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Io sono Atropo
Come reagire a uno stupro? È quello che si chiedono tre sorelle, di cui una omosessuale e apparentemente fragile. Con l'ispirazione derivata da un sogno e dalla mitologia, giungeranno a una conclusione inquietante che darà del filo da torcere ad un'irrequieta coppia di detective. Un incauto psicanalista, poi, si metterà suo malgrado sulla strada della famigerata ""Atropo"""". I personaggi di questa storia che trae ispirazione da fatti realmente accaduti si muovono tra le pagine di un diario/racconto all'apparenza onirico, ma che si rivelerà infine terribilmente reale. O no?"" -
Ospedali nella Toscana medievale
La più vasta ricerca dedicata agli ospedali della Toscana medievale. Dalle magioni degli ordini spedalieri agli ospizi comunali, alle più povere stazioni per pellegrini, pastori, viandanti. 1656 le entità censite nel repertorio e ben 1996 quelle citate. 88 fondi archivistici utilizzati. 116 fonti documentarie edite consultate e una bibliografia che si compone di 684 titoli. Per ciascun ospedale è stato eseguito o tentato un sopralluogo e condotta una campagna fotografica sugli edifici conservati nella fase romanica. -
Cosimo III e le «sinistre informazioni». Pietre medicee da S. Donato a Scopeto a S. Iacopo Sopr'Arno
Qualcuno, agli albori del 1700, suggerì al granduca Cosimo III de' Medici ""sinistre informazioni"""" su una congregazione che possedeva, da oltre un secolo, lo splendido monastero con chiesa di San Iacopo Sopr'Arno a Firenze. I Canonici Regolari di San Salvatore, detti comunemente scopetini, godevano di prestigio, ricchezze e privilegi via via accresciutisi dal primo quattrocento. Il monastero si trovava, sino all'assedio di Carlo V (1530), poco fuori le mura sul poggio di San Donato a Scopeto. Per evitare che l'edificio si trasformasse in alloggio per gli assedianti la Signoria ne ordinò l'abbattimento. Gli scopetini si spostarono in vari luoghi finché Francesco I non li stabilì a San Iacopo Sopr'Arno. Nonostante le traversie, non persero mai le loro ricchezze che anzi si moltiplicarono al punto da destare l'interesse di qualcuno molto vicino a Cosimo III."" -
Il risveglio di Fufluns. Il vino etrusco contemporaneo e la chimera delle origini della viticultura
Un'indagine dedicata al rapporto tra vini contemporanei e antichi Etruschi. Dall'Appennino tosco-emiliano alla Maremma laziale si distingue il tessuto di una ""civiltà del vino"""" che trova nel mondo arcaico uno dei suoi riferimenti fondamentali. Tra i nodi di questa rete si contano decine di vini caratterizzati da nomi di luoghi, divinità, concetti legati agli Etruschi. Con il pretesto di comprendere il fenomeno la ricerca volge a ciò che accomuna il sogno degli antichi a quello dei contemporanei: la """"suggestione d'Oriente"""" che risplende nell'anima del bevitore, il mistero delle origini dei preziosi vitigni e delle """"origini"""" in senso lato. Giungiamo così al cospetto di Fufluns, dio etrusco del vino con il suo seguito di amanti, sileni, demoni alati, pantere... con le ritualità iniziatiche che attraverso complesse rimozioni rivivrebbero in alcune consuetudini contemporanee."" -
Etruschi e rinascimento
L'affermazione del mito degli Etruschi nella cultura italiana ed europea avvenne nel Rinascimento. Gli eruditi diedero al nascente stato mediceo un fondamento ideologico comune che i ritrovamenti archeologici dei Grandi Bronzi valorizzarono e che permise a Cosimo I di definirsi Magnus Dux Etruriae. Cosimo incitò e favorì le tesi di Giovan Battista Gelli e Pierfrancesco Giambullari che attribuivano la fondazione di Firenze a Noè-Giano, identificando nell'arameo la lingua dei primi abitatori del mondo: da essa sarebbero derivati l'ebraico e l'etrusco. Era così sostenuta la remotissima antichità della civiltà etrusca e la preminenza degli Etruschi nei confronti di Roma. Le suddette ipotesi, accompagnate dal lavoro degli artisti, rappresentarono necessità identitarie e politiche relative a quel momento storico; ma esiste forse una realtà antropologica più profonda che lega gli antichi abitatori d'Etruria all'uomo del Rinascimento, riferibile al rapporto con un territorio dai caratteri eccezionali, all'ispirazione che ne deriva e non solo. Con un'esposizione divulgativa Enio Pecchioni ci aiuta a evocare questo affascinante filo conduttore e prepara il campo a ulteriori approfondimenti. -
Sei nei miei occhi
Una missione archeologica in una remota regione del vicino oriente indaga i resti di una città di cinquemila anni fa, mentre una guerra etnica imperversa sui territori circostanti. L'emersione del passato e la scoperta dei suoi segreti più profondi accompagna la regressione dei membri del gruppo verso elementi ancestrali; il ritrovamento di una stele che fornisce risposte a domande fino a quel momento insolute scatenerà le passioni e il desiderio di riscatto di uomini e donne. -
Le lunghe guerre tra Fiesole e Firenze. Storia e leggenda di un'antica rivalità
Non è facile immaginarlo ma in un'epoca remota Firenze e Fiesole furono acerrime rivali e quel breve territorio tra esse compreso, oggi rinomato per i suoi colli e le sue ville, fu teatro di dure contese militari. Le guerre ebbero fine solo nel XII secolo quando la città sull'Arno sottomise definitivamente la sua vicina, non senza serie difficoltà. Per comprendere le ragioni di queste tensioni dobbiamo ripartire da un tempo leggendario, quello di Atlante o del Re Fiorino, fino ad incrociare personaggi storici come Catilina e Cesare. Quest'ultimo avrebbe persino dato il nome al colle fiesolano che più sovrasta Firenze: Monte Ceceri. E proprio su quel colle, nel medioevo, i fiorentini eressero il forte da cui riuscirono a piegare l'antica rivale, a suon di bombardamenti e incursioni. -
San Fausto martire. L'arrivo delle reliquie e la genesi del culto
Prodotto da Gruppo Salingolpe. San Fausto martire è venerato a Castellina in Chianti fin dalla seconda metà del Seicento e, dal XIX secolo, come santo patrono. Ben presto fu accolto dai castellinesi con immensa devozione e ogni anno, la seconda settimana di settembre, tutta la comunità si riunisce per rendere religioso omaggio ai resti mortali del santo-contadino del Cerreto. Pochissimo sapevamo in termini storici dell'arrivo di queste reliquie, destinate sin da subito alla profonda venerazione. Il saggio storico è il risultato di un'attenta e analitica ricerca sulle antiche documentazioni locali, prodotte dalle soppresse compagnie religiose (secc. XV-XVIII) di Castellina in Chianti. Le ricerche condotte dal dott. Vito De Meo hanno permesso l'individuazione di documenti inediti, per la prima volta individuati e studiati, inerenti il culto di san Fausto martire. Chi esattamente della nobile famiglia fiorentina degli Ugolini donò a Castellina il suo protettore? Che ruolo ebbe nella società del Seicento? Come mai l'origine di san Fausto si colloca proprio al Cerreto e non in altra località? Questi e tanti altri aspetti. -
Le storie del Signor Abbraccio
Brevi racconti, pensati da una nonna per la sua nipotina, ma anche per tutti i bambini che un giorno diventeranno adulti. Una danza appassionante di colori, ambienti e personaggi diversi, regalata da una donna che ne conosce i passi. Età di lettura: da 5 anni. -
Del perduto e ritrovato castello di Malclavello in Chianti
Un mistero lungo più di otto secoli ha caratterizzato le vicende dell'antico castello di Malclavello in Chianti, documentato nel corso del XII secolo e considerato scomparso fino al suo fortuito rinvenimento nei boschi oltre Barbischio. Il castello infatti, perduto il nome originario, aveva assunto quello di Serravalle e le strutture medievali erano state inglobate nell'attuale casa colonica. Il presente studio storico-archivistico ed architettonico chiude il cerchio sulle vicende della fortezza, presentando, come in un ""giallo"""" le tappe di questa riscoperta. I documenti antichi e le strutture medievali del castello ci raccontano una storia affascinante, ricca di colpi di scena, ci permettono di conoscere e quasi di toccare con mano la """"vita"""" del fortilizio e dei suoi abitanti attraverso i secoli."" -
Dacia capta
Le legioni di Roma hanno varcato il Danubio, l'Imperatore Traiano vuole porre fine una volta per tutte al Regno di Dacia.Un villaggio di confine viene dato alle fiamme, due giovani fratelli sono separati nel corso della battaglia. Uno verrà fatto schiavo e condotto oltre le linee nemiche, l'altro partirà alla sua ricerca. Mentre il loro mondo tramonterà inesorabilmente, i due dovranno impegnarsi oltre ogni sforzo per non perdere tutto e potersi dire ancora uomini liberi. -
Diade
In una Toscana quasi irriconoscibile - accentuati i tratti più aspri e arcaici, sfumati i più canonici e rinascimentali - si ambientano le storie di due donne, Carla e Carelle, distanti più di mille anni eppure così simili. Carla, trentenne intellettuale, ottiene dalla strega del paese quella maternità che dovrebbe stabilizzare un'esistenza lavorativa e affettiva ancora precaria. Carelle, adolescente di stirpe longobarda, suggestionata dalla religione dei ""romani"""", insegue il sogno di una nuova immacolata concezione. Anche per lei sarà fatale l'incontro con una piccola strega. Entrambe donne """"di forte volere e valore"""", cercano di decidere il proprio destino, sottraendosi all'angustia cui intollerabili condizionamenti sociali le sottopongono, attraverso la maternità, atto creativo supremo, nuovo peccato originale. Come tale, però, carico di nefaste conseguenze."" -
Confidenze sotto un pino ramacciuto
Dario è in pensione e decide, su consiglio della sua figlioccia Emilia, di andare ad allietare gli ospiti di una casa di riposo con la lettura. Da questi incontri si dipana la storia dell'amicizia tra due bambine e quella dell'amore che lega un uomo a due donne. Le memorie, le solitudini e i pensieri inconfessabili riaffiorano, danzando nei sentieri delle scelte della vita. Ci accompagna vigile un ""pino ramacciuto"""", che nella sua lunga vita ne ha ascoltate e custodite di conversazioni sentimentali... Orgoglioso, ha protetto sotto la chioma le pagine di un quaderno faticosamente scritto, attraverso rapide lacerazioni e frasi tenere e fresche, abbandonate talvolta ai piedi del suo stesso tronco."" -
Orfeo. Euridice. Hermes
Riprendere Orfeo. Euridice. Hermes in traduzione, dopo alcune storiche versioni che hanno caratterizzato con risolutezza l'impatto di Rilke in Italia - da Leone Traverso e Vincenzo Errante, a Antonio Prete, passando per Giaime Pintor e molti altri - sarebbe impresa vana, addirittura sfrontatezza, se non si avvertisse un'urgenza ulteriore, simile a quella che ha animato una traduzione dei Sonetti qualche anno addietro. Rinnovato interesse che mette in relazione la scrittura rilkiana con alcuni tratti del pensiero psicanalitico in merito non solo all'impatto della pulsione di morte - di cui la narrazione del poemetto è illustrazione -, ma soprattutto quel motivo orfico che lavora ogni storia d'amore. Amore possibile perché impossibile e fallimentare - tanto reale e urgente da mancare la presa e divenirne l'emblema: come nel transfert e nella traduzione (che per Freud, e non solo, hanno stesso nome: Übertragung). -
Il galateo istituzionale. Quando la forma è sostanza. Il comportamento formale nelle istituzioni e nelle aziende
Il comportamento formale nelle istituzioni e nelle aziende Come attuare un comportamento istituzionale -
Vademecum del cerimoniale. Le regole fondamentali del cerimoniale moderno. Tratte dal famoso manuale dello stesso autore. Ediz. ampliata
Il testo è una sintesi scrupolosa, attenta e ragionata del volume sopra ricordato e costituisce una guida di rapida consultazione in grado di fornire in maniera precisa e concisa tutte le principali nozioni inerenti al cerimoniale. È un testo che fornisce le regole fondamentali e il modo con cui trasferirle nella realtà operativa di tutti i giorni. Si tratta, in definitiva, di un testo molto più breve di quello originale pur riportando i suoi elementi cardine: contiene, cioè, solo quelli principali per chi deve organizzare eventi o manifestazioni ufficiali e di lavoro. È un testo che interessa tutti gli appassionati del settore e, in particolare, risulta essere una guida indispensabile per tutti i dirigenti e funzionari di relazioni esterne o di uffici di direzione di amministrazioni pubbliche e private, di imprese, di enti, di organismi e a quanti comunque hanno interesse a mantenere relazioni corrette. Inoltre è utile anche per tutte le cariche elettive (sindaci, presidenti di comunità montane, province e regioni, deputati, senatori ecc.). -
Il cerimoniale. Il cerimoniale moderno e il protocollo di Stato. Regole scritte e non scritte. Ediz. ampliata
Regole scritte e non scritte. Manuale per le istituzioni, la pubblica amministrazione, le relazioni esterne di impresa e il marketing e per le cerimonie di matrimonio, battesimo con regole di bon ton. -
Il volo dell'anima. Incontri ravvicinati tra scultura e poesia
Due artiste e due poeti si confrontano per dare vita a un libro in cui l'arte, in senso lato, cerca - con un ""linguaggio"""" diverso - di fornire al mondo uno strumento in più affinché ci si possa avvicinare alla semplice complessità o, se volete, la complessa semplicità della vita."" -
«L' anime che son di fama note». Cronache , eventi, conflitti, personaggi della Divina Commedia
Lo studio segue un percorso a ritroso rispetto al viaggio di Dante: nel poema i fatti sono proiettati in una prospettiva ultraterrena, che ne evidenzia l'esemplarità mediante la punizione o il premio divino; nella ""rilettura"""" gli eventi vengono riportati sulla terra e riacquistano il senso dei capitoli di una narrazione storica ricca di umanità. Ne deriva un quadro d'insieme della realtà italiana al tramonto della civiltà comunale, in cui s'intrecciano ambizioni, dissapori personali, faziosità politiche, tradimenti, insieme ad atti di magnanimità, di virtù esemplari, di virile coraggio, che costellano il complesso cinquantennio compreso tra la battaglia di Montaperti (1260) e la morte di Arrigo VII (1313)."" -
L' estro del gusto. Giuseppe Maglione, artista della pizza sostenibile
Una conversazione, a maniera dei ""Dialoghi"""" di Platone, tra il critico dell'arte sostenibile Marco Eugenio Di Giandomenico e l'artista della pizza Giuseppe Maglione, che diventa una sorta di sceneggiatura di un incontro ambientato a Los Angeles e a Milano, occasione di confronto umano e teoretico sul tema dell'estetica del food e in particolare della pizza, questione quanto mai attuale nel dibattito dell'arte contemporanea. Il curatore Marco Eugenio Di Giandomenico, il musicologo Roberto Favaro e il fotografo Roberto Rosso, docenti dell'Accademia di Belle Arti di Brera di Milano, intervengono sugli aspetti creativi e di valorizzazione territoriale dell'arte culinaria, nonché sulle connessioni tra food e altre arti applicate e non, esplorando le capacità conoscitive del senso del gusto, indebitamente all'ultimo posto tra i cinque sensi nella tradizione filosofica da più di duemilacinquecento anni. Il lighting designer Filippo Cannata indaga il binomio pizza e luce con un'affascinante riflessione, anche per immagini, che trova la sua origine nelle emozioni estetiche suscitate dai piatti di Giuseppe Maglione.""