Sfoglia il Catalogo feltrinelli037
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 361-380 di 10000 Articoli:
-
Duepercento
La vita di un uomo è costellata di scelte: ognuna di esse modifica il suo percorso, a volte in maniera evidente e clamorosa, altre in forma impercettibile, ma determinante. Di quante di esse possiamo però dirci responsabili? Abbiamo davvero sempre una scelta, oppure la nostra natura, la nostra educazione, le nostre abitudini rendono le nostre azioni necessarie, e il nostro libero arbitrio una mera illusione? Sono domande alle quali Marco Donati troverà una sorprendente risposta accettando un'assurda proposta di lavoro che lo porterà a cercare di guidare le vite degli altri verso esiti imprevisti e imprevedibili. Sulla sua strada, incontrerà killer (quasi) infallibili e avversari pronti a tutto per impedirgli di portare a termine il suo incarico. -
Fonti e documenti sull'eruzione vesuviana del 1631. Vol. 1
79 d.C.-1631. Due date, al centro delle quali è possibile collocare l'area territoriale vesuviana, una sub-regione della Campania continuamente modellata sotto l'aspetto geomorfologico, topografico, antropico e floro-faunistico, da uno dei più temibili vulcani europei: il Vesuvio. La ricerca che qui si propone, articolata in tre volumi, intende ricostruire, soprattutto per il secolo XVII, alcuni caratteri dell'armatura urbana o territoriale dell'area vesuviana compromessa dall'evento eruttivo, ponendo particolare attenzione alla più autentica memoria storica locale, che di quell'evento ha lasciato significative tracce, non solo sotto l'aspetto geologico, ma anche sociale, politico, economico e culturale. -
Il Reale Osservatorio meteorologico vesuviano. Documenti 1857-1860
"Infra tutt'i Vulcani del mondo il Vesuvio ha sempre chiamato a se maggior numero di studiosi, dai quali si ebbe una storia che conta ormai meglio di 300 volumi oltre ai numerosi canti dei poeti. E veramente, posto esso in amenissimo sito, prossimo ad una grande e popolosa Metropoli, moderato in altezza, facile ad erompere in fragorose conflagrazioni con mirabile varietà di fenomeni, ricco di prodotti, ed offrendo in modo assai distinto le antiche e le moderne formazioni, se fu ed è continuamente visitato dall'universale per semplice diletto, specialmente ne' tempi de' suoi più meravigliosi accendimenti, non potea non invitare il filosofo della natura a severi studii ed a profonde meditazioni."""" (Luigi Palmieri, Annali, 1859)" -
La filosofia di Benedetto Croce. Punti di riferimento per un saggio su B. Croce
La filosofia della praxis è una ""eresia"""" della religione della libertà, perché è nata sullo stesso terreno della civiltà moderna. Il rilievo del marxismo italiano su quelli dei paesi del cosiddetto comunismo reale si spiega anche per la riflessione critica da esso operata sul pensiero crociano, e per il fecondo confronto con la filosofia borghese."" -
I diritti umani, la pace, la guerra nel pensiero di Norberto Bobbio
Gli studi relativi ai diritti umani, alla guerra e alla pace sono una componente fondamentale del pensiero di Norberto Bobbio, e costituiscono un filone inscindibilmente connesso con i grandi temi politici del filosofo torinese: quelli del liberalismo, della democrazia, del socialismo. -
La monadologia
"La Monadologia"""" di Leibniz è una delle maggiori e più celebri opere del grande filosofo, che sulla nozione di monade edifica una metafisica e una concezione dell'universo coerenti con la proposta di una armonia prestabilita del mondo e della storia." -
Pancide il centauro
Pancide è un centauro, o forse si crede tale. Vive nel mondo reale, osserva le vicende, e ripercorre la memoria storica delle crisi e delle idee del XX secolo, con gli occhi della sua natura difforme: una e duplice. La parte bestiale fa da sommesso contrappunto al raziocinio, alla fantasia, alla pietà dell'uomo. Nel romanzo, concepito nella forma del ""conte philosophique"""", i personaggi sono affidati all'""""imagination"""", il confronto dialettico tra le idee è invece reale, lucido, spesso ironico e spregiudicato, sempre anticonvenzionale."" -
Sovranità del vuoto. Ediz. italiana e francese
Una lunga lettera. Il bisogno profondo dell'altro. La voglia di scrivere, di passeggiare, di leggere. La scrittura ausculta il battito del tempo: un pomeriggio di dicembre, la neve, l'incedere improvviso della primavera, le voci dei bambini che giocano all'aperto. I libri sulla scrivania, mormorano, parlano. Il leggere e il pregare, due azioni, due gesti simili. Un perdersi nelle letture e nella vita pura, per trovare il nutrimento che aiuti a dare senso ai giorni. Un bambino si tuffa nella lettura per cercare, cercare... Un'irrequietezza, la sua, che rivela la consapevolezza sulla precarietà della vita. Eppure, Christian Bobin non vuole raccontarci l'oscurità, che ben conosce, ma soffermarsi sui punti luminosi dell'esistenza, per attraversare, come un funambolo, l'oscurità, il vuoto. Un livre de chevet, di meditazione che apre il lettore alla vita e al mondo, con Valéry, Rimbaud, Proust, Maurice Scève, Schubert in sottofondo e la piccola Hélène, di due anni, che ci racconta ""il miracolo delle stagioni sul suo viso."""""" -
Mozart e la pioggia-Mozart et la pluie. Testo originale a fronte
"I momenti più luminosi della mia vita sono quelli in cui mi accontento di vedere il mondo apparire. Questi momenti sono fatti di solitudine e silenzio. Sono sdraiato su un letto, seduto a una scrivania o cammino per strada. Non penso più a ieri e domani non esiste. Non ho più legami con nessuno e nessuno mi è estraneo. Questa esperienza è semplice. Non c'è da volerla. Basta accoglierla quando arriva. Un giorno ti sdrai, ti siedi o cammini, e tutto ti viene incontro senza fatica, non c'è più da scegliere, tutto quello che viene porta il segno dell'amore. Forse la solitudine e il silenzio non sono nemmeno indispensabili per degli istanti così puri. L'amore da solo basterebbe. Mi limito a descrivere un'esperienza semplice che possono fare tutti, per esempio in quei momenti in cui, senza pensare a nulla, dimenticando anche che esistiamo, appoggiamo la guancia contro un vetro freddo per guardare la pioggia che cade.""""" -
L' uomo del disastro. L'angelo, l'infanzia e Antonin Artaud. Testo francese a fronte
"Dove si toccano poesia e teatro, là si incontrano Bobin e Artaud. Sulla soglia dell'esperienza muta, dove si intrecciano urlo e sussurro. Artaud urla l'impossibilità di tradurre i propri pensieri in parole. Bobin gli sussurra, piano, che è possibile. Bobin cerca di far parlare Artaud, trovando una voce per lui che sia in contatto con il mondo della vita. Lo vede vivere in un deserto, e gli porta acqua fresca. Per non allontanare la follia di Artaud in un ideale estetizzato, Bobin gli mette a disposizione il suo linguaggio, riuscendo a recuperare la missione che ha spinto Artaud lungo tutta la sua vita: il senso di una scrittura poetica come scrittura del corpo. 'Parole dette nel totale silenzio della scrittura, e sentite nella solitudine della lettura, possono consentire una condivisione di rara potenza. Tutti abitiamo un luogo più profondo di quello che la società umana ci fa credere. Bobin e Artaud sono maestri nel ricordarcelo'"""". (dall'introduzione di Andrés Neumann)" -
Streghe. Màcare, maghi e guaritori del Salento
Nel presente volume sono stati raccolti i risultati di una ricerca sul campo che, dopo un attento riesame e snellimento del testo, si vuole restituire alla gente del Salento, come un bagaglio culturale costituito dai coloriti racconti trovati e registrati. L’obiettivo della ricerca si è focalizzato sulla figura delle macàre e sulle loro attività magiche, ricostruita attraverso i racconti della tradizione orale contadina. Dai racconti di un recente passato, che risale agli anni del dopoguerra, si passa ad un’analisi degli attuali maghi e guaritori, cercando di rinvenire un filo conduttore fra le antiche e le moderne pratiche magiche. -
I messaggi del corpo che sogna
"Psiche e soma non sono né la stessa cosa, né entità separate, quanto piuttosto le due estremità di un continuum. Per semplicità si possono leggere i fenomeni come appartenenti all'uno o all'altro di questi estremi: di qua il corpo, il mondo materiale, di là emozioni e pensieri, il mondo immateriale. Così in ogni libreria possiamo trovare scaffali stracolmi di volumi su psicanalisi e affini, e scaffali su ogni genere di tecniche corporee. Lo scaffale ancora da riempire è quello dei libri che si occupano di radicare i processi mentali, simbolici, emotivi e biologici gli uni negli altri. Con la pubblicazione di questo testo di Arnold Mindell si è finalmente risolto l'annoso e imbarazzante problema della mancanza di un valido testo introduttivo alla psicosomatica contemporanea. (...) I messaggi del corpo che sogna appartiene a una buona generazione di libri che condensa in modo semplice, ma ben strutturato, molte delle intuizioni che possono aver caratterizzato l'esperienza di chi opera in questo campo. (...) il ruolo determinante di Arnold Mindell è stato sia quello di aver saputo codificare molte di queste intuizioni, sia quello di averle sapute comunicare..."""" (Jader Tolja)" -
Poeti e prosatori alla corte dell'Es
"Sembra che gli artisti abbiano un rapporto privilegiato con l'ES, magicamente descritto dal 'Kaiser' Groddeck come 'entità prodigiosa', ubiquitaria e totipotente, che dirige tutto ciò che gli umani fanno, una forza travolgente e imperscrutabile che ci vive anche quando pensiamo di essere noi gli artefici del nostro destino. Questa possibilità di entrare a stretto contatto con l'ES, senza esserne travolti, sarebbe per molti alla base della creazione poetica. Il saggio si propone di riattraversare la letteratura che ha direttamente o più velatamente riconosciuto il proprio debito a Groddeck per arrivare a interrogare autori significativi del nostro tempo sul tema fondamentale posto dall'analista selvaggio, ovvero che """"il poeta sia costretto a comporre ricorrendo a simboli e raggiunga la massima efficacia quanto più rimane nell'inconscio"""". Completa il volume una selezione di poesie di ciascun autore intervistato.""""(Giancarlo Stoccoro). Donatella Bisutti, Franco Buffoni, Maria Grazia Calandrone, Milo De Angelis, Alessandro Defilippi, Laura Liberale, Franco Loi, Franca Mancinelli, Umberto Piersanti, Fabio Pusterla, Giovanna Rosadini, Francesca Serragnoli, Miro Silvera, Giovanni Tesio." -
Lettera a Carl Gustav Jung nel giorno del suo 125mo compleanno
«Non sempre le persone possono sedere sulle poltrone di uno studio, alcuni di loro giacciono negli ospedali in stato comatoso. Alcuni sono arrabbiati e vogliono lottare e uccidersi l'uno con l'altro. [...] Nessuna psicologia vuole uscire per strada e trattare con la gente quando è di umore terribile. La maggior parte della psicologia afferma: ""Siate gentili gli uni con gli altri, mediate in modo gentile"""", ma questo non funziona sempre! [...] Abbiamo bisogno di diversi tipi di psicologia, abbiamo bisogno di un sacco di cose diverse, proprio come abbiamo bisogno di gente che dubita. Sto cercando nuovi tipi di leader e anziani che accettino coloro che dubitano, che accettino la gente che non è d'accordo su niente. Questo è ciò che mi interessa.» (A. Mindell). All'interno intervista ad Arnold Mindell di Tomasz Stawiszynski."" -
Più viva che mai
"In questo libro Bobin scrive frasi bellissime, come in tutti i suoi libri. Sembra che scriva frasi fatte apposta per essere citate. Ed ancora più incredibile è che questo autore riesce sempre ad assomigliarti. Tu leggi e pensi che sta scrivendo come scrivi tu, come pensi tu, come senti tu. (…) Lui è lo scrittore che ci somiglia, ci fa credere in Dio anche se non crediamo in Dio, ci fa credere all'amore anche se non crediamo all'amore, ci fa essere buoni anche se non siamo buoni. (…) Bobin parla di silenzio e di solitudine, parla del piccolo come via d'accesso al grande, ma alla fine il suo tono non è mai minimale, il suo scrivere è sempre col cuore grosso, come un mare in tempesta. E in questo ritratto di donna morta all'improvviso, come in tutti i suoi altri libri, alla fine sembra che la questione non sia la persona di cui parla, ma le sue visioni, la sua scrittura. Bobin ci raccomanda il mondo, ci parla tanto di una persona amata e perduta, ma non si scolla mai da se stesso. È questa la sua grandezza e il suo limite. (…) Bisogna leggere Bobin, frugare nei suoi libri per trovare il lampo che viene dalle nostre nuvole."""" (Dalla prefazione di Franco Arminio)" -
Come tradurre la neve. Tre sentieri nei Balcani
Nell'inverno 2018 un gruppo scelto di artisti e poeti ha attraversato la Bosnia Erzegovina e la Croazia per raccogliere ""immagini e parole sui percorsi dei rifugiati"""". Tra diario di viaggio e reportage poetico, i lunghi versi di Calandrone e Anil e i frammenti in prosa di Mancinelli, restituiscono l'immagine di una terra gelata, tagliata da confini spinati, dove le tracce dei migranti transitati di recente, si uniscono a quelle di una guerra che ha lasciato case abbandonate e un presente che sembra chiedere ai giovani soltanto di partire. Le ferite della memoria e quelle aperte dall'assenza abitano """"le case infinite"""" di Calandrone, con le voci dei superstiti, di chi resta chiedendosi """"dove sia l'origine, l'errore di tutto questo"""" (Anil). La Slavonia che Mancinelli attraversa nel suo taccuino croato assomiglia a un deserto di ghiaccio, nei cui confini si svolge il crudele """"gioco"""" dei respingimenti illegali. Come tradurre in parole questa esperienza? Come tradurre la neve? Le voci di questi tre poeti affrontano temperie ostili e inospitali, mantenendosi fedeli alla nudità dell'inverno e insieme a quel """"nucleo di calore sepolto"""" che conserva nella parola l'origine della nostra umanità."" -
Discorsi inutili
"E non ci sembra forse di vederlo, chi l'ha visto e lo conosce, Tonino Catalano con la faccia da profeta della subway? Non ci sembra di sentirlo parlottare con gli occhi visionari nell'atrio di un condominio degradato? In altre parole: a teatro. Io l'ho veduto in scena tante volte, e ora lo vedo: è lì. Non è mai stato altrove, è sempre lì. E cosa dice, da lì? Discorsi inutili. Si sono fatti col tempo così inutili che son diventati ormai il chiacchiericcio del mondo. (...) Da qualche anno porgo la coda dell'orecchio a questo parlottare incessante, che nei pochi sprazzi elusivi in cui ci giunge suona come una fioca, primigenia, commovente canzone dell'uomo. (...) La salmodia umana ubiqua e frattale di innumerevoli romanzi e canti, film e racconti, sogni e ricordi, chiacchiere ai bar (...). Ma le parole povere e inutili borbottate dai profeti della subway non sono frastuono. Per paradosso, sono il chiacchiericcio santo che difende il silenzio. Di più: che lo genera. (...) Così i discorsi inutili e tonti si oppongono ai discorsi intelligenti e prepotenti e li elidono. E noi, nel silenzio sommatorio, forse potremo sentire il fruscio del mondo. (Dall'introduzione di Bruno Tognolini)" -
Enigma. Una lettura trasversale del mosaico di Otranto
Enigma fa riferimento all'archetipo formale e alla natura simbolica, sotto certi aspetti ancora indecifrata, che caratterizza il ciclo musivo della cattedrale di Otranto. Questo lavoro è da considerarsi un doveroso tributo dell'autore nei confronti della storia e del patrimonio culturale della città che gli ha dato i natali. ""(...) il lavoro dell'autore è prima di tutto la risultante di più piani che si accavallano e scontrano, si scontornano e mescolano producendosi su più linee, a volte intrecciate, che trovano una loro aderenza all'operare in luoghi quali fattori storici e identitari. Enigma, che nasce dall'esplorazione, in chiave contemporanea, del mosaico pavimentale della Cattedrale di Otranto, è comunque un elemento-opera composto da più fattori, alcuni dei quali hanno radici storiche ben salde nel percorso di Piano, altri compaiono in tempi recenti grazie all'evoluzione delle nuove tecnologie."""" (dall'introduzione di Francesco Aprile)"" -
Abitare poeticamente il mondo-Le platrier siffleur. Ediz. bilingue
"Abitare poeticamente il mondo o abitare umanamente il mondo, in fondo, è la stessa cosa"""". (C.B., p.13) «Nella riflessione di Christian Bobin sull'abitare poeticamente il mondo, l'estetica ed il sentire segnano l'inizio di un Luogo dove l'umano si ricompone dentro l'impercettibile, il minuscolo, il muto e fragilissimo scorrere della vita. Un luogo amato e lontano dalle azioni e dalle parole di avidità, in cui la postura non è quella dominatrice ed utilitaristica, ma quella contemplativa, dove l'anima si fa e il soggetto è autenticamente in relazione con il cosmo di cui fa parte. L'autore ci consegna una pedagogia dell'ascolto e della ricezione, entro una visione organicista e rispettosa della vulnerabilità, emblematica posizione dentro un tempo che, di converso, ci allena a sviluppare abilità eroiche individualistiche e titaniche». (dall'introduzione di Sara Costanzo)" -
L' universo e la carità
"Quando vuoi pregare, quando vuoi sapere quel che sa la poesia, sporgiti, e senza esitazione cerca il gesto più piccolo che hai, piegalo all'infinito, piegalo fino a terra, al suo batticuore"""" (C.L.C.). In questo nuovo libro la poetessa Chandra Livia Candiani dialoga con Gabriella Caramore, scrittrice e conduttrice radiofonica. Nelle due conversazioni raccolte in questo volume, inframmezzate dai versi della poetessa, il lettore attento può trovare tutti i temi della riflessione lucida e illuminante di una delle poetesse più amate dei nostri anni. Alla voce di Chandra fa da eco la voce altrettanto intensa, lungimirante e acuta di Gabriella Caramore, storica conduttrice di """"Uomini e Profeti"""" per RaiRadio3."