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Notturno buffo
Qual è la verità poetica di un gelataio in preda a dilemmi esistenziali o di un antiquario precario o di un postino in fuga dai cani di ville pretenziose? I racconti di ""Notturno buffo"""" mettono in scena situazioni comiche che derivano dalla malinconia delle vite ultramoderne dei loro personaggi. I tic della nostra società qui rappresentati in maniera straniata e divertita sono per noi occasione di un sorriso, ma diventano per i protagonisti un fardello tanto insopportabile quanto ridicolo. Ecco allora un fiorire di disavventure e di catastrofi minime che punteggiano le esistenze improbabili, eppure tipiche del postino, del gelataio e di tanti altri ancora. Eppure questo campionario di un'umanità stramba e un po' balenga non è nient'altro che l'immagine deformata, come se fosse riflessa da uno specchio ammaccato e incrinato dopo un trasloco frettoloso, di quello che rischieremmo di diventare noi a seguire le regole, esplicite o sottointese, di questo nostro tempo."" -
Il nulla ha gli occhi azzurri
In una provincia americana costellata di paesi immaginari, il benzinaio Bernard si divide tra il lavoro nella sua stazione di servizio, affetti familiari un po' sbiaditi e il volontariato in un centro di assistenza sociale. Sarà sconvolta dall'incontro con Dorian, un ermafrodito ventenne, modello del famoso fotografo e manager dello spettacolo Valentin Skodras. Skodras è un uomo ricco, spregiudicato e creativo, ma con dei lati oscuri: sospettato dell'omicidio di una propria assistente, è stato scagionato dal processo, ma vi è chi non crede nella sua innocenza. Le vite emarginate di alcuni frequentatori del Centro sociale si intrecciano a quelle dei protagonisti, mentre la storia attraversa più di una verità, tutte inquinate da ragionevoli dubbi, e la diversità viene vissuta, sofferta e rivendicata in molti modi. Sullo sfondo gli ambienti patinati della moda e dell'arte nelle grandi gallerie di New York, privi di scrupoli e retti dalle leggi ferree del potere, dell'opportunismo e di una feroce corsa al successo. -
Nelle mani dell'amore
Quando la provincia italiana e americana nella tua mente collidono senza soluzione di continuità, possono succedere cose fuori dal controllo. La provincia italiana sembra soffocarti, chiuderti con le sue porte troppo strette e i soffitti troppo bassi. I panorami che osservi ti risucchiano in quelli che hai visto a mille miglia di distanza. Persino gli oggetti della più blanda quotidianità lo fanno. Poi, incontri una donna, e ti innamori; ma la sua immagine si mescola a quella di Jennifer senza mai smettere. Nel frattempo, fai serate su serate, ti alcolizzi, torni tardi, e cerchi di farti una vita ordinaria, basta vagabondaggi, basta cercare altrove qualcosa che sai di poter trovare qui. Solo che, scopri, vivere altrove a volte serve a far andare bene le cose qui. Ecco cosa raccontano, queste pagine. A volte andarsene, quando nulla è più possibile, è l'unico modo per rimanere. Per rimanere. -
Finché arrivano lettere d'amore. Poesie 1956-2004
Antologia italiana della lirica di Helga M. Novak, qualificata dal poeta e chansonnier tedesco-orientale Wolf Biermann come «la maggiore poetessa della DDR». Intensamente legata alla esperienza autobiografica, contrassegnata da un doloroso destino di figlia adottiva, dall'espatrio dalla DDR nel 1966 e da una esistenza errabonda, la vasta produzione poetica della Novak si distingue per una notevole varietà formale, ritmica e contenutistica, testimoniata nel presente volume dall'alternarsi di ballate di sapore popolare, apologhi di marcata attualità politica, lamenti d'amore, invocazioni struggenti, composizioni di soggetto storico e mitologico e, soprattutto, splendide poesie dedicate alla natura, in cui paesaggi coperti da antiche foreste e punteggiati di laghi vengono evocati con precisione naturalistica e forza visionaria. -
Come della rosa
Se Emiliano Westwood è di fronte al bivio più pericoloso della sua vita di mercante d'armi e guerrigliero, Bruna Di Michele, fotografa freelance, è di fronte a quello più delicato: risalire il baratro dell'alcol, ritrovare il centro, per sé e per sua figlia. Adebambo, sacerdotessa yorùbá, li accoglie nel suo tempio ad Harlem per assisterli nel loro percorso, ma con una richiesta uguale per entrambi: ""Raccontami un'altra storia"""". E allora ecco che Dioniso, Elegbara, Parsifal e il Re Pescatore fanno luce sul passato dei due giovani, gli scardinano i segreti, e richiamandoli l'uno all'altra, li sprofondano fino alla radice dell'amore impossibile che li unisce, e che li spingerà verso destini ineluttabilmente divergenti. Ma """"la storia più bella non è stata ancora raccontata"""" promette Adebambo, ed Emiliano e Bruna continuano a cercare: in una New York disordinata e cruda alla fine degli anni Ottanta; nella casa d'origine, in Italia; nel Salvador lacerato dalla guerra civile, e nel deserto del Nuovo Messico, solo apparentemente svuotato d'ogni segno."" -
Lingua d'acqua comune
"Le parole di Walter Rossi ci fanno volare, sembra che si cammini sulla terra ma all'improvviso si prende il volo, siamo nel segreto, nel mistero della poesia autentica, vera."""" (Roberto Carifi)" -
Diario di guerra
Questo ""Diaro di guerra narra"""" l'esperienza d'un giovane della piccola borghesia, cattolico fervente e quindi votato alla pace, che fermamente e virilmente accettò e compì il suo dovere di soldato, comprendendo il senso e infine la grandezza di quanto era stato chiamato a fare. In queste pagine non si trovano quei piagnistei che una pubblicistica generalmente postbellica e ideologica attribuisce ai nostri soldati. Combattente nella Grande guerra, Carlo Milani venne assegnato come aspirante ufficiale al battaglione """"Monte Spluga"""". Giunse in linea nell'agosto 1917 sul Monte Ortigara, quando s'era da poco conclusa la gigantesca battaglia in cui il reparto, con 24 ufficiali e 636 soldati, aveva registrato il tragico primato delle perdite sofferte dal 5° Reggimento Alpini. Tornato a casa, letteralmente senza un quattrino, Carlo Milani trovò poi un primo impiego in una banca locale, dividendo il lavoro con una intensa partecipazione alla causa cattolica, che si esprimeva allora negli """"oratori"""", cioè nell'attività ricreativa e, come si diceva, formativa, dei giovani."" -
Il geografo e il viaggiatore. Lettere, dialoghi, saggi e una nota azzurra sulla prosa di Italo Calvino e Gianni Celati
Questo libro smisuratamente breve, scritto in un periodo smisuratamente lungo, è un libro sull'amicizia tra Calvino e Celati. Ma anche sull'amicizia come forma, forse l'ultima, in grado di renderci più vicini a noi stessi e più in dialogo con il mondo, meno sentimentali e più sensibili. Il geografo Calvino e il viaggiatore Celati, per quanto diversi, sono accomunati da quella vena artistica che, nata agli inizi dei Tempi Moderni, ha segnato un po' controcorrente fino al XX secolo la nostra civiltà letteraria fondata sulla dura legge della mimesis. Si tratta di quello humour che Thomas Carlyle, parlando di Ariosto, di Cervantes, di Sterne e di Jean Paul definisce: «il prodotto non del disprezzo ma dell'amore, non della deformazione superficiale delle forme naturali, ma di una profonda quanto piacevole simpatia nei confronti di tutte le forme della Natura». Entrambi, ciascuno a suo modo, il viaggiatore con cambi umorali più erranti, il geografo con cambi di passo più lineari, hanno attraversato i generi, non hanno mai fatto finta che il lettore non esistesse, non si sono mai arresi al vizio della trama, hanno mostrato senza affettazione i capricci dei loro procedimenti, hanno riflettuto sulla loro opera e su quella altrui diffidando sempre delle definizioni. Entrambi spiriti malinconici nati sotto l'influenza di Saturno, sono figli dello humour, di quello cervantino come di quello ariostesco, di quello che traspare nelle opere di Giordano Bruno, nella Scienza nuova di Giambattista Vico o nella prosa di Leonardo e Galilei, di quello del Leopardi delle Operette morali e dello Zibaldone, come di quello che si incontra nelle passeggiate di Robert Walser e Raymond Queneau o nei quaderni di Paul Valéry. -
Caddi e rimase la mia carne sola
Il 7 ottobre 1967 Ernesto Che Guevara resta imbottigliato con un piccolo gruppo di guerriglieri in una ""quebrada"""" della foresta. Consegnatosi ai soldati, il Che viene trasportato nel vicino paesino di La Higuera dove è rinchiuso nel locale della scuola. Il 9 ottobre a un soldato scelto a sorte tocca il compito di uccidere il ferito, il cui cadavere viene poi trasportato all'ospedale di Vallegrande per essere mostrato a fotografi e giornalisti. Questi fatti della Grande Storia sono qui raccontati attraverso le parole degli abitanti di una delle zone più povere del mondo: i vecchi impauriti dalla propaganda della radio che dipinge i guerriglieri come violenti """"senza Dio""""; i soldati contadini che si aspettano il premio per la cattura del """"gringo importante""""; la maestra che frequenta poco i libri; il telegrafista che non ha mai avuto così tanto lavoro; la """"curandera"""" che cerca di accompagnare il prigioniero nel suo viaggio verso il mondo dei morti. Da quel momento nell'immaginario popolare è fiorito il culto di Sant'Ernesto di La Higuera, con tanto di preghiere, ex-voto per i miracoli compiuti e leggende (tra cui quella della vendetta divina che ha colpito tutti coloro che furono implicati nella morte del Che)."" -
Laboratorio Petrolio
Attraverso uno studio approfondito degli autografi di ""Petrolio"""", questo volume offre un'inedita chiave di lettura del capolavoro interrotto di Pier Paolo Pasolini. Per lungo tempo la critica italiana ha considerato l'incompiutezza del testo un limite, un ostacolo invalicabile per il compimento di un'analisi rigorosa e puntuale. L'approccio filologico scelto per la stesura di questo saggio serve a dimostrare come la morte violenta dell'autore abbia, sì, lasciato il testo di Petrolio incompleto ma in uno stato tutt'altro che d'abbozzo. Svelando le peculiarità dei diversi gradi di elaborazione del testo, l'indagine compiuta sui manoscritti si fa testimone della compiutezza dell'opera e rende plausibile l'ipotesi che, se non fosse stato ucciso, Pasolini sarebbe stato il primo autore nella moderna storia della letteratura italiana a scrivere l'opera e insieme la sua edizione critica."" -
Margherita Cantarana
Il 14 maggio 1796, dopo la battaglia di Lodi, i francesi entrano a Pavia tra l'entusiasmo dei pochi giacobini pavesi che sperano nel loro appoggio per poter rovesciare il potere degli aristocratici locali. Tra loro c'è anche il dottore in legge Carlo Capsoni, un giovane che ha in sé «l'ottimismo, la forza, l'ingenuità, forse la follia dei rivoluzionari». Questo libro racconta la sua storia e quella della contessina Margherita Cantarana, l'ultima rappresentante di una nobile famiglia caduta in disgrazia; una fanciulla con lunghi capelli colore dell'oro antico, sciolti sulle spalle in un'onda leggiadra. La rivolta anti-francese, soffocata nel sangue da Napoleone Bonaparte, darà una svolta drammatica alla storia d'amore tra i due giovani. -
Dentro al nero. Tredici sguardi su «It» di Stephen King
Tredici fedeli lettori hanno provato a rileggere ""It"""" di Stephen King a trent'anni dalla sua (è proprio il caso di dirlo) apparizione. Enrico Macioci, Dario Rossi, Nicola Manuppelli, Paola Barbato, Marco Peano, Cristò, Francesca Schipa, Deborah Donato, Demetrio Paolin, Marco Candida, Giuseppe Martella, Giusi Marchetta e Luca Cristiano ci riportano a Derry, a vedere che aria tira da quelle parti tra fede e magia, tempo e scandalo, mito e pop, archetipi e psicoanalisi, infanzia e biciclette. """"It"""" ancora ci atterrisce e ci consola, mostrandoci cosa significa lasciare il blu ed entrare nel nero, ma non del tutto, perché si ricorda, si rivive, si riscopre un libro che ci ha tolto il fiato e ci si ritrova davanti alle fondamenta del nostro immaginario."" -
Le parti del grido
"Entrare in questo libro saettante e prodigioso di Lorenzo Chiuchiù significa entrare a capofitto nel cuore del dissidio: temporale assoluto e duello incessante tra gli opposti, lacerazione che non si può ricomporre tra istante e profezia, memoria e incubo, urlo e costruzione, dimora e avventura solitaria."""" (Milo De Angelis)" -
All'asinello sordo. Testo lituano a fronte
Il titolo riprende un verso di Orazio che recita: sordo asello fabellam narrare, ossia raccontare una fiaba all'asinello sordo. È così che il poeta vede la condizione odierna della poesia. Le belle parole dei poeti, lette e ascoltate da pochi, spesso raggiungono orecchie sorde. Il titolo della raccolta possiede anche un altro significato: fraintendimenti ed interpretazioni errate sono inevitabili, tuttavia, è necessario continuare a parlare, anche se ad ascoltarti saranno solo asinelli sordi. La raccolta si caratterizza per uno sguardo purista e minimalista (c'è una poesia composta solo da puntini di sospensione) e per i toni pacati: tratti tipici dell'estetica di Kajokas, maestro nel parlare delle piccole cose della vita quotidiana svelando l'immensa bellezza del creato. -
Il biografo di Botto & Bruno
Dalle lezioni all'Accademia delle Belle Arti alle prime esposizioni, dalle mostre all'estero alla Biennale d'arte contemporanea di Venezia. E in mezzo: esperimenti, traslochi, lavori malpagati, feste troppo favolose per non sentirsi a disagio. A un certo punto però anche il biografo finisce prigioniero del cortocircuito tra realtà e invenzione tipico delle opere di Botto & Bruno. E mentre gli artisti spingono lo spettatore dei loro lavori a chiedersi cosa sta davvero guardando, il biografo suggerisce al lettore di interrogarsi: che cosa sto realmente leggendo? Un romanzo che racconta la scoperta di una vocazione. Tra cronaca e fantasia, verità e menzogna, arte e letteratura. -
La selva della seduttrice. Viaggio nel verde letterario
Questo libro è dedicato a chi ama i boschi e la lettura; è una guida creativa per un viaggio fantastico in una foresta incantata, dove gli alberi sono storie, i rami personaggi, le foglie parole. L'idea è di curiosare ironicamente nelle opere letterarie che riflettono la nostra intima essenza, alla scoperta del centro naturale da cui proveniamo, il luogo dello spirito dove intorno all'albero della vita danzano Gilgamesh e Madame Bovary, Don Chisciotte e Pinocchio e altri eroi letterari che hanno intrecciato loro avventure con la bellezza della natura. Un veloce e coinvolgente percorso storico-sentimentale che suggerisce il piacere di scegliere un libro e andare a sfogliarlo in compagnia dei nostri progenitori vegetali. -
Il porto senza gioia. Diario di un sindacalista in terra di 'ndrangheta
Un viaggio in un'area dalle alte potenzialità e dalle altissime contraddizioni. Il diario di un sindacalista impegnato nella Piana di Gioia Tauro, territorio in cui le speranze di sviluppo legate a uno dei porti più importanti del mondo s'infrangono contro quel muro, a volte invalicabile, fatto di promesse mancate, ndrangheta, malapolitica, clientele, ottusità e spreco delle risorse pubbliche. Dalla primavera dei sindaci antimafia all'arrivo dei grandi operatori mondiali del transhipment, il porto senza Gioia ripercorre anni formidabili e terribili, in cui figure straordinarie e personaggi meschini si sono confrontati su un campo dove le regole, spesso, sono state truccate per interesse o per miopia di chi avrebbe dovuto farle rispettare. Un racconto senza sconti, con nomi e cognomi, fatti e ricordi. Ma anche il racconto di una straordinaria ricchezza civile che, forse più ancora del porto, potrà offrire un futuro diverso a questa sfortunata fetta di Calabria. -
Esperanza
Germania, 1945. Argentina, 1977. I lager per lo sterminio degli ebrei e le torture e i vuelos de la morte dei dissidenti dell'Erp, l'esercito rivoluzionario del popolo argentino, i 30mila desaparecidos strappati alle famiglie.In questi due contesti, così lontani e così vicini, si sviluppano le storie dei protagonisti. Mathias e Nicole, in Germania, Antonia, in Argentina. La consapevolezza che solo la conoscenza di ciò che è stato, così ben nascosto dalle rispettive famiglie, possa aiutarli a vivere il presente e pensare a un futuro li porterà a vivere l'avventura di Andrés, che combatte a Santa Cruz per i diritti delle comunità indigene. Il loro viaggio verso il futuro li catapulta in un passato fatto di violenza, sofferenza, tirannia. Ripercorrono la vita di zia Helga, di Alicia e Nestor, di Britta e di quanti hanno i segni indelebili del periodo storico in cui si sono trovati imbrigliati.Sullo sfondo di una Germania in pieno boom economico, un'Argentina al collasso, una Bolivia ostaggio di giochi di potere troppo grandi, ci sono tutte le domande sulle origini e lo sviluppo di ogni genere di razzismo e di dittatura, anche economica. E c'è una risposta. Unica. Esperanza. -
Senza targa. Per non morire la seconda volta di 'ndrangheta
Non è un saggio, non è un romanzo, non è un diario: è un po' di ciascuna forma letteraria, un viaggio nella Calabria della buonavita che ogni giorno lotta contro la malavita. Come su una tela in contrasto con la Cacania e gli uomini senza qualità di Musil, dove si sovrappongono i grigi e i neri della malavita, emergono i colori e i bianchi di chi ha scelto la Calabria della buonavita. Sono 12 i profili-intervista tratteggiati a penna e a matita: Liliana Esposito Carbone, Patrizia Prestia, Mario Congiusta, don Pino Demasi, Gaetano Pisano, Mamma Africa, Mary Sorrentino, don Giacomo Panizza, Romano De Grazia, don Ennio Stamile, Matilde Spadafora, Carolina Girasole. 12 apostoli dell'unica scelta possibile: stare dalla parte giusta, quella della buonavita. -
La 'ndrangheta davanti all'altare. La Chiesa che resiste, la Chiesa che si volta dall'altra parte
"Nel coraggio dei suoi pastori la gente ritrova il suo coraggio"""" diceva don Italo Calabrò. Ma che succede quando è molto più facile seguire il vecchio detto """"fa ciò che il prete dice, non ciò che fa""""? Cosa succede quando i confini tra Chiesa e 'ndrangheta diventano così labili da mescolarsi e confondere? Cosa succede se accanto alla Chiesa che resiste, testimoniata quotidianamente da """"apostoli"""" senza targa come don Pino, don Giacomo, don Ennio, c'è un'altra Chiesa, che si volta dall'altra parte? Queste sono le domande del libro. Questa è la sintesi del percorso articolato per arrivare ad un'analisi su tutto ciò che continua a rischiare di mettere in dubbio un precetto essenziale come l'insegnamento di don Italo, fortunatamente seguito da tanti esempi positivi. L'analisi si basa sui fatti. Quelli che per molti, finora, è stato meglio confondere, mescolare, nascondere. Ci auguriamo che non ne vengano fuori altri: quelli all'interno del libro sono più che sufficienti. Noi confidiamo che si espanda a macchia d'olio il fare, il resistere."