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Tra testo e officina. Il gioco a nascondere di Lucio Piccolo
Il saggio di Alba Castello pone al centro dell'indagine la seconda raccolta poetica di Lucio Piccolo, pubblicata nel 1960, Gioco a nascondere. L'opera, che costituisce un momento importante nella produzione piccoliana, coniuga la lezione di illustri modelli, ormai sapientemente assimilata, con una pronuncia originale e armonica. L'autrice mostra come, a partire da raffinate trame metaforiche, il poeta si interroga sull'esistenza, sul mistero dell'oltre-vita, sugli arcani di una natura favolosa e ancestrale. All'analisi puntuale della raccolta e, in particolare, di alcuni componimenti che sono al centro dell'invenzione si affianca, attraverso lo studio di alcune carte inedite, la messa a fuoco di parti dell'officina di Piccolo. In tale prospettiva il lavoro qui condotto rappresenta un acquisto significativo per la conoscenza dell'universo poetico piccoliano. -
L' amoretiepido
È meglio l'amore che scotta, o solo quello tiepido che scalda senza bruciare? Ma soprattutto: esiste una realtà univoca o tante verità quanti sono i punti di vista di chi narra? Se lo chiedono i cinque protagonisti de L'amoretiepido, romanzo che racconta l'età dei trentacinque-quarantenni all'epoca della crisi. La voce narrante che accompagna il lettore per tutto il romanzo è quella della protagonista, docente di italiano e latino ""col capello troppo lungo e le idee poco ministeriali"""", che viene convocata per una supplenza al liceo di Mistretta, paesino nebroideo. Rosa, reduce da """"pasticci sessual-sentimentali"""", ama mettersi alla prova, e decide di cogliere al volo l'opportunità della supplenza per """"cambiar pelle come i serpenti"""". A rompere la narrazione in prima persona, dopo i primi capitoli, provvederà un narratore onnisciente, che racconterà in parallelo le storie degli altri protagonisti, moltiplicando le facce del reale e regalando tridimensionalità e poliedricità alla vicenda. L'esplosione di una bomba carta metterà in moto gli eventi e il complesso ginepraio di rapporti umani fra i protagonisti, le cui vite andranno ad intrecciarsi con continue sovrapposizioni e colpi di scena."" -
Ventuno racconti
Le storie di Cinzia Pierangelini sono insolite non solo per il contenuto e lo stile, capace di spaziare in più ambiti, ma anche per l'affetto spesso ironico e divertente che l'autrice riserva ai suoi personaggi, anche nel contesto di narrazioni connotate da un certo mal di vivere. Può succedere, dunque, di finire per amare alcuni protagonisti quasi si fosse con loro condiviso un tratto di strada. Questi racconti - molti già vincitori di concorsi rappresentano una parte del lavoro svolto nel decennio 2004-2014 e ci conducono alla scoperta delle piccole o grandi crepe che possono incrinare l'animo di ciascuno di noi. Capita così di sentirsi un giorno la sensuale Rosa affamata di sesso e un altro la sfigata controfigura del commissario Montalbano e di riuscire, una volta chiuso il libro, a sorridere maternamente di ognuna delle nostre umanissime debolezze. -
Croniche
"L'anatomia della disfatta, sia personale che storica, è condotta da Cariglino mediante una tecnica versificatoria che elegge la reductio a norma, la capacità di asciugare (o persino prosciugare) qualsivoglia tentazione decorativa a condotta anzitutto morale prima che letteraria. È dalla presa di coscienza di questa inestinguibile consunzione - forse riflesso di un Io poetico che, di fronte alla sconfitta, può e deve far esperienza, per rinascere, dall'abisso - che si diparte un allontanamento silente dal """"mito"""" stesso della poesia, e da quella tradizione lirica che, particolarmente nel nostro Paese, ha avuto un peso non indifferente."""" (Marco Gatto)" -
Per le antiche strade. Viaggio nella Sicilia della tarda antichità
"[...] Non ho intenzione di farne un lavoro archeologico: a ognuno il suo mestiere! E nemmeno una guida storico artistica. Vorrei invece scrivere un libro di viaggio che abbia come primo obbiettivo quello di modellare l'aspettativa e la carica desiderante del viaggiatore. Per costruire prima di tutto un viaggio nel tempo, in un'epoca storica a mio avviso importantissima e lunga un millennio. Così da aiutare anche un lettore non professionista a leggerne le tracce nel paesaggio. A narrare le vicende dell'Isola come si racconta una storia di vita. O una storia clinica. E insieme descrivere il mio viaggio nel cuore del Mediterraneo e in un epoca tanto amata e tanto utile anche per capire l'attualità. Sarà dunque un viaggio fisico (percorreremo l'Isola in lungo e in largo), ma anche un viaggio nel tempo volto alla conoscenza delle vie e delle ville romane; delle stazioni di posta, dei latifondi, del permanere anche nella tarda romanità di culti e tracce di un passato più antico. E, per quanto possibile, della organizzazione sociale della Sicilia imperiale e di come, col trascorrere degli anni, queste si siano evolute, trasformate, declinate. Cammineremo nella storia e nelle tracce che questa ha lasciato nel paesaggio. Con un occhio di riguardo per gli splendidi manufatti che sono state le ville romane della tarda antichità.[...]"""" (Primo Lorenzi)" -
Perché la 'ndrangheta? Antropologia dei calabresi
Quando un malato è grave, come lo è la Calabria, è necessario e doveroso concentrarsi sulla sua patologia, perché parlare delle sue parti sane e belle non solo sarebbe controproducente per il malato, ma sarebbe anche fumo negli occhi a uso e consumo degli interessi arrivistici di chi scrive. Si può credere in un futuro più roseo illudendosi che sia già in atto, o che sia già esistito in un passato recente, oppure - ed è la strada qui scelta - si può decidere di affrontare con lucidità, senza infingimenti consolatori, un'anamnesi radicale quanto dovuta. [...] La Calabria è una regione povera, con un livello disastroso di disoccupazione, di evasione fiscale e di altri parametri. È la patria di una delle organizzazioni criminali più estese e pericolose al mondo, che registra la presenza di cosche armate ricche e violente in più continenti. Non c'è forse un rapporto tra la cultura popolare calabrese e questo tipo peculiare di mafia? -
Il cimitero del sole. Il cinema della nouvelle vague in Giappone
Il termine nuberu bagu appare per la prima volta sulla rivista ""Shukan Yomiuri"""" - dopo l'uscita del secondo film di Nagisa Oshima, """"Racconto crudele della giovinezza"""" (1960) -, maturando l'opinione di un'influenza della nouvelle vague sul lavoro dei giovani cineasti giapponesi, che, invece, hanno sempre rifiutato la genesi di questa definizione respingendola con forza. Più giustamente, invece, col termine nuberu bagu e possibile fare riferimento allo spirito di rigenerazione culturale del cinema dei primi anni sessanta e all'origine del clima politico della cosiddetta Nuova Sinistra. Le analogie tra i giovani cineasti si assegnano a una fisionomia comune che risalta nella decostruzione degli elementi della tradizione cinematografica - collocati a una nuova forma di rappresentazione - e nel carattere innovativo dei temi svolti e delle tecniche di stile adoperate. Rifiutando i modelli precedenti con uno stile personale e inedito, i registi della nuberu bagu hanno maturato una """"coscienza autoriale soggettiva"""" (sakkatoshite no shutaisei) dialettizzando uno sguardo critico attraverso nuove forme di espressione, in polemica con gli assunti moderati e rigidi del cinema del passato."" -
Uomo a mare!
Un racconto marinaro e del terrore e del terrore-marinaro dell'Ottocento. Torkeldsen, già comandante di mercantili, è la voce narrante, che con fraseggiare saccente e confidenziale ci introduce nel microcosmo della marineria, con tutti quei difficili nomi di rande e fiocchi in un vascello a tre alberi, con il rituale dei rapporti umani che vigono su di esso. Con espediente quanto mai efficace nel genere ""horror"""", per la virtù che ha di conferire veridicità a storie troppo singolari per essere credute, Crawford gioca sul tema dei fratelli gemelli, impossibili a distinguersi l'uno dall'altro, inseparabili, legati in vita come nella morte, e per di più facendo scambiare loro le parti, con sfumature tematico-psicologiche che l'archetipo del doppio comporta."" -
Etna
Dal ""Viaggio in Sicilia"""", le pagine che Alexandre Dumas (padre) dedica alla sua ascensione sull'Etna. L'escursione, dal 2 al 3 settembre 1835, segue un itinerario che passa attraverso Gravina, Santa Lucia, Massannunziata, Nicolosi, Monte Rosso, il convento di San Nicola il Vecchio. Dumas prosegue a dorso di mulo, fino a raggiungere la cima del cratere. Dopo l'incontro con il signor Gemellaro di Nicolosi, un vecchio studioso del territorio e dei fenomeni vulcanici, il ritorno a Catania, a tarda sera."" -
San Giorgio e il drago
Giugno 2006. Torino. Sullo sfondo anche Londra e Messina. Da qualche mese hanno avuto termine le XX Olimpiadi Invernali. Una rimpatriata tra ex colleghi universitari, con ricco buffet, ha luogo in un rinomato ristorante della collina torinese. È l'omaggio di un invito anonimo, al quale partecipa - fatto giungere appositamente da Londra - l'avvocato Roger Sacco, accompagnato dal maturo collega Richard Mason. Da questo momento la pacifica città pedemontana viene scossa da una serie di efferati omicidi. Le vittime, laureati lo stesso giorno, esattamente venti anni prima, sono alcuni dei partecipanti alla cena. Figure femminili ruotano attorno all'oscura vicenda: una magistrata, una docente universitaria, una straniera, una sensitiva, un'anziana signora. Ma proprio quando sembra che sia stata messa la parola fine all'intricata vicenda accadono incredibili colpi di scena. -
Ascoltando il mare
Il mare è una straordinaria piattaforma della vita, dentro cui spiccare il salto, intravedere il fondo e scoprire il senso della sua storia, risalendo dai miti omerici fino alle tante vicende che contrassegnarono l'arrivo di nuovi conquistatori, di regni e di etnie [...]. Purtroppo nella più recente quotidianità il mare è divenuto sinonimo di migrazione, a cui sono connessi dolore, disagio e spesso tragedia [...]. Subentrano considerazioni di altro genere e il soliloquio lirico spesso muta in requisitoria che indaga, protesta e condanna [...]. La poesia allora svela tutta la malinconia di cui è pervasa per il tradimento dei principi su cui si fonda la società costituita, l'impossibilità di una pace vera e duratura, l'ambiguità delle circostanze che ci condizionano, la straziante preghiera di chi vuol vivere, ma vede già avvicinarsi la barca dell'estremo limite di Caronte. -
L' ascesa dei notabili. Politica e società a Palazzolo Acreide nell'Ottocento borbonico
Palazzolo Acreide, l'antica Akrai, subcolonia di Siracusa, vive durante l'Ottocento borbonico un periodo di importanti trasformazioni politiche e sociali. A partire dalla breve, ma fondamentale, stagione costituzionale del 1812 cominciano ad affacciarsi nel palcoscenico della politica locale le classi sociali 'borghesi', radicate in gran parte nella 'città di sopra' che, sviluppatasi attorno alla chiesa di S. Sebastiano, si contrappone alla 'città di sotto' (il quartiere di S. Paolo). Con la 'monarchia amministrativa' si assiste anche a Palazzolo alla formazione di una nuova classe dirigente, un'élite, spesso colta, che sfrutta tanto le moderne forme di aggregazione, come i circoli di conversazione, quanto le istituzioni politiche per acquisire non solo prestigio sociale, ma anche quegli spazi di potere resi possibili dalla 'nuova politica'. Lo sguardo sulle forme associative dell'élite locale, condotto sulla scorta di un ampio scandaglio delle fonti d'archivio (peculiarità di tutto lo studio), permette anche di cogliere alcuni aspetti che caratterizzano la società stessa, attraversata, soprattutto tra le classi più umili, da forti tensioni sociali che esplodono, non a caso, proprio in prossimità di rivoluzioni (in particolare quelle del 1837, del 1848 e del 1860), intrecciandosi, non di rado, con la lotta politica e rivelando così una società in continuo fermento. -
Dell'eterosofia. Per un'etica della gioia in tempi apocalittici e cannibalici
Esiste un antidoto agli effetti disumanizzanti del capitalismo? È possibile ritrovare un po' di gioia in questi tempi apocalittici e cannibalici? Affidandosi alla forma del pamphlet, attraverso l'intreccio di filosofia e psicoanalisi, l'autore indaga la vita umana ai tempi del Capitale individuando una prassi atipica e vitale: l'eterosofia. Grazie a un rinnovato incontro con l'altro - con la saggezza dell'altro - può scaturire quella scintilla che trasforma l'esistenza e che può inaugurare, inaspettatamente, modi di vivere singolari e inediti. -
Due racconti di mare e di terrore: Manoscritto trovato in una bottiglia-A precipizio nel Maelstrom
Velati dal mistero, che spesso induce l.immaginario umano al terrore, questi due racconti, ""Manoscritto trovato in una bottiglia"""" e """"A precipizio nel Maelström"""", sono accomunati dal binomio mare-terrore, come metafora della condizione esistenziale, espressa nel mare spaventoso, e del fantastico, in cui riponiamo spesso con sentimento panico il destino del futuro e del trapasso."" -
Lucio e l'asino
"Lucio o l'asino"""" è un breve romanzo greco erotico del I-II secolo a.C., pervenutoci fra le opere di Luciano di Samosata, spesso indicato come """"Pseudo-Luciano"""". Gli eventi narrati nel romanzo presentano delle evidenti correlazioni con quelli del successivo """"Asino d'oro"""" di Apuleio; è oggetto di discussione se lo Pseudo-Luciano sia stato fonte di Apuleio, o se entrambi abbiano attinto a una fonte precedente." -
Pagine messinesi. Alla ricerca dell'identità perduta
Senza memoria del passato non si ha consapevolezza del presente e si rischia di ipotecare il futuro. Ciò vale per le persone e per le comunità. Vale per Messina e per chi conosce poco la propria storia o ritiene che non valga la pena curarsi di avvenimenti e personaggi lontani nel tempo. Ma quei fatti e quelle persone fanno parte di noi. Senza di loro saremmo come chi per un trauma perde la memoria e non riconosce più cose e volti che lo circondano. Ecco perché sapere cosa furono gli anni del dopoguerra a Messina o chi era ""l'onorevole Blandino"""", ricordare fasti e decadenza del Gabinetto di Lettura o le serate all'Irreramare, leggere di fatti importanti o marginali avvenuti nella nostra città, può aiutare a riconoscerci."" -
Araba fenice. Poesie 2014-2015
"[...] sono dunque intimamente legati alla storia dell'uomo e alle storie del mondo questi versi di Torres La Torre, inno alla sacralità della vita, invitano a riscoprire attraverso l'arte la bellezza che è nelle cose, la vivacità metamorfica della vita intessuta dalla morte, il segreto che si cela nel dischiudersi di un fiore, nel passaggio dalle ceneri alla rinascita della fenice, mimesi del processo artistico di approssimazione al mondo, tensione verso un sistema concettuale esaustivo che inglobi tutti gli elementi sfuggenti della realtà di cui siamo parte. In ultima analisi altro non è la poesia che un quesito, il suo ruolo anche in tempi bui è quello di interrogare le coscienze, ricerca incessante fra il mistero della vita."""" (dall'Introduzione di Marika Gacioppo)." -
Non posso stare ferma. Con 7 tavole a colori di Vittorio Papa
Un inedito, sorprendente sguardo sulla disabilità è il comune denominatore degli episodi di questo libro, in cui Marilena Rubaltelli ricostruisce la propria vita, esplorata da un punto di vista insolito: la carrozzina cui è da sempre costretta. Con trasparente ironia e un candore fintamente ingenuo, l'autrice interroga lo sguardo comune sull'handicap per condurlo a vedere ciò che di solito non sa cogliere. Malgrado i limiti fisici, ma forse proprio grazie a essi, Marilena ha sviluppato una spiccata abilità nel riconoscere i moti dello spirito umano, un'eccezionale esigenza di conoscere in profondità l'altro, che realizza attraverso la sua professione di psicologa e sessuologa. Colpisce la giocosa serenità d'animo con cui l'autrice abbraccia la propria condizione, sottraendola alla mistificazione e alla rimozione della diversità. Quel che emerge da queste pagine è uno straordinario antidoto alla lamentosità di tanti normoabili nei confronti della vita, un invito a riscoprire la bellezza dell'incontro umano e dello sguardo sull'altro. -
Ascanio in Alba. Festa teatrale musicale
"'Ascanio in Alba', al pari di una statuetta di porcellana, è un piccolo gioiello musicale e teatrale, nel quale si intravvedono con chiarezza i sentori di ben altri capolavori del genio mozartiano più maturo, compresa la perfezione timbrica, la scioltezza delle melodie e persino qualche inattesa audacia armonica. Come avviene nei riguardi di Salieri, il giovane Mozart riesce a sopravanzare l'anziano Hasse, il quale sarà costretto a riconoscere che 'questo giovinetto farà dimenticare tutti noi'; e lo stesso genitore Leopoldo si vanterà delle congratulazioni ricevute dai milanesi e delle insistenti richieste di replica: 'Tutti i cavalieri e l'altra gente ci ferma continuamente in istrada per congratularsi con Volfango'"""". (Dalla prefazione di Carlo Migliaccio)" -
Le neuroscienze nel calcio moderno. Come costruire giocatori e squadre vincenti
Le neuroscienze nel calcio moderno è un testo unico nel suo genere. A partire dalla sua competenza, Alberto Caroli prova ad esplorare gli aspetti più rilevanti del gioco del calcio; dalla formazione del calciatore alla progettazione del gioco, elementi questi che sono imprescindibili nel successo del singolo e della squadra. Una proposta che racconta come il lavoro dell'allenatore sia potente, faticoso e affascinante. L'autore abbina una solida fondazione teorica ad opportunità pratiche di lavoro in campo, con attenzione costante all'aspetto più rilevante dello sport: la formazione di persone consapevoli e orientate al successo dentro l'organismo complesso della squadra. Uno strumento per allenatori, per appassionati e per tutti coloro che vogliano comprendere la costruzione del gioco nelle fasi difensiva ed offensiva, a partire dal lavoro in allenamento e dal miglioramento delle prestazioni del singolo.