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L' asino Giacchino
Di incontrare un asinello per strada proprio non me lo aspettavo! Al protagonista della nostra storia capita di incontrare un asinello che gira solo soletto per le strade del paese. Tra i due nasce subito un'intesa e l'asino, che si chiama Giacchino, racconta all'amico umano la sua storia e, soprattutto, gli rivela i dettagli della missione che deve portare a termine... Una delicata storia di Alessandro Petruccelli che, dopo ""La mucca Sposella"""" e """"L'uomo solo e la formica"""", continua a indagare il rapporto che lega esserei umani e animali alla luce del mutuo rispetto. Età di lettura: da 7 anni."" -
Luci di Natale
Due racconti sul diverso modo di vivere l'attesa della Vigilia di Natale, introdotti da una poesia di Edmond Rostand. ""Il dono di Natale"""" di Grazia Deledda è ambientato nella Sardegna dei primi del Novecento. Dopo la messa della Vigilia, i cinque fratelli pastori festeggiano, davanti al focolare dell'umile casa, il fidanzamento dell'unica sorella consumando carne arrosto, focacce e una torta di miele. """"A.D. 2953"""" è un racconto distopico in cui un nuovo ordine mondiale ha preso il potere sulla Terra. La razza umana, sfidando le leggi di natura e sostituendosi a Dio, è diventata immortale. C'è ancora, però, una frangia dissidente e una luce di speranza. Seppur così apparentemente lontani, un filo rosso lega i due racconti che, nel finale, ci svelano che il dono più grande è il miracolo della vita."" -
Quando arrivarono i tedeschi
"Quando arrivarono i tedeschi"""" è una raccolta di racconti brevi sulla guerra. Ma non la guerra combattuta nei campi di battaglia. È la guerra delle retrovie, come quella del partigiano Matteo che, prima della sua fucilazione, intona """"La forza del destino"""" di Giuseppe Verdi. È la guerra di chi è rimasto a casa, delle donne che vanno a lavorare nelle fabbriche al posto dei mariti o a lavare i panni al fiume. Di un bambino che, impotente, assiste all'esecuzione di due soldati tedeschi. Di una giovane che aspetta con trepidazione il ritorno del suo innamorato dal fronte. Uno sguardo sulla vita della gente comune che, nonostante la guerra, trova la forza di tirare avanti." -
Che cavolo vuoi? Ricette del cavolo
Qualche anno dopo la sua prima uscita, ""Che cavolo vuoi?"""" torna a presentare agli appassionati di cucina il suo prezioso, onesto bagaglio di sapienza in fatto di brassicaceae. Dedicato a tutti gli amanti della cucina equilibrata e schietta, il testo propone - con un linguaggio preciso, ma uno stile vivace e diretto - notizie storiche sull'uso del cavolo e dei suoi simili, un elenco ragionato delle varietà corredato delle relative proprietà medicinali, una serie di consigli per l'utilizzo in cucina. Cuore del testo sono le tante ricette ideate e sperimentate dagli autori, con la consulenza di esperti: ce n'è per tutti i gusti, incluso qualche classico etnico rivisitato (come la paella vegetariana), non mancano spunti insoliti come le istruzioni per preparare la marmellata piccante di cavolo. Da provare senz'altro, come pietanza catartica, l'Incavolata!"" -
La supplica di Brahma
"La supplica di Brahma"""" è 'la struggente preghiera mistica' con cui Lamberti si fa 'macchina da scrivere dell'universo'. L'autore """"trascrive il suo itinerario affettivo, le sue pene d'amore perdute, la sua personale scoperta delle quattro 'sofferenze' della vita, proprio come il giovane principe Siddharta uscito un giorno 'dal palazzo reale della nostra autoillusione', perché 'cogliere la bellezza del suo momento fiorito è la via della liberazione'. """"Mi strugge l'idea, seduto davanti al mare, che sono io quell'onda che ritorna uguale.""""" -
La vigilia di Natale
La stessa città fa da sfondo ai due racconti: la Milano di fine Ottocento di Camillo Boito e la Milano di oggi di Patrizia Violi. Prima c'era l'omnibus, adesso c'è la metropolitana. Molte cose sono cambiate col passare del tempo, altre invece sono immutabili. Come, per esempio, la solitudine che può provare un uomo, camminando per le vie deserte e nebbiose, mentre dalle sale da pranzo delle case riecheggiano le risa festose delle famiglie, riunite intorno alla tavola per celebrare la vigilia di Natale. Età di lettura: da 8 anni. -
Anche Francesco le diceva. Una riflessione sociolinguistica sull'uso delle parolacce
Tutti diciamo le parolacce, chi più chi meno. Anche Francesco, il poverello d'Assisi, le diceva, come testimoniano i suoi Fioretti. Eppure le parolacce sono considerate un vizio spregevole (e il dispregiativo è presente già nel termine stesso) e di basso livello, da cui ci si vorrebbe liberare per essere più ""civili"""". La pensava diversamente il neurologo britannico John Hughlings Jackson (1835-1911) che sosteneva: """"Colui che per la prima volta ha lanciato all'avversario una parola ingiuriosa invece che una freccia è stato il fondatore della civiltà"""". Sembra, tra l'altro, che tale aforisma sia stato fatto proprio da alcuni politici italiani che della parolaccia hanno fatto la propria cifra espressiva. Queste breve riflessioni sociolinguistiche sull'uso delle parolacce guardano alla questione delle """"male parole"""" come a un dato di fatto e ne valutano gli effetti nella comunicazione, ponendo una particolare attenzione all'aspetto culturale. Con un'ultima, impellente, domanda: se le parolacce fanno parte della cultura di un popolo, come mai nelle grammatiche italiane per stranieri, e non solo, sono un argomento tabù?"" -
Due compleanni e una città
Due compleanni e una città è il racconto ampiamente autobiografico di un uomo che, giunto ormai alla piena maturità, pensa al suo passato e medita sul suo presente. La storia, raccontata in prima persona, si articola in una serie di brevi capitoli che costituiscono altrettanti scorci efficaci e poetici, imperniati sul motivo centrale del contrasto campagna-città; da esso poi scaturiscono altri conseguenti dualismi, come passato-presente, terra-industria, miseria-agiatezza, tutti motivi caratteristici della crisi delle comunità di campagna. -
Al caffè. Conversando d'anarchia e di libertà
"Pur essendo l'ideale utile e necessario come faro che indica la meta ultima, la questione urgente è quella di ciò che si deve fare oggi e nel domani immediato. Noi vogliamo una società in cui ognuno abbia i mezzi per vivere come gli pare, ma nessuno possa costringere gli altri a lavorare per lui, nessuno possa obbligare un altro a sottoporsi alla sua volontà. Gli uomini non sanno come fare per essere liberi, o se lo sanno, non vogliono fare quello che occorre per liberarsi. E perciò restano schiavi. Ma noi speriamo che più presto che voi nol crediate essi sapranno e vorranno. Allora saranno liberi."""" (Errico Malatesta)" -
Dall'altra sponda
Alexander I. Herzen (1812-1870), arrestato ed esiliato dal regime zarista con l'accusa di essere un ""libero pensatore molto pericoloso per la società"""", trascorre la sua vita pagando per questa colpa. Fu fondatore della rivista clandestina antizarista Kolokol (La Campana). """"Quanto era in mio potere era di disubbidire, e ho disubbidito. L'uomo contemporaneo mi riempie di stupore: che indifferenza, che idee limitate, che assenza di passione e d'indignazione, che debolezza di pensiero: con quanta rapidità si consumano e si raffredano in lui l'entusiasmo, l'energia, la fede nella propria causa! Se siete soddisfatti del vecchio mondo, cercate di conservarvelo; è molto decrepito e non resisterà a lungo... Ma, se non potete sopportare di vivere in un'eterna contraddizione fra le idee e la vita, di pensare in un modo e di agire in un altro, allora abbandonate queste strade medievali imbiancate a nuovo, uscitene a vostro rischio e pericolo. Sono io davvero così inscindibilmente legato a quest'ambiente da non potermene liberare neppure quando me ne sono realmente allontanato, quando nulla ho da chiedergli, quando sono indifferente ai suoi doni?"""""" -
S.C.U.M. Manifesto per l'eliminazione del maschio
"In questa società la vita, nel migliore dei casi, è una noia sconfinata e nulla riguarda le donne: dunque, alle donne responsabili, civilmente impegnate e in cerca di emozioni sconvolgenti, non resta che rovesciare il governo, eliminare il sistema monetario, istituire l'automazione globale e distruggere il sesso maschile""""." -
Disobbedienza civile
Henry D. Thoreau (1817-1862), ribelle ai costumi avidi e corrotti del suo tempo, Avverso alla proprietà e all'utile materiale, abbandonò la civiltà per la Natura. Nel 1845 si stabilì in una capanna da lui costruita presso il lago di Walden per ""vivere una vita interiore"""", innocente e semplice, per una felicità terrena da cogliere nella libertà agreste. """"Disobbedienza civile"""" fu scritto da Thoreau nel 1849 dopo essere stato imprigionato per aver violato apertamente la legge: si rifiutò di pagare le tasse al governo degli Stati Uniti che finanziavano l'invasione del Messico. Atto di protesta contro ogni legge ingiusta: considerava la prigionia volontaria un male minore rispetto alla violazione della propria coscienza e dei diritti umani. Se una pianta non può vivere secondo la propria natura, essa muore; e così un uomo. Se un uomo è libero nel pensiero, libero nella fantasia, libero nell'immaginazione, in modo tale che ciò che non è non gli appare mai per molto tempo come ciò che è, governanti o riformatori incapaci non possono ostacolarlo."" -
La rivoluzione
"Lo schiavo non smaglia lentamente le catene, ma le spezza. In una società ove la sola fame costringe il maggior numero al lavoro, la libertà non esiste, la virtù è impossibile, il misfatto è inevitabile. Se tu, mortale, distendi la mano e la tua forza di là del confine che ti segnò natura, occupi dei prodotti della terra tanto che ne siano offesi gli altri esseri tuoi simili, e manchi loro la sussistenza, tu proverai il riurto loro; il tuo delitto è l'invasione, il violamento dell'ordine; la tua pena è la tua distruzione.""""" -
La conquista del pane
Lavorando ad abolire la divisione fra padroni e schiavi, noi lavoriamo alla felicità degli uni e degli altri, alla felicità dell'umanità. L'idea borghese è stata quella di perorare sui grandi principi, o, per meglio dire, sulle grandi menzogne. L'idea popolare sarà quella che tenderà ad assicurare il pane per tutti. E, nel mentre che i borghesi e i lavoratori imborghesiti si atteggeranno a grandi uomini nelle loro conventicole parlamentari, nel mentre che ""la gente pratica"""" discuterà a non più finirla sulle forme di governo, noi, """"gli utopisti"""", dovremo pensare al pane quotidiano."" -
La peste scarlatta
Fu il crollo completo, assoluto! Diecimila anni di cultura e di civiltà svanirono come bolle d'aria, in un batter d'occhio! Il mondo meraviglioso e possente che ho conosciuto, al tempo della mia giovinezza, è sparito, annientato. Io sono ora il solo superstite della peste scarlatta; il solo che conosca le meraviglie del lontano passato. L'uomo che fu già padrone del pianeta, padrone della terra, del mare e del cielo, l'uomo che fu un dio vero e proprio, è ritornato al primitivo stato selvaggio e conduce la propria vita lungo i corsi d'acqua. -
Padrone e servo
Non aveva voglia di dormire. Sdraiato sulla paglia, pensava. Pensava sempre alla stessa cosa, a ciò che rappresentava lo scopo, il senso, la felicità e l'orgoglio della sua vita: al denaro, a quello che aveva guadagnato, a quello che avrebbe potuto guadagnare in avvenire, al denaro che possedeva o guadagnava la gente di sua conoscenza, a come quelle persone avevano guadagnato e guadagnavano il loro denaro, pensava a come avrebbe potuto imitarli per guadagnare anch'egli dell'altro denaro, molto altro denaro. -
Il libro del piccolo Sven
Nella poesia, come nella vita, i piccoli devono sempre aspettare, perché i grandi non vogliono occuparsi di loro fin quando non sia venuta la loro volta. Il piccolo Sven crebbe accarezzato e adorato da tutti. Aveva lunghi capelli d'oro, e sua madre, in memoria della bimba che non era venuta, aveva l'abitudine di arricciarglieli; i riccioli incorniciavano il suo fine visetto, in cui brillavano due occhi d'angelo, di meravigliosa bellezza. Mai bimbo ebbe occhi più grandi e più profondi, con uno sguardo così precocemente meditabondo; mai bimbo ebbe una manina più delicata e fiduciosa, che s'insinuava in quella dei grandi, come sapesse ch'egli era dappertutto al sicuro, poiché ignorava che cosa fosse il male. -
Anarchia e prigioni. Scritti sull'abolizione del carcere
"Che cosa possiamo fare per perfezionare il sistema penale?"""". Niente. È impossibile perfezionare una prigione. Con l'eccezione di pochi trascurabili cambiamenti, non vi è assolutamente altro da fare che distruggerla. Il principio di fondo di ogni prigione è sbagliato, in quanto priva l'uomo della libertà. Fino a che si priva l'uomo della libertà, non si riuscirà a renderlo migliore. La libertà e la fratellanza umana sono gli unici rimedi da applicare alle malattie dell'organismo umano che conducono al cosiddetto crimine." -
Manifesto queer vegan
Che cosa significa dichiararsi vegano? In che modo il passaggio da una dieta carnivora a una vegana influisce sul senso della propria identità? Esistono tradizioni e convenzioni stabilite da lungo tempo che determinano ciò che mangiamo e come mangiamo. Il veganismo pone in questione nozioni preconcette su che cosa sia una dieta ""appropriata"""" e su come si debba vivere nelle società liberali occidentali contemporanee. Il veganismo si oppone alle caratteristiche fondamentali del modo in cui agiamo. Sfida il nostro sé."" -
Ce ne andremo in fila indiana
Andrea Argenti è ossessionato dallo ""spettro della libertà"""", che lo porta a disertare i luoghi comuni e le convenzioni sociali dominanti, accompagnandolo verso un esilio esistenziale e una marginalità fortemente voluti, ma in parte affannosamente subiti. Tutto ciò lo spinge a mettere per iscritto una sorta di testamento telematico, fatto di appunti sparsi e di considerazioni sulla fatica del vivere, sulla violenza e l'ipocrisia del potere e sul suo eterno amore mancato, la sfuggente """"O. dagli occhi della notte e dalle braccia arcuate"""". Al suo fianco, in questo tortuoso e solitario cammino, in questa ricerca inconcludente ma irrinunciabile dell'ideale, compaiono figure e situazioni molto diverse fra loro, che vanno dalla predilezione per i gatti randagi e per l'amato cane Robespierre al difficile ma tenero rapporto con la madre, dalla vicenda """"parallela"""" di un fuggitivo spagnolo all'incontro casuale e foriero di speranza con una prostituta di nome Eva.""