a delineare un nuovo stile di vita e una nuova disposizione all'ascolto di sé e del prossimo, presupposto indispensabile per operare delle scelte integre e salvifiche."" -
Il rosario di madreperla
Un antieroe moderno che si batte per smascherare le ipocrisie della società in un romanzo poliziesco ambientato tra Roma e Napoli.Riccardo Gaston incarna perfettamente la figura dell'antieroe moderno, un investigatore privato alcolizzato, solitario e cinico che affronta la vita con il disincanto di chi ha perso tutto. Desideroso di regalare alla moglie una libreria Billy, per distrarla dal lutto che hanno vissuto, si trova coinvolto, suo malgrado, in una rapina da IKEA, mentre Roma è animata dalla sua prima notte bianca. Sorprendentemente, per una volta fa il suo dovere e riesce a proteggere e a mettere in salvo Elisa, un ostaggio. Il padre della ragazza invita Gaston a Napoli per affidargli un caso per conto del fratello, padre superiore della parrocchia del Purgatorio ad Arco. Proprio nella chiesa di Via dei Tribunali è stato rinvenuto il cadavere di don Augusto Romero, un prelato incline all'uso di cocaina e coinvolto nella sparizione di alcuni ragazzi. Gaston si trova costretto a muoversi in punta di piedi in una Napoli notturna, lontana dalle belle immagini di cartolina che affascinano i turisti, e deve far ricorso a tutto il suo intuito per capire chi conduce il gioco e muove i fili, manovrando le persone come tanti burattini! -
Il volto della bestia
Gli ultimi quattro anni di vita e di impero di Nerone, dal 64 al 68 d.C., sono intensi e burrascosi. In rapida sequenza: l'incendio di Roma; la persecuzione dei cristiani; la congiura di Pisone; la morte di Seneca; l'uccisione di Poppea; la decapitazione di San Paolo e la crocifissione, a testa in giù, di San Pietro sul colle Vaticano; la 211-esima edizione dei giochi olimpici svoltasi a Roma. Chi è davvero Nerone? L'istrionico artista, auriga, musico, compositore di tragedie ed organizzatore di giochi circensi, tanto amato dal popolo? O l'oscuro ""avversario"""" dell'uomo, colui il quale i giudei chiamavano 666... la Bestia? Tito Manlio, centurione della Terza Coorte dei Vigiles, dovrà scoprirlo. Braccando gli uomini Lupo; misteriosi e inafferrabili autori di un interminabile serie d'efferati delitti che funestano le notti della Caput Mundi. Ubi dolor ibi vigiles (Dove c'è il dolore accorrono i vigili)."" -
Racconti antichi del Giappone del nord-est
Queste antiche favole orali del Giappone del nord-est hanno la semplicità di piccoli granelli di saggezza. Non pretendono di insegnare o criticare i vari eventi della vita, bensì traggono delle considerazioni anche dai loro gesti più semplici. Si direbbe quasi che lasciano al lettore l'onere del giudizio. L'opera si divide in tre parti con altrettanti personaggi conduttori. Ognuno di loro presenta un profilo e delle caratteristiche ben definite, in altri termini ha una sua peculiarità all'interno di quella vita semplice, essenziale che caratterizzava l'antico Giappone, dove l'elementare logica finale dava un senso al tutto. Uno spirito di velata ironia fa da motivo conduttore ai vari racconti; i personaggi si muovono in un mondo molto distante dal nostro ""attuale"""", e solo la razionalità delle varie conclusioni ci fa capire quanto sia più importante un criterio essenziale che il solo fine."" -
Dietro le quinte
Eleonora sogna la libertà, sospirandola oltre la gabbia della sua malattia, l'Atrofia Muscolare Spinale, dalla quale è affetta fin dalla nascita. La narrazione si apre con gli episodi dell'infanzia e dell'adolescenza - il rapporto con i genitori, la passione per il canto, la scuola, i primi amori - prosegue con l'età adulta - l'università, gli amici, l'impegno con Telethon - e prende vita dalle relazioni intessute con i numerosi personaggi che animano le pagine del racconto, fino alla conoscenza con Davide, un ragazzo con il quale le circostanze della vita non sono state gentili. Attraverso questo incontro, Eleonora avrà modo di mettere in discussione le sue difese e di guardare in faccia la sua ferita, liberandosi della maschera che da sempre la accompagna. In questo romanzo autobiografico l'autrice si racconta senza veli. Parla di sé e della malattia con ironia e lascia al lettore la possibilità di imparare a conoscerla, rendendolo partecipe delle sue riflessioni su grandi temi della vita come la libertà e l'amore, e scoprendo i retroscena di un'esistenza palpitante, piccante, ardente. -
Voilà... e altre storie
Raccolta di opere già edite all'inizio di questo secolo, unite fra loro da tematiche, impostazione linguistica e ispirazione complessiva. Le storie, tutte ambientate nel sud della Francia, fra Costa Azzurra e Corsica, hanno come perno comune Nizza, presentata al lettore come straordinaria culla di storie che aspettano solo di essere raccontate. I romanzi sono accomunati anche dall'epoca in cui si svolgono, intorno agli anni Novanta; i temi di sfondo sono gli stessi che travagliano il nostro oggi, quasi a testimonianza di un tempo che pur scorrendo resta immobile. Il tono della narrazione è nello stile tipico dell'autore: leggero, brillante e colloquiale, molto teatrale nella sua prosa, costruita principalmente sui dialoghi diretti, tipico dei copioni teatrali di cui Dellorbo è anche autore. -
Il castagno di Napoleone
Un architetto disperato, un impiegato nervoso, una bambina con un segreto indicibile, una tribù venezuelana, un operaio in vetreria. Personaggi lontani fra loro ma vittime di uno stesso male. Immersi in complicati e diversi contesti ambientali, scendono nell'abisso in cerca di redenzione e risposte: trovano invece altre domande e hanno reazioni molto diverse. Tutto il loro mondo va in pezzi e, per non soccombere, devono fare una scelta: togliersi la maschera dell'indifferenza, attraversando l'inferno per risalire. La vicenda evidenzia questioni sociali e ambientali: erosione del suolo, distruzione degli ecosistemi, morti sul lavoro, abbandono delle zone collinari, industrie pericolose. Come un cerchio tutto sembra girare su se stesso. Si torna sempre al punto di partenza: qual è l'origine del male? Perché non lo si affronta? Si può ancora rimediare o è tardi? Dovranno farsi attraversare dall'infinito dolore fisico e etico dell'Occidente, e, attraverso la loro esperienza, che li individua come vittime, ritrovarsi perduti o cambiati. Radicalmente. -
Nuda
"Nuda"""" è un'autobiografia romanzata in cui l'autore veste i panni di Lorenzo, un """"ragazzo"""" ormai cresciuto che in una sera d'estate conosce Carlotta. È l'inizio di una relazione in cui Lorenzo scopre in Carlotta il suo alter ego, l'amore totale, la compagna del proprio viaggio interiore. Il racconto si rivela per l'autore la tessera mancante del suo mosaico emotivo; un outing insolito, intimo nel contenuto e lontano dallo stereotipo che l'outing stesso suggerisce. A tratti scomodo e doloroso, necessario ed inevitabile, una liberazione come lo è un parto dopo una gestazione lunga quasi 30 anni. È un romanzo scritto con il linguaggio dei nostri giorni; veloci e appassionanti dialoghi si rincorrono colpo su colpo, trattenendo il respiro del lettore e scaraventandolo all'interno della narrazione. Narrazione non priva di momenti senza dubbio drammatici. Un viaggio seducente e romantico, anche fastidioso a volte. """"Nuda"""" non ha la pretesa di salire in cattedra; rimane soltanto un romanzo che racconta la verità, seppur romanzata, per il tempo che dura e anche oltre." -
Acqua logora
Marcello Pignatta scrive su un quotidiano a diffusione gratuita, ma la sua indole polemica lo spinge ad abbandonare il giornale dopo che gli viene bloccato un servizio sulla gestione di una discarica abusiva. La vicenda degli abusivismi si sviluppa a tratti mentre emergono le difficoltà che costantemente accompagnano il protagonista nella gestione della sua vita privata. Così Marcello parte per Bologna alla ricerca di persone e riferimenti. Proprio in questa realtà scopre che ""esiste un punto in cui spesso si torna e da cui di nuovo si parte, a volte senza averlo individuato"""". È in quel punto che convergono i due filoni che raccolgono il romanzo. Napoli e Bologna, così diverse e così simili, così intensamente belle e così bruscamente ingiuste. Mentre Marcello continua la sua ricerca bolognese, a Napoli prende quota la piccola rivoluzione di Colella, un pastonista grossolano e grottesco del giornalismo partenopeo. I protagonisti si muovono tra le pagine del romanzo come su un palco; il lettore si trasforma in un incuriosito spettatore, cui non resta altro che immergersi nel susseguirsi delle vicende."" -
Insensate appartenenze
In «Insensate appartenenze», l'autore vive la consapevolezza dell'appartenenza e quindi l'acquisizione del senso della vita, seppure ancora in maniera non ragionata con entusiasmi disordinati e discontinui che diventano il tema centrale delle sue poesie: il mondo non è, in fondo, uguale per tutti, nonostante l'omologazione e la miseria culturale ed emotiva di cui soffriamo in questa epoca: «dissetiamo la nostra curiosità / bevendo da un telecomando / saltando da un paese all'altro / senza muovere il flaccido corpo / dalla prima linea di una guerra / che differenza non ha / dalla prima puntata del grande fratello»... (dalla prefazione). -
La Chiesa di San Leonardo di Siete Fuentes
La chiesa di San Leonardo, casa madre dei Cavalieri di Malta per almeno cinque secoli, preceduti secondo la leggenda dai ben più famosi Templari, in uno studio di Massimo Rassu che attraverso il rinvenimento di alcuni Cabrei traccia una puntuale ricostruzione storica. -
La chiesa di Santa Maria di Bonarcado
Un libro che guida alla lettura delle architetture, scomponendo e ricomponendo le fasi edilizie della chiesa e del santuario e che portano il lettore ad immaginare in questi luoghi le riunioni dei giudici, le assemblee dei notabili e lo svolgersi quotidiano della vita dei monaci e delle persone che a vario titolo gravitavano intorno al convento, del quali restano solo i ruderi. -
Crocifissi dolorosi della Sardegna. Il Nicodemo di Oristano
Il lettore, di fronte al Crocifisso del S. Francesco di Oristano è vinto dall'emozione, resta senza parole. Il profondo naturalismo nella rappresentazione delle sofferenze del Cristo ha un'immediatezza sconvolgente. Ma alla fine salgono alle labbra le domande: Da dove viene, quando è stato intagliato, a quale epoca appartiene, chi è l'artista che ha saputo rendere con tale minuzioso e ossessivo realismo la Passione del Signore? Qui troverà, ci auguriamo, risposta alle sue domande e anche una breve storia della croce e della crocifissione, oltre agli approfondimenti su alcuni Crocifissi gotici dolorosi che sono stati posti in relazione con quello di Oristano, da cui dipende inoltre una serie di Crocifissi scolpiti e dipinti in Sardegna durante il XVI secolo. -
Ombre di donna
Sono madri, figlie, spose, sorelle, amanti. Donne coraggiose, spesso provate dalla vita, ma che dentro di sé custodiscono un prezioso segreto che, in fondo al cuore, sperano qualcuno possa scoprire. Il mondo femminile, con la sua sensibilità e delicatezza spesso inaccessibile all'uomo, è il protagonista di Ombre di donna, una raccolta di racconti brevi, opera prima della scrittrice cagliaritana Patrizia Planta. -
I retabli in Sardegna dal XIV e XVI secolo. Storia e iconografia
Il visitatore che entra in alcune delle antiche chiese della Sardegna può trovarsi ancora davanti allo spettacolo straordinario di grandi ""macchine"""" d'altare che sovrastano la mensa, mostrando tra cornici e pinnacoli dorati immagini e storie sacre. Sono i retabli, questi fantastici palcoscenici che si aprivano davanti agli occhi dei nostri avi e che al lume delle candele si trasformavano in magiche visioni di paradiso. Essi ebbero ampia diffusione soprattutto nel Cinquecento, quando furono commissionati per qualificare gli altari di gran parte delle parrocchiali e dei santuari isolani. Qui si è voluto tracciare la storia di questi particolari polittici, dal loro primo apparire in Sardegna nel XIV secolo, quando furono importati dai catalani, fino allo scorcio del XVI, quando ormai, con la """"scuola di Stampace"""", si era costituita una corrente sarda di pittura, in cui alla tradizione catalano-valenciana si innestava la sintesi prospettica e formale italiana, dando origine a un linguaggio rinnovato, imbevuto sì ancora di cultura mediterranea, ma in dialettico confronto con le nuove forme di rappresentazione rinascimentali."" -
Via Ultima Costa
Nel mese di dicembre degli anni Settanta un orribile fatto di sangue sconvolge e divide la comunità di Bosa che si appresta a festeggiare l'imminente e atteso Carnevale. L'indagine è affidata all'ispettore Priamo Melis, uomo dotato di acume investigativo ma di scarso apprezzamento da parte dei notabili del luogo. Nel corso delle indagini l'ispettore Melis dovrà fare i conti con i numerosi tentativi di depistaggio e con l'omertà di alcuni personaggi; questo complicherà ancor di più la vicenda che avrà sviluppi oltremisura tragici. -
Testimonianze di guerra degli uomini del Guilcier e del Barigadu. Dal conflitto Italo-Etiopico alla guerra di liberazione
Le testimonianze di guerra dei pochi ancora viventi reduci della Seconda Guerra Mondiale con una narrazione stranamente fascinosa, dove i modi inusuali della scrittura contadina si mostrano capaci di una resa visionaria: i treni distrutti nella neve, l'affidamento delle ultime parole di un comandante morente, l'odissea degli scampati di Cefalonia, la fuga dalla prigione di via Tasso prima della fucilazione, la formazione sarda di una banda partigiana in Lombardia, la guerra della banda di Plievlie nei canyon del Montenegro, la costruzione della chiesa presbiteriana di un campo di prigionia in Kenia, le bombe di febbraio su Cagliari, le mappe della difesa antiaerea della diga del Tirso, gli orrori di Roatta e Biroli nella guerra jugoslava... Ed è a ben vedere una narrazione senza fine, poiché ogni racconto apre altri racconti e ogni storia altre storie.