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Della felicità. Elogio di ciò che è buono
Cosa vuol dire la parola felicità? Perché continuiamo a usarla? Può esserci felicità nella Realtà? Salute, denaro, amore possono renderci felici? A cosa può servire la felicità? A cosa servono i suoi surrogati? Con queste e altre domande l'autore cerca di scoprire il rapporto tra il desiderio generale di felicità e la Realtà che nega tale aspirazione. -
L' elogio dell'anarchia di due eccentrici cinesi III sec.
Se non vi fossero lucchetti e chiavistelli, non vi sarebbero ladri, poiché nulla essendo protetto e nascosto sarebbe prezioso e desiderato, e non vi sarebbero dunque neppure i ricchi. Se non vi fossero ladri e ricchi, non vi sarebbero né prìncipi né sudditi, perché non servirebbero leggi per punire e onoranze per premiare. Non vi sarebbero allora le gerarchie, perché non ci sarebbe gloria per il nobile e infamia per il vile, e quindi la Società, prima e massima forma di corruzione e pervicace superstizione, sarebbe essa stessa del tutto vana. L'uomo allora ritroverebbe quel suo naturale stato di noncuranza, simile all'animale, all'acqua e al vento che scorre, contento del necessario, ossia del suo conformarsi al Tao nella non-azione, senza più nessuna distinzione tra intelligenza e stupidità, bene e male, bello e brutto, nel movimento spontaneo del proprio istinto, senza neppure l'intralcio dell'io. -
Ho ucciso il re. Storia di Gaetano Bresci
Il 29 luglio del 1900 l'anarchico Gaetano Bresci, un trentenne di origini toscane rientrato in Italia solo due mesi prima dall'America, uccide re Umberto I di Savoia sulla sua carrozza con tre colpi di rivoltella. -
I principi d'an-archia pura e applicata
Prima forma di Potere è l'attaccamento a ciò che si crede e si pensa, ai moti automatici della propria psiche, all'idolatria dell'opinione comune e delle ingiunzioni dall'alto, all'attruppamento in partiti politici e fedi condivise. La propria mente è il primo Trono e Tribunale, ed è al sovvertimento di queste istanze originarie che l'An-Archia è chiamata ad operare, come dispositivo di sabotaggio nello scardinamento delle sue macchinali procedure, poiché an-archico sarà disfarsi, separarsi, distaccarsi da ogni punto d'appoggio, da ogni pre-supposto, da ogni luogo di comando - il proprio egotico pensarsi «se stessi» in primis - e da ogni patto fiduciario con la proliferazione pandemica del Mondo. -
Messaggi rivoluzionari
Per me, non vi è rivoluzione senza rivoluzione nella cultura, ovvero nel nostro modo universale, nel nostro modo, a noi tutti, gli uomini, di comprendere la vita e di porre il problema della vita. Spossessare coloro che possiedono è bene, ma mi sembra meglio togliere ad ogni uomo il gusto della proprietà. In un mondo in cui la «cultura razionalista dell'Europa» ha portato la civiltà allo sfacelo, in cui persino chi pretende resistere è preda della «disperazione del macchinismo», Antonin Artaud fa le valigie, lascia l'Europa e s'imbarca per il Messico, in cerca di una cultura rossa, primitiva, indigena, magica, viva di un nucleo pulsante su cui possa fondarsi la Rivoluzione, che prima ancora d'essere una rivoluzione sociale deve essere una rivoluzione della mente poiché «la Rivoluzione più urgente da compiere è una sorta di regressione nel tempo». -
I quaderni del rifiuto 2006-2017
Una scrittura notturna, frantumata e singhiozzante, dà voce agli umori di una coscienza devastata e invasata dal sentimento del Nulla. L'insonnia, il tempo, la morte, le lacrime, la malinconia, la noia, la solitudine, il fallimento, la malattia, il suicidio, la necessità del ""no"""", la possibile-impossibilità della poesia si fanno materia di un'intima e contrastata riflessione mai disgiunta dagli imperativi di un quotidiano tremendo. Brani dispersi di una biografia lacerata denunciano una perdita immedicabile irrompendo in una narrazione franta e randagia, che fa di tutto ciò che è marginale il punto di osservazione privilegiato del definitivo crollo di tutte le strutture regolative del reale e dell'uomo nel suo esserci nel mondo. L'ossessione di un altrove sentito fin dentro le viscere dell'essere. L'esperienza di un esilio partecipato e vissuto dopo il naufragio di tutti i possibili e l'inconfessabile aspirazione: tentare di nuovo di vivere."" -
Meccanici i miei occhi nati in laboratorio. Dall'utero in affitto alla manipolazione genetica
Uno sguardo femminista radicale contro la riprogettazione del vivente: l'utero in affitto, la procreazione medicalmente assistita e l'ingegneria genetica. Le autrici, partendo dal dibattito sulla pratica dell'utero in affitto, sollevano dubbi e domande anche sulla procreazione medicalmente assistita che, con l'inseminazione in vitro, sposta la riproduzione umana dai corpi ai laboratori ove si manipola il vivente, riflettono sul sistema etero-patriarcale capitalista, lo sviluppo delle tecno-scienze, la condizione della donna, la salute umana, lo sfruttamento degli animali e del pianeta. La riproduzione artificiale degli esseri umani fa parte di un processo più ampio di assoggettamento, mercificazione e ingegnerizzazione tecno-scientifica del vivente; è uno degli aspetti più pericolosi della contemporaneità. -
Pam e Jim. Una preghiera americana
Jim Morrison era un poeta e viveva in simbiosi con la sua ispirazione. Le sue canzoni lo spingevano a indagare percezioni profonde, per questo nascono prima di tutto come testi scritti, flussi di energia trascendente fissati sulla pagina. Sarà Pamela Courson a insistere affinché Morrison riordinasse taccuini e carte per iniziare la sua produzione. Pam conosceva il lato più autentico di Jim e il poeta Morrison doveva proprio a lei buona parte della sua ispirazione. Questo incontro fu in grado di far deflagrare l'amore dei due amanti selvaggi, l'amore cosmico di Pam e Jim. ""La poesia non dice niente, elenca solo delle possibilità. Apre tutte le porte. E voi potete passare per quella che preferite."""" (Jim Morrison)"" -
L' inferno del politico. Del vuoto, dell'ozio e della non azione
Per occultare la sua violenza originaria il Potere si presenta come fenomeno naturale, ed in sostegno a questa menzogna si edifica la struttura psichica dell'«io». Se non vi fosse un «io» da plasmare con onoranze e castighi, si spezzerebbe, fin dalle fondamenta, quel rapporto duale tra il dominatore e il dominato. Perché senza sudditi non si danno padroni. Via suprema è dunque sottrarsi alla truffa del Potere distruggendo gli artifici e le protesi del proprio ego, per liberare l'individuo asservito, ridotto a «mezzo» in vista dei «fini» della Macchina. E questa distruzione si opera attraverso un ritorno alla ""vita selvaggia"""", alla serenità del non-agire persa a causa delle farneticazioni del pensiero che hanno messo il mondo a ferro e fuoco, perché il pensare è diventato volontà raziocinante di «nominare» e di «qualificare», di conoscere ciò che non si potrà mai conoscere, invece di restare quel «chinarsi su ciò che già conosce»."" -
Cagliosa
Giovanni detto Vangò ruba motorini per conto di un carrozziere e nel tempo libero gioca a calcio nella squadra del suo quartiere: il Rione Incis Club, formazione di dilettanti iscritta al girone C della Terza Categoria provinciale napoletana. Ventidue sono le partite del torneo, e ventidue sono i capitoli del libro, attraverso cui Giovanni misura i propri limiti e il suo abbrutimento, subendo l'inutile ferocia dei compagni di squadra, l'ottusità dell'allenatore, i vincoli di un'esistenza da schiavo. Qualcosa sembra cambiare il giorno in cui incontra una bella giornalista sportiva, la sua nuova, impossibile ossessione. Stimolato da un sentimento inedito, il ragazzo comincia a rendersi conto di dover evolvere. Ma come? Sullo sfondo, prosegue il campionato della Incis, tra risse, scorrettezze, acide rivalità, figuracce e futili rivalse. Non ci sono campioni né sportivi, e ogni personaggio rivela senza vergogna la propria deficienza morale. Ciononostante, lontani dai riflettori, su campi polverosi e invasi dall'erbaccia, Giovanni e compagni combattono per resistere alla forza centrifuga del non senso, per sopravvivere a loro stessi. -
L' ultimo scodinzolio. La morte degli animali
È solo un cane. È come se fosse morto un familiare. Queste due opposte reazioni alla morte di un essere vivente sono alla base delle domande che si pone questo libro. Come reagisce l'uomo al dolore e alla morte degli animali? E perché le reazioni umane sono tanto differenti? Partendo dallo stereotipo dell'animale sano e forte, si indaga sulle ragioni e sulla natura del legame che unisce l'uomo con un animale vecchio e debole. Si esaminano poi le cause e le ragioni del male che l'uomo provoca agli animali; ed infine, attraverso interviste a veterinari e visite a cimiteri per animali, ci si sofferma sul dolore dell'uomo causato dalla morte dell'animale e sulle strategie per elaborarlo e superarlo (dai riti più o meno religiosi alla decisione di adottare un altro animale) rivolgendo particolare attenzione alle difficoltà dei bambini. -
La danza del peyote
Sbarcato in Messico ed entrato in contatto con la rivoluzione sociale, Artaud, sentendo ben presto il bisogno di basi più profonde su cui poggiare lo «sconvolgimento universale delle anime», si inoltrò nelle montagne del centro del paese verso il popolo indigeno dei Tarahumara, in cerca delle fonti di una vera rivoluzione, quella che sappesse guarire l'uomo dalla malattia moderna del progresso e della tecnica. Iniziato al culto del Peyote, sarà per mezzo dei riti che riaccendono le forze generatrici dei Miti, nella dimensione onirica e allucinatoria della «Visione interna dell'Essere», che il segreto della Vera cultura, sotto il manto delle apparenze della realtà, gli verrà svelato. Artaud, come un profeta la cui voce stride ad orecchie impreparate, tornato in un'Europa malata, incapace di accogliere il suo messaggio di rivoluzione totale dello Spirito, verrà da essa suicidato in manicomio. -
Homo politicus
L'Uomo è un animale politico, dice Aristotele, ma se spesso con questa definizione si è data rilevanza solo al termine politico, con Valéry è invece l'animale che primeggia, poiché Homo viene osservato nella sua essenzialità biologica, scrutato nella sua psiche e studiato nelle sue reazioni più immediate e istintuali, quelle irriflesse, fonte sorgiva di quelle riflesse e ragionate. Quest'ultime - a discapito dell'immagine dell'essere razionale che l'uomo vuole dare di sé - sono tutt'altro che fondate sulla ragione ma poggiano, come le prime, sostanzialmente su «impulsi e rimozioni». Valéry in questi Quaderni mette a nudo la condizione umana, i suoi processi politici, il vivere societario, la costituzione delle masse e delle élite, dei loro reciproci scontri e accordi, in una danza feroce dai cui nessuno uscirà indenne. -
Della pigrizia
"Della pigrizia"""" raccoglie l'insegnamento dei più grandi oziosi della storia, da Seneca passando per Nietzsche fino a John Lennon (e tanti altri), attraverso i loro fulminanti aforismi. Necessario, come scrive Stevenson, per «rivalutare il significato di ozio dandogli la connotazione positiva di ricerca del piacere all'interno del difficile mestiere di vivere». Monito inascoltato dal mondo che, oggi più che mai, ci vuole tutti infelici inseguitori dei suoi falsi dogmi: lavoro, denaro, successo." -
Catastrofismo. Amministrazione del disastro e sottomissione sostenibile
In un periodo in cui è buona creanza stare al passo dell'ecologismo mediatico, si propone qui un'analisi politica del Catastrofismo di Stato e delle sue grandi imprese di inganno intellettuale: lo sviluppo sostenibile, il green-capitalism. Un'aspra critica rivolta non verso il facile bersaglio degli ""eco-scettici"""", bensì verso quelle """"anime buone"""" che, con parole d'ordine, facili slogan e la convinzione di avere la soluzione per """"salvare"""" il nostro Pianeta, anziché attaccare la causa del problema, ovvero la società industriale, col loro catastrofismo contribuiscono ad alimentare la paura e il terrore, leggitimando così, seppur inconsapevolmente, le strutture di controllo e di repressione che imporranno a tutti di risolvere l'emergenza in forma autoritaria, con l'alibi che «ne va della nostra soppravvivenza»."" -
Il monopolio dell'uomo
"Il primo animale domestico dell'uomo è stata la donna. Non posso ammettere che l'uomo sia l'essere ideale della creazione e debba servire da unità di paragone. La donna non è né superiore, né inferiore; è quel che è. E tale qual è non v'ha ragione ch'essa si trovi in condizioni inferiori.""""" -
Vani tentativi di vendere l'anima al diavolo. Ediz. integrale
"Vani tentativi di vendere l'anima al diavolo"""" raccoglie aforismi, rivelazioni scottanti e calembour, nonché verità ultime e definitive sul non senso della vita, tutto buttato su carta dall'autore nell'attesa che il diavolo si degnasse di comprargli l'anima in cambio di conoscenza, giovinezza eterna o perlomeno il talento di Paganini. Ma nulla. A quanto pare aveva di meglio da fare." -
Musica e orologi
Il romanzo di questi ""musicisti e orologiai"""" - trapiantati dall'Europa dell'est in Argentina -ha il ritmo breve e il gusto agrodolce delle storie yiddish. L'ironia non risparmia niente e nessuno, in particolare i temi """"seri"""" dell'esistenza: la religione, la morte, le disgrazie, la povertà, la famiglia. Una volta lette, le vicende dei personaggi non ci abbandoneranno più. I consigli della nonna per conseguire una perfetta immortalità, la fede socialista del nonno ateo e vegetariano, i litigi tra sorelle e gli anatemi della madre vanno a mescolarsi ai nostri ricordi, al nostro """"lessico famigliare"""", dandoci l'illusione di aver vissuto lì, nella Buenos Aires dell'ascesa peronista, irripetibile crogiolo di storie, conflitti e speranze. Al centro della scena una bambina osserva e racconta ciò che la circonda, con arguzia e sfrontatezza. Attraverso la sua voce l'autrice si fa gioco delle regole e dei codici sociali, descrivendo allo stesso tempo la brutalità che si insinua nei rapporti umani e familiari."" -
Spiriti ribelli
Il pastore Abild giace riverso in una pozza di sangue nella cripta della sua chiesa, il cranio spaccato da un crocifisso di bronzo. Ma l'autopsia parla chiaro: il pastore ha ingerito del veleno poche ore prima di essere colpito. Dunque un assassino esageratamente scrupoloso o due menti diverse che hanno seguito lo stesso disegno criminale? Sta al commissario capo della polizia di Copenaghen Rolf Greve, inguaribile sciupafemmine con il complesso di Edipo, risolvere il caso che la stampa ha già etichettato come ""l'omicidio del crocifisso"""". Con l'arguzia e il sarcasmo dell'ateo convinto votato a ben altre vocazioni - specie da quando il defunto pastore è stato rimpiazzato dall'avvenente Margrethe - Rolf Greve dovrà destreggiarsi tra gli intrighi che si celano sotto la coltre di moralismo e ortodossia imposti dalla Chiesa. Conflitti, segreti, amanti, gelosie, tradimenti e persino esorcismi si agitano in seno alla comunità in fermento per le elezioni del vescovo. Un mondo dove Chiesa e Stato coincidono e in cui i pastori si contendono il potere sulle anime adottando vere e proprie strategie politiche, tra brunch domenicali e liturgie a lume di torcia. Con """"Spiriti ribelli"""", Gretelise Holm inaugura una nuova serie di minicrimes che hanno come protagonista il commissario Greve, e svela una Danimarca a tinte forti in una lettura che concentra intrattenimento e suspense."" -
Desiderio su ordinazione
Olga è un'autrice di libri per bambini di origine ebraica, trasferitasi in Danimarca. Ha sessantacinque anni, alle spalle un passato segnato da una lunga serie di conflitti familiari e sentimentali. Durante una vacanza in Israele conosce Sammy, di quasi trent'anni più giovane, impiegato nell'albergo in cui Olga alloggia abitualmente, e inizia con lui una relazione. I due non hanno nulla in comune, nemmeno una lingua (Sammy parla solo ivrit e poche parole d'inglese), ma hanno sviluppato un codice privato fatto di complicità e seduzione, che nessun linguaggio verbale sarebbe in grado di restituire. Affascinato dallo sguardo di Olga, Sammy vi legge la profondità di chi vive una doppia esistenza fuori e dentro i suoi libri, mentre Olga riscopre grazie a lui l'amore fisico e il desiderio. La conoscenza dell'altro attraverso i gesti, la pelle, il corpo, diventa per Olga un'opportunità inattesa: affrontare i nodi irrisolti della sua vita e tornare a casa dopo aver compiuto il più importante dei viaggi, quello dentro sé stessa.