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Memorie per servire alla storia de' pittori, scultori e architetti milanesi
Il libro presenta la prima edizione critica, commentata e corredata da un ricco apparato di lettere e documenti inediti, del manoscritto delle Memorie per servire alla Storia de' Pittori, Scultori e Architetti milanesi, composto dall'erudito varesino Antonio Francesco Albuzzi (1738-1802) negli anni Settanta del Settecento. Si tratta del primo tentativo di ricostruire le vicende delle antiche scuole artistiche lombarde, e soprattutto di Milano, ancora sprovvista di una propria storiografia al contrario di altre maggiori città d'Italia, a partire dalla pubblicazione delle Vite di Vasari. Tale importante lavoro, voluto e sostenuto dall'illuminato governo di Maria Teresa d'Austria, ricadde su un personaggio altrimenti ignoto: l'ultimo rampollo di una famiglia di piccola nobiltà originaria della Valtravaglia, che un tempo abitava a Varese la Villa Albuzzi del Pero. Le Memorie di Albuzzi rappresentano un testo innovativo dal punto di vista metodologico, e ben rappresentano il combinarsi di erudizione antiquaria e aspirazioni universali dell'epoca. La periodizzazione prevista avrebbe dovuto raggiungere, a partire dal primo Trecento, le ultime generazioni di artisti attivi a Milano attorno alla metà del Settecento, viventi esclusi, ma i rivolgimenti politici e la mancanza di fondi costrinsero l'autore ad arrestarsi alla fine del Cinquecento. -
Alfagatto
Gli Alfagatti sono una razza speciale: sono, innanzitutto, i gatti di razza (e non) dipinti pelo per pelo, è il caso di dirlo, dall'illustratrice scientifica Gabriella Gallerani, in ordine alfabetico. A ciascuno la propria lettera per arrampicarsi, nascondersi, stiracchiarsi, giocare, sbadigliare o semplicemente stare in posa: e allora A come Angora, B come Bengala, C come Ceylon, D come Devon Rex. G come gatto (e come cosa sennò?), e ancora M come Maine Coon, P come Persiano, S come Siamese. fino a Zzzz come le 18/20 ore che un gatto trascorre quotidianamente a dormire. Ma gli Alfagatti sono anche ""i"""" gatti che hanno fatto la storia... e la letteratura, il cinema, i fumetti, la musica e, naturalmente, la felicità degli autori che hanno condiviso la vita con loro. Siano essi tigrati o pointed, rossi o neri, randagi o di razza, questi gatti hanno tutti una cosa in comune: hanno tutti un Nome. E allora ecco un alfabeto di oltre 600 gatti """"alfa"""", con altrettante piccole storie """"spulciate"""" da Paola Gallerani: senza Apollinaris, Bébert, Boise, Catarina, Giuseppe, Murr e Williamina, Twain, Céline, Hemingway, Poe, Morante, Hoffmann e Dickens avrebbero scritto allo stesso modo? E se siamo certi che si debba a Pulcinella La Fuga del Gatto per clavicembalo composta da Domenico Scarlatti, senza Elvis (il gatto, altrimenti sarebbe una vera domanda retorica), John Lennon avrebbe composto quelle stesse canzoni? Se non ci fosse stato Spithead, Newton avrebbe inventato la gattaiola? Gatti muse, nel senso più tradizionale..."" -
Pippoloteca??? La biblioteca delle meraviglie. Ediz. illustrata
Una storia ricca di ironia e saggezza sul luogo di scoperte per eccellenza, la biblioteca, e la magia dell'istruzione, che può trasformare un famelico mangiatore di pennuti in un vorace lettore. Età di lettura: da 4 anni. -
Chi ha paura di Ululò? Ediz. illustrata
Un'ombra minacciosa incombe sui giochi dei porcellini Purk e Pork e dei coniglietti Hip e Hop alla fattoria... è Ululò il lupetto, in cerca di amici ""per"""" merenda! Una favola ricca di suspense per scoprire che non sempre il lupo è cattivo! Età di lettura: da 4 anni."" -
Una sorpresa per lady Raganella
Sir Frog non è certo il primo ranocchio che fa salti mortali per scovare il regalo di anniversario perfetto. Ma la sua sorpresa renderà davvero Lady Raganella ""felice e contenta""""? Età di lettura: da 6 anni."" -
Michelangelo. Una vita
L'eccezionalità di Michelangelo (1475-1564) è già percepita dai suoi contemporanei: Ludovico Ariosto lo definisce, nell'""Orlando Furioso"""", """"Michel, più che mortale, Angel divino"""". Proprio per questo statuto particolare, intorno a Michelangelo si conserva una documentazione enormemente ampia, relativa alla sua lunghissima vita, pubblica e privata. Di lui restano centinaia di lettere, libri di conti, contratti, registrazioni di chi lo ha incontrato, poesie e così via. Sulla base di questo materiale è possibile seguire passo passo l'esistenza dell'artista, nelle sue accidentalità umane ma anche nei momenti di un'irripetibile avventura espressiva, di straordinaria tensione morale. Da qui l'idea di un ciclo di lezioni non costituito da una catena di conferenze sulle opere dell'artista ma da una sequenza di puntate che attraversino, sul filo della cronologia, la vita di Michelangelo grazie a una partitura di testi e di immagini, così da avvincere lo spettatore. Le lezioni saranno infatti accompagnate da letture di voci coeve (di Michelangelo e dei suoi contemporanei, amici e nemici). E si potrà seguire, talvolta giorno dopo giorno, il procedere, faticoso ed esaltante, dell'artista, nei suoi rapporti con i committenti (i grandi papi del Rinascimento, per esempio) o nelle sue vicende esistenziali più intime (come l'amore per Tommaso de' Cavalieri)."" -
Paolo Gallerani. Innesti e snodi. Ediz. illustrata
Paolo Gallerani è quasi un artista alieno che con questa mostra ci svela e ci rivela un percorso di ricerca personale particolarissimo, apparentemente non ascrivibile ad alcuna esperienza già catalogata dalla storia dell'arte, un percorso che riproduce l'evoluzione della nostra specie. -
Watch. We are the champions. Calcio. Ediz. illustrata
"Ti piace il calcio? È il libro per te! Non ti piace il calcio?... È il libro per te!""""" -
L' autore e il suo archivio. Atti del Convegno (Losanna, 28-29 novemvre 2013)
Il volume propone una prospettiva originale sui lasciti documentari dei grandi protagonisti della cultura letteraria del Novecento. Superati punti di vista troppo specifici, o al contrario troppo generici, si è provato a misurare e illustrare nel suo complesso il rapporto tra l'immagine letteraria nota di un autore e quella ricostruibile dal suo archivio. La considerazione unitaria di tutti i materiali riconducibili a uno stesso soggetto, spesso distribuiti in varie sedi, non solo integra, e in molti casi corregge, la figura ""pubblica"""" e comunemente nota di chi scrive, ma consente di comprenderne in modo più corretto e pieno la vicenda personale e le scelte intellettuali. Eugenio Montale, Carlo Emilio Gadda, Gianfranco Contini, Vittorio Sereni, Giorgio Manganelli, Enrico Filippini, Luigi Meneghello, Federico Hindermann, accompagnati dagli scrittori svizzeri di lingua francese Charles Ferdinand Ramuz e Gustave Roud, escono da questa indagine rinnovati nel loro significato storico e letterario."" -
Quattro Veronese venuti da lontano. Le «Allegorie» ritrovate. Catalogo della mostra (Vicenza, 5 luglio-5 ottobre 2014)
Il Palladio Museum di Vicenza partecipa alle celebrazioni veronesiane previste da luglio in tutto il Veneto. In collaborazione con La Venaria Reale, presenta infatti due tele di Paolo Veronese (Verona, 1528 - Venezia, 1588) appartenute probabilmente a un palazzo pubblico veneziano e disperse già in epoca antica. L'eccezionale ritrovamento è dovuto al lavoro scientifico nelle università di Milano e di Padova dei docenti Giovanni Agosti, Jacopo Stoppa e Vittoria Romani e della studentessa Cristina Moro. È stata quest'ultima, impegnata in una tesi guidata da Agosti sui beni artistici della Villa San Remigio a Verbania (Lago Maggiore), a interrogarsi su due dipinti genericamente definiti come ""veronesiani"""" patrimonio della dimora, con un valore venale stimato, solo l'anno scorso, di appena settemila euro. Si tratta invece di due splendidi originali di mano del maestro e non certo opere di bottega. Le due tele (di circa 200 per 110 centimetri) facevano parte di un ciclo noto finora soltanto tramite modeste copie e raffigurano due allegorie: """"La Scultura"""", una donna che guarda un putto che regge una statuetta e una stecca da scultore, e probabilmente """"La Geografia"""", un uomo in abiti orientali che stringe una sfera armillare ed ha ai suoi piedi un grande mappamondo."" -
UlulòVe. Ediz. illustrata
Ululò ha ripreso le vecchie abitudini e, dopo una notte in bianco, ora cerca un posto per un sonnellino diurno. Ma con grande disappunto scopre che qualcuno ha dormito nei suoi nascondigli! Chi mai sarà stato di così temerario da infilarsi proprio nella tana del lupo?! Ululò non può immaginare neanche lontanamente la sorpresa che lo aspetta... Età di lettura: da 4 anni. -
Lula sul letto. Ediz. illustrata
Questa è la storia di Lula sul letto. Un letto altissimo, da cui Lula non vuole più scendere. Perchè Lula è arrabbiatissima con sua mamma e le sue due sorelle, quella grande e quella piccola: non vuole stare in una nuova casa, in una nuova città, in una nuova scuola... Vuole tornare nella vecchia città, nella vecchia scuola, e soprattutto nella vecchia casa, con papà, tutti insieme. Perciò non scenderà mai più dal suo letto torre. Ma questa è anche la storia di un gatto sul tetto, un gattino nero tutto solo in cima a un tetto altissimo e che miagola tantissimo: soltanto Lula lo vede e soltanto lei può salvarlo. Ma ce la farà da sola? Età di lettura: da 4 anni. -
Nonno, ti presento Charlie! Ediz. illustrata
"Caro nonno, abbiamo un cane. Si chiama Charlie. Quando vieni a conoscerlo?"""" """"Caro Henry, non ho mai fatto amicizia con un cane prima d'ora..."""" Il nonno dice che farà del suo meglio. Ma non promette niente. Età di lettura: da 5 anni." -
Michelangelo. La Pietà Rondanini nell'ospedale spagnolo del Castello Sforzesco. Ediz. illustrata
La città di Milano conserva, dal 1952, l'ultima scultura di Michelangelo Buonarroti, nato a Caprese, in provincia di Arezzo, nel 1475 e scomparso a Roma nel 1564. È un'opera rimasta incompiuta alla morte dell'artista, che su questo blocco di marmo si era impegnato per oltre un decennio. Rappresenta la Madonna in piedi, che regge il corpo morto di suo figlio Gesù, dopo la Crocifissione. Le due figure sono molto allungate, quasi filiformi: tanto diverse dalla potenza fisica che di solito accompagna le creature di Michelangelo. Nel blocco di marmo restano le tracce di una versione precedente, con personaggi caratterizzati da un'anatomia più robusta. L'intensità drammatica del rapporto tra Madre e Figlio, quasi fusi in un corpo solo, va intesa alla luce della profonda religiosità di Michelangelo. L'artista ha affrontato più volte il tema della Pietà, con tecniche e soluzioni differenti: a partire almeno dal gruppo nella basilica di San Pietro in Vaticano, scolpito quando Michelangelo aveva venticinque anni e inseguiva un'idea di bellezza completamente differente, con il florido corpo di Cristo sulle ginocchia di una Maria adolescente. A oltre ottant'anni riduce tutto all'essenziale, recuperando uno schema iconografico di tradizione medioevale. Le vicende della Pietà milanese sono ancora avvolte, per larghi tratti, dal mistero: la scultura si trovava nella bottega romana di Michelangelo al momento della sua morte il 18 febbraio 1564... -
La Milano scolpita da Leone Lodi
Leone Lodi (Soresina, 1900-1974) è lo scultore più presente sulle facciate dei palazzi milanesi. Alcune sue opere sono entrate nell'immaginario comune. Come il celebre Leone di San Marco delle Assicurazioni Generali. Molte altre fanno parte del panorama urbano: gli altorilievi del Palazzo della Borsa, quelli dell'Università Bocconi, o la splendida Donna seduta all'ingresso della Triennale. Illibro racconta per tappe - corredato da una mappa per un tour a cielo aperto -la vicenda di questo maestro, che ha legato il suo nome alla storia dell'architettura della città e a grandi architetti come Mezzanotte, Pica, Piacentini o Pagano. -
Lo Yark. Ediz. illustrata
Tra tutti i tipi di Mostri che brulicano sulla terra, l'Uomo è la specie più diffusa. Ce n'è un'altra, tuttavia, meno nota e più astrusa. È lo Yark. Età di lettura: da 6 anni. -
Una rivoluzione di cera. Francesco Orso e i «Cabinets de figures» in Francia
Il libro racconta la storia delle esposizioni di figure in cera a grandezza naturale nella Francia rivoluzionaria, all'origine dei moderni musei delle cere. Attraverso le biografie dei principali protagonisti viene esplorato un fenomeno che godette di grande popolarità per più di due secoli. L'autore si sofferma brevemente su Antoine Benoist, celebre ai tempi di Luigi XIV, per dedicarsi poi alla vita e alle opere di Philippe Curtius - padre della futura Madame Tussaud - che operò a Parigi negli anni della Rivoluzione vivendone alcuni momenti chiave in prima persona: erano suoi, ad esempio, i busti in cera del ministro Necker e del duca d'Orléans portati in trionfo dalla folla il 12 luglio 1789 negli scontri alle Tuileries che diedero il via ai moti rivoluzionari. Viene poi riportata alla luce la figura dello scultore piemontese Francesco Orso, attivo nella seconda metà del Settecento e unico tra i piemontesi a realizzare ritratti in cera policroma, di impressionante realismo. Trasferitosi a Parigi dal 1785 e mutato il nome in Orsy, aprirà un'esposizione di figure in cera che sarà anch'essa toccata degli eventi rivoluzionari. Il volume presenta infine il catalogo completo delle opere di Francesco Orso e una ricca appendice documentaria con numerosi inediti provenienti dagli archivi francesi e italiani. -
I conoscitori tedeschi tra Otto e Novecento
Questo volume raccoglie gli atti di un convegno organizzato nell'ottobre 2013 dal Kunsthistorisches Institut di Firenze, e dedicato alla memoria di due grandi conoscitori, Luciano Bellosi e Miklós Boskovits. La galleria di ritratti che vi si offre mette in luce, attraverso i singoli casi, l'originalità e l'evoluzione di un metodo, e quindi la sua attualità. Intere generazioni di studiosi tedeschi si sono cimentate, in modi via via diversi, coi problemi dell'attribuzione, della costruzione dei corpora d'autore, delle seriazioni cronologiche, della distinzione della copia dall'originale, dell'individuazione dei nessi formativi fra allievi e discepoli... L'avvio di una riflessione sul lavoro di questi studiosi riporta alla luce situazioni e ambienti cruciali in cui la storia dell'arte si strutturò nella sua autonomia disciplinare. Vengono discussi i primordi della vicenda, nel primo Ottocento, con le ""Italienische Forschungen"""" di Carl Friedrich von Rumohr, e con i viaggi e gli scritti di Johann Anton Ramboux, di Johann David Passavant e di Gustav Friedrich Waagen. Si affronta quindi l'intreccio tra la pratica dell'esperto, il mercato artistico e la costituzione dei grandi musei europei, dove domina la figura di Wilhelm von Bode. Scorrono poi le generazioni del Novecento, che conobbero pure la diaspora verso l'Inghilterra e gli Stati Uniti, dove transitarono o si affermarono conoscitori di origine tedesca come Adolph Goldschmidt, Richard Offner, Wilhelm R. Valentiner e Wilhelm Suida."" -
San Maurizio al Monastero Maggiore
San Maurizio: il tempio della pittura rinascimentale nel cuore di Milano, tra il Castello Sforzesco e Santa Maria delle Grazie. Una chiesa, annessa a un grande monastero benedettino femminile, la cui storia si segue dall'edificazione, a ridosso delle mura dell'imperatore Massimiano e del circo romano, fino alla ricostruzione al principio del XVI secolo e alla soppressione del cenobio nel 1798. Dalle decorazioni del primo Cinquecento, nell'orbita dei maggiori artisti del momento come il Bergognone, Zenale e il Bramantino, alla saga dei Luini: Bernardino e la sua bottega a cui si devono la grande parete divisoria e la visionaria cappella Besozzi, dove forse si nasconde il criptoritratto della contessa di Challant, la sventurata fedifraga che fa uccidere uno dei suoi amanti e per questo è decapitata sul rivellino del Castello. Dopo Bernardino è la volta dei suoi figli: Giovanni Pietro e Aurelio Luini soprattutto, a cui spettano la cappella Bergamini (in memoria della moglie del figlio di Cecilia Gallerani, l'amante di Ludovico il Moro, la Dama con l'ermellino immortalata da Leonardo) e non pochi altri significativi interventi tra cappelle, controfacciata delle monache e pontile. Pontile che confina con uno degli organi meglio conservati della città, affacciato direttamente sul coro monastico e ancora adesso in uso per rassegne e concerti. Ma c'è anche una magnifica tela di Antonio Campi montata per volere di Carlo Borromeo. -
Gaudenzio a Milano. Ediz. illustrata
"Gaudenzio a Milano"""" è il primo profilo, fitto di novità, dell'ultimo scorcio della carriera di Gaudenzio Ferrari (Valduggia c. 1485 - Milano 1546), un grandissimo pittore e non meno grande scultore che, prima di trasferirsi a Milano, aveva lasciato la sua potente impronta nel Piemonte orientale e nella Lombardia alpina: in Santa Maria delle Grazie e al Sacro Monte di Varallo, in Valtellina, a Novara, a Casale Monferrato, a Vercelli e in altri luoghi ancora. I risultati delle indagini compresi in questo volume, frutto di trentennali ricerche, si concentrano sugli anni estremi dell'artista che dal 1533, dopo i successi conseguiti, aveva stabilito un legame di committenza con l'ultimo duca Sforza, Francesco II, a Vigevano. Poco dopo, Gaudenzio approda a Milano (sono gli anni delicati del ritorno dello Stato sforzesco sotto il dominio di Carlo V) dove per un decennio - fino alla morte - lavora per le élites della vecchia e della nuova guardia e impianta un'attiva bottega, di cui si cominciano a mettere a fuoco i contorni. Si vedono scorrere in queste pagine innumerevoli episodi di tanto lavoro: vengono alla ribalta i committenti dell'artista, che a Milano sembra limitarsi solo al mestiere di pittore, passando dai Gallarati alla Confraternita di Santa Corona, da Paolo da Cannobio ai Trivulzio, al Comune di Milano ad altri ancora. Sono raccontati da punti di vista diversi, e in molti casi per la prima volta."