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Pittura rupestre. Testo spagnolo a fronte
"Pittura rupestre"""" è una raccolta poetica di Luisa Futoransky (a cura di Giorgia Delvecchio, testo spagnolo a fronte), nata a Buenos Aires nel 1939 ma da tempo risiede a Parigi. Futoransky è una delle voci più significative della poesia ispanoamericana contemporanea. “Pittura rupestre” (2014, Argentina) è il diciottesimo degli oltre venti libri di poesie pubblicati fra il 1963 e il 2020. Ogni testo di questo libro nasce da un cammino esplorativo, trae linfa dalla ricchezza polisemica delle parole, assorbe le risonanze dei significanti e ci restituisce un bagaglio di sensi liberati. Qui tutto parla della tensione fra le infinite possibilità del linguaggio e del pensiero umani e l’indicibile che rimane là in fondo e che rare volte sembra essere a portata di mano." -
Cose viste. Ediz. italiana e spagnola
L’opera di Felipe García Quintero (1973) è tra le più solide nell’attuale panorama della poesia colombiana, voce che si proietta in un contesto ispanoamericano più esteso e che entra in contrasto con le diverse poetiche degli autori della sua generazione per il tono austero e visionario della sua ricerca poetica. In “Cose viste” c’è un cuore che anima ogni cosa, come quando in un verso enigmatico l’autore scrive: “E come un sussurro batte il deserto dell’aria”. -
Prima della fine
Arricchita da un testo inedito dell’autore, l’edizione italiana di Prima della fine segna la nascita di SUR.rnrn""Prima della fine"""" è un percorso umano e letterario lungo cento anni, raccontato in maniera semplice e appassionata da Sabato, che intreccia costantemente la riflessione filosofica alla narrazione della propria vicenda umana: una storia segnata, prima ancora della sua nascita, dalla morte del fratello maggiore di cui prenderà il nome e, in anni recenti, dal dolore per la morte del figlio Federico; dalla formazione scientifica e dalle esperienze indelebili presso il Laboratorio Curie al MIT fino alla sofferta, e criticata, decisione di lasciare la fisica per dedicarsi alla letteratura; dalla passione politica agli incontri e le amicizie con Borges, Camus e Che Guevara. Corredato da un omaggio di José Saramago e da un testo inedito dell'autore, """"Prima della fine"""" è un libro commovente ma di elegante sobrietà, che ci permette di rivivere un intero secolo di emozioni, di storie e di storia."" -
I fantasmi
Nei Fantasmi César Aira coniuga sapientemente una narrazione quasi iperrealistica e suggestioni da romanzo gotico, sprazzi di humour e atmosfere cariche di suspence che rendono questo romanzo divertentissimo e indimenticabile.rnrnÈ la mattina dell'ultimo dell'anno, a Buenos Aires il caldo è soffocante, una squadra di operai è al lavoro in un edificio in costruzione e i futuri inquilini visitano i lussuosi appartamenti. Intorno a loro fluttuano nell'aria alcuni fantasmi, uomini nudi cosparsi di calce che ridono a crepapelle dei discorsi dei proprietari del palazzo, ma solo i bambini e alcuni muratori cileni riescono a vederli, e non sembrano preoccuparsi troppo della loro presenza. Non si tratta di spettri minacciosi né dei classici abitanti di una casa stregata: sono piuttosto dei voyeur che si limitano ad aggirarsi negli spazi non ancora ultimati. Intanto fervono i preparativi per la festa imminente. Patricia, la figlia della coppia di guardiani, un'adolescente alle prese con le prime inquietudini sessuali, è affascinata e turbata dai fantasmi, che associa ai discorsi della madre sui «veri uomini». Ed è proprio a Patricia che i fantasmi si rivolgono (è la prima volta che qualcuno li sente parlare) per invitarla al loro veglione di mezzanotte. Lei non esita ad accettare, ma per poter partecipare alla festa dovrà prima morire... -
Scene da una battaglia sotterranea
Scritto «non contro la guerra ma contro una maniera stupida di pensare la guerra e la letteratura», questo romanzo è il capolavoro di un grande autore da scoprire.rn“Fra un turno di scavi e l’altro avevano un sacco di tempo libero. Scavavano la mattina, perché il vento coprisse il rumore. Parlavano: «Tu cosa vorresti?» «Scopare». «Dormire». «Fare il bagno». «Essere a casa».”rnrnrnScritto in soli tre giorni durante la guerra delle Malvine, ""Scene da una battaglia sotterranea"""" (1983) ci mostra lo scenario della guerra da una prospettiva insolita e totalmente nuova. In un linguaggio colloquiale, tinto di un'amara ironia, Fogwill ci narra la vicenda della guerra dal punto di vista di chi, privo di ogni speranza, decide di non combattere per l'esercito nazionale ma di portare avanti la propria personale battaglia per la sopravvivenza. Si tratta degli «armadilli»: una colonia di rifugiati che vive sottoterra, in condotti scavati tra fango e pietre; soldati disillusi che sopravvivono barattando con il nemico generi di prima necessità: zucchero, cherosene, pile, razioni, sigarette. Una sorta di tribù, il cui legame fondante è però la mera necessità, una materialità nuova, estrema. È un doppio dramma, dunque, quello narrato da Fogwill: la guerra delle Falkland diventa il pretesto per mostrare il crudele paradosso che sottende ogni conflitto, ogni battaglia."" -
Gli addii
Protagonista del romanzo è un uomo di mezz'età, un tempo grande stella del basket, che si trasferisce in un paesino di montagna per sottoporsi alle cure per la tubercolosi nell'ospedale locale. La voce narrante è affidata al droghiere del posto, il cui negozio è crocevia delle vite e dei segreti del paese. L'arrivo dell'uomo, il suo esilio volontario e misterioso in una villa lussuosa, l'avvicendarsi di due donne, stravolgono la cittadina e la sua calma polverosa. L'edizione è arricchita da un corposo saggio inedito di Mario Benedetti sulla narrativa di Onetti. -
L' ultima conversazione
L'autore di ""Detective selvaggi"""", """"2666"""", """"Il terzo Reich"""" si racconta in questa collezione di interviste realizzate in un arco di cinque anni, e che si conclude con la famosa """"Ultima conversazione"""", pubblicata per la prima volta a pochi giorni dalla scomparsa dello scrittore. L'infanzia in Messico, l'adolescenza in Cile, l'Europa da uomo maturo; la presa di coscienza civile e politica, i primi tentativi di scrittura; le letture, le influenze e le amicizie; le cose che adora e le cose che gli danno fastidio: queste conversazioni ci permettono di addentrarci in una delle menti migliori del Novecento."" -
Respirazione artificiale
Con la sapienza di un Faulkner e un ritmo che ricorda Raymond Chandler, Piglia conduce il lettore in quella che il New York Times ha definito «un’esperienza intellettuale indimenticabile».rn«Piglia ha definito meglio di chiunque altro la letteratura argentina contemporanea, il suo canone, le sue problematiche.» - Martin CaparrósrnrnrnrnLo scrittore Emilio Renzi ha svelato nel suo romanzo un segreto di famiglia. Dopo la pubblicazione, riceve una lettera dallo zio, Marcelo Maggi detto ""il professore"""", che a sua volta sta scrivendo un'inchiesta scomoda, a causa della quale teme per la propria vita. Maggi invita Renzi a raggiungerlo per consegnargli l'archivio dei documenti che ha raccolto. Nella lunga notte trascorsa in attesa del professore, Renzi incontra una serie di personaggi memorabili con i cui racconti mette insieme il puzzle della vita e del lavoro di Maggi. Respirazione artificiale è un libro di culto, uno dei pochi grandi capolavori pubblicati in Argentina durante gli anni della dittatura, di cui il genio di Ricardo Piglia costruisce una potente metafora celandola sotto il velo del romanzo poliziesco e della storia familiare."" -
Viva la musica!
María ha una voce letteraria così potente che sarà impossibile non innamorarsene.rn“Sono bionda. Biondissima. Sono così bionda che mi dicono: «Bionda, devi solo sfiorarmi la faccia con quei capelli e mi libererai dall’ombra che m’insegue». Non era un’ombra ma la morte a solcargli la faccia, e io ebbi paura di perdere la mia luminosità.”rnrnrnMaría del Carmen è bella, giovane e ""bionda, biondissima"""", va fiera dei suoi capelli e della sua libertà, vorrebbe conoscere l'inglese per poter cantare i testi dei Rolling Stones, ama il rock e adora la salsa, i ragazzi e le ragazze, l'alcol e le droghe; la sua storia travolgente e tragica, con la vitalità disperata e la sensuale autodistruzione che stillano da ogni pagina, restituisce appieno la profonda rivoluzione sociale, musicale, sessuale e dei costumi che negli anni Settanta attraversò Cali, la città colombiana dove è ambientata."" -
La ninfa incostante
Fra slanci lirici, calembour e gag comiche, il romanzo postumo di un grande narratore da riscoprire.rn«Come ti chiami, allora?»rn«Estela».rn«Ah, siamo tornati all’astronomia. Estela è come dirernStella. Sei una stella, quindi». «Davvero?»rn«Davvero. Puoi chiamarti Stella».rn«Preferisco chiamarmi Estela».rnrnrnEstela Morris, la conturbante ninfa del titolo di questa storia nostalgica e spassosa, solare e rocambolesca, ha appena sedici anni quando il protagonista del romanzo (dichiaratamente autobiografico) la incontra sulla calle 23 dell'Avana e si lascia convincere per amore a diventare suo complice in un delitto. Nelle parole dello stesso Cabrera Infante, ""Estela è il sogno della mia Avana di tanti anni fa, quando credevo in un mondo migliore. Era il mio sogno d'amore, che rivivo ogni notte quando ripenso alla mia Cuba, isola incantata di cui ero esploratore e guida. In quel periodo L'Avana era il centro del mio universo, percorrerla era un viaggio intergalattico tra due soli, ed Estela era una bambina vestita da eroina francese"""". Il romanzo postumo di un grande narratore, una pirotecnia di calembour e gag comiche. Con un saggio di Mario Vargas Llosa."" -
L' angelo dell'abisso
Uno dei romanzi più visionari della letteratura contemporanea.rn“Che strana condizione, quella dell’essere umano, in cui un fatto così spaventoso è vero. In questo stesso momento, si diceva, bambini innocenti muoiono in Vietnam bruciati dalle bombe al napalm: non era un’infame leggerezza scrivere di pochi individui di un angolo del mondo? Sconsolato, riprese a osservare i gabbiani in cielo. Invece no, si corresse. Qualsiasi racconto delle speranze e delle disgrazie di un solo uomo, di un semplice ragazzo sconosciuto, poteva riguardare l’umanità intera e poteva servire a trovare un senso all’esistenza, e persino a consolare in qualche modo quella madre vietnamita che urlava per il figlio bruciato.”rnrnrnNella sua vita centenaria Ernesto Sabato ha scritto solo tre romanzi: ""Il tunnel"""" (1948), """"Sopra eroi e tombe"""" (1961) e """"L'Angelo dell'abisso"""" (1974), che chiude la trilogia. Quest'ultimo - tradotto in italiano nel 1977 - fu poi radicalmente rivisto dall'autore, che ne pubblicò in Argentina un'edizione con molti tagli e altrettante nuove pagine. È su quell'edizione che Raul Schenardi ha condotto la sua traduzione, che si può pertanto considerare una sorta di inedito. Una storia oscura e potente ambientata in una Buenos Aires claustrofobica, che anticipa in maniera profetica i tragici avvenimenti politici che l'Argentina avrebbe vissuto pochi anni dopo l'uscita del romanzo. I personaggi dei due precedenti lavori di Sabato ritornano qui per incontrare l'autore stesso, il quale costruisce un'opera che si nutre di ogni forma che la parola può assumere: dialoghi, pagine di diario, articoli di giornale, descrizione di sogni e narrazione pura. Con un testo di Mario Luzi."" -
I sette pazzi
Pubblicato nel 1929, e considerato il primo e più importante romanzo della letteratura argentina moderna, I sette pazzi descrive il folle piano di un gruppo di cospiratori improvvisati, alle prese con la loro personalissima rivoluzione che muterà le sorti del paese, e che sarà finanziata grazie alla gestione di una catena di bordelli. Il protagonista, Remo Augusto Erdosain, ladro e inventore di strambi fiori metallizzati, abbandonato dalla moglie e malato d'angoscia e solitudine, si imbarca nell'impresa di fondare una scombinata quanto ambiziosa società segreta in compagnia di figure memorabili come l'Astrologo, il Ruffiano Melanconico, l'ebreo Bromberg e il Cercatore d'Oro. Tra immagini sognanti e humour nero, Arlt descrive con realismo grottesco il contesto sociale e urbano della storia, anche grazie all'esercizio dello sguardo sulla quotidianità proprio del cronista. Il risultato è un vero e proprio gioiello di dolore e follia, la discesa negli inferi della mente di un uomo che sogna di cambiare l'ordine del mondo, ma è destinato inevitabilmente a fallire. Con la Prefazione di Julio Cortázar. -
Il cantiere
Dopo la fortunata riscoperta de Gli addii, SUR prosegue il piano delle riedizioni di tutte le opere di Juan Carlos Onetti, con uno dei più celebri romanzi del grande autore uruguaiano: Il cantiere (1961).rnCinque anni fa, quando il Governatore decise di espellere Larsen (o Raccattacadaveri) dalla provincia, qualcuno improvvisando vaticinò per scherzo il suo ritorno, il prolungamento del regno dei cento giorni, pagina discussa e appassionante – anche se ormai quasi dimenticata – della nostra storia cittadina. Furono in pochi a sentirlo e sicuramente lo stesso Larsen, sofferente allora per la sconfitta, scortato dalla polizia, dimenticò subito la frase, rinunciò a ogni speranza che avesse qualche legame col suo ritorno fra noi.rnrnrnCinque anni dopo esserne stato esiliato con disonore, Larsen ritorna a Santa María, e ha un piano per il suo riscatto sociale: intraprende un serrato quanto patetico corteggiamento di Angélica Inés, la figlia del potente signorotto locale, Jeremías Petrus, e al contempo si fa assumere da questi come capo del cantiere navale di sua proprietà. Scoprirà ben presto che il cantiere è solo un cadente involucro al centro di un deserto, dove nulla accade da anni. Un nulla di cui però Larsen diventerà l'irreprensibile direttore generale... La scrittura potente e affilata di Onetti, presentata qui in una nuova traduzione di Ilide Carmignani, tratteggia uno dei personaggi più riusciti della letteratura sudamericana del Novecento (Larsen tornerà anche nei romanzi successivi dell'autore, tutti ambientati nella città immaginaria di Santa María). Un gioiello letterario ritrovato, che mancava nelle librerie italiane da più di trent'anni. -
Santa Evita
Pubblicato in più di sessanta paesi, Santa Evita (1995) è il romanzo più tradotto della storia della letteratura argentina. rn""Al risveglio da uno svenimento che era durato più di tre giorni, Evita ebbe alla fine la certezza che stava per morire. Ormai erano svanite le fitte atroci alrnventre e il corpo era di nuovo pulito, solo con se stesso, in una beatitudine senza tempo e senza luogo. Soltanto l’idea della morte non smetteva di farle male. La cosa peggiore della morte non era che accadesse. La cosa peggiore della morte era la bianchezza, il vuoto, la solitudine dell’altra parte: il corpo in fuga come un cavallo al galoppo.""""rnrnrnBasato sulla leggendaria figura di Eva Perón, la first lady argentina passata alla storia con il vezzeggiativo di Evita, """"Santa Evita"""" inizia là dove finisce la vita della sua protagonista. Mentre ripercorriamo a ritroso la vicenda della piccola sgraziata attricetta di provincia che fece innamorare il presidente della Repubblica argentina e l'intera nazione, siamo stregati dall'avventurosa vita post mortem del suo corpo: prima affidato da Perón alle cure di un imbalsamatore cui spetta il compito di rendere immortali le spoglie di Evita; poi moltiplicato in più esemplari con l'obiettivo di sottrarlo a macabri tentativi di rapimento; trasferito, nascosto, ricercato addirittura dai servizi segreti, infine idolatrato, reso mitico dall'aura di """"santità"""" che emana la leggenda di Evita. Un classico contemporaneo in cui saga familiare, storia d'amore, romanzo politico e spy story s'intrecciano con leggerezza e sapienza narrativa."" -
Il luogo senza confini
«Il più compiuto dei romanzi di Donoso, quello nel quale con maggior perfezione ha creato un mondo involuto, nevrotico, ricchissimo nell’immaginario, incazzato a morte con il naturalismo e il realismo della tradizione letteraria latinoamericana, fatto a immagine e somiglianza delle pulsioni e dei fantasmi più segreti del suo creatore» - Mario Vargas LlosarnAveva sentito dire che quando il chacolí nuovo riscaldava la festa e i clienti erano intimi della casa, Manuela metteva un vestito rosso a pallini bianchi, molto bello, e ballava. Come no! Quel bifolco! Ballare per lui, ma guardatelo! Lo faccio per i gentiluomini, per gli amici, non per gli straccioni puzzolenti come voi o per i braccianti sfacciati che si credono chissà chi perché hanno in tasca la paga della settimana...rnrnrnrnUn romanzo eccentrico e scandaloso, ambientato fra le stanze di un bordello di campagna, ultimo avamposto di svago e libertà nella decadente cittadina di El Olivo. Morta la Giapponese Grande, la casa è gestita adesso da Manuela, un travestito dal passato oscuro, e dalla Giapponesina, sua figlia. Ma il latifondista don Alejandro Cruz, che possiede tutti i terreni del circondario, punta ad acquistarla per diventare il signore indiscusso della zona. Una narrazione che gioca con lo specchio ingannevole del sesso, in un posto senza tempo dove le passioni dei protagonisti e dei variopinti personaggi di contorno (le prostitute Lucy, Cloty, Nelly; l'attaccabrighe Pancho Vega) vengono raccontate con una pirotecnica vivacità di linguaggio e di stile che sovverte ogni tradizione. -
Carta carbone. Lettere ad amici scrittori. Vol. 1
La parabola umana e letteraria di Cortázarrn“Ciò che scrivo è soprattutto invenzione, ed è invenzione perché non ho nulla da ricordare che valga la pena. Quindi, approfittando di un certo dono che la natura mi ha dato, invento, fabbrico, estraggo ex nihil.”rnrnrnCarta carbone raccoglie un centinaio di lettere di Julio Cortázar (1914-1984) ad altri autori: da Vargas Llosa a García Márquez, da Paz a Borges, da Soriano a Onetti, da Victoria Ocampo a Galeano. Con un registro di volta in volta divertente o profondo, impegnato o surreale, formale o amichevole, queste lettere - inviate dall'Europa nell'arco dei tre decenni passati da Cortázar lontano dall'Argentina, e arrivateci grazie alla mania di conservarne sempre una copia carbone - compongono il ritratto di un uomo e della sua epoca, di un autore e della sua opera, di un intellettuale e del suo ruolo nella società. È possibile così attraversare la parabola umana e letteraria di Cortázar vivendola ""in presa diretta"""": gli esordi, i primi riconoscimenti, fino al successo internazionale di Storie di cronopios e di famas e di Rayuela, il tutto condito da viaggi, amori, amicizie, battaglie politiche e vicende personali."" -
Zama
Don Diego de Zama è un oscuro funzionario della corona spagnola di fine Settecento: relegato ad Asunción, in Paraguay, vive lontano dalla famiglia, appeso alla flebile speranza di una promozione per cui è disposto a tutto, ma che tarda ad arrivare. Da quell'angolo sperduto nell'immenso vicereame del Río de la Plata, dalla riva di un fiume che pare ai confini del mondo, Zama aspetta: le lettere della moglie Marta, notizie dalla Spagna, un nuovo amore, un'ultima occasione di redenzione. Pubblicato nel 1956, ""Zama"""" è oggi considerato un romanzo spartiacque del Novecento argentino: ricostruendo un passato remoto e quasi sconosciuto, Di Benedetto crea una storia senza tempo."" -
Anch'io sono scrittura. L'autobiografia
Un’autobiografia finora ineditarnracconta Octavio Pazrnnel centenario della nascita.rn«Mi chiedo da sempre: perché diamine scrivo quando sarebbe molto più comodo fare altre cose? La letteratura non è una professione piacevole: è un’attività noiosa e sedentaria e, come se non bastasse, comporta sofferenze e sacrifici. Lavoro un po’ tutti i giorni e in più leggo. Leggere è una delle cose che mi piacciono di più. Leggere e conversare. Quel che mi piace di meno è scrivere. In generale non ho un’idea chiara di quello che farò. Spesso avverto un vuoto, sono senza idee, ma d’improvviso compare la prima frase.»rnrnrnIl modo migliore per celebrare uno scrittore è leggere le sue opere. E per festeggiare il centenario di uno dei più autorevoli intellettuali di tutti i tempi, il Premio Nobel messicano Octavio Paz, arriva ora questo libro autobiografico. Costruito dal curatore Julio Hubard sulla base di una serie di articoli, frammenti, saggi e versi di Paz, il libro ripercorre la vita e l'opera dell'autore in ordine cronologico, dall'infanzia fino agli ultimi giorni, passando per la formazione letteraria, la passione politica, l'amore per la poesia, i viaggi, i riconoscimenti, la malattia, i ricordi personali. Un approfondito riesame di alcuni dei momenti fondanti della storia sociale, politica e artistica del Messico e del suo poeta più appassionato. -
Il vento distante
Pubblicato per la prima volta mezzo secolo fa e mai tradotto in italiano prima d’ora, questo classico della letteratura latinoamericana è il modo migliore per conoscere un autore di grande valore e umanità.rn""La notte è densa. C’è solo silenzio nel luna park itinerante. A un’estremità del baraccone l’uomo grondante di sudore fuma, si guarda allo specchio e vede il fumo riflesso nel cristallo. La luce si spegne. L’aria sembra immobile. L’uomo va verso l’acquario, accende un fiammifero, lo lascia bruciare e guarda la tartaruga che giace sott’acqua. Pensa al tempo che li separa e ai giorni che un vento distante si è portato via.""""rnrnrnrnQuattordici racconti sempre agitati dal vento. È una brezza marina che rinfresca la notte, un soffio che accarezza le fronde in un bosco o le spighe di un campo di grano, disperde pezzi di banconote stracciate per disperazione, reca gocce di pioggia sul tavolino di un bar, è carico di pugnali durante una battaglia, o per sempre un tempo che non tornerà. Nostalgia e ironia sono le chiavi di lettura di queste storie, che hanno per protagonisti adolescenti timidi e innamorati, grasse ragazze solitarie, rivoluzionari perseguitati dall'orrore del sangue, abili truffatori seriali, un padre e una figlia che attraversano un parco, un uomo e una donna che non s'incontreranno mai."" -
La divina
"«La Moschea Blu!», esclamò poi con enfasi non necessaria, e con il medesimo tono sgranò un ininterrotto rosario di parole. «Santa Sofia! Hagia Sofia, come la chiamano loro! Il Corno d’Oro! Il Bosforo! Il Grande Bazar! Il mercato delle spezie, detto Bazar Egiziano! Il Pera Palace! Santa Irene! Istanbul è tutto questo!»""""rnrnrnQuesto romanzo, pubblicato per la prima volta in Messico nel 1988, ci permette di fare la conoscenza con uno dei più immaginifici personaggi della storia letteraria recente: la divina Marietta Karapetiz. Nel raccontare di un disastroso viaggio a Istanbul fatto ormai parecchi decenni addietro in compagnia di un amico ambiguo e della sua conturbante sorella, il suo più adorante e adirato discepolo, Dante de la Estrella, in una serata di tempesta narra a un divertito, allibito uditorio del suo incontro con l'indomabile """"divino airone"""", fine intellettuale e antropologa, delle sue gesta memorabili e del suo carattere impossibile; e del goffo fallimento di un sogno, di un amore, di un'amicizia, e forse di una vita intera."