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Come. Linee guida per una immuno-fenomenologia
Il fenomeno è ""un modo particolare di incontrare qualcosa"""", osserva Heidegger in """"Essere e tempo"""": l'idea di una immuno-fenomenologia sorge nel tentativo di dare una risposta a quest'enunciato tanto semplice, quanto enigmatico. Bazzanella cerca di estendere la concezione dell'immunologia al di là dei suoi confini specialistici e disciplinari, ma anche al di là del dispositivo medicalistico che sembra caratterizzare la modernità. Nello stesso tempo è in gioco un'idea paradossale di fenomenologia intesa come """"decostruzione"""" e """"interruzione"""", sulla scia del pensiero di Nancy, di Lacan (con le opportune distinzioni) e, soprattutto, di Derrida, e in un continuo dialogo a distanza con il pensiero di Husserl. Si apre un orizzonte in cui prevalgono nella loro capacità destabilizzante termini come """"impossibilità"""", """"aporia"""", """"non-senso"""", """"Altro"""" nonché avverbi quali """"forse"""" e """"come"""": se il fenomeno è """"incontro"""", questo si profila fallimentarmente come un rapporto senza rapporto e come la copertura immunitaria di questa impasse e di questo scacco. Il saggio si conclude con una """"messa alla prova"""" dell'immuno-fenomenologia in un confronto serrato con l'estetica di Kant: lo scopo è quello di pervenire, attraverso una revisione dell'apriorismo kantiano dello spazio e del tempo, ad un'accezione della matematica che consenta una prossima e auspicabile giunzione tra il sapere umanistico e il sapere scientifico."" -
Conoscere nel non conoscere. Appunti di dogmatica patristica
Una pretesa ha questo libro: contribuire, pur con tutti i suoi limiti, ad arricchire di Cristo. Perché ""quanti sono diventati ricchi di Cristo vedono senza vedere la bellezza indicibile di Dio stesso; ne afferrano senza toccare e ne comprendono senza comprendere l'immagine senza immagine, la forma senza forma, la figura senza figura, varia senza varietà, in una visione senza visione e in una bellezza senza composizione"""" (Simeone il Nuovo Teologo). Chi dunque si arricchisce di Cristo """"conosce, nel non conoscere"""", Dio stesso. Per essere ciò che vuol essere, il volume offre alcuni materiali per la fede: anzitutto e fondamentalmente, gli appunti di dogmatica che il protopresbitero G.S. Romanidis scrisse nel 1972, appunti - sul mondo e sulla Trinità, su Cristo e sulla chiesa - che rappresentano una sintesi dell'esperienza cristiana, così come è stata pensata e insegnata dal grande e scomodo teologo greco morto nel 2001; ma anche una serie di fitte note, curate dai traduttori, con cui essi intendono in qualche modo fondare o illustrare quegli appunti; un'appendice, infine, redatta dai monaci del monastero athonita di Koutloumousiou, che focalizza il nodo teologico centrale della trasfigurazione, che ha visto, nel XIV secolo, l'oriente e l'occidente ecclesiali schierati su fronti contrapposti."" -
La trappola dell'euro. La crisi, le cause, le conseguenze, la via d'uscita
Un'analisi che svela i motivi per cui le ragioni della crisi dell'eurozona vanno ricercate nell'appartenenza stessa alla moneta unica e nelle spinte alla libera circolazione di merci, servizi e capitali di cui è intrisa l'intera architettura dell'Unione Europea. Il testo descrive i nessi e i legami fra l'euro e la necessità di introdurre riforme regressive nel mondo del lavoro, fra il ""fiscal compact"""", le proposte per una nuova governance della UE. e le modifiche costituzionali in corso, fra la crisi economica e quella politica e dei partiti, e mette in luce le conseguenze di tutto ciò in termini di depauperamento delle condizioni di vita dei ceti medi e popolari, e di restringimento degli spazi di democrazia. Gli autori criticano le proposte di maggiore integrazione politica ed indicano la via d'uscita dalla crisi nell'abbandono della moneta unica e dell'Unione Europea, fornendo risposte chiare a tutte le principali obiezioni a questa proposta che finora sono emerse nel dibattito pubblico. Non manca uno sguardo al sistema politico attuale, ed alle novità che presenta, dalla nascita di soggetti politici potenzialmente in grado di scompaginarne gli assetti, al consolidamento di idee e proposte che da tempo stanno emergendo dalla società civile, come quelle incentrate sul concetto di """"decrescita""""."" -
La pittura raccontata ai ragazzi. Guida alla comprensione delle opere
Età di lettura: da 9 anni. -
Fantasma d'Oriente
Affannosa e straziante corsa contro il tempo, racconto di un frenetico pellegrinaggio di tre sole febbrili giornate alla ricerca delle tracce di un amore smarrito dieci anni prima nell'immensità di Costantinopoli, ""Fantasma d'Oriente"""", apparso nel 1892, è un capolavoro rivelazione di una sensibilità singolare e suggestiva. Immerso in un tempo onirico, è una ricerca di frammenti di passato, dell'immagine e dell'anima di una donna e una città egualmente amate, egualmente perdute, ancora presenti, già assenti."" -
Prospettive della crisi globale
La crisi finanziaria scoppiata nel 2007-2008 ha dato il via ad una recessione globale che si è abbattuta in particolare sugli Stati Uniti e sull'Europa e sta determinando un profondo cambiamento nelle loro strutture economiche, politiche e sociali, seguendo delle direzioni la cui origine può venir tracciata nelle scelte e negli avvenimenti che hanno caratterizzato l'importante cambiamento all'interno delle strutture e del paradigma economico dominante che è avvenuto nei primi anni '70. Mentre la crisi economica mondiale pone il pensiero sociale e politico di fronte a dei nuovi e centrali interrogativi riguardanti la necessità di ripensare radicalmente l'esistente e la costruzione di alternative possibili, l'ideologia e le prassi neoliberiste, sorprendentemente, continuano - dopo una parentetica messa in discussione ufficiale - a indirizzare le azioni degli attori e delle istituzioni economiche mondiali, ponendosi come l'unica modalità possibile di concepire e gestire i sistemi economici, nonostante i loro palesi e ripetuti fallimenti. I saggi contenuti in questo volume, scelti all'interno del numero speciale del South Atlantic Quarterly riguardante la crisi globale, esplorano queste tematiche da diverse prospettive disciplinari non strettamente economiche, mirando sia ad analizzare la narrazione dominante della crisi e dell'ideologia e della prassi neoliberiste, sia a mettere mano alla concezione di nuove alternative possibili e concrete all'ordine sociale, politico ed economico. -
Torniamo alla tavola. Sovranità alimentare e cultura del cibo
Denutrizione e fame affliggono ancora in misura inusitata e crescente una parte degli abitanti della Terra, mentre l'altra parte, che sfugge a questo dramma, si alimenta in maniera sempre più degradata dal punto di vista della qualità del cibo ingerito. Il passaggio dall'agricoltura contadina tradizionale all'attuale produzione industriale non ha mantenuto le promesse e il ""cibo"""" si è trasformato in """"alimento"""", impoverendo organoletticamente, biologicamente e spiritualmente le nostre tavole. I tecnocrati delle istituzioni internazionali del settore o delle grandi corporations alimentari teorizzano una azzardata e puramente quantitativa sicurezza alimentare mentre i contadini, riuniti nella più grande organizzazione della gente del campo di tutti i tempi, Via Campesina, presente in oltre 150 paesi, contrappongono loro il ben più adeguato concetto di sovranità alimentare. Biodiversità contro monocultura, saperi locali distillati nel corso di innumerevoli generazioni contro esperimenti di laboratorio non verificati nel tempo: uno scontro decisivo per il futuro della vita degli esseri umani. Le riflessioni che in questo libro ci giungono da due dei centri originari dell'agricoltura, il Messico e il Perù, patrie di oltre il 50% degli alimenti oggi consumati nel mondo, vanno però al di la di questo dilemma, sicurezza o sovranità e ci parlano di armonia e di rigenerazione alimentare, dove """"l'essere umano esercita una funzione in armonia con gli altri esseri della pacha..."""""" -
Senza insegnanti. Descolarizzare il mondo
"Ciò che distingue il rapporto autentico tra maestro e discepolo è il suo carattere gratuito. Aristotele ne parla come di 'una specie di amicizia morale, che non si fonda su patti stabiliti: si fa un dono, o qualunque altra cosa, come lo si farebbe a un amico'. Tommaso d'Aquino dice, di questo tipo d'insegnamento, che non può non essere un atto d'amore e di carità. È sempre un lusso per l'insegnante e una forma di svago (scholeio in greco) per lui e per il suo allievo: un'attività piena di significato per tutti e due, ma che non si propone ulteriori obiettivi."""" (Ivan Illich)" -
Aziyadé
Ci sono luoghi che commemorano uomini e uomini che consacrano luoghi; esseri umani veramente esistiti o semplicemente emersi da invenzioni narrative. La mistura è indecifrabile ed i suoi elementi reali o fantastici rimangono pervicacemente avviluppati: l'autobiografico sottende il racconto e il sortilegio creativo dà vita a nuovi personaggi. Le vicende, esperite o sperate, emanano un odore unico, inspiegabile con la semplice qualità dei suoi costituenti. Come il caffè turco che si beve e si mastica; metafora di esistenze sorseggiate che, sul fondo ritrovano, nei minuscoli granelli rosicchiati, l'essenza aromatica degli eventi trascorsi. Il libro ""Aziyadé"""" viene pubblicato nel 1879 sotto il nome di Pierre Loti (lauro rosa in lingua maori), pseudonimo adottato nel 1876 da Louis Marie Julien Viaud. L'opera un po' diario intimo, racconto fantasioso e taccuino storico- etnografico, secondo le formule più comuni del bildungsroman (romanzo di formazione), si svolge quasi per intero nell'antica Costantinopoli anch'essa divisa in tre quartieri: Pera (il passato da lasciare), Stambul (affascinante presente) e Scutari (ultimo rifugio, suggerito da Achmet, per il futuro)."" -
Come trovare, come cercare una prima verità?
Filosofo, poeta, teologo, Jules Lequier (1814-1862) lasciò la sua opera in eredità ai posteri in uno stato frammentario. Questo coraggioso e sconosciuto bretone è stato il difensore tenace di un solo pensiero: l'esistenza umana come libero arbitrio. Per questo precursore delle filosofie dell'esistenza, la vita è una prova, durante la quale spetta ad ognuno, grazie al proprio libero arbitrio, non ""divenire, ma fare, e, facendo, farsi"""". Questa libertà assoluta, che Lequier incontra spontaneamente durante l'infanzia, sarà eretta in età adulta come prima verità metafisica e morale. Nel 1848, durante gli eventi politici, occuperà il posto di un principio unificante, repubblicano e cattolico. Infine, nella solitudine monastica e l'isolamento, sarà oggetto di tormenti devastanti. Essa concluderà il suo viaggio nel febbraio 1862, dove l'aveva cominciato, nella baia di Saint-Brieuc."" -
Il monastero dei due San Giovanni
"Nonostante i venti di guerra, il Sinai rimane quella penisola magica dove l'acqua silenziosa delle rocce e l'Eterno possono sempre apparire in mezzo a un cespuglio infuocato. Due viaggiatori alla ricerca di avventure scoprono, in fondo a un'oasi, un misterioso monastero copto dedicato a una strana immagine """"bifronte"""". Qui trovano rifugio e si dissetano. Frate Giovanni, incaricato dall'igumene di prendersi cura degli stranieri, gli rivela che quel monastero è la ristretta arena dove si affrontano i due San Giovanni e i loro seguaci: quello d'inverno, quando la luce è più viva e più breve, e quello del solstizio d'estate, il Battista..."""" Questo romanzo è al tempo stesso una parabola sul dibattito teologico che oppone San Giovanni Battista e San Giovanni Evangelista, in cui la tradizione del sacrificio del Battista legato alla redenzione di Cristo ci appare tramandata a profitto di un'altra rivelazione più segreta: la divinizzazione dell'uomo, il culto dell'uomo che si fa Dio e non di Dio che si fa uomo. E a immagine dei suoi due eroi cosi indissolubilmente legati, la scrittura di Alexis Curvers è anch'essa una mescolanza di acqua e fuoco: non meno ardente che limpida." -
L' agenda
Chi voglia conoscere Trieste, deve passare da Ugo Pierri. La città è il protagonista assoluto di larga parte della sua produzione di pittore, poeta, scrittore, icastico fustigatore che grida dalle colonne del samizdat ""Ossetia"""". Ma non si pensi alla città di carta, in cui si ha l'impressione di non essere in alcun luogo, sospesa in una irrealtà cara ai fedelissimi propugnatori del mito, o alla città-cartolina dei castelli di Miramare e delle statue di Sissi per turisti in corriera. La Trieste di Pierri è gelida, spazzata dalla bora, oppure ammorbata da un'umidità tropicale, sempre nella stagione sbagliata, poco accogliente verso lo straniero e il povero, guidata dai burocrati delle sempiterne banche-assicurazioni, politici voltagabbana circondati da corti di portaborse, negozianti della buona borghesia che umiliano i dipendenti, in una sola parola: padroni. Alla figura del padrone fa da contraltare quella dell'uomo costretto a fare i conti con la propria inettitudine; l'antieroe per eccellenza cui è riservata solo l'opzione della resa incondizionata. La città-necropoli, o città-sanatorio, o città-lager, non è solo una città deformata dallo sguardo dello scrittore, è con buona approssimazione la Trieste in cui viviamo oggi: decadente, provinciale, immobile. Senza reticenze, ci fa vedere ciò che molti di noi non vogliono, o non sono capaci di vedere."" -
Dare di più ai padri per far avere di più ai figli. Perché i tagli alle pensioni e l'allungamento della vita lavorativa aggravano la crisi
Speriamo che non sia necessario soffrire così profondamente come accadde tra le due guerre mondiali, quando ci volle la disoccupazione di massa e la morte di milioni di persone per scoprire che la fiducia nel ""laissez faire"""", da un lato, e nei """"duci"""", dall'altro, era peggiore del male. Ma se, come la crisi che si protrae da trent'anni e il collasso finanziario del 2008 lasciano intravedere, la storia si ripeterà in maniera così becera, magari sostituendo ai dittatori che si avvalevano della violenza, dei leader che fanno leva sulla propaganda suasiva o dei tecnici che nascondono la loro incapacità dietro a formule salvifiche, vuol dire che, pur nel suo inguaribile ottimismo, Erich Fromm aveva pienamente ragione quando metteva in guardia la società moderna dalla spinta, intimamente radicata negli esseri umani, ad una """"fuga dalla libertà""""."" -
Una apologia degli oziosi-Del conversare e di chi conversa
"Il ragionamento adeguato a questo esercizio non può che essere breve e suggestivo."""" (Robert Louis Stevenson)" -
Il diritto alla pigrizia
"Oziamo in tutto, fuorché nell'amore e nel bere, fuorché nell'ozio."""" (Lessing)" -
Parigi non esiste
"attier dipinge una Parigi in sogno, che, per distinguerla da quella reale, chiama 'la falsa Parigi'; 'la più pura Parigi... la più vera Parigi... la Parigi che non esiste'. È uno spettacolo a quest'ora, nella sua cinta, far danzare il walzer a Babilonia al braccio di Memphis, far danzare la redowa a Londra al braccio di Pechino... Una di queste quattro mattine, al suo risveglio la Francia cadrà dall'alto vedendosi imprigionata nella cinta di Lutezia, di cui non costituirà che un trivio... L'indomani l'Italia, la Spagna, la Danimarca e la Russia saranno incorporate per decreto nel municipio parigino; tre giorni dopo le sbarre saranno retrocesse fino alla Nuova-Zemlia e alla terra dei Papuasi. Parigi sarà il mondo, e l'universo sarà Parigi. Le savane e le pampas, e la Foresta Nera non saranno che le piazze di questa Lutezia ingrandita; le Alpi, i Pirenei, le Ande, l'Himalaia saranno la montagna Saint-Geneviève e le montagne russe di questa città, ormai non più misurabile, piccoli monti per passare ore piacevoli, per lo studio e per il riposo. E ancora non basta: Parigi salirà fino alle nuvole, si arrampicherà di cielo in cielo, trasformerà i suoi faubourg in pianeti ed in stelle'. Queste prime fantasie saranno confrontate con le satire contro Haussmann di dieci anni dopo."""" (Walter Benjamin)" -
Rime dei nostri tempi
Francesco Veronese è un appassionato studioso e curioso nei confronti di ogni aspetto della vita non solo letteraria e negli ultimi tempi ha affrontato tematiche filosofiche ed esistenziali. Dette tematiche, tra pessimismo e spietata lettura della realtà contemporanea, ben traspaiono dalle poesie che questo volume presenta. Tratto originale e distintivo è la veste con cui le stesse vengono presentate: l'assoluto rigore formale (endecassillabi e struttura trobadorica) per esprimere la rabbia, la denuncia ed il dolore per le ingiustizie dell'oggi. Non mancano i passaggi delicati e tenerissimi sulle dolorose vicende private trattate col medesimo metro rigoroso eppure musicalmente cadenzato. -
Antisemitismo e nazionalsocialismo
I nazisti persero la guerra contro l'Urss, gli Stati Uniti e la Gran Bretagna, ma vinsero la loro guerra, la loro ""rivoluzione"""" contro gli ebrei d'Europa. Non solo riuscirono a sterminare sei milioni di bambini, donne e uomini ebrei, ma distrussero una cultura antichissima, quella del giudaismo europeo. Questa cultura si distingueva per una tradizione che incorporava una complessa tensione tra il particolare e l'universale; tensione interna che si duplicava in una tensione esteriore, che caratterizzava la relazione degli ebrei con l'ambiente cristiano circostante. Gli ebrei non fecero mai completamente parte delle società nelle quali vivevano; e mai, tuttavia, si trovarono completamente esclusi da esse. Ciò ebbe per gli ebrei delle conseguenze spesso funeste, ma talvolta molto fruttuose. Questo campo di tensione, in seguito all'emancipazione, si era sedimentato nella maggior parte degli individui ebrei. Nella tradizione ebraica, la risoluzione ultima di questa tensione tra il particolare e l'universale, è una funzione del tempo, della storia: l'avvento del Messia."" -
Le Elegie duinesi di R. M. Rilke. Ediz. italiana e tedesca
In questo scritto del 1930 Arendt e Anders rilevano una tensione teorica irrisolta nelle elegie rilkiane. Da una parte l'esistenza è ritenuta autentica solo se non è legata a un destino personale, se si dipana libera nel puro corso del presente priva di ogni coscienza dei propri limiti, come avviene nell'animale, nel bambino, nel morente, nell'amante e nell'eroe. D'altra parte il destino è condizione per essere poeta perché per ""dire"""" le cose - e così salvarle dal nulla - occorre porsi di fronte a esse. Trasformando il percepibile in impercepibile nello spazio interiore dell'anima, la parola poetica dona alle cose un senso, per quanto fragile. In questa tensione si svolge drammaticamente la vicenda dell'umano."" -
Appunti di viaggio alla scoperta di Verona veneziana. I giocastoria. Con gadget
Età di lettura: da 7 anni.