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Etica
Uno dei maggiori testi della filosofia di tutti i tempi. Spinoza elabora qui un'etica laica, in cui l'uomo è visto come un essere naturale che deve essere incluso nell'ambito della produttività infinita della natura. Secondo Spinoza l'uomo è parte della natura universale, e non si può parlare della sua libertà senza conoscere in che cosa questa consista e come sia possibile all'interno della totalità della natura. -
Dialogo con le madri
Bettelheim, di cui vengono presentate qui ventitré delle famose conversazioni con i genitori all'Università di Chicago, propone un metodo educativo che ha rivoluzionato i metodi di approccio precedenti. Il bambino non è affatto irragionevole; il suo sviluppo ha una logica che si manifesta in modo diverso da quella degli adulti, e va compresa. Egli affronta il mondo cercando di capire come funziona, e sforzandosi di farne parte; il problema sorge quando si trova davanti a un'esigenza o a un fatto che non riesce a far suo e a cui cerca quindi di ""adattarsi"""", inventando un comportamento: quella sua """"soluzione"""" è il """"problema"""" della madre. Costei certamente può risolverlo nei modi classici, ma, dice Bettelheim, se lo fa non deve sorprendersi che il bambino diventi una creatura chiusa, egoista, aggressiva. Se la madre desidera che il figlio diventi una persona aperta, ragionevole, affettuosa, dovrà cercare invece di mettersi nei panni del bambino, di domandarsi: """"Se io fossi lui, se potessi esprimermi solo come può esprimersi lui, e facessi questa cosa, per quale motivo la farei?"""". In questi vivaci dialoghi, registrati così come si sono svolti, è possibile seguire questo processo di indagine, scoperta e risoluzione di """"misteri"""" infantili e """"problemi"""" dei genitori in tutta una serie di casi tra loro diversissimi, ma tutti tipici del mondo contemporaneo."" -
Caccia agli scienziati nazisti
Dopo la sconfitta della Germania nazista, gli Alleati di allora, e futuri rivali nella Guerra fredda, si contesero non solo la spartizione della Germania stessa, ma anche un bottino fatto non di beni ma di cervelli. Gli scienziati, - tra loro molti ingegneri -, come Manfred von Ardenne e Werner Karl Heisenberg, sono soprattutto i membri dell'equipe che aveva cercato di costruire ('""atomica nazista"""" durante la guerra, nei laboratori segreti della città di Haigerloch. Fortunatamente il tentativo di Heisemberg non aveva avuto successo, ma i nazisti erano comunque riusciti a costruire e perfezionare i futuri vettori delle bombe atomiche, le temibili V2, che diventeranno il prototipo dei missili della Guerra fredda. La storia di questi ingegneri (il più famoso dei quali fu Werner von Braun) che divennero preda ambita per i cacciatori americani e sovietici, è estremamente significativa. Pochi sanno, ad esempio, che fu il contributo di alcuni di questi uomini che permise ai russi di mandare lo Sputnik in orbita. Così pure, pochi sanno che al progetto Manhattan, per la costruzione dell'Atomica americana usata a Hiroschima, lavorarono fisici che erano fuggiti alla ferocia nazista. Pochi sanno che dopo la seconda guerra mondiale i tecnici e ingegneri che non trovarono lavoro presso gli americani o presso i sovietici si misero a lavorare per il presidente egiziano Nasser e al suo sogno di cancellare lo stato israeliano."" -
Sociologia delle guerre. Trattato di polemologia
L'opera di Gaston Bouthoul è un tentativo scientifico d'analisi e studio dei problemi legati ai conflitti bellici, capace di analizzare e ""pensare"""" la guerra senza per questo demonizzarla. Il sociologo, cercando di enucleare le leggi dinamiche del fenomeno, ne prende in esame gli aspetti costitutivi, sia essi psicologici che morfologici. Ne scaturisce la designazione dell'evento bellico come vero e proprio """"fatto sociale totale"""", capace di condensare in sé aspetti biologici e culturali e che diventa espressione della società come insieme di forze e non solo, com'è opinione più comune, del potere decisionale della cricca politica. """"Sociologia delle guerre"""" è ancora uno dei testi fondamentali per comprendere la struttura dei conflitti e uno degli strumenti di lavoro in uso nelle accademie militari di tutto il mondo."" -
Il profeta disarmato: Trotskij 1922-1932
La trilogia di Deutscher dedicata a Trotskij è una biografia completa su questo personaggio della storia sovietica, ma è soprattutto un affresco monumentale di storia delle speranze e delle prospettive rivoluzionarie del primo Novecento. Ciascuno dei volumi riproduce un pezzo della vita di Trotskij, ma anche della storia russa, europea e mondiale. In questo secondo volume, ""Il Profeta disarmato"""", narra i problemi della costruzione del socialismo in Unione Sovietica, le lotte interne e fratricide del gruppo dirigente e le spaccature nello stesso partito bolscevico, con l'ascesa di Stalin."" -
Il profeta esiliato: Trotskij 1933-1940
La trilogia di Deutscher dedicata a Trotskij è una biografia completa su questo personaggio della storia sovietica, ma è soprattutto un affresco monumentale di storia delle speranze e delle prospettive rivoluzionarie del primo Novecento. Ciascuno dei volumi riproduce un pezzo della vita di Trotskij, ma anche della storia russa, europea e mondiale. In questo terzo volume, ""Il Profeta esiliato"""", con la fuga, l'esilio e infine l'assassinio di Trotskij stesso da parte dei sicari di Stalin, si mettono in scena tutte le contraddizioni di una rivoluzione nata per essere mondiale e che, nell'interpretazione di Deutscher, venne tradita da alcuni dei suoi stessi dirigenti."" -
Scritti sull'arte
Karl Marx conosceva a memoria Heine e Goethe, leggeva Eschilo nel testo originale greco e aveva per Shakespeare un'illimitata venerazione. Talvolta si sdraiava sul divano e leggeva un romanzo, talvolta ne leggeva due o tre contemporaneamente, alternandone la lettura. Dimostrava una spiccata predilezione per i racconti umoristici e d'avventura. Al primo posto fra tutti i romanzieri poneva Cervantes e Balzac. Don Chisciotte era per lui l'epopea della cavalleria morente, le cui virtù diventavano ridicole e pazzesche nel mondo borghese nascente. La sua ammirazione per Balzac era così profonda che avrebbe voluto scrivere una critica della sua opera ""La comédie humaine"""". Marx era insomma un grande amante della cultura e dell'arte e sono numerosi, per quanto sparsi, gli scritti che egli, con Engels, ha dedicato alla riflessione sul teatro, sulla pittura, sulla letteratura. Le loro osservazioni sull'arte, raccolte in questa antologia, rovesciano le convinzioni consolidate nei secoli e offrono visuali ancora oggi di estrema attualità, in quanto delineano un superamento di quelle visioni idealistiche che non tengono conto della fattualità e dell'oggettualità della creazione e della fruizione artistica. Infatti, come """"la produzione fornisce non solo un materiale al bisogno, ma anche un bisogno al materiale"""", come """"la produzione produce perciò non soltanto un oggetto per il soggetto, ma anche un soggetto per l'oggetto""""."" -
Tutte le opere. Vol. 1: Poesie 1912-1926.
È giunto il momento di riaprire il discorso su Majakovskij, e di tornare a rileggere la sua ricca e potente produzione letteraria. Tra le tantissime voci poetiche che la Russia ha saputo regalare alla cultura mondiale nei primi decenni del nostro secolo, la sua è stata spesso vista come la più allineata, la più rispondente ai dettami della Rivoluzione sovietica. Ma non è solo il suo sucidio a testimoniare una vita irrequieta, piena di contrasti e cocenti insoddisfazioni. Le poesie, famosissime o ancora poco conosciute, i saggi di estetica sorprendentemente attuali e preveggenti nella capacità di intuire lo sviluppo potenziale di nuove forme artistiche, quali ad esempio il cinema, il diario di viaggio in America, i diversi scritti occasionali, il teatro sperimentale, ci restituiscono un uomo d'arte che nessuna etichetta sarà mai in grado di definire. -
Tutte le opere. Vol. 2: Poesie 1926-1930.
È giunto il momento di riaprire il discorso su Majakovskij, e di tornare a rileggere la sua ricca e potente produzione letteraria. Tra le tantissime voci poetiche che la Russia ha saputo regalare alla cultura mondiale nei primi decenni del nostro secolo, la sua è stata spesso vista come la più allineata, la più rispondente ai dettami della Rivoluzione sovietica. Ma non è solo il suo sucidio a testimoniare una vita irrequieta, piena di contrasti e cocenti insoddisfazioni. Le poesie, famosissime o ancora poco conosciute, i saggi di estetica sorprendentemente attuali e preveggenti nella capacità di intuire lo sviluppo potenziale di nuove forme artistiche, quali ad esempio il cinema, il diario di viaggio in America, i diversi scritti occasionali, il teatro sperimentale, ci restituiscono un uomo d'arte che nessuna etichetta sarà mai in grado di definire. -
La donna vampiro e altri racconti
"La donna vampiro"""", """"Il consigliere Krespel"""", """"L'automa"""", """"Il diavolo a Berlino""""... dieci racconti di altissimo livello poetico che sono i capolavori della creazione fantastica e di terrore di Hoffman. Ognuno di essi ritrae una realtà quotidiana con crudele e minuziosa precisione, per rivelare d'improvviso uno spiraglio aperto sui più profondi abissi dell'anima, avvalendosi dell'incanto surreale del sogno e dell'allucinazione. Come ogni suo folle personaggio, infatti, Hoffmann abolisce la distinzione fra mondo esterno e realtà interiore, intrecciando gli elementi in un'unica dimensione immaginale. La donna vampiro è a riguardo l'opera esemplare, perché contiene scenari solitari e paurosi, figure tradizionali di nobili e ufficiali, presenza angosciose di vampiri e forze perverse, sempre ricondotte all'interno dell'uomo, come maschere archetipiche della realtà psicologica." -
Il mito di una donna
Questo libro è l'autobiografia di una donna vissuta al di fuori delle regole che il suo tempo voleva imporle. Lou Andreas-Salomé non è stata - solo - una musa ispiratrice di poeti: essa continua a occupare un posto di rilievo non solo quale fonte significativa della cultura tedesca ed europea tra il diciannovesimo e il ventesimo secolo, ma costituisce nella riproposizione della ""questione femminile"""" un'espressione individualissima della nuova presa di coscienza della propria autonomia di donna contro l'oppressione della cultura patriarcale. Di origine aristocratica, cresciuta in Russia, di madrelingua tedesca si ribella contro i meccanismi coercitivi della società, rifiutando la Chiesa, il matrimonio e il ruolo di madre. Intrecciando giovanissima una relazione con il suo mentore, un pastore olandese, fa inscenare una cresima-beffa dal tenore sacrilego. Viaggiando per l'Europa rivendica la propria libertà intellettuale e sessuale, capovolgendo la passività della donna, da oggetto di scelta maschile a soggetto che sceglie, seduttrice spregiudicata. Contornata da una corte di filosofi e intellettuali, non si contano le sue vittime. Legata a Nietzsche, amante di Rilke, moglie di uno studioso iranista, amica di Freud e di Jung, Lou Andreas-Salomé ha evocato una nuova sconvolgente mistica femminile, alla ricerca di una identità per la donna autonoma e positivamente trasgressiva."" -
Ontologia dell'essere sociale. Vol. 1: Prolegomeni all'ontologia dell'essere sociale
Un lavoro che ha aperto, all'interno del marxismo, un campo di ricerca oggi più che mai attuale, una sfida per costituire una filosofia che comprenda la totalità dei rapporti sociali nella realtà contemporanea. ""Ontologia dell'essere sociale"""" è l'opera sistematica cui Lukács attese negli ultimi anni della sua vita. Ritornano in quest'amplissima riflessione gli orientamenti speculativi e le categorie filosofico-sociali - la mediazione, la dialettica, la totalità; l'individuo e la società; il lavoro e l'alienazione; la struttura e la sovrastruttura - che sono sempre stati al centro della riflessione lukàcsiana. L'ambizione di fondo del pensatore ungherese è quella di delineare, come dice lo stesso titolo dell'opera, un'ontologia, ossia un'indagine sulle strutture costitutive della realtà: un'indagine in grado, tra l'altro, di fungere da supporto teorico a quel sistema di etica che è stato uno degli obiettivi di fondo dell'ultimo Lukács. Per un verso tale indagine ontologica appare a Lukács carente nel pensiero dei classici del marxismo, impegnati in altre imprese intellettuali; per un altro verso egli ritiene che una riflessione di questo genere sia necessaria e possibile in rapporto alla situazione speculativa del nostro presente. Necessaria: per reagire al formalismo dissolutore del reale, all'individualismo astorico, al relativismo tendenzialmente nichilistico, alla sottovalutazione dell'uomo e della sua attività creatrice."" -
Gründrisse. Lineamenti fondamentali della critica dell'economia politica
Marx elaborò copiosi manoscritti nel 1857-59, 1861-63 e 1864-65: tra questi i Gründrisse occupano senz'altro il posto principale, in quanto è in essi che per la prima volta si elabora a grandi linee la teoria del plusvalore, nonché il punto d'avvio dell'analisi del modo di produzione capitalistico: il concetto di merce. I ""Lineamenti fondamentali della critica dell'economia politica"""" vengono pertanto considerati l'anello di congiunzione tra il giovane Marx dei """"Manoscritti economico-filosofici del 1844"""" e il Marx maturo de """"Il Capitale"""". La specificità dei Gründrisse risiede nel fatto che in essi è evidente la necessità di passare dalla scoperta della legge del plusvalore alla costruzione d'un sistema categoriale del modo di produzione capitalistico. Questi quaderni raccolgono una parte costitutiva importante del fondamento materiale su cui poi Marx andrà a costruire la sua teoria economica. Sua tesi fondamentale è che la storia dell'economia politica borghese è lo specchio della storia del capitalismo, e perciò essa rappresenta per il filosofo di Treviri una delle parti principali per l'indagine complessiva del modo di produzione capitalistico. Vi si trovano dunque ricchissime analisi delle opere degli economisti classici e la loro più feroce e corrosiva critica."" -
Ontologia dell'essere sociale. Vol. 2
Un lavoro che ha aperto, all'interno del marxismo, un campo di ricerca oggi più che mai attuale, una sfida per costituire una filosofia che comprenda la totalità dei rapporti sociali nella realtà contemporanea. ""Ontologia dell'essere sociale"""" è l'opera sistematica cui Lukács attese negli ultimi anni della sua vita. Ritornano in quest'amplissima riflessione gli orientamenti speculativi e le categorie filosofico-sociali - la mediazione, la dialettica, la totalità; l'individuo e la società; il lavoro e l'alienazione; la struttura e la sovrastruttura - che sono sempre stati al centro della riflessione lukàcsiana. L'ambizione di fondo del pensatore ungherese è quella di delineare, come dice lo stesso titolo dell'opera, un'ontologia, ossia un'indagine sulle strutture costitutive della realtà: un'indagine in grado, tra l'altro, di fungere da supporto teorico a quel sistema di etica che è stato uno degli obiettivi di fondo dell'ultimo Lukács. Per un verso tale indagine ontologica appare a Lukács carente nel pensiero dei classici del marxismo, impegnati in altre imprese intellettuali; per un altro verso egli ritiene che una riflessione di questo genere sia necessaria e possibile in rapporto alla situazione speculativa del nostro presente. Necessaria: per reagire al formalismo dissolutore del reale, all'individualismo astorico, al relativismo tendenzialmente nichilistico, alla sottovalutazione dell'uomo e della sua attività creatrice."" -
Ontologia dell'essere sociale. Vol. 4
Un lavoro che ha aperto, all'interno del marxismo, un campo di ricerca oggi più che mai attuale, una sfida per costituire una filosofia che comprenda la totalità dei rapporti sociali nella realtà contemporanea. L'""Ontologia dell'essere sociale"""" è l'opera sistematica cui Lukàcs attese negli ultimi anni della sua vita. Ritornano in quest'amplissima riflessione gli orientamenti speculativi e le categorie filosofico-sociali che sono sempre stati al centro della riflessione lukàcsiana. L'ambizione di fondo del pensatore ungherese è quella di delineare, come dice lo stesso titolo dell'opera, un'ontologia, ossia un'indagine sulle strutture costitutive della realtà. Per un verso tale indagine ontologica appare a Lukàcs carente nel pensiero dei classici del marxismo, impegnati in altre imprese intellettuali; per un altro verso egli ritiene che una riflessione di questo genere sia necessaria e possibili in rapporto alla situazione speculativa del nostro presente. Necessaria: per reagire al formalismo dissolutore del reale (il neopositivismo), all'individualismo astorico (l'esistenzialismo), al relativismo tendenzialmente nichilistico (un certo storicismo), alla sottovalutazione dell'uomo e della sua attività creatrice (il materialismo meccanicistico) operanti nella cultura contemporanea. Possibile: giacché a Lukàcs sembra che la critica moderna (da Nietzsche, a Heidegger, a Wittgenstein) non abbia dimostrato l'impossibilità di un'analisi delle strutture dell'essere."" -
Il Terrore e la rivoluzione giacobina
Maximilien-Francois-Marie-lsidore de Robespierre detto l'Incorruttibile (Arras, 1758 - Parigi, 1794) è stato un politico, avvocato e rivoluzionario francese. Probabilmente è il più noto e uno dei più controversi protagonisti della Rivoluzione francese e del Terrore. Gli storici e i contemporanei si sono divisi. C'è chi lo considera un estremista che causò le numerose esecuzioni di coloro che erano considerati nemici della rivoluzione. Altri interpreti lo ritengono un idealista, cresciuto nelle idee dell'Illuminismo, devoto alla causa rivoluzionaria della Repubblica fino al sacrificio della stessa vita. Per questa interpretazione le leggi speciali del Terrore furono una misura estrema necessaria a causa della guerra civile ed esterna al quale era sottoposta la Francia, rimproverando invece gli eccessi ai suoi più accesi seguaci, più che a Robespierre in persona. I suoi brillanti scritti sulla rivoluzione francese, composti in presa diretta, durante le varie fasi dal 1789 al suo tragico epilogo, testimoniano lo spessore etico di una battaglia per la libertà, l'uguaglianza e la fraternità che ancor oggi le democrazie contemporanee faticano a realizzare. -
Lettere d'amore. Ediz. italiana e francese
Lo spirito indomito e corsaro di Cyrano de Bergerac ha conosciuto più di una incarnazione: ora nelle vesti di martire del libero pensiero, poi di scienziato incompreso, di libertino senz'arte né parte, di razionalista militante e perfino di alchimista e iniziato. Ma la sua fama romantica e imperitura deve tutto all'opera di Edmond Rostand e alla commedia che porta il suo nome: essa ha immortalato il Cyrano scrittore-spadaccino che noi oggi conosciamo. Un innamorato dell'amore innanzitutto, che si esprime con la penna come con la spada, in azioni rocambolesche e intrepide come i periodi delle sue frasi sfrenatamente barocche, piene di metafore e ardite immagini. Sono i ""Frammenti di un discorso amoroso"""", si potrebbe dire, che hanno da sempre ispirato - oltre che gli studiosi - gli innamorati di ogni tempo e di ogni luogo."" -
Cagliostro. Santo, mago o impostore?
La vita di Giuseppe Balsamo, conte di Cagliostro, è sempre stata un mistero. Di lui sa la stona ufficiale sa che fu condannato al carcere a vita per eresia dalla Chiesa cattolica. Magia, misticismo, storia della Massoneria e stregoneria fanno da sfondo alle vicende di questo controverso avventuriero entrato, a modo suo, nella storia italiana ed europea, tra desideri di onnipotenza, complessi di inferiorità e indiscutibile successo nell'ascesa sociale. Come interpretare le molteplici contraddizioni che in lui si incarnano? Quali elementi possono fare luce sulle vicende più oscure che portano Cagliostro dalla opulenta dissolutezza delle corti europee ad una misera morte? Lo studio di Ribadeau Dumas, oltre ad offrire pagine di appassionata ricerca, fornisce per la prima volta in maniera eusaunente e storicamente fondata una serie di risposte convincenti. -
Stile e idea. Saggi critici di musicologia
Stile e idea è stato acclamato come il libro in cui il grande compositore austriaco - al cui nome è legata la nascita e la prodigiosa crescita della dodecafonia - ha esposto la sua poetica. Sono saggi scelti da Schönberg stesso, fra i suoi numerosi scritti sulla musica, per rappresentare il frutto di quarant'anni di attività intellettuale e artistica. Testi come ""Gustav Mahler"""", """"Brahms il progressivo"""" o """"Un gioco pericoloso"""", benché rivolti all'analisi di musicisti del passato o a considerazioni di natura politica, introducono nel pensiero, nei giudizi, nelle scelte artistiche, spirituali, ideali e umane di un grande protagonista della musica moderna."" -
Agenti segreti veneziani nel Settecento
Nel 1940 il grande scrittore Comisso fu costretto dalia guerra a rinunciare ai suoi viaggi, e ripiegò pertanto sulle ricerche d'archivio a Venezia. Gli capitò di imbattersi nei documenti relativi alla magistratura degli Inquisitori di Stato, e di esserne talmente affascinato da volerne fare un libro. Nacque il progetto di un'antologia delle denunce che le spìe e qualche anonimo cittadino mandavano agli Inquisitori. ""Nel vagliare gli innumerevoli documenti - scrive Comisso - mi accorsi che noi nel Fascismo di quegli anni ci sì trovava in una situazione parallela a quella del decadere del governo aristocratico della Repubblica di Venezia e le preoccupazioni della Serenissima languente corrispondevano in un certo senso a quelle del governo dittatoriale che volgeva verso la fine"""". Come gli Inquisitori si accanivano perché i nobili usassero la toga e la bautta, mangiassero pesce invece di carne il venerdì, così il governo dittatoriale si preoccupava che gli appartenenti al partito indossassero la camicia nera nei giorni di festa, facessero il saluto romano e portassero il distintivo all'occhiello. La superficialità delle preoccupazioni per l'apparenza era la stessa mentre per entrambi nel sottosuolo si preparava la voragine che li doveva rispettivamente travolgere. Il libro usci nell'autunno del '41, ma fu quasi subito ritirato dalla circolazione.""