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Valpantena. Dal Vinum Raeticum all'Amarone. Venti secoli di stria della coltura della vigna e dell'arte di fare vino-Valpantena. From Vinum Raeticum to Amarone. Twenty Years of History of Vinicul...
Il libro in un accurato excursus storico, condotto da studiosi veronesi (Ugo Sauro, Giorgio Chelidonio, Giovanni Rapelli, Alfredo Buonopane, Gian Maria Varanini, Bruno Avesani, Fernando Zanini, Giuseppe Franco Viviani e Giovanni Zalin) presenta la lunga durata della viticoltura nelle valli Pantena e Squaranto, dimostrando come queste valli esercitarono nei secoli una funzione trainante nella viticoltura veronese fino ad assumere negli anni conclusivi dell'Ottocento e nel Novecento il ruolo di protagoniste della qualificazione produttiva della viticoltura veronese e veneta. Sono raccontati 20 secoli di vitivinicoltura: al tempo degli antichi Romani in Valpantena si produceva il famoso Vinum Raeticum apprezzato persino dall'imperatore Augusto e attualmente questa vallata è famosa per il pregiatissimo vino Amarone. Alla lettura dei testi si accompagna una ricchissima documentazione fotografica che illustra sia la peculiarità agricola sia le preziosità artistiche del territorio. La parte conclusiva del volume con gli scritti del presidente, Luigi Turco, del direttore, Luca Degani e dello staff tecnico (Lorenzo Caramazza e Stefano Casali) presenta l'attuale organizzazione della Cantina. -
I proverbi no' i è mati. Detti e sentenze della Lessinia
Oltre 1.700 proverbi, massime, sentenze, aforismi, modi di dire in dialetto, raccolti sulla montagna veronese in oltre trent'anni di ricerca; costituiscono il succo dei valori di un popolo, la summa dei suoi principi, l'esposizione della sua Weltanschauung. Sono relativi alle più varie occasioni, circostanze o attività e offrono, utili consigli, fondamentali norme di comportamento, opportune indicazioni. Al lettore di oggi possono risultare troppo legati soprattutto alla società rurale; ma se si considerano i bisogni essenziali dell'uomo, che nella gran parte restano immutati nei secoli, hanno ancora molto da dire anche all'uomo moderno. -
Ripensare Maastricht
Le forti difficoltà che si sono manifestate nella governance europea nel corso della crisi del 2008 e in quella del 2011 hanno trovato espressione emblematica nello stallo che, a lungo e di recente, ha messo in discussione la soluzione delle complessa vicenda della crisi della Grecia. I contributi raccolti in questo volume sono precedenti quest'ultima vicenda e segnalano l'esigenza, ormai assai sentita, di un ripensamento della governance europea senza, peraltro, trascurare i passi avanti che sono stati fatti in questi anni, in particolare con il nuovo ruolo assunto, di fatto, dalla ECB, dall'adozione dei meccanismi previsti dall'ESM, fino all'accordo in materia di Unione Bancaria. L'economia reale, pur invertendo la spirale recessiva iniziata nel 2008, non sembra mostrare, peraltro, i segni di un nuovo dinamismo, nonostante che i mercati finanziari attraversino una fase di relativa stabilità. Sono più di 26 milioni i disoccupati nella EU. Sono presenti spinte deflattive segnalate da un tasso d'inflazione inferiore all'1%. Le disuguaglianze di reddito stanno crescendo e il numero dei NEET non tende a diminuire nei paesi europei che più ne soffrono. All'interno dell'Eurozona aumentano le divergenze di crescita e benessere per i paesi della periferia. -
Sistema Ucraina
Grande esperto di sistemi istituzionali, Alessandro Figus si mette alla prova con una delle più importanti società post sovietiche: l’Ucraina. Essa costituisce una delle porte dell’Europa verso l’Oriente, la via di transito commerciale tra est ed ovestrnSistema Ucraina, che era già stato oggetto nella prima edizione di un approfondito studio da parte dell’autore, affronta una serie di passaggi storici necessari alla comprensione del presente e del futuro dell’Euroasia.rnDal punto di vista strategico l’Ucraina, così come la Moldova, assume così un’importanza fondamentale e rappresenta la reale frontiera tra gli slavi e i turchi, tra l’islam e i cristiani. rnAlessandro Figus, grande conoscitore di questo mondo, continua la serie sui paesi dell’Est e illustra con precisione, in un momento di grande incertezza e di difficoltà per molti sistemi politici ed economici sorti dalla dissoluzione dell’Impero sovietico, la società complessa ucraina, rnProprio in Ucraina vi sono stati grandi sforzi per superare la sua cronica instabilità economica, di fatto riflessa anche sulla vita politica interna, postasi alla ribalta internazionale con la rivoluzione arancione. In tale ottica la successiva accusa al suo simbolo Julia Timoshenko, ha accentuato il dilemma ucraino della scelta tra l’Unione Europea e il ritorno all’influenza russa.rnLa recente crisi politico-istituzionale, l’annessione della Crimea alla Russia e la guerra civile ancora in corso non hanno sciolto il dubbio. -
L' amministrazione Nixon e l'Italia. Tra distensione europea e crisi mediterranee (1968-1975)
Le elezioni presidenziali del novembre 1968 conducono alla Casa Bianca il repubblicano Richard Nixon. La nuova Amministrazione repubblicana, caratterizzata dall'importante presenza di Henry Kissinger, dal rafforzamento del National Security Council e dall'intenso lavoro dell'intelligence statunitense, annuncia l'ipotesi di un negoziato globale con l'Unione Sovietica. E in questo delicato scenario internazionale della distensione, ancora condizionato dalla tragedia del Vietnam, che i tanti attori della politica estera americana seguono e partecipano alla crisi del centrosinistra italiano, assistono sgomenti alla scissione socialista del '69, agli attentati di Piazza Fontana, si interrogano, talora con valutazioni antitetiche, sulle aperture di Aldo Moro ai comunisti (""la strategia dell'attenzione""""), sulle ipotesi di contrastare più attivamente l'avanzata del PCI, sul tentativo di Giorgio Almirante di rinnovare in senso democratico la proposta politica del Movimento Sociale e, infine, sulle oscure trame golpiste del generale Valerio Borghese. Basato su una documentazione largamente inedita, questo volume cerca di ricondurre al quadro mediterraneo le coordinate della politica dell'Amministrazione Nixon verso l'Italia. prefazione di Vincenzo Scotti."" -
Il nucleare. Come?
Il volume nasce dalla considerazione che è giunto il momento di abbandonare le guerre di religione: nucleare sì, nucleare no. In un mondo in cui la tecnologia ha un ruolo dominante nella competizione internazionale occorre disporre di tutte le tecnologie e, soprattutto, partecipare al processo di sviluppo delle innovazioni che le riguardano. Dire sì alla tecnologia nucleare non vuol dire convenire automaticamente sulla opportunità della sua adozione per la produzione industriale di energia. Questa scelta dipende da un'attenta valutazione delle condizioni che rendono fattibile e opportuno l'investimento sul nucleare rispetto alle altre fonti di energia. Discutere di questo aspetto è importante anche se fare del nucleare una questione laica non è facile, ancor più dopo le vicende del Giappone. I gravissimi incidenti delle centrali di Fukushima hanno modificato profondamente il quadro del nucleare determinando una pausa di riflessione di cui è difficile stimare la durata. -
Così doveva morire: da sacerdote! Perché è così che ha vissuto Monsignor Óscar A. Romero
In questo libro possiamo vedere l'anima del sacerdote Oscar Arnulfo Romero, come viene fuori dal suo diario spirituale: possiamo così essere testimoni del suo amore per la Chiesa e per il Vicario di Cristo, della sua devozione a Maria, delle sue lotte e le sue preghiere per vivere il suo sacerdozio. Poco prima della sua ordinazione, il seminarista Romero scriveva ""Quest'anno farò il grande abbandono a Dio! Dio mio, aiutami, preparami. Tu sei tutto, io sono nulla, eppure, il tuo amore chiede che io sia grande. Coraggio! Con il tuo tutto e il mio niente riusciremo a fare molto!"""" (gennaio 1940). Romero seminarista ha scritto note autobiografiche con riflessioni e preghiere che possono ispirare tutti noi, specialmente i sacerdoti e i seminaristi. Questo libro contiene ciò che è più intimo e importante per un sacerdote: la sua relazione personale con Gesù. L'uomo che sarà il salvadoregno più famoso al mondo si stava preparando per il ministero parrocchiale. In un'altra nota autobiografica ci introduce ad un'altra conversazione piena di fervore: """"Sono tornato e ho parlato con Nahuatlato, abbiamo parlato delle delizie di un parroco che addormentandosi la sera può dire: Signore, a te dedico tutto ciò che mi hai chiesto oggi"""". Presentazione di Monsignor Rafael Urrutia."" -
La mediazione. Profili giuridici
Il presente volume presuppone la conoscenza dello strumento conciliativo , di cui si danno per note struttura e finalità, ed ha lo scopo di divenire un memento per tutti coloro che, avvicinandosi alla materia, vogliono avere un quadro giuridico e pratico, completo ed efficace sul primo atto necessario all'instaurazione del procedimento. -
La cultura dell'incertezza. Fuzzy-logica-realtà-sanità-arte
Nella misura in cui le leggi della matematica si riferiscono alla realtà non sono certe. E nella misura in cui sono certe, non si riferiscono alla ""realtà"""". In tale antinomia A.Einstein descrisse l'incompatibilità tra l'idea di certezza e quella di precisione, ovvero la profonda crisi epistemologica che caratterizzò il pensiero scientifico del novecento: l'indeterminazione concettuale dei fenomeni, l'indicibilità di alcune asserzioni logiche e la vaghezza del rapporto tra mondo reale e mondo linguistico. A far seguito a tale rivoluzione paradigmatica, il tempo dimostrò presto i limiti della logica classica quale strumento inferenziale per descrivere la complessità della realtà. La logica fuzzy, valorizzando i paradossi e le ricorsività proprie della realtà, facilita la modellizzazione di sistemi complessi. L'autorevolezza della logica fuzzy risiede nella capacità di rappresentare la realtà mediante valori diversi dai semplici vero-falso, bianconero o 0-1, insite nella tradizione della logica classica, ma valutando tutte le sfumature di un mondo fatto principalmente di grigi, di verità parziali e di valori continui, anche di quelli apparentemente scollegati tra loro. Nel corso del testo, dopo una divulgativa introduzione ai principi della logica fuzzy, saranno affrontate in forma discorsiva alcune questioni, fortemente differenziate tra di loro, ma con in comune i caratteri propri della complessità del mondo..."" -
Intelligence. Un metodo per la ricerca della verità
Lo scenario del crimine si è fatto molto più competitivo e molte forme di business criminale si sono affermate grazie alla globalizzazione, prima fisica poi virtuale. Il mondo delle imprese si è ritrovato ad affrontare, nel volgere di pochi anni, nuove forme di minaccia e nuovi rischi, tutti conseguenza della globalizzazione. L'effetto della ""pressione"""" è stato il sorprendente numero di tracolli finanziari e dei casi di malgoverno aziendale (da ENRON a Parmalat per citare i principali) che ha spinto i legislatori a svolgere una funzione di supplenza nel governo dell'economia con tutta una serie di strumenti legati alla cosiddetta Corporate Governance (d.lgv 231/01, Serbanes/Oxley Act, 1.262/95) che, insieme ad altri vincoli normativi (quali ad es. il TU Privacy ecc. o le legislazioni legate al concetto di sviluppo sostenibile), sorti come strumenti di prevenzione, paradossalmente, sono stati portatori a loro volta di ulteriori rischi di natura legale. L'effetto finale, in uno scenario economico globale, ma con framework normativi non altrettanto globali, è stato quello di penalizzare le aziende dei paesi moderni. (Presentazione di Vincenzo Mastronardi, prefazione di Roberto Pennisi)"" -
Europa 2020. La sfida della crescita
Il Consiglio Europeo ha recentemente approvato ""Europa 2020"""", una nuova strategia decennale per l'occupazione e la crescita, che promuoverà la realizzazione di riforme strutturali. La strategia è incentrata sulla promozione delle industrie a bassa emissione di carbonio, l'investimento in sforzi maggiori per lo sviluppo di nuovi prodotti, l'accelerazione dell'economia digitale e la modernizzazione dell'istruzione e della formazione. In tal senso sono previste sette iniziative faro e cinque obiettivi quantitativi legati ai settori occupazione, ricerca e sviluppo, istruzione, povertà e cambiamento climatico. Il nuovo piano chiede ai governi di fissare priorità nazionali per aiutare l'UE a raggiungere i suoi obiettivi. I governi UE devono presentare i piani su come intendono affrontare le nuove sfide. Le performance verranno monitorate attraverso rapporti annuali diffusi a livello UE. Questa battaglia per la crescita e l'occupazione richiede un coinvolgimento al massimo livello politico e la mobilitazione di tutte le parti interessate in Europa, oggi ancor più necessario ed attuale, alla luce della recente """"crisi greca"""". La Fondazione Economia Tor Vergata CEIS offre in questo saggio una raccolta di punti di vista con esponenti accademici, rappresentanti dell'industria e delle Istituzioni sulle strategie per Europa 2020."" -
Un mondo in bilico. Atlante politico dei rischi e dei conflitti
L'attuale scenario internazionale è caratterizzato da profonda instabilità. Rispetto agli anni della Guerra Fredda il mondo di oggi sta mutando a velocità straordinaria e la sua evoluzione diventa di difficile lettura. Questa profonda trasformazione e l'emergere di tematiche sempre meno caratterizzate dall'ideologia e sempre più da valori ""pre-moderni"""", come quelli etnici, tribali o religiosi, stanno provocando insicurezza e instabilità in tutto il globo. Non vi è area del mondo che non abbia un conflitto in corso o uno latente, ma pronto a deflagrare: il Medio Oriente, l'Asia, l'Africa, praticamente nessun continente sembra oggi immune dal virus dell'instabilità e della guerra. Israeliani e palestinesi e una mano che non si stringe. La guerra in Afghanistan e i suoi tanti, troppi morti. L'Africa che non riesce a darsi pace e continua a manifestare le sue eterne contraddizioni. Fino al Sudamerica, afflitto dalla piaga, anzi dal dramma della criminalità e della violenza urbana. Ecco allora che il Mondo di oggi resta in bilico, sospeso tra spinte modernizzatrici senza precedenti e il riflusso verso forme di conflitto che di moderno non hanno niente. Questo lavoro intende pertanto illuminare questa situazione fornendo un'istantanea dei maggiori scenari di crisi e di tutti i rischi politici associati. Ogni contesto è stato sviscerato nelle sue dinamiche politiche e di sicurezza, ne sono state descritte le cause e delineata la possibile evoluzione."" -
Marketing thriller. Appunti di management per l'avviamento all'imprenditorialità
"Marketing thriller"""" è un testo d'economia e un giallo allo stesso tempo. La prima parte, il vero e proprio giallo, è una raccolta di casi aziendali, realizzati come indagini di un thriller e con tanto di finale mozzafiato. Nella seconda parte, invece, quella didattica, si affronta la teoria del marketing, con il rigore scientifico del fisico prestato da anni all'impresa, ai più alti livelli. I protagonisti, diversi e complementari, e la loro squadra integrano le loro competenze professionali con gli strumenti dell'investigazione poliziesca: il metodo deduttivo induttivo, l'intuito e la comprensione dell'animo umano, la percezione dei segnali deboli (i più pericolosi e striscianti), l'ostinazione e la curiosità, la pazienza e il coraggio di rischiare. I profili dei personaggi, direttamente ispirati alla teoria dei tipi psicologici di Carl Gustav Jung, gli scenari noir e lo svolgimento da action movie sono gli elementi della narrazione delle gesta di due detective molto speciali, che indagano nelle incertezze del mercato d'inizio millennio. La ricerca autentica è, in verità, quella dell'equilibrio necessario, come in una monade, fra l'etica del sistema e l'etica delle finalità dell'impresa." -
Tra Cremlino Gramsci e Togliatti. Percorsi del filologo
Riflettendo sull'ultimo scritto dedicato a Gramsci da Palmiro Togliatti, poche settimane prima di morire, si avrà modo di scoprire un tema attraente del quale finora ci si è scarsamente occupati. ""Gramsci, un uomo"""", l'articolo del 19 giugno 1964, è il ricordo dello sfortunato compagno che, se 'filologicamente' analizzato, appare in tutta la sua inattesa originalità nell'ordine dei rapporti tra i due leader del comunismo italiano. Uno scritto che rivela gli umani scrupoli di Togliatti per i servizi resi a Mosca, durante la travagliata stagione del Comintern, e il bisogno di ogni personaggio della storia di aprirsi a se stesso con coscienza vera, tesa a ripensare un passato non sempre limpido. """"... se chi ti fa del male aveva il dovere di aiutarti..."""" fu il tormento del prigioniero Gramsci, ma di riflesso anche suo, di Togliatti, se nel maggio del '37, appena morto il compagno, vorrà acquisirne con premura tutti i possibili scritti. L'articolo del '64 ci rivela dell'altro: il processo di un sentimento religioso che ci fa apparire un Togliatti diverso. A ispirare quell'ultimo scritto non fu soltanto il fatale presentimento della propria morte, ma anche e soprattutto un ritorno di coscienza che lo spinse a ripensare all'uomo Gramsci, per rendergli finalmente giustizia con uno scritto pervaso da sentimenti mai espressi nel passato."" -
La dissipazione. Venti anni di piccoli e grandi sprechi nel Belpaese
Questo libro è stato scritto nella sua stesura originale tra il 1992 e il 1994. L'autore lo ha opportunamente aggiornato con le necessarie integrazioni fino ai nostri giorni. Vede la luce solo oggi in quanto all'epoca fu ""rifiutato"""" da diversi editori perché troppo """"aggressivo"""". La denuncia che il libro contiene degli sprechi nel Belpaese era in sostanza prematura, non in linea con il conformismo che al tempo governava. Oggi i tempi sono maturati e forte spira si vento dell'antipolitica. Rimane all'autore il rammarico non del tutto sopito di questa uscita ritardata per la responsabilità di qualche pavido editore. Nel frattempo sono usciti diversi libri che hanno trattato il tema degli infiniti sprechi operati soprattutto da parte della cattiva politica. Il libro non contiene solo le dissipazioni del """"tesoretto"""" pubblico da parte della classe politica, ma allarga il raggio della sua osservazione anche ad altri settori della vita pubblica e privata, pur se l'autore sa bene che per questo ennesimo assalto alla diligenza poco o nulla si modificherà nelle cattive gestioni della cosa pubblica e nell'operoso malcostume; che è congenito alla vita stessa della politica che trova negli sprechi non solo i suoi privilegi, ma soprattutto il modo di finanziare i costi deila politica medesima. Qualcuno definisce questi sprechi i costi inevitabili della democrazia, ma se si guarda bene chi ne è l'incauto autore si scopre che si tratta degli stessi uomini politici, cioè la casta..."" -
Pax mafiosa o guerra? A venti anni dalle stragi di Palermo
Fin dall'Unificazione le strategie dello Stato Italiano per combattere la mafia hanno oscillato tra il ""convivere"""" e la messa in campo di """"azioni di guerra"""", mirate a combattere Cosa Nostra e a estirpare la cultura mafiosa diffusa in vaste aree del Mezzogiorno d'Italia. Al di là delle due condizioni estreme, si è determinata, spesso, una zona grigia nella quale si esprimeva l'intensità dello """"scambio"""" tra mafia, società e politica. Oggi si parla sempre più insistentemente della possibilità che, agli inizi degli anni novanta e nel pieno di una """"guerra"""" contro la mafia, vi sarebbero stati tentativi di una vera e propria """"trattativa"""" tra rappresentanti dello Stato e la mafia. E il tema dei rapporti tra Stato e mafia è diventato, alla luce delle inchieste della Magistratura, di nuova stringente attualità. Con il suo libro, Vincenzo Scotti, che è stato uno dei protagonisti della politica italiana nella stagione segnata dalle stragi di mafia, cerca di far comprendere quello che ha conosciuto e ha fatto nell'esercizio delle proprie responsabilità, interpretando, in modo rigoroso, i fatti accaduti attraverso documenti, analisi e valutazioni riferite a quel preciso periodo storico. Si confrontano, oggi, due possibili letture: quella giudiziaria e quella storico-politica. Il libro di Vincenzo Scotti, lasciando alle indagini dei giudici la responsabilità della prima, affronta la lettura storico-politica e il conseguente giudizio sul comportamento delle Istituzioni e della politica."" -
Dietro al filo spinato. Racconto di un sopravvissuto all'inferno nazista in Lettonia e in Polonia
"Romanzo-documento"""", incentrato sulla figura di un uomo ormai anziano che, narrando al suo psicanalista le drammatiche vicende della sua giovinezza, rievoca il suo passato nel ghetto di Riga, prima della guerra, e poi nei campi di concentramento di Kaiserwald e Stutthof. """"Dietro al filo spinato"""" è anche il resoconto fedele e accuratamente documentato del clima sociale e politico della Germania prebellica, del disfacimento e della caduta rovinosa di un popolo soggiogato dalla malia di Hitler. L'indagine approfondita dei ghetti e dei campi di sterminio dell'Europa orientale, dei quali ancora oggi si conosce molto poco, fanno dell'opera della Chabrier un unicum storico-letterario." -
I popoli indigeni alle soglie del terzo millennio. Quale modello di sviluppo?
Il libro fornisce un quadro conoscitivo sulla situazione dei popoli indigeni, della loro volontà di poter autodeterminare il proprio sviluppo e la propria crescita, della difesa dei propri diritti umani e delle loro culture e valori che si contrappongono al modello consumistico e incurante delle conseguenze ecologiche. Vengono tracciate le risultanze del dibattito avviato nell'ambito dei massimi Organismi Internazionali e, in particolare, dell'ONU, su sollecitazione dei numerosi movimenti di popoli indigeni che si stanno affermando in diverse parti del mondo. In concomitanza con il XX anniversario del Rapporto sullo Sviluppo Umano, è emersa la necessità, anche per i Paesi Sviluppati, di una misura dello sviluppo non totalmente basata sul PIL ma che tenga conto anche di altri fattori quali la qualità della vita e dell'ambiente, l'accesso all'istruzione, etc. Quale sarebbe l'esito della valutzione di questi popoli indigeni, cosiddetti sottosviluppati, se si dovessero cambiare i termini di riferimento? Il primo passo, dunque, sarà quello di disaggregare i dati a livello territoriale per tener conto anche di questi territori e di sviluppare indicatori appropriati alla valutazione. L'autrice, offrendo esempi concreti, inoltre, mette in risalto le incongruenze delle risoluzioni sugli Obiettivi di sviluppo del terzo millennio (Millennium Development Goals) che non tengono minimamente conto delle aspettative dei popoli indigeni. Prefazione di Antonella Cordone e Francesco Martone. -
Manuale di scrittura per la comunicazione. Come progettare, organizzare e gestire testi in modo professionale
Avere buone idee non basta: bisogna saperle comunicare. E, per farlo, bisogna avere gli strumenti concettuali giusti per scrivere un progetto accattivante e convincente. In poche parole, bisogna saper scrivere in modo efficace, agevole, all'altezza degli obiettivi strategici di comunicazione che l'autore si pone. Sia che si presenti il proprio progetto ad un consiglio di amministrazione, sia che lo si porga ai propri clienti, lo strumento antico e modernissimo di cui ci serviamo è la scrittura. Scrivere in modo professionale significa, infatti, conoscere i registri della lingua e le sue funzioni, le tecniche retoriche che permettono di enfatizzare alcuni concetti strategici; conoscere, in breve, le regole del processo comunicativo per cui si scrive rivolgendosi ad un destinatario ideale. In un mondo in cui il tempo per leggere i testi è una risorsa sempre più scarsa, bisogna imparare a catturare l'attenzione dei propri potenziali lettori. Questo manuale di scrittura per la comunicazione si prefigge di trasmettere le conoscenze inerenti la gestione, l'elaborazione e la progettazione scritta di testi. Dopo aver ragionato sulla scrittura, le sue caratteristiche linguistiche e semantiche, il manuale passa in rassegna diversi generi e registri di scrittura, e ne analizza le strategie comunicative fornendo indicazioni utili alla stesura del testo scritto. Nella seconda parte il lettore troverà spunti per migliorare le proprie competenze grazie a semplici esercizi di scrittura. -
Patto per l'Euro e crescita. L'austerità conviene?
Il Documento di Economia e Finanza contiene, oltre l'analisi e le tendenze della finanza pubblica, il Programma di Stabilità e il Piano nazionale delle Riforme, in esecuzione di quanto a suo tempo si erano impegnati gli Stati membri per consentire l'avvio del ""semestre europeo"""" e, in particolare del Patto per l'Euro, definito a Bruxelles dai Capi di Stato e di Governo. Nel corso del 2011 il Governo ha approvato un DL sullo sviluppo che esplicitamente si colloca all'interno delle azioni da realizzare per la competitività, nella logica del semestre europeo. Gli impegni assunti a Bruxelles sono stati un'occasione di riflessione sulle implicazioni non solo economiche ma anche istituzionali e politiche che sono legate al """"Patto"""". L'attenzione di tutti si è concentrata sulla manovra economica e sugli specifici provvedimenti da adottare per fronteggiare la crisi finanziaria e su come ridurre il deficit. Molto si è detto a proposito di interventi a favore della crescita ma, nella sostanza, si è trattato di un esercizio che ha lasciato il passo a quello più immediatamente urgente del confronto con l'emergenza finanziaria. Passato (forse) il momento più difficile, non dobbiamo comunque dimenticare che il problema di fondo dell'economia italiana è l'andamento della produttività, stagnante ormai da un decennio. Da qualche tempo ormai si è allargato il fronte di chi sostiene l'inadeguatezza delle politiche di austerità fiscale per combattere la crisi.""