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Il diario di Gurty. Vacanze in campagna
Dal viaggio in treno all'incontro con gli amici e nemici di sempre (Fiore, Faccia di Chiappe e lo Scoiattolo che fa hi hi), dalla gita al mare alla fuga da casa, il rendiconto quotidiano della memorabile estate in Toscana della cagnetta Gurty con il suo umano Niccolò procede in un'alternanza di esilaranti situazioni e irriverenti considerazioni, condite dalle passioni culinarie di Gurty: bomboloni, ossi marci e pizza! Con un extra di 16 pagine di giochi, ricette, attività, test psicologici e i consoli di Gurty! Età di lettura: da 6 anni. -
«Un mestiere semplice». Ricordi di un librario antiquario. Per i novant'anni di Gianni Antonini
Libraio antiquario tra i più importanti del Novecento, Carlo Alberto Chiesa (1926-1998) è stato per molti anni un punto di riferimento non solo per bibliofili e collezionisti, ma anche per gli storici del libro e i filologi più illustri. Fu infatti Giuseppe Billanovich, che teneva la cattedra di filologia medievale e umanistica all'Università Cattolica di Milano, a invitare Chiesa - all'inizio degli anni Novanta - a parlare della sua vita di libraio: incontri intellettuali, acquisizioni di edizioni rare, aneddoti memorabili emergono vividi in questo racconto, che qui si pubblica per la prima volta. -
Le postille di padre Resta alle vite del Baglione
Il volume raccoglie le annotazioni apposte da Sebastiano Resta (1635-1714), vulcanico conoscitore e collezionista di disegni, a tre diverse copie delle Vite degli artisti di Giovanni Baglione (1642), libro fondamentale per la conoscenza dell'arte romana dei suoi tempi poiché pieno di informazioni di prima mano. Baglione era infatti un pittore che molto lavorò nella Roma di primo Seicento e conobbe tutti i protagonisti di quell'epoca d'oro, basti ricordare Caravaggio. Le vivaci e fitte postille di Resta, milanese di origine ma lungamente attivo a Roma nella congregazione dei padri dell'Oratorio della Chiesa Nuova, sono una miniera di indicazioni sulla storia della pittura italiana dal tardo Cinquecento al Seicento e contengono innumerevoli notizie sulla circolazione di disegni di maestri antichi e contemporanei. La comprensione di queste sue note di lettura è agevolata dall'apparato di commento e dai tre saggi dei curatori. -
«Parole dalla valle delle memorie risognate». Ricordi (sur)reali tra narrazione e art therapy
Le arti terapie, metodi che utilizzano i linguaggi artistici nel percorso di cura intrapreso dalla coppia paziente-terapeuta, mirano alla scoperta e allo sviluppo del potenziale creativo di ogni individuo, al fine di attivarne le capacità trasformative, alla ricerca di un ottimale equilibrio bio-psico-socio-spirituale. Appartiene a tale ambito la scrittura creativa, che ha dato origine alle storie contenute in questo libro. Ogni trama permette di entrare in un mondo in cui l'immaginazione si intreccia mirabilmente con la realtà. A sostenere il 'magico"" connubio tra fantasia e realtà interviene la descrizione sensoriale, che con la sua potenza evocativa trasporta il lettore attraverso stati d'animo contrastanti. Tramite la creazione di storie originali, che partono da elementi di realtà per poi essere, insieme al terapeuta, elaborate e riscritte, depurate dalle parti tossiche e, al contrario, arricchite di risorse fino a quel momento inesplorate, gli autori iniziano un percorso di cambiamento, che va dall'accettazione di sé alla mobilitazione di energie vitali, alla metamorfosi positiva del proprio 'stare al mondo""""."" -
La questione giovanile nella società postmoderna. Riflessione socio-antropologica su un mutamento epocale
Non è facile per un sociologo affrontare un problema che attiene ai meccanismi e alle dinamiche sociali senza fare i conti con il clima complessivo che ha investito prima che la società il modo stesso di pensare il mondo, le sue contraddizioni, le relazioni sociali, l'aspettativa del futuro. Una volta si sarebbe detto la temperie storica nella quale ci troviamo ad agire e che normalmente indichiamo come post-modernità. Giustamente e coraggiosamente, Marotti sceglie la strada difficile di contestualizzare la condizione giovanile nelle trasformazioni più significative della società contemporanea, a cominciare dal porre l'accento sul fatto che viviamo in un periodo denso di contraddizioni, in una società la cui cifra sembra quella dell'incertezza e della paura. Così la crisi legata alla condizione giovanile, come dimostra molto bene il libro, si dà all'interno di una società essa stessa in crisi. La ""crisi nella crisi"""" diventa, in tendenza, un orizzonte insormontabile cui si offre una risposta parziale, capace soltanto di contenere effetti a catena e quindi in grado, al più, di stabilizzare la crisi stessa."" -
Umbria napoleonica. Storia, arte e cultura nel dipartimento del Trasimeno (1809-1814)
La consapevolezza della dimensione europea delle problematiche nazionali non manca di riflettersi sugli studi dedicati al periodo napoleonico e, più in generale, alla complessa temperie dei primi anni dell'Ottocento, laddove l'interesse continua a investire sì le singole vicende nazionali, ma queste vengono inquadrate nel contesto di un modello, come dire, ""europeo"""", pur se di matrice imperiale: un modello che dalla Francia doveva essere esteso per unificare, volenti o nolenti, i paesi del vecchio continente. Questo libro si propone di ampliare le prospettive di conoscenza sul Dipartimento del Trasimeno nel periodo che va dal 1809 al 1814. Si è tentato così di offrire un quadro interdisciplinare della regione in relazione alle dinamiche innescate localmente dalla dominazione francese, ma anche e soprattutto dell'Umbria napoleonica come work in progress, spesso imprevedibile per gli stessi protagonisti """"periferici"""" di quegli anni convulsi."" -
Hebel. L'amico di casa
Heidegger sceglie Hebel. Questa scelta si fonda precisamente sulla radicalità con cui dialetto e terra natìa si appartengono reciprocamente - e con cui le cose che la lingua materna nomina prendono esistenza da quella stessa parola. Il dialetto è la lingua originaria che permette all'uomo di esistere, di essere nel mondo, di nominare il mondo e lì abitare. Per questo, nel dialetto si radica l'essenza del linguaggio poiché il dialetto contribuisce a portare ""il linguaggio al linguaggio"""": """"Il dialetto non è solo la lingua della madre, ma al tempo stesso è anzitutto la madre della lingua"""". Il dialetto permette all'uomo di (ri-)appropriarsi della sua terra, del posto in cui vive, della regione che parla quel dialetto; esso è ciò che permette all'uomo di non essere """"privo di mondo"""" ma di appartenere alla propria Heimat - e agli enti che esso nomina."" -
La legge, la colpa, l'errore. La tetralogia B (ovvero del giavellotto) di Antifonte Sofista
Antifonte - per lungo tempo si è ritenuto che vi fossero due Antifonte nell'ambito della Sofistica, ma ormai sembra essersi consolidata l'idea che debba trattarsi della stessa persona - viene spesso ricordato per aver affrontato il tema della distinzione tra il diritto positivo (nomos) e quello naturale (physis). A questo orizzonte di riflessione vanno aggiunti, e non secondariamente, la grande abilità retorica che ben si esprimeva nell'attività logografica; l'interesse per le matematiche, essendo il suo nome legato alla quadratura del cerchio; l'interesse politico, testimoniato dalla sua partecipazione al colpo di stato oligarchico dei Quattrocento che lo portò alla condanna a morte. Della produzione antifontea si debbono ricordare scritti importanti quali Della verità, Della concordia, Dell'interpretazione dei sogni, il Politico; e anche tre orazioni integre: Contro la matrigna, Per l'uccisione di Erode, Sul coreuta. Infine, si può forse attribuire ad Antifonte l'Arte del non provare dolore. L'opera di cui si tratta in questo saggio è quella che riporta il titolo di Tetralogie, un testo articolato in tre ragionamenti a loro volta suddivisi in quattro discorsi, nello specifico due di accusa ai quali seguono alternativamente due di difesa. Organizzando intorno allo stesso oggetto di contesa discorsi opposti, ogni tetralogia si accosta così in maniera strutturale all'antilogia. -
Sacrificio e silenzio. Ediz. italiana e inglese
Riprendendo dei versi ben noti di Montale (""codesto solo oggi possiamo dirti / ciò che non siamo, ciò che non vogliamo""""), non siamo in grado di definire, se non per negazione, cosa sia questo volume: non è il catalogo della mostra Sacrificio e silenzio che s'inaugurerà il 14 marzo presso la Galleria Biffi, né è una collettanea filosofico-letteraria sul tema. In realtà è forse, senza volerlo, entrambe le cose. Se è possibile schematizzare un'idea che ha avuto un'evoluzione del tutto imprevedibile, possiamo dire che in principio era la mostra; ad essa si è affiancata, arricchendola di contenuti, la meditazione di Pablo d'Ors, la quale è stata accompagnata a sua volta da una serie di riflessioni personali commissionate ad hoc. Non sappiamo se siano mai nati libri in questo modo o se siano mai esistiti. A noi l'esperimento è piaciuto molto."" -
Ciò che si muove ai margini. Identità e riscrittura della storia nazionale in Toni Morrison, Gloria Anzaldúa e Bharati Mukherjee
Il libro prende in esame, attraverso l'analisi di alcune tra le opere più significative di Toni Morrison, Gloria Anzaldúa e Bharati Mukherjee, quel processo di rilettura del passato e di ridefinizione della identità nazionale avviato dai movimenti per i diritti civili che infiammarono gli Stati Uniti nel corso degli anni Sessanta. Queste scrittrici avvertirono la necessità di una proposta di cambiamento che, passando attraverso una presa di coscienza individuale e collettiva, ridisegnasse i rapporti tra l'America bianca e le minoranze e, al contempo, riscrivesse la storia nazionale, riempiendo i vuoti, offrendo un nuovo sguardo e facendo emergere parole e persone dal silenzio e dalla invisibilità. Attraverso l'uso sinergico di memoria e immaginazione, le opere di Morrison, Anzaldúa e Mukherjee riannodano il filo tra passato e presente e propongono una visione del futuro che riguarda l'intera nazione. -
Rappresentare la storia. Letteratura e attualità nella Francia e nell'Europa del XVI Secolo
Il volume raccoglie i risultati del Convegno internazionale tenutosi a Perugia nell'ambito del progetto PRIN 2010/11. Il progetto si proponeva di indagare il complesso e variegato rapporto tra attualità e letteratura partendo dalla constatazione che i temi letterari del passato si prestano facilmente a raccontare i sentimenti che scaturiscono dalla tragica attualità del XVI secolo francese. Complesso è invece descrivere, con forme e linguaggi adeguati, il presente, gli eventi che segnano la vita di quegli anni. I fatti storici e religiosi, la scoperta del Nuovo Mondo, i rapporti con l'Inghilterra e la Spagna delineano le tappe più significative della vita della monarchia francese e lasciano tracce evidenti nelle opere del tempo. Come ricorda Montaigne, è meno rischioso scrivere sul passato che sul presente. La mancanza della distanza temporale impone cambiamenti nelle forme e nel linguaggio e distorsioni nella lettura del presente. Gli studiosi hanno indagato, anche in una prospettiva comparatistica, la presenza dell'attualità nella letteratura, dal teatro alla poesia, dalla preghiera ai discours, passando per tutti i generi letterari fino alla musica. -
The dark lady. La rivoluzione shakespeariana nei sonetti alla Dama Bruna
Quando i Sonetti di Shakespeare videro la luce, nel 1609, la tradizione petrarchista aveva già raggiunto il suo culmine in Inghilterra, coronando gli ultimi anni del regno di Elisabetta nel segno della lirica d'amore. Che Shakespeare guardi a tale produzione con una certa pungente ironia, e che ripetutamente ne rida nelle sue commedie, è cosa nota. Ma perché allora cimentarsi in prima persona nella stesura di un canzoniere? La risposta risiede nel carattere rivoluzionario dell'opera shakespeariana che reinventa radicalmente la lirica amorosa. Una spinta innovativa, questa, che non si esercita però indistintamente lungo tutto l'arco del canzoniere: laddove infatti la sequenza dedicata al Fair Youth appare per certi versi ancora vicina al modello neoplatonico-petrarchista, la figura misteriosa e oscura della Dark Lady si pone invece in contrasto con il paradigma poetico tradizionale. La dama bruna di Shakespeare va così a incarnare il cuore di una riflessione profonda e travagliata che conduce il poeta a un affondo nella verità filosofica della natura umana e del mondo e nella poesia che a tale verità deve dare voce. Una poesia che riconosce il suo stesso limite nel tentativo di perfezionare e cristallizzare in un ritratto eternamente immobile l'essenza tumultuosa della vita. E che proprio nella glorificazione di questa vita - in cui niente è tanto vile da non rilucere di divinità - trova il suo nuovo e più profondo valore. -
Il legno nei beni culturali. Guida alla determinazione delle specie legnose
Il protagonista di questo libro è il legno: più precisamente, 60 tipi di legno che hanno trovato applicazione nella realizzazione dei manufatti rilevanti nella storia dell'arte e dei beni culturali. Il volume presenta le linee-guida per il riconoscimento di queste specie legnose: descrive le metodologie con le quali il campione si prepara per essere sottoposto a indagine; gli areali di distribuzione delle specie; le loro caratteristiche macroscopiche e di struttura microscopica; riporta, soprattutto, una storia accurata dei loro impieghi, anche attraverso una ricca selezione di beni culturali lignei; si chiude con un indice analitico delle denominazioni dei legni indagati. Nel quadro generale di una sempre più feconda collaborazione tra storici dell'arte e anatomisti del legno, la determinazione della specie costituisce un passaggio decisivo per l'attribuzione di un manufatto a un artista, a una scuola di artisti o a un'area di provenienza. Ma il libro si rivela di grande utilità anche per i restauratori, per gli ebanisti e per i produttori di pavimenti di pregio, offrendo elementi indispensabili per la conservazione e la messa in sicurezza dei manufatti lignei. -
Sopravvivere al cibo. Una nuova diet-etica
Cibo e corpo, cibo e sensi, cibo ed emozioni: la relazione dell'uomo con il cibo non si limita a una semplice questione nutrizionale e l'attrazione per il cibo va ben oltre il bisogno energetico individuale. Essa si configura, nella nostra società, come un'ossessione di massa che esprime più quello che vogliamo che quello di cui abbiamo bisogno, una passione che... divora. La ricerca del cibo per puro piacere sta generando preferenze e avversioni innaturali che hanno modificato radicalmente il senso e il significato dell'atto alimentare, trasformandolo in un imperativo del godimento piuttosto che della sopravvivenza. Circondati, assediati, letteralmente sommersi dal cibo e da una valanga di informazioni che lo riguardano, avvertiamo la necessità di essere più consapevoli e sereni quando scegliamo come e di cosa nutrirci: invece non siamo mai stati così insicuri e ansiosi. Questo libro vuole essere un percorso di esplorazione e conoscenza del cibo; l'inizio di una nuova diet-etica per trasformare l'ossessione alimentare in una sana attenzione verso ciò che mangiamo. -
Machiavelli e il mestiere delle armi. Guerra, arti e potere nell'Umbria del Rinascimento. Ediz. illustrata
L'opera principale di Niccolò Machiavelli, Il Principe, è stata composta nel 1513-14: esattamente cinquecento anni fa. Questa ricorrenza è stata l'occasione, in tutto il mondo, per approfondire il pensiero, la personalità e la biografia del Fiorentino. La mostra promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia rientra all'interno di queste celebrazioni. A partire dai rapporti che Machiavelli ha intrattenuto con l'Umbria - un territorio che conosceva assai bene per avervi viaggiato a lungo e per averne seguito in prima persona le complicate vicende politiche - si è scelto di indagare un capitolo della storia italiana (e umbra) tra i più affascinanti: quello relativo ai capitani di ventura e al modo con cui, a cavaliere tra il XV e il XVI secolo, veniva praticato il ""mestiere delle armi"""". Machiavelli nelle sue opere - dai Discorsi alle Istorie, dal Principe agli scritti diplomatici e cancellereschi, ma anche nella sua corrispondenza privata - parla spesso dei grandi condottieri umbri: ne racconta le gesta militari, i modi brutali e le ambizioni di potere, ne descrive le alleanze politiche e gli intrighi. La mostra, sulla base di un vasto materiale proveniente da musei, collezioni e archivi pubblici e privati, ripercorre, utilizzando proprio Machiavelli come guida, l'epopea dei """"signori della guerra"""" e offre una formidabile galleria dei loro ritratti. Ma è anche un'occasione per ricostruire la storia politica, la cultura artistica e il profilo sociale, economico e urbanistico dell'Umbria del Rinascimento."" -
Il tramonto di Faust. Oswald Spengler tra Goethe e Nietzsche
Concepito sotto l'impressione di Agadir, elaborato durante la Prima Guerra Mondiale e pubblicato alla fine del conflitto, il ""Tramonto dell'Occidente"""" di Spengler è un'opera in cui confluisce la corrente del pensiero tedesco che muovendo da Leibniz e passando attraverso Goethe e Hegel si protende verso un futuro che Nietzsche avrebbe già prefigurato come """"l'avvento del nichilismo"""". Decostruita l'immagine tolemaica della storia, Spengler, richiamandosi allo sguardo morfologico di Goethe, si fa promotore di una """"rivoluzione copernicana temporale"""" che renda possibile allo sguardo storico contemplare scetticamente il decorso delle civiltà nel loro nascere, crescere, maturare e morire, alla stessa maniera in cui, di fronte allo sguardo mistico di Angelus Silesius, la rosa fiorisce senza un perché. Lo stesso """"Faust"""" si configura come il ritratto della civiltà occidentale in via di compimento: Spengler vi individua i simboli di un accadere che allude a una struttura metafisica dell'umanità storica come destino; un destino che gioca con il mondo come con i pezzi di una scacchiera, trasfigurando il tramonto dell'Occidente nella dimensione estetica di spettacolo per """"l'occhio di un Dio""""."" -
Anni di piombo, penne di latta. (1963-1980. Gli scrittori dentro gli anni complicati)
L'idea da cui nasce questo libro è che il ""quindicennio lungo"""" 1963-1980 sia stato il tratto decisivo di una crisi sistemica del mondo intellettuale italiano. Se nell'immediato Dopoguerra si era giunti alla canonizzazione del modello di intellettuale partecipe alla costruzione di una società migliore, già dalla fine degli anni Cinquanta, e in modo decisivo durante i Sessanta, tale aspirazione entrò in crisi. Gli anni Settanta registrarono un disorientamento nella facoltà degli scrittori di farsi interpreti della realtà. In questo contesto, emersero impreparazione, senso di spiazzamento, a volte imbarazzante mancanza di coraggio. Se al massimo grado di tensione la nostra intellighènzia cercò di partorire il proprio articolato """"io so"""", il mondo rispose con un ben più sonoro """"non ci interessa"""". Il fatto che l'ultima spiaggia di tale pretesa fu quella dei giornali non fece che sottolineare il rumore della ritirata degli scrittori. Gli anni Ottanta avrebbero visto così la luce a partire dal superamento di statuti intellettuali che non avevano retto il colpo di una società divenuta troppo estesa e troppo di tutti per continuare ad aspettare la parola di uno solo."" -
Lettere e disegni. XV luglio-XXII ottobre MCMXV
Lettere dal fronte e disegni di Enzo Valentini: 15 luglio-22 ottobre 1915. Ristampa anastatica dell'edizione Bartelli del 1930. -
Ritratto di una virtuosa canterina. Eleonora Baroni e il pittore Fabio della Corgna al tempo dei Barberini
Nel 1639 veniva edita a Bracciano una raccolta di componimenti poetici dedicati a una celebre virtuosa del tempo, Eleonora Baroni, intitolata ""Applausi poetici alle glorie della signora Leonora Baroni"""". Tra i sonetti, composti per l'occasione dai più noti poeti e letterati della Roma barocca, in italiano, latino, spagnolo e francese, spicca quello a firma di monsignor Giulio Rospigliosi, l'alto prelato animatore del Teatro Barberini che, nel 1667, sarebbe asceso al soglio pontificio col nome di Clemente IX e che in questa raccolta, con vivida e lucida verve descrittiva, celebra il ritratto della cantante e musicista realizzato dall'artista perugino Fabio della Corgna. Nel volume Cristina Galassi ricostruisce le biografie del pittore e della musicista ritratta, indaga la vicenda del dipinto e discute brillantemente il tema della pittura encomiastica nella Roma al tempo dei Barberini, ricostruendo il clima lascivo e sensuale della capitale, animato da cortigiane, cantanti e castrati."" -
Onora il padre e la madre. Poesie (1977-2010)
Onora il padre e la madre è un'antologia che raccoglie i punti di giunzione e di frattura, crescita e sviluppo di un discorso letterario pluridecennale e che lega la sua cifra a una ricerca profonda sul linguaggio, accompagnata da un'autentica e profonda tensione poetica. Una tensione verso il 'viaggio' nella sua accezione esistenziale e verso la memoria che diviene mitologia personale. L'abbandono di una terra natale, l'assunzione di nuovi orizzonti geografici e culturali, l'incontro con un nuovo idioma: da qui Livorni muove nel suo itinerario fra preghiere alla materia e ombreggiature di sapore metafisico. Sperimentazione e recupero di forme tradizionali del poetare, come l'endecasillabo o il sonetto, convivono in una scrittura di confine come testimonianza di un'irripetibile avventura umana.