Sfoglia il Catalogo feltrinelli037
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 301-320 di 10000 Articoli:
-
Vederla morire
Clarissa era bella, giovane, generosa, neosposa e morta nel viaggio tra la chiesa e il ristorante. Drammatica fatalità oppure omicidio premeditato? Una storia indecifrabile di intrecci, menzogne e verità ma l'oscurità non è altro che il lato opposto del giorno e alla luce delle indagini della magistratura la morte di una giovane donna appare per quello che è. Frammenti di verità emergono poco alla volta costantemente collegati con un angolo, un monumento o una via di una Torino sconosciuta agli stessi torinesi. E allora delinquenti di professione, operai e dirigenti Fiat, vecchi benpensanti e preti non allineati tornano a essere semplicemente ciò che sono: tessere di un puzzle di una città incredibilmente magica, caratterizzata da certezze e contraddizioni, stretta fra un passato glorioso e un futuro tutto da decifrare. -
Cit Turin
Vicino al centro, ma fin dalle origini da esso nettamente separato, come anche il nome Cit Turin sembra indicare, il quartiere è quasi una piccola città all'interno di quella grande, con caratteri distintivi specifici. Così se osserviamo l'aspetto architettonico, troviamo che la storia dell'architettura novecentesca italiana è in esso efficacemente rappresentata, dal Liberty fino alla più audace avanguardia. Quanto alla popolazione, il quartiere appare decisamente coeso, raccolto attorno al suo cuore vivo, costituito da piazza Benefica con il suo mercato, e contrassegnato unitariamente anche dal punto di vista religioso (è l'unico quartiere i cui confini coincidano con quelli della sua parrocchia). Si ritrova ancora in Cit Turin una presenza del profilo civico che un tempo caratterizzava la nostra città: quell'insieme di qualità sociali che nasceva dall'equilibrato connettersi di cortesia e signorile distacco, di serietà e di ironia, di gusto estetico e concretezza, dal senso della misura (esageroma nen...) collegato con la forza etica (bogia nen... nel significato originale di fermezza e resistenza), dalla capacità di collocare al primo posto il dovere e l'interesse collettivo. -
Piazza Statuto e Porta Susa
"A partire dalla metà dell'800 Torino stava diventando una capitale europea, il re e l'amministrazione cittadina ne iniziarono, quindi, una profonda trasformazione. Il quartiere di piazza Statuto sorse sui demoliti bastioni dell'imponente cittadella che aveva difeso la città per secoli. Un borgo 'nuovo' che nasceva come quartiere borghese mantenendo la divisione torinese in isolati, la pianta a scacchiera, caratteristica della città romana. In questo libro si racconta di come è nato questo borgo, la sua storia, il suo presente. Ricordando personaggi, fatti, angoli caratteristici, negozi, monumenti e le trasformazioni nel tempo che ne caratterizzano l'attuale identità. Ciò che ha fatto di questo quartiere il 'nostro' quartiere, sono le persone che lo vivono quotidianamente, ricordando il passato con qualche inevitabile nostalgia, ma guardando al futuro. Così ogni giorno prende vita un mondo che si rinnova continuamente, fatto di gente, commercio, mezzi pubblici, bimbi che corrono a scuola, uffici, bar, energia vitale di cui il quartiere si alimenta e vive.""""" -
La reale certosa di Collegno
Un viaggio nel Parco Generale Dalla Chiesa di Collegno alla ricerca delle sue radici per permettere ai collegnesi, e non solo, di apprezzare a fondo la molteplicità di offerte culturali, sportive e sociali. Sensazioni, emozioni, ricordi vengono amalgamati con storia, ambiente e riflessioni. Passeggiando sui viali di Collegno si rimane stupiti dall'abbondanza di aree verdi e quando poi si arriva al Parco Dalla Chiesa, le attività, la vita e le associazioni che vi gravitano colpiscono anche lo spettatore più disattento. Nell'immaginario dei vecchi collegnesi si è ancora disorientati per la vita che i degenti dell'ospedale psichiatrico conducevano dietro quelle sbarre e a quella cinta muraria, ma quello che oggi si mostra al visitatore è un altro mondo, un mondo dove ognuno trova la sua dimensione, un parco i cui alberi hanno vissuto quattro secoli di storia. -
Eccellenze alimentari. Gusti, sapori, aromi del Piemonte
Una volta si mangiava per sopravvivere, poi ci si accorse dell'importanza di una sana alimentazione e negli ultimi anni si è scoperta la gratificazione nel gustare alimenti con caratteristici sapori e profumi, e si cominciò a selezionarli e migliorarli. Oggi in Piemonte possiamo vantare molti prodotti derivati da questa lunga ricerca, la nostra regione è ricchissima di eccellenze ortofrutticole. Questa è una Guida all'orientamento nell'acquisto di frutta e verdura piemontesi ""eccellenti"""", sane, nutrienti, saporite e profumate. Sono stati considerati, divisi per Provincia, 80 prodotti, di cui sono indicate le caratteristiche botaniche, organolettiche, luogo e modo di produzione, le proprietà nutrizionali e medicamentose, alcuni produttori e diverse ricette per gustarli."" -
Borgo Vittoria
Emozioni: queste sono le sensazioni che si provano vedendo le fotografie e leggendo le parole di chi, avanti negli anni, ha voluto raccontare frammenti della propria vita vissuta nel Borgo. Raccontano una storia vera, non scritta da accademici, ma da persone - non solo piemontesi - che ne sono stati protagonisti. Sullo sfondo di una guerra perdurante, con le paure, i timori, le fughe dai bombardamenti, si vede e si legge di una povertà diffusa, ma vissuta con grande dignità. Si evidenzia la caparbietà di ricostruire il più in fretta possibile quello che veniva distrutto per ritornare a lavorare e a dare lavoro, convinti che solo in quel modo la famiglia, la comunità, la nazione poteva tornare a una vita normale. Si vedono i tentativi di vivere una vita normale organizzando, quando si poteva, balli, gite in collina con la bicicletta, gite balneari (alla Stura) con tutta la famiglia. Traspaiono la paura, la fatica, momenti di gioia, ma soprattutto la speranza - quasi certezza - di un domani migliore, quella che purtroppo oggigiorno non c'è. Non si legge di rimpianti per il tempo passato, forse consapevoli che quelli non erano tempi tra i migliori che un uomo possa avere. -
Aurora, Rossini, Regio Parco. I territori oltre Dora
Le borgate dell'oltre Dora sono nate a cavallo tra l'Ottocento e il Novecento, in concomitanza con lo sviluppo industriale della zona nord della città. Sono agglomerati urbani che non presentano i grandiosi monumenti e i palazzi storici della Torino aulica, ma numerose cattedrali del lavoro con ciminiere/campanili e case dormitorio. Un territorio intessuto di fabbriche, di officine, di bòite, inframmezzato da case di ringhiera ed edifici popolari, roccaforte di una classe operaia dignitosa e combattiva. Una zona segnata dalla conformazione della Dora Riparia e reputata da tempo area di ""archeologia industriale"""", dove le grandi fabbriche stanno cedendo il passo a condomini e supermercati, e dove le antiche stratificazioni sociali stanno scomparendo travolte dai grandi flussi immigratori. Il nostro sarà un viaggio per capire la profonda trasformazione di Torino: da """"città capitale di uno Stato"""", chiusa in se stessa e autoreferenziale, in """"città fabbrica"""", contornata da una corona di attività e quartieri operai, e infine nella conversione odierna di """"città post-industriale""""."" -
Borgata Lesna. Vita di un paese di città
La Borgata Lesna fino a metà Novecento era un insieme di cascine e di piccoli insediamenti attorno a una villa - un gioiello del profondo barocco - fra Torino e Grugliasco. Ma credere che la borgata sia oggi uno dei molti quartieri ai bordi di Torino dove il tram fa capolinea, significa fermarsi alla scorza. La Borgata Lesna non compare nelle guide turistiche e di conseguenza i bus panoramici transitano altrove. Perché allora frequentarla, o addirittura viverci? Il libro svela i segreti dell'anima della borgata: una comunità di paese con persone solidali, che intervengono a due mani ogni volta che qualcuno ha bisogno d'aiuto. I palazzi che negli anni settanta hanno riempito prati, aie, pergolati, cortili, non hanno soffocato quell'identità, ma l'hanno estesa da un punto all'altro. Dal viaggio in borgata non si torna indietro carichi di manufatti esotici, ma di suggestioni per vivere meglio e, forse, anche di qualche incantesimo. -
Pozzo strada. Dal parco Ruffini alla Venchi Unica
Un quartiere nato dal cioccolato. Così potrebbe essere definito Pozzo Strada, ricordando la Venchi Unica di piazza Massaua e le altre botteghe di pasticceria. Ma sono parecchi i nuclei che sprigionano energia, come il portone di corso Peschiera da cui sono usciti l'aereo di D'Annunzio che sorvolò Vienna, le splendide auto dell'Ansaldo, gli autobus Viberti a due piani del centenario dell'Unità. E poi il centro più antico di tutti, il pozzo che ha dato il nome al quartiere, punto di ristoro dei pellegrini fra Santiago e Gerusalemme, già conosciuto nel Medioevo. Dall'inizio del Novecento le cascine hanno cominciato a ritirarsi di fronte a infinite fabbriche, da quelle buone, che hanno prodotto compressori, giocattoli, stampi industriali, tende per campeggio, a quelle cattive come la Capamianto, ormai bonificata, ma di cui si conserva un ricordo allarmante. Poi, dagli anni sessanta, il cronometro ha perso il controllo, mentre il quartiere si trasformava in uno dei più densi della città. Oggi è tempo di pensare a nuove relazioni comunitarie, più aperte e distese. Anche questo libro - attraverso le sue storie e oltre 400 immagini - cerca di fare la sua parte. -
Borgo nuovo. Il rione ottocentesco costruito per nobili e borghesi
Ciascun quartiere ha un profilo riconoscibile, delineato dalla storia, dall'architettura, dagli abitanti, dalle attività. Borgo Nuovo è un quartiere ottocentesco costruito fuori delle mura abbattute da Napoleone; le sue chiese e i suoi palazzi sono (con rare eccezioni) in stile neoclassico; è un borgo ""risorgimentale"""", segnato dal patriottismo e dalla presenza degli esuli politici dopo i fatti del '48-'49; abitato (in origine) dalle famiglie nobili, in via della Rocca, e da quelle dell'alta borghesia nelle strade a sud; privo d'industria, è sede del commercio e del terziario; vari pittori lo hanno scelto per i loro studi, numerose sono le Gallerie."" -
Le confetture e le marmellate di nonna Bianca Rosa. Antichi modi e nuove idee per gustare la frutta. Vol. 2
In questo volume Bianca delle Conserve racconta come preparare confetture e marmellate con frutta e verdura, proprio come si usava fare nei tempi passati per non sprecare nulla e valorizzare ciò che la natura offriva. Oggi antichi sapori vengono riscoperti e valorizzati e in questo libro sono date molte ricette per assaporarli. Qualcuno potrà stupirsi di qualche ""strano"""" accostamento o utilizzo, ma quando l'avrà provato si ricrederà!"" -
Interleggendario. 2010, l'anno indimenticabile
Un grande libro sull'Inter, non solo sulla sua storia, sui suoi protagonisti, sulle sue vittorie e sulle sue sconfitte, ma il primo che racconta la metafora della vita letta secondo l'arte di ""arrangiarsi"""", attraverso il gioco del calcio, pardon, di chi scopre quasi all'improvviso di aver imparato a vincere! La passione dell'autore per la Beneamata traspare da ciascuna pagina di questo volume, catturando il lettore in un turbinio di emozioni e condividendo con generosità i momenti più folgoranti vissuti dai tifosi nerazzurri."" -
Tu felix Austria
Si può amare una città come si ama un'amante? Evidentemente sì, se capita di incontrarla in quel particolare momento della vita in cui è facile venire irretiti dal fascino della bellezza. La città che, con la stessa attrattiva di una donna, si offre all'autore di questo frammento autobiografico è l'elegante signora senza tempo, passata attraverso glorie storiche e altrettanto storiche vicissitudini, che la nome Vienna. Attraverso lo sguardo e i ricordi di Mauro Marcone la possiamo ammirare anche noi, in una serie di bozzetti; istanti che, lungo le vie cittadine, evocano profumi, sapori, suoni, colori... Sono i profumi che ci invitano a sostare negli accoglienti Caffè del centro, sono i sapori che troviamo nei ristoranti dove dell'ottimo riesling accompagna una cucina raffinata, sono le note della musica delle orchestrine sparse nei vari locali, e sono i colori che animano lo sfavillio di uno dei più celebrati luna Park del mondo, il Prater, con la sua ruota gigantesca. Non ci resta quindi che adeguarci al giudizio dell'autore quando sostiene che "" (...) anche il chiaro di luna a Vienna è più bello che altrove""""."" -
Quelli della panchina. Il vecchio Monferrato
I racconti di questo libro affondano le radici in un duplice terreno: rurale, l'uno; urbano, l'altro. In essi, l'albero della memoria proietta la sua ombra frondosa sulla regione del Monferrato e parla con la voce arcaica della famiglia contadina d'un tempo, affollata di nonni e nonne, di zii e cugini, di parenti lontani o emigrati e persi nelle nebbie del passato, immagini fugaci che riemergono all'improvviso. Possono provenire da una trincea della Prima Guerra Mondiale, comparendo con la stessa leggerezza con cui li scorgiamo in una festa campestre dopo la vendemmia, o scaturiscono da una vecchia canzone, o da una storiella procace quanto ingenua. Poi, i ricordi allungano le radici nella capitale della regione, penetrano in Casale, per rivivere le quotidianità scolastiche, i compagni di classe, gli amici del quartiere, i primi ardori sessuali, per finire - cuore di ogni attività ludica di allora -, nel trionfo dell'oasi verde del parco cittadino, su una panchina pronta ad accogliere ogni momento libero di un gioventù inconsciamente in bilico fra gli esiti del dopoguerra e l'attesa del boom economico italiano e, in fondo, bonacciona e senza pretese. -
Porta Palazzo. Una piazza crocevia del mondo
Porta Palazzo, una piazza che è diventata nel tempo il crocevia di tante etnie in bilico fra convivenze problematiche e variegato intreccio di culture; un luogo dai mille contrasti che non è più solo un mercato (uno dei più grandi in Europa); uno spazio dove è possibile incontrare il mondo in una rappresentazione multicolore e multiforme; un grande spiazzo nel centro cittadino dove regna il caos, ma con regole precise. La storia bicentenaria di Piazza della Repubblica è carica di eventi, di storie, di persone, di botteghe, di osterie, di particolari curiosi, tutte cose che abbiamo cercato di raccogliere in questo volume attraverso immagini e testimonianze. Quella che raccontiamo è la storia di Porta Pila, una piazza nata per essere una ""promenade"""" ed un """"loisir"""" per i torinesi ed è diventata la """"gran cuoca"""" e """"il ventre"""" della città."" -
Nuovi percorsi insoliti in Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta
Dopo ""Percorsi Insoliti in Piemonte, Liguria e Val d'Aosta"""", l'autore pubblica nuovi percorsi ubicati nelle stesse regioni in modo da permettere ai suoi lettori di conoscerle meglio. Si tratta sempre di percorsi non difficili, escursioni o semplici passeggiate consigliati a coloro che amano la natura, i luoghi fuori dall'ordinario e quelli affascinanti per i loro misteri. Sono pertanto proposte gite a fortificazioni alpine, grotte, miniere, fenomeni naturali, chiese ed abbazie, un'arazzeria, musei speciali, strutture megalitiche, pitture rupestri, massi erratici, coppelle, archeologia dell'epoca romana, siti preistorici, orridi, Case Forti, sotterranei, Ru (canali d'irrigazione in quota), un tratto di Via Francigena, antichi acquedotti, le rievocazioni storiche e molto altro ancora. Alcuni itinerari sono geograficamente vicini, in modo da poter essere percorsi in più giorni consecutivi."" -
Sestriere. Una montagna di sport. 80 anni di grandi eventi
Ottant'anni di vita per il comune di Sestriere. Beppe Conti, giornalista che segue da sempre i grandi sportivi, racconta quel che è accaduto sul Colle in tutto questo tempo: una serie di eventi tali da far diventare Sestriere una sorta di capitale mondiale dello sport; qualcosa di magico. Basti pensare ai Giochi Olimpici di Torino 2006, ai Mondiali di sci '97, al Tour de France e al Giro d'Italia che hanno fatto tappa sul Colle, ai meeting di atletica e alla settimana dei piloti di formula uno, al calcio ed al golf Nel libro ci sono tutte le avvincenti storie che celebrano quei leggendari personaggi applauditi e osannati sul Colle: da Coppi a Bartali, Zeno Colò e Jean Claude Killy, Thoeni e Gros, Merckx e Hinault, Chiappucci e Pantani, il fenomeno Tomba e gli altri fuoriclasse dello sci, da Stenmark a Girardelli e Zurbriggen, ma anche Bubka e Lewis, i piloti di formula uno, Senna, Prost e Villeneuve. -
Storie di Moncalieri. Santi, cavalieri, imprenditori e agricoltori
Moncalieri non è una piccola Torino: è la quinta città piemontese. Ma per presentare una nuova biografia della città ci vuole un'idea originale: non sono più sufficienti infatti un quadro storico e un panorama artistico e architettonico, che pur nel libro non mancano, ma occorre andare al cuore di Moncalieri attraverso i racconti dei suoi cittadini. La narrazione inizia dagli abitanti del passato: un santo, Bernardo di Baden; un rivoluzionario a sua insaputa, Carlo Tenivelli; una principessa di ferro, Maria Clotilde di Savoia; un pittore, Tommaso Juglaris, nomade fra Moncalieri e l'America; seguono i protagonisti più vicini a noi, sparsi fra centro storico e borgate, come il giardiné, la legadoira della tipografia, la massaia, il reporter, il parroco, i partigiani, il colonnello dei Carabinieri. Alcuni hanno radici profonde, altri le hanno piantate da una o due generazioni, ed è grazie a questa comunità così articolata che oggi Moncalieri si regge su un sistema produttivo compiuto. -
Storie di Grugliasco. Pestilenze e seterie, cascine e auto leggendarie
La bellezza dell'Italia è costituita da tante città, ciascuna con un suo carattere, spesso leggibile in antiche strutture e da riscoprire nelle tradizioni conservate o fatte rivivere. In un anno di ricerche l'autore ha scoperto in Grugliasco una città moderna dall'anima antica, in cui fatti lontani (come la peste del 1559) diventano occasione di incontri e feste, dove si riscoprono le vestigia di una industrializzazione che inizia nel 1400 e si rammenta la crescita rapida e tumultuosa del secolo scorso. Una città dove si sono ristrutturate, per nuovi usi, parchi e ville, chiese, cappelle, campanili e cascine barocche circondate da prati e mandrie, anche se le vicine fabbriche ricordano che Grugliasco è soprattutto città di lavoratori. Una città non è fatta solo di edifici, ma di persone e così molte pagine del libro sono costituita dai racconti dei cittadini. Emerge il ritratto di una città viva, in cui si lavora e si collabora, come testimonia la più grande festa cittadina, quella del Palio delle Gru. Forse le gru oggi hanno scelto altre rotte, per le loro migrazioni, ma ci piace pensare che esse passino ancora alte, sull'imbrunire, sopra la chiesa e l'antica torre del borgo. -
Mirafiori sud. Vita e storie oltre la fabbrica
Sono trascorsi tre secoli da quando il castello di Miraflores accolse, per più di sessant'anni, gli ospiti della corte sabauda in fastosi ricevimenti, sulle terrazze affacciate sul Sangone. Da allora, fino alla seconda guerra mondiale, l'area mantenne carattere agricolo e rurale. A partire dal secondo dopoguerra, Mirafiori accolse per trent'anni gli immigrati, provenienti da tutte le regioni d'Italia, che venivano a Torino per lavorare alla FIAT: le piccole case e le cascine furono così inglobate nello sfrenato sviluppo edilizio, fatto di fabbriche e palazzoni prefabbricati. Lungo un percorso architettonico fatto di chiese, vecchie cascine, case art-déco e tanti palazzi, il libro racconta, con le voci dei suoi abitanti, di come quest'area sia da sempre lo 'specchio d'Italia' attraverso le sue trasformazioni nel corso dei secoli. Qui volarono i pionieri dell'aria nel primo aeroporto d'Italia e si corsero le gare ippiche all'ippodromo, si svolsero le vicende della Bela Rosin e vennero girati i primi film muti. Oggi Mirafiori Sud non è più anonimo dormitorio di periferia, ma luogo di crescita e identità sociale e umana.