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Il conservatorio di musica Luisa D'Annunzio. Origini e storia
Il conservatorio di musica ""Luisa D'Annunzio"""" di Pescara ha una lunga e gloriosa storia. Il racconto ha inizio il 27 gennaio 1922 nella ricorrenza del quinto anniversario della morte di Luisa de Benedictis, la madre di Gabriele d'Annunzio, nota nella città di Pescara per la sua sensibilità musicale, e termina con la statizzazione del liceo musicale pareggiato """"Luisa D'Annunzio"""" in conservatorio di musica """"Luisa D'Annunzio"""", che nel corso degli anni aveva acquisito importanza e prestigio non solo in ambito regionale. La storia ci riporta al contesto economico e culturale del primo dopoguerra, con lo stile e i contenuti sorprendenti delle """"orazioni"""" di quel periodo. Interessanti infatti i discorsi celebrativi di Ettore Moschino fedelmente riportati e la sacra considerazione che si aveva della madre del Vate, testimoniata in tanti documenti. Interessante anche la storia di tutti i maestri operanti nel conservatorio."" -
Sull'origine della chitarra per far maccaroni. Con ricette tradizionali in appendice
L'autore ricostruisce la storia dell'umile strumento da cucina chiamato chitarra, prendendo in esame le varie diciture usate in Abruzzo per definirla, indicandone le origini nei vari attrezzi per far maccheroni, suoi precursori, e seguendone la loro evoluzione. Attraverso il saggio si documentano anche le origini dei nomi dei vari tipi di pasta filiformi e, sulla base di ricca bibliografia e documentazione, l'etimologia del termine ""maccheroni"""". In appendice tre significative ricette codificate dall'Ordine dei Cavalieri dei maccheroni alla chitarra e 20 ricette selezionate per valorizzare gli abbinamenti della cucina tipica abruzzese con i vini del territorio."" -
Prigioniero del blu. Dalle memorie di Giovanni Capanna, reduce di Cefalonia
Cefalonia, settembre 1943. La divisione Acqui viene sterminata. Le vie della splendida Argostoli che si specchia nell'azzurro del mare, le verdeggianti distese dell'interno sono ingombre di cadaveri di soldati italiani. Giovanni Capanna viene risparmiato perché è autista e sa condurre i mezzi militari. Di qui il suo coinvolgimento in situazioni drammatiche e inimmaginabili. La rigorosa preparazione storica, la cartografia originale, basata su rilevamenti effettivi, garantiscono nello svolgimento avvincente della trama, la puntuale ricostruzione dei fatti. -
Storia di un guastatore
Il racconto è una storia che va dagli anni '20 agli anni '70. Dal paesino di Campo di Giove (AQ), che vive di povera pastorizia e agricoltura, Antonio riesce a uscire grazie a un concorso di leva volontaria. Sottufficiale del Genio Guastatori, si sposta da sud a nord dell'Italia, affascinato da ragazze più libere delle sue compaesane. Segue l'inferno della guerra in Africa, dove Antonio viene decorato due volte per azioni di incredibile coraggio. Il libro è particolare perché, come in una matrioska, nel racconto del guastatore si inserisce un secondo percorso narrativo di minuziose ricostruzioni attraverso piacevoli racconti della vita paesana e soprattutto documentate interviste sulle tecniche di allevamento e coltivazione dei primi anni del novecento per noi oggi assolutamente sconosciute e affascinanti. -
I bagliori del cuore
"La poesia di Sciannimanico prende le mosse dalla personale riscoperta di quella voce serena che rinnova la luce di uno spazio celeste"""" in un approccio religioso rispetto alla realtà esistenziale fatta rifluire, con misura e limpidezza, al livello delle cose e delle figure. In una chiave """"favolosa"""" che ritorna all'evocazione della vita attraverso i soggetti del mondo naturale, alla luce aurorale di quella religiosità francescana che si esprime a livello di creature come """"recipienti"""" del soffio divino e vitale."""" (Dalla prefazione di Paolo Ruffilli)" -
L' Abruzzo della vite e del vino
Dopo una introduzione storica gli autori descrivono il terroir dell'Abruzzo, regione geograficamente vocata alla produzione della vite e del vino, ""sulle cui colline e montagne si possono coltivare i vari vitigni nel luogo che essi prediligono"""". Si analizzano i vitigni che l'uomo ha selezionato in questi territori, dal mitico Montepulciano, ai Trebbiani, al Pecorino, varietà unica nel panorama dei vitigni a bacca bianca, alla Passerina, al Cococciola, al Montonico. Si passano in rassegna anche altri vitigni autoctoni la cui produzione potrebbe essere incrementata nel prossimo decennio. Si passa poi alla documentazione dell'evoluzione della vitivinicoltura abruzzese attraverso tabelle che mettono a confronto i dati di superfici e produzioni nel tempo. E infine pagine dedicate all'enoturismo in cui si propongono abbinamenti tra i vini e i prodotti tipici delle varie zone dell'Abruzzo."" -
Lamericaaa! Lamericaaa! 1916
Una storia di emigrazione, basata su una vicenda vera, di un ragazzo sedicenne che il padre nel 1916 costringe ad emigrare a New York, anche per sottrarlo alla prossima chiamata alle armi nella ""Grande Guerra"""". È il racconto del viaggio e soprattutto delle emozioni di uno dei milioni di ragazzi che hanno attraversato l'Oceano da soli e senza sicure prospettive future. Emozioni magistralmente suggerite anche dalle significative illustrazioni che accompagnano il testo. Il testo in italiano è ripetuto anche in inglese a sottolineare l'attualità della riflessione sull'emigrazione. Documenti e cenni storici arricchiscono la pubblicazione."" -
Gabriele D'Annunzio e Ortona a Mare
La lunga frequentazione della vita e delle opere di G. D'Annunzio ha indotto l'autore a puntare il suo obiettivo su un tema specifico: i rapporti del Vate con la cittadina abruzzese patria di sua madre, Luisa De Benedictis. Il poeta ricordò Ortona non solo nelle sue lettere, ma soprattutto nelle opere autobiografiche: Il ""Notturno"""", """"Le faville del maglio"""" e """"Il libro segreto"""". Nel libro sono documentati, oltre alle numerose visite a Ortona e alle citazioni dalle sue opere, i rapporti del poeta con la madre e con la famiglia materna, con gli amici ortonesi tra i quali Francesco Paolo Tosti, Francesco Paolo Cespa e Romolo Bernabeo, le vicende della sua campagna elettorale che lo vide eletto deputato proprio nel Collegio di Ortona. Foto d'epoca arricchiscono l'opera."" -
Figure della Mitteleuropa e altri scritti d'arte e di architettura
Vengono qui raccolti per la prima volta gli scritti di Marco Pozzetto, da tempo ormai introvabili perché sparsi tra riviste, cataloghi e pubblicazioni di settore. Storico e critico dell'architettura fra i più importanti d'Europa, Pozzetto ha profondamente influenzato la nostra comprensione dello spazio architettonico e artistico della Mitteleuropa. Il volume si articola in tre principali filoni di ricerca: Vienna e gli architetti della Scuola di Wagner, il Razionalismo e l'architettura tra le due guerre in Italia, Trieste e la regione del Friuli-Venezia Giulia. Emerge in tutta la sua originalità l'appassionata indagine di Pozzetto sul significato civile dell'architettura nelle opere dei grandi ideatori che, tra la fine dell'Ottocento e lungo tutto il Novecento, hanno configurato, grazie ai loro progetti urbanistici, il paesaggio e il territorio circostanti. -
L'altra collina
Un'indomabile e crudele ambivalenza attraversa ogni pagina, quasi ogni riga, di questo romanzo di formazione fino a sfociare in un assurdo gioco di seduzione e ripulsa. Dove due amanti compiono a turno i rituali imposti loro dall'onnipotenza di un solipsismo che li imprigiona. Zoderer sembra quasi sdoppiarsi in spettatore imparziale dei propri interiori naufragi: è il passato, non il futuro, che prende forma di volta in volta nelle pieghe di un corpo e nella rapace intensità di uno sguardo. Con un linguaggio freddo e ossessivo, incalzante e a tratti visionario, l'autore dà voce al fatale intreccio di fantasmi e conflitti, di intenzioni impedite e ripetuti smarrimenti, che si nasconde nei bui recessi del nostro ""sottopelle"""". L'aspra forza espressiva, che è la peculiarità di uno stile ormai inconfondibile, riesce ancora una volta a trasformare frammenti di realtà quotidiana in piccoli specchi in cui il mondo onirico può riflettersi e baluginare dinanzi ai nostri occhi."" -
I latitanti
"Il latitante è qualcuno che deve tentare di sopravvivere sforzandosi di non esistere deve imparare la lezione degli animali e accantonare quella degli uomini, anche dei più sapienti. Negli animali, credo, c'è una naturale accettazione del destino, ma anche una naturale inclinazione a difendersi fino all'ultimo prima che il destino si compia. La fortuna, poi, è arbitra per gli animali come per i latitanti."""" Così, nel racconto che dà il titolo a tutta la raccolta, Gilberto Forti ci restituisce in pochi tratti la misura vincolante a cui la guerra riduce persone e cose. La dimensione della sopravvivenza non coincide con quella della vita, tuttavia ha il pregio di non nasconderne la precarietà, come ben sanno i latitanti che si ritrovano sospesi, nella loro sub-esistenza, tra una """"morte apparente"""" e una tumultuosa vita interiore. Di questo sfasamento, così come del tormentato rapporto fra memoria e oblio, testimonianza e silenzio, si nutre la scrittura di Forti che nei suoi momenti di asciutto lirismo non si esaurisce mai in un esercizio - seppur alto - di rievocazione storica o biografica. Anzi, da queste storie di giovinezza e di latitanza, ambientate per lo più fra le montagne dell'Appennino emiliano e durante la guerra partigiana, promana un alone di atemporalità che sta a indicare quanto la memoria, individuale e collettiva, sia intaccata da una rimozione necessaria." -
La camera bianca
È una donna che parla. Suo marito era sul punto di lasciarla. Ogni sera, sotto gli occhi dei figli, le scenate e i litigi, le urla e gli insulti. Lui aveva un'altra e lei lo sapeva. Lui stava per andarsene e lei non poteva fermarlo. Poi all'improvviso il colpo di scena, un incidente d'auto e il marito immobilizzato in una stanza d'ospedale. L'altra scompare. È solo la moglie a prendersi cura di lui, a sperare in un nuovo futuro insieme. Ma ora che lui sta meglio, che è tornato a camminare, dove sono tutti i sentimenti che nutrivano i pensieri di lei? Nulla. A poco a poco non è rimasto più nulla. Quell'uomo è diventato un estraneo. Per lei quell'uomo è morto. Dopo tanta sofferenza, il dolore del tradimento e l'angoscia della morte, adesso lei scopre di essere forte, scopre di non aver più bisogno di lui. E può dire la parola fine. -
Lontano da loro
Luc ha vent'anni. Ama il cinema, soprattutto i vecchi film e gli attori di un tempo, e detesta la realtà che lo circonda. È duro imparare la propria parte nel mondo, soprattutto se si è figli di un operaio e di una casalinga dediti a un rassegnato conformismo, e si vive in una cittadina di provincia, specchio di quella ""France profonde"""" di cui Mauvignier disegna qui un ritratto impietoso. Per questo Luc ha deciso di andarsene """"lontano da loro"""", lontano dalle loro presenze e dai loro sguardi, nell'intento di ricominciare tutto da capo. Per un po' sembra crederci, ma ben presto, imprigionato in una solitudine sempre più radicale, smetterà di sperare che la fine di qualcosa preluda a un nuovo inizio. Uno struggente racconto a più voci, in cui ciascuno dei protagonisti - davanti a un gesto che coglie del tutto impreparati e fa crollare ogni certezza - aggiunge le inconfondibili note del proprio dolore a una composizione straordinariamente cadenzata e di grande intensità ritmica."" -
Sanguisughe
Può un semplice schiaffo scompaginare l'intero ordine dell'universo? Può un enigmatico ""manoscritto vivente"""" contenere le risposte a tutte le domande possibili? Sono due tra i tanti interrogativi che all'improvviso sconvolgono l'esistenza anonima e solitaria di un giornalista belgradese, involontario spettatore, una domenica di marzo sulle rive del Danubio, di un episodio apparentemente banale: un tizio prende a ceffoni una ragazza, poi entrambi scompaiono nel nulla. La presenza, nello stesso luogo, di un misterioso uomo vestito di nero e di uno strano segno esoterico destano la sua curiosità e lo spingono sulle tracce della donna. Ben presto, con l'entrata in scena di un manoscritto intriso di misticismo ebraico - un """"libro di sabbia"""" di borgesiana memoria, il cui contenuto cambia ogni volta che viene aperto -, la vicenda si tinge di giallo e l'inquietudine cede lentamente il passo alla paranoia. Il protagonista si ritrova così intrappolato in un'inestricabile rete di simboli cabalistici, apparizioni spettrali ed esperimenti metafisici, fino a diventare vittima sacrificale dei cupi e violenti rigurgiti di antisemitismo e sciovinismo che scuotono la società serba di fine anni novanta. Affilato e ossessivo monologo dai contorni kafkiani e le claustrofobiche atmosfere alla Hitchcock, """"Sanguisughe"""" è un intrigo in bilico tra realtà e finzione, sempre sul filo dell'ironia, che riesce a dar voce ai demoni della grande letteratura mondiale."" -
Ludwig
Due scrittori belgradesi, un tempo amici inseparabili, sono ora avvinti da un odio incontenibile. Il primo, Ludwig, un vanaglorioso ex autore di best-seller di fama internazionale, in pieno declino fisico, continua a essere idolatrato dal pubblico e dalla critica, e a calcare come una star la scena letteraria e mediatica. Il secondo è l'anonimo io-narrante di questo sofferto e incalzante monologo, un perdente di talento ma in profonda crisi creativa, quasi predestinato al ruolo di cavalier servente dell'amico, più istrionico e spregiudicato di lui. Un morboso gioco delle parti che culmina nell'acquisto di una pistola e in un inganno dalle tinte paradossali: l'appropriazione indebita di un libro mai scritto, il plagio di un'opera soltanto immaginata. E una città come Belgrado, provinciale regina del kitsch e della stampa scandalistica, feroce e umanissima al tempo stesso, è la cornice perfetta di questo grottesco intrecciarsi di verità e finzione. Chi è il traditore e chi il tradito? -
Sfinge
Immersa nelle luci notturne di Parigi e New York ""Sfinge"""" è la storia di una passione divorante e anomala in cui molto viene occultato: dalla prima all'ultima pagina, infatti, il lettore non sa se i due amanti siano un uomo e una donna, oppure due uomini, o ancora due donne. E questo imprime al libro uno stile folgorante e raffinato - a tratti quasi oracolare - che consente ad Anne Garréta di sfoderare la sua stupefacente dimestichezza con gli enigmi dell'eros e una perfetta padronanza del gioco letterario. È difficile non finire irretiti da queste pagine cariche a un tempo di sensualità e di morte: quel che la carne unisce, l'incerta identità dei due protagonisti separa, lasciandoci senza difese dinanzi alle abissali domande suscitate in noi da una divinità inconoscibile, quella sfinge che è l'amore."" -
I fiumi del Sahara
Nell'Albania socialista un giovane studente fa ritorno nella sua piccola città natale in riva a un lago. L'inerzia degli amici d'infanzia, la sonnolenza dei luoghi, la consueta, implacabile curiosità con cui la gente spia le vite altrui non possono che alimentare la nostalgia per la donna amata e il desiderio di essere altrove. Uno smottamento improvviso del terreno blocca la ferrovia - unica via di fuga - e la breve visita si trasforma in un soggiorno prolungato che assume i tratti di un incubo. Così, mentre la neve cade copiosa dal grigio cielo invernale e la realtà pian piano perde i suoi contorni naturali, una fugace storia d'amore e un cruento omicidio fanno sprofondare il protagonista nel gorgo delle sue più segrete ossessioni. Lirico e visionario, ironico e violento, il romanzo di Kycyku ci trascina in un vorticoso susseguirsi di voci e apparizioni, passioni divoranti e febbrili attese, in un processo di disgregazione psichica solcato dai bagliori di un arcano erotismo. Fino a tradursi - come sottolinea Elvira Dones nella sua Presentazione - in un ""generoso invito alla bellezza sublime""""."" -
Suppliziario salgariano
Tra coraggiosi ribelli, intrepidi capitani di navi in burrasca e combattenti formidabili, la fantasia di Salgari ha generato personaggi destinati a sedurre generazioni intere di lettori, e a diventare icone, quando non di moralità, almeno di una certa attitudine nei confronti dell'esistenza. Ebbene, è proprio di tali eroi senza macchia e della loro allure che il Suppliziario rifiuta di dar conto - salvo qualche rara eccezione - con rigorosa fermezza. I protagonisti di questi settantotto impressionanti episodi, infatti, sono poveri sventurati e feroci criminali, tronfi sovrani e umili servitori, comparse spesso anonime accomunate da una parentesi di agonia o da una fine straziante. Dopo oltre un secolo di assoggettamento ai più noti compari, essi ricevono un meritato tributo qui, in questo catalogo di spaventevoli supplizi, selezionati tra le pagine sahariane più truculente ed efferate. È a loro, oltre che alla memoria del ""re dell'avventura"""", che questo repertorio della crudeltà umana è dedicato, nella speranza che il sovrano distacco del suo indimenticato autore possa rappresentare un valido antidoto all'imperante voyeurismo. Con un'introduzione di Santi Urso."" -
Achille nella terra di nessuno
Vi siete mai chiesti cosa ne sarebbe di Achille, il semidio, l'eroe per antonomasia, se fosse un uomo del ventesimo secolo, figlio di un Paese travagliato, proprio come la Grecia omerica, da odio e guerre? Ahil Dujmovic è l'archetipo dell'eroe contemporaneo, spietato nell'infilzare, anziché il petto dei nemici, la porta della squadra avversaria. Profeta del calcio, idolo delle folle, a soli diciassette anni è lui a prendere per mano la sua nazionale, quella della Jugoslavia, nell'ultima competizione internazionale che la vedrà protagonista, i Mondiali di Italia '90. In questa sua originale rilettura di una delle pietre angolari della cultura occidentale, Sergej Roic affida al luminoso destino di un astro del pallone il ruolo di fare da controcanto alla dolorosa disgregazione di un Paese, e al ""gioco più bello del mondo"""" il compito di rispondere, o di provare a farlo, al vuoto di senso della società contemporanea."" -
Pezzettino mio. Una voce per la vita
Una donna di fronte a una maternità non programmata: paura, dolore e poi.. la decisione. Leggere questo libro è importante per capire quali terribili difficoltà, soprattutto morali, deve affrontare una donna quando è sola e senza lavoro...