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Storia letteraria e tradizioni popolari in Irpinia. Saggi e note
Quest'ampia raccolta di interventi, nati come relazioni in convegni, conferenze e seminari di studio - pur senza mai rinunziare al rigore del giudizio critico ed alla ricchezza delle annotazioni bibliografiche - rispecchia tutta la ricchezza degli interessi culturali e la passione civile di Modestino Della Sala. Già ordinario di italiano e latino nei licei e presidente del Comitato irpino dell'Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano, l'autore ha dedicato grande attenzione alla figura di Carlo Del Balzo (di cui ha sistemato e catalogato il fondo manoscritti nella biblioteca ""S. e G. Capone"""" di Avellino), al folklore - con particolare interesse per la cultura carnevalesca - e alla satira politica."" -
I re di Napoli e l'irpinia. Dai normanni ai Borbone
Fin dalla sua fondazione il Regno di Napoli esercitò un ruolo di primo piano nella storia politica e civile dell'Europa e dell'Italia. Un percorso di quasi 730 anni, ricco di avvenimenti nel corso dei quali la vicenda politica, economica, sociale e culturale delle regioni del Mezzogiorno subirà, sotto diverse dinastie, una serie di stravolgimenti e di cambiamenti che ne segneranno profondamente l'esistenza. Tra guerre, pestilenze, terremoti, congiure, tumulti e sommosse l'Irpinia esercitò un ruolo di primaria importanza nella lunga vita del Regno. La sua posizione geografica, tra Tirreno e Adriatico, si rivelava infatti strategica sia nel controllo dei traffici e delle vie commerciali - soprattutto quelle del grano e della lana provenienti dalla Puglia - sia nello scacchiere politico e militare del Mezzogiorno. Questo volume di Carlo Silvestri ricostruisce il rapporto fra l'Irpinia e i re di Napoli seguendo le tracce dei sovrani che, nell'arco dei secoli, hanno visitato Avellino e il territorio irpino ricco di castelli, di abbazie e di santuari come quelli di Montevergine e del Goleto. -
Viento 'e terra
Mimì Sannazzaro, dopo dodici anni di assenza, torna a fare il poliziotto nel quartiere alla periferia di Napoli che lo ha visto ragazzo: San Giovanni a Teduccio. L'omicidio di una donna, uccisa in circostanze tutte da chiarire, lo costringerà ad indagare tra i suoi amici di un tempo e a ripercorrere, con la memoria, la spensierata giovinezza trascorsa in loro compagnia prima dell'età adulta; un passaggio obbligato, attraverso la linea d'ombra che segna il confine tra le acque calme dell'innocenza e quelle burrascose e infide del mare aperto della maturità; un viaggio che li porterà verso mete diverse e lungo rotte che un misterioso vento di terra tornerà ad incrociare per una tardiva, ultima traversata insieme. -
Tecnoinganni. Storie brevi da un problematico futuro
Tutti i racconti di questa antologia sono collegati da un filo rosso di finzioni, illusioni, dissimulazioni. Di inganni, naturalmente, tecnologici: tecnoinganni, quindi. Proprio come quelli indotti da cuccioli truccati, bombe nucleari artigianali, guerre pulite, ping-pong di viaggi nel tempo, coraggiosi uomini insetto, apocalissi dissimulate, avventure da cartone animato tra confini dell'universo e pianura padana, gatti nascostamente telepatici. -
How I Met Your Mother. La narrazione al tempo delle serie tv. Nuova ediz.
"How I Met Your Mother"""" è senza dubbio una delle sitcom più amate di sempre. In questo volume, analizzando i motivi del successo della serie tv creata da Craig Thomas e Carter Bays, l'autore ripercorre la storia del protagonista, Ted, e dei suoi amici, mettendo in luce aspetti poco noti della trasmissione e nuove letture della trama. La sitcom, andata in onda sulla CBS dal 2005 al 2014, offre anche uno spunto di riflessione generale sugli attuali sviluppi della narrazione. Negli ultimi anni, infatti, il racconto televisivo seriale sta rimettendo in moto un modo di raccontare che mette a nudo il gioco tra parola scritta-letta e quella pronunciata-ascoltata, conferendo nuova attualità alle grandi domande che Walter Benjamin si è posto ne """"Il narratore"""". Quella di Francesco Amoruso non è quindi solo un'analisi delle tecniche narrative utilizzate dagli autori di """"How I Met Your Mother"""" al fine di tenere incollato il pubblico per ben nove stagioni, ma anche un'indagine comparativa attraverso gli archetipi fondamentali del racconto e il suo processo di mediamorfizzazione. A dimostrazione che il narratore benjaminiano ha semplicemente cambiato forma, non anima." -
Frigento nella relazione «ad limina» del vescovo Benedetto Latilla (1757). Ediz. illustrata
Con questo suo ricco e documentato saggio, Andrea Famiglietti reca un contributo nuovo e originale alla ricostruzione della storia della diocesi di Avellino e, soprattutto di Frigento. Il governo della duplice diocesi, fino alla definitiva soppressione della sede di Frigento e alla sua unione ad Avellino nel 1818, presentò sempre notevoli difficoltà ai suoi vescovi, che dovevano fare i conti - oltre che con le distanze e le difficoltà di comunicazioni - anche con il forte spirito autonomistico del clero frigentino come dimostra la relazione «ad Limina Apostolorum» di mons. Latilla del 1757 pubblicata e ampiamente commentata da Andrea Famiglietti. Una relazione ricca di notizie, un documento importante e interessante di una congiuntura di transizione, che prelude alla crisi della Chiesa e della società meridionali. -
Bonum iter, Bonito! Romanzo antropologico
Una Spoon River irpina che ha «l'andamento di una passeggiata e la struttura di un paese». Un antropologo racconta un'immaginaria passeggiata lungo le vie di un paese del Sud descrivendone i tratti più caratteristici e collocandovi di volta in volta le storie di vari personaggi. Storie di amori traditi, di vendette, assassini, soprusi, fallimenti, ma anche smargiassate divertenti e storie di successo come quella di Salvatore Ferragamo. Storie da cui emerge un mito: quello dell'America, ossessivamente presente nell'immaginario collettivo, ma che, a partire da un drammatico bombardamento, il ""10 settembre 1943"""", si sgretola progressivamente. Parallelamente il paese stesso, come in preda a una sorta di patologia degenerativa, sembra sgranarsi come un'immagine fotografica troppo ingrandita, fino al proprio annichilimento identitario. Il linguaggio segue l'andamento delle storie oscillando tra livelli letterari e livelli infimi, perfino """"pidocchiali"""". Tra i due estremi una gamma indefinita di soluzioni intermedie con l'intento di annullare la linea di confine tra alto e basso, tra quotidianità provinciale e storia universale, tra lingua e dialetto, fino a spaesare il lettore."" -
Un pericoloso ministero. Confessare le monache nella Napoli della Controriforma (1563-1700)
Nel Concilio provinciale di Capua del 1590 quello del confessore venne etichettato come un ""periculosum ministerium"""", a indicare l'abilità richiesta da una pratica delicata come quella della penitenza. Durante il Seicento, la confessione dei peccati divenne infatti uno dei principali strumenti di disciplinamento utilizzati dalla Chiesa cattolica. Essa si avviò a diventare da pratica sgradita a momento di incontro e di scavo interiore fortemente ricercato, così come molti confessori si trasformarono da sacerdoti visti con sospetto, da cui rifuggire, in padri spirituali apprezzati e amati. In che modo avvenne questa trasformazione, apparentemente opposta alla stretta normativa emanata dal Concilio di Trento, ed in particolare quali furono i suoi effetti sulle istituzioni monastiche femminili, sono le domande a cui questo studio ha provato a dare una risposta. Allo stato attuale delle ricerche, consultata la storiografia disponibile sull'argomento ed esaminate le più significative fonti disponibili nell'Archivio Storico Diocesano di Napoli e nell'Archivio Segreto Vaticano, è stato possibile ricostruire, almeno per quanto riguarda la realtà napoletana, le fasi di questo mutamento."" -
L' Egitto e l'Occidente. Percezione dell'altro nell'Europa del XIX e di inizio XX secolo
Considerato culla della civiltà, ma anche terra di barbarie e decadenza, l'Egitto, nel corso del XIX secolo, ha rappresentato per l'Europa uno specchio rovesciato in cui osservare e ammirare la propria presunta grandezza. Uomini politici, studiosi e letterati, provenienti soprattutto dalla Francia e dall'Impero Britannico, hanno, infatti, guardato all'Egitto come alla perfetta incarnazione della loro idea d'Oriente, offrendone un'immagine distorta e sostanzialmente negativa. Un'immagine che affonda le proprie radici in secoli di codificazioni, rigorosamente occidentali, alle quali la realtà stessa pare non avere alcun diritto di opporsi. Ma quali sono le sue declinazioni? E com'è cambiata nel passaggio da una mente all'altra? Questo lavoro nasce con l'intento di scoprirlo, approfondendo le diverse sfumature che l'immagine dell'Egitto ha assunto nei vari paesi europei e negli scritti dei loro più illustri cittadini prima che gli ingenti mutamenti politici del XX secolo favorissero un, almeno parziale, cambio di prospettiva. -
Filarete e la città ideale. Politica e architettura nel primo Rinascimento. Ediz. illustrata
Antonio Averlino, detto Filarete, è forse uno degli artisti del Quattrocento meno noti al grande pubblico. Nel suo trattato di architettura, in cui progettò una città ideale per il nuovo signore di Milano, Francesco Sforza, egli seppe esprimere una parte importante della cultura e del pensiero politico del suo tempo. A metà del secolo, dopo la pace di Lodi, iniziò ad affermarsi l'idea, alimentata dall'Umanesimo, che l'uomo potesse vivere in armonia con i propri simili e con il mondo. Ciò andò per certi versi di pari passo con l'ascesa di nuove forme di potere, che si stavano sostituendo alle istituzioni precedenti e avevano in parte bisogno di legittimare se stesse. Questi diversi aspetti confluirono nelle riflessioni sul tema della città ideale e sulla sua possibile e concreta realizzazione. Averlino, su cui questo lavoro si concentra, fu il primo a progettarne una per intero, ma durante quei pochi decenni, prima che le Guerre d'Italia rimettessero tutto in discussione, anche Leon Battista Alberti, Francesco di Giorgio Martini e Leonardo da Vinci pensarono, in modi e contesti diversi, allo stesso argomento. -
L' altro fantasy. Senza draghi né spade
Scaturita dal concorso ""Riscontri letterari"""", la raccolta """"L'altro fantasy"""" - nonostante l'attuale dilagare del genere fantasy in letteratura, illustrazione, cinema, televisione, videogiochi - è molto lontana dai luoghi comuni fatti di fate, maghi, elfi, orchi, draghi e quant'altro. Infatti, il tono generale dei racconti presenti nell'antologia rimane quasi sempre quello tra l'onirico e il surrealeConsciamente o inconsciamente sembra aver influito colui che in Italia è stato il maestro del soprannaturale, Dino Buzzati. La piccola, strana magia nascosta dietro l'angolo di casa, spesso con un velo malinconico, anche se non mancano elementi umoristici e di satira sociale. In contrapposizione a un'estetica fantasy (e fantascientifica) sempre più imbottita di effetti speciali perfetti e roboanti, qui domina il silenzio. Un silenzio tra il poetico e l'inquietante, tutto da leggere tra le righe."" -
Mille rosse parole
Cinque autori - selezionati nel concorso Riscontri letterari 2019 - raccontano il sentimento amoroso e le tante sue sfumature. Affetto, eros e passione si fondono in un delicato impasto narrativo che sa di luce e di poesia illuminando, nel sentiero rosso delle parole, le profondità ombrose del cuore. -
Sound Art. Percorsi della creatività. Ediz. illustrata
Il libro esamina lo sviluppo della sound art, pratica ormai consolidata e diffusa a partire dagli anni '50 intorno alla musica, l'architettura e le pratiche dell'arte mediatica. A differenza di molti studi sull'organizzazione dei suoni nel tempo, nella sound art installazioni e performances hanno una forte correlazione con lo spazio e con il complesso di interventi necessari alla creazione di ambienti acustici ottimali; esse richiedono nuovi modelli progettuali per una scelta adeguata alle problematiche di localizzazione spaziale. Le discussioni privilegiano spesso le descrizioni sui sistemi più adatti e sulle pratiche relative alla posizione del suono; qui vengono evidenziati i modi in cui i concetti di spazio sono socialmente, culturalmente e politicamente interpretati, e come le opere, elaborate e organizzate, riflettono e resistono a queste diverse costruzioni concettuali. Attingendo ai presupposti teorici e all'esperienza di artisti scelti [per ovvi motivi solo alcuni fra i tanti], vengono proposte diverse tematiche che per le loro specificità di argomentazione, possono meglio avvicinarci ad una comprensione più vasta dell'arte del suono, dei luoghi, della visione del mondo. -
Carlo Gesualdo e il suo tempo. Atti del Convegno internazionale di studi Gesualdo (Salerno, 16-17-18 novembre 2013)
L'idea di questo volume nasce dalla volontà di pubblicare gli Atti del Convegno Internazionale di Studi su tema Carlo Gesualdo e il suo tempo (Gesualdo-Salerno, 16-18 novembre 2013), promosso dalla Fondazione Gesualdo in collaborazione con il Dipartimento di Studi Umanistici dell'Università degli Studi di Salerno in occasione delle celebrazioni del quarto centenario della morte del principe di Venosa. Apre il volume la prolusione di Glenn Watkins, ospite nella serata del 16 novembre 2013 a Gesualdo insieme a Salvatore Sciarrino per la consegna del premio internazionale Carlo Gesualdo a Claudio Abbado. Il testo di Watkins, principalmente autobiografico, fa il punto sugli studi e sulle ricerche intorno a Gesualdo, partendo dagli anni Cinquanta e dai primi interessi per Gesualdo portati avanti insieme a Stravinsky e Robert Craft. -
Le porte dell'orrore
Gli autori dei cinque racconti di questa antologia selezionati nel concorso ""Riscontri letterari 2018"""", mostrano tutti di padroneggiare molto bene il genere horror, tanto popolare quanto insidioso, evitandone i rischi. Si tratta infatti di narrazioni che sono costruite intorno ad alcuni elementi fondamentali e tipici di questa letteratura - ad esempio il finale inquietantemente """"aperto"""" a possibilità spaventose ed indefinite - ma che nello stesso tempo non cadono mai nel banale e nella maniera. Ciascuno degli autori, infatti, reinterpreta il genere in maniera originale e personale: abbiamo così le interessanti variazioni sul tipo """"storie di fantasmi"""". Abbiamo racconti ove l'orrore sovrannaturale si intreccia, in modo inconsueto per i canoni letterari, all'orrore della storia o all'orrore che le normali vite umane talora sono purtroppo destinate ad incontrare. Abbiamo persino una storia di misteriose apparizioni che si risolve in un percorso iniziatico e che sembra aprirsi a un finale meraviglioso (ma sarà proprio così?). Si tratta quindi di cinque diverse variazioni sul tema."" -
Riscontri. Rivista di cultura e di attualità (2019). Vol. 2: Maggio-agosto.
Fondata nel 1979 da Mario Gabriele Giordano, ""Riscontri"""", la Rivista che Mario Pomilio ebbe a definire """"bella e severa"""", ha sempre conservato la sua fondamentale connotazione così originariamente definita nell'Editoriale programmatico: «la fede in una cultura che non sia strumento in rapporto a fini prestabiliti, ma coscienza critica della realtà; non filiazione di precostituite ideologie, ma matrice di fatti e di comportamenti anche etici e politici: che insomma proceda e operi nel vivo della comunità civile non per dogmi ma per riscontri»."" -
Dante fantasy. Vampiri, lupi mannari, elfi, draghi e altre cosette che per i lettori medievali della Divina Commedia erano ovvie
Tra le pagine della Divina Commedia si nascondono folletti, streghe, draghi, vampiri, lupi mannari, spiriti-guida... ""Si nascondono""""?! Ma nient'affatto, sono lì sotto gli occhi di tutti. O meglio, erano sotto gli occhi di tutti nel Medioevo, quando bastava un'allusione perché il lettore cogliesse al volo l'indizio. I poeti del Rinascimento e Barocco, poi, si divertirono un mondo a sviluppare e rielaborare i lati fantasy di Dante. Nella cultura scolastica italiana, però, la critica è stata troppo pesantemente condizionata dalle atmosfere romantiche e risorgimentali: gli amori maledetti di Paolo e Francesca, il titanico eroismo di Farinata degli Uberti, il patriottismo... Per non parlare della cantica più sottovalutata di tutte, il Purgatorio. Adesso che il fantasy non solo è tornato di moda ma addirittura impazza, dai romanzi alla tv ai videogiochi, è il momento di dissotterrare i tesori sepolti del poema. Tanti episodi assumeranno un aspetto completamente diverso."" -
Dizionario biografico irpino. Vol. 2: Lettera B.
Il ""Dizionario biografico irpino"""" è un repertorio biografico su scala provinciale che esprime l'ambizione di tracciare un quadro e un bilancio, il più possibile fedeli ed esaurienti, delle classi dirigenti irpine e del loro contributo alla vita nazionale. La redazione del """"Dizionario"""" è stata pertanto concepita come il tentativo di ricostruire i quadri delle classi dirigenti, a ogni livello, con l'approfondimento monografico delle singole figure. Il fine è quello di fornire un quadro il più completo possibile degli irpini che si sono distinti in tutti i campi, dal medioevo a oggi. L'opera, pur condotta con rigoroso metodo critico, è redatta in stile discorsivo e cerca di conciliare ricerca e divulgazione; sono stati pertanto esclusi gli apparati critici, mentre ogni voce si conclude con un essenziale box bio-bibliografico, ed eventualmente di fonti archivistiche, sul modello del """"Dizionario biografico degli italiani"""". Ogni voce costituisce quindi una monografia autonoma e organica, affidata a singoli studiosi, nella consapevolezza che ogni biografia costituisce in qualche modo un frammento di storia generale."" -
Una risata vi cambierà. 10 ottime occasioni per divertirsi e pensare
Ridere è una faccenda seria. Terribilmente seria. Perché ci costringe ogni volta a fare i conti con troppe delle nostre aspirazioni e desideri: con il divario fra come siamo e come invece vorremmo o avremmo voluto essere. Attraverso il sarcasmo su chi ci appare più debole di noi, proiettiamo terapeuticamente molti dei nostri dubbi ed insicurezze, rafforzando in tal modo la nostra autostima e il nostro senso di identità: meno male che io non sono così, ci diciamo in parole povere, e il nostro ego se ne avvantaggia. Anche se questo magari succede dopo di essere andati incontro, con pena e travaglio, proprio a quelle stesse disavventure che oggi consideriamo comiche, ma che forse ieri ci hanno visti involontari e per niente divertiti protagonisti. Non lo confesseremo mai a nessuno, ma il più delle volte in fondo è di noi stessi che ridiamo: di quegli infelici, imbranati noi stessi che un tempo eravamo, e oggi fortunatamente non siamo più. Che è poi la vera e nascosta missione dell'umorismo: cambiarci in meglio senza con questo toglierci la soddisfazione di restare nel frattempo rilassati ed allegri. -
Nel cuore un angolo rosso
Da una personale griglia di osservazione della realtà, l'autrice modula l'irrazionale poetico con le conoscenze scientifiche e l'amore per il mondo classico. La sua palingenesi è la terra generatrice, la natura col suo continuo rinascere, la natura in cui il tempo si inanella in una catena di cicli nel perenne girar delle stagioni. Ella sente sue le emozioni di Titiro che gode l'ombra degli alberi, sue le suggestioni del ronzio delle api operose e dei dialoghi canterini tra i rami della magnolia nel suo giardino. Altre forme di conoscenza sono il ricordo degli affetti più cari, espresso con toni di accorata elegia, e una profonda empatia per l'infinita gamma delle vicende umane, che si sostanzia in intime riflessioni. La gioia e il dolore, la libertà e la responsabilità, la guerra e la pace di un Giano bifronte azionato dalle scelte dell'uomo, l'esodo di masse dall'Africa all'Europa che pone problemi cui non siamo adeguatamente preparati, sono temi di brevi componimenti in cui aleggia costantemente il senso di un tempo lineare che scorre inesorabilmente. Le parole, nette asciutte vibranti, si allineano ritmiche come note su un ideale pentagramma.