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Un certo Lucas
Con ""Un certo Lucas"""", Julio Cortázar prosegue il percorso iniziato con il suo capolavoro """"Storie di cronopios y famas"""", con cui fece della letteratura un mondo ludico e dissacrante. """"Un certo Lucas"""" non è una raccolta di racconti, non è un romanzo, né un'opera di saggistica. È una collezione di bozzetti, di microracconti: l'itinerario nel quotidiano di una personalità straordinaria, quel Lucas che in fondo non è che un alter ego dell'autore. Che racconti la fine di una storia d'amore, un ricovero in ospedale o la creazione di un sonetto, la prosa di """"Un certo Lucas"""" è giocosa e ironica: un vero e proprio antidoto contro magniloquenza e solennità."" -
Scrittore fallito
Questa antologia, oltre ai suoi testi più celebri, presenta al lettore italiano numerosi inediti.rn«Nessuno immagina il dramma che si cela sotto i lineamenti del mio volto sereno, ma anch’io ho avuto vent’anni, e il sorriso dell’uomo immerso nella prospettiva di un successo imminente. Sensazione di toccare il cielo con un dito, di spiare da un’altura celeste e profumata il pigro transito dei mortali in una pianura di cenere.rnRicordo...»rnrnrnRuffiani e prostitute, malati di tisi e nostalgia, pazzi conclamati che spiegano i loro deliri, uno scrittore senza opera: sono alcuni dei tipici personaggi arltiani, insieme ad altre inusuali figure: spie internazionali e feroci avventurieri europei in Africa, una perfida danzatrice del ventre, un filantropo perverso dedito a demolire l'istituzione del matrimonio, un ingegnere argentino che liquida una banda di mafiosi statunitensi. Audace sperimentatore, Arlt affronta il monologo drammatico, il racconto di avventure e il genere fantastico, senza mai privarsi del suo humour corrosivo. Romanziere, giornalista e drammaturgo, nella sua carriera letteraria Roberto Arlt ha scritto anche molti racconti. Questa antologia, oltre ai suoi testi più celebri, presenta al lettore italiano numerosi inediti. -
Chi scrive i nostri libri. Lettere editoriali
Lettere argute e appassionate a editori, giornalisti, traduttori, critici letterari, registi che hanno avuto il privilegio di condividere un tratto di strada con una delle menti letterarie più brillanti del Novecento.rn""Ho iniziato a lavorare disordinatamente sul libro lungo che vorrei scrivere, mi sono reso conto che la difficoltà non sta per me nella mancanza ma nell’eccesso di aperture di ogni genere. Ogni pagina, e a volte ogni frase, è come una partita a scacchi in cui, invece di giocare sulla scacchiera che ho davanti agli occhi, le mie mosse si ripercuotono su un’infinità di altre scacchiere che di colpo si rendono visibili, o appaiono per poi sparire alla mossa successiva.""""rnrnrnrnrn""""Chi scrive i nostri libri"""" è il secondo volume dell'epistolario di Julio Cortázar: dopo le lettere ad amici scrittori raccolte in """"Carta carbone"""", è la volta della sua corrispondenza editoriale. Lettere argute e appassionate a editori, giornalisti, traduttori, critici letterari, registi che hanno avuto il privilegio di condividere un tratto di strada con una delle menti letterarie più brillanti del Novecento. Con il tono talvolta ironico, talvolta serio e commovente che contraddistingue da sempre la prosa di Cortázar, il lettore si addentra nel suo laboratorio, scoprendo così i retroscena che hanno preceduto la pubblicazione delle sue opere più famose, e assaporando un'editoria fatta di carta, inchiostro e macchina da scrivere, forse non così diversa da quella di oggi..."" -
Storia del denaro
Dopo Storia del pianto e Storia dei capelli, Alan Pauls conclude con Storia del denaro la sua «trilogia della perdita», dedicata agli anni Settanta in Argentina.rn«Lui, se c’è una cosa che sa fare con i soldi, è pagare. Ed è l’unica di cui potrebbe vantarsi, per patetica che possa sembrare. La accetta come un ruolo assegnato da una regia arbitraria ma insindacabile. A lui non è toccato fare soldi, come a suo padre, né ereditarli, come a sua madre. Di tutte le missioni possibili, a lui tocca quella di saldare, di ripianare i debiti. C’è chi dà da mangiare agli affamati, chi cura gli ammalati. La sua maniera di cicatrizzare le ferite – passione non sempre compresa – è pagare.»rnrnrnrnDebiti mai saldati, investimenti senza senso, prestiti di cui non c'è traccia, operazioni clandestine e trasferimenti sottobanco: il denaro è un flusso che invade l'intero romanzo, e la vera ossessione dei suoi personaggi. Che sia una puntata al casinò, un viaggio in taxi verso la costa o l'acquisto di una casa al mare, il denaro non è altro che perdita. Scomponendo un fenomeno sociale nell'esperienza individuale del protagonista, Pauls narra un paese in cui il denaro non conta assolutamente nulla, eppure resta l'unica cosa che importa. Dopo ""Storia del pianto"""" e """"Storia dei capelli"""", Alan Pauls conclude con """"Storia del denaro"""" la sua """"trilogia della perdita"""", dedicata agli anni Settanta in Argentina."" -
L' esercito di cenere
Con una nota dell’autore.rn«La cenere cadeva dolcemente dal cielo. Gli uomini rimontarono in sella e rimasero in estatico silenzio, assorti e stupiti quanto il loro comandante. Le uniformi andarono tingendosi di grigio, e così pure i cavalli, e a un tratto tutta la distesa del deserto, fin dove i loro occhi potevano arrivare, fino all’irraggiungibile orizzonte, divenne grigia.»rnrnrn""Era un brutto giorno per morire"""". Con questa frase piena di presagi inizia uno dei romanzi più intensi della letteratura argentina contemporanea, pubblicato in una nuova traduzione a trent'anni dalla sua prima uscita. Feinmann dà vita a un personaggio indimenticabile: l'enigmatico colonnello Andrade, ex guerrigliero dell'Indipendenza, ora a capo del Settimo Reggimento di Cavalleria. Con i suoi uomini, è sulle tracce di un nemico che sembra non essere da nessuna parte, se non forse nella sua immaginazione. Come l'Achab di Melville, Andrade insegue l'oggetto del suo odio per annientarlo; e come il Drogo di Buzzati continua a tenere lo sguardo fisso laggiù, dove nulla appare."" -
Il marmo
Aira ottiene l’impensabile: creare la sensazione che il suo racconto si vada costruendo frase dopo frase, nel puro presente del lettore.rn«Ma sono stati davvero i fatti? O tutto continuava a succedere sul piano delle mie supposizioni? Il pensiero si basa sempre sui fatti, li rende «fatti significativi». E nel corso della mia avventura, che somigliava tanto a un sogno, ho scoperto che la carica di significato dei fatti si moltiplica in modo portentoso quando si tratta di fatti strani, imprevisti, per esempio quando, come in questo caso, vi prendono parte degli extraterrestri.»rnrnrnrnNon avendo moneta per dargli il resto, il cassiere di un supermercato offre al protagonista del romanzo la scelta tra una miriade di cianfrusaglie. Rassegnato, l'uomo pesca a caso una confezione di pile made in China, un occhio di plastica, una forcina dorata, un anello di bigiotteria e una macchina fotografica grande quanto un dado. Ignora che di lì a poco lo attende un'avventura incredibile, in cui ciascuno di quegli oggetti apparentemente insignificanti si rivelerà invece, per sua fortuna e per lo spasso del lettore, indispensabile per procedere nel suo percorso a ostacoli. Con la sfacciataggine di un bambino e l'innocenza di un artista geniale, Aira ottiene l'impensabile: creare la sensazione che il suo racconto si vada costruendo frase dopo frase, nel puro presente del lettore. Prefazione di Giuseppe Genna. -
Raccattacadaveri
Cinquant’anni esatti dopo la sua prima pubblicazione, torna uno dei grandi capolavori della letteratura di tutti i tempi.rn«Nulla di quello che è importante può essere pensato, tutto quello che è importante ce lo dobbiamo trascinare inconsciamente, come un’ombra.»rnrnrnPer chi già conosce l'avvolgente prosa di Onetti, sarà un piacere imbattersi ancora nel suo personaggio maestosamente meschino: Larsen, detto Raccattacadaveri o più semplicemente Raccatta. Attraverso una narrazione eccentrica e implacabile, che mescola piani narrativi e prima e terza persona, Onetti ci riporta nella sua Santa Maria. Qui, Raccatta deve vedersela con il prete, le mogli e i benpensanti locali che si mobilitano in una crociata contro il suo rocambolesco sogno di aprire un bordello in città. Con due interviste di Maria Esther Gilio. -
Purgatorio
Tomás Eloy Martínez costruisce con maestria un romanzo commovente, tenendo sempre il lettore in bilico tra verità e illusione.rn«In questo romanzo Martínez riesce, con l’abilità di un regista, a creare una nuova realtà, a immaginare ciò che ancora non esiste, a fermare il tempo.» - Carlos FuentesrnrnNell'inverno del 1976 Simon Cardoso viene arrestato dalla giunta militare argentina, e ben presto se ne perdono le tracce: diventa un desaparecido. Trent'anni dopo, negli Stati Uniti, sua moglie Emilia sente la voce di Simon in un ristorante, ne rimane sconvolta e inizia un'incessante ricerca del marito che credeva morto. A partire da questo episodio, ""Purgatorio"""" intreccia una storia d'amore (perduto e ritrovato) con una ghost story, sullo sfondo della sinistra irrealtà creata dal regime dittatoriale."" -
Le scimmie
"Le scimmie"""" è il racconto più noto del messicano José Revueltas, basato sull'esperienza carceraria dell'autore, arrestato nel 1968 con l'accusa di essere istigatore ideologico dei movimenti studenteschi. Ambientato a Lecumberri, un terribile carcere di massima sicurezza, ne ricostruisce l'atmosfera claustrofobica grazie a una lingua incalzante e vorticosa, cruda e gergale. Nelle vicende dei tre detenuti, Albino, Polonio e il Coglione, impegnati nella folle impresa di farsi recapitare della droga direttamente in cella d'isolamento, si rispecchiano tutti gli orrori e le contraddizioni di un mondo capovolto, in cui i confini tra bene e male, tra sorveglianti e sorvegliati, sembrano confondersi e quasi dissolversi; un mondo in cui è lecito - e forse doveroso - chiedersi da quale parte delle sbarre stiano le vere """"scimmie"""" in gabbia. Postfazione di Elena Poniatowska." -
Tungsteno
Un esplicito atto di denuncia.rn«""Tungsteno"""" è un romanzo di fatti, diviso in azioni e scene di sapore teatrale, dimostrativo. Ma non è una fredda spiegazione didattica del funzionamento del mondo e del capitalismo e colonialismo, è il caldo grido di rivolta di un poeta che mette la sua arte a servizio di un’idea e di un progetto, ma prima di tutto a servizio della sua gente, dei suoi """"analfabeti"""".» - Goffredo FofirnrnrnNel Perù di inizio Novecento, l'impresa statunitense Mining Society acquista le miniere di tungsteno della zona di Cuzco, creando un giro d'affari inconsueto per gli abitanti del luogo. Ma l'arrivo dei grìngos equivale a un'invasione nelle terre ancestrali degli indigeni, e nelle loro vite. Ben presto il lavoro in miniera si trasforma in schiavitù. Il lettore non può restare indifferente all'esplicito atto di denuncia contenuto nel romanzo; è costretto a prendere una posizione, come fa l'agrimensore Leónidas Benites, uno dei protagonisti. Con un linguaggio diretto ed estremamente visuale, Vallejo intreccia una narrazione che è prima di tutto politica, ancora attuale a più di ottant'anni dalla sua prima pubblicazione: una riscoperta necessaria."" -
Variazioni in rosso
«Variazioni in rosso, al di là della bellezza dei tre racconti, anticipa in modo evidente quella che sarà la vera ossessione narrativa di Walsh: investigare il crimine, tra finzione e testimonianza, per dimostrarne la vera natura. [...] Daniel Hernández gli è sempre stato vicino, lo ha guidato mentre cercava di dimostrare agli argentini le nefandezze dei governi, dei potentati economici.» - Massimo Carlotto, la Repubblicarnrnrn""Conoscere Rodolfo Walsh"""", scrive Massimo Carlotto nella prefazione, """"è, per un lettore, un'avventura straordinaria. E questi tre racconti sono il miglior modo per entrare in sintonia con il suo universo narrativo"""". Tre storie poliziesche, con lo stesso protagonista: Daniel Hernandez, un semplice correttore di bozze che si improvvisa detective e, grazie alla meticolosità e alla precisione che caratterizzano il suo lavoro, riesce a risolvere tutti gli enigmi nei quali si trova coinvolto. Hernandez è una di quelle figure marginali amate da Walsh, che incarnano l'aspirazione alla verità. """"Variazioni in rosso"""" è un piccolo gioiello stilistico: animato da una scrittura coinvolgente e godibile, racchiude l'elemento chiave dell'intera opera - e vita - dell'autore: la difesa della giustizia a ogni costo."" -
I lanciafiamme
Pubblicato per la prima volta nel 1931, ""I lanciafiamme"""" fu concepito come seguito dei """"Sette pazzi"""", l'opera che ha consacrato la figura di Roberto Arlt, ma può essere letto come una storia compiuta e a sé stante. Ritroviamo il leggendario protagonista Erdosain, i suoi compagni e il loro assurdo progetto di finanziare la rivoluzione grazie alla gestione di una catena di bordelli. L'insoddisfazione e il disprezzo dei personaggi per la realtà che li circonda sono tali da richiedere una risposta estrema: l'uso della violenza diventa così l'unica via percorribile, e permette ad Arlt di tracciare ancora una volta un quadro veritiero e profetico del mondo in cui viviamo."" -
Non sapevamo giocare a niente
"Non sapevamo giocare a niente"""" è la storia, tenera e nostalgica insieme, della travagliata infanzia di Emma Reyes, racchiusa in ventitré lettere.rn«All’improvviso sentimmo un rumore terribile, mai sentito prima, la gente iniziò a correre in ogni direzione, la maggior parte delle persone si rifugiò in chiesa, altri entrarono nelle case, i bambini si arrampicarono sugli alberi, la bottega, che si trovava sulla parte alta del marciapiede, si riempì di gente, il rumore si faceva sempre più vicino. Improvvisamente vedemmo spuntare da dietro la chiesa un orribile mostro nero che avanzava verso il centro della piazza. Gli occhi enormi e aperti erano di un colore giallognolo e facevano così tanta luce che illuminavano metà piazza. L’animale si fermò al centro della piazza e chiuse gli occhi. Era la prima automobile che entrava a Guateque.»rnrnrn""""Non sapevamo giocare a niente"""" è la storia, tenera e nostalgica insieme, della travagliata infanzia di Emma Reyes, racchiusa in ventitré lettere che la pittrice scrisse, a partire dal 1969, al suo amico Germán Arciniegas. Emma racconta la storia di una bambina senza padre né madre, frutto di una relazione proibita, tra abbandoni e scoperte, preghiere e paure. Un viaggio che la porterà da una misera stanzetta a una casa coloniale, da una bottega del cioccolato a un convento di clausura. Con un tono bizzarro e ingenuo e con l'ironia di chi si è lasciato tutto alle spalle, l'autrice affronta il proprio passato trasformandolo in un feroce e avvincente romanzo. Prefazione di Tiziana Lo Porto." -
Correzione di bozze in Alta Provenza
Un testo inedito di uno dei narratori più amati del Novecento.rnrnrn""Correzione di bozze in Alta Provenza"""" è un'immersione nella vita di uno scrittore faccia a faccia con la propria opera. È il 1972 e Julio Cortázar, con un bagaglio di cibo in scatola, vino rosso e macchina da scrivere, parte per dedicarsi all'ultima rilettura del """"Libro de Manuel"""", il più politico dei suoi romanzi. Al riparo nel ventre del """"drago Fafner"""" (il furgone Volkswagen che gli fa da casa, studio e rifugio), Cortázar tiene il diario di un fine settimana di perturbazione, atmosferica e interiore: affronta una tempesta sulle rive del Rodano e la burrasca dei suoi dubbi di uomo e scrittore all'apice del successo. In poche pagine ironiche e argute convivono un'infinità di temi: il rapporto con i lettori e quello con i fornelli, la musica e l'esilio, la passione per la boxe e l'attualità politica. Prefazione di Juan Villoro."" -
Componibile 62
Pubblicato per la prima volta nel 1968, ""Componibile 62"""" è il seguito del capolavoro di Cortázar, """"Rayuela""""rn“Entro la notte nella mia città, scendo alla mia città / dove mi attendono o m’ignorano, dove devo fuggire / da qualche abominevole appuntamento, da ciò che / non ha più nome.”rnrnrnPubblicato per la prima volta nel 1968, """"Componibile 62"""" è il seguito del capolavoro di Cortázar, """"Rayuela"""": una storia caleidoscopica e multiforme, in cui l'azione può trascorrere simultaneamente a Parigi, Londra o Vienna, e i personaggi passano senza sforzo dal dialogo al monologo, in una continua ricerca di alternative esistenziali e letterarie. Nel capitolo 62 di """"Rayuela"""", l'indimenticabile Morelli - alter ego dell'autore - immaginava un libro in cui il lettore diventasse parte attiva della storia, portando la letteratura alle sue estreme conseguenze. Un libro che poi lo stesso Cortázar scrisse, un libro componibile: """"Componibile 62"""", appunto."" -
Il pozzo
Questo breve romanzo racchiude tutte le caratteristiche che i lettori di Onetti amano della sua prosa e della sua rappresentazione del mondo: quella delicatezza con cui l’autore trasforma in meraviglia ogni genere di miseria umana.rnrn«Ho smesso di scrivere per accendere la luce e riposare gli occhi che mi bruciavano. Dev’essere il caldo. Ma oggi voglio qualcosa di diverso. Qualcosa di meglio della storia di quel che mi è successo. Mi piacerebbe scrivere la storia di un’anima, di lei sola, senza gli avvenimenti con cui, volente o nolente, ha dovuto mescolarsi.»rnrnrn""Il pozzo"""" è l'esordio di Juan Carlos Onetti: scritto nel 1939, in un fine settimana in cui l'autore aveva smesso di fumare, viene tradotto ora per la prima volta in italiano. Anche se ammette di non saperlo fare, Eladio Linacero decide di sedersi a raccogliere le sue memorie, perché """"un uomo, quando arriva a quarant'anni, deve scrivere la storia della sua vita, soprattutto se gli sono capitate cose interessanti. L'ho letto non so dove"""". Così ha inizio """"Il pozzo"""", come un bilancio, la presa di coscienza del presente. Pessimista, scettico e cinico, Linacero è il personaggio onettiano per eccellenza, che più si immerge nei propri ricordi più si distacca dalla realtà, e questo breve romanzo racchiude tutte le caratteristiche che i lettori di Onetti amano della sua prosa e della sua rappresentazione del mondo: quella delicatezza con cui l'autore trasforma in meraviglia ogni genere di miseria umana."" -
Una domenica pomeriggio
"Il gobbetto"""", """"Le belve"""" e """"Una domenica pomeriggio"""": questa raccolta riunisce i tre più importanti racconti dell'argentino Roberto Arlt, in una nuova traduzione. rnrn“Non ti dirò mai come sono sprofondato poco a poco, giorno dopo giorno, fra uomini dannati, ladri e assassini, fra donne che hanno la pelle del viso più ruvida della calce screpolata. A volte, quando ripenso al punto a cui sono arrivato, ho l’impressione che nella mia testa si agitino grandi tele d’ombra, cammino come un sonnambulo e il processo della mia decomposizione mi appare incastonato nell’architettura di un sogno mai avvenuto.”rnrnrnUna via d'accesso privilegiata per i lettori che ancora non conoscono la sua opera, e un ulteriore approfondimento per chi ha già amato i suoi romanzi di culto come """"I sette pazzi"""" e """"I lanciafiamme"""". In queste pagine Arlt conferma l'attualità e il vigore della sua letteratura, che supera la prova del tempo, mettendo in scena un'umanità """"terrestre, triste e sonnolenta"""": ladri e assassini, uomini perduti e donne infedeli. Un'umanità eccentrica e imprevedibile, forse non così diversa da quella che ci circonda." -
Niente miracoli a ottobre
Alla sua pubblicazione in Perù nel 1965, ""Niente miracoli a ottobre"""" fu al centro di un animato dibattito culturale: una parte della critica lo considerò osceno e offensivo, mentre fu elogiato da autori del calibro di Arguedas e Vargas Llosa.rnrnrn«Non la amo più, sì, per davvero, sul serio, giuro. A me non mi prende per il culo nessuno. Mi viene da vomitare, ma non per la birra: per questo maledetto odore di pesce marcio: meglio se mi annuso le mani: odorano di mare, ma di mare pulito d’estate che odora di Mery: di Mery sdraiata sulla spiaggia con le braccia aperte. Bella. Bella. Davvero. Con i capelli spettinati e scintillanti di sabbia di Agua Dulce. È stata la migliore estate della mia vita.»rnrnrnrnrnNel giorno della processione del Signore dei Miracoli, vediamo sfilare tutta Lima: da Don Manuel, ricchissimo e potente banchiere, al suo giovane amante Tito; da Don Lucho, impiegato in cerca di una casa per la famiglia sotto sfratto, a Bety, che aspetta invano un anello di fidanzamento. Una miriade di personaggi danno vita a un ritratto espressionista della metropoli, con lo splendore dei suoi quartieri eleganti e la miseria delle sue periferie: il racconto sociale di Lima e del suo popolo dolente e orgoglioso. Prefazione di Mariana Enriquez."" -
Il principio del piacere
In questa raccolta emergono i temi prediletti da Pacheco: il sentimento nostalgico dell'infanzia, la graduale perdita dell'innocenza, la disillusione e la concretezza dell'età adulta. rnrnrn«Pacheco è un virtuoso del racconto quasi sconosciuto in Italia. Qui ne potete assaggiare sette. Feroci, lividi, malinconici, persino un pizzico engagé. Non tutti della stessa qualità. Ma vale il gusto di scoprirli nella bella traduzione di Raul Schenardi, con l’intelligente postfazione di Paolo Cognetti. » - TTL, La StamparnrnrnrnPubblicati in Messico nel 1972, e tradotti per la prima volta in italiano, questi sette racconti sono altrettante gemme letterarie: storie in cui il fantastico si fa verosimile e il quotidiano spettrale. Un bambino si smarrisce in un bosco, un adolescente sperimenta il primo amore e la prima delusione, uno scrittore finisce col diventare protagonista della sua inquietante fantasia letteraria, una vecchia signora si compiace nel veder sfiorire la sua amica di sempre. In questa raccolta emergono i temi prediletti da Pacheco: il sentimento nostalgico dell'infanzia, la graduale perdita dell'innocenza, la disillusione e la concretezza dell'età adulta. Postfazione di Paolo Cognetti. -
Carne viva
Un ritratto di donna indimenticabile – brutalmente realistico, potente e sensuale – con intorno una galleria di aneddoti e personaggi che restituiscono con inedita vivacità il «dietro le quinte» del mondo della ristorazione.rn«Non è che all’epoca mi piacesse tanto servire ai tavoli; ma almeno avevo un posto dove stare. Una funzione nella vita. Non capivo come si faceva a essere una moglie o una madre. Ma per essere una cameriera c’erano regole ben precise. La principale era non fare cazzate.»rnrnrnMarie è una ragazza poco più che ventenne che lavora come cameriera; ha cominciato in bistrot e catene per famiglie per approdare a uno dei più lussuosi locali di Dallas. Si è fatta strada per la sua scrupolosità ed efficienza in un mestiere logorante, ma nella vita privata è disordinata fino all'autolesionismo: fa sesso casuale, si droga, sa di non essere all'altezza del suo ruolo di madre (ha una bambina che vive con il padre, un bravo ragazzo che ha lasciato Marie dopo l'ennesimo tradimento). Ma nelle pagine del romanzo racconta tutto ciò con implacabile lucidità e senza un briciolo di vittimismo, rivendicando anche le esperienze più dolorose come conseguenza delle sue scelte, e affrontando il mondo a viso aperto. Ne esce un ritratto di donna indimenticabile - brutalmente realistico, potente e sensuale - con intorno una galleria di aneddoti e personaggi che restituiscono con inedita vivacità il ""dietro le quinte"""" del mondo della ristorazione, dai lavapiatti ispanici al solitario pianista di sala, dal gestore cocainomane al maître elegantissimo che prenota i prive negli strip club ai clienti più facoltosi.""