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Storie di uno che voleva scrivere
Forse nessuno lo sa, ma non sono gli scrittori che inventano e scrivono storie, sono le storie che si impossessano degli scrittori e li obbligano in ogni modo e maniera ad essere impresse su carta. Questo è ciò che si legge tra le righe di questo divertente e ironico libro, dove aspiranti scrittori cercano di trovare la strada verso la propria realizzazione. Una trama originale e accattivante, che tiene incollato il lettore alle pagine grazie a uno stile narrativo fresco, diretto, a tratti pungente e irriverente che riesce sempre a strappare a chi legge, a volte un sorriso altre volte una bella risata di cuore. Marco Roncaccia non racconta solo se stesso, ma le vicissitudini, le inquietudini, gli ostacoli e i dubbi che assalgono chiunque è intenzionato a vivere l'avventura del romanziere, trasformando questo libro, sicuramente non in maniera intenzionale, in una divertente bibbia per aspiranti scrittori. E come ogni testo sacro che si rispetti, anche questo libro ha la sua ""Genesi"""", un racconto geniale dove Iddio crea l'incipit, ma poi..."" -
La coesione delle molecole
«Forse non avrete la fortuna, come ho avuto io, di andare a spasso con un poeta. Ma a voi, lettori illuminati che avete tra le mani questo libro prezioso e fragile, basterà senz'altro leggere le sue poesie e guardare le sue fotografie per capire. Delle sue parole vi giungeranno la musica e i silenzi, del suo sguardo vi colpirà la penetrante profondità, dei passi vi resterà l'eco della loro leggerezza. (da ""A spasso con un poeta. A GG da MM"""", di Mara Matta) """"Gli atomi si diradano e non riconosci più le vecchie molecole [...] nuove molecole giocheranno la danza degli atomi"""". In questo gioco la scrittura svolge un ruolo fondamentale nel riavviare il processo, rappresenta quella spinta all'azione, alla vita, alla ricerca di un senso altrimenti inafferrabile: """"Basterà una matita nuova per ricominciare da capo, o crederlo"""". Non una penna però, affinché di nuovo si possa cancellare, correggere, e nuovamente ricominciare. Questi versi sorretti da onestà morale e nobiltà di spirito ci ricordano l'importanza dell'attenzione contemplativa, dell'osservazione rispettosa di se stessi e degli altri: """"Ora è tempo del gentile microscopio"""".» (dalla Prefazione di Maria Laura Gargiulo)"" -
Diario della natura. Antologia di artisti vari. Ediz. illustrata
"Insegnate ai vostri figli tutto ciò che noi abbiamo insegnato ai nostri: che la Terra è la madre di tutti. Tutto ciò che capita alla Terra capita anche ai suoi figli. Sputare a Terra è sputare su sé stessi. La Terra non appartiene all'uomo, è l'uomo che appartiene alla Terra. Tutto è collegato, come il sangue che unisce una famiglia. Ciò che capita alla Terra, capita anche ai figli della Terra."""" (David Servan-Schreiber)" -
Ottant'anni di racconti brevi. Tre generazioni di autori iraniani
Questo volume contiene 22 racconti scelti fra un centinaio raccolti in un'influente antologia che è stata pubblicata in Iran che abbracciano un arco temporale di 80 anni, da Sadeq Hedayat, considerato il padre della letteratura persiana moderna, a Fariba Vafi, una delle figure più significative del panorama letterario iraniano contemporaneo. Tre generazioni di scrittori, differenti per temi, tipologia e stili, ma tutti rappresentativi delle molte tendenze che hanno contribuito allo sviluppo della letteratura iraniana dei tempi recenti. Alla base della scelta vi è stato l'intento di fornire ai lettori una prospettiva attraverso la quale seguire l'evoluzione del racconto breve, che nei suoi molti aspetti è un genere molto amato in Iran. Oltre agli autori più noti, alcuni appaiono per la prima volta in Italia a riprova di quanto ancora c'è da scoprire nella letteratura iraniana contemporanea. -
La crepa. Tra le pieghe dell'esistere
Il periodo storico che stiamo vivendo ci apre una prospettiva assolutamente nuova, seppur in condizioni patogene, ovvero quella di considerare la sofferenza psichica come un processo interattivo permanente tra il proprio mondo interno e la realtà esterna, tra il proprio Sé e l'Altro da Sé. L'obiettivo di questo nuovo saggio di Massimo Scialpi è quello di poter offrire strumenti di riflessione per cogliere ulteriori e insperate strategie personali per affrontare le proprie problematiche senza sentirsene schiacciati, ma anche senza trascurare la valenza significativa di ogni passaggio pur doloroso dell'esistenza umana. -
Quartetto sabino. Racconti di una terra antica vista da un'americana
Le quattro novelle - una per stagione - che compongono Quartetto Sabino della scrittrice del New England Gail Spilsbury seguono le vicende dell'artista americana Julie Barrett, che ha cominciato una nuova vita negli oliveti della Sabina, regione storico-geografica dell'Italia centrale, situata tra Umbria, Lazio e Abruzzo. Julie scopre che in Sabina molto dipende dalle differenze culturali, che influiscono non poco sul giudizio che si dà al comportamento delle persone. Ma il tempo che vive nella Terra dei Sabini le insegna che deve fidarsi, come persona e come artista, del Genius Loci, inteso non solo come l'insieme delle caratteristiche naturalistiche, architettoniche, socioculturali, di linguaggio, di abitudini che caratterizzano un luogo, ma anche come «base per lo studio dei fenomeni concreti della vita quotidiana». Perché è solo in questo modo che si può realmente afferrare il Genius Loci, lo ""spirito del luogo"""" che gli antichi riconoscevano come """"quell'opposto"""" con cui l'uomo deve confrontarsi per """"abitare nella possibilità""""."" -
Lavori domestici-Domestic work
Natasha Trethewey identifica la sua missione all'inizio, in una poesia intitolata ""Tre fotografie"""", la cui ultima sezione descrive un gruppo di lavandaie nere. Nello sguardo calmo e senza sorriso di queste donne, si avverte non una supplica, bensì una sfida: testimoniare e dare un volto alle legioni di uomini e donne senza nome che hanno cucinato, strofinato, saldato, spalato, trasportato e piantato per un'intera nazione, contribuendo a trasformare il sognato paesaggio americano in realtà. Il mondo della poesia di Natasha Trethewey è popolato da afroamericani della classe operaia: donne e uomini neri che hanno costruito a mani nude il futuro delle loro famiglie e della loro razza."" -
Noi figli, noi padri. Due atti in dialetto monterotondese
Noi figli, noi padri di Osvaldo Scardelletti è tratto dal magistrale romanzo che egli stesso aveva dedicato ai tremendi eventi che accaddero a Monterotondo il 9 settembre del 1943, il giorno dopo l'annuncio dell'armistizio che avrebbe dovuto porre fine alla guerra. La notizia genera entusiastica commozione ma è cosa breve perchè ben presto si ripiomba nella cupa realtà di una nazione, di un paese sacrificati alle ambizioni belliche di un regime che ha saputo generare-anzichè benessere- paura, disoccupazione, fame, persecuzioni. In questo scenario di disperazione, un padre e un figlio sembrano trovarsi insieme per la prima volta, scoprendo finalmente aspetti sino a quel momento taciuti l'uno all'altro. Ma la tragedia, improvvisa, repentina, si abbatterà sulla scena. Noi figli, noi padri, nelle intenzioni di Scardelletti era un omaggio, un messaggio d'amore capace di svelare attraverso il rapporto reciproco tra i personaggi presi a modello, i sentimenti che animano gli uomini degni di tal nome. -
Per scommessa
Doveva trovare un riparo un ricovero che lo salvaguardasse. Da quella macina scriteriata di albe e tramonti. Vittorie e sconfitte. Disincanti al lume di candela. Era inseguito. Ma da chi? Cosa?... Perché? Nei fatti sotto minaccia... costante. Infrangibile. Tentacoli dalla fioritura vermiglia dilagavano. Con fogliame lattiginoso slargato e accogliente di aculei. La voracità della pianta carnivora della vita era inesausta. Inesorabile. Inestinguibile. Non si poteva che scappare in soffitta. Quella trepidante di passioni. In quella soffitta. Nel sole. -
Le migliori parole possibili
Danza per me stanotte Che non c'è luna Scaldami il cuore poggiato Su questa gelida sabbia Meravigliami col tuo canto Incanta i miei sensi Illuminami col tuo sorriso. Che questa notte Non mi facciano più paura E i mostri svaniscano. Perché tu sei coraggio e pace Un cuore nomade seduto Accanto al mio. -
L' allevatore di gorilla
I racconti de ""L'allevatore di gorilla"""" forniscono un affresco del Marocco sorprendentemente moderno. Sorprendono nello scrittore portegno la capacità di documentare e il suo cinismo, che non risparmia nessun ambiente, nessuna classe sociale. Lo scrittore si interessa alla vita in tutte le sue forme: dalla miseria più cupa fino alla ricchezza più ostentata, passando per l'umiliazione degli uomini e delle donne in lotta per l'acquisizione di un pezzo di pane, per l'ansia di soddisfare i bisogni di viaggiatori e turisti in cambio di qualche moneta. Le città e la loro gente sono il debole di Roberto Arlt. I suoi protagonisti sono interessanti: furbi mendicanti, spie, loschi affaristi, schiavi, maghi, contadini, trafficanti nonché donne affascinanti e misteriose, ingenue viaggiatrici, che sono forse le vere protagoniste di questi racconti. Leggendoli d'un fiato si ha l'impressione che Arlt abbia preso febbrilmente appunti scritti e fotografici. Il cinismo e l'ironia emergono grazie a particolari spesso macabri, dominati dal gusto di sorprendere e possibilmente spaventare, disorientandoci con l'estrema modernità delle scelte stilistiche e delle vicende descritte."" -
Al tempo della Partizione Testo inglese e fronte
Con il poemetto narrativo ""Al tempo della partizione"""", pubblicato in Gran Bretagna nel 2013, Moniza Alvi indaga la storia della famiglia paterna all'epoca della Partition, la divisione nel 1947 del subcontinente indiano in due stati indipendenti e subito nemici, India e Pakistan. Una separazione fissata nella sua memoria come """"qualcosa di profondamente irreale, o assurdo"""". Tornano in quest'opera i temo che Alvi ha spesso affrontato nelle sue opere precedenti come il multiculturalismo, l'identità, le migrazioni e il razzismo - temi che continuano a essere attuali e profondamente incompresi nel nostro tempo. Nel continuo scambio tra realtà e invenzione, la linea che divide India e Pakistan diventa per l'autrice il modo per indagare la vita e la morte, la realtà di quanto accaduto e la sua interpretazione, ciò che si può dire della storia familiare e quello che non si può."" -
La pratica della consapevolezza: sati nel Canone buddhista pali
Questo lavoro esplora il concetto di sati nella letteratura buddhista pali esaminandone le dinamiche attraverso i quattro strumenti della consapevolezza (satipa??hãna), riconosciuti come fattori cruciali nel sentiero (magga) buddhista per la liberazione (vimutti). Questo sentiero abbraccia la disciplina morale (sîla), la meditazione eo concentrazione (samãdhi) e la comprensione profonda (pa??ã). I quattro satipa??hãna appartengono all'area meditativa di questo triplice tirocinio, la quale poggia sulla disciplina morale e a sua volta sostiene la comprensione profonda, e sono descritti come ""il sentiero diretto alla fine della sofferenza"""".La piattaforma testuale dell'analisi qui condotta consiste nel corpus letterario dei Nikãya, vale a dire le cinque raccolte scritturali che rappresentano il cosiddetto """"Canestro dei discorsi"""" (Sutta-pitaka). La tradizione buddhista Theravãda attribuisce questi insegnamenti al Buddha stesso e pertanto li considera la massima autorità per la comprensione della filosofia e della pratica buddhiste. Nel presente lavoro si presta particolare attenzione alle esegesi offerte dai testi di Abhidhamma, dalla letteratura paracanonica e dai commentari."" -
Gli anni clandestini. Il cricket italiano dalla nascita fino al riconoscimento da parte del CONI
Venerdì 26 novembre 1980 nasceva l'Associazione Italiana Cricket. Il nostro Paese aveva appena vissuto il suo momento più drammatico culminato nella barbara strage del 2 agosto alla stazione stazione di Bologna. Una stagione plumbea cui sarebbe seguito. La nascita del cricket ha avuto luogo in quegli anni, sullo sfondo di un'Italia in evoluzione, trasformatasi in poco più di 40 anni da Paese d'emigrazione in destinazione per immigrati. Testimone di questa metamorfosi, il cricket traccia, in questo primo volume, l'inizio della sua storia, quella degli anni in cui la sua pratica rasentava la clandestinità. Con il tempo, lo scetticismo e l'ironia hanno ceduto il passo alla tolleranza ancor più che al consenso. Il gioco ha dipinto gradualmente il quadro di un'Italia diversa, un Paese multietnico da alcuni apertamente osteggiato e da molti non ancora del tutto digerito. La Nazionale, una squadra che non necessariamente la domenica va a messa, ha unito in un filo di continuità temporale, lungo 160 anni, gli iscritti all'AIRE, ai nuovi italiani. Le vittorie azzurre hanno dato lustro allo sport italiano oltreché credibilità al movimento. La strada da fare, tuttavia, è ancora lunga. -
L' eresia del male
Scrive Paolo Vian: «Manselli era convinto che l'eresia catara, una risposta all'eterno problema del male, abbia rappresentato la più grande sfida, la più insidiosa minaccia al cristianesimo medievale in Occidente. L'anti-Chiesa catara, con la sua organizzazione, con la sua capacità di persuasione, con la sua diffusione capillare, permeò molteplici espressioni della vita sociale, politica e culturale dell'Europa fra XII e XIII secolo (era cataro Farinata degli Uberti). Poi, agli inizi del Trecento, scomparve quasi senza lasciare traccia. Di fronte a questa sparizione, Manselli tornò a interrogarsi sul ruolo dei ""vinti"""" nella storia: al di là della sconfitta, quale fu la loro funzione? Il vincitore uscì trasformato dal conflitto: per vincere i Catari """"la Chiesa - scrisse Manselli - ha dovuto approfondire e rinnovare in direzioni precise il suo bagaglio culturale, ha dovuto modificare profondamente le sue strutture. Domenicani e francescani (...) sono una diretta conseguenza dei catari e non minore conseguenza ne è l'Inquisizione». «Ma più di tutto forse la Chiesa cattolica venne portata ad un riesame di sé stessa, a migliorarsi, a riformarsi, senza tregua, per due secoli»."" -
Etere d'inverno
«Egildo Spada - scrive Nicola Bultrini nella prefazione - affronta la materia del suo scrivere senza infingimenti, senza risparmio di energie. Non indulge in facili soluzioni, nulla concede all'intellettualismo letterario.» Come nella precedente raccolta ""Me apocrifo"""" (2012), Spada costruisce una sorta di autobiografia, viaggiando attraverso le esperienze di tempi e spazi per tentare di decifrare il presente. La sua poesia ancora una volta scava e dissoda la terra dura e pietrosa, e rovescia le zolle «per portare alla luce le radici più profonde» lasciandole respirare nell'aria del giorno. Attraversando con disinvoltura il tempo, lo spazio e differenti registri narrativi, Spada s'immerge «nella complessità del vivere, del vorticoso muoversi delle stagioni, nell'ammirevole tenacia di voler trattenere le immagini, salvarle dal vento più impetuoso, fermarle anche per un istante, coglierne il senso.»Recupera frammenti nel «tentare l'esperienza di una conoscenza». Come nell'arte più autentica."" -
Itinerario sui luoghi della Resistenza a Monterotondo
L'ANPI - Associazione Nazionale Partigiani d'Italia - aveva organizzato una marcia lungo i luoghi della Resistenza di Monterotondo in occasione del 76° anniversario del 25 aprile, per vivificare i racconti dei testimoni sui siti dove gli eventi più significativi si sono svolti, sia durante la storica Battaglia del 9 e 10 settembre 1943, che nelle diverse fasi della dura lotta partigiana contro l'occupazione nazista del territorio, fino alla sofferta e meritata Liberazione. Al fine di rendere più agevole ai partecipanti la conoscenza degli eventi e la loro portata, l'ANPI ha realizzato la guida ""Itinerario sui luoghi della Resistenza a Monterotondo"""". Si tratta - come ha detto Antonio Tedesco, presidente ANPI """"Edmondo Riva"""" Monterotondo - """"di una pubblicazione pensata per le nuove generazioni, gli studenti, i visitatori e per tutti coloro che intendono immergersi in un percorso storico 'emozionale', alla scoperta delle vicende che interessarono Monterotondo, Città dei due Risorgimenti e Medaglia d'argento alla Resistenza"""". Curato con meticolosità e passione da Valter Sbergamo, si tratta in realtà di un libro corale, grazie al contributo di tanti, a voler sottolineare che la Memoria è collettiva - condivisa, trasmessa e anche costruita dalla Comunità. """"Si tratta di una vera e propria guida, fortemente voluta dall'ANPI, che descrive la significatività delle tappe nelle quali è stato suddiviso il percorso di Resistenza"""", spiega il curatore. Con prefazione di Enrico Angelani, introduzione di Antonio Tedesco e copertina di Letizia Sbergamo. Nascita della Resistenza a Monterotondo L'esperienza che portò alla nascita del movimento resistenziale a Monterotondo si fonda sulle esperienze di lotta e sulla solidità della componente operaia presente nel quartiere dello Scalo dove vi erano diverse fabbriche di laterizi. Già nei primi anni '20, il territorio dello Scalo aveva visto molte adesioni ai neo costituiti Arditi del Popolo, nati per fronteggiare le squadre fasciste che operavano con inaudita violenza in tutta la nazione."" -
La cura. Il libro come salvezza dalla solitudine e dalla paura
La lettura può contribuire alla cura dell'anima. Marco Testi, critico letterario e comparativista, oltre che docente, ci conduce in un percorso in cui i libri rappresentano i fiori, i colori, l'acqua, l'incontro: percorso in cui talvolta è il deserto che deve essere affrontato, come in questo periodo in cui sono negati gli abbracci e la solitudine rischia di colpire persone in stato di debolezza, malattia, carenze affettive e solitudine. Alcuni libri più di altri ci posso aiutare a superare questo difficile periodo, a saperli leggere in un certo modo. Per esempio a metterli materialmente nella nostra libreria raggruppandoli per motivi, e non per generi, prima di leggerli. È così che Testi ci presenta diversi tipi di cura attraverso il libro. Gli autori citati sono solo alcuni tra quelli presenti in questo volume. la cura dell'amore, in cui emergono, tra i tanti, autori come Bassani e persino Giovanni Paolo II, con il suo La bottega dell'orefice. La cura nel raccontare, per se stessi e per gli altri, come spiega in un suo libro Franco Rella, o come suggerisce lo psicoanalista Erich Fromm. Vi è poi una cura nella lenta riscoperta di se stessi, e ci qui aiutano Elsa Morante o Walt Whitman o Tiziano Terzani. come ignorare le possibilità terapeutiche della poesia, quando è davvero poesia, quella per sempre, se si leggono ad esempio la Achmatova, o Cristina Campo, perfino un Leopardi riscoperto nel suo sorprendente aspetto religioso, senza dimenticarci del punto fermo Eliot. E poi c'è la terapia della riscoperta della bellezza nel cammino quotidiano, come accade a Joyce, o al Jack London che si interessa non più di eroi avventurosi ma del proletariato di Londra. Per non dimenticarci delle epifanie urbane di Borges. Ma molti stati salvati da una parola, da un brano contenuti in una canzone, quando questa canzone è tutt'uno con la poesia, come nel caso di Fabrizio De Andrè o Bob Dylan; e, se ne facciamo tesoro, anche la Storia con la maiuscola può esserci d'aiuto, se essa è attraversata da pensatori-scrittori che hanno coraggiosamente abbandonato mode e ismi per costruire speranze nuove: Rousseau è uno di questi, come anche la straordinaria scelta di Etty Hillesum di condividere con i suoi il destino di morte mentre avrebbe potuto salvarsi. E il mito può aiutarci? Sì, se lo si legge con la giusta angolatura, e allora ecco che qui possono aiutarci grandi studiosi come Paul Ricoeur o Carl Gustav Jung, oltre che lo straordinario Pavese de La luna e i falò. E ovviamente la cura per eccellenza, quella della speranza, se lasciamo parlare al nostro cuore Herman Hesse o Mario Pomilio, o un neurologo che può raccontare, avendo vissuto un'esperienza eccezionale, di realtà dell'anima. Per non parlare degli abissi di Dostoevskij o degli ""eroi"""" così simili a noi di Chesterton."" -
L' individualismo inautentico. Come l'uomo può essere ridotto ad atomo di un organismo sociale
È opinione molto diffusa che nelle società democratiche ed economicamente più sviluppate contemporanee sia presente una forma di individualismo esasperato. L'ipotesi che nel libro viene sviluppata è che ciò che viene etichettato come individualismo sia semplicemente una sorta di miraggio, un'illusione, la cui funzione è quella di favorire la progressiva riduzione dell'individuo umano alla condizione di molecola di un superorganismo: la società globale. L'individualismo, nato nella filosofia ellenistica e nel cristianesimo primitivo, nella modernità ha perso progressivamente, spinta dal nichilismo, il suo legame con la Totalità ed è stato esiliato nei confini dell'ego. Questo sta favorendo il tentativo dei superorganismi, generati dallo sviluppo dell'informatica e dell'intelligenza artificiale, di affermarsi come la nuova forma dell'umano e ridurre l'individuo a loro semplice molecola. Solo la riconquista di un individualismo autentico, nutrito da un rapporto vitale con la Totalità che può contare anche sulla scoperta da parte delle scienze fisiche della non-località/ Totalità, può annullare questa minaccia e consentire la sopravvivenza dell'umano individuale. -
Al tappeto. Tap out. Testo inglese a fronte
"Le persone nelle mie poesie a volte sono inventate, più spesso un amalgama di persone che ho conosciuto, persone che ho amato. L'obiettivo non è creare un modello a scala 1:1 della mia vita, ma creare, ogni volta, la rappresentazione più sorprendente di come ci si sente ad essere vivi""""."